Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
E fu nel corso di . queste premure, che arrivò in Trento (22 gennaio' 1622) la duchessa Eleonora, figlia del duca Vincenzo di Mantova. Ci venne nell’ occasione del suo matrimonio con l’impera tore Ferdinando II, e 1 ’ accompagnavano il fratello, Caterina de’ Medici sua futura cognata, ed altri illustri personaggi. Fu accolta pomposa mente da Carlo Emanuele, dal Clero e dalla nobiltà trentina ; e con dotta in Castello, e fattavi corte bandita, vi si incominciarono le feste, che poi s'estesero
necessaria allo sviluppo delle facoltà umane. Del cardinale Carlo Madruzzo si ricorda una costituzione pub blicata li 28 novembre 1625, che fu detta carolina e riguarda la tassa delle mercedi e degli onorari dovuti ai pretori di Trento; e poi (6 maggio 1627) sono ricordati certi patti e transazioni seguite tra lui e il decano Girolamo di Roccabruna da fina parte e l’ arciduca Leopoldo, novello Conte del Tirolo dall’ altra. Morto V arciduca Mas similiano (1618), Ferdinando II ve lo avea nominato
governatore, ed egli di Vescovo di Passavia e Strasburgo, si rendeva al secolo, pren dendo in moglie Claudia de’ Medici, vedova di Federico Ubaldo Della Rovere mancato a’ vivi l’anno 1623, e figlia di Ferdinando Granduca di Toscana, che fu cardinale e sposò Cristina figliuola di Carlo III duca di Lorena. Ella lo rese padre di cinque figli : due maschi, Fer dinando Carlo, e Sigismondo Francesco, e tre femmine, Maria Eleonora, Isabella Clara e Maria Leopoldina. Era piena di spirito, intelligente, molto
accorta, e morto il marito (14 settembre 1632), tenne le redini del governo durante la mihorità del figlio Ferdinando Carlo, vale a dire, sino all'anno 1646. L’arciduca Leopoldo avea conseguito l’assoluto dominio della Contea nel 1626, nell’ anno stesso, ■ nel quale l’Imperatore vinceva J protestanti nell’alta Germania, mercè il valore de’ suoi generali. Papa Gregorio XV avea cessato di vivere il giorno 8 luglio 1623, ed era stato portato alla tiara Maffeo Barberini fiorentino (6 agosto), che prese
il nome di Urbano Vili. Il cardinale Madruzzo era tuttora assente dalla sua diocesi, e Carlo Emanuele vi teneva le sue veci, i) Mariani: Opera citata, pag. 370 e seg.