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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 8 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
DANTE NEL TRENTINO. SOMMARIO. I. Del primo rifugio di Dante a Verona. II. I Castclbarco a Verona e nel Trentino. UT. Dante e Guglielmo di Castelbarco a Ve rona. IV. Quando Dante fu nel Trentino? - Critica delle congetture di alcuni scrittori anteriori con ispeciale riguardo ai Trentini, - Opi nioni de’ moderni. V. La mina di qua da. Trento - Erronee sup posizioni del Majfei, del Tartarotti, del Vannetti, del Cesari e di altri, - Giudizio del Godile. VI. Ezzelino da Romano e il grande as salto

a Trento e al suo territorio. - Il Trentino e la Marca Trivigiana. VII. La Chiarentana . - Congetture ed arzigogoli. - La interpretazione del Lunelli, - La Brenta e le fontane di Brenta. - ] fiumi trentini nel la Commedia. Vili. 1\ Baiato.-liAlpe, che serra Lamagna, e il Ca stello di Tiroiìi. - Nuova interpretazione. - Le mille fonti c le valli del Bcnaco. - Il Pennino. - Le varianti. - Il trillino dantesco, IX. La via del ritorno. X. Il Trentino nel secolo di Dante. -1 Vescovi. - I conti del Tirolo

. - Gli imperatori. XI. Guelfi e Ghibellini nel Trentino. - Gli Apostolici: Un Dole ino e Margherita Frank. XII. Re miniscenze nel Convito e nel De vnlgari cloqucntia al viaggio e al soggiorno di Dante nel Trentino. XIII, La leggenda dell’-,, Innamo rata “ di Dante nel Trentino. XIV. Perchè Dante condanna il dialet to trentino. - Degli antichi Statuti della citta di Riva. - Appendice.

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 10 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
IO Ma del viaggio e del soggiorno di Dante nel Trentino» fatta una sola eccezione, soltanto pochi scrittori trentini s' occuparono; ed anche questi, di regola, piuttosto alia leggera e senza un sufficiente corredo di studi dante schi; per quanto spesso con amore e sempre con un certo simpatico entusiasmo, che li caratterizza. Ora, da più che un trentennio a questa parte la questione s’ è assopita ; e non par vero : perchè pro prio in questi ultimi anni la critica dantesca, grazie sopra tutto

al generoso contributo venutoci di Germa nia, ha fatto i gran passi, offrendo contemporaneamente, in Italia e fuori; occasione a numerose monografie, per 1' indole e per lo scopo affini allo scritto che presento. I dantisti e gli studiosi di Dante degli altri paesi 4 ove il sì suona » non pensarono di accennare al sog giorno del Poeta nel Trentino che alla sfuggita : pare, quasi, che abbiano disdegnato di occuparsi di quella terra « cosi propinqua ai termini d’ Italia », per dirla con Dante; le loro

opinioni sono poi, come vedremo, discordi e vaghe e contradditorie un po' troppo spesso. E mentre i nostri connazionali si perdevano die tro all' « orologio dantesco » o arzigogolavano intorno al Veltro o sudavano e si bisticciavano — beati loro! — per provare che Dante era « giuocatore di scacchi » o che so io, doveva essere proprio un Inglese l’unico autore non trentino, che si occupasse, a parte», della questione ; e il buon Inglese, prima di trovare il tem po per attendere a codesta . questione

, doveva prima sbizzarirsi dietro quel suo: « Garibaldi thè Veltro of Dante » e .ricercare — anche lui ! — se Dante era . -. massone. Ma anche le poche pagine di Henry Clark

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 29 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
— 2 9 — era Dante) che li condannava al confino, sia in forza del bando del 27 gennaio 1302 (del quale Dante fu vittima), che ne li cacciava più fieramente di prima ; ma ancora perchè le famiglie trentine de' più vecchi Donati (Val dì Ledro, Anaunia e forse altre) vantano, come de’ roveretani Dalbene par certo, la loro origine da Firenze e da que' tempi; cosa, di cui ebbi ragioni a convincermi e che spero di illustrare, quando che sia, con documenti. Ma torniamo a noi. Nella corte scaligera

, benché splendida e benché resa più cara a Dante dalla pre senza di Bartolomeo e Guglielmo, non potea però il Poeta amare di chiudersi per lungo tempo nè, men te osservatrice per eccellenza, che anelava senza po sa di vedere e di apprendere cose nuove e di di ventare esperto « e degli vizi umani e del valore », poteva trattenersi fra le mura d’ una città, dove per la prima volta e per sua triste ventura si trovava e- sule e povero. Chi ha imparato a conoscere il Poeta dall' opera sua non può pensare

un Dante amico della monotona e snervante vita cittadina e tanto meno lu singato dagli ozi e dagli agi d', una Corte. Nessuno può pensare che Dante fosse quello che si direbbe un uomo casalingo. Antonio Pucci , contemporaneo del Boccacci, con ferma che quando il Poeta si- trovava in esilio in que sta o in quella città « poteva rimanere a casa o fare escursioni come meglio gii riusciva grato. » E il buon Missirìni (1), accennando ai luoghi che avevano Ospi ti il/ Missirìni'. « Vita eli Dante » p. 184.

