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Title A - Z
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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 107 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
Giorgio riprese il suo potere: ma il Trentino non ebbe pace, perchè continuò la sua guerra contro i conti del Tiralo. Cosi, anche senza volerlo, i vescovi di Trento difendendo la loro podestà, furono di continuo ostacolo alle mire ambiziose dei conti del Tirolo nella vallata dell’Adige ed impe dirono validamente che una signoria veramente tedesca si stabilisse, sino alla fine del secolo scorso, in questa regione. E mentre dalla parte del nord i vescovi principi'di Trento tenevano testa alla invasione

tedesca, a mezzodì dovevano difendersi contro gli attacchi della Repub blica di Venezia, che dal Veronese e dal Vicentino, aveva cominciato ad insinuarsi nel loro * * ■ ' rr-\ i?| territorio, tanto che nel 1416 era già padrona della valle Lagarina, e minacciava Trento: mentre d’altra parte estendevasi a Riva, nella valle di Ledro, e avanti fino a Brescia ed a Bergamo. I conti • d’Arco, impauriti dallo estendersi della potenza veneta in territori sui quali vantavano diritti feudali, ricorsero insieme

al vescovo di Trento, del quale erano più che di fatto, virtualmente, vassalli, per aiuti al conte del Tirolo: Sigismondo d’Austria. Questi vedendo gli antichi nemici mutarsi in amici non lasciò sfuggire l’occasione: e da lui datò la prima ingerenza diretta degli Austriaci sulle cose del Trentino., La lotta dei Veneziani contro gli imperiali durò parecchi anni sanguinosa, dapprima con fortuna dei Veneti, indi col trionfo degli Austriaci, che inflissero loro, il io agosto 1487 a Calliano, una sanguinosa

sconfitta — nella quale peri il duce dei Veneziani, Roberto Sànseverino — il cui corpo rinvenuto dai vincitori sul campo di battaglia ebbe per deliberazione del Comune di Trento onorevole .sepoltura, nella cattedrale della città, ove anche oggidì presso la porta orientale se ne scorge il mausoleo, eseguito, secondo la fama, da Luca Moro. Al disastro di Calliano i Veneti poterono riparare, con piccole vittorie, negli anni seguenti: ma passata la signoria del Tirolo nelle mani di Massimiliano

I, imperatole d’Austria, questi con forze preponderanti scese nella valle dell’Adige, e li fece sgomberare dal territorio della valle Lagarina, che ancora conservavano. Ciò avveniva nel 1509, e nel frattempo, Giorgio III, di Neidech, per le influenze dell’imperatore fatto vescovo e principe , di Trento, concludeva con Massimiliano quel trattato che dall’anno, in cui fu sottoscritto fu detto libello dell’Undici, per il quale si inaugurava una specie di protettorato dell’Austria sul Trentino, col pretesto

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 274 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
-'ün bel dipinto, capolavoro di CignaroU, rappre sentante il beato vescovo móriente. La chiesa della Santa Trinità si-Trova.: nella via dello stesso nome, presso il borgo Nuovo, e serve ai bisogno del ginnasio. Un tempo essa apparteneva al monastero dei padri Filippini, fondato nel 1525 da An tonio Prato, celebre giureconsulto. II fab bricato del ginnasio cadente, e quasi in rovina, fu riedificato dann fondamenta nel 1816 dietro- il disegno dei signor inge gnere Floriano Menapace, di Trento, at tuale

di Trento -ed oraf’ 1. R. corte 'di giustizia,,sembra molto antica nè se ne conosce rorigine. In essa conservas» uria campana denominata la Renga± per chè il magistrato o il vescovo facevaia suo nare quando volevasi arringare il popolo. Cosi nel 4275 il vescovo Arrigo 11, suo nata la campana , adunò il popolo nella chiesa di S. Vigilio, ed ivi quel popolo che poco prima aveva valorosamente scac ciato dal territorio il tiranno Eccellilo, giurò innanzi ad un aureo crocifisso di riconoscere il vescovo

Arrigo, tanto «'elle cose spirituali che nelle temporali, vescovo e signore. In questa torre presentemente vi sono lé carceri dèli’ I, R. corte di giustizia. La Tor Vtingoj che faceva parte d’un forte che guardava la porta Bresciana « sorga a capo del ponte di S. Lorenzo, è un antico monumento storico dì rimota origine. II nome le deriva, dalla famiglia Vanga, sia che il vescovo. Federico Vanga, che fu principe di Trento dal 4207 fino ól 4248 , fabbricasse quella torre', il die però è incerto , sia

che, le derivasse dal l'èssere stata per diversi armi un feudo di questa famiglia. -Nel növembre,del 1220. Alberto, vescovo di Trento,^circondato' dai suoi' nobili vas salli-, si trovava coll'esercito dell’ impera tore Federico, Accampato presso la città di Roma. Sotto il, padiglione del vescovo i due fratelli Adalperio e Bfertoldo Vanga furono investili d’una còsa con orto e mu-, lino, giacenti n capo del póntè-déU’Adige, verso la città’ di Trento, Qui non vien fatta alcuna menzióne .della torre

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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 132 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
di questa — una vera sepoltura, in terreno che essendo costituito del l’antico alveo del fiume, è permeabile ed aquitrinoso, stillante, di continuo umido — non poteva darsi. Oggidi la Tor Verde è chiusa: e colla singolarità del suo tetto a punta, coperto di pia strelle in cotto smaltate in giallo e verde — causa del nome che fino a noi l’ha seguita — muta testimone d’un passato triste e fortunatamente irrevocabile, sorge cupa ed isolata fra la Trento moderna che si rinnova e ringiovanisce, sperando con

patriottica fermezza — ammiranda nelle delusioni presenti — in un avvenire migliore. • Più recente, anzi perfettamente mcdioevale, meno singolare nella sua fofrria tozza e qua drata, tutta in mattoni, ma non meno celebre della Torre Verde, nella storia tridentina, è la Torre Vanga, che sorge proprio alla estremità opposta della città e della stessa via, nella quale è la Tor Verde. La cinta murata di Trento, che si staccava dalle pareti bagnate e corrose dal tempo della Torre Verde, giungeva con una linea

quasi retta fino alla Torre Vanga, presso la quale aprivasi l’antica Porta Bresciana — ingresso a Trento per quanti attraversate le giogaie di Vela o di Bondone giungevano dalla Lombardia e dalla valle del Sarca. La guardia di questa porta si estendeva fino alla testa dell’antico ponte detto di San Lorenzo, sull’Adige. Il nome di Vanga venne a questo massiccio torrione da una illustre famiglia tridentina che cosi si chiamava-: e che molto probabilmente ne fu la edificatrice. Fra i molti cospicui

quattrocento, fu appunto rinchiuso quel vescovo caduto in potere del popolo, capitanato da Rodölfo de’ Bellenzani. . La prigionia del principe mitrato non fu lunga: perchè Enrico di Rottemburgo seppe vincerci rivoltosi e togliere di mezzo il loro capo; ma fu pero un buon ammonimento per il vescovo stesso e per i suoi successori, che tennero in seguito sistemi di governo più miti ed umani; Quantunque entri nel novero degli edifici pubblici di Trento, la Tor Vanga, come la - consorella Verde, attualmente non

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