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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 335 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
ranea al suo ingresso in Trento, giunse la notizia della venuta del- l’Infante Margherita Teresa, figlia di Filippo IV re delle Spagne,, destinata sposa all’ imperatore Leopoldo I. Il nuovo vescovo era in caricato a riceverla in nome dell Imperatore, ed a Roveréto, nel pa lazzo Pretorio, ne fu effettuata la consegna. Il duca di Alburquerque consegnava in nome della Regina reggente di Spagna la Infante al cardinale d’ Harrach, e questi la riceveva in nome di Cesare, e la passava al principe

città di Trento, veda 1’ opuscolo del P, Ferracci intitolato : Il Sacro Gerione , Trento, 1666, q ZoTTi • Storia della valle IjOjQ ar iaci, II, pàg. 206. ì) Mariani: Opera citata, pag. 411.

di Dietrichstein designato primo maggiordomo dell’ augusta sposa. Ne fu esteso l’atto pubblico alla presenza di dieci cavalieri, cinque alemanni, e cinque spagnuoli, e cosi fermati gli sponsali, gli spagnuoli presero congedo e se n andarono. L infante Margherita vi rimase, e visitato il convento di recente eretto dalla Madre Giovanna Maria della Croce, che al secolo si diceva Bernar dina FLoriani l ), parti con l’imperiale comitiva alla volta dì Treato. A Galliano fu splendidamente onorata dal barone Andrea

Giovanetti, feudatario del luogo, con ìspari, archi adorni di statue, fontane zam pillanti vino e con un sontuoso banchetto. A Trento fu portata in lettiga sino alle porte del duomo, dove la ricevettero i canonici, il clero ed il collegio dei dottori. Un grand arco era stato eretto sul corso di Via Larga, e fu il più bello ed artistico di quanti furori costrutti in addietro, opera del valoroso architetto Lodovico di Sar degna r ) ] e vi furon poscia comparse e festeggiamenti, che tennero occupati

favorevoli ai. suoi interessi. Nell’ anno 1664 avea ottenuti dalla dieta di Ratisbona que’ soccorsi che portarono gl’imperiali a vincere i Turchi a san. Gottardo d’ Un gheria (l agosto) ; e, fatto sposo a Margherita dì Spagna, divenne cognato a Carlo II, che Filippo IV, morendo (17 settembre 1665), lasciava ancora bambino sotto la tutela della madre, che vi. teneva la reggenza aiutata dal padre Midhard, uomo intrigoso poco atto a reggere i destini d una vasta monarchia. fatta in quest’incontro dalla

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 229 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, e intimano pel primo settembre un concilio generale da tenersi in Pisa. Il concilio avea per iscopo la riforma della Chiesa, onde av venne, che il popolo romano incominciò a muoversi per proclamare la repubblica, i cardinali si disponevano a mercanteggiare i loro voti, e T Imperatore faceva mostra di volere di proposito ciò che altra volta, in confidenza, esternato aveva al vescovo di Trento *), ed al barone Paolo Lichtenstein 2 ), vale a dire, di aggiungere alla corona imperiale il triregno. Ma papa

Giulio non se ne dava pensiero: man giava, e beveva, fulminava di censure coloro che avessero brigato per la tiara, intimava un concilio da tenersi in Laterano, invitava i re di Spagna ehi'Inghilterra a difendere F unità della Chiesa, interdi ceva Firenze _e Pisa, e dichiarava di continuare la guerra ad ogni costo. Giorgio vescovo di Trento intanto continuava a vegliare e a dirigere le cose pubbliche sì nel principato, che a Verona, e sempre a seconda delle viste dell’ imperatore, del quale

229 dal maresciallo Trivulzio. E mentre il Papa si curava della guerra, i nemici di lui vociferavano di non volere tollerare un pontefice guer riero, tutto dedito alle cose temporali, reso strumento d’ una politica * ambiziosa e mondana, portato a compiere, con i pensieri e le mani sanguinose, t divini uffici- H re Lodovico non parlava che di concìlio, 1’ Imperatore ne riconosceva 1’ importanza, e i due monarchi s’ uni scono a parecchi cardinali che avevano abbandonato il partito del Papa

si professava ministro e suddito devotissimo. E che ciò sìa lo sanno e Veronesi e Trentini ; i primi sempre timorosi d’incontrare il di lui sdegno per la gloria dell’ Impero, vessati da lui in mille guise, e puniti severamente nelle loro aspirazioni. Nessuno potea fiatare, desiderando il ritorno dei Veneziani : la forca e 1’ esilio erano i mezzi da lui impiegati per mantenere la fedeltà giurata al Sovrano. In Trento non c erano i rigori adoperati per tenere in fremde i Veronesi ; ma c era il Vescovo ■ con

tutta la buoua disposizione d’opprimere gli spiriti, e di renderli umili servi de’ suoi voleri. Ed a questo riguardo è notabile 1’ atto so lenne di confederazione perpetua ch’egli ebbe a stipulare con F Impe ratore conte del Tirolo, e gli Stati della provincia tirolese compreso il vescovo di Bressanone : atto che si conosce con il titolo di Libello deW Undici, e fu ,, infausto seminario di guai ai vescovi successori “ 3 ). L’anno 1511 è poi degno di memoria per essere comparso nel b Schreck

