¬I¬ tedeschismi del Trentino : opera dedicata alla strenua Società Pro-Patria
il castello. Il Cardinal « Bembo scrive che i Tedeschi avevano già aperta qualche « breccia nelle mura, vennero alla scalata di esse, dalla « quale vennero respinti, con loro danno, varie volte. » « (Zotti pag. 356), . Sentiamo il Baroni a pag. 130: « e quel valoroso Brentonicense ch’avea così bene « servito i Veneziani nell’assedio della Terra, fu loro pa ti rimente di grande utilità nell’assedio della Rocca, avendo « egli trovato il modo d’introdurre anche in quella : gente « e munizioni, finché
poterono sostenersi più lungamente a di quello, che, senza di tal soccorso avrebbero potuto fare. » Bisogna notare che i nemici, istruiti dai due giuda Marzani, tentavano, sbalestrando palle di pece infuocata, di incendiare e far saltar per aria la polveriera. Credo che il Del Murerò potesse introdurre secreti soccorsi nel Castruncolo a mezzo d’un sotterraneo, che la tradizione .narra esistesse, dal castello sotto il Leno. « Il nostro valoroso ed intrepido Tommaso Murerò « di Rrentonico, rese servìgi
assai importanti anche al it l’assediato castello, continuando egli ad introdurvi ì leg it gieri rinforzi che gli giungevano dal campo. » (Z. 357). a Olire all’esposizione della citata supplica, raccogliesi a ciò dalle testimonianze, che resero in suo favore parecchi ti de principali Cittadini di Rovereto, eh’er ansi pur ri- u tirati nella Rocca, e nel processo allora formatosi a compariscono tra gli altri Giovanni Saibant, Bonomo ’) Se iniqua storia vi raccontai Quello che è storia non cangia inai