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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 106 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
eorum' divennero in seguito i principali contri della nuova provincia, mentre Avodia- euni. (Epfach) e Veldidena (Wilten) avevano l’importanza di principali luoghi fortificati 2 . Quale provincia imperiale fu retta da procuratori (procuratores Augusti), e più tardi, dopo Traiano, da legati imperiali (legali. A ugusti pro praetores) o presidi (prae sides provinciae Raetiae), il nome di alcuni de’ quali è ricordato dagli scrittori e dalle iscrizioni, ed infine, fra il terzo e il quarto secolo

nelle guerre germaniche fin dal l’epoca di Augusto 1 . È probabile che Druso, al quale si ascriveva il principale merito della conquista, avesse pure avuto l’incarico di sistemare la nuova provincia e met terla in comoda relazione colle attigue regioni italiche. A tale scopo si venne orga nizzando una fitta rete di vie militari (viae publieae militares), 1’esistenza di alcune delle quali risale fino al tempo di Augusto. Nel libro precedente abbiamo parlato delle vie che mettevano in comunicazione

dall’epoca repubblicana. Quel M. Appuleio, che nel 23 a. Or. ebbe da Augusto l’incarico di co struire fortificazioni a Trento, avrà probabilmente dovuto prendersi cura anche delle vie; ma, dopo la conquista delle provincia transalpine, le cure di Augusto e de’ suc cessivi imperatori 6 devono di necessità essere state con maggiore insistenza rivolte a queste regioni per rendere più breve e comoda la viabilità militare, per congiungere Augusta, benché allora semplice forum, coll' Italia, e poi colle

il Danubio da Castra Bcg e va fino alle sue origini formava linea di confine: ma più tardi, cioè al tempo di Domiziano, il confine fu protratto al l ir/ics raeticus, elle congiungeva il Reno col Danubio. Cf. a tale proposito Plaxta, 0. e., pag. 04, segg. e il bel lavoro dell’ In ama, La provincia della Pexia c, i lìdi (in Rendiconti del r. Istit. lomb. di se. e lctt. Serie II, Voi. XXXII, 1899), pag. 2 c segg., uscito alla luce quando giù queste pagine erano in corso di pubblicazione. I 11 ZUMPT

, Abusimi, Veniixamaditro, Parrnduno, Rintana, Codio, Arbona. Quanto a Tcriolis e Foetibus, che dicemmo esser in territorio estraneo alla provincia retica, sono pure annoverati fra le fortificazioni di essa, perchè costituivano ma gazzini e luoghi di rifornimento per la provincia stessa. a C. I. L., III, pag. 867. • 4 Tacit., Ann., Il, 17. 3 L’opinione espressa da gualche dotto, (Cf. Stoffella, 0. e., pag. 12), elle in tempi remoti il passo della Chiusa Veronese fosse impraticabile, mi pare poco

1
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 243 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
quindi fino a Trento sulla riva destra, così clic dal Vò (Padani di Trento) fino a Verona la via non una, come abbiamo detto a pag. 92, ma due volte passava probabilmente il fiume. In tal modo sarebbe anche tolto il dubbio intorno ai posto della stazione Sarais della tavola Pentingeriana, poiché la direzione della via e la sua distanza da Ve rona la farebbero più ragionevolmente identificare con Serravalle, come dimostrò già Girolamo Tartarotti. Serve d’illustrazione al capitolo IV del libro terzo

di Trieste. per Trento conduceva ad Augusta. Con molta probabilità, da Verona .ad Avio, la CARTA IV. . Provincia Retjca. CARTA V. Regione (Arnica eii Istriana.

Valle d’Ampezzo alle origini della Piave. Quanto ai vari luoghi abitati, alle vie che percorrevano questa regione, ho a sufficienza parlato a suo luogo. Solo un piccolo particolare intendo qui rettificare a proposito della direziono delia via che da Verona via correva, toccando Vernimi (forse. Belluno Veronese), lungo la sponda destra del l’Adige; a! Vò ( Vai/mi) presso Avio Ira imitava il fiume e restava sulla sua sinistra, passando per Palatiliw (Ala) almeno fino sopra Serrava!le; continuava

. Delle popolazioni segnatevi o che figurano nell’iscrizione del trofeo, cioè dei Svelivi, Genaunes, Foennatcs, Licaf.es 'colla loro cittè^Damasia, de’ Galena,ter, Rueiiuiles, Consuanetes, come pure dello vicine tribù noriche degli Ala-uni, A-aibimafes ed Ambidrnvi nulla abbiamo d’ag giungere. Cosi pure dicasi delle molte vie che percorrevano la provincia, vie che riescono abbastanza chiaramente dalla carta senza ulteriori spiegazioni. Così pure podio cose sono da dirsi di questa carta

2
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 90 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
sinistra dell’ Adige, mediante un vado, come dimostra il nome (Vò), che ancora conserva la opposta località. Il valore strategico della Ver ruca eretta, un dì a freno de’ barbari, chiave della provincia, fu riconosciuto poi anche da Teodorico, il quale, per mezzo di Leodifrido Vaiano, esortava a costruirsi delle stanze, i Goti e i Romani abitanti intorno a quel singolare macigno rotondo. Esso, sono parole del re gotico, sorge in mezzo ai campi in sembianza, di torre, nudo e dirotto all’ estremità

ampliamenti della città, tutte di forma quadrilatera, con torri e porte nelle po sizioni cardinali; i fossati poi che circondavano le mura sono tracciati dai canali o 1 Pianta antica detta città di Trento, pag. 45 segg. -• Ragionamento intorno mi una iscrizione trentina di Augusto (Trento. 1750) e Vara trentina di Ercole Saxano, Dissertazione epistolare inedita (Trento, 1882). 8 Anno 1813, n. 61. 4 Viaggio antiquario per la Rcx,ìa (Ms. 2134 della Biblioteca comunale di Trento). 6 Un gruppo di Aes gravi

, ai piedi della Verruca, con la relativa porta, in diretta comunicazione con la sovrastante rocca. Sullo stesso monte furono da lui segnalati avanzi di co struzioni e tombe dell’epoca romana. Del resto fin dal secolo, passato il barone Gres- seri 2 ne avvertiva l’esistenza. Nel 1813 il Giornale del Dipartimento dell'Alto Adige 3 e poi il Giovanelli, in un suo lavoro manoscritto 4 vi notavano le traccio di un tempio e di antichi edifici romani. Splendidi capitelli di colonne, trovati sulla Verruca

, si conservano nel Ferdinandeum di Innsbruck e nel Museo comunale di Trento, un gruppo di aes gravi trovati nel luogo stesso, fu illustrato dall’Orsi 5 , e nell’ i. r. Museo di Corte a Vienna, come provenienti da Doss Trento, si conservano un peso romàno di bronzo in forma di testa di maiale, portante sullo zoccolo anteriormente il numero del peso XXX (n. 1141 del Museo) ed un gran pendaglio d’oro, ben lavo rato (numero 256) 6 , e monete imperiali da Augusto a Vespasiano. Sebbene tutti questi, insieme coi

monumenti figurati, e le importanti iscrizioni murate nella chiesa di S. Apollinare, siano prova sicura che questo luogo era abitato all’ epoca imperiale, e che sorgeva colà qualche importante edificio, non è improbabile che anche ne’ tempi più remoti vi si fosse fortificato il piccolo oppidum Verruca, di Cassiodoro 7 , il Fcrrugc di Paolo Diacono 8 , che già a’ tempi romani assunse una spe ciale importanza, perchè era a difesa della via da Verona, che in quel punto dalla sponda destra passava sulla

