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Monats-Tandem
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Page 3 of 32
Date: 01.09.1983
Physical description: 32
SUDTIR0L0/DIS0CCUPAZ10NE Che fine fanno i licenziati? Inchiesta tra un centinaio di licenziati, un anno dopo la perdita del posto di lavoro. Che fine fanno i lavoratori licenziati dalle industrie del Sudtirolo? “Siamo spiacenti di comunicare che a causa delle persistenti difficoltà di mercato e delle conseguenze sulla no stra azienda, ci vediamo costretti a privarci della Sua collaborazione a par tire dal mese prossimo”. Alcune migliaia di queste lettere (pic coli capolavori di ipocrisia) hanno

e psicologiche difficilmente immaginabi li per chi non è mai stato coinvolto. E dopo i primi effetti del licenziamento, cosa succede? Quali sono i comporta menti, le reazioni? Come si muovono questi lavoratori ri spetto alla ricerca di un altro lavoro? Quali strumenti utilizzano? Che tipo di lavoro? Dove? Cosa sta cambiando nel mercato del lavoro della nostra provin cia? Per un sindacato organizzato finora so prattutto “dentro” il posto di lavoro, ma che ritiene decisivo essere presente anche “fuori” per

un even tuale nuovo lavoro. Pur nella sua limitatezza, la ricerca co mincia a far luce su fenomeni e proces si presenti nella nostra provincia in parte scontati e intuiti, in parte del tutto inattesi. Vediamoli. UN ALTRO LAVORO. C’E ? Degli intervistati, un anno dopo il li- Con questo numero "Conquiste del lavoro ” sospende la pubblicatone per tutto il mese di agosto. // numero 52 uscirà il 5 settembre. Auguriamo ai lettori buone vacanze. continua a pag. 4 Se il licenziato non ha l'età A titolo

viene cosi precisato: retribuzione-. tra accettabile e carente tempo libero: accettabile vicinanza a casa: buona nocività: altissima fatica: grandissima sicurezza: carente garanzie: carenti rapporti con altri lavoratori: accettabili L’intervistata ha cercato un altro lavoro dopo il licenziamento ma non l’ha tro vato (salvo alcune prestazioni domestiche occasionali). La sua ricerca è stata però limitata al “lavoro a domicilio” come cucitrice per privati. Interessanti sono le motivazioni per le quali

esemplificativo riportiamo la risposta al questionario di una donna, 52 anni, residente in un paese della Val Venosta, 1 figlio, di lingua tedesca, in posses so della licenza elementare. L’intervistata ha lavorata per 18 anni come cucitrice alla fabbrica tessile a Bohne di Prato allo Stelvio. All’epoca del suo licenziamento, nel settembre 1981, le lavo ratrici impiegate nella fabbrica erano 71. Le condizioni di lavoro vengono giudicate globalmente soddisfacenti. Entrando però nei particolari, il giudizio

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Monats-Tandem
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Page 10 of 32
Date: 01.09.1983
Physical description: 32
PART-TIME NELL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE 1000 posti a orario ridotto Mille posti di lavoro a part-time non sono pochi per un’azienda che oggi ha 5.600 dipendenti. NeH’amministrazione provinciale 500 persone potrebbero ridurre, in un prossimo futuro, il loro orario di lavoro settimanale ed altrettante, almeno sulla carta, potrebbero essere chiamati a sostituirli. La Giunta Provinciale, dopo averne prevista la possibilità in una legge del giugno 1981, sembra essere rimasta poi paralizzata

, un incognita, forse anche un terreno di scontro all’interno della più grande azienda sudtirolese. part-time favorisca chi é interessato a quel dopo/doppio lavoro già oggi pre sente in Provincia, soprattutto nella libera professione, nell’agricoltura e continua a pag. 11 Teilzeit? Ja bitte ! Nein danke ! Part-time e doppio lavoro — Es fehlen weitgehend Kinderhorte, die Kindergärten schließen um 15 Uhr, Ganzzeitschulen sind nicht vorhanden. Bessere soziale Dienste würden die Nachfrage nach Teilzeit

da tanta audacia. Cosi ha pilotato il rinvio della formulazione e approvazione del previsto regolamento d’attuazione e probabilmente se ne parlerà solo dopo le elezioni. Il regolamento é ora nuovamente all’ attenzione dell’organo di controllo, che aveva sollevato alcune perplessità. Ecco cosa prevede. 11 15% dei posti di ruolo in ogni quali fica saranno disponibili per i dipenden ti che chiederanno di lavorare per un numero di ore settimanali che va dalle 20 alle 30, con relativa riduzione di stipendio

. Ma la Giunta potrà in certi casi raggiungere il 25%. E’ questa una percentuale molto alta, inusuale nel pubblico impiego. Sono esclusi dal beneficio i dirigenti, il personale educativo delle scuole ma terne e della formazione professionale, i forestali e i numerosi precari. Due i tipi di part-time previsti: quello verticale e quello orizzontale. Il primo permette di concentrare il lavoro in alcuni giorni della settimana, il secon do prevede invece una riduzione giorna liera dell’orario di servizio

. La richiesta di; part-time dovrà valere almeno per un anno e sarà tacitamente rinnovabile. Viene così mantenuta la possibilità di riprendere il lavoro a tempo pieno. All’epoca dell’approvazione, i sindacati erano stati scavalcati da gruppi di lavo ratori che in più riprese avevano orga nizzati forme di pressione, per convin cere la Giunta ad adottare questo prov vedimento. Ma, passato il primo momento di eu foria, vengono a galla preoccupazioni e perplessità che fanno del part-time una mina vagante

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Raffeisen-Bote
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Page 9 of 12
Date: 01.04.1935
Physical description: 12
di as sumere in servizio lavoratori non muniti di libretto, fatta eccezione per il personale addetto a lavori do mestici inerenti alla vita della famiglia. Articolo 6. — Il libretto, durante il periodo di oc cupazione del lavoratore, rimane depositato presso il datore di lavoro, fatta eccezione per il personale ad detto ai lavori domestici al quale il libretto verrà re stituito dal datore di lavoro dopo averne presa vi sione. ! All'atto della assunzione in servizio il datore di lavoro deve farsi consegnare

il libretto dal lavoratore e deve verificare se detto libretto sia completo e for malmente regolare. Tuttavia, quando il lavoratore venga assunto per un periodo non superiore ad una settimana, è in fa coltà dèi datore di lavoro, dopo aver presa visione del librétto ed aver constatato la sua integrità, di lasciar lo in possesso del lavoratore. NeLcàso Che il lavoratore presti la propria opera alla dipendenza di più datori di lavoro, il libretto do vrà restare 1 presso-uno dei datori di lavoro, mentre gli

le altre indicazioni previste dai numeri 1 e 2 del pre cedente articolo, desumendole dai documenti rilascia ti dalla competente autorità ed accerterà che vi sia stato inserito il certificato sanitario di cui al No. 3. Le indicazioni di cui al No. 6 del precedente ar ticolo, saranno inserite dal medico che lisi eseguito la visita o dal datore di lavoro su certificato del medico stesso; le altre indicazioni saranno inserite dal datore di lavoro. Articolo 5. — E’ vietato ai datori di lavoro

altri dovranno essere muniti di una dichiarazione attestante detto deposito da rilasciarsi dal datore di lavoròfche detiene il librétto. GeSsàto ilirapporto di lavóro, il datore di lavoro deve'consegnare-il libretto al lavoratore, che ne riln- scerà ricevuta, non oltre il giorno successivo alla ces sazione del servizio. Il lavoratore terrà in suo pos sesso il libretto per-tutto il periodo della sua disoc cupazione. Articolo 7. — Il lavoratore ha. diritto di prendere visione, in qualunque momento

