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Category:
Arts, Archeology
Year:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Page 76 of 91
Author: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Place: Innsbruck
Publisher: Selbstverl.
Physical description: [40] Bl., 11 Taf.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text ital. und dt.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: IV 301.953
Intern ID: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — APPENDICE. Tutte le esposizioni di questa mia opera sono fondate in prima linea sulla relazione che unitamente al progetto di ristauro presentai d. d. Trieste, 30 Ottobre 1896, all' i. r. Ministero pel Culto ed Istruzione. In essa indicai ì Luoghi principali in cui si trovano tutt'ora oggetti apparte nenti al Castello e che devono rimettersi al loro posto durante i ristauri. Inoltre nell'Archivio dell'i, r. Luogotenenza di Innsbruck

si trovano molti preziosi documenti, appartenenti all' Archivio Principesco Vescovile di Trento, che risguardano il Castello, dai quali vennero dedotti molti dati per la sua storia. Anche nella Biblioteca civica di Trento possiamo trovare lavori che trattano del Castello. Nel Museo annesso alla Biblioteca, come abbiamo detto altrove, sono conservati diversi frammenti appartenenti al Castello. Una grande quantità di atti preziosi appartenenti all'Archivio Princi pesco Vescovile in Trento la riscontriamo

specialmente nel* i. e. r. Archivio della Casa e Corte e dello Stato in Vienna. La fonte a cui ogni scrittore dovette ricorrere e il Poemetto-pubbli cato in Venezia presso Marcolini nel 1539 — del celebre Pier Andrea Mattioli, senese, il quale essendo adetto alla Corte di Bernardo Clesio, vide e descrisse il Castello nei tempi di sua pompa maggiore. Diamo in fine un elenco di autori ed opere pubblicate prima del 1905, anno in cui la presente opera fu mandata alle stampe, e che trattano più o meno del

Castello: Magister J. Pirrhus Pincius: „Cronacon Tridentinum,' scritto nel 1546. Lorenzo Schräder: „Monumentorum Italiae quae hoc nostro saeculo et a christianis posita sunt libri IV', Helmstadii 1592. Innocenzo Prato (1545—1615): „Historia tridentinae civitatis.' Michelangelo Mariani: „Trento con il sacro Concilio et altri notabili.' Trento 1673. Baldassare Hippoliti (1726—1780): „Compediosa Relazione delle cose di Trento dal suo principio sino all' anno 1518.' Miscellanee, raccolte dal Principe

.' August von Essenwein: Abbozzo (dichiarato ineseguìbile) dì ristauri con ingrandimenti e rinovamenti (tendenti al gotico). Circa il 1860. Luigi de Campi: „Documento inedito sui dipinti del Castello di Trento. Foglietto volante „Pro Tione', 1895. Dr. Luigi Wözl, i. e- r. Medico di Stato Maggiore: Descrizione del Castello pubblicata nelle Relazioni (Mitteilungen) dell' i. r. Commissione Centrale pei Monumenti artistici e storici 1897. Carlo Teodoro Postingher i. r. Capitano distrettuale: Traduzione

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Page 11 of 91
Author: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Place: Innsbruck
Publisher: Selbstverl.
Physical description: [40] Bl., 11 Taf.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text ital. und dt.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: IV 301.953
Intern ID: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — nord-ovest nell'angolo interno delle mura, nelle quali in parte è incorporata. Siccome Trento era una città importante e già sotto i Romani e poi sotto i Longobardi si trovavano colà magi strati e distinte personalità, si può facilmente ammettere, benché manchino i documenti storici, che in questo punto dominante la città e situato dirimpetto al Castello del Ver ruca o Dos Trento sia esistito, almeno in parte, il nostro Castello ancora

nei tempi antichi. Il documento migliore sarà quello che si potrà eruire dalle costruzioni ancora esistenti. Il Castello ha servito a diversi scopi. L'Imperatore Cor rado II diede la Contea a Uldarico II, Vescovo di Trento (1027). Poco dopo vi aggiunse la Contea di Bolzano e la Venosta, e il Vescovo fu creato Principe dell'Impero. Da documenti si volle dedurre, che il Giudice Imperiale di Trento Sodegerio de Tito (1239) quale Podestà Imperiale e Amministratore del Vescovado avesse edificato

il Ca stello. Ma questa supposizione è solo in tanto accettabile in quanto significa, che questi abbia ricostruito, rialzato e rese abitabili certe parti dell'edificio nell'interno del riqua dro fortificatorio del Castello e nelle adiacenze della Torre Romana, dal momento che il Castello, almeno in parte, esisteva già prima. Il Vescovo Egnone (1248—1274) tra sportò la Sede vescovile dall'antico „Palatium episcopale', che si trovava presso il Duomo, nel Castello che da quel momento in poi venne considerato

quale Residenza ve scovile. Arrigo II, eletto da Papa Gregorio X ai 2 aprile 1277, fece sull'altare, assistito da tutto il Capitolo, dona zione perpetua e irrevocabile del Castello a S. Vigilio. Da questo punto in poi il Castello fu chiamato „Castrum Boni Consilii' invece di „Castrum Mali Consilii', come era detto per l'avanti. Questa denominazione gli fu data, perchè prima si pensava, che la Torre Romana avesse servito quale prigione per malfattori. In seguito il Castello cadde nelle mani

di Mainardo Conte del Tirolo, il quale coi suoi eredi lo tenne per 26 anni interi. Ne seguì la restituzione nel 1306, e il Vescovo Bartolameo Quirini potè fare solen nemente l'ingresso nella sua Residenza. Morto che fu il Vescovo Nicolò de Alrain da Bruna (1338 —1347), il Castello ritornò al Margravio Lodovico di Brandenburgo, e all'amministrazione spirituale si provvide nuovamente per mezzo di Vicari. In base a speciali trattati dell'anno 1362 Alberto II Conte di Ortenburgo arrivò al seggio vescovile