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 277 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
li guidava. Finita quella dieta, Carlo V e Ferdinando suo fratello allo scopo di consolidare con un atto supremo le forze di Germania e di Spagna, conchiusero, che Massimiliano, primogenito del re de’ Romani avesse da sposare 1’ infante Maria, figlia dell’ Imperatore. Il nostro Cardinale fu incaricato di benedire queste nozze ; e come ogni cosa fu pre parata, arriva in Trento il giovane Principe accompagnato dal duca di Rrunswich e da altri nobilissimi personaggi (23 giugno). Il Ma- druzzo lo incontra

insieme con il cardinale Pacbeco e i prelati quivi rimasti dopo la transazione del concilio, insieme a tutti i nobili della città e delle castella, e ve lo trattiene sino al giorno 27) nel quale, celebrata la festa di san Vigilio, parte con Massimiliano alla volta di Spagna. I due Principi aveano seco un numeroso corteggio di nobili personaggi d’ ambe le nazioni, e lungo il viaggio furono festeggiati. A Mantova, a Cremona-, Pizzighetone, Lodi, Milano, Valenza, Ales- sandria, Borgo Fornaro ed a Genova

ebbero i ricevimenti più festosi. Ad otto miglia da Genova furono incontrati „ da quel Nettuno de : i tempi nostri terror de Turchi, spavento de Mori et flagello de „ corsari“ *), Andrea prìncipe Doria. Da quest’ ultima città prendono Rimbarco, e giunti a Valladolid, la sera dei 13 settembre, vengono fatti gli sponsali, presenti Filippo fratello della sposa, molti ducili, marchesi, conti e nobili baroni, e le prime principesse e illustri donne di tutta la Spagna. Nel seguente giorno il Cardinale

di Trento be- nedisce gli sposi giusta le cerimonie volute dalla Chiesa ; e dopo di avere assistito a tutte le feste, lascia la Spagna e si riconduce a Trento, accompagnando il principe Filippo per 1’ Italia nelle Fiandre. Ai 20 gennaio :i due illustri personaggi arrivavano ad Ala trentina, ed è detto, che là il freddo avesse agghiacciato l’Adige e due spa- gnuoli, che facevano guardia al Principe -). Il Madruzzo, avvertito, che il duca Maurizio, nuovo elettore di Sassonia, e il cardinale d’Au

lì 1 Besozzi Cerbonio : Delle solennità, guerre ed altri successi noti dopo la gran dieta fatta in Augusta dal Potentissimo Carlo V (1548). Trento,-1885; op. in 12° pubblicato per le nozze Giuliani-Dei Rio, p. 14. 2 ) Besozzi : Opuscolo citato , pag. 52.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 30 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
non ha appoggio, fuori della voce del popolo ripetuta per il corso di parecchi secoli. La leggenda di Carisolo, quasi identica a quella di monte Cala *), Comune di Lovere in Lombardia, ci parla dei ca- stelli guerreggiati, delle chiese edificate e delle conversioni operate da Carlo, non meno che della via da lui battuta per scendere a Verona. Si vuole che una parte del suo esercito fosse venuto per il Tonale a Pelizzano, a Campiglio e in valle di Rendena 2 ); ma la cosa va detta con molta

riserva : c’ è molto da considerare intorno alla natura della stessa, ed al tempo, da cui essa ricevette la sua mag gior diffusione. La storia, che nulla ci prova in proposito, serve invece a provarci, come certe leggende sacre de’ secoli di mezzo, non siano che prette invenzioni di preti e di frati spacciate allo scopo di ac creditare presso il volgo la fama di certi luoghi consacrati al culto religioso, ed a promuoverne la devozione 3 ). Del resto il Trentino, durante la signoria de’ Franchi, mutò

