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Title A - Z
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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 368 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
o in via d’attuazione (soprattutto al dizionario della Crusca; e pazienza se il bersaglio fu, in partieolare nell’ Appendice la quarta edizione, del 1729/38, mentre erano ignorati i due volumi fino allora usciti dalla nuova Crusca), il Manzoni indicó per modello il Dictionnaire de l’Académie Francaise: dizio- nario «non des auteurs, mais de la langue», come illustravano i promotorí e il Manzoni citava nell’ Appendice. L’importanza data a un nuovo e novo vo- cabolario ci riconduce anche

all’esperienza diretta del Manzoni, già consul- tatore instancabile del dizionario milanese/italiano del CherubÍni, e anche della Crusca del Cesari, allorché elaborava la Ventisettana, e autore egli stes- so nel 1856, in collaborazione con Gino Capponi, d’un Saggio di vocabolario italiano secondo l’uso di Firenze 7). II principio che Firenze potesse svolgere un ruolo analogo a quello di Pa- rigi (e dell’antica Roma) era già stato svolto nella lettera al Carena. Ma ora era evidentemente e ulteriormente

capitale e dopo il fatto dell’Aspromonte), in una lettera al Giorgini, il Manzoni accenna a «un motivo che gli leverebbe una gran parte del coraggio»: e il motivo è «la gran probabilità che la capitale sia per essere altrove che a Firenze»; prima d’ora, scrive il Manzoni, «chi avesse ricono- sciuto che la lingua s’ha prendere da una città, era costretto a nominar Fi- renze. Ma una capitale ha, per la natura delle cose, una grande influenza sul- la lingua della nazione. Sarebbe, credo un caso unico che

il capo della na- zione fosse in un luogo e la sua lingua in un altro.» Ma un dubbio di tale gra- r vità il Manzoni non osó mai manifestare in pubblico, Alla relazione del Manzoni, aggiungo brevemente, faceva séguito una se- rie di altre proposte, stilate dal Carcano e sottoscritte anche dal Manzoni e dal BonghÍ, volte all’incremento della diffusione della lingua unitaria: una diaspora d’insegnanti toscani o almeno educati in Toscana «da mandarsi nelle scuole primarie delle diverse provincie» (ma per

«le cattedre di lingua nelle scuole magistrali e normali», solo insegnanti toscani); conferenze pe- riodiche di maestri o maestre della Toscana per gli altri insegnanti, al fine d’erudirli sull’uso fiorentino; abbecedari, catechismi, primi libri di lettura nelle scuole riveduti da toscani; ecc. ecc, L’opposizione di Raffaello Lambruschini al Manzoni si puó riassumere in due punti. 1. Non l’uso fiorentino, ma il toscano (parlato e scritto) bisogna promuo- vere a Hngua nazionale. 332

1
Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 331 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
denza va avanti, meno fitta ehe nei primi anni, fino al 1840 quattro anni dopo morirà il Fauriel. Fu anche rilevante l’amicizia con il Rosmini, un’amicizia piú sul piano della riverenza di Alessandro e sulla conge- nialità di pensiero che non su quello degli affetti quotidiani tra eguali. Manzoni conobbe il Rosmini nel 1826 per tramite del Tommaseo e di poi si svolse tra i due illustri personaggi una frequentazione assidua ora per lettera ora attraverso incontri personali; nell’aprile del 1850

da Lesa scrive a Pier Luigi Manzoni «Ho sempre la consolazione di vedere Ro- smini quasi ogni giorno» (cfr. Lettere vol. II, p. 519). Manzoni consoli- da l’incontro intellettuale con il roveretano nel dialogo Dell’invenzione composto a Lesa sul finire del 1849, tutto d’impianto rosminiano e so- prattutto ispirato al Ragionamento sul comunismo e sul socialismo che Rosmini pubblicó nel 1847. Intendeva il Manzoni arrivare alla defini- zione dell’essenza dell’arte attraverso la gnoseologia rosminiana, pas

- sare infine dal verosimile dell’invenzione al vero morale. II Manzoni che ringraziava il Signore d’avergli fatto conoscere il Rosmini trova in lui il conforto intellettuale al suo liberalismo cattolico e il riferimento costante alle sue aporie morali e filosofiche. L’altra grande amicizia di don Lisander fu quella allacciata con Tommaso Grossi il quale si stabili proprio in casa Manzoni dal 1822 e aveva finanche la sua poltrona avan- ti al camino: anche questa fu amicizia profonda, ma pacata, fatta

di discorsi avanti al fuoco e peró di molta letteratura; il Grossi intanto dall’ingresso in casa Manzoni si era convertito alla letteratura in lingua abbandonando quella dialettale dalla quale proveniva, e proprio in casa Manzoni scrisse I Lombardi, il Marco Visconti e Ulrico e Lida che certo non possiamo dire opere a quattro mani, ma indubbiamente lavorate con i consigli dell’amico, con le continue verifiche di discorsi e di letture. L’ospitalità in easa Manzoni terminó nel 1838 allorché Tommaso prese

