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Books
Category:
Technology, Mathematics, Statistics
Year:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Page 38 of 136
Author: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Place: Venezia
Publisher: Ferrari
Physical description: 108 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Location mark: II 8.257
Intern ID: 84057
tutte le loro mercanzie (1); non pagavano nè toloneì nè dazi (2). Però se avevano la totale esenzione da parte del Comune, non di altrettanto favore godevano per alcuni dei dazi privati riconosciuti e legali. Ad es., il Vescovo di Verona aveva diritto di percepire dodici denari per ogni «plaustro» (peso) di mercanzia, e Alessandro de Beuzis quattro denari ; il tutto faceva sedici denari per plaustro, dazio non lieve e che ci dà un concetto della gravezza degli altri dazi. Questo era imposto

della giustizia (5). Cangrande per dare vita al commercio indigeno voleva metterlo almeno al livello veneziano ; e non polendo levare i dazi comuni, pensò di assoggettarvi anche i veneziani contra formam et jus pactorum. Già nel 13 dicembre 1306, data del terzo patto concluso fra gli Scaligeri e la repubblica (6), questa aveva dovuto approvare che non si potesse far entrare od uscire dal territorio veronese nessuna mer canzia senza staccare dalla Casa dei Mercanti la bolletta, la quale costava

dodici denari, fossero molte o poche le merci». Del secolo XIV esiste inedito nell’Archivio di Verona un libro contenente le tariffe dei vari dazi del Comune e fra le quali si trova quella del dazio della «Stadera», che riguardava principalmente le merci che salivano o discendevano per l’Adige, Questo dazio della Stadera deve essere senza dubbio quello stesso citato numerosissime volte nei secoli posteriori e che era situato dove poi sorse la famosa dogana d’Isolo istituita dai vene ziani nel 1500

. E materialmente impossibile di poter riprodurre qui la tariffa perchè troppo longa e minuziosa; in essa troviamo quanto dovevano pagare le merci, tanto dirette a Verona come quelle di transito'' provenienti dalla Germania, dalla Lombardia, che andavano a Venezia o quelle che da Venezia venivano. Nell’ elenco di queste vi è un paragrafo apposito dove è classificato il dazio a dii erano sottoposti i panni di .Mi ri) Patti, Serie terza, pag. 15 , Arch. Gen. dei Fràri. ( 2 ) Commemoriali della Rep. Veti.., libro

II, c. 161 ( 160 ), n, 453 - Venezia, Arch. Gen. dei Frati. ( 3 ) Marchesini - Monografia citata. ( 4 ) Commemoriali della Repubblica Veneta, libro II, c. 161 ( 160 ), n. 453 , Archivio Gen, dei Frari. (5) Marchesini - Monografia citata. ( 6 ) Palli, Serie III, Arch, Gen. dei Frari.

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