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 85 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
esclu sivamente alla parte inferiore della valle, a mezzodì delle Sarche; coni’è pur vero che, se è giusto quanto riferisce il Pinci o, fu Carlo magno colui che assegnò Rivnm oppidum et vallem ludicariar-um alla diocesi di Trento. Non credo però che questo si riferisca anche alla superiore valle delle Sarche presso Tione, e meno ancora alla valle di Rendena. Il fatto che questa valle fu nel 404 evangelizzata da 8. Vigilio, vescovo di Trento, mi pare già una prova che essa fino all’epoca romana

facesse parte della dio cesi e quindi anche del municipio di Trento, confinando però col municipio di Brescia 1 , poiché, come narrano gli atti della morte del martire vi fu aspra contesa fra i trentini ed alcuni popolani di Brescia che coll’armi ne contendevano la salma. Essendo forse il Sarca, dallo sbocco del Finale fino alle Sarche, linea di confine fra i due municipi, la via, in questo tratto, se, com’è probabile, teneva il percorso attuale, passava per il territorio Bresciano. Al municipio

di Trento deve di necessità aver apparte nuto la valle che da Tione conduce a Vezzano e di .lì alla valle dell’Adige. Nulla quindi vieta che questa fosse la sede dei Tulliassi della tavola Clesiana, come sup pose if Kiepertrche avrebbero lasciato ricordo del loro nome nel villaggio di Boi aso. Il rivo Finale, che scende dal monte Marzo e, presso Verdesina, entra nel Sarca, come indica il suo nome, pare segnasse da quella parte appunto il confine tra la pertica di Brescia e quella di Trento. Di questi

torrenti che segnavano il confine, e conservarono il fatto nel loro stesso nome, ne abbiamo altri esempi. Anche all’imboccatura della valle Passeier vi è un torrentello che si chiama Fin eie, e che il Roschmann suppone essere stato un antico rivum Finale-m 2 , perchè segnava il confine tra il tenere dei Triden tini e la provincia retica. È anche notevole che la causa del martirio di 8. Vigilio fu che egli gettò a terra 1’ idolo di Saturno, che quei montanari adoravano. Si sa essere Saturno una divinità

tutta locale trentina, onde anche questa sarebbe una prova-dei legami che stringevano quella valle col territorio tridentino.. Essendo infine la valle di Rendena unita per il passo di Campiglio colla valle di Sole, si comprende benissimo come i Tulliassi fossero nominati nell’editto di Claudio presso i Sindnni, che, come vedremo più innanzi, erano probabilmente gli abitatori della valle di Sole, e quindi anche presso gli Anauni, tutti ascritti al municipio di Trento. L’essere appunto i Tulliassi

4
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 25 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
ed altri notabili (Trento, 1671). • ■ : 2S Notizie storiche topografiche e religiose della Valsugana e di Primiero (Rovereto, 1793).

ricerche da parte di molti scienziati. Il De Tillet 1 , il Durandi 2 , il Cambry 3 , il Monxy de Loche 4 , il Malzen 5 , il Millin 6 , il Brokedon 7 , l’Orsières 8 , l’Ibertis 9 , il Gal 1 )', il Ge rard 11 * * V s’ occuparono con molto amore, se non sempre con profonda dottrina, della storia antica de’ Salassi. Le opere però che riassumono tutte queste pubblicazioni sono i lavori dottissimi dell’ Aubert 12 e di Carlo Promis 13 , dove si esaminano scienti ficamente i monumenti, le vie

, le iscrizioni; e vi è pur data gran parte allo svolgi- mento della storia antica della Valle d’Aosta. Dopo i lavori veramente fondamentali di questi due eminenti scienziati uscirono altre pubblicazioni sullo stesso argomento : fra esse basti citare la storia della Valle d’Aosta di J. B. De Tillier 11 , dove è pur pa rola delle guerre dei Romani contro i Salassi. ' v Della regione delle Alpi Repentine, che si stende intorno ed a settentrione del Lago Maggiore, possediamo delle importanti monografie storiche

, del Cresseri, del Martini, che abbiamo citate più innanzi, parlarono delle guerre dei Romani nel Trentino e specialmente della spedizione di Druso tutti gli storici trentini, special- 1 Histoire du Duché d’Aoste. 2 Alpi Graie e Pannine (Torino, anno XII, 1804). — Il Piemonte cispodano antico (Torino, 1774). * Monuments Celtiques (Paris, 1801), p. 240, pi. VI. 4 Mémoires de la Société Acad, de Savoie (cf ; Memorie dell’Accademia di Torino, XXV, pag. 27 segg.). ° Monuments d’antiquité Romaine dans

la vallée d'Aoste (Revue archéologique, 1852, 65 segg.). , 19 Le antichità di Aosta, con atlante di XIV tav., (Torino, 1862). Nel capitolo primo pag. 2-11 vi 6 tutta ia bibliografia storica della valle d’Aosta fino al 1862, 14 Historique de la. Vallée d’Aoste (Aoste, 1888). Antica via del Sempione (Atti dell’Istituto di Milano, Vol. I, Anno 1843). 19 Schwcixergesch., VII, 5 : Wie di Rhiiticr römisch wurden. .".Il lago Maggiore, Slresa e le isole Borromee. Notizie storiche (Prato, 1875-1880). Voi

5
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 96 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
, O. c„ pag. 01 e n. 3, invece ritiene che fosse rivolta contro la valle dell’Adige, e forse che in essa siano stati sottomessi i Tridentini. Egli pone erroneamente questa guerra nel 37 a. Cristo. ! Okelli, n. 590. ’ L’Hertzberg, Gcsch. des rSmùseh. Kaisèrrciehes, pag. 113, deve intendere degli hard del confluente dell’Eisack, dove dice che ossi appartenevano alla pertica di Trento; perchè gli [sarei dell’Eisack supcriore fecero parte della provincia retina. Erra perii dicendo che fu Claudio che aggregò

un freno ad esse che Augusto nel 731 d. R. (23 a. Cr.) mandò a Trento, in qualità di suo legato, Marco Appuleio 7 , coll’incarico di restaurare ed ampliare le fortificazioni della Verucca e de’ luoghi circostanti. Da ciò volle qualcuno 8 inferire che Augusto abbia spedito a Trento una co lonia, ed altri 9 perfino che M. Appuleio, in seguito ad una guerra, abbia sottomesso il 1 II Quadrio, 0. e., pag. SO, ritiene infatti che la spedizione di Munazio Planco fosse diretta contro la Valtellina. Il Pj.axta

