saluto, nel quale si senfe l’uomo che riprende il sopravvento sul personaggio storico e si rivela tutto, nel rimpianto per la vita che fugge da un passato dolce di studio e d’affetto, dalla fatalità reso irrevocabile e troncato. Da piazza Giuseppina, se si va verso la .piazza Grande, o il nuovo porto, tenendo la Riva de’pescatori, o le* vie del Lazzaretto vecchio e della Sanità, si attraversa uno dei punti tipici dell’attività, dei movimento' commerciale di Trieste. Sulla Riva dei pescatori
, in ispecie, si aprono ampi fondaci e magazzini, a ricevere le merci e le derrate, che in grande quantità vengono sbarcate sui vicini moli:’dalla Riva dei pescatori fino al Mandracchio approdano i piccoli velieri, le paranze, le tartane, che fanno il piccolo cabotaggio o la pesca sulle coste istriane o dalmate e su quelle italiane, da Venezia a Chioggia, a Ravenna, a Rimink approdano 1 vaporetti che fanno durante la giornata replicati* viaggi fra Trieste, Muggia e Capodistria, e quelli di maggiore portata
che fanno il servizio giornaliero della costa istriana, da Trieste a Pola. Su questo tratto di riva il movimento è caratteristico e rumoroso: e fra quel viavai continuo, di persole affaccendate, di viaggiatori che salgono e scendono dai vapori e dalle altre imbarcazioni, che partono od arrivano, è all’osservatore ed all’artista.agevole il. fare degli studi