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 376 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
entinische hàtte jenes an einem bestimmten Ort wirklich gesprochene sein müs- sen) entsprach dem Bedürfnis, die Nachteile aus der Welt zu schaffen, die jetzt dem Einheitsstaat aus der sehr langen Vergangenheit politischer und zum Teil auch sprachlicher Zersplitterung (die Dialekte) erwuchsen. Gegen Manzoni stellte sich Lambruschini, der verlangte, dajl man in die Wahl ein Kriterium des Geschmacks einführte: erzielte mehr aufeine schöne Sprache als auf eine gesprochene (Manzoni beschrànkte

sich darauf die oft ordinàre und entstellte Sprache der untersten Klassen auszuschliefen). Die Opposition des Kol- legen aus Florenz veranlajíte Manzoni zum Rücktritt. Doch Broglio löste die Kommission aufund leitete gleich das Unternehmen ein, das, nach den Ansichten von Manzoni, in der Verbreitung des Florentinischen die grundlegende Rolle ge- spielt hàtte: den Nuovo vocabolario della lingua italiana secondo l’uso di Firen- ze (Neues Wörterbuch der italienischen Sprache nach dem Gebrauch von Flo- renz

), der zwischen 1870 und 1897 veröffentlicht wurde. Manzonis Schwieger- sohn Giovan Battista Giorgini, Jurist und Folitiker, leitete als Vizepràsident de facto das Unternehmen, Fràsident war Broglio selbst). Trotz seines Rücktritts fuhr Manzoni fort, mit weiteren Schriften seine These zu verteidigen: vor allem in Appendice alla Relazione intorno all’unità della lin- gua e ai mezzi per diffonderla (Anhang zum Bericht über die Einheit der Sprache und die Mittel zu ihrer Verbreitung) (1869). Die Folemik weitete

, die im berühmten Vorwort zum »Archivio glottologico italiano« (italie- nisches glottologisches Archiv) (1873) aufgestellt wird. Ascoli wird behaupten, dafi es nicht möglich ist, von der Geschichte der Sprache abzusehen und vom Ein- flufi, den die Hochsprache selbst auf den Gebrauch hat. Für Manzoni (in dieser Hinsicht Aufklàrer oder sogar, wie gesagt wurde, »]akobiner«) bleibt die Uber- zeugung von der völligen Vertragsmàjlígkeit der sprachlichen Wahl bestehen; für Ascoli ist sie ein geschichtliches Erzeugnis

. Verwandt mit den Argumenten von Ascoli sind jene von Napoleone Caix, der sie in der Abhandlung darlegt La formazione degli idiomi letterari in Íspecie del- l’italiano dopo le ultime ricerche (1874), dann auf deutsch zusammengefaft in: Die StreÍtfrage iiber die italienische Sprache (K.Hillebrand, Italia III, Leipzig 1876, S. 121-134). Francesco d’Ovidio machte einen Versuch, die Thesen von Manzoni und von Ascoli in Einklang zu bringen, Versuch, dem Bruno Migliorini in seiner Storia della lingua italíana

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 367 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
II Broglio a sua volta sciolse la commissione, e nominó il 24 ottobre 1868 una giunta incaricata della compilazione d’un «Dizionario della lingua del- l’uso fiorentino»: il dizionario si chiamerà poi Novo vocabolario della lingua itahana secondo l’uso di Firenze; cominciato a pubblicarsi a dispense nel 1870, non sarà concluso, stancamente, che nel 1897, II Manzoni vedeva ap- punto nel vocabolario lo strumento fondamentale per la diffusione della lin- gua, Lo stesso Broglio assunse personalmente

(non cioé in quanto ministro) la presidenza della giunta per assicurarne la continuità anche dopo la deca- denza del suo incarico ministeriale: «In questo caso mi parve (racconta Emi- lio Broglio), che il novo ministro, trovando viva una Commissione, presiedu- ta dal suo antecessore, si sarebbe astenuto, per cortesia, dall’ammazzarla, e l’avrebbe lasciata stare. «Vicepresidente e «presidente vero» (dice ancora il Broglio) fu eletto Giovan Battista Giorgini, lucchese, genero d’Alessandro Manzoni

, giurista e uomo politico nonché inventore di macchine (inclusa quella che, applicata alle macine consenta la riscossione della famosa tassa sul macinato 6) ): l’innominato «bel parlatore» celebrato da Edmondo de Amicis in una prosa di di Pagine sparse. Morto peró il Manzoni nel 1873; di- missionario il Giorgini nel 1886; morto Emilio Broglio nel 1892 - il Novo vo- cabolario ebbe periodi di rallentamento, e l’interesse generale intorno a esso fu ben presto o sempre scarso, se già in una lettera del

13 marzo 1872 al Giorgini il Manzoni lamentava la «mostruosa indifferenza per il Vocabola- rio»: e Ruggero Bonghi ne dava conferma l’anno dopo nella Lettera a Carlo Landriani 24 giugno 1873), allorché notava che esso si andava pubblicando «con assai lentezza, è vero, ma con anche minori incoraggiamenti» (Lettere critiche, a c. di E. Villa, Milano, 1971, p, 60). La tesi del Manzoni era ispirata, è noto, a un fiorentinismo intransigente e, purché se ne accogliessero le premesse, ben motivato. La lingua

incolto, deformante e triviale) e non un idea- le di fiorentinità aveva a cuore il Manzoni; né la sua adozione avrebbe com- portato alcuna perdita di quel tanto d’italiano già esistente (esistente quindi nella stessa Firenze): ció si sottolinea nell’ Appendice. Firenze potrà assume- re in Italia (questo è il voto del vecchio Maestro) il ruolo che già ebbe Roma nei suoi territori e Parigi in Francia. Strumento fondamentale per la diffu- sione del fiorentino, come s’é detto, un vocabolario «del