campagna, e nemmeno è certo se abbia avuto di mira i Reti della Valtellina 1 * , e dei- l’Engadina, che già avevano infestato tante volte il suolo romano, oppure i Reti del Tirolo. Generalmente si ritiene che contro questi rivolgesse L. Munazio le armi, e convien credere che avesse riportato qualche considerevole successo, poiché ot tenne l’onore del trionfo e delle spoglie conquistate eresse un tempio a Saturno (triumph • ex • Raetis - aedem • Saturni • fecit • de * mannlm.) - Quest’ultima

circostanza confermerebbe che i Reti vinti fossero quelli dell’alta Alalie dell’Adige e del confluente dell’ Eisack, essendo, come più volte abbiamo notato, Saturno italico la divinità più tipica del confinante territorio tridentino. Fu forse in questa circostanza che il confine da Tramin venne portato fino a Merano ed- a Klausen, cioè al punto al quale era al tempo dell’ Impero, aggregando quel territorio alla pertica di Trento 3 . Se Munazio Planco abbia eretto il tempio a Saturno in Trento, come

fratello Planco Plozio, fra le esecrazioni de’ cittadini, si susurrava questo verso : De germani* non de Galli* duo trium/phant constile*. Quella di Munazio Planco non fu una guerra a fondo. L’aver occupato un lembo del territorio retico, ed assicurato meglio i confini, non era rimedio sufficiente contro un popolo bellicoso e fiero della sua indipendenza. Per testimonianza degli antichi scrittori 6 , erano continue le scorrerie che esso faceva nel vicino territorio romano, e fu certamente per mettere

6
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 241 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
vano erano i Meditili, gli Aeilavones ed i Oratoceli. Anche i confini di essa erano trac ciati dalla natura. Le giogaie del Monte Bianco, il M. Joly, ed il C. Very ne formano un inarcato contorno, come a mezzodì gli elevati gruppi del Cenisio, del M. Tabor, il Mas des G.ds. Rousses, la dividono dalla provincia dalle Alpi Atrezziane. Solo l’er rore di aver identificata questa provincia con quella delle Alpi Graie, in grazia della presunta vicinanza, che doveva avere colla provincia delle Alpi

Perniine, indusse molti geografi a protrarre i confini della provincia delle Alpi Graie fino al lago di Ginevra, inchiudendovi il territorio occupato dai Nani,ucdi, che, non già lungo il Ro dano, come alcuni credono, ma ivi abitavano (Cf. Mommsen, Hermes, XVI, p. 445). Tuttavia non v’ha dubbio, che, essendo questa popolazione concordemente dagli antichi scrittori ricordata insieme coi vicini Sedani e Veragri, tutte tre queste popolazioni concorrevano a formare la vicina provincia delle Alpi Perniine

), ai confini della provincia, e di lì a Gratianopolis ( Grenoble) e a Vienna; l’altro, lungo la Durance, passava per i principali luoghi della provincia, Ebrodnnmn (Embrun), Ca.turigae (Chorges), Vcipincum (Gap), per passare, presso un’altra stazione Ad Fines, i confini della provincia e di lì a Davìa.imni . (Veynes) ecc. per congiungersi alla via Narbonese, che costeggiava il Rodano. Da Vapincum si staccava verso mezzodì un altro ramo che costeggiava la Drnentia. Un altro ramo di questa via pare che

, staccandosi da Segnsio, passasse il Cenisio, e, lungo 1’ Are, percorresse il lembo meridionale della provincia delle Alpi Graie, passando per Me- dullum (Modano), Arra (8. Michel) ecc. e andasse puro a congiungersi colla via che costeggiava il Rodano. L’ altra via principale era quella che da Fporedia (Ivrea), per la regione dei Salassi (Val d’Aosta), conduceva, passando per Augusta Praetoria, al Piccolo 8. Ber nardo (Alpis Graia), e di lì, lungo l’Isère, passando per Bergintrum (Bourg S. Maurice), Axinia

(Aime), Darantasia (Mòuthiers), Oblinnm (Arbine), alla stazione Ad Publicanos, presso Gonfiane, stazione che col suo nome segna il confine della provincia delle Alpi Graie. Un ramo secondario di questa via per il Gran 8. Bernardo conduceva ad Oetodurus (Martigny), dove si biforcava ; una parte, lungo il Rodano,

7
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 239 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
Entro i confini della provincia delle Alpi Marittime sono segnate le tribù ricor dato dall’iscrizione della Turbia, cioè i Nenia,turi, nella valle del Paglione; gli 0- ratelli, presso Uteile (Ornici far), nella valle della Vesnbia; i Trini lati, nell’alta valle del Cians e in quella del Varo, fino al confluente della Tinca (non come per ommis- sione tipografica fu stampato a pag. 134, nella, valle del Cians confluente della Tinca,); gli Eguiluri (non Equi e Turi), presso Entrevaux (Eguislurum

); gli Edenatcs nella valle della Legno; e finalmente i Brodi,orni presso Pigne (Dima), ed i Soyionzi al di là dalla Durancc, fra la montagna de Chambre e quella de Pure. Benché questi ultimi figurino, nell’iscrizione del trofeo, fra i popoli vinti da Augusto, pure sembra che non fossero uniti alla provincia delle Alpi .Marittime, ma, come i Voconzi, de’ quali, come ci dimostra la flessione del nome e la testimonianza degli antichi scrittori, e- rano una tribù, fossero invece uniti alla provincia

Narbonese. Sorte differente toccò ai loro vicini e consanguinei Brodionzi. Da Diocleziano Dinia, fu aggregata alla pro vincia delle Alpi Marittime, mentre si crede che prima anche i Brodionzi facessero parte‘della NiTrbonese, così che, all’epoca augustea, il confine della provincia delle Alpi Marittime sarebbe stato segnato dal gruppo montuoso Téle de Bronisses, ad oc cidente del fiume Verdon. Dalla via, che, costeggiando in parte il litorale, si dirigeva alla provincia delle Alpi Marittime, alla Turbia

, si staccavano due rami: uno portava a Ccmenelnm e di là nell’interno della provincia, dove, diramandosi in due vie, una perla valle della Tinea, l’altra per quella del Varo o del Verdon, si congiungeva coll’altra via princi pale, che da Pedona (Borgo 8. Dalmazzo), per la valle della Stura, conduceva al passo dell’Argenterà e di lì nella valle delI’Ubaye e della Dura irne e del Rodano fino a Mar siglia. Un altro ramo costeggiava il litorale, passando per i principali empori commer ciali come Nizza, Frejus

. (Forum Tuli) ecc. fino oltre Marsiglia. CARTA IL Provincie delle Alpi Atkez/.iaxe, Cozie, Graie e Pennine, e Regione dei Salassi. Si riferisce al libro quinto. Presenta quindi un interesse speciale, non solo per il numero di provincie e d’altre regioni che essa comprende; ma sopra tutto perchè vi sta praticamente segnato quanto fu da noi scritto intorno ai confini del regno o meglio della provincia Coziana, e della provincia delle Alpi A Rezzi a ne, alla quale abbiamo assegnato una posizione