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 19 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
— 19 — cere) leggano e interpretino questo passo in tal guisa. In secondo luogo, va del pari eliminato Alboino non pur per P onta di poca nobiltà a lui rimproverata nel Convito (che per Dante non è poco) ma ancora perchè è notissimo che quasi nessuna relazione ebbe con lui il Poeta. E’ ci voleva proprio il buon Zotti —- e mi tarda d’ arrivare a lui — per ripescare tra certe sue autorità la contraria notizia peregrina. In fine, e veniamo a noi, la maggiore e più e- letta parte de’ biografi

e de’ commentatori si accorda col designare Bartolomeo, per colui che meritò da Dante il titolo di gran Lombardo. Tra gli antichi, lo stesso Pietro, figliuolo a Dante, indica chiaramente Bar tolomeo (i). (E il Dionìsi vorrebbe far credere che Pietro di Dante non potesse sapere qual fosse « 1 ’ al bergatore » del padre?) — Tra i moderni il Foscolo e il Costa confermano 1 ' asserzione dì Pietro. L’ accu ratissimo Troya scrive: « Dante adunque partì per Verona... cercando il primo suo rifugio ... appo il gran

Lombardo Bartolomeo ». (2) Il Witte nel citato gior nale espone- la stessa opinione ; il Wegele (3) afferma categoricamente essere certissimo che le due note ter zine riguardano Bartolomeo. In fine il Kopisch, (4) lo Scartazzìni , il Paur (5), il Barlow , il Barloli , il Gaspary ed altri ancora mettono fuor di dubbio che Bartolomeo (1) Ediz, Minerva ; III p. 439. (2) C. Trova; « Il Veltro allegorico.di Dante » Firenze, 1826; p. 57 * (3) Op. cit. p. 148. (4} «Gotti, Kom,- metv. Uebers. etc.» Berlin

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 80 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
NOTE (1) Ottimo Comento; al v. 94 del c. XVII del Paradiso. Boccaccio, Comento, I, 32. — (2) Corrado Ricci, Ü ultimo rifugia di Dante Alighieri , Milano 1891, p. 249 sgg. {3) 8. Morpurgo, Dante Alighieri e le. nuove rime di Giovanni Quirini, in Bullettino d. Soc. Dantesca Italiana, N. S., voi. i.°. 1894 fase. 7. (4) Boccaccio, Vita di Dante, nel Rimprovero ai Fiorentini; cfr. Del Lungo, Dell Esilio di Dante, Firenze 1881, p. 20. {5) cfr. V. Imbriani, in Giornale napoletano, N. L., voi XII

, p. 84 sgg. Il Del Lungo aveva già.(°* c * P’ 160) osservato che la notizia su Beatrice Alighieri eia missione del Boccaccio, dovuta al Pelli, non era sicura; e che la limosina di io fiorini d’oro a donne povere o religiose ricorre spesso nei libri di memorie della Compagnia d’ Or San Michele. "Notiamo che talvolta negli scrittóri il soccorso a Beatrice è attribuito, erroneamente, addirittura alla Signoria di Firenze. .(£) Petizione e Provvisione per la pubblica lettura di Dante, in. Del Lungo, op. cit

da Buti lettore della D. C. a Pisa dal 1375 al 1379. Cfr. Ferrazzi, Lettori di Dante, nel Giornale del Centenario di Dante Alighieri, Firenze 1865, p. 50 sg. Intorno a Benvenuto da, Imola (che è certo la esponesse nel. 1375 a Bologna) è sorta questione se‘ abbia tenuta la lettura, di Dante nello Studio bolognese ancor prima che il Boccaccio in Firenze. Cfr. Crescini, Di un cod . ignoto, contenente il commento di Berrv. da I. sulla ^ Farsalia » .di Lucano, Padova, 1888, p. 1 sg. - '(io) La'storia

esatta e completa dei pubblici lettori dì Dante a Firenze non è ancora fatta: molti però ne hanno trattato;’fra quésti, il 8alvini (Fasti consolari dell Accademia Fior,, -Firenze 1717, p. XIV-XVI), il Klette (Beiträge zur Geschichte und Litteratur der Hat. Gehzhrlenrenaissance, I, Greifswald 1888, p. 54 sgg.) é V. Marchesini col suo pregevole contributo su Filippo Villani lettore della D. C, in Firenze (estr. dall ’Archivio star, ita!., S. V, t. XVI, 1895). H Klette si giovò degli Statuti

