L’ARCA / COMUNITÀ’ NONVIOLENTA Come salvare l’uomo dalla distruzione a cura di Leone Sticcotti L’ARCA, è una comunità nonviolenta di tipo gandhiano, è sorta nel 1948 in Francia, per iniziativa di LANZA DEL VASTO. Raggruppa uomini e donne, celibi e sposati, che si sforzano di vivere in campagna direttamente del lavoro del le mani (agricoltura e artigianato), non per volontà di isolamento, ma perché l'indipendenza economica assicura loro una libertà totale nei rapporti col pote re costituito
in Francia, nel 1948, la sua “Comunautè de 1’ Arche” (Comunità dell’Arca). Il riferimento biblico è preciso: la nuova Arca per la salvezza dell’uomo, dopo le tragiche esperienze della sua distruzione. La nonviolenza, all’Arca, viene tradot ta su ogni piano: religioso, educativo, sociale, giuridico, economico, estetico, medico, alimentare. L’Arca però non si isola e non si tira indietro ma solidarizza con le lotte di chi si batte per la libertà con le tecni che della nonviolenza. Del 1957 è la prima
impegnato, nel 1972, nel villaggio di Cavaliere, assie me ai contadini del I.arzac, una zona in pericolo di esser trasformata in un immenso campo di esercitazioni mili tari. Nel 1976 partecipa, a Malvillc, alla lot ta antinucleare. Nel 1978 nella chiesa di Saint-Sévcrin, a Parigi, difende ancora i contadini del I.arzac, la cui lotta raggiungerà, dopo 11 anni, il meritato successo. Dal 5 gennaio 1981, gli esseri umani non potranno più vedere la barba bianca e nuente, il volto secco e rugo so del
vegliardo saggio, l’espressività avvincente, la mimica vivace di Lanza del Vasto, una delle figure più rappre sentative del movimento nonviolento mondiale. L’ARCA in Italia. E’ dal 1979 che ha preso corpo la deci sione presa nel 1976 da Graziella e Giovanni Ricehiardi di dar vita ad una comunità dell’Area anche in Italia. In quell’anno, dopo aver fatto dal 1973 in poi altre esperienze di comu nità girando per tutta Italia, trovano un posto vicino a Taranto, a Massafra, nella Nurcia, una delle zone più
povere della Puglia. Sorge la “Masseria S. E- lia”, su un’estensione di circa novanta ettari, metà dei quali macchia mediter ranea, e metà coltivata con seminativi poveri, a causa della roccia affiorante. Attualmente la comunità è composta da uno scapolo, due famiglie stabili c da altre due famiglie che provano questa esperienza; inoltre molti amici partecipano alla vita della comunità. Nel loro lavoro cercano di stabilire un collegamento diretto tra quello che producono e i bisogni: dall’orto e dai