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Category:
Geography, Travel guides
Year:
[ca. 1925]
Prospetto e carta a volo d'uccello di Bolzano, centro delle Dolomiti e dei ghiacciai
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Page 2 of 4
Author: Fremdenverkehrskommission <Bolzano> / [Commissione Movimento Forestieri Bolzano]
Place: Bolzano
Physical description: 1 Faltbl.. - 4a ed.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Bozen;f.Führer
Location mark: I A-36.128
Intern ID: 510874
Quarta edizione pubblicata dalla Commissione Movimento Forestieri in Bolzano. - Corrispaindente dell'ENIT Altre gite in carrozza e auto da Bolzano sono : San Giacomo, Laives, Bronzolo, Ora, Castel Firmiano, Caldaro— Termeno—Ora—Bolzano,—Mendola,—Campiglio,Andriano, Vii- piano, Nalles, Lana all'Adige, Merano^; circuito Roncolo—Castello Novale—Gries—Bolzano; Mezzavia (nella Valle Sarentina) Saren- tino, Cardano, Prato all'Isarco, Campodazzo, LavinaBiaucha, Ponte all'Isarco, Ponte Nova, Nova

Levante, Gardena, Funes, San Martino per Carezza, Cortina, Dobbiaco ecc. ecc. Il monte Calvario (un quarto d'ora) paesaggio diBolzano e della vallata Il Castello di Flavon può essere raggiunto in 1 ora «traverso un bellissimo josco di pini. (Vedi anche Gite in carrozza'). ,o Stallerhof (locanda) con fista stupenda ; vi si arriva lalCastello di Flavòn in 30 min. percomodo sentiero. Sulle sponde dell'Isarco vi sono 1 deliziose passegg. specialmente in primave ra: sulla sponda destra kerso Reticio

e su quella si- ristra a piè del Calvario. ?ul Virgolo si può salire per i n ombroso sentiero (che taglia la funicolare) in 30 jiiin. poi sul (sentiero degli scolari) in 45 min. giunge attraverso il bosco a Campegno, ove c'è un vec- Soggiorno ci mostra in modo istruttivo la configurazione del dell'Adige coi suoi monti di Nord-Sud e di Ponente. chio castello restaurato in stile classico. Röll (locanda) in oral ,30da Campegno.BagnoSan Isi doro in mezzo a boschi 20 minuti e di qui in 1 ora al Bagno

S. Isidoro. I Laghi dì Monticolo si rag giungono dalla stazione » ferrov. di Appiano a piedi in un ora e mezza o dalla fermata Oltradige per Col- terrenzio in ore 1.45. Ad Appiano, un castello dei Guelfi storicam. famoso, si va da S. Michele-Appiano o da San Paolo in ore 130. CoIogna (Glaning),un pae sello idillico sullefalde del monte Cologna, si rag- giugne dalla passeggiata Guncinà in un ora. clima mitissimo ed una crescente importanza come centro di escur- } sioni alpinistiche invernali sugli

a Bolzano-Gries. La Parecchia ÀI Castello di Flavon (Haselburg) si va per buona strada. Al Castello Roncolo (Runkelstein): rinomato castello allo sbocco della valle Sarentina, con interessanti affreschi, decantato da Scheffel ed altri poeti. A San Giovanni: una rupe di porfido alta 200m sopra il cosidetto ,,Maghena' t dietro il castello Roncolo ed il Castello Novale (Ried) nella va''* Sarentina. Alla cascata della Val d'Ega: per il romantico burrono fino al ponte, sotto il quale precipita la cascata

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Page 54 of 91
Author: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Place: Innsbruck
Publisher: Selbstverl.
Physical description: [40] Bl., 11 Taf.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text ital. und dt.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: IV 301.953
Intern ID: 495368
NATALE TOMMASI - CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — da Roma, dove dipingeva nella Basilica di S. Pietro, alla corte dei Papi in Avignone nel 1336, da dove ritornò poi a Siena e a Firenze) e Riconi d'Arezzo, inoltre i pittori Matteo di Giovanni e Pietro da Viterbo, dei tre ultimi è dimo strato che negli anni 1343 e 1344, ma certo anche prima dipinsero in Avignone insieme a pittori francesi, cosi si può ben ritenere che pittori italiani, che furono prima in Francia, siano venuti anche

a Trento a dipingere nel nostro Castello. — Simone Martini ebbe in Avignone speciale incarico di eseguire il ritratto del grande poeta Petrarca, che soggior nava alla Corte dei Papi. E certo che a Trento almeno non molto più tardi e non molto prima dell'esecuzione dei nostri quadri dei mesi, hanno lavorato pittori italiani, come appare dall'affresco sulla parete interna della facciata principale del Duomo, rappresentante una chiesa con campanile e in mezzo S.Vi gilio tra quattro Angeli, il quale

1300. Simili costumi appariscono anche in certe figure degli af freschi eseguiti nel 1332 in S. Maria in Porto Fuori in Ra venna, così pure negli affreschi di Simone Martini, affre schi che rappresentano la Vita della Vergine e che si trovano in S. Lorenzo in Napoli, come pure in qualche figura degli affreschi del palazzo dei Papi in Avignone. Nel Castello di Avio (edificato nel secolo XÌII), che an cora avanti pochi decenni apparteneva ai Conti di Castel- barco, vi sono affreschi che dovrebbero

esser stati dipinti da un contemporaneo di Giotto e che si trovano sulla pa rete di un locale al primo piano in un fabbricato staccato dal castello e rappresentano scene prese dalla storia di questa nobile famiglia. Da tutti gli argomenti fin qui portati possiamo con tutta ragione conchiudere che gli autori delle nostre opere siano pittori italiani, i quali però mostrano una influenza strani era, influenza dovuta specialmente ai Vescovi tridentini di quei tempi, che non erano italiani ed è ancor più

facile a spiegarsi, se gli stessi pittori, che lavorarono nel Castello, dipinsero forse anche in Avignone. Si deve però osservare che le figure secondarie e le parti accessorie in generale sono certo da attribuirsi a specialisti di questo genere, da non confondersi cogli autori delle figure e delle parti principali. Si aggiunga inoltre che l'uso della lettera ,,w' per ,,u' in Tawro nel quadro di aprile era una maniera di scrivere antica tedesca, che non può però formare una prova che il pittore sia

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Category:
Arts, Archeology
Year:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Page 70 of 91
Author: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Place: Innsbruck
Publisher: Selbstverl.
Physical description: [40] Bl., 11 Taf.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text ital. und dt.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: IV 301.953
Intern ID: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — somma sia stata adoperata per lavori straordinari della „Stua Grande', perchè l'importo di 112 fiorini rainesi sborsati per i dipinti di questa sala sembra troppo esiguo per questi lavori. Dopo aver discussa ulteriormente la questione risguar- dante gli organi dell'esecuzione dei lavori, di quella parte del Castello che rìsale all'epoca del rinascimento, ritor niamo volentieri a trattare quanto concerne la compila zione dei progetti