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 68 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
MONUMENTI A DANTE ::> I posterità, non trova miglior modo di restaurare a Firenze la sua popolarità vacillante, che la lettura di Dante in S. Maria del Fiore: e quando 1’ invidia dei nemici lo costringe a interrompere le sue apologie del poema che già si soleva chiamare, assieme al poeta, divino , egli si ripresenta, nel dicembre rqzi, come un trionfatore ai suoi udi tori, nel maggior tempio fiorentino, a riprendere le sue lezioni dantesche sotto la tutela della Signoria, e addita al disprezzo

dei cittadini i suoi oppositori, per le ingiurio contro Dante divulgate trent’ anni prima nel dialogo dell’ Aretino. Altra prova della vittoria di questo cullo nel secolo degli umanisti è la ripresa del progetto di un monumento. Nel febbraio 1430’ i Priori si rivolgono al signore di Ravenna, Ostagio da Polenta, per ottenere le ossa dell’ Alighieri, che si vogliono degnamente onorare : la lettera, piena di venerazione e di lòdi per il grande Fiorentino, usci probabilmente dalla penna del più famoso

fra i vecchi denigratori dell’ Alighieri, Leonardo Bruni, che all’ autore della Commedia dedicava sul finire della vita, rinne gando 1’ antico disprezzo, i suoi studi, scrivendone la prima biografia fatta con intendi mento critico. ls ) Mentre s’ attendeva 1’ esito, delle trattative, un frate lettore della Commedia in S. M. del Fiore, Antonio d’Arezzo, faceva porre nel tempio l’effigie del Poeta, « per ricordare a’ cittadini che facciano arroccare 1’ ossa di Dante a Firenze. » Era un dipinto

in tela (oggi più non si trova), col ritratto di Dante in piedi, e la città di Firenze: a una delle porte si vedeva affacciato un vecchio, che teneva un car tello con questi versi : O lasso vecchio a me, quant’ 0 capito La sua virtù si alta esser fumata Per degno segnio del fiorente sito. Ma hora da’ cieli veggo initiata Mia giusta voglia in . telo redimito ' C’ ancora in marmo la fama traslata. .Un altro cartello recava la scritta, in cui parla Dante: Se l’alto Posse che dispone il tutto, Fiorenza

, volse che ti sussi luce, Perchè tua gratin ver di me non luce, Che del tuo ventre son maturo frutto ? Una mallo finalmente additava quest’altri versi, esprimenti 1’intenzione di chi. avea fatto porre il quadro : • Honorate l’altissimo Poeta, Che vostro è certo, è tienselo Ravenna, Perchè di voi non è chi n’ aga pietà. 1(l ) Il modesto ricordo eli frate Antonio si può considerare come il.primo monu mentò alla memoria di. Dante: però la sua effigie trovavàsi già' prima dipinta", in segno d’ onore

6
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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 149 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
— J49 Rimessa un po’ in chiaro 1’ influenza veneta e lombarda sul dialetto trentino, si troverà logico che lo spietato critico dei dialetti veronese e bresciano — dia letti « irsuti , ìspidi , rozzamente aspri e nelle parole e nell' accento », riprovi, a miglior ragione, il trentino, il quale, per soprassello, è, diciamolo con Dante, « ir suto, ispido » più che mai nelle parole e negli accenti germanici, che lo imbruttiscono, pur troppo ! Giudice, per sistema, tutt’ altro che mite in quel suo

trattato, di fronte al volgare tridentino Dante è semplicemente logico. Non è egli chiaro, se ben si ri fletta, quando condanna i Trivigiani «i quali al ' mo do dei Bresciani e dei suoi vicini proferiscono la v consonante per f » ? O chi sarebbero, di grazia, nella mente dell’Alighieri, quei sttoi « vicini » de’ Trivigia ni ? Si osservi : Dante cita anche nof e vif [nuovo, vivo) «il che è veramente barbarissimo ». Ma, le forme vif e nof con cent’altri esempi di consonante v inasprita in f sono tanto

trentine che nulla più. Come comu nissima nell' uso trentino è quell' interiezione « magari >> ( piagata ), che dava tanto ai nervi all'aristocratico cit- tadin di Fiorenza ! O dunque? è possibile supporre che Dante non abbia inteso i Trentini per i « vicini » de’ Bresciani e de' Trivigiani ? Non credo. Dante trascura, a dir vero, i Trentini nella enumerazione delle singole regioni d’ I- talia, che egli divide geograficamente e linguisticamen te in due parti — al di qua e al di là deH’Appenni-

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 83 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
la imaginc di Dante in S. Giov, Battista in Firenze per Pubblico decreto. » Questo decreto non lo potemmo trovare nell’ Archivio fiorentino, nò i cronisti contempo ranei (quelli almeno che avemmo agio di consultare) accennano alla cerimonia: ma, delle Provvisioni c Deli berazioni della Repubblica negli anni intorno al 1481, molte ne mancano in quell’ Archivio. Noteremo in line, che la notizia del Moreni (nella Prefaz. alla Vita D, Aligherii a J. il/. Phileìpho scripta, Fior. 1828, pag. XXIX), che

non si trova. Si sa che fu levato dalla porta dello Studio sul principio di questo secolo, c che* nel 1865 se ne fece ricerca a Firenze, per rimetterlo al posto (cfr. Giornale del Centenario, p. l43). 11 ritratto era ritenuto come il più somigliante; ma noi sappiamo qual valore si può dare a questo giudizio, mentre le cosidette maschere del volto di Dante, una volta credute auten tiche, non sono che riproduzioni di un busto del sec. XV. Cfr. Ricci, L' ultimo rifugio di D. A., p. 277 sgg