4
Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre
Year:
[1963?]
¬La¬ persona ed i suoi problemi nella cultura italiana e nella cultura tedesca dell'Ottocento nel quadro dell'unità culturale europea : atti del I convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 20 - 23 aprile 1960
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Page 274 of 300
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <1, 1960, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Physical description: 295 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Person und deren Probleme in der deutschen und italienischen Kultur des XIX. Jahrhunderts im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung. Darin enth.: Rasmo, Nicolò: ¬La¬ storiografia artistica dell'Ottocento nell'Alto Adige / Nicolò Rasmo, 1963 In: ¬La¬ persona ed i suoi problemi nella cultura italiana e nella cultura tedesca dell'Ottocento nel quadro dell'unità culturale europea ; S. 219 - [227]. - Sign.: II Z 759/1
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; z.Geistesgeschichte 1800-1900 g.Italienisches Sprachgebiet ; z.Geistesgeschichte 1800-1900
Location mark: II Z 759/1(1960)
Intern ID: 117196
, den Manzoni mit einer christlich abgetönten Apotheose über- höht. In achtzehn machtig ausgreifenden Strophen zu je sechs Ver- sen mit sparsam, aber wirkungsvoll verteiltem Reimschmuek besingt der Dichter der Geschichte das menschlich erschütternde Geschick einer bereits mythisch gewordenen historischen Gestalt: voller Be- wunderung, doch ohne Liebe für den Toten, wie Manzoni selbst sagte 12 , aber tief bewegt von diesem Ende, nach welchem es ihm scheinen wollte, „come se al mondo venisse a mancare qualche

elemento essenziale...” Man versteht ohne weitere Erklarung, was Goethe am Thema selbst wie an der Behandlung durch Manzoni anzog: die gemeinsame Bewunderung für das produktiv-damoni- sche Genie des Korsen und der gemeinsame Widerwille gegen des- sen Verleumder, der zu Beginn, in der Mitte und am Schluh der Ode ausgesprochen wird. Die Ubersetzung aber wurde Goethe durch eine andere Uberlegung nahegelegt, welche er freilich erst fünf Jahre spater im Zusammenhang der Weltliteratur-Idee formuliert

hat: Der Deutsche, so schrieb er am 27. Januar 1827 an den bedeutenden Dante-, Tasso- und Manzoni-Ubersetzer Streckfuh, könne und solle „hier am meisten wirken”, er werde „eine schöne Rolle bei diesem grohen Zusammentreten zu spielen”, freilich — so meinte er dann 1829 — auch „am meisten zu verlieren” haben. Und als er die berühmte ÀuEerung über die Epoche der Weltliteratur gegenüber Eckermann tat, welche nun „an der Zeit” sei, da kam ihm sogleich wieder Manzoni in den Sinn, der selbst nicht wisse, welch

ein guter 10 ) XIV 1093, bes. Teilnahme Goethes an Manzoni: 812 ff,; femer XI 928, 938; XXIV 888. 11 ) Text: XV 134 ff.; dazu WA III 204 ff., 427 f. Dem Original gegenüber- gestellt und kommentiert in: Ital. Gedichte aus acht Jh.en (H. Rüdiger). Bre- men 1958, 290 ff., 410 ff. 12 ) Reminiscenze I, Mil., 113, hier nach: I Class. ital. III l 2 (L. Russo - R. Rugani), Fir. 1952, 372. 272 —

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 364 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
Siamo fuori del limite letterario entro cui erano state condotte le precedenti discussioni e polemiche sulla «questione della lingua». E non ultimo, tra gli «altri problemi» (conviene aggiungere), fu quello deir«ammodernamento»: 10 stato unitario rappresentó infatti per l’Italia, fra Taltro, un ulteriore e bru- sco avanzamento del processo di burocratizzazione caratteristico degli stati moderni. Ma non voglio sostenere, s’intende, che in un Manzoni le intenzio- ni andassero aldilà dell’onesto

finale a cui miravo, era troppo naturale, che la si dovesse comporre (la commissione), in maggioranza, di fiorentini, e che la sua sede fosse Firenze. D’altra parte, ne volevo, certo, a Presidente il Manzoni, che doveva essere 11 gran maestro di cappella, e dirigere lui la sua sinfonia. Egli stava a Milano, e aveva ottantatre anni; potevo io pensare, neanche in sogno, a farlo venire, e dimorare Firenze, per tutto il tempo, certo non breve, che avrebbe durato il lavoro della Commissione? Feci, dunque

, cosi : divisi la Commissione in due sezioni: che una, avesse residenza a Milano, col Presidente Manzoni, e membri il Bonghi e il Carcano, domiciliati laggiu ; l’altra, assai piú numero- sa, con sede a Firenze, Vicepresidente Íl Lambruschini.» (Gli altri membri della sezione fiorentina erano: Gino Capponi, Niccoló Tommaseo, Giusep- pe Bertoldi, Achille Mauri). Emilio Broglio in materia di teoria linguistica era seguace del Manzoni; e il Manzoni, si sa, aveva già dato un’esposizione sistematica del

