Giorgio riprese il suo potere: ma il Trentino non ebbe pace, perchè continuò la sua guerra contro i conti del Tiralo. Cosi, anche senza volerlo, i vescovi di Trento difendendo la loro podestà, furono di continuo ostacolo alle mire ambiziose dei conti del Tirolo nella vallata dell’Adige ed impe dirono validamente che una signoria veramente tedesca si stabilisse, sino alla fine del secolo scorso, in questa regione. E mentre dalla parte del nord i vescovi principi'di Trento tenevano testa alla invasione
tedesca, a mezzodì dovevano difendersi contro gli attacchi della Repub blica di Venezia, che dal Veronese e dal Vicentino, aveva cominciato ad insinuarsi nel loro * * ■ ' rr-\ i?| territorio, tanto che nel 1416 era già padrona della valle Lagarina, e minacciava Trento: mentre d’altra parte estendevasi a Riva, nella valle di Ledro, e avanti fino a Brescia ed a Bergamo. I conti • d’Arco, impauriti dallo estendersi della potenza veneta in territori sui quali vantavano diritti feudali, ricorsero insieme
al vescovo di Trento, del quale erano più che di fatto, virtualmente, vassalli, per aiuti al conte del Tirolo: Sigismondo d’Austria. Questi vedendo gli antichi nemici mutarsi in amici non lasciò sfuggire l’occasione: e da lui datò la prima ingerenza diretta degli Austriaci sulle cose del Trentino., La lotta dei Veneziani contro gli imperiali durò parecchi anni sanguinosa, dapprima con fortuna dei Veneti, indi col trionfo degli Austriaci, che inflissero loro, il io agosto 1487 a Calliano, una sanguinosa
sconfitta — nella quale peri il duce dei Veneziani, Roberto Sànseverino — il cui corpo rinvenuto dai vincitori sul campo di battaglia ebbe per deliberazione del Comune di Trento onorevole .sepoltura, nella cattedrale della città, ove anche oggidì presso la porta orientale se ne scorge il mausoleo, eseguito, secondo la fama, da Luca Moro. Al disastro di Calliano i Veneti poterono riparare, con piccole vittorie, negli anni seguenti: ma passata la signoria del Tirolo nelle mani di Massimiliano
I, imperatole d’Austria, questi con forze preponderanti scese nella valle dell’Adige, e li fece sgomberare dal territorio della valle Lagarina, che ancora conservavano. Ciò avveniva nel 1509, e nel frattempo, Giorgio III, di Neidech, per le influenze dell’imperatore fatto vescovo e principe , di Trento, concludeva con Massimiliano quel trattato che dall’anno, in cui fu sottoscritto fu detto libello dell’Undici, per il quale si inaugurava una specie di protettorato dell’Austria sul Trentino, col pretesto