. (29; Ricci, Ultimo rifugio, pp. 298 sgg., 320. (30) Ricci, op. cii., p. 318 sgg. t3i) Del Lungo, Esilio di Dante, p. 192, n. 1 ; Prezziner, Storia del pubblico Studio etc. di Firenze , Ibid. 1810, voi. II, p, 270. (32} Dedicatoria delle Canzoni « ÀI)’ Italia » e « Sul monumento di Dante », scritta nel 1818. (33) Del Lungo, op. cit., doc. XVfl; pratiche fra i Municipi di Firenze e di Ravenna per la restituzione delle ossa di Dante (1864). ( 34 ) Giornale del Centenario di D. A p. 384. ' (35) Giornale cit

p. 402 sgg.; Ricci, op. cit., I. IV. Malgrado la somma cura, con cui il Ricci ha posto in duce le vicende dell’ossa di Dante, rimane pur. sempre il dubbio che, in tanti misteriosi tra mutamenti di luogo, quell’ ossa possano essere state sostituite. Non si riesce poi a spiegare perchè il card. Valenti Gonzaga, che non poteva ignorarne il trafugamento, non le abbia fatte ricercare e restituire alla tomba dantesca, quando la restaurò. (36) P. Selvatico, Guida di Padova, Padova 1869, p. 268. L’ idea

di un inonum. a Dante c a Giotto in Padova sorse nel 1863; l’esecuzione delle due statue era stata dapprima affidata agli scultori Zan- domeneghi e Monismi. Degna di nota è la nobile lettera mandata dal Selvatico al Messaggero di Posrrefo (17 genn. 1864) per annunziare la deliberazione dei Padovani. Cfr. Giornale d. Centenario, pp. 25, 28. ( 37 ) Per notizie più ampie sui monumenti, grandi e piccoli, decretati dalle città italiane all*Alighieri nel Centenario, rimandiamo al Giornale più volte citato

8
Books
Category:
History
Year:
1901
¬Una¬ congiura a Caldaro : (1322)
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Page 16 of 39
Author: Reich, Desiderio / Desiderio Reich
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 37 S.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Programma dell'i.r. Ginnasio di Trento ; 1900/1901
Subject heading: g.Kaltern <Weinstrasse> ; s.Verschwörung ; z.Geschichte 1322
Location mark: II 102.610
Intern ID: 234972
— 15 — imparati a conoscere a Verona, non si ha nessuna notizia sicura fino a tanto che non si scoprono altri documenti*). Alla corte del trentino pastore potea Dante conoscere più da vicino i confini della diocesi, e quelli della lingua. Dalla conoscenza che Dante doveva aver del dialetto trentino, più che da qualunque altra cosa, si può arguire che abbia avuta diretta comunicazione colla lingua parlata del nostro paese, e lui, spoglio di pregiudizi nazionali del nostro tempo avrà detto

di certo la verità (Notìzie storiche del comune e della .parrocchia di Besenello, Trento, 1887, p. 18)2). 1) Chi non potrebbe aspettarsi dal notaio Dongiovanni in qualche atto da lui rogato p. e. un cenno su Dante, o su frà Dolcino? Porse il luogo più adatto sarebbe l’archivio del capitolo di Trento, di cui il Dongiovanni era membro. Ma ancora non si sa bene, se questo archivio sia stato esaurientemente esplorato, e l’indurre il capi tolo a metter l’archivio sotto agli occhi del pubblico, e a levarlo

dal locale ove si trova, che somiglia ad una caneva, è cosa difficile. In questo archivio si trovò già il più antico manoscritto volgare del paese (v. ìlei Programma di questo Ginn. 1881-82), e non parrebbe improbabile il trovare anche una qualche notizia del laborioso canonico bolognése relativa a Dante,che illu minasse o gettasse addirittura un velo per torre ogni speranza di trovarla. 2 ) À questo proposito cito un lavoro recente (Julius Mucha, Oesterreich in der < Göttlichen Komödie

* in österreichisch-Ungarische Revue, Wien, 1900, 26. Band, p. 186 e sgg.). L’autore, dopo una succosa esposizione delle vicende di Dante fino al l’ultimo tentativo per rientrare a forza coi compagni d’esilio fatto da Forlì il 30 luglio 1304, dice che da quest’ epoca il Poeta, cominciò l'incessante suo pellegrinaggio di luogo in luogo, che i dotti invano si sforzarono di fissare cronologicamente tutte le tappe della via dolorosa: moltissime città, castella e conventi della Romagna, della Toscana e dell’ Italia

settentrionale vantarsi con zelo patriottico, che potrebbe ecci tare l’invidia di Omero, della sua presenza. La sua perfetta conoscenza di tutti i dialetti esser il frutto delle sue peregrinazioni; queste amareggiate dallo stato damino del Poeta sempre agitato dall’amore e dal dolore aver prodotto una delle più me ravigliose opere dello spirito umano,... Aggiunge che, trovandosi Dante a Verona presso Bartolameo Scaligero verso il 1303 — l’anno oscilla — venne mandato da questo nella valle Lagarina presso