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Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 371 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
L’Ascoli - e qui è il punto che profondamente lo distanzia dal Manzoni - vede nella lingua un prodotto storico, laddove nella concezione manzoniana (concezione che affondava le sue radicí nel XVIII secolo) essa è invece un «complesso di segni sui quali si possa convenire, e che importa scegliere tra i piú semplici, costanti e univoci» (Croce): al fondo vi è il consueto e asto- rico contrattualismo settecentesco, appunto. L’Ascoli rivendica, com’é stato detto, i diritti della tradizione contro

naturale». Nei seguaci del Manzoni - proprio di quel Manzoni estirpatore, con la sua opera letteraria, dell’«antichissimo» e ben italiano «cancro della retorica» - fíniva col prodursi una nuova e fatua «preoccupazione della forma»: l’«ideale della tersità popolana». Se è vero in parte che l’Italia non possiede una lingua «ferma e sicura», la causa risiede, secondo l’Ascoli, «nella scarsità del moto complessivo delle menti, che è a un tempo effetto e causa del sapere concentrato nei pochi, e nelle

e ottobre 1874, vol. XXVII). Secondo il Caix, «la quistione teorica» si riduceva «in ultimo ad una quistione stori- ca». Egli sostenne l’importanza dell’italiano letterario (la «tradizione» che non puó essere disconosciuta), a sua volta non meramente derivato dall’an- tico fiorentino; pur ammettendo per il futuro, nella chiusa del saggio, la pos- sibilità di un perdurante e prevalente inílusso del «dialetto toscano»: tosca- no, scriveva, non fiorentino, e anche in questo restava lontano dal Manzoni

). Tenaci proseliti il Manzoni ebbe tra gli insegnanti. E ancora nel 335

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 366 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
preoccupazione che in Manzoni si concentró invece sull’esigenza di fondare una lingua unitaria per la eomunicazione famihare e per la prosa che a essa avrebbe dovuto attingere: una prosa (a questa egli pensava) che avesse larghissima diffusione tra i diversi strati sociali. Per la comunicazione fami- liare orale non c’erano allora che Í dialetti. E quanto alla prosa scritta cor- rettamente, essa gli pareva attingere a una lingua imbalsamata (l’italiano let- terario), arbitraria e eterogenea: inadeguata

e incoerente. Un quadro sostan- zialmente vero, ma semplificato. II bisogno che assillava il Manzoni, come osservó Benedetto Croce 4), con- divideva con la scuola romantica italiana il «carattere nazionale ed educati- vo». E’ bene non dimenticarlo. Alla sua relazione replicó, a nome della sezione fiorentina della commissione, Raffaello Lambruschini, l’illustre pedagogista e, secondo alcuni (incluso il Gen- tile 5)), precursore del cattolicesimo modernista: di nascita genovese ma cru- scante. La relazione

del Lambruschini usci sulla «Nuova Antologia» nel maggio dello stesso 1868 (vol. VIII). Proprio da Firenze veniva al Manzoni un’oppo- sizione che lo indusse a presentare prontamente al ministro, con la lettera del 26 maggio, le dimissioni da presidente della commissione. II gran lombardo non si díede peró per vinto. Nel maggio del 1869 pub- blicava in opuscolo presso il Rechiedei di Milano l’Appendice alla Relazione intorno att’unità detta lingua e ai mezzi per diffonderla; tornó a replicargli

il Lambruschini con l’articolo Della unità detta lingua. A proposito dett’ultimo scritto di A. Manzoni, uscito sulla «Nuova AntologÍa» nel settembre dello stesso anno (vol. XII). Un ultimo scritto sulla lingua, edito peró postumo nel 1874 da Luigi Morandi, fu la Lettera al Marchese Alfonso detta Vatte di Ca- sanova del 30 marzo 1871, in cui il Manzoni si diffondeva sulle difficoltà lin- guistiche incontrate nel corso dell’elaborazione dei Promessi sposi: lettera che idealmente si collega, molto post factum

8
Books
Category:
General, Reference works
Year:
(1929)
Adressbuch des Kurortes Meran (Meran, Obermais, Untermais, Gratsch), sowie der Gemeinden des politischen Bezirkes Meran mit den Gerichtsbezirken Meran, Lana, Passeier und dem Markte Schlanders ; 1929
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Page 185 of 438
Place: Meran
Publisher: Pötzelberger
Physical description: 366 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Meran ; f.Adressbuch ; f.CD<br />g.Meran <Region> ; f.Adressbuch
Location mark: I Z 3.362/1929
Intern ID: 588255
10, Tel. 340 Kranauer Elsa, contabile - Buchhalterin, II, Viottolo Lazag 6, „Friedrichstmrg” a Kranauer Ermanno, montatore - Monteur, I, Via Portici io a Kranauer Massimo, montatore - Installationsgeschäft, III, Via C. Taxlorq^aé», Kranauer Matilda, stamperia a mano - Vordruckcrci u. Stickerei, TI, Viottolo Lazag 7; Ditta (Geschäft): I, Corso Principe Umberto 8 a Kranauer Rodolfo, giardiniere - Gärtner, I, Via Lentner 1 a Kranawìttleitner Augusto, contabile - Buchhalter, III, L. Pass. A. Manzoni

- Bedienerin, I, Corso Principe Umberto 48 Krebs Adolfo, impiegato - Platzvertreter, III, Lungo Passera A. Manzoni 26 a Krebs Già ini,. agente - Reisender, III, Lungo Passera A, Manzoni 26 a Krebs Francesco, calzolaio - Schuhmacher, III, Vìa Roma 66 Krebs Fanny, III, Lungo Passera A. Manzoni 26 Krebs Giuseppe, impiegato - Bankbeamter dps Wiener Bankvereins, III, Lungo Passera A. Manzoni 26 a Krebs Martino, impiegato - Bevollmächtigter des Wiener Bankvereins, III, - Viale Maia 6 Kreidl Anna, Private