S. Giovanni, nel 1530 la Porta Savonarola in Padova; pose le fondamenta della chiesa di S. Maria delle Grazie e del castello di Osopo. Nell'anno 1533 gli venne affidata la direzione dei lavori della cap pella del Santo in Padova. Quale pittore dipinse nel 1490 le ale dell'organo di S. Zeno in Verona, ove eseguì principalmente molti affreschi di grande importanza. Negli anni 1506—1508 Falconetto fu occupato a Trento, per incarico del Capitolo, nell' esecuzione del grande or gano del Duomo, quale

inclinazione per l'immediato abbellimento ed in grandimento della Residenza, non è da escludere il caso che Falconetto abbia ricevuto l'incarico di compilare il progetto della parte del rinascimento del Castello, tanto più che ambedue questi personaggi furono in Roma e co nobbero per certo le parti del Vaticano, donde, come ab biamo osservato più sopra, fu presa l'ispirazione per l'ese cuzione del Castello. Falconetto fu anche in Mantova, ed ha lavorato pei Gonzaga. In questa occasione egli dovrebbe aver

fatta la conoscenza del prima nominato Ingegnere Zaffran, diret tore dei lavori della parte del rinascimento del Castello, con che si spiegherebbero naturalmente i loro rapporti per la compilazione dei progetti, direzione ed esecuzione dei lavori dello stesso. Siccome Falconetto era partigiano dell'Imperatore Mas similiano passò, in tempi torbidi, da Verona a Trento. Tutto quindi ci fapresumere che egli abbiapresoparteattiva all'ese cuzione della parte del rinascimento del nostro Castello. Non v'ha

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Books
Year:
[ca.1956]
Guida di Cavalese e di Carano, Daiano, Varena, Castello, Molina, Predaia, Stramentizzo
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Page 27 of 37
Author: De Marchi, Giuseppe ; / Giuseppe De Marchi
Place: Rovereto
Publisher: Manfrini
Physical description: 35 S.
Language: Italienisch
Location mark: I 100.175
Intern ID: 329331
1 Conti bavaresi di Bolzano, divenuti poi Appiano ed i loro rami di Ultimo, attraverso i Feudatari di Castel Enn-Caldiff, presso Egna, dominarono per lungo tempo il territorio. Nel 1253 (15 luglio), il possesso passò ai Conti del Tirolo. Come già accennato nel 1310 il castello venne distrutto, ma ì Feudatari mantennero qui i loro posse dimenti e privilegi, formando la Contea di Castello (1313), che com prendeva Molina, Predala, Stramentizzo, Valfloriana, Capriana, Forno ed in seguito Anterivo

: capoluogo era Castello. Con tutto ciò la popolazione del borgo faceva parte della Co munità ed aveva gli stessi diritti delle altre Regole, tranne che negli affari giudiziari. In questi era sottoposta allo statuto della Contea. Ciò fino al 1777, quando la Contea, in seguito a permuta, passò al Principe-vescovo di Trento. Maria Teresa, l'erede dei Conti Tirolesi, mantenne però certi suoi diritti sulle selve di Cadmo e Pameveggio, che divennero in conseguenza demaniali. Già nel 1360 vi era un proprio

cappellano. La Curazia risale al 1659 e comprendeva Molina, Stramentizzo e San Lugano. Quale capoluogo della Contea o Comitato, Castello assunse dal 1314 al 1777 una notevole importanza poiché i Conti (gli Enn - Caldiff vassalli dei Conti del Tirolo e dal 1473 i Conti Firmian) vi tenevano i loro impiegati. Le nonne giuridico-amministrative erano ad indirizzo democratico, modellate su quelle della Comunità fìemmazza. Vi era un Vicario del Conte, che teneva giustizia in Vallinor, un Dogano, capo del popolo

e dallo stesso eletto il 30 aprile, i Giurati del Banco, 3 di Castello e 4 delle Ville, il Notaio, l'Officiale o servo dell'Ufficio, Saltan! Regolarti. Le Osservanze Consuetudini furono poste in iscritto nel 1605. Nei secoli passati il paese fu più volte semidistrutto dagli incendi, difficili a spegnersi per la scarsità d'acqua (1733 - 1805 - 1815 - 1S53 - 1860). Questa, fino al 1865, si doveva estrarre da pozzi (ne esiste imo in piazza e uno a Vallinor). Oggi il villaggio dispone invece di abbondante

acqua potabile, proveniente dalle sorgenti di Varena. In località Zelor furono scoperti relitti dell'età del ferro, esposti nel museo presso il palazzo della Comunità. Ad occidente del paese, in una cava di sabbia,, vennero alla luce numerosi scheletri di soldati tedeschi e boemi dei reggimenti Starenbergh e d'Alton che si erano accampati in Fiemme durante la guerra di successione spagnola e morti di colera. Castello comprende le frazioni di Molina, Predala, Stramentizzo e quindi come comune conta

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 159 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
scop piò la trainata congiura. La stia guardia, composta di soldati boemi, fu sorpresa c cacciata dal castello del Tiralo. Il prin cipe al suo ritorno trovò chiuse le porte del castello, ed alle rimostranze che fece pei ottenere 1 ingresso, gli si rispose che la pi incipessa aveva scelto altro sposo, e eh egal poteva andarsene ove più gli ag gradiva. Errante di castello in castello, cercò un asilo presso i suoi vassalli, ma venne ovunque scacciato. Così il destino vendicò in lui la vergognosa fuga

da Pra ga.» alla quale suo padre, aveva un giorno costretto il padre di Margherita. Lodovico di Brandeburgo, Margherita sposò in seguito questo principe della casa di Baviera: il matrimonio seguì con gran pompa il giorno 40 fehbrajo del l’anno d 342 nel castello del Tiralo, al quale intervenne l’imperatore padre dello sposo con gran seguito di principi. Il giorno seguente 1’ imperatore investi Lo dovico nella citta di Merano della conica del Tiralo e del ducato di Corinzia. Il papa, che con

nel duomo di Trento in abito imperiale, c vassembralo poscia il suo esercito, si avanzò lungo le sponde dell’ Adige senza ritrovare opposizione. Era giunto nell’ «mena pianura di Me rano, e Margherita, rinchiusa col figlio Mainando nel castello del .Tiralo, faceva una vigorosa resistenza al principe boemo, che l’aveva stretta d’assedio, quando per venne il consorte con un rinforzo dalla Baviera, e coslrinsc Cario a piegare alle superiori sue forze. La città di Merano venne incendiata, e tutte

sbruck trasferivano sovente la loro corte nel castello del Tirolo ove si tenevano per qualche tempo, e le Diete degli Stati della provincia si congregarono sovente nella città di Merano. In quesLa città havvi un ginnasio, ed un convento di dame inglesi fondato nel 4722. La chiesa parocchiale di Merano fu fabbricata fra il 4310 e il 4335, e Bur- cardo vescovo di Bressanone la consacrò nel 4367. Il decanato è soggetto alfa diocesi di Trento; in esso vi sono 40 parecchie, 8 chiese minori e 63 sacerdoti

