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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 410 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
. Nello stesso giorno il Wurmser, intesa la caduta di Rovereto, prendeva il cammino della Valsugana alla volta di Bussano. Il-Davi dowich ritentò allora un po’ di resistenza al Murazzo, e poi indie treggiando, sempre incalzato dalle truppe del Massena, va a ripararsi a Lavis. All’Acquaviva s’ era appostato il generale Bonaparte, e ve nuta la mattina del 5 settembre, Massena preceduto da diversi Ussari entra con la ‘ vanguardia pacifico in Trento. Le vie erano deserte, le case aveano chiuse le porte

Ladrone e da ogni altro posto, occupando Storo e Darzo, e spin gendosi sino a Tione. Il quartiere generale austriaco torna a Rovereto, e il vecchio Generale tenta di chiudere ai vincitori 1 ’ ingresso nella Valle Lagarina, facendo trincerare Marco e Mossano presso Raviz zone da 20 mila combattenti sotto la condotta del Davidowich ■ indi si reca a Trento, e fa porre batterie per ogni dove, fa gremire di soldati il Doss’ Trento, ed ordina che le rimanenti truppe prendano posto a Piazzina

e Malignano, a Campo trentino, alla Fersina ed al Palazzo delle Albere. L’Àlvinzt chiede quartiere in Castello e fa occupare il ginnasio da 500 malati ; ma intanto giungono notizie sconfortanti dalle Giudicane, ed a Marco il Davidowich era costretto a ritirarsi (3 settembre), ed a volgere le Sue truppe verso Trento. 11 generale Vaubois dalle rive del Garda giungeva a Ravazzone, e gli Austriaci battuti qui e a Marco, corrono a difendere il passo di Galliano. Napoleone co’ suoi era a TJzzana

, e di là esplorando Ro vereto, la fa circuire, e poi entra in questa città (4 settembre) senza incontrarvi resistenza. V'entrano primi il Massena e Rampen, e v’en trano poscia Bonaparte, Berthier, Murat, Àugereau, e in fine il Vau bois, e così tutti i Francesi di destra e di sinistra del fiume si trovano uniti nella città, che in altri tempi avea alloggiati i Signori della-ve neta Repubblica. Napoleone prese alloggio nel Palazzo Fedrigotti, ed allo scopo di torre ai vinti il tempo di rannodarsi, manda tosto

il Massena contro il castello della Pietra presso Galliano. Lq scontro succedeva tra le due alle tre pomeridiane 1 )*, il castello era difeso da cinquecento uomini, e vi s’impegna una lotta che fu ostinata, e solo sul far della sera rese quel castello in potere de’repubblicani. Il combattimento fu però più clamoroso che micidiale : non vi si ebbe in tutto da laméntare che la perdita di sessanta uomini tra morti e feriti, e di alcune centinaia di prigionieri con pochi cannoni rimasti-in inano de’vincitori

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 224 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
una tregua di tre giorni combinata dai due eserciti, ma il Caracciolo, sorpassando la parola data, con una mano di giovani arditi e coraggiosi assale Lì castello, e presolo, sorprende Calliano e lo abbandona al saccheggio. La nuova desta in Trento una grande costernazione * vi si temeva che il nemico fosse da un momento all’ altro alle porte della città. 11 Vescovo anima gli uni egli altri a riprendere le armi, e a correre alla rivincita. Ma i Veneziani se n erano ritirati, e del fatto s’incol

valle ricadde allora in mano dei Veneziani -, e mentre ciò avveniva, Massimiliano fortificava il castello di Cresta, faceva espugnare Castei- barco sopra Chiusole, e radunava a Galliano gran copia di gente armata. Ma qui le truppe imperiali, assalite improvvisamente dai Ve- neziani condotti pei monti di Fulgheria da Giambattista Caracciolo sono costrette ad abbandonare il campo, a ritirarsi ed a rifarsi d’uo mini e di vettovaglie. Rimaneva da espugnare il castello della Pietra -, ma ritornati