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Books
Category:
General, Reference works
Year:
(1929)
Adressbuch des Kurortes Meran (Meran, Obermais, Untermais, Gratsch), sowie der Gemeinden des politischen Bezirkes Meran mit den Gerichtsbezirken Meran, Lana, Passeier und dem Markte Schlanders ; 1929
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Page 150 of 438
Place: Meran
Publisher: Pötzelberger
Physical description: 366 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Meran ; f.Adressbuch ; f.CD<br />g.Meran <Region> ; f.Adressbuch
Location mark: I Z 3.362/1929
Intern ID: 588255
Alighieri 70 a Giovancttoni Guglielmo, spazzacamino - Kaminkehrer, III, Via Peter Mayr 3 Giovannini Anselmo, impiegato bancario - Bankbeamter, I, Via Mainurdo 10 a Giovami ni Celestino, impiegato - Beamter, III, Via Schaffer 1 ap Giovannini Gervasio, falegname - Tischlermeister, 111, Lungo Passera A. Manzoni 43 ap Giovannini Giuseppe, geometra - Geometer, III, Lungo Passera A. Manzoni 9, „Lauretta' Giovannini: Giuseppina, telefonista - Telephonistin, II, Via Nova 8, Villa „Sonnenberg’’ Giuvannin

. Lauretta, Private, HI, Lungo Passera A. Manzoni 9 Giovannini Maria, sarta - Schneiderin, IH, Lungo Passera A. Manzoni 43 Giovannini Rosa. IH, Lungo Passera A. Manzoni 43 Giovami ni Stefania, Private, II, Via Nova 8 a Giovannini Umberto, capofnastro - Polier, II, Via Nova 8, Tel. 569 Giraldi Natale, - Chauffeur, I, Vicolo Malier 8 G rardi DosoHna, domestica - Bedienerin, I, Via Vintler 13 Girardi Emma, li, Vicolo Lazag 8 a Girardi Giuseppe, impiegato ufficio registro - Registerbeamter, I, Passeggiata

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Books
Category:
General, Reference works
Year:
(1929)
Adressbuch des Kurortes Meran (Meran, Obermais, Untermais, Gratsch), sowie der Gemeinden des politischen Bezirkes Meran mit den Gerichtsbezirken Meran, Lana, Passeier und dem Markte Schlanders ; 1929
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Page 159 of 438
Place: Meran
Publisher: Pötzelberger
Physical description: 366 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Meran ; f.Adressbuch ; f.CD<br />g.Meran <Region> ; f.Adressbuch
Location mark: I Z 3.362/1929
Intern ID: 588255
, negoziante - Kaufmann, I, Corso Armando Diaz io a Hager Luigi, albergatore •* Gastwirt, Pächter des Restaurants „Belvedere’' in Avelengo, I, Via Vintler 3 Hager Lydia, negoziante - Geschäftsinhaberin, I, Corso Armando Diaz io; Ditta (Modesalon): I, Corso Principe Umberto 8, Tel. Ó77 Hager Teresa, Private, I, Via Speckhacher 19 1 lagen Veronica, impiegata - Kontoristin. ì, Via Speckhacher iy Hau! Berta, impiegata - Kontoristin, III, Lungo Passera A. Manzoni 7 Plaid Cater na, cuoca - Köchin, III, Lungo

Passera A. Manzoni 7 Haiti Goffredo, contabile - Gesellschafter, III, Lungo Passera A. Manzoni 7 Haiti Maria ved-, nata Baohmann, Private, ili, Lungo Passera A, Manzoni 7 Haid Paola, impiegata - Kontoristin, III, Lungo Passera A. Manzoni 7 a Haidacher Enr co, magazziniere - Magazineur, I, Via Portici 75 a Haidegger Emilio, procuratore bancario - Prokurist des Baggers di Roma, I, Via Weissenborn 2 \ a Haider Carlo, operaio - Arbeiter, I, Vìa Portici 99 a Haidingcr Francesco, prestinaio - Bäckergehilfe

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 137 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
a compiere un altro passo definitivo per la lingua e per la nazione ita- liana, quando decise appunto di scegliere un preciso programma lin- guistico per la sua realizzazione letteraria. II Manzoni, rispetto a tutti i suoi predecessori e in chiara sintonia con gli ideali romantici del tempo, volle che la lingua italiana - che è la lingua dei letterati e so- prattutto perció la lingua scritta - potesse essere piú vicina alla realtà delluso e al carattere del parlato. E, pur conformandosi

ai modelli precedentemente accolti, il Manzoni pervenne a quella scelta defini- tiva del fiorentino non popolare e non becero, ma del fiorentino della media borghesia che volle porre a base dei Promessi Sposi, La scelta del Manzoni ebbe consensi persino governativi, come ben sappiamo, tanto che fu messo in cantiere e fu realizzato nel 1873 un vocabolario voluto dallo stesso MÍnistro della Pubblica Istruzione Broglio. Ma fu proprio la pubblicazione di questo vocabolario a scatenare la reazio- ne polemica

di un linguista, di quel Graziadio Isaia Ascoli, che nel medesimo 1873 fondava l’«Archivio Glottologico Italiano». Da allo- ra, dai tempi del Manzoni e dell’Ascoli, la «questione della lingua ita- liana» tenderà a svolgersi su due fronti opposti - schierati con ammic- camenti di compiacimento o di riluttanza - quello dei linguisti e quel- lo dei letterati. L’Ascoli ripudiava il ricorso ad una parlata viva come aveva cercato il Manzoni, fosse anche il fiorentino, perché diceva e sosteneva che la lingua