, del libretto deposita to presso.il.datore di lavoro. ; L’Associazione professionale dalla quale il lavora tore è, rappresentato, ha la facoltà di prendere visione dèi libretto nei soli casi in cui tra il datore di lavoro ed il'lavoratore sia insorta controversia e dòpo che di questa.sia stata fatta denuncia all’Associazione profes sionale dalla. quale il datore di lavoro è rapi)['esen tato. Contro le indicazioni inserite nel libretto dal dato re di* lavoro è ammesso ricorso, da parte dell'interes

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Rundschreiben des Präfekten von Bozen
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Page 4 of 5
Date: 26.05.1944
Physical description: 5
•Prefettüra Bolzano ,Bolzano li, 26.5.1944 Ufficio .Alimentazione ' . ■ . ■ . ■ Circolare n. } . .■ ( E.A* n.39) ■ ’ 1) AI COT-l'IBSARI PODSS I.AEILI della Provincia di B- 0 I S i l 0 2) Ai DELEGAT! CIBCONDAUIALI PEP 1' AGBICCLTUBA . Oggetto:/Acquisto-'dl cävalli' d 1 allevamento, da lavoro a da nacello e di muli.- - . / ■" Come e nöto ( nella Provincia ui Bolzano, 1 1 esportazio- ne di bestiame di qUalsiasi spscie e vietata. 'Affinche que- sto divieto ®enga osservato e per eliminare

un commercio in-- giustifioato dall’.e.conomia nazionaleai • renne. aecessario un controlTo nell'acquisto dei cavalli.- 1) I' acquisto di cavalli da . allevamento, da lavoro' e da macello e di muli di. quaisiasi etä es ammesso. soltanto qiia- lora l'acquireate sia provvistö. di un * auforisza^i-one d'acqui sto, rilasciata' dal competente Delegato Circondariale per 1'Agricoltura, II venditore ha l'obbligo di farsi presentare, prima della vendita,. 1 ’ autorizzazione d' acquisto che ceve firmare arli'atto

della vendita. L 1 autorizzazione d' acquisto' per de ls sua validitk 14 ; giorni dopo l'emissdohe ’e dev'essere restituita immediarameu- te dopo l'acquisto o al piü t.ardi alla s.cadenza della sua va- liciitä al Delegato Circondariale dell'Agricoltura Dio.mo in appresso il modello dell 1 autorizzazione d'acqui sto 2) II trasporto dei cavalli dev'esseie accompagnato ■dall'autorizzazione d 1 acquistoI ttasporti sprovvisti di re golare- autorizzazione-, salvo pro cediment .o penale, poseono ve- nir

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Monats-Tandem
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Page 11 of 32
Date: 01.09.1983
Physical description: 32
rassegnarti a galoppare.” Dopo i 9 mesi della maternità Antonia ha potuto usufruire dell’aspettativa non retribuita prevista dal 1981 nell’ ordinamento provinciale. So di altri provinciali interessati al part-time: un laureato che pensa di spartirsi il lavoro domestico con la moglie che non vuole rinunciare al suo lavoro; una dirigente che rinuncerà al suo incarico che è incompatibile con il part-time; un’altra che lo farebbe se non avesse assunto impegni economici troppo pesanti. Ma mi interessa sa pere

cosi, dove conta spes so più l’immagine che riesci a garantire che le tue capacità di lavoro, non c’è da stare allegri”. Intanto Alberto si fa sentire. Non è d’accordo di essere escluso dall’atten zione della madre. Dopo essersi intrat tenuto per pochi minuti con una mac- chinina, allunga il collo per addentare un pezzo di pane. Poi la sua azione di protesta diventa incontenibile e l’in tervista con Antonia finisce cosi. Edi Rabini er

PART-TIME/INTERVISTA Se ce conflitto tra me e il lavoro Il part-time che Antonia P. vorrebbe chiedere è di quelli motivati dall’im pegno familiare. E c’è da crederle. Mentre chiacchieriamo in un bar, tiene in braccio Alberto, quasi un anno di età; Antonia lavora in Provincia, come im piegata di concetto, ha quasi 10 anni di servizio ed ha un altro bambino che oggi è al suo primo giorno di scuola. Suo marito ha l’orario lungo tipico delle piccole ditte dove “guadagni qualcosa in più ma devi

cosa pensa Antonia che viene da un posto e di lavoro dove non manca il confronto e la discussione. Stress da doppio lavoro “Con il primo bambino — dice Anto nia — mi sono rivolta ad una famiglia privata che me lo teneva durante il la voro. Ero piuttosto diffidente nei con fronti dell’asilo nido. Ma oggi non ri farei quella scelta perché credo sia più educativo un ambiente che non ripeta i meccanismi dei rapporti familiari e possa essere vissuto come un luogo d’incontro con altri bambini.” “Anche

cosi ho però avvertito un gran de stress nel doppio impegno lavoro/ casa. Poco spazio per me, per il rappor to con il bambino. Cosi ho deciso per l’aspettativa non pagata e, quando sarà possibile, per un lavoro ridotto a 20 — 25 ore la settimana.” “Problemi economici ce ne sono. Ma non volendo né potendo farmi aiutare da parenti devo prendere atto, anche se la cosa mi fa rabbia, che l’organizza zione del lavoro, la scuola e i servizi so ciali non sono pensati anche in funzio- continua da pag

