sanguigno e di desolazione, all’intorno di Trieste, che piu o meno, direttamente n’era danneggiata e ferita, nella incertezza, neU’arenamento, nella sóppressione de’ suoi traffici. . ■ Nè la'mala fortuna cambia per Trieste, coll’impero di Massimiliano I d’Austria (1493-1519), che impegnatosi, per la successione alla contea di Gorizia passata agli Absburgo, in lunghe guerre, attirò di nuovo su Trieste le ire di Venezia, che nel 1508 mandò il provveditore Contarin con molte galere ad assediarla
secolo XVI, nel quale Trieste poteva mirare a larghi destini e spezzare l’egemonia veneta sull’Adriatico; fu quello in cui la fortuna di Carlo V ne insolentiva i nemici e ne portava all’apogeo gli amici. Trieste che s’era schierata fra questi: che per l’imperatore monomane, figlio di Giovanna la Pazza, aveva dato sangue e danaro, fu rimunerata dall’oblio, se non da