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 138 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
soltanto gli atteggiamenti estetici, si era sentito in dovere di rivolgere questa critica piuttosto violenta agli ideali linguistici manzoniani, Tuttavia nel quadro della polemica tra TAscoli e il Manzoni va citato un altro linguista che mori giovane, ma che fu di grande talento, Na- poleone Caix, il quale giunse a scrivere un’operetta intitolata «La for- mazione degli idiomi letterari in ispecie deil’italiano, dopo le ultime ri- cerche» (1874); e poi - perfino in tedesco - un opuscolo

«Die Streit- frage üher die italienische Sprache » (1876). Egli sosteneva che la lin- gua letteraria divenuta italiana era una realtà non solo qualitativamen- te ma quantitativamente distinta da ogni dialetto, nella cui formazio- ne ogni dialetto come tale era stato abbandonato e l’accordo s’era fat- to sopra un terreno neutrale che era quello della comune tradizione letteraria. Tra le tesi opposte dell’Ascoli e del Manzoni medió Francesco D’Ovidio, un altro linguista che scrisse nel 1878 «Detla questione

del- la nostra lingua », dove aveva Índividuato i punti deboli tanto della posizione del Manzoni, quanto di quella dell’Ascolí. Per cui il D’O- vidio concludeva: «II Manzoni con la sua larga esperienza letteraria di scrittore e di artista aveva un concetto piú preciso e un sentimento piú vivo e impaziente di ció che per la lingua fosse il desiderabile», ma «l’Ascoli con la sua vasta conoscenza scientifica della storia di tante diverse lingue era piú in grado di tracciare pazientemente i limiti del

possihile» . Questo breve «excursus» sul punto a cui era giunta la «questione della lingua» con il Manzoni e con l’Ascoli ci consente adesso di con- centrarci sugli aspetti del dibattito che si è riacceso in questi ultimi tempi a partire dagli anni Sessanta. Esattamente nel 1960 veniva pub- blicata la «Storia della lingua italiana » di Bruno MigliorinÍ: era final- mente una sintesi scientifica di tutto il quadro storico dello svolgi- mento della lingua italiana da prima di Dante fino ai suoi giorni

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Books
Category:
Law, Politics , Social sciences
Year:
1990
¬L'¬ unità d'Europa: il problema delle nazionalità : nazione e nazionalità ; evoluzione nazionale in Italia e nei paesi di lingua tedesca ; nazione e nazionalità nell'organizzazione europea ; atti del XVIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 11 - 15 aprile 1983
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Page 375 of 452
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <18, 1983, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XXXIII, 413 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Die¬ Einheit Europas: das Problem der Nationalitäten Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: s.Europäische Integration ; s.Nationalität ; f.Kongress ; g.Meran <1983>
Location mark: II Z 759/18(1983)
Intern ID: 62150
Zusammenfassung in deutscher Sprache ARNALDO DIBENEDETTO 1868: EINE WENDE IN DER »QUESTIONE DELLA LINGUA« Im Jahre ernannte Emilio Broglio, damaliger Unterrichtsminister, eine Kom- mission, die beauftragt tvurde, »die einfachsten Arten ausfindig zu machen, um in allen Schichten unseres Volkes die Nachricht der guten Sprache und der guten Aussprache zu verbreiten« (so erzàlte spater Broglio selbst). Zum Prà- sidenten wurde Alessandro Manzoni erannt, zum Vizepràsidenten Raffaello Lambruschini

, ein bekannter Pàdagoge und Politiker (und, nach der Meinung einiger, Vorlàufer des katholischen Modernismus). Broglio teilte die Kommis- sion in zwei Sektionen: eine mailàndische, der Manzoni, Giulio Carcano und Ruggero Bonghi angehörten, und eine florentinische, die sich aus Raffaello Lambruschini, Gino Capponi, Niccoló Tommaseo, Gmseppe Bertoldi, Achille Mauri zusammensetzte. Manzoni stürzte sich trotz seiner dreiundachtzig Jahre mit Eifer in die Sa- che. Die Kommission war am 14. Januar ernannt worden

: schon im Februar sandte der würdige Meister dem Minister den Bericht Deirunità della lingua e dei mezzi per diffonderla (iiber die Einheit der Sprache und die Mittel, sie zu verbreiten), der im Màrz in der »Perseveranza« von Mailand und in der »Nuova Antologia« veröffentlicht wurde. Eine derartige Promptheit erklàrt sich aus den langen Studien über die Sprache, die schon die literarische Pro- duktion von Manzoni begleitet hatten; Studien, die im Brief an Giacinto Ca- rena Sulla Ungua italiana

(über die italienische Sprache) (1847) ihren Höhe• punkt erreicht hatten. Die These der Wahl des von den gebildeten Leuten ge- sprochenen Florentinischen ist schon zur Gànze dort enthalten. Darin liegt die Neuheit des Vorschlages von Manzoni, der beabsichtigte, die »Angelegenheit der Sprache» aus den literarischen Grenzen zu befreien, inner- halb welcher sie jahrhundertelang debattiert worden war. Dies kam unleugbar einem Bedürfnis entgegen, das der Einheitsstaat hatte aufkommen lassen. Auch der Versuch