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Tandem
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Page 6 of 12
Date: 01.07.1981
Physical description: 12
in questi ultimi anni decisamente ceduto ai partiti. Se prima a prevalere, nonostante lutto, erano gli interessi degli ope rai. adesso a prevaler»? sono gli in teressi politici, cosi anche il delega to conta mollo meno. lo diventare operaia sarebbe stato per me un grosso salto di qualità: vedevo queste ragazze che veniva no al bar dopo il lavoro in fabbrica »? ricordo che provavo ammirazione »? interesse, sperando intimamente di riuscirci anch’io un giorno, però non osavo chiedere nessuna infor inazione

e la spa valderia degli altri operai era dovu ta al fatto di sentirsi sempre in gruppo, da soli erano molto più umani e disponibili; però ricordo che nei primi giorni ho pianto spes so! E ancora adesso, dopo sei anni, provo un senso di solitudine e di impotenza... Ho lavorato in catena per tre an ni, rifiutandomi di fare il cottimo: ho tenuto duro senza farmi mai in timorire dai continui spostamenti, con l'unico risultato che anche le mie compagne di lavoro pensavano che ero una lavativa. It fabbrica

de tute le dono»! E c'era anche differenza nel ve stire, nel parlare, nel comportarsi. I bambini contadini si riconoscevano subito...Io ho fatto il primo anno di scuola al paese, poi siamo venuti a Rovereto: quell’anno per me è stato un inferno. C'era una differenza enorme fra me e i radazzi della cit tà: in tutto, dal vestire alla mentali tà. La mia famiglia è sempre stata chiusa; nessuno, per esempio, che pensasse a lecere qualcosa, li c’e ra solo il lavoro e basta. L'impor tante era tirare avanti

... Anche i rapporti fra i familiari erano più rìgidi. Il padre era quello che decideva tutto. Ancora adesso se mio padre mi dice qualcosa io taccio... La prima vol ta in fabbrica Proprio perchè il paese era pove ro. il lavoro in fabbrica era conside rato come un 13 al totocalcio; nu pochi riuscivano a entrarci e allora ci si rassegnava all'emigrazione. Prima di entrare in fabbrica, io ho lavorato quattro anni come bari sta a Rovereto, poi come commessa in un negozio di articoli per bambi ni; nel

'74, infine, la fabbrica... Negli anni che ho lavorato come barista pensavo che se avessi poto- KUIR NON Dl JO MEMORICI Dal lavoro Gli scioperi 10 direi questo: una volta - fino al '74 diciamo - gli scioperi erano fatti soprattutto per rivendicare il potere in fabbrica, il potere, cioè, di dire la nostra su qualsiasi cosa e in ogni momento. Una volta ottenuto questo c'è siala una specie di riflusso e adesso se i sindacati proclamano uno scio pero poco credibile, gli operai non io fanno più. Una volta

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Tandem
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Page 4 of 8
Date: 21.04.1982
Physical description: 8
qualcosa del clima che c'è all'AeO basterà ricordare un episo- dio. Lo sciopero pilotato L'AeO anche dopo la causa non voleva riammettere la sua dipen dente. Perciò per eseguire la sen tenza del giudice siamo dovuti ri correre al pretore il quale ha di sposto che Anna Ferracini fosse riaccompagnata sul posto di lavoro dall'ufficiale giudiziario. duella mattina i suoi colleghi di lavoro hanno «improvvisato» uno sciopero di un'ora e mezzo contro di lei. Ma la presenza degli operatori di TVB e di altri

tran quilla nella gran confusione, spes so richiamata dai saluti di chi la conosce. Accetta senza perplessità di parlare con me. Ma non vuole allontanarsi per andare in un bar vicino, come io le propongo, «mi costa tanti sacrifici difendere que sto mio diritto a star qui che non voglio rischiare di perderlo per un caffè. Voglio rispettare gli orari di presenza come tutti gli altri dipen denti». Ci rivediamo dopo le 19. La punizione Mi spiega cosi l'aspetto più stra no della sua vicenda di lavoro

4 21.4.1982 3HER MUB OPFER ICH VERLIERE ßWEN ARBEITER J A&OLaives AAA offresi stipendio senza lavoro Anna Ferracini è dipendente dell'AeO di Laives (della catena di Pedini) da otto anni. È delegata sindacale quando, nell'agosto del 1980, la direzione la licenzia. Il giudice al processo nel marzo 1981 dà ragione a lei e la reintegra nel suo posto di lavoro. Da allora riceve regolarmente lo stipendio, ma le viene assegnato un compito piutto sto strano di questi tempi: non lavorare. capire

48 lettere rii "-«Timoni zione e più di una volta i confronti con la direzione sono finiti davanti al pretore. Ma quali erano le pretese tanto audaci di questa commessa? Che Incontro Anna Ferracini sul suo posto di lavoro pochi giorni prima di Pasqua. Sono ore frenetiche per un supermercato. C'è un gran ru more di gente che compra e chiede consigli tra carrelli strapieni e commessi indaffarati. Anna Ferra cini. una donna tra i 40 e i 50 an ni, vestita in modo molto ordinato senza grembiule, passeggia

. «Quando nel marzo dell'anno scor so il processo che doveva decidere sul mio licenziamento si concluse a mio favore. l'AeO. costretta a rias sumermi, mi offri lo stipendio prò ponendomi di restarmene a casa. La direzione IMarconato) e la pro prietà (Poriini) volevano liberarsi di me perché sono una persona scomoda, una tra i pochi iscritti al sindacato. Per certi versi la propo sta era anche allettante, ma dopo tanti anni di lotte non potevo cede re cosi, lasciarli vincere e abban donare al loro

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Monats-Tandem
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Page 36 of 64
Date: 01.10.1983
Physical description: 64
chiama i beni “esclusivi,, , cioè che so no beni in quanto esclusivi. Di fatto la domanda addizionale di beni funziona così: si punta su dei beni e- sclusivi, che. possono marcare la diffe renza, dopo di che si è sottoposti a in flazione perché tutti li vogliono e bi sogna finanziare questa domanda c di stinguerla pcrchèdopo tutti ce l’hanno. Si vede il risultato distruttivo, l’insod disfazione di massa e il rilancio di un altro bene ancora più esclusivo. E’ un po’ come in un concerto dove

gradual mente la gente delle prime file si alza in piedi dicendo: così vedo meglio. Il risultato c che si vede peggio stando tutti in piedi. Perchè si può promettere crescita inve ce della redistrìbuzione del lavoro o la riduzione del lavoro? Perchè tutti sono convinti che tutti possono essere in mezzo alla colonna o in fondo, ma se tutti marciano e marciano alla svelta prima o poi arriveranno dove erano quelli davanti. Il problema è che oggi è indiscutibile che la colonna è in movi mento, ma gli

sc ia porta. L’automobile lenta Ora vi voglio dire perchè l’auto fa an dare più piano, perchè l’auto è più len ta che andare a piedi o in bici. Non è solo meno inquinante, è chiaro che la bicicletta è meno inquinante, ma fa andare più piano. Allora io suggerisco un calcolo che ognuno può fare nelle proprie diverse modalità di consumo. Quanti chilometri facon la sua auto in un anno c quante ore gli costa quell’ auto in un anno. Dopo di che determi na a che velocità va quell’auto. Chiaro che non si può fare