9
Books
Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 28 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
— 28 — ri di Verona, dell’ onore della casa scalìgera, cavaliere cortese, prode uomo d ! armi, diplomatico e magistrato reputatissinio. E così, spontaneamente s’ è tratti a supporre che Bartolomeo e Guglielmo fossero i personaggi coi quali Dante, poteva preferire d’ entrare in una certa dime stichezza. Perchè del resto, non erano i soli coi quali Dante dovesse per avventura venire a contatto in quel la sua prima dimora. « S’ erano insieme con Dante ridotti nella città molti altri nobili

fiorentini e sotto ^ 1 ’ ombra degli Scaligeri come fautori e difensori dei Ghibellini se ne vivevano. » Così il Dalla Corte (i). Non dice veramente il Dalla Corte alcun nome; nè i biografi di Dante, per quanto ben rammento, accenna no ad altri fiorentini esuli a Verona col Poeta; ma il Giullari che riuscì meglio ad accertare i particolari della vita dell’ Alighieri a Verona, mi avverte : « Vi erano tra le famiglie fiorentine gli Alberii , i del Bene, i Baldi , gli Ebriachi, gli Alvari » ( 2). E tra

questi, si sa che i del Bene 0 Daìbene fissarono più tardi loro stanza a punto a Rovereto. Tutto sta a vedere se que’ fiorenti ni erano a Verona durante la prima o la seconda di mora del Poeta; ma, o m’ inganno, o con Dante fin dalla prima dimora, vi si trovava anche 1 ’ uno o !>' al tro de’ Dormii, imparentati, com’ è noto, cogli Alighie ri. E questo desumo non pur dal fatto che presto si perdono le traccie di alcuni de’ Donati, esuli da Fi renze sia per la deliberazione de’ Priori (tra i quali

10
Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 84 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
IL MONUMENTO A DANTE IN. TRENTO (Relazione del Comitato) Nè il dì verrà che d’ ohlianza il copra. Manzoni. Qual grazia a noi ti mostra, O prima gloria italica, per cui Mostrò ciò che potea la lingua nostra ? Come degnasti di volgerti a nui Dal punto ove s’ acqueta ogni desio ? Giusti. A un caro amico sorrise 1’ idea di far più bella la festa inaugurale del nostro ' .Monumento pubblicando un volume che parlasse di Dante e dell’italianità del Trentino nella natura, nella storia, nell’ idioma

vedere il Monumento, chiunque non sia ben addentro nelle cose nostre non può a meno di sentir meraviglia e di fare a se medesimo questa doman da.:. Perchè s’è piantata qui la superba mole a Dante Alighieri ? Il genio di lui ha percosso il mondo; Italia l’ adora còme là sua „Maggior Musa“; ma basta ciò a spiegare interamente perchè egli sia stato onorato cosi, e in questo tempo e in.questo luogo? Forse non sarà inutile rammentare che i tridentini hanno reso un altro tributo di reverenza a Dante

Alighieri unendosi ai fratelli italiani in quella immortai « Concordia » ' del ’65, quando trassero pellegrinando a Firenze e, alzatavi in trionfo l’effigie di lui, ad una'voce lo salutarono « Genio tutelare della Patria ».‘Gli stemmi di Trento e di Rovereto, scolpiti nel marmo davanti a Santa Croce, e i molti busti di Dante ché fregiano le • aule dei nostri palazzi comunali rendono testimonianza dei magnanimi sensi dei padri in quella « primavera d’animi italici ». Non dissimile è l’amore che quésta

volta fa parlare i.figliuoli. Come le imagini soavi del padre-e della madre si confondono nell’anima no- • strà in un solo sorriso, e 1’una non può farsi innanzi che l’altra subito non le s’ac costi, così Dante e la Visione grande la Visione adorata che riempie le anime nostre ; grandezza maggiore dèlia grandezza di lui, fremito ancor più possente di quello che desta il suo nome sacro.

12
Books
Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 63 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
6Z — VU*> Nel canto stesso, che s’ apre colla descrizione del la rovina di Marco, Dante ha fissata la sede de’ tiranni e de’ violenti « che diér nel sangue e nell’ aver di pi glio ». Siamo nel primo girone del settimo cerchio, do ve in uno stagno infocato bollono, immersi fino alle ciglia e sotto una grandine di strali, i dannati, custo diti da’ Centauri ; uno dei quali indica ai Poeti variì tiranni di varie epoche ; tra questi Obizzo da Este , che fu a Verona contemporaneo di Guglielmo

di Castelbar- co, e Assolino da Romano : ... E quella fronte c’ ha ’1 pel cosi nero è Azzolino, (Inf. XII, 109 - 1 ro). Forse non a caso il Poeta condanna il Tiranno nel luogo stesso dove la sua fantasia gli aveva poco prima ricordato la terra trentina. La corrispondenza tra il pec cato ed il castigo, tra il peccatore e il luogo e la for ma e il modo della pena è stata in Dante già da altri rilevata (1). Gli studiosi del Poema ben sanno quanto potentemente influirono i fatti contemporanei sul caratte

re, sulle passioni, sulla fantasia stessa dell'autore; e che le varie impronte segnate dalPAlighieri nelle sue opere hanno una costante relazione di fatto o di tempo o di luogo coi luoghi da lui ' visitati, coi personaggi cono- (*) V. Appendice , Nota 1 .a. (p EI>.: I. Fried. Abegg. Die Idee der Gerechtigkeit u, die felialrechtìichcn Grundsätze in Dante’ s G. C. - : Dante lahrbuch I, 77. (Il concetto della giustizia e le basi del diritto penale nella D. C.)

