venuta a Brescia, di ritorno da Milano, insieme col suo valo roso fratello Cav. Vincenzo, fu colta all’ impensata dalla morte' senza però che questa inesaurìbile mietitrice della vita dei mor tali avesse potuto strappare un capello dal suo capo ingem mato dalla fama, che le assegna un posto assai distinto tra l’e letta schiera delle più valorose scrittrici di poesia italiana 1 ). Una giovane Signora che avrebbe onorata la poesia ita liana fu Maria Salvotti di Trento, sposa di pochi mesi
a Gedeone Vettorazzi di Levico. Ella morì di ventidue anni li 16 marzo , del 1843; e della sua abilità nel verso abbiamo un saggio nelle Poesie di lei, raccolte dal dolente marito e fatte stampare per cura sua a Trieste {1843.) ” Rosa Taddei, che Cesare Cantù ci dà nata in Trento, e vissuta fra gli anni 1799— 1869, si distinse nella poesia estemporanea. Egli dice, che seguì il padre suo, recitando in varj teatri; e' che Francesco Battìstìni la avviò giovanissima in questa maniera di poetare; eh’ ebbe
applausi a Napoli, a Roma, e lodi d’ illustri, e mezzi di sostentare i genitori ; che scrisse, educò, sempre virtuosa e caritatevole, e che la intese una volta in casa Manzoni ricevendo vivi applausi -). Di lei abbiamo alle stampe i Versi estemporanei cantati nella sala Municipale di Trento (Trento, 1853), e gli Improvisi cantati m varie accademie in Venezia nel Carnevale del 1832 (Venezia, 1832). — Teresa Sontacchi dì Trento ebbe ingegno che le assicurava una bella fama tra le letterate italiane. Era
poetessa; ma non appena trentenne scendeva nella tomba, colpita da morbo fatale e insidiosissimo. Mori a dì 18 *) Di lei abbiamo pure La Marchesa di San Ferma, e La Nutrice » commedie, ciascuna di 5 atti, stampate in Riva di Trento presso la tip. G. Gre- gori, 1880, 2 volumetti in-12. 2 ) Ces, Cantù: Alessandro Manzoni, reminiscenze etc., Milano, 1882, II voi. pag. 9.