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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 157 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
157 marchese Lodovico entra intanto in Trento, vi dichiara abolito per sempre il dominio del vescovo, e chiede che gli sia prestato il do vuto omaggio !). • A’ dì 28 ottobre 1848 il Papa avea nominato vescovo di Trento un Giovanni III da Pìstoja ; ma il Marchese non io volle riconoscere, onde avvenne, che il neoeletto, venuto su pel Garda, si trattenne a Riva, contento della signoria di quella terra e delle vicine castella. Clemente VI 1' avea raccomandato al Visconti, ma da lui non ottenne che

lettera arrivata dal cielo in Gerusalemme assicurava, che Cristo non avrebbe più misericordia con gli uomini, se questi non Ve lo costringessero a forza di penitenza é di elemosine. In Trento la moria non fu minore delle altre città invase dal morbo letale, e ce ne fa fede la cronaca di Giovanni da Parma, canonico della chiesa di san Vigilio, e testimonio oculare del terribile flagello ; cronaca che ci venne conservata da Innocenzo a Prato ä ), e fu poi stampata nel d) Vergi: Storia citata, XIII, pag

. 71. — Montebello: Storia della Valsugana ecc. pag, 73. — Frapporti : Opera citata , pag. 467. a h Vergi : Storia della Marca Trevigiana , XIII, pag. 82-83 ; XII, Dò- cum. pag, 136, - ■ 3 ) Sistoria Tridentium Civitatis lib. V, MSS. esistente nella Bibl, Cloni, di Trento,

scarsi soccorsi, tali da non poter agire contro 1’ ostinata oppo sizione del-conte del Tiralo, e di dovere rimanersi tuttavia impacciato nelle proprie finanze, già aggravate da debiti incontrati, e in ispecie presso certo Lippo degli Ammanati di Pistoja, capitano di Brescia. Se ne volle cavare, ed a questo fine scende a Verona, e il 29 no vembre 1349 cedette, con il diritto di ricuperamento, a Mastino II della Scala il dominio di Riva con Tenno, Ledro, Tignale, la valle di Cavedine ed Arco per 4000

, e della quale ci dà una splendida descrizione il Boccaccio nella Introduzione alle sue famose Novelle. E ci venne con tutte le esagerazioni del volgo credente in ogni sorta di racconti, che servivano ad aggravare il male ed à renderlo più spaventoso. Veniva detto, ed erano anni di mas sima ignoranza, che la malattia fosse venuta con un globo a più colori apparso nel cielo; il quale, cadendo s’aperse, e portò il fetore che ammorbò 1’ aria e produsse il male desolatore. E si bucinava altresì, che una

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 256 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
veniva eletto a sostituire il Balclungo, eh’ era morto il giorno 3 marzo-, ma durante il corso delle trattazioni, pervenuta in Trento la notizia della malattia e morte vicina del Pontefice, il cardinale desio, con lettere regie, fu ricercato a portarsi a Roma insieme con il cardinale Matteo Long, arcivescovo di Salisburgo. Prese seco il suo cancelliere Antonio Quetta. e l’Assemblea, per V assenza di lui, impedita a pro cedere negli affari, Fu di nuovo interrotta. Muore il Papa (25 set tembre

sua corona. Restituì a Muley gli Stati 1) Db Leva: Opera citata, IH, pag. 139. 2) Vedi p. Mobizzo : Storia del Congresso dì Trento ecc. Borgo, Mar chetto, 1884, op. in 8 . — Sententia di Trento dei 7 giugno 1535, M '88 della Bibl. Com. di Trento, N. 1167. - . ’

) ; il re Ferdinando avea commesso ai suoi oratori di prestarsi, ' perchè venga promosso al pontificato il cardinale Bernardo; ma Cle mente. morendo, avea raccomandato Alessandro Farnese, e i car dinali intervenuti nel conclave convennero nel nominarlo (12 ottobre). Vi aderirono anche quelli di parte imperiale, per la cagione, che il Farnese avea sempre mostrato, massime in sede vacante, di non temere il concilio *). Si disse Paolo HI; ed appena Bernardo fu reduce in Trento, riconvocaronsi gl’ Imperiali

ed i Veneti, ed ai 6 febbraio 1535 . ripresi in mano gli affari, formularono le relative sentenze ed ordina zioni, le quali furai date, e messe in iscritto per mezzo degli stessi eccrni Arbitri e Mediatori, che in forma di giudici sedenti sopra singole cattedre vennero poi pronunciate (7 giugno) presenti ì nobili signori Gio. Antonio Cotta, Stefano Porro, Girolamo de Geremii, il secretario del Re de’ Romani per la reggenza della contea del Tirolo, Aloisio de Fola, e i mandatari regi e quelli della

serenissima Repubblica 1 ). E mentre ciò si compiva, il nostro Cardinale vescovo ritornava in Germania per assistere il re Ferdinando nel tentativo fatto per to gliere le differenze pendenti traini eil Vaivoda di Transilvania circa la corona d’Ungheria; e reduce dì là, partiva da Trento alla volta di Padova allo scopo di larvisi curare da un male che lo travagliava, Carlo V avea nel frattempo spinte le sue armi sino alla costa settentrionale dell’Àfrica contro i Corsari, che erano arrivati a pos sedere