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 82 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
stesso originale. Quanto all’epoca in cui fu collocato il dipinto nel Duomo, 1’annotatore del cod. riccard. dice soltanto che frate Àntonió. leggeva nel 1430 la Commedia in quel tempio; i versi, per quanto oscuri, «Ma già dai cieli veggo iriitiata » etc. fanno supporre che la tavola vi fosse posta quando appunto'trattavasi nuòvamente per il rimpatrio delle ossa. Intorno’a frate Antonio d’ Arezzo, che fu più volle. lettore pubblico di Dante in Fi renze, vedi Ricci,' Ultimo rifugio, p. 330 sg., e cfr

.'sopra n. io. (20) I versi di Ser Domenico e di Colacelo Salutati presso il Mehus, A, Traversarii Epistolae, Firenze 1739, in Praefat., p. CCLXV sg. {21) V. il carine del Bencivieni impresso nell’edizione giuntina del 1506 della Commedia. — Sugli antichi rittàtti di Dante, sulla questione di quelli dipinti da Giotto, vedi il Giornale del Centenario di D, A., passim, e specialm. p. 362 sgg. Per gli «altri dipinti del Rinascimento che si riferiscono «all’Alighieri v. anche Muntz, Histoire de Vart pend

. la Renaissance (Italie), v. I, Paris 1890, pp. zi, 65, 277; P. Selvatico, Delle belle arti in relazione a Dante, nel voi. Dante e il suo secolo, Firenze, 1865; M. Barbi, Della fortuna ■ di Dante nel sec . XVI, Pisa 1890, cap. Vili. Per le medaglie dantesche della stessa epoca cfr. À. Heisse. Les vtedailleurs de la Renaissance; Florence, I.e P.tie, Paris 1893, p. 124 sgg. (22) Il dipinto fu lungamente attribuito all’ Orcagna, finché il Gaye ( Carteggio inedito d’artisti, v. I, p. 562) non ebbe pubblicata

la Provvisione della Signoria che lo concerne. L'effigie del Poeta in questo quadro credesi copiata dal ritratto oggi scomparso dipinto da Taddeo Caddi in S. Croce, secondo narra il Va sari; cfr. Cavalcasene, in Giornale d. Cenlen., p. 3(12. 1 versi latini di Bartolommeo Scala sono stampati, con la traduzione italiana, in C. Del Balzo, Poesie di mille autori intorbo a Dante, voi. IV, Roma 1893. XJn’ imitazione quasi servile del quadro di Domenico ri presenta il. rovescio d’ una medaglia dantesca del Rina

tandem divinitus impìetum est yaticinium Dantis. » E qui cade in. acconcio d’ osservare, come i versi del 25 0 del Paradiso, cui si allude nella ìettara, Con altra voce ornai, con altro vello ' ' Ritornerò poeta; ed in sul fonte ' Del mio battemmo prenderò’1 cappello si debbono probabilmente interpretare, come fa il Ficino, nel senso che Dante augurava il ritorno c l'in coronazione in S..Giovanni non a sè vivo, ma al suo cenere. Tale spiegazione -non è accolta nò accennata ' che noi sappiamo

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 40 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
-- 4° mente con intenzione), fino alla inutile spedizione dei fuorusciti fiorentini co’ bolognesi. Tutto sommato, ecco la versione che mi par 1’ u- nica accettabile e che almeno non cozza con alcuno dei dati biografici o cronologici fin qui ritenuti con una certa sicurezza. Dante arrivò nella Lagarina in sul declinare del marzo 1304 e si partì dal Trentino verso la metà del maggio dello stesso anno. Abbia poi Dante partecipa to, o no, all' impresa della Lastra, io mi fo’ lecito cre dere con

, è necessario riferire all’ epoca del nostro viaggio, tra il 1303 e 1304, se non fosse che per ragioni cronologiche; per chè la pubblicazione liariana dell’Inferno cadde nel 1309 e la com pilazione del D, V. E. tra il 1303 e il 1309; (del I libro, anzi, circa il 1304—1305)5 come più chiaramente si vedrà. Ad ogni modo, ripeto, col viaggio ammesso dal Fraticelli e dal Balbo, — non avrebbe niente a clic fare tutto o quasi tutto quel che nelle opere di Dante ci avverte del suo soggiorno nel Trentino; perchè

abbiamo accennato già in principio che dal 1304 fin dopo il 1309 Dante avea ben altro e ben altrove a pensare che non a un ritorno nel Trentino! . Assodato questo, liberissimo alla sbrigliata fantasia popolare e agli entusiasmi del Telarli e clello Zotti il credere che Dante avesse an che « villeggiatura » nel Trentino o che vi tornasse periodicamente od « ammirare» quella loro eterna rovina di Marco, che in fin de’fini non è bella se non perchè è estremamente brutta nella sua orrida e rara monotonia, k