titolo, ricevendo quello di prima Marca italiana 4 ), e come tale si estendeva sino a poco sopra Bolzano, già scemato dai Bavari di Tas- silone, che aveano occupato e germanizzato il paese di qua dal Brenner, e dai Curiensi, ai quali Carlo Magno, nella persona del vescovo Costanzio, avea data con investitura la Venosta. Primo Marchese di Trento fu certo Ruperto, che nel 784 com battè contro Govinio e Idvinio conti bavaresi, e cadde ucciso nel combattimento, donde la sollevazione che poi fu punita

in Tassilone, e mosse Carlo a trasferire la Bavaria ad altro duca, a Geroldo. Morto papa Adriano (795), non mutò la politica papale. A lui successe Leone III, tutto dedito ai Franchi, nemico agli amici del- ‘ 1’ unità ed indipendenza italiana,, e smanioso dì ristabilire l’Impero, che da quattro secoli avea disertato l’Occidente. Carlo Magno avea allora combattute le guerre per la causa del cattolicismo, e padrone della Francia, della Germania dal Reno all’Oder, di due terzi d’Italia e d’ una parte della

Spagna, benché non avesse conseguita la somma dei possedimenti tenuti dall’Impero Romano, entrava nelle idee dì universalità .accarezzate dal pontefice, e nel dì del Natale dell’ anno 800 prendeva dalle mani di lui la corona dell’Impero; impero che traeva seco. l’ombra di quello, onde i Romani sì dissero i padroni del mondo, e che, fondato nei Franchi, -dovea trapassare in Germania , i) Bolognini : Ann, della Soc, Alpina del Trentino , 1875, p. 183 e-seg. 2 ) Bolognini : Annuario cit. 0 quello del

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 405 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
giungevano a' Trento. Ma la cosa non piacque : parve che il governo con questi • comandi volesse spogliare il Principe del diritto di giudicare e dì punire i proprj sudditi, e fu risposto negativamente, onde nacquero disgusti, e sì fecero ricorsi a Vienna *) ; ma gli affari della guerra 9 Manci : Annali diali , 111, pag. 605 e seg.

initato di cinque membri nominati dalle camere, detto Direttorio, il quale fu uno dei parti meno felici della Rivoluzione, un governo violento e debile, che non ebbe rispetto per la costituzione, nè per l'indipendenza delle altre nazioni. E intanto la guerra continuava. Tutti i sovrani dell' Europa erano impegnati contro la Francia, e nella prima campagna riportarono parecchie vittorie, le quali però' non furono seguite da egual fortuna, nè da egua! conformità d'in tendimenti. Ciascuna potenza

di dare, favorendo la guerra, esecuzione ai suoi progetti. A, lei stava a cuore 11 dominio esclusivo dei mari, e il mantenimento della coalizione le dava agio a conquistacele colonie, ed a realizzare i suoi commerci. L’Austria sola, unita con la Sardegna, con i principi e gli Stati di Germania, portava adunque il peso della guerra che sì combatteva sul continente. Ella la ricominciò sull’Alto Reno,»con que' vantaggi, che indussero le parti belligeranti ad un armistizio che fu conchìuso ai 3 decembre

1795- Se non che a decidere dei destini dell’Austria sorsero circostanze che mutarono posizione alle cose, e dove prima il teatro della guerra era secondario divenne principale. E intanto anche nel Trentino penetravano le idee della Rivo luzione, e il governo d’ Innsbruck ingiungeva al Principe vescovo di denunciargli coloro, che, propendendo per le massime francesi, pas savano sotto Ü nome di Giacobini, e così pure dì rassegnare ogni sera al Capitano della città la lista dei forestieri che

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Books
Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 323 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
uro fusi più di cento mila fiorini in questa amenda l ), si dovette ras segnare alla sorte, che lo voleva sacrificato alla prepotente ambizione de suoi maggiori. c . , La storia degli amor del Vescovo con la Particella forma la parte più rilevata della sua vita, li rimanente è poca cosa, e si riduce alle feste che si fecero in Trento per la venuta di principi e di prin cipesse • feste che furono più frequenti del solito, e segnano le ultime faville d' una stella vicina al suo tramonto

. E primieramente se ne tecero nell’ ottobre del 1631 per lo arrivo di Maria Maddalena gran duchessa di Toscana, che ci venne di passaggio diretta in Germania, e noi per la venuta di Anna de' Medici, figlia di Cosimo li, eletta sposa dell’ arciduca Ferdinando Carlo (1646) per l’arrivo e il lungo ' soggiorno che vi fece l'arciduchessa Maria Anna designata sposa a Filippo IV re di Spagna (21 decembre 1648 — 19 maggio 1649), e in fine per gli arrivi della principessa Eleonora di Mantova (1651) che andava