pavano i Trentini, onde avvenne, che i Tedeschi presero la risoluzione di vendicarsi di loro con una- congiura, che un giorno e nell'- ora stabilita dovea mettere in disordine la città, e a darle il sacco. E già tutto era disposto quando il Vescovo h è avvertito, e medita un contraccolpo che riuscì a meravìglia. 1 congiurati si raccolgono ai 1) Zanchii De rebus a Giorgio Hemo preeelare gestis eec, (Baroni: Idea della storia e delle consuetudini della valle Lagarina), pag. 208. 2) Era questo il muro

, o Murazzo, come è detto dal volgo, che nella valle dell’Adige segnava allora il confine del dominio dei vescovi dì Trento, ricordato dal 'Maeehiavelli nella Legazione all 5 Imperatore, che lo'dice lungo qualche una balestrata, assai forte, che va insino al l’Adige, e nel mezzo di detto muro è una porta , per dar via a chi passa, Macohiavktuu, Opere. Milano, Mussi, 1810-11, X. pag. 104.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 141 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, dove i tre pastori di Trento, Brescia e Verona segnar potrìa ; quando, ascendendo lungo il corso dell’Adige, prese dalla ruina, che è nel fianco dì qua da Trento, imagine del burraio che mette dal sesto al settimo cerchio del suo Inferno ; mina, che i più ci danno con il Tartarotti 3 ) per quella di Marco, mentre pochi altri opinano con il padre Cesari, che sia quella del Cengia rosso presso il castello della Pietra 3 ). E fu altresì circa questo tempo, che fra’ Dolcino avea bisogno di essere

E mentre tali cose si compivano nel Trentino, un’antica tra dizione ci dà, che Dante Alighieri, peregrinando da Verona, fosse stato ospitato nel castello di Lizzana da Guglielmo di Castelbarco. Ciò dovea succedere tra gli anni 1303 e 1304, quand’ egli non avea ancora pubblicata la prima cantica del suo Poema immortale *) ; quando dal suo primo rifugio e primo ostello , che fu la cortesia di Bartolomeo della Scala, salì a vedere il lago di Garda, e ne ammirò le fonti, e il luogo che è nel mezzo

avvertito a tenersi ben provvisto di viveri, perchè stretta dì nevi Non rechi la vittoria al Novarese. Di. fra’ Dolcino era vivissima la memoria nelle nostre valli. Fu di Romagnano nel contado di Novara ; avea abbracciate le opinioni religiose di Girardo Sagarella, monaco parmigiano 4 ) ; e, cacciato di patria, venne in Trento, e vi si fece Umiliato ; ma il chiostro non era fatto per lui. Conobbe presto certa Margherita di Trank, giovane di natali generosi ed educata tra le mura del Convento di santa

dai loro, petti un grido di dolore, un anelito sospi roso 6 ). Rimasero fermi e silenziosi ; e in fine, Dolcino a Vercelli, e - J ) Balbo: Vita dì Dante . Firenze, 1853, pag, 216. s ) Tartabotti : Memorie antiche di Rovereto, pag. 74, 3 ) Bellezze della Commedia dì Dante Alighieri , I, pag. 242. /*) Cantò : Gli Eretici in Italia. Torino, 1865, I, pag. 216. 3 ) Baggiqlini: Dolcino e i Patareni eco. pag. 37. 6 ) Baggiqlini: Opera citata, pag. 143. — Da vedersi anche l’Opera molto erudita di Julius

