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Title A - Z
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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 198 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
CAPO XXII. Il vescovo Giorgio (II) Hack e i nuovi accordi con il Conte del Tirolo. (1445 — 1464). Il Capitolo della Chiesa di Trento, alla morte di Alessandro, seguendo le norme del concilio di Basilea elesse vescovo Teobaldo diVolkenstein, canonico della cattedrale. Ma papa Eugenio vi s’op pose, e nominò vescovo Benedetto, dì patria trentino e abbate di san Lorenzo fuori le mura. C’ erano perciò due vescovi, ciascuno sostenuto da un certo numero di partigiani. Lo scisma era bello e formato

un male peggiore. Concede a Federico re del Romani, con sua bolla del 1445 , vita sua durante, il diritto di no minare il vescovo nelle future vacanze della Chiesa dì Trento, di Bressanone, di Gurk, di Trieste e di Coira, esempio, che fu poi se guito anche dal pontefice Pio II, che con bolla del 1459 confermo la precedente. E quasi contemporanea alla sua bolla è la concessione fatta al Vescovo da lui creato della facoltà di consegnare all’Arci duca per cinque anni in custodia il castello del Buon

Consiglio con tre altre rocche per sicurezza e quiete, com’ egli diceva, della Chiesa 41 Trento E cosi andarono le cose sino all anno 1446, nel qual© Sigismondo, blandendo i popoli e i cittadini, si fa consegnare la città, le fortezze e le terre del vescovato per il corso di cinque anni, pro mettendo di corrispondere le rendite, sottratte le spese e i soliti stì- pendj, al vescovo che verrebbe eletto, o alla Camera vescovile, I due vescovi, stanchi finalmente della loro anormale posizione, si ritirano

anche presso di noi, e questa volta ce 1’ avea messo il papa, e ve lo faceva durare, raccomandando il suo eletto alla protezione del- V arcidnca Sigismondo. I due competitori scendono nella, lizza, e si combattono a vicenda. Si fanno'due fazioni, e da esse nascono tu multi non pochi in città e fuori. Ciascun vescovo possedeva quella parte de’ beni della Chiesa trentina, che i suoi partigiani erano riu sciti a procurargli, e il Papa,-quando s’ avvide del commesso disordine, cerca il rimedio facendo

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 197 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
i patti avessero il loro effetto 2 ). Circa questo tempo era canonico della ‘cattedrale di Trento Enea Silvio Piccolomini, che poi fu papa con il nome di Pio IL II nostro Vescovo lo conobbe di persona, ma non vide il suo esalta mento, essendo morto in Vienna il 2 giugno 1444. Fu sepolto so lennemente nella chiesa dì santo Stefano ; ma senza che il suo feretro fosse fregiato del cappello cardinalizio, attesa la neutralità osservata dai Tedeschi nello scisma 3 ). 9 Piccolomini JSnejs Sylvii Opera quce

11 nostro Vescovo nell' anno 1439 celebrava (22 aprile) un si- nodo diocesano, che fu aperto da Giovanni da Capistrano, Minorità, con un’ orazione ciré s’intitola Speculum clericorum ; e nel seguente anno 1449 riceveva da Felice V il cappello cardinalizio, e i titoli di Legato a latere per la Germania, di Patriarca d’ Aquileja, e di am ministratore perpetuo del vescovato di Trento. Indi il Vescovo pas sato alcun tempo nel dare sesto a parecchi affari del suo vescovato, nomina in suo vicario

Giovanni vescovo di Feltro e Belluno, ed ab bandona la sua sede per recarsi a Vienna (1443), dove era stato promosso alla prepositura di quella cattedrale. Nella sua assenza av vennero in Trento rumori ed esacerbazioni non poche, causate dalla risoluzione che avea presa il Re de Romani di continuare nella reggenza del Tiralo anche dopo il termine fissato, I Tirolesi voleano che Federico rimettesse questa reggenza in favore dì Sigismondo, e contrariati, insorgono contro di lui: si radunano in Merano

e decre tano la restituzione della contea al duca Sigismondo. Si voleva che i Trentini accedessero alle loro intenzioni, e conosciuta la loro fer mezza nel rimanere fedeli a Federico, in numero di tremila irrompono sul territorio Trentino, occupano i castelli di Lung’Adige *), e giunti alle porte della nostra città (1 gennaio) la circuiscono e la stringono d’assedio. Federico faceva pervenire ai consoli lettere d’ encomio e d’incoraggiamento; lì eccitava a resistere, promettendo loro pronti soccorsi