alle nozze dell’imperatore Ferdinando III; e di Cristina di Svezia (1655)5 che ci venne da Innsbruck preceduta dalla fama d’una sconfinata pietà, tutta fervore per il catolicismo di fresco abbracciato. Il Vescovo era 1’ anima di queste feste, ed. al castello di sua residenza, convenivano i festeggiati, e sempre nelle forme, e con i tripudi tradizionali della sua famiglia. I cinque mesi che pas sarono durante il soggiorno dell'arciduchessa Maria Anna ci offrono lo spettacolo d’ una serie di festività, che

avrebbero dovuto stancare cdi animi più tenaci nel fruire i godimenti della vita. Ella giunse in città accompagnata da Ferdinando re de Romani con un seguito di circa 1000 persone e 600 cavalli; ebbe un pomposo ricevimento a Lavis fece il suo ingresso trai colpi festanti delle artiglierie; e 1 ar ciduchessa, il re, una parte della Corte, il conte Ausperg, e la regia guardia, presero alloggio in castello. Il cardinale d’ Harrach, ch’era del seguito, lo ebbe nel palazzo Galasso, il duca di Terranova

, am basciatore di Spagna, andò ad abitare il palazzo Lodron, mentre gli altri personaggi ed ufficiatiti furono alloggiati in 102 quartieri scelti tra i più comodi della città. Indi ci vennero altri principi e princi pesse dall’ Italia e dalla Germania, ad eccezione del duca di Maqueda, die dovea tenersi in Rovereto per levare colà F Infanta cesarea in nome del re Filippo, e non v’arrivò prima del giorno 15 maggio dell’ anno seguente. In 'Frento la sola presenza di tutta questa gente nuova costi tuiva uno

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 267 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
di aprire in concilio. Il Pon tefice pareva incominciasse a pentirsi della fretta adoperata nell’ in camminarlo, si pentiva altresì d’ avere destinata Trento a sede del medesimo. Pensava poi molto all’ infeudazione di Parma e Piacenza nella persona di Pier Luigi, ed investitolo a dì 12 agosto 1545> si guardava di non disgustare l’Imperatore, il quale avea in sospetto rinvestito, e, come padrone di Milano, pretendeva a quelle città. Tornò quindi al pensiero del concilio, e ottenne dall’ Imperatore che

del modo di pagare le contribu zioni per la guerra. I Protestanti pubblicarono un libello, in cui di chiaravano di non avere per buono il concilio tenuto in Trento, perche città non di Germania, se non in quanto il suo vescovo è principe del- 1’Impero 2 ). E tali cose spiacevano egualmente a Roma ed in Trento, e nondimeno i legati pontifici e i prelati quivi venuti pel concilio non esitarono a solennizzare pomposamente la nascita del figlio del prin cipe di Spagna (6 agosto). Vi fu messa cantata

sera si fecero fuochi dentro e fuori la città, e, nel dì susseguente fu celebrata nuova messa, ed al Castello fu fatto nuovo lauto ban chétto imbandito da Nicolò Madruzzo fratello del Cardinale 3 ). E questo succedersi di messe e di pranzi, non era infrequente, ed ogni volta che ciò si compiva, que’ prelati prendevano occasione a tornare la mente a Dio, ed a riferirgli la meritata lode (laus Deo)., Continuavano pertanto a venire a Trento nuovi vescovi e abbati e teologi ; ma non ancora era permesso

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 237 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
la fa miglia a Verona ' 2 ) ; e giunto colà, veduto il mal termine delle cose nonché 1’ ammutinarsi de’ soldati, dovette nel giorno 23 gennaio 1517 aprire immediatamente le porte della città al maresciallo Odetto di Lautrec, il quale nel dì seguente consegnò le chiavi ai provveditori veneziani Andrea Gritti, e Gio. Paolo Gradenigo :1 ). Riva e Rovereto, era stato stabilito, che restassero a Massimiliano, e così i Quattro Vicariati e le ville di Torbole e Nago. Fatto ciò, il Vescovo ritorna alla sua sede

, e vi continua Y opera delle rinnovazioni feudali, delle concessioni e conferme di privilegi, e di componimenti pacifici nelle vertenze esistenti .tra la sua Chiesa ed i vassalli ; onde c noto, che nello stesso anno : 517 egli ebbe a confermare i privilegi ai nobili delle valli del Mosio (Non e Sole), a 1 concedere la privativa del salnitro a Bartolomeo della Valle di Rumo, e quella della pece e della tere bentina a Giovanni Vinsterwalder ; a comporre la lite intavolata dai Signori di Sporo circa il loro

feudo di Mezzolombardo, e a fare, che il Capitolo di Trento ottenesse, per indulto pontificio, di disporre )) Du Mont : Opera citata , IV, P. 1. pag. 224. 2 ) Alberti: Annali citati , pag. 430. 3 ) De Leva: Storia di Ca?io Vece. I, pag. 241 .