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 427 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
e munizioni, il generale Laudon, il Wuchassovieh col suo quartiere generale (l gennaio 1801). Era pure arrivato in Trento il generale Saint-Julien, che sotto Verona avea riportata una forte contusione • ogni cosa si ordinava per la ritirata, che giusta gli ordini del Bellegarde dovea farsi per la via di Valsugana e Bassano. Il generale Laudon fu destinato a favorire quella ritirata, resistendo al passo della Pietra; e mentre tutto an nunciava prossimo 1’ arrivo del nemico, il Principe vescovo abbandona

la città (5 gennaio) in compagnia dell’Ab. Ambrogio Schrech, ■'del suo cameriere e due staffieri, e per Borgo raggiunge la strada di Conegliano per recarsi a Gorizia, dove intendeva di fissare la sua dimora sino che le cose saranno ristabilite alla quiete 2 ). Ai 6 gennaio i primi drappelli francesi della vanguardia di Macdonald comandata dal generale Lecchi si spingono sino di fronte a Trento, e schierati sulle alture di san Giorgio, Mirabel e nelle colline di san Nicolò, fanno fuoco contro gli

saglieri ; al castello della Pietra si fecero demolizioni e riedificazioni di fortini, e in fine, trasferito in Riva il quartiere generale (23 no vembre), nulla mancava per agire d accordo con la grande armata, di cui la divisione comandata dal Wuchassovieh formava l’ala sinistra. Ma non a guari (22 decembre) i Francesi dalla Svizzera irrompono nel Tirolo *, il generale Vandamme, che ci veniva con un esercito di cinquemila uomini, fa assalire da 800 granatieri gli Austriaci eh’ erano al Tonale

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Books
Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 415 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
•r 100 paese, e saccheggiata crudelmente queir abbazia 4 ) A Terlago non riuscirono meglio le cose, e i Francesi cacciati anche di là (4 no vembre), si ritraggono combattendo sino a Trento ; dove, abbruciato il ponte di San Lorenzo, e veduta 1 ’ impossibilità di resistere, fanno battere la generale, e durante la notte abbandonano la città, e v en trano nel dì seguente (5 novembre) i vincitori. . Il Wurniser era stato nel frattempo sconfitto a Bassano, e cac ciato da Lonato, ridotto in Mantova

. I Francesi n’ aveano allora ri cominciato 1' assedio ; ma un nuovo esercito forte di 50 mila uomini, scendeva di Germania pel Friuli condotto dal generale Alvinzi. Bo- naparte confidato allora 1 ’ assedio al Kilmaire, corse all’Adige, ed ivi attese con piè fermo il nemico. I due eserciti si trovano di fronte ad Arcoli (15 novembre), e qui fu data una battaglia, che fu delle più sanguinose della campagna, e delle più gloriose per chi era alla testa dell’ armata repubblicana. Sconfitto l’Alvinzi, Bonaparte

ritorna all’ assedio di Mantova, e intanto, prima che si terminasse il memo rando 96, Napoli e Parma aveano firmate le paci con la Francia, e una repubblica, che ebbe il titolo di cispadana, era sorta, compren dendo Modena, Reggio, Bologna e Ferrara. CAPO XXXVIII. Nuovi governi, e secolarizzazione del principato ecclesiastico di Trento. (1796 — 1802) I Francesi non ebbero a dominare in Trento più dì due mesi -, v’entrarono il dì 5 settembre 1796, e 11 uscirono la notte de! 4-5 di novembre. Gli

Austriaci li sostituirono ; e ci vennero primi, per battelli, i soldati che erano in Centa sotto il comando del colonnello Wolf. Gli altri inseguirono il nemico, che schierato tra Galliano e Nomi si disponeva a resistere. Non contava più di 10 mila uomini, e vi resistette per tre giorni consecutivi ; ma gli Austriaci sommavano a 25 mila, e di questi era Ocskay che si diresse contro Nomi, mentre Wukassovich volgeva contro Galliano, Beseno e Castello della Pietra. Beseno e la Pietra furono inutilmente