8
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 164 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
denclovi quindi probabilmente anche le tribù dei Qnariates e dei Savineates, non elio Ebrodunumj che comunemente si erede fosse stata unita alla provincia coziana Se mai vi fu un piccolo ampliamento, questo fu dalla parte di oriente, dove, per arro tondare la provincia, forse Augusto vi aggiunse le valli superiori del Po e della Maira, prima attribuite ai Vagienni. In tal modo la provincia delle Alpi Coz.ia veniva a tro varsi tutta sul declivio orientale delle Alpi. Che. cosa avrà fatto Augusto

perdendo la sua importanza e dal quarto secolo in poi Da.ra.nla.sia o Tarantasia. prese il suo posto come capoluogo della re gione. Questa provincia, come 1’ altre vicine, era retta da procuratori imperiali, di al cuni de’ quali rimase ricordq nelle iscrizioni, come un Grato, procurator Augusti' 1 2 , un T. Pomponio Vittore, che dedicò a Silvano un grazioso canne 3 , un Tiberio Claudio Pollione 4 ed altri di cui non è conosciuto il nome 5 . È ben vero hhe si vuol ritenere questa provincia di fondazione

avvenisse del territorio racchiuso fra essa e la provincia delle Alpi Marittime. Io credo, probabile che qui fosse sorta un’ altra provincia, 1’ esistenza della quale sfuggì agli studiosi della storia di queste regioni. Questa sarebbe la provincia delle Alpi Atrezziane o Atrazziane, della quale, come abbiamo già visto, fanno memoria tre diverse iscrizioni, che ricordano tre suoi procuratori, cioè un Tito Appalto Alpino Secondo, che, fra altre cariche da lui soste nute, ebbe pure quella di procurator

di quella regione occidentale che faceva prima parte del regno cornano e di quel territorio eh’ era giù stato occupato da’ Ceut.roni, Oratoceli e Caturigi? Nella parte settentrionale, cioè nella regione ceutronica, istituì la provincia delle Alpi Graie. Il centro di essa fu da principio Forum Ccutronum, che noi conosciamo dalle iscrizioni e da Tolomeo solo col nome di Forum Claudi, o Forum Glcmdium Ceutronum Axima, come fu denominato poi in onore dell’impe ratore Claudio ; ma più tardi questo venne

posteriore ad Augusto; ma quest’opinione non è suf fragata da validi argomenti, poiché l’aver sicure prove che esisteva in tempi, più tardi, non esclude che possa esser esistita . anche prima. Anzi, se vogliamo tener pre sente il piano d ; Augusto, ch’era quello di circondare l’Italia d’una serie di provin cia alpine, dobbiamo riconoscere che anche questa deve a lui la sua fondazione. Ma certamente i confini d’essa non si spingevano più a mezzodì della valle dell’ Are, per cui resta un mistero che cosa

9
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 240 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
a questi limiti, come dimostrano le tribù più occidentali ricordato dall’arco di Susa. Lo . tribù quindi che formarono questa provincia, la cui capitale era Embrun (Ebrodnmm), erano i Savincates presso Savines (Savinthm); i Quariatcs presso Queiras (Qua- dratinm) nella valle del Guil;.i Cafurigcs presse Chorges (Cainrigae); gli Alitici presso Gap (Vapincnm); i Trie,ori,i fra i fiumi Drac e Severaisse, a settentrione del . ■l'Saltm Tricorim; gli Ueenni nella valle della Romanche; ed i Brigiani presso

errore a pag. 158), de’ Magri il, presso Macello (Ma- gellum). Ponemmo ancora, benché con qualche esitazione, i libelli sopra Forum Vilri (Cavour), i Vioelli nella valle del Pollice, ed infine i Veni sa mi nella superiore valle del Po. Il confine meridionale della provincia Coziana era probabilmente il contraf forte del Monviso, contrafforte che separa la valle del Po da quella della Varaita, onde probabilmente questa valle, come quelle, della Maira, della Stura e del Gesso, appartenevano alla

provincia delle Alpi Marittime, fino a Busca e a Borgo S. Dal- mazzo, dov’erano le stazioni de’ gabellieri. A settentrione della provincia Coziana e delle Alpi Atrezziane era quella delle Alpi Graie, ricordata dalle iscrizioni, che aveva il suo centro in Aime (Axima), che poi prese il nomo di Forimi Claudi Ccutronum Axima. Le tribù che la forma-

nate Ad Fines, non ce ne dessero una chiara prova. La più settentrionale è 8. Pierre , de Mézage, non lungi da Vizili e sulla Romanche, un’altra non molto ad oriente di La Mure, ed infine una terza fra Vevncs (David numi) e Gap (Vapwcnm). Questa è una nuova prova, se pur fosse necessaria, che qui esisteva una provincia speciale, poiché non è nemmeno da pensare che tutte queste stazioni Ad Fines segnassero i confini occidentali del vasto regno di Donno, non essendosi esso mai esteso fino

; Briançon’ (Brigantimn) ' La provincia Coziami si trovava invece tutta sul declivio italico delle Alpi, dalla stazione Ad Fines (Malano), presso Torino, al Monginevra (Ala,trono Mons). Dice infatti Strabone, che la regione Segusina è già compresa nell’Italia, fj ano Zxiyyogàyov òe rjòr} Tratta léyetat. E dico, contrariamente a quanto aveva asserito a pag. 157, che il Scingomago di Stradone è la città di Susa, non Champlas Seguin come vuole il D’An- ville; non Exilles, che per ragioni strategiche non può

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 138 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
rittime 1 2 . Dalla posizione occupata dalle varie tribù vinte da Augusto si può anche approssimativamente dedurre quali fossero i confini assegnati alla nuova provincia. Ad oriente il confine è così chiaramente segnato dalia natura, che parrebbe non dover esser dubbio, dove questo si trovasse. In nessun’altra parto infatti, come qui, le Alpi formano una sì netta e formidabile barriera da dover apparire già tigli antichi come un muro di difesa, onde le magnificarono come il vero confine della

degli Albini da quello dei Catungi. Se non è cosa facile segnare in generale il confine della provincia, dovendo il più delle volte lasciarsi guidare dalle induzioni, le diffi coltà crescono poi a dismisura nella ricerca del confine meridionale. Il Mommsen 8 pone tale confine al mare, inchiudendo nella provincia delle Alpi Marittime tutta la spiaggia, che, ad occidente di Ventimiglia, va fino al fiume Loup. Egli è costretto ad ammettere nel tempo stesso che i municipi e le colonie, che si trovano

, anche in questo tratto, lungo la spiaggia, si consideravano come fuori della provincia. Infatti tutte le iscrizioni che riguardano Nizza e le altre città litoranee ce le mostrano come dipendenti non già dalle Alpi Marittime, ma bensì da’ magistrati massiliensi o dal proconsole della Gallia Narbonese. 8’ aggiunga a ciò che tutte le numerose te- 1 Cf. Mommsen', C. I. L., V, 2; pag. 902 segg. ; De Ruggiero, Dixion, epigrafe Alpes . Maritimac. 2 Cic., De prov. cons. 14; in Piu.. 34; Plix

il confine era formato dallo sprone che, partendosi ad occidente del colle di Tenda, si protende fino alla Turbia (Alpe-Maritima 3 , Alpe Snmmaj che è designata, nell’itinerario di An tonino, come il punto, che divideva la Gallia dall’Italia 5 * . Il confine occidentale risulta abbastanza chiaramente dalle parole di Tolomeo s , che, ascrivendo alla provincia delle Alpi Marittime le città Kxpevéhov (Cimiez) e Zavvuov (Senez) dei Vedianzi, Oòlvuov (Vence) dei Nerusi e Zallvai (Castellane) dei Suettri