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 172 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
pensiero di trovarsi in buoni rapporti con il Conte del Tiralo, e il re de Romani dal quale otteneva (3 maggio 1389) il diploma di conferma delle donazioni e dei privilegi conceduti ai vescovi di Trento dai precedenti imperatori, e in ispecie di quello che riguardava le miniere d’ oro e di altri metalli esistenti nel vescovato trentino 1). E così in calma, e sempre soddisfatto del bene che gli concedeva la sua dabbenaggine, giunse al giorno 9 settembre 1390, in cui finì di vivere. La morte

si chiamò Urbano VI. Ma costui nel dì seguente alla sua incoronazione sgridò pubblicamente i cardinali per la loro maniera dì vivere, minacciò la regina Giovanna di Napoli di volerla mandare a filare in un chiostro, dichiarò d’ essere risolto di far giustizia dei re di Trancia e d’ Inghilterra ; e mentre andava innanzi con siffatte minacce, il cardinale della Grange sollevò una questione, che gettò l’Europa in una discordia dì quarant’ anni, I cardinali dichiarano, che papa Urbano è un usurpatore della

sede di Pietro, lo anatemizzano e tutti uniti nella città di Forlì elessero un altro papa, che fu il cardinale Roberto di Ginevra chiamato poi Clemente VII (21 settembre), il quale fissò la sua dimora in Avignon. La cristianità comparve allora divisa tra 1 ’ uno e 1 ’ altro pontefice ; onde avvenne, che l’Italia, ad eccezione di Napoli e della casa di Savoja, si tenne al primo, mentre la Francia era clementi ciana. Il re di Germania piegava in favore del papa di Roma, i princìpi d’Austria stavano

il bisogno dell’ unione della Chiesa. Ma il tempo, tardava ancora a rendere alla Chiesa quest’ unione. I' cristiani continuavano a mantenersi divisi, e c erano abusi di potere, ì) Bonelli: Notizie citate, III, pag. 23 L 2) Bonelli : Monumenta ecc. pag. 116.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 279 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
In Germania parlavasi allora più che mat del concilio, e gli stessi protestanti si disponevano ad intervenirvi, qualora il concilio deàse loro un salvacondotto simile a quello che fu dato ai Boemi dal. concilio di Basilea. Enel frattempo giungeva a Trento dì ritorno da Bruxelles il principe Filippo di Spagna (6 giugno), e vi rimaneva tre giorni festeggiato largamente dal nostro Cardinale, dai prelati del concilio e dalla città. Ci veniva da Augusta, dove avea lasciato il padre suo

, 1’ Imperatore ; fu ospitato splendidamente dal Madruzzo nel suo castello, e del suo seguito, oltre la Corte e molti nobili, erano il duca di Sessa, il principe di Savoja Emanuele Filiberto, il marchese del Vasto, il principe d’Eh oli e il signor Prospero Colonna. Dei molti festeggiamenti è notabile il sontuoso banchetto dato dal nostro Car dinale all’Ischia sulla sponda destra dell’Adige poco, sopra Trento-, banchetto che fu seguito dallo spettacolo d’ una pugna e giostra dato ad imitazione delle scene

cavalleresche' descritte dall’Ariosto *)• Con il seguito del Principe era anche il pavese Silvestro Bottigella, valente negli esercizi di cavalleria, il quale nella pugna accennata fece la parte di Rodomonte. E si nota ancora, che alle feste fatte in que st’ occasione fu presente il nostro Alessandro Vittoria 2 )» che de’ scul tori fu maestro insigne. Il giorno 9 il principe Filippo se ne va accompagnato dal .Madruzzo .e dai prelati sino a Rovereto. Ai 22 giugno, arriva in Trento Massimiliano figlio del

re de’ Romani, ed il Cardinale e i Padri del concilio ritornano ai ricevimenti ed alle feste. Era diretto alla volta d’ Italia per recarsi in Ispagna e poi ritornare di là insieme a Maria, sua consorte. Venuto il primo settembre, fu tenuta la sessione decimaseconda del concìlio, e..in questa gli ambasciatori imperiali insistono, perchè ai protestanti sia concesso il chiesto salvacondotto, e perchè siano sospese intanto le decisioni degli articoli eucaristici e della comunione del calice. La cosa fu rimessa