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Books
Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 34 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
— 34 — Tra gli stranieri, il Kopisch (i) ammette però, che Dante possa aver abitato qualche tempo (einige Zeit') nel Tren tino ; ma non dice nè quando nè quanto. 11 Phìlale- tes ( 2 ), per 1’ opposto, ritiene nè più né meno che u- r na leggenda, una fiaba {eine Sage ) l’escursione di Dante nella valle-dell’alto Adige. Non adduce «l’amico del vero » prova alcuna ; perchè poi affermi con tanta si curezza, vattel’ a pesca. Quanto ai Trentini, se, come fu detto, incapano in gravi errori quando

si arrischiano di quando in quan do a dar fuori delle date, non è giusto incolpare tan to la leggerezza o la ignoranza loro quanto lo stato di continua, inutile, confusa discussione, in cui giaceva la cronologia dantesca a que’ tempi : e non la cronolo gia solamente ; tanto più che si trattava d’ un periodo della vita di Dante conosciuto e studiato men degli altri. Riassumendo, anche a dar retta a coloro che am mettono il viaggio dell’ Alighieri nel Trentino, si sa rebbe tratti a credere, tutt’ al più, che

il Poeta, parti to un bel mattino da Verona alla volta del castello di bazzana, si soffermasse qui un giorno o due, tanto per fare un giretto anche intorno alla storica « ruma » e che quindi s’ affrettasse di bel nuovo a Verona : una scampagnata, insomma; lunghetta, per que' tempi, ma scampagnata. Anche qui 1' autorità del Balbo e meno quella di altri egregi interpreti,' non possono indurmi ad accet ti) Kopisch ; « Göttliche Komödie etc. » Berlin n. Leipzig, 1882. V- comm. al XII. Inf. (2) « Dante

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 30 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
tato 1’ Alighieri : « Ei non vi faceva però mai lunga dimora; viaggiava, studiava,'scriveva.... Come un di pintore di paesaggi, anche quando errava pedestre era attento indagatore della natura ; ne esaminava tutte le vedute e gli aspetti : un bosco, una montagna, un di rupo » Dante, in que’ primi mesi d’ esilio, sentì certa mente più vivo che ne’ successivi il bisogno di sottrar si al « mondan remore » della vita cittadina. Egli do vette, provare ben forte, allora, il desiderio del quieto

vivere tra i campi ; egli dovette provare ben acuta, in que’ primi giorni di raccoglimento, la nostalgia de’ suoi bei colli toscani, irrigati da li ruscelletti, che de 3 verdi colli del Casentin discendon giuso in Arno, facendo i lor canali e freddi e molli ; , (Inf. XXX, (34-67). delicatissima fioritura virgiliana, dove ti par sentire uno zampillo vivo e aspirare il vergine e molle profumo dell’ erba fresca. Qual cosa ora può sembrare più giusta e natu rale che Guglielmo, 1’ amico di Dante

e 1’ amico del- 1’ ospite suo, non certo ignaro dell’ indole e delle ten denze d’un Uomo quale Dante sapeva . farsi cono scere sempre; qual cosa più spontanea' che Guglielmo abbia pensato di offrire ospitalità aH’Alighieri nelle sue terre trentine ; di aver 1’ onore di € portarselo » seco nel castello di Lizzana, così poco lungi da Verona, e dove egli stesso sappiamo che doveva ' recarsi di fre quente? D’ altro canto, Dante che .doveva conoscere

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Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 77 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
— 77 — triottica partigianeria, pur mossa, in materia dantesca, al veronese autore della Merofie; che vorrei affermare, (per ora soltanto di volo) che Dante non fu nemmeno a Trento, per la qual città avrebbe dovuto ragionevol mente passare se si fosse recato alle « fontane di Bren ta » e alla Chiarentana, durante questo viaggio nel Tren tino. A meno, che non avesse preferito — anche que sto non è , impossibile —— quella magnìfica escursione alpina che rallegra chi da Rovereto, per le amene

valli di Serrada e di Lavarone, raggiunge le rive dei due laghetti menzionati ; compiendo così, più brevemente, F ipotenusa (solo il grande amore per Dante mi può far ricorrere alle matematiche) del triangolo, i lati del quale sarebbero dati dalla via lungo VAdige (da Rove to a Trento), e da quella lungo il Fèrsina (da Trento fin presso alla Chiarentana); un po’ alla buona, inten diamoci. Ma siamo sempre nel campo delle supposizio ni; e chi mai vorrebbe provare? Forse il simpatico autore di « Dante