carozzcria, sul motore, tutti cambiano la frizione, i freni, un sacco di parti. Ecco il valore delle parti cambiate ha circa il valore di tre anni. Quindi se costa dieci milio ni e dura 7 anni siamo già su un milio ne e mezzo l’anno; che su un reddito medio netto di 12 milioni vuole dire già un 15 per cento del proprio lavoro. Siccome si lavora 1500 ore, l’ammorta mento del costo è di 225 ore l’anno, 1 ora al giorno, solo per l’ammortamen to. Già questo è abbastanza illuminan te secondo me. Se a questo

dovete contare che un po’ la guidate e che alcune ore ci state- dentro per davvero, poi ci sono le ore- che perdete alla televisione per vedere la pubblicità su que-H’auto, 600/700 o- re all'anno vuol dire 2 ore e mezza al giorno. Eccetto certi pendolari duri, io credo che poca gente ci metta più di un’ora c mezza al giorno per andare e tornare dal lavoro. Nel complesso ci rendiamo conto che per 700/800 ore di lavoro annuali sui percorsi medi del sistema auto, significa muoversi intor

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Newspapers & Magazines
Tandem
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Page 7 of 12
Date: 18.11.1981
Physical description: 12
la nattina a preparare lj malta per i muratori che sarebbero venuti dopo; si alzava alle 5 la mattina. Poi, quando si è andati ad abitare li. allora è diventato un obbligo; si andava giù e c’era l’orto da fare... c’era sempre qualcosa da fare: o nell’orto, o un muretto, o una rin ghiera. È stato un lavoro più o me no cosi fino a quando è andato in pensione. DONATA: E il tuo tempo libero come lo impieghi? SERGIO: II mio tempo libero lo impiegavo aiutando lui. L'ino ai IO anni io sempre giocato per cui non

n® lo erne: » oeraio e contadino ‘am e cos’è il «tempo Ubero» neUe loro famigUe - Un’inchiesta sociale di grande inn ato i distinzione tra tempo venduto (alpadrone) e tempo libero (da riempire) o anche con i tuoi fratelli? RINALDO: Anche con i miei fratelli, ma, a dire la verità, i miei fratelli non avevano altri impegni dopo la loro giornata. Loro litiga vano per poter andare dopo la loro giornata con i loro colleghi, a fare un giro, per andare a cangiarsi un gelato, quando potevano o andare

, il sabato pome riggio, prendo i ragazzi e vado da mia suocera che abita in campagna e faccio qualcosa col motocoltiva tore. Però bar, cinema e sale da ballo, basta. Una volta c’ero sem pre dentro, ma adesso non posso neanche vederle. BRUNA: Vorrei tornare sul di scorso del lavoro: mia mamma, se avevo il primo turno, sì alzava alle 5 per guardare che tempo faceva. se avrei avuto freddo ad andare a lavorare, mi preparava il caffè. Per le altre che andavano a scuola, sta va anche a letto, non sì alzava

neanche a preparare loro la cola zione. Ma per me si alzava ed era ossessionante. Era capace, intanto che mi vestivo, di andare sulla stra da ad aspettare l’autobus; quando tornavo a casa alle 2 avevo già la camera pronta per andare a dormi re. VITTORIO: L’importanza del lavoro, quando io ho cominciato a 12-13 anni ad andare in officina, era anche che posti di lavoro ce n’erano pochi. Tu li sentivi impor tante, fortunato, perchè di posti ce n’erano pochi ed eri riuscito a prenderlo. C'era la miseria

in casa, tu avevi ta possibilità di guadagnar ti da vivere. Era come vincere al lotto, poter entrare in fabbrica. BRUNA: Quella sera che mi hanno detto che mi avevano assun ta alla F. sono andata a casa a mez zanotte. dalle 2 del dopopranzo; c’era mio papà col minimo della pensione ed eravamo in cinque a dover vivere. Cimitero, dottrina . ricreatorio DOMENICO: Per me era la do menica pomeriggio: durante la set timana. io non vedevo l’ora di veni re a casa dal lavoro per andare in campagna, perchè

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Südtiroler Volkszeitung
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Page 5 of 8
Date: 11.01.1980
Physical description: 8
aus “Dolomiten" Die Interviews der Arbeite rinnen wurden uns vom Gais- mair Kulturzirkel Meran, welcher in seiner Zeitung “Banda dei Quattro” weite res über dieses Thema be richtet, übermittelt. Facciamo le cucitrici Abbiamo 21 e 18 anni, siamo cucitrici e siamo le più giovani della fabbrica, le ultime entrate, anche se è già da 5 anni e da 3 anni che vi lavoriamo. Oggi, dopo questa esperienza, decisamente rifiutiamo questa organizzazione del lavoro, questo tipo di fabbrica, questo modello di vita

estraneità alla orga nizzazione del lavoro; per cui sul posto di lavoro il desiderio più grande è che si faccia sera, desiderio che ansiosamente mi spinge a guardare più volte l’orologio. Dopo circa 9 anni posso affermare di es sermi abituata ai ritmi anche perché piccole esigenze quali quella di fumare mezza siga retta nei momenti di maggior bisogno me le sono conquistate e le difendo quotidiana mente dagli attacchi che nel nome della sa cra produttività vengono avanti per elimina re questi attimi

di interruzione causa princi pale della cosiddetta «ingovernabilità della fabbrica». Onestamente non provo o almeno non soffro un vero e proprio stato di alienazione, forse perché mi sono abituata a questo rap porto di produzione e riesco a sopportarlo. stiratrice In genere con le colleghe di lavoro parlia mo dei nostri problemi personali, delle cose spicciole che giorno dopo giorno affrontia mo, talvolta anche civettando, e con alcune di loro mi intrattengo volentieri la sera per una mezz’ora bevendo

. Se potessimo cambieremmo subito: io fa rei la disegnatrice modellista, io volentieri anche la commessa. Il lavoro infatti è senza soddisfazione, snervante, la sera quando esco mi sento molto affaticata, esaurita, lo stress è tale che desidero solo starmene tran- Arbeits % zum plätze Zeitraum Anfangsstand 273 1963 100% 218 1973 79,86% 195 1974 71,43% 178 1975 65,21% 156 1976 57,15% 143 nicht 1977 52,39% ermittelt 1978 - ca. 120 1979 ca. 43,96% In der bedrängten Lage der Arbeiterinnen, welche durch teilweise

Fabrik SMIEL des Montedi- sonkonzems von Meran-Sinich, welche aus zugsweise wörtlich zitiert, folgendes enthält: “Die öffentlichen Institutionen (Gemeinde, Geiseln des Textilindustriekapitalisten Oberrauch? Faccio la Ho 25 anni. Lavoro alla Merlet dal 1970 e faccio la stiratrice da quando sono stata as sunta, una attività monotona e ripetitiva, quasi come a una catena di montaggio, che in alcun modo può offrire degli spazi di rea lizzazione o almeno un poco di soddisfazio ne per la mia completa