, ci dimostra che quest’ ultima era la più occidentale, come del resto si desume dalla de scrizione da noi fatta degli abitatori delle Alpi Marittime. Quindi il confine va ri cercato non molto ad occidente del Verdon, cioè ai contrafforti più meridionali della montagna du iCheval Blanc fra i fiumi Issole e Asse, ma per portarsi poi a mezzodì del Biscione, alla Durance, che formava confine fin sopra al confluente dell’Ubaye 7 . Il confine settentrionale è segnato dal monte Parpaillon che divideva il tenere

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 142 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
la provincia in nuove comunicazioni coll’Italia, una per il colle dell’Argenterà e la Amile di Stura, e 1’ altra per la valle della Maira, com’ è dimostrato dalle stazioni dei gabellieri, poste a Borgo S. Dalmazzo e presso- Busca. La prima di queste è proba bilmente quella che fu percorsa, nel 680 d. R., da Pompeo, il quale, in una sua let tera al senato, afferma d’ aver passato le Alpi, per una via differente da quella che era stata percorsa da Annibaie e per lui più comoda 1 2 . Queste erano

le condizioni della provincia delle Alpi Marittime, istituita da Augusto. Da Nerone, nel 64 d. Cr., i suoi abitanti ottennero il diritto latino 3 4 . Ma sostanziali cambiamenti non avvennero fino a Diocleziano. In questa epoca, nel nuovo ordinamento dato alla provincia, pare che essa fosse stata privata della piccola parte che teneva su’ declivi orientali, portando il confine fra la Gallia e l’Italia precisamente alla sommità delle Alpi; in compenso la provincia delle Alpi Marittime fu ampliata ad occidente

e a settentrione. Ad essa infatti fu aggiunta anche Binda \ Ama 5 * (Pigne), che forse prima apparteneva alla Narbonese Q ed Eburodu- ■num (Einbrun) de’ Caturigi, che venne ad aquistare tale importanza, da togliere a Cerne,nedum, l’onore d’essere la capitale della provincia 7 , come si vedrà più diffusa- mente nel prossimo libro. 1 II Possi, St. deliri città c diocesi d’Albenga, pag. 61 seg., sogna questo percorso, che fe reso certo dagli avanzi dell’antica via; a Villa Faraldi p. e. una fontana, ed un ponte

. Anche dopo Albenga, sebbene la via proseguisse più accosto alla riviera, pur non seguiva com pletamente il percorso attuale, ma correva ad una certa altezza, e, dopo aver salita la cresta della Rama, per il monte Tirazzo, giungeva ad Andora; per mezzo d'un ponte passava la Menila, passava nella valle del Cervo, quindi per Villa Faraldi, per Diano S. Pietro, giungeva all’Eveno, e, passato questo, per mezzo d’un ponte, a Diano Castello, nelle cui vicinanze sarebbe stato il Lucus Bormanni Giunta

la strada alla Furbi a, entrava, come s’è detto, nella provincia delle Alpi Marittime, per ' giungere alla capitale di essa, Cemcnelum. Di lì, come appare dagli itinerari, un ramo scendeva alle foci del Varo, donde proseguiva per Antipoli, e Mass ali a ; un altro invece s’internava nella provincia, risalendo il Varo, ed internan dosi, alcuni rami secondari penetravano nelle principali valli formate da’ suoi mag giori affluenti. Dal ramo principale partivano senza dubbio due vie, che mettevano

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 139 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
stiinonianze- degli scrittori antichi assegnano appunto Nizza ai Marsigliesi 1 * 3 , non solo, ma conviene anche osservare che essa, con tuttala spiaggia adiacente, riconosceva, già da tempo, l’alto dominio dei Romani, e godette, perciò de’ privilegi, che non erano consentiti agli abitatori della provincia delle Alpi Marittime \ Tutto insomma fa ritenere che la spiaggia non appartenesse alla provincia, e che quindi i confini meridionali di questa fossero a breve distanza dalla costa, pur

mantenendosi Nizza in stretti rapporti colla vicina Cemenelo, come dimostra il fatto che in quest’ ultima città si trovava una cokors nautarwm z . Così si spiega benissimo, il che del resto era inesplicabile, che si ponga all ’ Alpe. Mariti-ma il confine d’Italia, come lo era difatti in riguardo della vicina provincia, e insieme concordemente si ritenesse il Varo come confine, quale era in realtà, fin da’ tempi di Siila 4 , e si spiega pure come, dal terzo secolo in poi, avesse Nizza un vescovo suo proprio

, benché un altro fosse nella vicina Cemenelo,'che precedentemente però estendeva la sua autorità anche su Nizza 5 . Capitale della provincia delle Alpi Marittime, dov’era perciò custodita dai fla mini 1’ ara provineiae 6 , ' fu ^Cemcnelum (Keuevéieov) , Cimella o Cimiez, villaggio oggi pressoché distrutto, ma città cospicua ne’ tempi antichi, come dimostrano i ruderi d’un anfiteatro, di templi, e d’altri vetusti monumenti 7 * . Era ascritto alla tribù Claudia. Oltre alle città della provincia

, Tacito 15 ricorda un Mario Maturo, come pure sono menzionati un Annio Rufo 16 , un C. Giunio Elaviano 17 , un L. Valerio Procolo 18 . Tali erano pure, secondo il Mommsen 19 , quei viri egregi nominati in varie iscrizioni. Così pure queste nominano 1 Tolom., Ili, 1, 2. Strab., IV, p. 180, 184. Pomi*. Mela, II, 70. 5 È ben vero che anche Barca, città posta entro i confini della provincia Tarraconesc, era ascritta a Betica (Plin., Ili, 1, 12) ma qui non si tratta di una sola città

ricordate da Tolomeo, le iscrizioni ricordano un vicus Guntinus % (Contes), un pagus Licirrus, un vicus- Navelae 9 che non si sa con quali luoghi odierni si debbano identificare, come pure sono sconosciuti gli Almanicenses ricordati da un’iscrizione 10 * . La provincia delle Alpi Marittime, come quella che dovette essere sottomessa colle armi,non ottenne diritti e privilegi da Augusto; ma, come ci attesta 8trabone “,era retta, come terra straniera, da un prefetto dell’ ordine equestre. Di questi anzi