Alpinista ». (i) E non so, veramente, quali ragioni abbiano in dotto il Barlow a ritenere per provato che il Poeta, nella sua prima dimora a Verona non solo « ebbe occasione di conoscere le vicinanze, Val Lagarina, Rovereto, il lago dì (!) Ben a co », ma anche « Trento etc. » E tutto questo — come appare, in parte, anche dalla breve cita zione, — con tanta disinvoltura, senza nemmeno un bri ciolo dì discussione, sorvolando anzi — questa è poi (i) Ottone Brentarii « Dante Alpinista » Padova, Drucker

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Books
Category:
Literature
Year:
1896
Dante nel Trentino
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Page 35 of 160
Author: Zaniboni, Eugenio / Eugenio Zaniboni
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: 160 S.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; g.Trentino
Location mark: II 58.359
Intern ID: 133974
— 35 — tare la inverosimile congettura. Si potrebbe anche cre dere che Dante avesse compiuto alla sfuggita quel suo viaggio quando, per provarlo, non restasse che il trop po famoso passo dell' Inferno, il cavallo di battaglia — corra col cavallo anche 1’ espressione — di quanti hanno spezzata una lancia di legno in favore della real tà storica del viaggio dantesco. Ma nelle opere di Dante già notammo che più reminiscenze e più accenni e ri chiami — se non tutti di grave momento — erano

da scoprire; tali da escludere a priori che il viaggio nel Trentino (dico sempre Trentino perchè credo di riuscir più esatto di coloro che non fanno uscir .Dante dalla Lag ari na e quasi dal Castello di Lizzana) siasi potuto compiere nel breve giro di pochi giorni. Se non tutti, una buona parte di questi accenni danteschi non rifuggì al Ferrazzì , alla cui autorità qui volentieri ricorro ; il quale, se si fosse accinto a uno studio speciale della questione, avrebbe potuto compiere un lavoro da par suo

. « La pittura tanto evidente della ruma etc. — così il Terrazzi (i) — la magnifica descrizione del Be- naco, sì specificatamente circoscritto che nessuno avreb be potuto meglio, la sicura cognizione dei luoghi ricor dati, i segnati confini, il dialetto così precisamente ac cennato, non lasciano dubitare che Dante non visitas se il Trentino e che per qualche tempo non vi ponesse stanza ». Ma torniamo alla data dell’ arrivo. Il Vamietti qui si perde in induzioni così erronee, che ha ogni di ritto perchè gli

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1896
¬Il¬ Trentino a Dante Alighieri : ricordo dell'inaugurazione del monumento nazionale a Trento ; 11 ottobre 1896
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Page 65 of 123
Author: Carducci, Giosuè [Mitarb.] / con versi di Giosuè Carducci
Place: Trento
Publisher: Zippel
Physical description: V, 106 S. : Ill.
Language: Italienisch
Subject heading: p.Dante <Alighieri> ; s.Denkmal ; g.Trient
Location mark: III A-21.499
Intern ID: 96076
54 MONUMENTI A DANTE dal tempo che un veneziano, stato dell’ Alighieri seguace e amico fedele, Giovanni Quirini, le rivolgeva il saluto gentile : Lo mondo plora il glorioso Dante ; ma tu, Ravenna, che 1’ avesti in vita et or l’ai morto, ne se’ più agradita. 8 ) . E all’ umile sacello trasse più d’ una volta in devoto pellegrinaggio Giovanni Boccaccio,■ nel quale l 1 ammirazione e l’amore per il Poeta Divino si trasformarono ben presto in vero culto ; e l’abbandono in cui trovò il sepolcro

dantesco gli avrà acuito il desiderio di veder quelle ossa venerate restituite alla patria, gli avrà ispirato l’elo quente esortazione a Firenze: « Comincia a vergognarti, comincia a voler apparerò madre e non più inimica ; concedi le debite lagrime al tuo figliuolo . . . concedigli la materna pietà .... desidera almeno di riaverlo morto ; rendi la tua cittadinanza, il tuo seno, la tua grazia, alla sua memoria ..... cerca di voler essere del tuo Dante la guardiana, ridomandandolo ...... ». 4 ) Prima

l’ esistenza, e cade con essa nel dubbio la missione del Boccaccio. s ) Ad ogni- modo, la modesta limosina dei Capitani d’ Or San Michele mal potrebbe rap presentare un omaggio dei Fiorentini alla memoria di Dante; ben più solenne onoranza . decretava la patria al suo Poeta, con 1’istituzione 'della cattedra dantesca, affidata a messer Giovanni Boccaccio. Essendo questo scritto dedicato specialmente ai monumenti a Dante, può sembrare fuor di luogo l’occuparsi qui dei pubblici lettori della Commedia

in Firenze, Pure, la cosa assume oggi a’ nostri occhi carattere di cosi alta manifesta zione di onore al sommo Fiorentino,, più eloquente d’ ogni monumento, che cediamo al desiderio d’intrattenerne il lettore; tanto più, che l’argomento non è finora nè bene nè generalmente, noto. ' Nel 1373 gran numero di cittadini rivolgeva alla Signoria di' Firenze una pe tizione, in cui chiedevasi che i Priori, considerando che dal libro « che volgarmente « chiamasi el Dante possono trarre ammaestramento, per fuggire

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