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 336 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Il nostro vescovo continuava a rimanersi in Vienna, e non se ne rimuoveva, che per correre intorno dietro incarico deli’ Imperatore ; è fu più volte in Boemia, di rado a Trento, e poi a Roma per as sistere al conclave radunatosi per la elezione del nuovo pontefice. Alessandro VII avea cessato di vivere (22 maggio 1667), ed ai 20 giugno fu nominato a succedergli il cardinale Giulio Rospigliosi - di Pistoja, che si chiamò Clemente IX. Fu tratto a questa dignità dalla fazione spagnuola resa forte

; e di ritorno, appena si ferma a Trento (8 ottobre), lieto di andare di nuovo a Vienna. Ma colà colto da grave infermità, finisce i suoi giorni (26 ottobre) in età di 72 anni. Visse vescovo principe per lo spazio di due anni e tre mesi ; e fu nel corso del suo vescovato, che il mar chese dì Lenoncourt cedette alla Mensa vescovile il Palazzo alle attere , e i mobili del defunto vescovo Carlo Emanuele con l’obbligo di pagare 6000 fiorini di debito madruzziano *). Altrettanto fece con la predetta MensaTa

chiavi, con cui il commissario imperiale pretendeva di conferire al vescovo il possesso del temporale; le contribuzioni, alle quali voleasi assoggettare il' clero ; le pretese del capitano della città, che intendeva di esercitare giurisdizione sui delinquenti colti di notte, e di avere la presidenza nel Consiglio in assenza del ve scovo ; ed altre novità, che il Capìtolo non volea tollerare. Era ca pitano Giorgio barone di Firmian, e contro di lui erano rivolte le maggiori querele. E poi c’ erano

querele contro le pretese della Reg genza tirolese, la quale intimava al Capitolo, in sede vacante, di giurare le bolle pontificie relative ai canonicati, non meno che le *) Mangi : Annali citati, I, pag. 626.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 239 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
239 la Svevia austriaca. Mancavagti la corona dell’ Impero, e solo con questa potea prodursi nel mondo quale emulo della potenza del Magno suo omonimo. Gli elettori raccolti in Francoforte (1519) stavano de liberando intorno alla scelta d’ un imperatore, 1’ arcivescovo di Ma- gonza vi parlava come fosse dinanzi al consiglio supremo deli’universo chiamato a deliberare sulla salute del genere umano, e la scelta pen deva tra due emuli, Carlo d’Austria e Francesco I re di Francia. Il Papa offriva

, apportando all’Italia nuovi mali e nuove sventure. Il nostro Vescovo fu alla dieta imperiale di Francoforte, e in Fiandra, dove unito agli ambasciatori ed ai ministri ebbe 1’ onore di ricevere 1’ eletto imperatore, che insieme al fratello suo Ferdinando vi giun geva, partendo di Spagna alla volta della Germania. Lo seguì, e fu presente alla di lui incoronazione. À Worms, nella dieta ivi convo cata (6 gennaio 1521) da Carlo V, ottenne V investitura delle regalie ; trattò della ricuperazione di Bolzano

, di Riva, dei Quattro Vicariati e di altri luoghi del suo vescovato tenuti dagli arciduchi Conti del Titolo *), e fu altresì convenuto che il vicariato di Tignale rimasto indeciso nella pace di Noyon rimanesse in dominio della Repubblica di Venezia 2 ), Leone X vi avea spediti i suoi legati, e nella dieta doveasi trattare della Riforma e dei mezzi, che gli Stati avrebbero dovuto fornire per fare la guerra alla Francia. Girolamo Aleandro, legato pontificio vi parlò per reprimere 1’ eresia, ricorrendo

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Books
Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 421 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
I 108 definiti e legittimati ad un prossimo congresso, il quale fu aperto (9 decembre) a Rastadt con un linguaggio dei più patriottici, e finì gli 8 aprile 1799 con una solenne menzogna, con tradimento degli interessi germanici. Bonaparte ci fu, ma presto abbandonò quell as semblea per recarsi a Parigi, e farvi adottare il suo piano della conqub sta dell’Egitto allo scopo di fare del Mediterraneo un lago francese. In Italia, dopo la cattiva pace di Campoformio, c erano gli Austriaci sino

