dell’età passata e di un effettivo valore storico, è la famosa lapide o tavola clesiana — rinvenuta nei Campi Neri di Cles, in valle di Non — della quale abbiamo fatto cenno, e che oltre aver fornito materia di studi'agli scienziati ed archeologi di Trento, meritò di essere illustrata da Teodoro Mommsen. Dopo vengono alcuni vasi e- stoviglie etrusche ben conservati: piatti di Faenza: vetri di Murano, ecc., ecc. La sala giapponese del Grazioli non manca d’interesse per molte particolarità: ma dopo
l’odierna invasione di cose giapponesi, sui nostri mercati, non fa impressione. In fatto di pittura il Museo di Trento non è guari ricco: nei pochi quadri che possiede, nulla che si elevi dal mediocre ed anche meno. Fra le opere di scòltura, nelle moderne é notevole un busto di f)ante dello scultore trentino vivente, Andrea Malfatti: e nelle antiche un Mercurio acefalo, dell’epoca romana decadente, rinvenuto a Cortaccia. Tutto sommato, per essere, si può dire, in formazione, questo Museo onora Trento
pel buon volere dei cittadini che concorsero ad istituirlo, ed il Municipio che costantemente si adopera per ordinarlo, arricchirlo di nuovi oggetti ed accrescerne il lustro. E giacché sono in argomento, non posso tenermi dallo spendere qualche parola intorno alla istituzione municipale di Trento, istituzione del tutto-italiana, la quale forma il presidio maggiore, che moralmente e materialmente lo spirito nazionale della cittadinanza possa opporre all’invadenza soverchiarne dello straniero. Per
in cuore l’orgoglio della razza offesa, e sulle labbra la lingua della Patria: quei migliori insomma che senza nominarli, queste popolazioni conoscono e sanno, e dai quali, nella comune sventura, se non il meglio, sanno di potere sperare il meno peggio. 1 Comuni italiani del Trentino, ed in ispecie quelli maggiori di Trento e di Rovereto — i più cospicui della regione — divennero quasi istintivamente centro e focolare di quella resistenza or latente or attiva, che ne’ suoi atti di assimilazione trovò
sempre la politica del governo di Vienna. I Comuni, e quello di Trento in ispecial modo, a controbilanciare l’influenza dello straniero che per tante ragioni, non escluse quelle di fortissimi interessi, si impone, si adoperarono con costanza — ammirabile di fronte ai pericoli ed agli ostacoli ogni di sorgenti — in tutti i modi onde tenere vivo ed alto