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 244 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
il castello e il villaggio di Stenico colle ville del Banale; l’altro a mezzodì, più ampio ed, am eno, ove si trovano Campo e le ville del fileggio. Questi altipiani fqr- STE inano le .Giudicane esteriori, divise n po nente dal Durone che le separa, dalle in teriori e. dal distretto di Tione, ad oriente dal Casale che sorge come una parete di sostegno verso la più bassa valle' di Vez- zano; a settentrione sorgono imponenti e maestose le cime delio Spinale, e a mez zodì. si apre la valle e solo è divisa

da monticeli - !, depressi che mettono ai terri- torj di Arco e di Riva, Plinio e Strabone parlando dei- popoli alpini dTlalin fanno menzióne degli Stoni prossimi ai Tridentini ed ai Leponzj ; e questo-popolo degli Stoni si cercò dai dotti nelle Giudicarle, donde ne trassero che Sterro, ed.altri Stenico, fosse ìì-capohiogo dello stesso.'I più inclinarono -a ritenere il castello di Stenico, come più forte e più centrale, per essere il capoluogo dei popoli sparsi nelle valli del Sarea. dell’Arno e del Chiese

. Di fatto questo castello, situato sopra un colle al passaggio dalle Giudicane in teriori alle esteriori, sembra- di origine molto rimota; in esso si trova un’ iscri zione romana e. si presenta nei più anti chi documenti della chiesa , tridentina co me la sede dei capitani , del principe in quelle valli': , In origine i vescovi di Trento tenevano le- Giudicarle a mezzo dei loro capitani che avevano sede in quel castello; ma sorte le fazioni per ld prepotenza dei signori d’Arco e di Lodrone felle

, cercavano-di estendere sempre più il loro dominio j n quelle' valli, si rese più diffìcile il g 0i verno a mezzo di capitani; ciò che forse indusse il vescovo Alberto ad investire nel -HG3 Bozzone di Stenico di quel castello, e per assicurarsi'poi meglio della sua fedeltà nel -H74'esso Bozzone'giurava per se e pei suoi eredi di tenere in cu» • stodin quel castello pél vescovo di Trento. Alberto suo figlio e poscia Pellegrino- fi glio' di’Alberto, restarono in possesso del castèllo, esercitando un potere

bensì ere- . ditario, ma a nome e per autorità dei prin cipi di Trento.Questa casa svanisce poscia dai docunienti, ed il castello di Stenico divenne ' la preda del più forte che sapeva tenersi in possesso.o per autorità dei vescovi o dei conti del Tirolo, secondo che preva leva o l’uno o l’altro partito, . Ilistabilìtoded assodato jl potere dei ve scovi nel principato; di Trento, cercarono essi dì rivendicare lutto ciò che poterono del loro diretto dominio nelle valli delle • Giudicarle,-e tennero

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Newspapers & Magazines
Alpenzeitung
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Page 1 of 6
Date: 31.10.1936
Physical description: 6
àegenrollte — war auch der prächtige Parade- Imuck des Domplatzes fertiggestellt. Zahlreiche Dlich geschmückte Tribünen, ein farbenbünter von Fahnen, Triumphbögen und Säulen u. digs der Häuserfront die Inschrift „E» leb« der tice, der Gründer des Imperiums'. iBom Loreto-Platz zum Castello Sforzesco er« M das Auge nicht anderes als' rötimeiß^rünt phnen und riesige Bilder des Duce und symbo- Iche Abbildungen der Revolution der Schwarz- Imden und der Ruhmestaten im ostafrikanischen Me. lEchwarze Transparents

dem Bahnhof, ^ Zum Castello Sforzesco, Via Doria, Loreto- M. Corso Buenos Aires, Corso Venezia, Corso k» °rio Emanuele, Domplatz, Via Mercanti, Piaz- f vordusio. Via Dante. Der brausende Menschen- M würde überlaufen, würden ihn nicht die W er aufhalten, die ihrerseits alle Fenster mit Men vollgepfropft aufweisen, tàz „nch g uhr, als der Zug mit dem Duce be- W an den Toren > von Milano ist, ist bereits v^iir die bevorstehende Stunde des Triumphes 1,^°' einem Ende der Stadt bis zum anderen er- k'»gen

!' Die Jungfascisten winken mit ihren Tüchern in den Farben Romas. Immer stärker wird der Druck der Menge. Am Domplatz! Wie «ine unverrückbare Mauer staut sich die Menschenmasse auf den Tribünen. Taltsende von Händen strecken sich dem Duce von den Zinnen der hohen Paläste entgegen. Via Mer canti, Via Dante. Blumenteppiche bedecken die Straßen. Und als der Duce über den Cairöli-Platz das Schloß betrat, jauchzten ihm im Chor 20.00V Ba- lilia entgeg«n. Zm Castello Sforzesco Es ist 10 Uhr. Im Zentralhof des Castello

Sfor zesco hatte sich die geschlossene Masse der alten Garde des Mailänder Fascismus eingefunden, die sich mit stürmischer Begeistemng um dèn Duce schart. Vom Castello Sforzesco begab sich der Duce in die Triennale, die er eingehend besichtigte. Dort begrüßte er auch seine Nichte Rosina, die Tochter Arnaldos. Er besichtigte gleichfalls die auslän dischen Pavillons der Ausstellung, wo er von den Vertretern der einzelnen Nationen begrüßt wurde. Mit besonderer Herzlichkeit unterhielt