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 587 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
« » 90 .“ » « 70.— 50 — 2f)0.— do.— 14 — 15 .— 2845.4 25- N.° 20. Motivi per li quali il Capitolo, e Canonici della Chiesa Cathedrale di Trento sono con pieni voti liberamente concorsi nell’eledone del Smo Sigismondo Francesco Arciduca d’Austria etc. [MSS. della Civ. Biblioteca di Trento N. 60) 1/. Perchè tutti li Canonici, e Capitolo, l'hanno giudicato, nelle congiunture de tempi presenti per il più necessario, et utile alla Chiesa: Verità conosciuta anco da Mons. Vescovo Madruzzo ultimamente defonto, il quale havendo deliberato d’ assumersi

, d’ haver sempre pensato non potersi far elettione più adequata, e propria, che della persona del Ser. ,no Sigismondo Francesco Arciduca d’Austria come Principe Zelantissimo delle raggioni ecclesiastiche. 2/. Perch’ essendo in fatti riuscito, eh’ alla proposta del med.mo Mons. Vescovo, il Ser. mn Sigismondo, fosse non solo eletto Coadiutore cum futura successione, ma etiandio presentato alla S. Sede; non restò la Confermatione Pontificia per altra causa ne’ con altra inten tione del d.° Mons. Vescovo

, impedita solo perchè desiderava prima riportare dalla S. Sede Aplica, la dispensa, per potersi ammogliare, sollecitata da lui, coni’ c notorio, con le più esquisite diligenze sin’a tanto, che prevenuto dalla morte, nè lui conseguì 1’ intento, nò vi fu luogo alla Confermatione della Coadiutoria. 18

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 331 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
16 Corte. 1 canonici, per tutte queste sue qualità, ne vagheggiavano Y elezione, e convocati per la nomina del successore, pensavano alla fortuna eh’ egli solo potea rendere al vescovato, allora ridotto a gravi angustie - non avea più di nove mila scudi d’ entrata -, la lite dispen diosissima con i Castelbarco, pel possesso dei Quattro Vicariati, pen deva ancora indecisa al tribunale dell' Impero, e poi c erano liti da intraprendere per il mantenimento dei diritti della chiesa contro gli eredi

di casa Madruzzo *); e questioni vecchie da accomodarsi con il Conte del Titolo ed altri impacci da togliere. Sortì eletto vescovo l’Arciduca (? febbraio 1659), ed al contento dei canonici s univa quello del Magistrato consolare, che inandò tosto a felicitare il neo eletto con un presente di 1000 talleri *). Ma il popolo non si mo strava egualmente contento, e non per altro che per uno dei soliti pregiudizi popolari; in duomo, alla pubblicazione della seguita ele zione, fu osservato che 1’ organo non

suonò forte, malgrado che 1’ organista n’ avesse messa tutta la sua arte, ed al Castello la cam panella solita a suonare nell’ elezione del vescovo, si ruppe al primo tocco 1 ). H papa poi, senza essere con il popolo, sì rifiuta di con fermare quella elezione, e non riconosce l’Arciduca per legittimo ve scovo di Trento. E non di meno 1’ eletto si tenne fermo, ed ottenuta dall’Imperatore, suo cugino, la solenne investitura delle regalie (26 aprile 1660), prese il temporale possesso del principato

che fu firmata dalle parti il dì 27 settembre 1662. A Giangiacomo Sizzo era stato commesso il maneggio dell’ affare ; I’ arciduca Sigismondo vi si faceva rappresentare da Ignazio Weinard, ed erano deputati per il Conte Ciriaco Troies, Cristoforo Udalrico de Fach, Giacomo Fair, Giangiacomo Arparei e il segretario Haus mann. Ne furono prodotti i gravami, e posti in discussione, fatte le 1) Motivi dell’ elezione a Vescovo di Trento dell’Arciduca Sigismondo, Vedi Appendice, N. 20. 2) Mangi : Annali