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Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Linguistics
Year:
[1966]
¬Il¬ volto della cultura italiana e tedesca del secondo dopoguerra nel quadro dell'unità culturale europea : atti del III convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 27. IV. - 3. V. 1962
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Page 530 of 542
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <3, 1962, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Physical description: 528 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Das¬ Antlitz der deutschen und italienischen Kultur nach dem Zweiten Weltkrieg im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1945-1960 ; f.Kongress ; g.Meran <1962> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1945-1960 ; f.Kongress ; g.Meran <1962>
Location mark: II Z 759/3(1962)
Intern ID: 117559
di quel che il Croce chiamava la caratteristica, vale a dire la individuazione del motivo psicologico fondamentale da cui muoveva tutta quanta l'ispirazione e da cui assumeva le sue peculiarità l'espres- sione. Si cercheranno invece non piú, come faceva il vecchio positivi- smo. i precedenti del genere letterario, le fonti, la lingua intesa nel termine piú materiale; ma invece tutto il complesso delle umane vicen- de che hanno condizionato l'opera d'arte, E per es,, studiero la biogra- fia del Manzoni

, mi renderè conto della religiosità manzoniana, studieró i rapporta tra ispirazione e religiosità manzoniana, mi renderó conto del concetto della storia che ebbe il Manzoni, mi renderó conto degli studi sulla lingua e dei coneeiti sulla lingua che ebbe il Manzoni, passeró poi ai rapporti anche dell’uomo Manzoni con il suo tempo e poi alle sue 520 —

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Books
Category:
History , Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Linguistics
Year:
[1966]
¬Il¬ volto della cultura italiana e tedesca del secondo dopoguerra nel quadro dell'unità culturale europea : atti del III convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 27. IV. - 3. V. 1962
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Page 332 of 542
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <3, 1962, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco in Alto Adige
Place: Meran
Physical description: 528 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: ¬Das¬ Antlitz der deutschen und italienischen Kultur nach dem Zweiten Weltkrieg im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1945-1960 ; f.Kongress ; g.Meran <1962> g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Kultur ; z.Geschichte 1945-1960 ; f.Kongress ; g.Meran <1962>
Location mark: II Z 759/3(1962)
Intern ID: 117559
Ío faccio, che il fenomeno dei dialetti e la lingua, quando non sia pura mescolanza, non sia il risultato di un complesso processo storico. lo chiedo insomma se la lingua nazionale italiana, la lin- gua letteraria italiana, sia stata sempre lingua letteraria, vale a dire separata dalla lingua parlata e sia poi stata avvicinata, e solo avvicinata, al linguggio parlato attraverso Vopera straordinaria- mente rivoluzionaria del Manzoni; se quella lingua, a cent’anni dalVunificazione politica italiana

, in conseguenza del popolarizzarsi della cultura, in conseguenza del diffondersi dei modi di comunica- zione, abbia bisogno di un últeriore salto, vale a dire di passare da lingua che potremmo dire feudale, di alta società, cortigiana e poi borghese attraverso il Manzoni a lingua popolare. E con ció non voglio intendere popolare in senso classistico, cioè di proletariato, ma voglio dire lingua di popolo, com’é per esempio la lingua francese che ha la qualità di aderire al tinguag- gio di tutto U popoto

. Soltanto questi romanzi e questa narrativa contemporanea non soltanto sconterebbero il travaglio e il dram- ma della coscienza europea e particolarmente italiana, non soltanto rappresenterebbero alcuni aspetti della società italiana, che sono as- sai importanti, ma realizzerebbero anche questa esigenza e questa necessità di costituire una lingua di popolo, non diciamo popolare, in Italia, dopo che il Manzoni ha compiuto quella rivoluzione. L’Ita- lia ha avuto una grandissima fortuna: la lingua feudale

fu im ventata da un grandissimo scrittore, il Boccaccio, e fu reinventata dal Bembo e da tutta la prosa cinquecentesca. Non abbiamo avuto bisogno di un lungo travaglio rivoluzionario e di una lunga speri- mentazione, perché abbiamo avuto subito l’uomo che ha padroneg- giato l’informe materia e l’ha suggellata. Quando poi il Romantici- smo dissolveva, dopo il travaglio della seconda metà del Settecento, la vecchia lingua, l’Italia ha avuto il dono di quell’altro imntenso scrittore che fu Alessandro Manzoni

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
1995
¬Il¬ concetto di amicizia nella storia della cultura europea : storia, glottologia, filologia, filosofia, pedagogia, letteratura ; atti del XXII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 9 - 11 maggio 1994
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Page 335 of 804
Author: Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <22, 1994, Meran> / Accademia di Studi Italo-Tedeschi - Merano
Place: Meran
Physical description: XX, 766 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Der Begriff Freundschaft in der Geschichte der Europäischen Kultur Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Europa ; s.Freundschaft ; s.Begriff ; s.Kultur ; f.Kongress ; g.Meran <1994>
Location mark: II Z 759/22(1994)
Intern ID: 103864
nella cultura e nel eostume romantico nella sua centralità è quelFimma- gine di Manzoni, Capponi e Tommaseo che a metà del giugno del 1864, Manzoni da Pisa era venuto a Firenze ospite a casa Capponi, andavano insieme la domenica mattina del 12 giugno a messa nelia chiesa di S. Martino, camminando lentamente per la strada assolata parlando quie- tamente tra loro delle cose passate, delle speranze, degli affetti. Un’immagine dei tre vecchi che si staglia netta: Capponi e Manzoni avevano