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Alpenzeitung
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Page 4 of 6
Date: 23.10.1926
Physical description: 6
, den 28. ds., begonnen. Nach Artikel 20 des kgl. Dekretes vom 31. Oktober 1323, Nr. 2ö23, sind samtliche Lehrlinge in Bressanone bis zum Alter von 13 Jahren zum Besuche der gewerblichen Fortbildungsschule ver pflichtet. s. Eine glänzende Veranstaltung des .Dopo La voro'. Es ist vielleicht der größte Gedanke des Fascismus und eine seiner folgenreichsten und die Menschheit beglückendsten, noch im Ausbau begriffe nen Schöpfungen dieses „Dopo Lavoro', das nun in unserer so sehr verjüngten Stadt feste Wurzeln ge faßt

hat. Die besten Kräfte auch unseres Gemein wesens haben sich in den Dienst dieses großen Ge dankens gestellt. „Dopo Lavoro', d. h. „Nach der Arbott', will die Entwicklung des industriellen und landwirtschaftlichen Arbeiters in physischer, morali scher und ethischer Beziehung in jeder Weise fördern und heben und ihm nach des Tages Mühsal einen an genehmen Abend im Kreise Gleichgesinnter bieten, um. mit Goethe zu sprechen, nach sauren Wochen frohe Feste zu «feiern. Hierzu werden außer den organi sierten

- gymnastik der «alten und -neuen Welt kennt. Alle diese großen Annehmlichkeiten stehen den Mitglie dern der Opera Nazionale „Dopo Lavoro' vollkom men gratis zur Verfügung, außerdem auch für Ge sellschaftsreisen und Ausflüge, die ebenfalls veran staltet werden-, große Ermäßigungen seitens der Staatsbuhnen und aller anderen Verkehrslnstitute, wie auch sonst Eintrittsgelder für Sammlungen, Sehenswürdigkeiten entweder ganz wegfallen oder außerordentlich ermäßigt werden. Dank der hochher zigen Förderung

der staatlichen und städtischen Be- Hörden-, wie der offenen Hand verschiedener Privat personen hat das hiesige Commissariato Circonda- ' riale (Bezirkskommisfariat) der Opera Nazionale „Dopo lavoro' bereits eine starke .Gruppe -gegründet und lseine Tätigkeit mit aller Kraft und Energie be gonnen, indem fast jeden Sonntag ein sehr interes- mnter Football-Match stattfand, bisher aus fremdem Boden. In aller Kür^e ober wird „Dopo lavoro' -seinen eigenen schönen Sport-Platz

-haben, den wir hier noch nicht verraten wollen. Auch hier wird es wieder die Fürsorge der fascistischen Regierung, die eminente Tätigkeit des Mumcipiums und des hiesi gen lokalen Fascio, -nicht minder -aber die Großher zigkeit einiger hervorragender Persönlichkeiten und die stete Hilfsbereitschaft des Kommandos unserer Garnison sein, die etwas ermöglicht, -was man sich in Bressanone noch vor wenigen Jahren nicht hätte träumen lassen. Mit Veranstaltungen -aber erst rich tig ins Leben getreten ist „Dopo lavoro' gestern

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Monats-Tandem
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Page 7 of 32
Date: 01.09.1983
Physical description: 32
OPERAI/CONTADINI Cambiare la vita e cambiare il lavoro Conversazione con Leonhard Barbieri, operaio alla “Lancia-Iveco” e, nel tempo li bero, contadino alla periferia di Bolzano. “Nella mia fabbrica almeno il 10% de gli operai fa dopo il lavoro un’attività agricola o artigianale. Ma questo secon do lavoro è legato quasi esclusivamente a motivazioni economiche. Cosi non fa che peggiorare la situazione di chi si trova coinvolto in un ritmo di vita fre netico, che spinge ad assegnare al lavo

maggiore prote zione. Nello stesso tempo però disap proviamo il doppio guadagno nella fa miglia, principalmente perché i posti di lavoro incessantemente diminuiscono e pertanto debbono venir meglio distri buiti. Facciamo perciò appello a tutte le madri di non prestare, qualora la si tuazione familiare lo consenta, lavoro retributivo, e ciò nell’interesse dei loro figli, finché sono piccoli”. L’Esercito della Salvezza? No, è la par te finale di un documento sulla disoc cupazione, del 9 agosto 1983

di capire che cambiare ve ramente la vita non è possibile se non si modificano sostanzialmente le otto ore al giorno del primo lavoro. “I lavoratori volevano scaldarsi al ca minetto del padrone, e per questo han no lottato; ma una volta ottenuto il permesso di scaldarsi, non hanno con tinuato la loro lotta per conquistare il caminetto. Solo quando, in seguito alla crisi economica, essi sono stati ributta ti fuori è emersa l’effimerità della con quista e la limitatezza dell’obiettivo che si erano posti

. Questa è la realtà, anche se per averla sostenuta sono sta to costretto ad uscire dal sindacato” dice Leonhard Barbieri. Per motivi a- naloghi egli guarda con scetticismo an che alle esperienze di rioiganizzazione parziale del lavoro, il lavoro ad isole ad esempio: “Questo sistema, che può es sere definito socialdemocrazia, o so cialismo italiano, non fa che mantene re immutata la figura del padrone e quella dell’operaio. Dovendo fare una scelta, è quasi preferibile la situazione attuale. Almeno

annullati nello scontro con la mentalità comune, con il modo corrente di concepire la vita, il lavoro, i propri rapporti con gli altri. C’è bisogno di un progetto più ambi zioso, di un piano più vasto; bisogna soprattutto che ognuno si metta in discussione e che l’interesse pubblico vinca su quello privato. “Ma per fare questo non bastano i convegni organiz zati dagli intellettuali, convegni che spesso nel mondo del lavoro non sono recepiti, o lo sono solo in minima par te: c’è bisogno di esempi

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Monats-Tandem
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Page 49 of 72
Date: 01.07.1983
Physical description: 72
, l’egemonia sulle forze riforma trici della società. Se quindi conside riamo nostro obiettivo principale la battaglia contro i mali immediati della società — compresa la stessa di soccupazione, per esempio, spreche remo irrimediabilmente le nostre for ze. Diverso sarebbe se facessimo rientrare le nostre lotte “immediate” in una concezione globale. Per fare un esem pio: sulla disoccupazione, la risposta standard è questa: chi è disoccupato, ha bisogno di un lavoro, e ne consegue un orientamento a lottare

per far au mentare, di nuovo, le possibilità di lavoro salariato aU’intemo del sistema, lo invece vorrei dire: dobbiamo dire addio alla disoccupazione ed a questo lavoro, dire addio alla struttura com plessiva. Con la massa giovanile di di soccupati che oggi c’è, si può certo battere la strada dei programmi occu pazionali, borse di studio, più posti di lavoro, ecc. — ma rimaniamo all’inter no del sistema, lo riproduciamo. Mi sembra assurdo chiedere posti di ap prendistato per i giovani disoccupati