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 171 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
tempi della repubblica, dalie somme creste delle Alpi, per cui la provincia delle Alpi Cozie rimase inclusa completamente in. Italia. Ma nel tempo stesso essa andò perdendo la grande importanza che aveva avuto »fino a-qnesto termine. Nuove fazioni di guerra tennero bensì deste ancora una volta le valli coziane, quando Costantino, marciando contro Massenzio, sconfisse i Se gusini che gli erano ostili, prendendo a discrezione la città 10 , ma della provincia eoziana non rimase che il nome, con

un significato molto più esteso, se vogliamo, come sem plice definizione geografica 11 , ma senza importanza politica o amministrativa. Susa, aggregata prima alla diocesi Torinese, passò poi, per opera di G entrando, sotto 1’ e- piscopato della Morienna. Così pure considerevoli cambiamenti avvennero sul declivio ■ occidentale delle Alpi. Della provincia delle Alpi Attrezzane, scomparso perfino il nome, parte fu ag gregata alla provincia dell’Alpi Graie, e parte a quella delle Alpi Marittime, compre sevi

le città di Briançon, ed Embrun, la quale ultima divenne il centro della provincia così ampliata. . 1 Ornami, I. n. 215(3. 2 O. I. L., XII, ,1.1856. 3 C. I. L.. V, 2; n. 7251. ' C. I. U, V, 2 ; 11. 7253. C. I. L., V, 2; n. 7250. 11 C. /. L.. V, 2 ; ». 7234, 7235. 7 G.I.L., V, 2; n.7247, 7248, 7241, 7250. , s G. /. L, V, 2; ii. *23fi, 7200. Vi scarseggiano però le lapidi che ne ricordino i magistrati. Hi nominano solo i II viri (C. /. L., 2; n. 7233, 7236, 7260), un vilieus sumarum (n. 7264

le lapidi frammentarie non lasciarono il nome, è ricordato un flamen Augusti provinciae Cottiarum 5 . Anche dopo la completa estinzione del regno, durante l’ultimo periodo del quale Susa erasi ornata di nuovi monumenti, fra’ quali una statua a Claudio istau ratone della monarchia segusina, fiorì sempre più, e venne a prendere un grande sviluppo* e mentre ancora all’epoca neroniana era un semplice viens, più tardi, forse all’epoca di Flavio, fu innalzata al grado di municipio 6 , sebbene continuasse

14
Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 165 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
indubitatamente così, e non provincie delle Alpi Atrezziane, era chiamata la regione eeutronica, così pure mi sem bra poco probabile che, come suppone alcuno, tale nome provenisse a quella provincia da un L. Atrectus Quielus, o da un Titus Flavius Adrettìo di un’iscrizione di Susa e .di Cannes 1 2 , personaggi del resto affatto sconosciuti; ma ritengo piuttosto, come si verifica in altri casi, che il nome personale derivasse da quello della regione 3 . Dicemmo già che monti di nome Adrets non sono infrequenti

di Diocleziano, fosse stata essa alla testa della provincia atrezziana. Egli è ben vero che Strabone 6 dice che il regno di Cozio giungeva fino a questa città ; ma evidentemente egli si riferisce a quel tempo, nel quale il regno conservava ancora la sua antica grandezza, cioè prima che da Augusto fosse stato ridotto a provincia entro più modesti confini. Così pure l’asserzione di molti scrittori moderni, che s’ occuparono della storia di questa regione, che Embrun fosse stata aggiunta alla provincia coziana

in questa regione alpina, dove forse anche il fiume Drac, che potrebbe corrispondere ad un Adrax o Adractim an tico, conserva traccia del nome assegnato a questa provincia. Ma una ragione ben più forte mi conferma in questa mia opinione. L’iscrizione detta des Escoyeres, trovata presso Queyras, ricorda un Bmullm, che era praefectus CapU(latorum) Savinca(tium), Quarta (tium), e d’un altra popolazione sconosciuta (Oricianormn) 4 . Ora non è questa una prova che in quella regione esisteva una pro vincia

speciale, sotto un proprio prefetto? Infatti Heron de Villefosse 5 riteneva che il prefetto Busullo doveva avere un’ autorità eguale a quella del prefetto delle Alpi Ma rittime, il che verrebbe a confermare sempre più resistenza di una provincia speciale, cioè quella delle Alpi Atrezziane, il cui centro dove fosse non è tanto facile ad asse rire. - 'Luoglìi~ popolosi e atti a essere la capitale d’una provincia erano parecchi. Briançon, da semplice viens, era giunta ad ottenere il diritto latino

e 1’ onore d’ esser fatta municipio; Chorges era d’origine antichissima e fu un centro di qualche im portanza all’ epoca imperiale ; ma le iscrizioni trovate nel territorio di queste due città non sono tali da autorizzarci a crederle il capoluogo d’ una provincia. Più con siderevole di tutte era Embrun. Essa ricevette il diritto latino da Augusto, salì più tardi al grado di 'municipio, e fu sempre considerata come luogo centrale, dove met tevano capo diverse vie, onde tutto fa credere che, fino al tempo

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 170 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
provincia, come fecero Svetonio 10 * e Vi travio " e la tavola Peutingeriana, dove la denomina zione di regno di Cozio è data alla regione delle Alpi Oozie 12 . D’ allora in poi la provincia fu costantemente retta da procuratori dell’ ordine equestre, la cui amministrazione rendeva cento mila sesterzi 13 Della maggior parte 1 0. pa<r. 148 seg. - C. I. L„ V, ». 783«. 8 In Pus., Ili, 47, pag. 535. A Dizionario, Al pes Cottiae, pag. 430. 8 C.T.L., V, 2; n. 7344, 734.6. 6 C. L L., V, 2; n. 7814 dove

conferito il potere, non essendo avvenuti in seguirò de’fatti speciali, ciré giustifichino questa determinazione dell’imperatore. Soggiunge Dione che nel tempo stesso fu au mentato il territorio coziano. Il Rev 1 ritiene che tale ampliamento si effettuasse sul de clivio occidentale delle Alpi e che quel prefetto Bussullo, il quale precedentemente dicemmo esser stato preposto alla provincia delle Alpi Atrezziane, governasse, quale rappresentante del re Cozio, le nuove regioni, mentre questi

si sarebbe più diretta- mente occupato della parte del regno che guarda l’Italia. Ma quest’opinione è cosìcon- , traria ad ogni probabilità, avuto specialmente riguardo agli usi antichi, che difficil mente troverà de’ seguaci. Il regno coziano era ridotto a sì piccole proporzioni, da non poter assolutamente ammettere la necessità di un prefetto, che ne amministrasse una parte, ih che sarebbe stato oltre tutto un dare prova d’ insipienza all’imperatore, che l’aveva ampliato e di incapacità per chi l’aveva

, come fa appunto il Mommsen, che avendo Plinio aggiudicato alla-Traspadana la parte italica della regione coziana, anche Cavour si può aggiungere alla medesima, non sapendosi altrimenti dove il regno coziano si possa esser esteso da questa parte, poiché in quest’ occasione pos sono essere state- aggiunte al regno le valli superiori del Chisone e della Varaita, ma non già fino al territorio di Cavour, che, aggiunto al nuovo regno coziano, a- vrebbe perduto quei diritti, che aveva goduto fino allora