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Newspapers & Magazines
Alpenzeitung
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Page 7 of 8
Date: 13.12.1929
Physical description: 8
. Von S m ci l i s - P à l v e t t a.' ' Die „Alpsnzeitung' konnte in,Nr 293 die für jeden Kunstfreund hocherfreuliche Tatsache ver melden. daß die Nationalreginerung für die Restaurierung des ehemaligen fürstbischöflichen Palastes in Trento, gewöhnlich Castello del Präsidenten begeistert und von überzeugender ' zur -v^ugung gejleitt ^ ^ , Wirkung. Es wurde dann auf die Notwendig- Damit ist einem seit vielen Jahreil sehnlichst reit einer intensiven Mitarbeiterschaft seitens der Ortsgruppe an der Zeitschrift der i,Anik' (Sektion der Professoren

zu einem anderen Turine auf der Verruca (Doß Trento), von dem heute nur noch Spuren vorhanden find. Als Anbau an dieses alle Zeiten überdauernde Bauwerk entstand im 13. Jahrhundert das sogen. „Castello vecchio', nachdem ein früher ebenfalls um den Turm er bautes Schloß von den Veronese?» unter den Herzogen della Scala zerstört worden mar. Dieser Bau erhielt seine heutigen schönen For men durch Fürstbischof Johann IV. von Hinder bach (1468---1485). Er ist in den herrlichen, zarten Formen des venezianisch-gotischen

erweitern. Dieser Bau, das „Castello nuovo', wurde von Mar tino di Como in italienischer Spätrenaissance aufgeführt und durch die bedeutendsten Künstler der damaligen Zeit init schönen Fresken bematt. Beim Erdgeschoße, wo später die Garnisons- arreste untergebracht waren, werden wir kei nen Augenblick verweilen, denn keines der köstlichen Gemälde, die ehemals jene Räumlich keiten schmückten, ist mehr vorhandene Wir gelangen über eine steinerne Treppe auf den «Cortile dei Leoni' (Likvenhofj. Von Löwen

, eine Sämmetstätte hervorragender Kunst gewesen sein. Durch den großen Saal und ein ganz geräumiges, aber nicht mehr sehr bemerkenswertes Zimmer kommt man durch die vom Fürstbischof , Francesco degli Alberti angelegte Vergrößerung und erreicht dann das Castello vecchio, welches aus , dein Hauptbau, wo sich die zu den Festlichkeiten und Empfängen bestimmten Säle befanden, und aus zwei mit den Frontgebäuden einen ^ gewaltigen Flügel bildenden FlügelgebäudeN) besteht. Dieser Vau ist dreistöckig und steht

— woran bei der Tüchtigkeit und dem guten Geschmacke unserer heutigen Negis- rungs-Architekten und der italienischen Künst lerschaft kein Zweifel besteht —. das Castello del Buon Consiglio auch nur einigermaßen in seiner alten Pracht wiederherzustellen, so wird Italien um ein Kunstwerk reicher sein, das alle Welt bewundert. Rosp. — Vsravtv?.: àloolo Sorglo vruok ösr 3. l. L. L. - volitino IM »IIS Miài öle .»àsl

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Books
Category:
History
Year:
1805
Periodi istorici e topografia delle Valli di Non e Sole nel Tirolo Meridionale
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Page 147 of 159
Author: Maffei, Giacomo Antonio ¬de¬ / Jac. Ant. di Maffei
Place: Roveredo
Publisher: Marchesani
Physical description: X, 144 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Nonsberg ; z.Geschichte ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; z.Geschichte
Location mark: III 102.554
Intern ID: 255010
distanza da questa chiesa si ritrova il confine della Repubblica Ita liana, per F innanzi veneta. Nel Villaggio poi dopo l'anno 1777 fu eretto un dazio imperiale regio di confine. Il picciolo ruscello detto k Vermigliarla che sorge in Tonale , e sotto il medesimo va a perdersi in un ramo del Noce, sembra aver dato il nome #1-Villaggio. Ossala la Pieve posta in eminenza con poche case, la canonica,e la chiesa parrocchiale, è di mediocre struttura. Vi esiste un vecchio castello di tal nome, feudo mens

a le, e posseduto dalla famiglia Bertelli di Trento. Il detto castello rie 3 rimoti tempi , come si ricava dall' Urbarìo antico canoni cale , apparteneva alla famiglia Heydorf \ la quale tra le antiche famiglie nel la matricola del Tirolo viene annoverata , ed ora questa famiglia sì crede estinta . ÀI castello Ossana tra la nobiltà tirolese annovera il Conte .Brandis ( a ) li nobili di Ursana, pria Conti di Valcamonica. Erano essi fuggitivi, ed' ar rivati in questo paese si scrivevano solamente de Fedricìs

: il castello dallo scrittore viene chiamato Ursana, e presero il titolo dal medesimo. Questa famiglia ora esiste in Valcamonica , non sapendosi se sia del medesimo , ceppo. Mainardo Conte del Tirolo l 5 anno j290 occupò colle Sue truppe il castello , e lo fortificò. Francesco de Ursana prese in moglie Caterina Contessa di Lodron, e secondo il citato autore morì l'anno 1560 (£). Per altro secondo il Brandis nella stia storia f>ag. 285. nella guerra -veneta acca^ duta per la famosa lega di Cambrai

, il castello di Ursana in Val di Sole fu assalito dai veneti il che cagionò in Bolzano un grati timore , e si pensò ad una valida difesa da questa parte. Cessò però il timore per la vittoria riportata dagli alleati sopra li veneti li 14 Maggio 1509. Quest' in vasione deve aver dato luogo all' abbandonamene di questo castello dalle famiglie Fridericì de Ursana , così denominate nella matricola de' nobili ti rolesi , ed indi posseduto dalla famiglia de 5 Heydorf fosse lasciato in balia della Mensa vescovile

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Books
Category:
General, Reference works
Year:
(1933)
Adressbuch des Kurortes Meran (Meran, Obermais, Untermais, Gratsch), sowie der Gemeinden des politischen Bezirkes Meran mit den Gerichtsbezirken Meran, Lana, Passeier und dem Markte Schlanders; 1933
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Page 59 of 268
Place: Meran
Publisher: Pötzelberger
Physical description: 263 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: 12.1933 u.d.T.: Indicatore di Merano
Subject heading: g.Meran;f.Adressbuch</br>g.Meran <Region>;f.Adressbuch
Location mark: I Z 3.362/1933
Intern ID: 587514
Reber, podere, Marlengo 144 Rebgütl, naso. II, via Dante Aligh. 11 Rebhof, villa, IV, via (Laurino 26 Rebhof, villa, II, Salita alla Chiesa 6 Rediffianum, collegio, I, corso Diaz Ib Regensburg, villa, III, viale Maia 1 Regina, hotel, II, v, Christomannos 12 Regina, villa, Tirolo 54 Rei'bmayr {dott.J, sanatorio, I, via 28 ottobre 6 Reichenbach, castello, II, via Reichen- rq 2 Reifferscheidt, villa, III, v,. Schaffer 22 Reiner, albergo e trattoria, I, via Portici 98 Reiner, maso, Postai