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 187 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
187 Ala, Avio e Brentonico, disponeva, morendo, con suo testamento dei 7 luglio 14,10 d ), che suo figlio Ettore si conservasse buon amico e legale servitore della veneziana Repubblica ; che ad essa conservasse il beneplacito, la custodia e la guardia de’ suoi castelli, e che avve nendo eh’ egli morisse senza legittimi eredi, passasse ogni cösa sua, castelli beni diritti e giurisdizioni, in mano delia stessa Repubblica. Sembra, che Azzo fosse morto nello stesso anno, nel quale fece il suo

testamento; ed è poi certo, che Ettore lo segui presto nella tomba. Si sa da Marin Sanuto, che a dì 23 giugno 1411 la Signoria di Venezia veniva invitata a pigliare il possesso delle castella abban donate dà Messer Azzo da Castelbarco 1 ), Ala, Avìo e Brentonico furono primi a dimostrarsi favorevoli ai Veneziani, ed ebbero ottimo governo, concessioni e privilegi :i j ; che piacquero loro ed ai paesi .circonvicini, e fecero desiderare ad altri di godere della prosperità conferita ai popoli della veneta

Repubblica. I Castelbarco superstiti alla linea già estinta erano alieni da questi- desiderj, timorosi dei Veneziani, che sotto pretesto di favorirli incominciavano ad occupare i loro castelli. Aveano occupato il ca stello della Pietra, e nel i 41 3 erano riusciti a respingere il Conte del Tiralo, eh’ era calato su di loro; e poi occuparono, amichevol mente, un dopo 1 ’ altro, gli altri castelli, sì che la vedova di Gu glielmo Castelbarco Signore di Castelnuovo e di Lizzana, si fece ad invocare

Aldrighetto, ed ottiene da lui quella signoria ed il castello con il compenso di Nomi (12 novemb. 1416 4 ), é poscia la vende definitivamente alla Repubblica, e ne intasca il prezzo convenuto. Rovereto divenne allora il capoluogo e la sede del governo de’Veneziani ; il quale sì estendeva dal castello della Pietra alla Chiusa veronese. Ebbe il suo primo provveditore nel nobile 1) Baroni Clemente Cavalcalo : Idea della Storia e delle consue tudini antiche della Valle Lagarina , pag. 276, N. 77. 2 ) Muratomi

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 6 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
d’animali s’ uniscono talvolta delle ossa umane in parte abbruciate; ed alle selci, altre pietre che talvolta hanno forma di macinette atte a frangere il grano -). E così è delle stazioni litiche nel Trentino, onde si può inferire, che da noi l’uomo della Pietra era ad un tempo pastore e cacciatore, si cibava essenzialmente di carne ; ma è altresì presumibile, eh’ egli tenesse conto dei frutti della terra, e coltivasse il suolo per la riproduzione di qualche cereale e di qualche pianta tessile, come

fu osservato in altre stazioni analoghe alle nostre. Due sono le stazioni litiche note sino ad oggi nel Trentino : quella del Colombo di Mori, che fu scoperta ed illustrata stupenda mente dall’ egregio nostro archeologo Dott. Paolo Orsi di Rovereto 3 ) ; e quella della Forca di Mezzacorona, di cui abbiamo una comuni cazione fornitaci dall’ egregio Prof. Desiderio Reich 4 ) : la prima più copiosa di materiali preistorici, e la seconda meno, e tuttavia tale da offrire non poche analogie con la stazione del

Colombo ; sicché ambidue concorrono a farci conoscere l’alta antichità dell’ uomo tren tino, e le condizioni della vita, in che versavano i nostri primitivi padri, condizioni poco liete per noi che gustiamo i comodi della vita civile, e ce ne sentiamo attaccati, malgrado le menzogne, delle quali questa vita è ripiena. *) Orsi Prof. Paolo : ha stazione litica del Colombo di Mori. Reggio dell’Emilia, dal Bull, di Paletn. Italiana , 1882, pag, 25 e seg. 2 ) Orsi: La Stazione litica cit. pag

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