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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 79 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
si tengono di sotto ai medesimi. Ha qualche fabricato di buona architettura fra i quali meritano menzione quello del Magistrato mercantile e dell’al bergo della Corona. La congregazione di carità ha i seguenti istituti filiali: Un ospe dale, già nell’anno 1202 dal principe di Trento Corrado II consegnato ai Cavalieri dell’ ordine teutonico, e nel 1844 affidato alle Suore di carità ; all’ ospedale è con giunta la casa di ricovero e di lavoro; Un istituto di lavoro libero per fanciulli ed adulti

di Trento.Negli antichi documenti èchiamata Bausane, Bausana. Bosana, Bulsanum, Nell’ anno 4028 fu donata dall’ imperatore Corrado al principe di Trento, l’autenti cità di questo documento fu però messa in gran dubbio, il fatto certo, che i prin cipi di Trento non vennero che più tardo in possesso, nel quale si tennero i conti guelfi di Piano. Questi conti nel 4453 fu rono viluppati in fazioni ostinate di guerra coi ghibellini conti del Tirolo, e avuta la peggio dovettero cedere ai principi di Tren

to e ai conti del Tirolo la signoria di Bol zano, la quale venne ripartita in modo che delle rendite del comitato due terzi spet tavano ai vescovi e un terzo ai conti, Am bo le parti vi esercitavano promìscuo il diritto di giudicatura; la prepotenza di Mai- nardo Il valse a cacciare da questo diritto il principe di Trento, e di ciò la popola zione di Bolzano fece lagni e tumulto per cui Mainardo nelfanno4277 venne addosso alla città colla forza dell’arnii. Enrico figlio di Mainardo restituì ai principi

di Trento i loro antichi diritti, restarono però i con flitti fino all’ anno 4462, nel quale il prin cipe Giorgio venne ad un accordo coll’ar ciduca Sigismondo intorno a Bolzano, in vigore del quale cesse all’arciduca intera mente quella giurisdizione colla solita ri serva delle decime- Stesero anzi un istru- menlo di locazione duratura per anni sei e che rinnovata per altretanti , continuò poi tacitamente, fino alla permuta dì Bol zano con Pergine. Questa permuta seguì nell’ anno 4534, nel quale

Bernardo car dinale e principe di Trento cedette all’arci duca Ferdinando la città e il distretto dì Bolzano , e dall’ altro canto Ferdinando cedeva al principato di Trento la signoria di Pergine colle terre e villaggi del di stretto.

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 159 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
fondamento temeva da Lodovico di Baviera un’invasione in Italia, non mancò di sollecitare Carlo IV fratello dell’espulso Giovanni di Boemia a vendicare l’onta dì questo matrimonio. Kella primavera dell’anno 4347 Carlo si trasferì m Trento sotto il mentito abito di pellegrino, ove, rinforzato dalle truppe che gli mandarono Luchino Visconti , Mastino dalla Scala, il patriarca d’Àqui- MOR 403 lefa e il signore di Mantova si pose in istato d’ uscire in campagna. Ai 27 di marzo intervenne ad una messa solenne

nel duomo di Trento in abito imperiale, c vassembralo poscia il suo esercito, si avanzò lungo le sponde dell’ Adige senza ritrovare opposizione. Era giunto nell’ «mena pianura di Me rano, e Margherita, rinchiusa col figlio Mainando nel castello del .Tiralo, faceva una vigorosa resistenza al principe boemo, che l’aveva stretta d’assedio, quando per venne il consorte con un rinforzo dalla Baviera, e coslrinsc Cario a piegare alle superiori sue forze. La città di Merano venne incendiata, e tutte

le terre che fiancheggiano il corso dell’ Adige furono devastate dai fuggitivi, Lodovico gl inse guì, e raggiunti diede loro una sconfitta, nella quale molti rimasero uccisi e molti furono fatti prigionieri. Carlo e Nicola vescovo di Tremo fuggirono e raggiun sero felicemente la Boemia. Il principato di Trento fu occupato dalle armi del vin citore, nè fu restituita ai vescovi che nei- ranno 4339 onde liberarsi dalle scomu niche del papa. Nel volger dell’anno 4361 Lodovico^se gnò il termine della sua

sbruck trasferivano sovente la loro corte nel castello del Tirolo ove si tenevano per qualche tempo, e le Diete degli Stati della provincia si congregarono sovente nella città di Merano. In quesLa città havvi un ginnasio, ed un convento di dame inglesi fondato nel 4722. La chiesa parocchiale di Merano fu fabbricata fra il 4310 e il 4335, e Bur- cardo vescovo di Bressanone la consacrò nel 4367. Il decanato è soggetto alfa diocesi di Trento; in esso vi sono 40 parecchie, 8 chiese minori e 63 sacerdoti

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 132 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
di questa — una vera sepoltura, in terreno che essendo costituito del l’antico alveo del fiume, è permeabile ed aquitrinoso, stillante, di continuo umido — non poteva darsi. Oggidi la Tor Verde è chiusa: e colla singolarità del suo tetto a punta, coperto di pia strelle in cotto smaltate in giallo e verde — causa del nome che fino a noi l’ha seguita — muta testimone d’un passato triste e fortunatamente irrevocabile, sorge cupa ed isolata fra la Trento moderna che si rinnova e ringiovanisce, sperando con

patriottica fermezza — ammiranda nelle delusioni presenti — in un avvenire migliore. • Più recente, anzi perfettamente mcdioevale, meno singolare nella sua fofrria tozza e qua drata, tutta in mattoni, ma non meno celebre della Torre Verde, nella storia tridentina, è la Torre Vanga, che sorge proprio alla estremità opposta della città e della stessa via, nella quale è la Tor Verde. La cinta murata di Trento, che si staccava dalle pareti bagnate e corrose dal tempo della Torre Verde, giungeva con una linea

quasi retta fino alla Torre Vanga, presso la quale aprivasi l’antica Porta Bresciana — ingresso a Trento per quanti attraversate le giogaie di Vela o di Bondone giungevano dalla Lombardia e dalla valle del Sarca. La guardia di questa porta si estendeva fino alla testa dell’antico ponte detto di San Lorenzo, sull’Adige. Il nome di Vanga venne a questo massiccio torrione da una illustre famiglia tridentina che cosi si chiamava-: e che molto probabilmente ne fu la edificatrice. Fra i molti cospicui

quattrocento, fu appunto rinchiuso quel vescovo caduto in potere del popolo, capitanato da Rodölfo de’ Bellenzani. . La prigionia del principe mitrato non fu lunga: perchè Enrico di Rottemburgo seppe vincerci rivoltosi e togliere di mezzo il loro capo; ma fu pero un buon ammonimento per il vescovo stesso e per i suoi successori, che tennero in seguito sistemi di governo più miti ed umani; Quantunque entri nel novero degli edifici pubblici di Trento, la Tor Vanga, come la - consorella Verde, attualmente non

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