Laurin 33 Rosengarten, villa, Gargazzone 24 Rosenheim, villa, I, via S, Leonardo 8 Rosenstein, castello, II, via Dante 50 Rasenthal, villa, III, v. A, Manzoni 27 Rosenvilla, villa, III, via Enrico Toti 9 Roseto, maso, Gargazzone 13 Rossi, maso, Rifiano 62 Roteck, villa, II, via Planta 1 Rotkropfl, villa, II, via S. Valentino 8 Rottenstein, castello, II, via Dante 52 Rottensteiner, villa, III, via Ortwein 2 Rotter, villa, II, via Wälder 3 Royal, pensione e ristorante, I, via 28 ottobre 5 Rubein

, castello, II, via S, Valentino 1 e 3 Rubin, villa, IV, via Walser 1 Rudelsburg, villa, III, via Roma 13 Rudolf, villa, III, via Cavour 9 Ruetz, villa, III, via P, Mayr 5 Rufin, villa, I, corso Princ. Umberto no. 38 Ruipacher, maso, Marlengo 79 Rundegg, castello, II, via Reichenbach no. 1 Runschner, maso, Gargazzone 17 Rüster, maso, Lagundo 17 Rutgut, maso, III, Montefranco 27, 28 Ruth, villa, III, villa Grabmayr 12 S Sagrestano Maia bassa, III, v. Ronchi 1 Salgart, maso, III, via Grabmayr 35 Sallmann

, maso, III, Montefranco 23, 25,26 Saltenhofer, maso, IV, via Laurin 28 Salvatoriane, convento, pensione, II, via Pianta 1-2 Salvia, villa, via Enrico Toti 15 Salzer, maso, II, via Tschengelser 3 Sanatorio Israelitico, III, via A, Man zoni 6 San Cassian, villa, I, v. S. Leonardo 7 San Giorgio, castello, II, v.Proefing 3 San Giuseppe, casa, Tirolo 23 San Marco, villa, III, via Grabmayr 4 Sandhof, villa, I, vicolo Ortenstein 9 Sanssouci, villa, II, via Winkel 13 Santa Barbara, villa, III, v, Johannes

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Category:
History
Year:
1875
Genealogia dei Conti de Welsperg discendenti dagli antichi Guelfi d'Altdorf : compilata in base a documenti
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Page 25 of 50
Author: Racchini, Cosmo / Cosmo Racchini
Place: Pisa
Physical description: 40 S. : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Giornale araldico-genealogico diplomatico ; 2,8/9
Subject heading: p.Welsberg <Familie> ; z.Geschichte
Location mark: III 102.494
Intern ID: 236700
Paolo tiglio il’Enrico YHI fu Cavaliere celebre ne’ tornei, ed acquistò il castello d’ Altrasen nel 1398. Sposò Dorotea Botseh de Zwingenburg, e morì nel 1427 lascian do un’ unica figlia Anna de Welsperg ere de del castello di Zellheim presso Welsperg, la quale sposò nel 1.427 il potente signore Giorgio de Liechtenstein, di quella celebre famiglia alla quale appartengono gli attuali Principi-Sovrani di Liechtenstein. Ulrico VI de Welsperg tìglio d’Enri co Vili, morì nel 1426 e lasciò un figlio

: Giorgio IH de Welsperg, signore di Meisen- reut, il quale ricevette 1’ ordine di Cava liere nel 1427, e morì nel 1470 lasciando da sua moglie Margherita de Woìkenstein una figlia, Barbara de Welsperg, la quale sposò nell’anno 1469 Giovanni IV de Wel sperg, della linea di Neurasen. Ulrico IV de Welsperg altro figlio di Enrico VII, ereditò da suo padre il castel lo di Tliurn, e da suo cugino Giossellino de Welsperg il castello di Haus, situati ambedue presso il borgo di Welsperg. In causa della

IV, divise i beni pater ni con suo fratello Giorgio , e ricevette in appannaggio il castello di Zellburg presso il borgo di Welsperg ed il castello di Neu- rasen, tre ore distante da Welsperg, ver so occidente. Fu cavaliere dì molto senno, prese per moglie nell’ anno 1397 Dorotea figlia di Giorgio di Gulidaun, e venne no minato nel 1411 qual Reggente della Ca- rinzia e di Gorizia dal Conte Gian Mai- nardo di Gorizia, Conte Palatino di Ca- rinzia, il quale intraprese una crociata in Palestina. Nell’anno

sperg e 3. Cristoforo i/Canonico e Deca no del duomo di Salisburgò. Giovanni IV de Welsperg signore di Neurasen e Zellburg sposò sua cugina Bar bera de Welsperg-Meisenreut figlia ed ere de di Giorgio III de Welsperg Meisen reut e di Margarita di Woìkenstein. Ereditò con questo matrimonio il castello di Meisenreut. Nell’ anno 1479 venne nominato Gover natore della fortezza di Lamprechtsburg. Morì nel 1803 lasciando un figlio e due fi glie, cioè Giorgio IV, Margherita moglie di Baldassare de 'Pandori

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1854
Dizionario corografico del Trentino : con la regione subalpina dell'Adige.- (Dizionario corografico-universale dell'Italia ; Vol.1, P. 1)
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Page 130 of 335
Author: Perini, Agostino / compilato per cura di Agostino Perini
Place: Milano
Publisher: Civelli
Physical description: XLVI, XIII, 278 S.
Language: Deutsch
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; f.Ortsverzeichnis
Location mark: III 154.332
Intern ID: 138326
44. Estimo fior, meran, -17,830. Esso non forma propriamente un vil laggio, le case sono isolate sulla costa del monte. Curazia filiale della paroechia di Moel- ten, decanato di Bolzano, diocesi di Trento. FLAVOS- Circolo di Trento, distretto di Cles, forma un comune coi casali Maso del Boss e San Bartolommeo. Abitanti 595, case 87. Estimo fior, meran. 37,336 car. 45. Villaggio della valle di Aon, il quale era sede d’un’ antica dinastia, e presso lo stesso si scorgono ancora le vestigia del castello