: sarebbe voler rilanciare esattamente quel genere di espansionismo che ha, tra l’altro, generato la disoccupazione attuale. TANDEM: Ma quali alternative pro porresti ai giovani senza lavoro che Vo gliono e devono lavorare? BAHRO: Innanzitutto hanno bisogno di un reddito, occorrono “alimenti”, e di fondo hanno bisogno di una pro spettiva di vita. Ma il punto è che mancano guide affi dabili, mancano persone che diano a parecchi altri la sicurezza di fondare insieme prospettive alternative — senza che poi

se ne tornino, dopo un po’, tra le pieghe del sistema. Se ci si potesse fidare di una socializzazione alternati va e comunitaria, coloro che “cadono fuori” dal sistema, in quanto disoccu- pati, potrebbero mettersi a costruire modi di vita alternativi. Ovviamente occorre una sufficiente pressione poli tica per estorcere al sistema alcune ga ranzie di base: occorrono dei mezzi materiali e delle opportunità giuridi che, burocratiche, ecc. Rispetto a chi pensa in termini di so cialismo, a volte mi chiedo

, bi sogna che queste persone si mettano insieme e facciano qualcosa. Il punto è come noi affrontiamo le cose, per esempio la questione dei di soccupati, che nei primi sei mesi senza lavoro attraverstfrfùna forte crisi, visto che una “persona per bene” va a lavo rare. Ci sono due possibili modi affron tarla: o si sceglie la strada dell’assisten te sociale, di cercare un lavoro, di ri buttarsi nella concorrenza; o si capisce, - 49 } tandem

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Tandem
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Page 6 of 12
Date: 18.11.1981
Physical description: 12
, e allora dovevo fare i mestieri. DONATA: I tuoi, come occupa vano il tempo libero? CARMELA: Mìa mamma a Tare i mestieri, il sabato e la domenica, e mio papà andava al dopolavoro a fare una partita. Mio papà e mia mamma magari uscivano assieme, per andare a trovare qualche pa rente, qualche compagno, qualche famiglia che conoscevano. La partita al dopo-lavoro Mio papà però si arrabbiava spesso, perchè lui voleva andare a fare la sua partita, ma aveva i sensi di colpa, perchè lui voleva che al meno una

Testimonianze da Rovereto KUI] NON DI II «tempo liberoH Operai, casalinghe, insegnanti dei corsi delle 150 ore per adulti raccontanti e resse e spessore culturale - Come con la fabbrica e con il lavoro salariato 1 c Mai visto il tempo libero della mamma BRUNA: lo non ho mal visto che mia mamma abbia avuto del tempo libero; lei faceva la casalin ga, ma io non ho mai visto la diffe renza tra il sabato, la domenica e un altro giorno della settimana. A parte il fatto di andare a messa la domenica

o che qualche volta an dava a Rovereto a fare la spesa, non l*ho mai vista prendersi del tempo. Se veniva qualcuno a tro varci. allora si sedeva un po' a fare quattro chiacchiere, ma poi basta. Mio papà invece, la domenica, an dava un paio d’ore al bar. con gli amici di lavoro, c basta. C’era un pezzo di orto e lui lavorava li quan do tornava a casa dal lavoro, oppu re si stava li in famiglia; la televi sione allora non c’era; si stava lì. si chiacchierava, si faceva i compiti, magari ci dava una

ad andare a lavorare o uscivi anche prima? BRUNA: Ho cominciato a 15 anni a lavorare, e il sabato c la do menica uscivo con gli amici; ci di cevano a quale ora dovevamo esse re a casa. Il papà era abbastanza ostile al fatto che io uscissi di casa la sera; la mamma doveva fare le cose di nascosto; fortunatamente lui aveva il sonno pesante per cui non ci sentiva rientrare, perchè se fossimo arrivati mezz’ora dopo e si fosse accorto del fatto, avrebbe fat- E papà sta alla televisione GIULIANO: Anche a casa

mia era cosi anche se c’è una certa di stanza tra la mia esperienza e quel la di altri. Io lavoro e mia sorella che sta a casa, ini Ca tutto: mi stira la biancheria, quando vado a casa mi dà da mangiare; insomma sono servito, visto che lavoro... Mia so rella studia: la mattina va a scuola, quando torna prepara da mangiare. Tempo libero io non ne ho quasi mai: il mio tempo libero lo impiego nello stare dietro al camion, nel mettergli l’olio... Cioè non ho tem po libero; il tempo libero lo avrei

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Monats-Tandem
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Page 26 of 32
Date: 01.04.1983
Physical description: 32
Sozialdemokratie zut Zeit von Ot to Bauer, Karl Renner, Victor Adler: ei ne Thematik, die es gerade in Südtirol verdienen würde, besser erforscht und vor allem intensiver aufgearbeitet zu werden. (A.L.) RIVISTE Materiali di lavoro “Materiali di lavoro”, dopo cinque anni di stampa offset in proprio, esce in que sti giorni in bella veste tipografica a cura di un regolare editore. E‘ un rilancio che prevede anche un allargamento dei cam pi di interesse, delle collaborazioni, della diffusione. La rivista, che

si propone co me strumento per la ricerca, in partico lare sulla storia del movimento operaio e delle classi popolari nel Trentino, ha prodotto finora studi e documenti di in dubbio interesse: sulle origini e la cultu ra del movimento cattolico, sulla storia del movimento operaio, sull’attività dei tribunali militari austriaci durante la pri ma guerra mondiale, sul primo fascismo, sulla pellagra, sul lavoro femminile, sui canti popolari, sui movimenti eretici me dioevali, sulle origini deirindustria

della seta. La rivista ha curato inoltre la pub blicazione di tre importanti libri: “Fede e lavoro” di Q. Antonelli sulla cultura e il linguaggio della stampa cattolica tren tina, “La città di legno” a cura di D. Le oni e C. Zadra sui profughi trentini in Austria durante la prima guerra mondia le, “La guerra di Volano”, appunti per la storia del paese tra la fine dell’800 e la guerra 14 — 18. Nei prossimi nume ri, sempre privilegiando “la storia dal basso”, si parlerà della guerra vista attra verso

i diari dei soldati e dei comuni protagonisti, ma anche delle esperienze artistiche del primo 900 e dei personaggi della storia politica. “Sapendo di forni re” dice la presentazione della rivista, “non sintesi compiute, ma anticipazioni utili, tessere di un mosaico, da termina re, insomma materiali di lavoro.” Materiali di lavoro, annuale 4 numeri, L. 15.000 ccp. n.14/1252, intestato a Editrice La Grafica Mori. I tre volumi possono essere richiesti di rettamente alla redazione al prezzo cu mulativo

