¬La¬ famiglia Saibante di Verona e Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 8)
canti, nel 1667, 1669, 1677, e 1679 di governatore della Madonna di Campagna, nel 1668 di vicario della casa dei mercanti, di con sigliere di San Giacomo e San Lazzaro alla Tomba, e di provve ditore dell’Adige, nel 1672 di cavaliere del comune, di elettore della Santa Casa di Pietà e di prefetto per il gravame dell’estimo, nel 1673 di deputato sopra i residuar! e nel 1676 di prefetto delle pubbliche scuole. Bailardino, morto nel 1703, è nominato coi fra telli Giovanni, Alberto, e Dionisio nella
lettera d’investitura del 1695 e 1698. A Giovanni, unico superstite, rappresentato da Gio. Battista de Chiusole, dal principe vescovo di Trento, Gio. Benedetto Genti lotti, con lettera 18 dicembre 1726, fu accordata l’investitura dei feudi di famiglia per sè e Gio. Battista, Francesco, Bailardino e Zenovello fratelli qd. Marc’Antonio. Giovanni morì nel 1730 la sciando dietro di sè i figli, Giulio, Carlo e Lorenzo, i quali sono ricordati nella lettera d’investitura del 1731. Lorenzo si avviò alla
carriera sacerdotale che percorse fino al grado di canonico. Dopo la sua morte e quella del fratello Carlo, Giulio ebbe dai principi vescovi di Trento tre investiture dei feudi di famiglia. In data 17 maggio 1759, Francesco Felice dei conti Alberti, principe vescovo di Trento, concedeva l’investitura a Giulio, rappresentato da Carlo Antonio Pilati, per sè, Gio. Battista e Ze novello fratelli del qd. Marc’Antonio, ai 28 marzo 1764, Cristoforo Sizzo de Noris, principe vescovo di Trento, investiva gli
stessi dei feudi di famiglia, e dopo la morte di Gio. Battista e Zenovello, avvenuta nel 1770, Giulio, unico superstite delle famiglie Barbante di Verona, rappresentato dal suo procuratore Filippo Manci, se gretario aulico di Trento, in data 19 agosto 1771, fu investito dei feudi posseduti dai suoi antecessori. Augusto III re di Polonia con diploma, datato da Varsavia i 20 aprile 1758, conferiva ai fratelli Giulio, Carlo e Lorenzo e loro legittimi discendenti, il titolo di marchese col predicato