, residenza degli antichi conti di questo nome, L’apparizione dei comi di Flavon, sul cominciare del secolo XII, si gnori d’nn piccolo leudo, senza quei va sti domili] che in quel tempo erano sem pre annessi alia dignità e al grado di conte, nome che suonava poco meno di principe, è ir» certo modo misteriosa e tanto singolare, che, se vogliamo eccet tuare i conti di Piano, è forse 1’ unico caso che offra la storia dì Trento. Per quanto ei sembra, il castello e i beni di Flavon erano indipendenti dal

dominio temporale della Chiesa di Trento: almeno non abbiamo trovata alcuna investitura ove j conti professassero vassallaggio ai prin cipi di Trento per il castello e per i beni di Flavon. Sarebbe difficile il rintracciare l'origine del loro titolo di conti; un do cumento però del 4214 serve alcun poco a diradare le tenebre in cui è avvoltf Torigine di questa famiglia. Secondo que sto documento, ì conti dì Flavon furonc investili dal principe Federico Vanga del* 1 avvoenzin del convento di Sonneburg

, 1; quale «4 essi apparteneva a motivo chi i . convento fu fondato dai loro proge nitori. . r ° FLA E noto d’altronde che il convento di Sonneburg, situato nella valle dì Puste— ria, venne fondato dai conti di Gorizia. Mettendo insieme queste due notizie, ambo poggiale a documenti, si potrebbe dedurre che un ramo della Casa di Gorizia si fosse stabilito nella valle di Non, e con servato il titolo di conti, avesse preso il nome dal castello di Flavon. Aribone è il primo conte di Flavon che risulti dagli

; ma fosse questa loro inerzia, fossero le triste vicende dei tempi la loro decadenza si palesa nelle carte di quel tempo. Verso il 4307 Roberto di Flavon abi tava in Arco, essendo il castello di Fla von venuto in potere di Mainardo conte del Tirolo, Roberto, spogliato delle sue possessioni in Anbau, costretto da Mai- nardo alla cessione del suo castello di fa miglia, privato delle decime di Gardumo da Aldrighctto di Castcibarco, domandava nel -1308, giustizia contro le vessazioni! I suoi vassalli

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1903
Alta Valle dell'Adige : (appartenente all'Impero Austro-Ungarico)
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Page 27 of 42
Place: Torino
Publisher: Ute
Physical description: S. 163 - 202 : Ill.
Language: Italienisch
Notations: Aus: La Patria, vol. I, parte 2
Subject heading: g.Trentino-Südtirol ; g.Etschtal ; s.Landeskunde
Location mark: III 215.967
Intern ID: 359312
188 Appendice Il castello di Pergine appartiene al primo periodo del medioevo e si ritiene opera dei Longobardi, che 10 avrebbero eretto in luogo del fortilizio antichissimo di Tenna, opera romana, distrutta,sembra, dai Franchi nel VI secolo e della quale oggi non si hanno più ve stigia. Fin dal secolo XI il castello diPergine fu tenuto da signori fendali, per lo più messi dagli imperatori tedeschi scendenti in Italia. Contro uno di costoro, Guidobaido di Baviera, i Perginesi, stanchi delle ves

sazioni continue che loro erano imposte, si ribellarono, chiamando l'aiuto di Vicenza. Fra le varie vicende sue 11 castello di Pergine conta pur quella di essere stato vole di danaro per le sue imprese, ad Àlbredo dei si gnori di Mezocorona per 1200 lire piccole. Nel se colo XIII passò ai conti del Tirolo, che vi posero uno dei loro ufficiali con truppe tedesche, dopo che, ad opera di Siccone da Caldonazzo, militante per il mar chese di Brandeburgo, n'ebbero cacciati i Carraresi di Padova, che

vi avevano piantato dominio. Il cardinale Bernardo Clesio, cedendo certi diritti della Chiesa tri dentina su Bolzano, lo ebbe in compenso dall'arciduca Ferdinando d'Austria e da quel momento il castello di Pergine restò sotto la giurisdizione dei principi- vescovi di Trento. Anche ora è proprietà della Mensa impegnato dal vescovo guerriero Egnone, abbisogne- [ vescovile di Trento. Altri luoghi interessanti del distretto di Pergine sono: Vigalzano, con 906 ab., 2 chi lometri al nord da Pergine e meno

, su un colle tra la valletta d'Urbano ed il prosciugato padule di San Cri stoforo ; il Castello di Cavione, in riva al lago di Caldonazzo ; il Castello di Roccabruna, tra il paesello di Nogarè e la chiesa del Bus, distrutto dagli uomini di Pine in rivolta contro ì loro signori: ed altri dei quali non rimangono più tracce, distrutti da Ezzelino da Romano, che da Bassamo, di cui s'era impadronito, risalendo la Yalsugana, moveva alla conquista di Trento in nome dell'imperatore Federico II, del quale era

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Books
Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 92 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
città 2 ), s’assicura l’assistenza dei fratelli Adelberto e Bertoldo di Vanga. Gli insorti s’ uniscono ad Ulrico di Beseno già collegato con i Vicentini, e ad Ulrico signore d’Arco, che avea dalla sua, e Veronesi, e Bresciani, e prima facendo scorrerie in varie parti, sommuovono i contadini, e s’impadroniscono del castello di Mezzacorona. Indi si ritraggono sul territorio d’Arco -, e, riunite le loro forze, irrompono in Valsugana, e spogliano dei suoi beni Guglielmo di Caldonazzo. Saccheggiano

la comunità di Vi- golo, e poi, risaliti su quel di Povo, v’ occupano il castello, e di là minacciano Trento. Il Vescovo dà tosto mano alle armi, e corre ad assediare quel castello. Promette a quei di Povo (8 aprile 1210), che il castello non sarà distrutto 3 ), e con i soccorsi ottenuti dal conte del Tirolo e dai suoi fratelli, estende la guerra a tutti i di lui nemici. Pellegrino, padre d’ Ulrico di Beseno è fatto prigioniero nello stesso suo castello, e bastò questo avvenimento per indurre

ad avvilimento gli assediati del castello di Povo, e ridurre all’ impotenza i capi del- 1* opposizione. Arnoldo e Moscardino di Muscardo, Bertoldo di Bor gonovo, e Enrico di Ottone Grassi, che tènevano il castello, n’escono e si' rendono a discrezione, e poi tutti gli altri, eh’ ebbero parte principale nella rivolta, convengono un dopo l’altro ai piedi del Vescovo e ne implorano il perdono. Si narra, che Ulrico, di Beseno fu uno de’ primi a sottomettersi ; egli a dì 28 maggio dello stesso anno si presentò