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Tiroler Wehr/La Difesa del Tirolo
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Page 2 of 4
Date: 15.08.1914
Physical description: 4
’, ota piü tardi. Dalle 4 alle 5 si occupa della sua toilette e prende' colazione che semplieiasima L'Imporatorö si fa la barba da sfe; solo- per Vestirsi si fa aiutare da un vecchio servo. Iramediata-' mente dopo si metle al lavoro, infila- gli occbiaii ed accende il primo sigaro, Tosto incomincia ' a leggere gli atti accuratamente e su taluni che non li trova di suo aggradimentö fa delle osser- vazioni che di solito sono segnate cosl: , Questo non puö andare 1“ Qualche volta n)ise involontariamente

ed ö ben taro il caso che al desinare assista qualche personalith. ' "Dopo il „diner“ ; l’attivö Sovrano ri- torna al lavoro; legge poi i.giornali 1 dei quali il „Fremdenblatt“ con particolare attenzione e non solamente le ndtizie politiche,’ ma anche la piccola crohaca ed altre notizie di minor impörtanza. Alle 7 e tre quarti il Sovrano termina il lavoro ed alle 8 si ritira nella stanza da letto. Alla domenica alle 7 ant; assiste aha Messa. Il lunedl ed il giovedl sono riservati alle udienze

stessi che lo avvicinano. Ma il segreto di questa perenne giovinezza si spiega benissimo. Francesco Giuseppe ha condotto sempre una vita modesta semplice, degna da venir additata ad esempio a tutta la gioventü. Questo nostro amato Sovrano,' da vero Padre dei suoi popoli, ha speso tutta la sua nobile esistenza in un con- tinuo, indefesso lavoro, in modo che la sua vita si compendia in due sole parole: lavoro e sacrificio. - Egli si alza tutte le mattine alle 4"; nei tnesi invernali forse una mezz

in imbarazzo i suoi subalterni con domande, riguardanti cose d’ufficio dolle quali avrebbero dovuto essere informati. Egli mostra una me moria tenace che non lo tradisce raai. Le cose, Ie questioni, le persone sono disposte nella sua mente, come in ben ordittato archivio, dove si trova subito qüello che si corca. - . La sua resistenza al lavoro — parte dote innafca per natura, parte pregiö acquisito col longo e sapiente esercizio — ö tale da stancare il piü provetto segretario. ^ J Con puntualitii militare

alle 7 arriva ogni mattina il generale Rolfras, del ga- binetto militare, a fargli il .rapporto. Alle 8 cominciano lo udienze. Il primo a essere ricevuto b il capo direttore di Gabinetto bar. de Schiessl, quindi l’aiutante, genorale di Cavalleria corite Paar. ; . Dopo queste udienze 1'Imperators fa una breve passeggiata che non supera la durata di 20 minuti. Quindi ritorna nella sua stanza e tosto riceve ,il grän raaggiordomo principe MontenuoVo; piü tardi riceve i capi degli uffici di Corte ed i ministri

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Page 2 of 32
Date: 01.09.1983
Physical description: 32
sociali di Vienna, che affronterà Io “specifico femminile” della proble matica, e quello dello psichiatra Giu seppe Dell’Acqua di Trieste (“impazzi re di lavoro?”). TANDEM pubblica in questo numero alcuni articoli inerenti alla stessa te matica ed il programma del convegno; td ripromettiamo di tornarci su dopo il simposio. CONVEGNO INTERNAZIONALE A BOLZANO ADDIO AL LAVORO - DAVVERO? Hrsgyedit.: "Südtiroler Volkszeitung" G.m.b.H. — Postfach/casella postale 155 — I • 39100 BOLZANO/BOZEN, tei. (0471

volta a cura del Cendok. Sarà un convegno internazionale sul futuro del lavoro e della disoccupazio ne, con la partecipazione di esperti e “militanti” radicati nella teoria e nella prassi, in ambiti diversi, in tre paesi (Austria, Germania federale, Italia). Li na sorta di scambio di idee in “rosso verde”, nel momento in cui decine di migliaia di licenziamenti, discussioni sull’elevamento del limite dì età per le pensioni, attacchi alle prestazioni dello “stato sociale” e ricerche di modi nuovi per

” sprechen (so Nor bert Kostede von der Universität Bie lefeld). Aus dem Bereich der italie nischen Umweltbewegung werden En rico Testa und Herman Zampariolo (“lega ambiente, ARCI) mit unkon ventionellen Kritikern der herrschen den Ökonomie (Christianssen, Hanno ver) oder von der Computertechnolo gie faszinierten Zweiflern (Enrico Dea- glio, ehemaliger Chefredakteur der Ta (i posti di lavoro non si toccano) non funzioni, appare chiaro da tempo. Ma ogni innovazione rischia di spazzare via innanzitutto

posizioni di relativa forza della classe operaia occupata, per poi spesso non compensare queste perdite in alcun modo, nè in favore de gli occupati, nè a beneficio di chi non ha lavoro. E’ sorta cosi l’idea di chiamare a con sulto, proprio a Bolzano, illustri ed impegnati sindacalisti (come p.es. Bru no Trentin e Peter Kreisky, o come al tri esponenti delle Camere del lavoro di Vienna e Innsbruck), operai com battivi e spregiudicati (Tom Adler, Sal vatore Antonuzzo, l’operaio-scrittore- sindacalista

Pietro Marcenaro), am bientalisti e teorici di un approccio prevalentemente ecologico alla que stione del lavoro (Testa, Zampariolo, geszeitung “lotta continua", Rom) dis kutieren. Erfahrungsberichte und dar aus entstehende Denkanstöße sollen vor allem Leute aus der Praxis liefern: vom Alfa-Romeo-Arbeiter Salvatore Antonuzzo zum Daimler-Benz-Be- triebsrat Tom Adler; von Leuten, die mit betrieblicher Selbstverwaltung zu tun haben (Kathrin Svoboda aus Wien, Toni Schneider aus Innsbruck, Corra- do Brigo