Breve della loro soppressione. Da per tutto aveano membri e seguaci; ma ciò che loro premeva era di mettere i loro collegi ai luoghi onde furono cacciati. A Roma miravano di preferenza; e già erano riusciti a trarre dalla loro parte i devoti della Caravita, specie di oratorio, o società, a cui apparteneva certo Nicola Paccanari trentino, giovane che avea più audacia che talenti, e pareva nato fatto per maneggiare certi intrighi di setta. I Gesuiti se lo cattivarono e lo resero cieco stru-. mento dei

loro fini. Egli raggiunse a Siena il pontefice prigioniero Pio VI, ed ottenne da lui 1’ assentimento della Caravita, ed il carico di andare a Dillinghen per concertare con altre società del Cuor di Gesù , sui mezzi di accendere in Europa le coscienze alla regola del Lojola. Riesce a farsi intendere dall’arciduchessa Marianna; e fatto sacerdote con abuso de’. sacri canoni, fonda in Roma il convitto delle pilette di Gesù, e ne dirama le fila per gli Stati pontifici, in Venezia, > in Francia

ed in Germania ; ma in fine prorompe in disordini, ed ac cusato di sacrilegio all’Inquisizione, andò punito in quattordici anni di carcere 1 ). La cosa tornò a danno delle società già stabilite; ma ì Gesuiti fallito questo tentativo, notisi dettero vinti, e quello che non ottenne il Paccanari conseguì il gesuita Angelini, che più sapiente di lui seppe trattare con il pontefice successore di Pio VI, ed ottenne da lui il ristabilimento della Compagnia in que’ regni ’dove i principi la desiderassero

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 257 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
perduti, obbligandolo a riconoscere il regno per un feudo della corona di Spagna ; spezzò i ferri a 20 mila schiavi, e s’imbarcò (1.7 a g 0 ' sto 1535) per la Sicilia, traendo seco le benedizioni degli schiavi redenti e la. fama di avere domata 1’ alterigia d’un nemico divenuto spaventoso e terribile alla cristianità ; onde potea vantare di avere un titolo di più per salire al soglio che lo renderebbe capo temporale del mondo cristiano. Ma I’ unità, che sperava di ristabilire, veniva lacerata

dalla Riforma, e le nazioni si manifestavano contrarie alla monarchia, coiti’ era stata concepita nel Medio Evo. Il Clesio, che da Padova s’era recato alla Corte di Vienna, scendeva a Napoli per visitare 1’ Imperatore, e rallegrarsi del ripor tato trionfo in nome del re Ferdinando. Di là passa a Roma, e in fine fatta premura insieme con gli altri commissari imperiali presso ài Papa per una sollecita dichiarazione del concilio generale, si ri condusse in Trento, e vi si trattenne, finche seppe che

rendimento di conto circa il denaro somministratogli per le spese dei quattro viaggi fatti per le tre legazioni a Bologna, e pei viaggi di Roma al conclave, e di Napoli e Roma ancora 2 ). Indi il Clesio, dopo di aversi trattenuto due mesi in ‘Innsbruck, conosciuta 1’ intenzione di Ferdinando di recarsi a Bolzano, e poscia a Trento, con ogni prestezza ritorna alla sua città per preparargli un convenevole rice vimento 3 ). E il Re ci arriva insieme con la sua consorte Anna d’Ungheria a dì -12 settembre

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 228 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
riconciliazione della Chiesa con i Veneziani, e tuttavia il Papa fermo nella presa risoluzione, traeva a sè Matteo Schirmer, ve scovo di Sion, antico elemosiniere delle truppe svizzere, e. nemico al re di Francia. A Cambrai, mentre il cardinale d’Amboise riuniva i rappresentanti degli Stati della lega allo scopo di togliere ai Ve neziani i possedimenti che ancora rimanevano alla Repubblica, - il Papa faceva proporre per mezzo del re di Spagna di garantire a Venezia 1’ antico suo territorio, e per mezzo del

do nazione della contessa Matilde, di cacciare i Francesi dal Milanese, di togliere agli Aragonesi il regno di Napoli, in una parola, com’ ei diceva, di liberare F Italia dai barbari. Morto il cardinale d’Amboise (25 maggio ifiio), subentrano nella diplomazia francese il Signore di Boucicaut e il cancelliere Rq- bertet, uomini di qualità inferiori a quelle del Cardinale ; il re chiede ad un asssemblea di vescovi convocata a Tours il permesso di di fendersi contro il Papa, ed invia truppe in soccorso

di Lodovico Pico. E qui il vecchio Pontefice vi sta sino a capitolazione compiuta, la quale ebbe effetto il 20 gennaio 1511, Sono raccontate maraviglie della sua guerresca attività ; ma presa la Mirandola, perdeva Bologna, che cadde in mano de Francesi condotti

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 238 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
liberam ente dei benefìci della cattedrale, con la doiogatoiia ai messi papali, le riserve ed altre provvisioni che fosse per istabiìire la sede apostolica *). Nello stesso anno 1517 papa Leone X, allo scopo di condurre a termine la famosa basilica di san Pietro in Roma, pubblicava per tutta' 1 ’ Europa delle indulgenze, che doveangli fruttare il denaro ne cessario per quella impresa. E già per mezzo dell arcivescovo di Magonza avea trattato con la casa bancaria Eugger di Augusta. I frati