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Newspapers & Magazines
Fogli Annunzi Legali Prefettura Trento
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Page 4 of 6
Date: 06.09.1941
Physical description: 6
T. V. di Leggi 11 di cembre 1933-XII, N. 1775. 215 GRATUITO . 215 R. Prefettura di Trento N.ro 32021 Il-a. Il Prefetto della Provincia di Trento Vista la domanda 4-8-1941 con . la ■ quale il Podestà di Castello Tesino,' in esecuzione della deliberazione 31- 5-1942, stabilisce di acquistare i se guenti immobili: 1. di proprietà di Grisottò Teresa fu Domenico, moglie di Boso Giaco mo, situati in p. t. 580 c. c. di Castello Tesino e cioè: p. ed. 1348 ruderi di casa di abitazione, arativo, prativo e pascolivo

formanti le pp. ff. 6740 6741, 6742, 6743, 6744, 6767-3, 6867-1, 6880-1,'6882-3, 6883-2, 6884-2, 6971-2, 6972, 6973-2, 6973-3, 6974, 2975, 6976, 7042-3, 7049-1, 7070.1, di complessivi mq. 10.961 del valore di Lire 3,307.65; 2. di proprietà di Muraro Pietro fu Bortolo (Bertello) in P. T. 233 c. c. di Castello Tesino e cioè: p. ed. 1342-3 ruderi casa di abitazione, arativo, pra tivo e pascolivo formanti le pp. ff. 6702, 6790, 6761-2, 6765-2, 6766-2, 6790, 6791, 6792, 6818, 6822, 6823, 6873, 6874, 6875

, 6876, 6877, 6878, 6918-1, 6942, 6947, 6951-1, 6952, 7065- 1, 7105, 7106, 7107, 7132, 7133, 7134, .6922, 6923, più una metà della p. ed, 1347 della P. T. 1588 di complessivi mq. 23.728 del valore di Lire 11.046.80; fi settembre 1941-XIX — N< 20. 116 Foglio Annunzi Legali della Provincia di Trento .3. di proprietà di Sordo Antonio fu Paolo (Venna) in P. T.' 230 c. c. di Castello Tesino e cioè: p. ed. 1349 ru deri di casa di abitazione, arativo, pra tivo e pascolivo formanti le pp. ff. : 6701, 6703

favorevole espres so dalla G. P. A. in seduta 25-7-1941; Letta la legge 21 giugno 1896 N.ro 218; Decreta: Il Comune di Castello Tesino è au torizzato all'acquisto degli immobili sopra descritti conchè sia accertato sotto la responsabilità dell'ufficiale ro gante il contratto la libertà e proprie tà degli stabili in parola.- Trento, li 4 settembre 1941-XIX. p. il Prefetto: f.to Mazzanti Gratuiti 216 GRATUITO 216 R. Prefettura di Trento N.ro 33579-1V Il Prefetto della Provincia di Trento Vista

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Books
Category:
Arts, Archeology
Year:
1905
Castello del Buon Consiglio in Trento : descrizione artistico-storica ; progetti per i lavori di ristauro = kunsthistorische Beschreibung ; Projekte für die Restaurierungsarbeiten = Castello del Buon Consiglio in Trient
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Page 26 of 91
Author: Tommasi, Natale / Natale Tommasi
Place: Innsbruck
Publisher: Selbstverl.
Physical description: [40] Bl., 11 Taf.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text ital. und dt.
Subject heading: g.Trient / Castel del Buonconsiglio
Location mark: IV 301.953
Intern ID: 495368
NATALE TOMMASI — CASTELLO DEL BUON CONSIGLIO IN TRENTO — È qui da notare che non venne compilata una lista speciale nemmeno per le pitture fatte da Marcello Fogolino. Realmente dobbiamo attribuire le pitture della Sala Rotonda a Dosso Dossi, che alla Corte di Bernardo Clesio era tenuto come vero maestro, sia per la maniera dell' ese cuzione, sia per il colorito ed i soggetti classici svolti nelle composizioni. E noto quale valente pittore, che fu pareg giato ai più grandi maestri ed ha saputo

anni a Roma e poi a Venezia, dove appresero l'arte e divennero artisti di fama, celebrati dal grande poeta Ariosto, loro contemporaneo. Questi artisti hanno dipinto ad olio diversi quadri di valore, che si trovano in Ferrara, Rovigo, Mantova, Modena, Parma, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Vienna, Graz, Berlino, Dresda, Stoccarda, Olden- burgo, Londra, Homtoncourt, Peterwalden; gli affreschi nel Castello d'Este in Ferrara (ove prima era occupato il Tiziano), nelle chiese ferraresi, nella Villa

Imperiale a Pe saro, nel Castello di Belriguardo, residenza estiva dei Duchi estensi e nel nostro Castello sono pure opere loro. Inoltre sotto Alfonso d'Este, che ha regnato dal 1505 al 1539, con Garofalo hanno fondato o fatto rifiorire la Scuola di Ferrara. Dosso Dossi dovrebbe esser nato nel 1474 e morto nel 1542, e suo fratello Battista nato nel 1479 e morto nel 1548. Erano figli di Nicolò de Lutero o Luteri di Trento, che fu a Ferrara quale Amministratore di Ercole I d'Este ed ebbe poi dei possessi

di vaglia nel loro genere, e hanno ricevuto circa fiorini rainesi 600. E naturale che tutti lavoravano sotto la direzione delle persone sovrastanti alla fabbrica del Castello. La ben pensata e ragionata organizzazione del personale di fab brica nell'anno 1527 era così combinata: Ingegnere e Direttore della fabbrica era Lodovico Zaf- fran di Mantova, al quale spettava l'obbligo di prestarsi colla Uebertrag rhein. Gulden 2686 Bartolamè, deutscher Maler, hat auf Grund des Zahlungsbuches vom 12. Juni 1531

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