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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 181 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
govèrno del principato verso un’ annua pensione di mille ducati. Poco dòpo.-va a Nicolsburgo, castello di sua famiglia, e là incomincia a reagire contro il Duca, facendo da prima sapere a tutti di essere egli solo legittimo signore del principato trentino, e ordinando che a lui dovessero far ricorso tutti i suoi sudditi. Indi ritratta le promesse è convenzioni fate con il duca Federico siccome estorte per vini et metum in constantem virimi, e così quella che fece con i cittadini di Trento

nemici, onde avviene che il Duca pressato dà ogni parte, si trovò costretto a pensare seriamente a sè ed alla 1 sicurezza de’ suoi Stati. E tuttavia il Vescovo continuava a rimanere in Nicolsburgo, e Federico non cessava di dominare sul principato trentino. Nel frattempo in Germania era morto 1 ’imperatore Roberto (18 maggio 1410), ed a lui succedeva,, Sigismondo figlio di Carlo IV, margravio di Brandenburgo e re d’ Ungheria. Gli elettori della parte contraria alla sua elezione elessero fosse

di Lussemburgo, marchese di Moravia ; ma costui visse poco, e nell’anno 1411 Sigismondo si trovò solo al possesso della corona imperiale. E non andò guari che scoppiò la guerra tra lui e la Repubblica di Venezia. Egli chiedeva alla Repubblica la restituzione di Zara, e non ascoltato, mandava nel Friuli le sue truppe composte di undicimila Ungheresi sotto la condotta del generale Pippo Spano fiorentino (28 novembre 1411). Udine ed altre città riconobbero il re de’ Romani, tennero forte Sa ette e Brugnera

, ma non arrivarono ad impedire che gli Ungheresi andassero avanti, e giungessero a sottomettere Feltro e Belluno insieme con altri luoghi compresi i più tenaci nella difesa. Sigismondo avea altresì nominato Brunoro della Scala a suo vicario in Verona e Vi- ceiiza, e poi calava egli stesso in Italia, e spingeva il suo esercito .nel Vicentino. I Veneziani gli apponevano Carlo Malatestà Signore di Rimini; ma Sigismondo, trovata una forte resistenza sotto le città di Bassano, di Verona e di Vicenza, volse

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 190 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, i suoi beni ed i suoi sudditi, mediante una bolla spedita da Bologna 2 ); e nel tempo stesso il Vescovo accedeva alle disposizioni del concilio di Basilea, già con dannato dal predetto pontefice. Un grand’ affare lo preoccupava, ed era la protezione da lui accordata a Stanislao Subnowski polacco e primo preposito della cattedrale di Trento. Egli ve lo avea nominato, e avea promesso, che la prepositura, di che aveano goduti i frati Benedettini di san Lorenzo venisse incorporata, con bolla pontificia

190 grande fermezza la dottrina della superiorità del concilio sul papa. Non v’intervenne personalmente, ma, per assecondare le viste di Sigismondo, vi mandò i suoi legati, i quali spiegarono un contégno tanto ostile, che indusse il Papa ad ordinare lo scioglimento del Gön - cilio- I Padri resistono a siffatta misura; il cardinale Giuliano se ne va a Ferrara (1438), dove il papa avea aperto un nuovo concìlio, e di là i Padri di Basilea sono scomunicati. Essi rispondono con nuova opposizione

, ab Capitolo della cattedrale di san Vigilio. Stanislao dovea percepire da que frati la somma di fiorini 250 in oro, e non pagati, s ? ebbé y abbate Benedetto, con L suoi monaci, la scomunica 3 ). Meìchìore dall’ Olio, apotecario, era pure stato scomunicato per una somma dì danaro dovuta allo stesso Stanislao, er in questo incontro il popolo non tacque, e la città fu sottoposta all’ interdetto. I cittadini supplicarono allora, perchè 1’interdetto fosse levato, e dal Vescovo ne ottennero la grazia a patto

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