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Books
Category:
Natural sciences, Agriculture, Domestic economy
Year:
1940
¬L'¬economia frutticola in Alto Adige
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Page 41 of 122
Author: Ruatti, Giuseppe / Giuseppe Ruatti
Place: Roma
Publisher: Federazione Nazionale dei Consorzi Prov. tra i Produttori dell'Agricoltura, Settore della ortofrutticoltura
Physical description: 117 S. : Ill., graph. Darst., Kt.
Language: Italienisch
Notations: Literaturverz. S. 115 - 117
Subject heading: g.Südtirol;s.Obstbau
Location mark: III 1.372
Intern ID: 231099
per l’influenza trentina — fino a Merano ed a Bressanone; anzi perfino a Cermes nei dintorni di Lana esisteva una filanda e notevoli piantagioni di gelsi sono segnalate anche nella con ca dellTsarco, risultando l’albero dall’ c< ombra d’oro » in quel pe riodo assai redditizio. Nei dintorni di Vadena il gelso resistette fino ai tempi più recenti, nei quali decadde in seguito al crollo dei prezzi. L’ordinamento colturale poggiava in genere sull’autositismo, cioè sulla coltivazione dei cereali e del

il Rosmarino bianco, la Mela ruggine ed il cosidetto Masanzer (Renetta nobile di Borsdorf): 100 pezzi di dette mele costavano da 1,30 a 2 fiorini, prezzo che corrisponderebbe attuai- mente al quantitativo contenuto in una cassetta di circa 25-28 Kg. Verso il 1.909 la zona di Merano, a norma dei dati riferiti da Alois Ghimm, produce va circa 200.000 quintali di frutta introitando 4-5 milioni di corone (20-25 milioni di Lire attuali). (1) Il mais di origine americana, era già coltivato verso la fine del 1500

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