. Più di vent’ anni regnò Cozio il giovane senza agitazioni di sorta, continuando a godersi il tradizionale affetto de’ suoi sudditi. Venuto a morte senza eredi, nel 64 d. Cr., Nerone cambiò ancora, e questa volta definitivamente, il regno in provincia, come ci attestano Svetonio 7 , Eutropio 8 ed altri 9 . Questi ripetuti cambiamenti da re gno in provincia e da provincia a regno furono causa che anche gli antichi scrittori e le stesse iscrizioni denominarono regno questa regione anche quand'era

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 54 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
di Augusto e de’ suoi successori si rivolse alle Alpi fondando tutt’ intorno ad esse una cerchia di provincia, che mentre dovevano essere difesa della penisola, erano an- 1 La prov. rom. dell’ Ossola, ossia delle Alpi Atrczaiane, pag. 11 segg. , 2 Una di esse è nel "palazzo Municipale di Fermo e fu pubblicata dal Mommsen, C. I. L., IX, n. 5357. E dedicata a un Tito Appalio Alpino Secondo, che, fra gli altri titoli, porta quello di procurator Alpium Atrcdia- narum. La seconda fu scoperta verso il 1883

zi. Per cui srpuò senz’ altro escludere che essi fossero stati coinvolti nel tempo stesso coi Salassi nelle guerre contro i Romani; tanto più che fra gli uni e gli altri è l’alta valle della Sesia, che apparteneva già alla giurisdizione romana, rendendo per tal modo difficile ed improbabile la congiunzione di questi due popoli. Lo stesso non si può dire dei rapporti che possono essere stati fra i Leponzi ci Vennoneti. Questi popoli erano fra loro confinanti, era facile 1' accesso da una regione

all’ altra, tanto che qualcuno li riteneva della medesima origine. Infine la spedizione di P. Silio è narrata in modo affatto incompleto da Dione, che, come vedremo nel seguente capi tolo, vi dedica poche parole. È pure certo, che in questa stessa spedizione furono sottomesse, delle tribù, come quella dei Trumplini, che dallo storico greco sono pas sate sotto silenzio. Nulla quindi più probabile che lo stesso sia accaduto per i Le ponzi, che in realtà sarebbero stati vinti in questa stessa guerra

. Sembra però che essi non avessero opposto una valida resistenza, e che non siano accaduti fatti d’ armi di primaria importanza, e tali da meritare una speciale menzione dagli storici. Il tempore il modo come queste genti furono sottomesse, ci conduce, per la stessa analogia, convalidata però da qualche monumento, a definire 1’ ardua questione della organizzazione data dai Romani a questa parte delle Alpi. Il De Vit *, basato su tre iscrizioni, che fanno parola di un procuratore delle Alpi Atrezziane

, perchè in una di esse sono queste Alpi nominate accanto alle Pen- nine (Alpium Atractiancir. et Poeninar.) 1 2 , viene alla deduzione che le Alpi Atrezzia ne fossero quelle che sono tra le Retiche e le Pannine, che ora si chiamano Lepon- zie, e ché quindi~ia regione dei Leponzi fosse costituita fin da’ tempi di Augusto, e precisamente fin dall’anno 740 d. R., in provincia speciale, col nome di Provincia delle Alpi Atrezziane, con un procurator iure giacili. Tutta la dimostrazione del De Vit è- più

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 140 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
le coste. Augusto, a fine di facilitare le comunicazioni della Liguria litoranea colle regioni attigue e colla provincia delle Alpi Marittime, cercò che da Vada Sabatia partissero vari rami df comode vie allacciando questo porto, attraverso i monti, per la valle della Bormida con Aqui e Tortona, e per la valle del Tanaro con Pollenzo e Alba Pompeia. Ma la via principale condotta da lui in queste regioni è la Julia, Augusta da Vado al Varo, che fu eseguita l’anno 742 d. R. (12 a. Or.), ed è così segnata

la Dalmata eques. (7893), le legioni IH Italica, Vili Augusta, XIII gemina Mortici rietrix (7873), la XVm e XXII- ■primigenia pia fidelis. Ma, osserva il Mommsen (l. c.J, che questi non appartenevano al presidio della provincia. 5 XXXIV, 10, 18. “ Piovono, V, 39; Livio Ital., III; Amm. Ma.rc., XV, 10. 7 Strab., IV, 6, p. 202. 8 Si ricordino a tale proposito gli accenni di Dante, Purgatorio c. III. v. 48 seg. Fra Larici e Turbia la piò diserta, La più romita via è una scala, Verso di quella agevole

un liberto d’ Augusto, coinmentavwnscm Aipivm mnrìtimarunt 1 e dei flauti?! es pro- vinciae, dei quali uno è detto provineiae patronus *. Come tutte le provinole di confine, anche questa ebbe le sue stabili guarnigioni, poiché oltre la cohors nauta,rum, della quale precedentemente abbiamo parlato, vi aveva residenza stabile una cohors Ligurum 3 * , che Tacito * 1 chiama vetus lori auzilium. Coll’ordinamento amministrativo e militare procedette di pari passo la fabbricazione e il riattamento

delle vie. Nella quale opera l’attività di Augusto non si limitò alla nuova provincia, ma anche ai paesi limitrofi e principalmente alla Liguria Alpina litoranea. Che una via, fin da tempi remoti, attraverso le Alpi Marittime, met teva in congiunzione la Calila meridionale coll’Italia, vicino al litorale, come abbiamo già detto altrove, non è solo asserito da Polibio 5 , che, fra le note quattro vie alpine, nomina anche questa, ma ben anco dalla concorde tradizione, che ne ascriveva la costruzione

ad Ercole 6 7 , essendo questa un prolungamento della via erculea della Calila Narbonese. E che fosse costruita fra roccie inaccessibili, e fra infinite difficoltà ce lo dimostra il fatto che,.come già al tempo di 8trabone', sebbene anche allora non si trovasse più al suo stato primitivo, ancora nel secolo docimoquarto apparve questa una strada delle meno comode 8 9 . Abbiamo già altrove osservato, che fu Emilio Scauro colui che, nel 645 di Poma, cioè dopo la sottomissione degli Inganni e degli Intemeli

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Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 71 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
Ma i Reti non si stendevano soltanto sul versante meridionale delle Alpi cen trali, bensì ancora sul versante settentrionale. Perciò dice 8trabone che tanto i Peti come i Norici occupavano le sommità delle Alpi, protendendosi anche in Italia, in modo ' da confinare i primi cogli Insubri, i secondi coi Carni, e colle regioni circostanti ad Aquileia. Anzi le maggiori memorie, che si riferiscono a questo pop'olo, riguardano la provincia retina, la quale, sebbene comprendesse anche parte del