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Monats-Tandem
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Page 29 of 32
Date: 01.03.1984
Physical description: 32
II Campo non é una vacanza insolita, nè un’esperienza estiva forse meno costosa di altre, ma é un incontro di approfondimento della vita spirituale e comunitaria, che acquista il suo vero valore nella misura in cui ognuno cercherà di vivere anche dopo, nella vita di ogni giorno, gli insegnamenti ricevuti. Per questo dunque prenotarsi signifi ca anche impegnarsi a rispettare le re gole e l’organizzazione del campo stesso. Organizzando i CAMPI DI LAVORO, la comunità di Monte S. Elia intende richiamare

l’attenzione di tutti coloro che, interssati al discorso dell’Arca, hanno anche la capacità, la volontà e il tempo di collaborare alle iniziative, te se a completare la fase di insediamento della Comunità e a realizzare le succes sive strutture per l’ospitalità e per tut te le altre esigenze di una vita comuni taria nonviolenta. Però il lavoro é sempre inteso come parte dell’insegnamento; quindi anche i Campi sono destinati a coloro che in tendono approfondire il discorso dell’ Arca e non a persone

genericamente interessate a fare un’esperienza di la voro manuale. I Campi prevedono 6 ore di lavoro di cui alcune in gruppo, altre per i norma li impegni quotidiani di conduzione della vita agricola e comunitaria. I lavori sono di vario genere secondo le esigenze della vita rurale e della Masse ria. Trovano spazio anche il Canto e le Danze e naturalmente l’Insegnamento. Campi estivi 1984 a Massafra: — dal 15 luglio al 22 luglio — dal 12 agosto al 19 agosto — dal 2 settembre al 9 settembre Per informazioni

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Page 28 of 32
Date: 01.03.1984
Physical description: 32
L’ARCA / COMUNITÀ’ NONVIOLENTA Come salvare l’uomo dalla distruzione a cura di Leone Sticcotti L’ARCA, è una comunità nonviolenta di tipo gandhiano, è sorta nel 1948 in Francia, per iniziativa di LANZA DEL VASTO. Raggruppa uomini e donne, celibi e sposati, che si sforzano di vivere in campagna direttamente del lavoro del le mani (agricoltura e artigianato), non per volontà di isolamento, ma perché l'indipendenza economica assicura loro una libertà totale nei rapporti col pote re costituito

in Francia, nel 1948, la sua “Comunautè de 1’ Arche” (Comunità dell’Arca). Il riferimento biblico è preciso: la nuova Arca per la salvezza dell’uomo, dopo le tragiche esperienze della sua distruzione. La nonviolenza, all’Arca, viene tradot ta su ogni piano: religioso, educativo, sociale, giuridico, economico, estetico, medico, alimentare. L’Arca però non si isola e non si tira indietro ma solidarizza con le lotte di chi si batte per la libertà con le tecni che della nonviolenza. Del 1957 è la prima

impegnato, nel 1972, nel villaggio di Cavaliere, assie me ai contadini del I.arzac, una zona in pericolo di esser trasformata in un immenso campo di esercitazioni mili tari. Nel 1976 partecipa, a Malvillc, alla lot ta antinucleare. Nel 1978 nella chiesa di Saint-Sévcrin, a Parigi, difende ancora i contadini del I.arzac, la cui lotta raggiungerà, dopo 11 anni, il meritato successo. Dal 5 gennaio 1981, gli esseri umani non potranno più vedere la barba bianca e nuente, il volto secco e rugo so del

vegliardo saggio, l’espressività avvincente, la mimica vivace di Lanza del Vasto, una delle figure più rappre sentative del movimento nonviolento mondiale. L’ARCA in Italia. E’ dal 1979 che ha preso corpo la deci sione presa nel 1976 da Graziella e Giovanni Ricehiardi di dar vita ad una comunità dell’Area anche in Italia. In quell’anno, dopo aver fatto dal 1973 in poi altre esperienze di comu nità girando per tutta Italia, trovano un posto vicino a Taranto, a Massafra, nella Nurcia, una delle zone più

povere della Puglia. Sorge la “Masseria S. E- lia”, su un’estensione di circa novanta ettari, metà dei quali macchia mediter ranea, e metà coltivata con seminativi poveri, a causa della roccia affiorante. Attualmente la comunità è composta da uno scapolo, due famiglie stabili c da altre due famiglie che provano questa esperienza; inoltre molti amici partecipano alla vita della comunità. Nel loro lavoro cercano di stabilire un collegamento diretto tra quello che producono e i bisogni: dall’orto e dai

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Realtà sudtirolese
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Page 7 of 12
Date: 25.12.1960
Physical description: 12
di Fiemme, ma si arrestarono davanti alla resistenza del Sighele, che disponeva di 350 uomini del la valle. Il 27 settembre troviamo il Si ghele a Molina. Il 30 settembre successi vo, 10 ufficiali francesi con 200 soldati occupavano Bedollo e di lì avevano mi nacciato per il giorno dopo un attacco e la distruzione di Sovér. Sighele si appostò con i suoi uomini nella notte, in attesa del nemico, il quale però, avuto sentore dei preparativi di Sighele, battè in riti rata. A Sovér si trovavano pronte anche

donne e giovani con armi rudimentali per affrontare l’attacco francese. Al co mune di Sovér venne più tardi conferita una medaglia d’oro. Il 5 ottobre 1796, fra Sovér e Brusago si svolsero dei piccoli combattimenti dai quali Sighele uscì sempre vittorioso. Il 3 novembre egli respingeva le truppe francesi presso Baselga di Vezzano e po co dopo anche presso Calliano; e per questi fatti la bandiera degli Scharfschüt zen di Fiemme veniva decorata di me daglia d’oro. Il 15 gennaio 1797 troviamo il capita

no Sighele sulla sponda sinistra dell’Adi ge, mentre il 4 febbraio egli attacca nuo vamente i francesi, penetrati nel frat tempo a Sovér, liberando il paese. Con la sua compagnia si spostava quindi ver so Grumes e Grauno; la sua compagnia plessità dell’oratore e dei presenti, che non sapevano spiegarsi la ragione dei molti compaesani emigrati per ragioni di lavoro, se non basandosi sull’afferma zione, non del tutto ortodossa, dell’in terlocutore. Altro intervento del sindaco si ebbe quando l’oratore

i combattenti del Tirolo italiano. Solo do po l’avanzata del nemico lungo l’Avisio (20-3-1797), e dopo la caduta di Cem- bra, il capitano Sighele si ritirava verso Castello, raggiungendo coi suoi bravi fiemmesi la Val Pusteria; di lì, attraver so la C arinzia, arrivò a Salisburgo. Poco dopo, con una marcia durata 4 settimane, egli raggiungeva con i suoi uomini la sua terra. In quel di Fiemme venne in seguito costituito un battaglione composto di cinque compagnie, al comando del capi tano A. L. de Sighele

, promosso in data 20-3-1797 maggiore dei bersaglieri e de corato con medaglia d’oro al valore. Dopo il 10 maggio 1797 il maggiore de Sighele rientrò in linea, combattendo presso Viona, dove ebbe un solenne en comio dal comandante di corpo d’arma ta, maresciallo di campo conte Enrico (SEGUE IN 8. PAGINA) Yolksbund, di cinquant’anni fa, e che avrebbe puzzato di nostalgia absburgica. Finiva poi col dichiararsi “apolitico,, e di nulla avere contro il pptt, ma che per l’insegnamento scolastico sapeva lui

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