Domenicani aveano l’incarico di fare il meglio che potevano per as secondare le intenzioni papali ; ma in Germania sorgeva un monaco agostiniano, Martino Lutero, a combattere il sistema fiscale della' Corte romana, e nell’ occasione, che il Papa tornava alle indulgenze (1518) per fare il denaro necessario ad una guerra contro i Turchi, alla dieta di Augusta dichiarava al legato pontificio, che 1 ’ idea d’infedeli dovrebbe condurci a Roma piuttosto che a Costantinopoli, e che ciò che si deve temere

, colpito da questa impreveduta morte, correva ad Innsbruck per intendersela con il Consiglio e con i Reggenti circa la ' conservazione della pace sino all’arrivo del successore. Il defunto Imperatore avea regnato circa venticinque anni, ed ha il merito di avere amato più la quiete che la guerra, d’ essersi esercitato nello studio delle lettere, delle scienze e delle arti belle, e d’ avere cooperato alla grandezza della sua casa con opportuni matrimoni, aggiungendovi con essi i regni di Boemia

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 364 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
toccati agli Austriaci; la Francia ne seguì l’esempio, e si pose alla testa della lega destinata a spogliare 1 ’ erede di Carlo VI, che prima avea riconosciuta; l’elettore di Sassonia re di Polonia, ritornò alle pretese già formalmente rinunciate; e la Spagna strinse la mano ai pretendenti, che a Nymphenburg (18 maggio 1741) decisero di di videre l’Austria. Un esercito franco-bavarese invadeva l’Austria su periore e la Boemia; l’elettore di Baviera, presa Praga, vi si faceva incoronare

re (19 decembre), e poco dopo veniva eletto imperatore (24 gennaio 1742), con il nome di Carlo VII. Maria Teresa n’ era atterrita, ed a rincuorarla valse il prestigio da lei esercitato sugli Ungheresi, quand’ ella si presentò alla dieta di Presburgo in abito di gramaglia, e con in braccio il bimbo che fu poi Giuseppe II. E dietro a questo fatto, si ridestarono le simpatie de’ popoli a lei soggetti, e per queste, e per l’antica alleanza della sua Casa con l’Inghilterra, ' e pél trattato da lei conchiuso con

Carlo Emanuele II di Sardegna (1 febbraio 1743), si trova rassicurata. SÌ chiedono soccorsi, la città di Trento n’ è pure ricercata per mezzo del barone di Firmian. Volea costui che ci mettesse 24 mila fiorini; ma il Magistrato se ne scansa, adducendo in iscusa i gravi pesi sopportati nelle guerre antecedenti, dimostrando, che solo per la guerra del 1700 ne ebbe a sborsare più di 150 mila, che 50 mila ne versò per la guerra franco-sarda, e 40 mila pel defunto imperatore *). La guerra durò sino all

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 231 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
231 Il concilio di Pisa non era ancora riuscito che a tre sessioni prima che si chiudesse 1’ anno 1511 ; una quarta sessione fu tenuta a Milano (4 gennaio 1512), e nell’ultima (21 aprile) il concilio di chiara il papa sospeso dalla sua autorità pontificia. I prelati si ritirano allora a Lione, e vi prendono la deliberazione di continuare a trattare della riforma ecclesiastica. Il re di Spagna e la Repubblica di Venezia concertano insieme con il Papa una lega, che fu detta santa, perchè dovea

difendere il capo supremo della Chiesa, ed assicurargli i suoi Stati e la riconquista di Bologna. Il Pontefice aperse il concilio di Laterano (3 maggio 1512), che è il decimottavo generale, e poi scortato da Spagna e da Venezia muove contro Bologna ; ma è re spinto dal giovane Gastone di Foix, nipote del re di Francia, gover natore di Milano, e vera maraviglia d’arte e virtù militare. Questi riprende Brescia, e ritornato sull’ esercito spaglinolo e papalino, lo vince completamente a Ravenna (11 aprile

1512). Il suo nome vi rimase immortalato ; ma non v’ ebbe salva la vita : un soldato spa glinolo lo uccide, e 1’ esercito vittorioso è lasciato in preda alle pretese della Police e del cardinale Sanseverino. II Papa si maneggia allora perchè l’Imperatore avesse da restituire il ducato di Milano a Mas similiano Sforza, e gli Svizzeri novellamente discesi in Italia, s'uniscono ai Veneziani. Lo Sforza ottiene Milano, 1 ’ Imperatore richiama i Te deschi militanti con i Francesi, Ferdinando ü cattolico

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