¬La¬ conversione dell'Anaunia al cristianesimo : trilogia compilata pel XV centenario dei SS. MM. anauniesi Sisinio, Martirio ed Alessandro
, — fio — di religione, di culto,'di cerimonie,, io'ho altré faccende io... Glab, Male questo. Non sei tu- il magistrato del luogo? As fir, Sì, Glab. E il magistrato non deve egli per legge aver cura sopratutto del culto, delle cerimonie, e degli dei...? ' Aspr, È vero* ma io ho deputato' a ciò persona degna d'ogni fiducia il nostro Arvezio.. . il quale disimpegna le sue incombenze che meglio noi fa rebbe un pontefice... GlaÒ, Arvezio avrebbe dovuto spiare, e poi denunziare a te, 'nobile
magistrato, la. religione i di costoro: ma intanto costui non fa che lodare« encomiare i tre scandalosi vagabondi... As fir. E* questo vero? ■ Glab, Vero, verissimo». Aspr. Bene, gliela insegnerò io. a questo ribam- bito... (grida forte) Paterno!... Glab. Non farci scene-ve', Asprione,., ma se lo mandi a chiamare, sono contento. As fir. Paterno! dico, cane d* uno scimunito, dove sei? non rispondi? Pater, (da lontano) Vengooo... Aspr. Non avrei mai pensato ■ che uomini mossi dallo spirito umanitario