-Filippi è conservato nella biblioteca comunale di Trento, 8) Tommaseo, Memorie poetiche, cit,, p. 306. 9) Tommaseo, Memorie poetiche, cit. p. 68. 10) Tommaseo, Diario intimo, a cura di R. Ciampini, Torino, 1946 3 , p. 188. 11) Tommaseo, Memorie poetiche, cit., p. 254, 12) Cfr. A. Manzoni, Lettere, a cura di Cesare Arieti, in Tutte le opere, vol. VII (t, 1°), Milano, Mondadori, 1970, p. 8. 13) Si legge come proemio neired. degli Scritti editi e postumi di Carlo Bini, Livorno 1843, 14) Le Rime

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Page 194 of 598
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: LXI, 532 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Location mark: II Z 759/8(1967)
Intern ID: 116764
- l'accenno all'opera postuma di Alessandro Manzoni sulla rivolu- zione francese. Preciso dunque che a me non interessava tanto quel- lo che Manzoni aveva scritto nell'opera quanto il fatto che nel 1889 Ruggiero Bonghi (e non insisto qui sul salutare ridimensiona- mento che del pensiero di Bonghi è stato fatto dopo l'eccessivo giudizio positivo che ne era stato dato prima della seconda guerra mondiale) l’aveva utilizzato ai fini di una vera e propria operazione di politica (e non soltanto di politica

culturale!). Nel giudizio vero e proprio su Manzoni non posso che essere d'accordo su quanto hanno detto e Sansone e — per il nesso Rosmini-Manzoni — Michele Federico Sciacca. L'amico Sciacca mi scuserà se non condivido le critiche da lui rivoltemi a proposito di quel che ho detto di Antonio Labriola; con- fermo che, a mio modesto giudizio, bisogna riconoscere una solida concretezza — entro il marxismo teorico di quegli anni — al pen- siero del Labriola che guardava ad una grande borghesia, creatrice

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Page 95 of 598
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: LXI, 532 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Location mark: II Z 759/8(1967)
Intern ID: 116764
, dico: ce una grande borghesia dell'eterno e ce questa borghesia;e voglio riferirmi particolarmente alla lette- ratura, che ha aggredito piuttosto questa piccola borghesia che quella grande borghesia e i suoi fondamentali principi. Manca in Italia un grande libro al riguardo e percio ho accennato al Manzoni che invece realizza con la sua opera la grande protesta dell'Italia popolare e borghese contro l’Italia della feudalità e della disugua- glianza. Manzoni è stato scoperto come grande poeta

, Manzoni è stato scoperto, fino ad un certo segno, come spirito religioso, ma Manzoni dev'essere ancora scoperto come fondatore — per la parte che lo riguarda — di una reale democrazia italiana. Quando si con- sidererà la letteratura italiana sotto un'altra prospettiva, quando, integrando l’eredità crociana, cbnsidereremo le opere letterarie non già come documenazione storica ma nella loro connessione orga- nica con la storia, allora awertiremo pienamente i loro succhi sto- rici e le avvertiremo come

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Social sciences
Year:
[1971]
¬La¬ borghesia e la sua crisi nella cultura contemporanea italiana e tedesca nel quadro dell'unità culturale europea : letteratura, storia, politica e sociologia, filosofia e pedagogia ; atti del VIII convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 28. 3. - 2. 4. 1967
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Page 186 of 598
Author: Deutsch-Italienisches Kulturinstitut in Südtirol (Meran) ; Internationale Tagung Deutsch-Italienischer Studien <8, 1967, Meran> / Istituto Culturale Italo-Tedesco - Merano
Place: Meran
Physical description: LXI, 532 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Parallelsacht.: Das Bürgertum und seine Krise in der deutschen und italienischen Kultur der Gegenwart im Rahmen der europäischen Kultureinheit Beitr. teilw. ital., teilw. dt. mit jeweils dt. oder ital. Zsfassung.
Subject heading: g.Deutsches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967> g.Italienisches Sprachgebiet ; s.Bürgertum ; s.Kulturwandel ; f.Kongress ; g.Meran <1967>
Location mark: II Z 759/8(1967)
Intern ID: 116764
piut- tosto verso lo scioglimento dei regimi di tipo borghese o la dimo- strazione della loro instabilità che non verso il loro consolida- mento.» «Come tutti sanno e come tutti sappiamo — interviene ií Prof. SANSONE — il frammento manzoniano non giunge alla dimostra- zione deila rivoluzione italiana. Solo nell’introduzione è accennata questa idea: quindi non sappiamo come Manzoni l’avrebbe formu- lata. In sostanza Manzoni non fa che un’analisi particolarissima- mente giuridica solo degli atti

degli Stati Generali. Perché egli vuol dimostrare che la Rivoluzione francese si poteva compiere anche senza gli atti rivoluzionari attraverso cui si compi, e che cioe la Rivoluzione francese, per ottenere i suoi fini che erano sacrosanti, non era riuscita a congiungere il principio della rivo- luzione con quello della giustizia, mentre invece l’Italia avrebbe attuata quell’unità nel 1859. Questo problema mi preme partico- larmente, perché non si sospetti che il Manzoni sia stato un mo- derato come

si continua a ritenere. Manzoni invece fu un radicale: egli sostiene precisamente e chiaramente il diritto alla rivoluzione, alla rivoluzione anche armata, quando vi sia Ía tirannide e quando vi sia la ingiustizia. Un secondo punto che merita un approfondi- mento riguarda il ”Conciliatore”. E’ un giornale — come tutti san- no — programmatico, cioé propugna la conciliazione tra le esi- genze di rinnovamento e la tradizione. In realtà tutta la società italiana nell’atto della rivoluzione aveva come

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