, da tempi immemorabili, si erano fin lì diffusi, ma tal mente inselvatichiti dalla natura de’ luoghi, da non ritenere più nulla dell’antica cultura; ma solo la flessione della lingua, ed anche questa non incorrotta. .Anche Plinio 5 e Giustino 6 sono della stessa sentenza, e si scostano solo in questo dallo sto rico patavino, che ritengono i Reti essere Etruschi rifuggitisi nelle Alpi davanti alle orde invadenti dei Galli. Gli scienziati moderni non vanno d’ accordo a tale proposito, professando chi

gli elementi della loro dimostrazione nella stessa toponomastica, come lo’Zeuss 13 14 e il Diefenbach H ; altri, come lo Stoffella 15 , nei monumenti, e nelle attestazioni degli antichi scrittori trovarono argomenti per dimostrare l’origine gallica di queste popolazioni. In questi tritimi decenni la questione fu risollevata e discussa con maggior corredo di dottrina, poiché, abbandonate le sterili discussioni basate sulla diversa interpretazione dei testi antichi, si ricorse ad argomenti

pulsos duce Rado. XX, 5. Tusei quoque, duce Rado, anitìs sedihus nmissis, Alpes occupo rere e! r.r nomine due in gcntrs Rae- iorìim condidcrunl. 7 Rijnt. Gencb. 1, pag. 124 segg. “ Etrusker, I, 2, pag. 71-130. u H. G„ I, 120, 335: 111 Lieber die Sprache der Etrusker (Leipzig, 1874) II, pag. 590. " Dei licxi, dell' orìgine dei popoli d’Italia, (Trento, 1844). Die. Urbewohner Riitiens u. ihr Zusammenhang mit den Etruskern (München, 1843). — 'Zur riilischen Ethnologie (Stuttgart, 1854) — Zur Etnologie

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 26 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
storici che archeologici dell’epoca romana, relativi alle regioni italiche alpine, e specialmente ài bacino dell’Eisak e dell’Inn. Di questi pure abbiamo fatto capitale, in particolar modo degli scritti del Kink 2J , del Daum 21 , del Jager 24 , di I. Iung 23 , del Kallee 24 , di G. Mair 25 , del Douglass 26 , del Mairhofer 27 e delle opere di carattere più generale del Pall- 1 Memorie storiche della ciltù. e del territorio di Trento. (Trento, 1821-1824). 2 Della storia e delle condizioni del Trentino

sotto la dominazione romana (Trento, 1840). s Statistica del trentino (voi. 2. Trento, 1852). Nel voi. 1“ pag. 1-9 : Parte antica. 4 Sommario della Storia Trentina (Borgo, 1881). Tempi antichi, pag. 7-18. 6 1 primi tempi di Ala (Ala, 1883). • ' ’ 6 Pelle numerose pubblicazioni del conte Benedetto Giovanelli hanno maggiore attinenza cogli studi che stiamo facendo: Discorso sopra un’iscrizione Trentina del tempo degli Antonini (Trento, 1824). — Ara Dianae (Bolzano, 1824). — "Trento città dei liex

-i e colonia romana (Trento, 1825). . • 7 Dissertazione sopra i sepolcri romani scoperti in Rovereto l’anno 1819 (Rovereto, 1828) e l’ Esame di alcuni scritti archeologici del Conte Benedetto Giovanelli (Verona, 1827). 8 La conquista della Re,zia per opera dei Romani (Saggi scientifici letterari per la società degli studenti s candidati Trentini in Innsbruck (Rovereto, 1872, pag. 37-59). •* Scritti di storia antica trentina (Milano, 18901. 18 Dei dialetti comunemente-chiamati romanici (Trento, 1855

). 31 Pianta antica della città di Trento (Trento, 1869). *•* Degli idiomi parlati antic. nel Trentino e dei dialetti odierni. Livorno, 1878. Etnografia Trentina- (Àrch. stor. per Trieste, l’Istria e il Trentino, 1881). 18 Topografia del Trentino alt epoca romana. '— Viaggio archeologico nelle vallate occid. del Trentino. —Le an tichità preromane, romane e cristiane di Vezzano. — Un gruppo di Aes gravi trovati a Trento. — Scoperte arekeologico- epigrafiche nel Trentino. — Saggio di toponomastica tridentina

nella ralle, di Fon (Arch. Trentino, X, 1 p. 5-37). Le antiche iscrizioni romane della valle di-Non (Arch. Trentino, XII, 1, p. 68 segg.). Il nome della valle di Non, i Tulliassi e i Sinduni, (Arch. Trentino, XIV, 1, p. 3-16). Laguerra- retica (Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e Ictt. Serie II, Voi. XXXII, 1899). 13 L ’ Anatmia aulica (Arch. Trentino, XIV, 1, p. 17-28). 18 Cronaca di Folgaria (Trento, 1860). Memorie di Pergine e del Perginese (Trento, 1882). 39 II Trentino. Saggio

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Books
Category:
History
Year:
1900
¬Le¬ guerre di Augusto contro i popoli alpini
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Page 242 of 248
Author: Oberziner, Giovanni / di Giovanni Oberziner
Place: Roma
Publisher: Loescher
Physical description: 237, 14 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Augustus <Römisches Reich, Kaiser> ; g.Alpen ; s.Krieg ; z.Geschichte
Location mark: III A-2.230
Intern ID: 166664
Unii Ine (Annecy),, si allacciava colia via clic costeggiava 1’ (sère. - - CARTA III. lÌEOTCNE RkTIOA. Questa carta rappresenta la regione etnograficamente abitata dai Moto-italici, e che poi restò, in massima parte, sempre aggregata all’Italia, mentre la parte più settentrionale forma il lembo meridionale della vasta provincia (letica (GL Libro terzo). Il confine di essa è nettamente segnato dalle somme creste delle Alpi (Mona Adula), al di là dal quale erano le tribù dei Viberi (Leponzi), dei

de’ Vnmtlet o degli Jsarai. erano le più meridionali della provincia retina.'Nella regione.occidentale o Repontina, oltre alle tribù de’ C'ulucouex, in Vai Palanca, e de’ Metiales in Val di Mesocco. ho segnato le valli o regioni enumerate dal geografo Ravennate, cioè Oxilla (Valle dell’ Ossola), Sua liana (Val Vigezzo'f), Moietta (Val Maggia), Lupo alia (Val Reventina). Ad oriente di esse abbiamo segnato i BergaleÀ in Val Bregagiin, e i Vennoneti nella Valtellina e nelle adiacenti regioni dell’ Engadina

di Bressanone, sono segnati i Tridentini con Trillimi n in loro capoluogo, ai quali erano ascritti gli Ananni della Val di Non, i Shuhmi della Va! di Sole, ed i Tnliiattet, che ponemmo in Val di Rendei)a. Non nego però che la posizione di questi ultimi, come diede già luogo a molte contestazioni, così ad altre possono offrire occasione, poiché pia le stesse ragioni che si pongono in Val di Rendena, potrebbero altri situarli in quella di Ulten, nei qual caso il confine della provincia retica dovrebbe esser

Brixentes, dei liugusci e dei Sanai eli. E però accertato che al Corno de’ Tre Signori, dove ha o- rigine il Nosio, il confine cessava di seguire le più alte vette, che segnano i due differenti pioventi, ma correva ira la Venosta e la valle del Nosio, quindi-, quasi in linea retta, proseguiva da Merano a Klauson, dove le stazioni de’ pubblicani ne in dicano chiaramente il confine, o di lì segnava lo spartiacque della Rienz da una parte, dell’Adige e della Piave dall’altra. In questo tratto le tribù

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