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 265 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
' 265 17 luglio 1546, mal soffrendo di essere contraddetto, si scagliò contro Dionisio Zannetini vescovo greco di Chironia, e lo percosse, e gli cavò parte della barba 1 ), onde per ordine del concilio fu posto in arresto presso i Padri Riformati 2 ). Indi ai -25 aprile giungeva a Trento, perda via di Peschiera, Riva, Arco, Toblino e Vezzano il cardinale Farnese diretto alla dieta di Worms. A Riva veniva incontrato dai cardinali Cervino e Madrazzo; e giunto in città, fu festeggiato dai prelati

i vescovi italiani si mettono in via per Trento. Ma il concilio è nuovamente rimesso ad altro tempo per la ragione, che si volle attendere il risultato della commis* sione affidata al cardinale Farnese, e quello della dieta di Worms. E si sapeva che all’ Imperatore non sembrava per ora cosa opportuna di prendere una certa risoluzione circa le cose del concilio, non tro vando ancora disposti i Luterani ad intervenirvi. 1 ) Pallavicino: Storia del Concilio occ. lib. Vili, C. 44. 2 ) Manci : Annali

Trento. MS3. della Bibl. Com. di Trento, N. 1098, pag. 283. . . 3 ) Giuliani; Àì'chivio citato , pag* 102. D Sarpi: Istoria del concilio tridentino, lib. II, 10. 5 ) Saiuu ; Opera citata , lib. II, 12.

autorità ■ per la qual cosa, pensando al rimedio, sperava di potere accendere una guerra di religione, che tenesse l’Imperatore occupato da non pensare al concilio, nè alle riforme. Ma a questa speranza faceva ostacolo la deliberazione presa dal Pontefice di dare Parma e Pia cenza al figlio suo Pier Luigi, per la quale dovea pure intendersela con T Imperatore. I legati e i pochi vescovi che erano in Trento temevano che potesse venire aperta un’ altra dieta, e tratti a mille dubbj e timori scrivevano

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 476 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, ad eccezione degli ultimi sette, che passò tranquilli, facendo concordati, scomunicando le società secrete, rianimando la lotta contro lo spirito di libertà, e benedicendo i principi ristauratori del passato senza riguardo a scismatici ed a protestanti. Fu portato alla tiara, dopo molte gare, il cardinale Annibaie Della Genga, nobile Spoletano, che si disse Leone XII (28 settembre). Avea sessantatre anni di età, ed era noto anche in Trento pei lieti momenti passati in questa città, e per le relazioni

, se prendiamo ad esempio il discorso detto, in quell’ occasione, dal prof. Garzetti agli scolari deliri, r. studio filosofico, le poetiche composizioni e le iscrizioni che vennero a gala, e si leggono nel volume a stampa più sopra citato. Nell’anno seguente (25 agosto 1823) transitava per di qua alla volta dì Monaco e di Vienna il corriere proveniente da Roma ap portatore della notizia della morte di papa Pio VII avvenuta il dì 20 dello stesso mese. Era vìssuto pontefice 23 anni agitati da molte sciagure

epistolari da lui mantenute alla lunga con quello spirito bizzarro che fu il nostro ab. Simone Poli. E fu sul principio del suo pontificato) che la sede episcopale di Trento si vide onorata del nuovo Pastore. Ma non più il Capitolo ci entra nella elezione del vescovo: Sua Maestà a dì 12 novembre 1823 nomina vescovo di Trento il sacerdote Francesco Saverio Luschin Carinziano, e con sigliere presso il governo del Tiralo. Il Papa ne conferma l’elezione (24 maggio 1824), e l’eletto viene consacrato

(3 ottobre) in Salis burgo da quell’arcivescovo Augustino Gruber assistito dai due prelati t) Graziadei : Manoscritto citato. 2 ) Francesco I in Trento nelle feste di Natale 1822 . Trento, Mo nacali, 1823, pag. 5-23.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 111 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
dell’indefessa assistenza prestata a lui nel suo esilio da Trento contro i tirannelli che lo perseguitavano 1 ). Colà, come apparve la notizia della rivolta di Trento, si risolve a ritornare, e per via fa pace con gli uni e gli altri a prezzo di molti sacrifizj 9 ); e dopo cinque anni dì vita raminga e sconfortata, rientra in Trento, dove fissa la sua residenza al dosso Malconsiglio (Malcojiseì) nella casa fabbricata da Sodegerio di Tito, morto nella prima metà di giugno 3 ), quasi con

temporaneamente al suo arrivo. Cerca tosto di premunirsi di denaro per fare fronte alle spese incontrate, e in ispecie, per promuovere la sua difesa, per pagare le guardie di Calisperg, i balestrieri ed altri militi posti a guardia del castel Selva e di Castelvecchio, ed a questo fine investe (15 giugno 1255) un Oderico da Ponte della muta o dazio del ponte di Trento all’Adige ■'*). Cacciato il nemico di città, questo ritorna presto per la Val- sugana con l’intento di cogliere i Trentini all’ insaputa e farne

ven detta; ma giunto sotto le mura di Trento, contra ogni sua previsione, è costretto ad arrestarsi dinanzi alle opere di difesa incontratele di ritornare indietro. Ed è detto, che la Valsugana in quell’ incontro avesse dovuto soggiacere al furore dell’ esercito di Ecelino, che, come dice il Monaco Patavino citato, ebbe a devastarla crudelmente con rapine, incendj e la distruzione di molte ville e castella 5 ). Mainardo intanto campeggiava la valle superiore dell’Adige °), e in lega con Ecelino

dei Castelbarco, che finì male, perchè infida e bugiarda 8 ). Papa Alessandro IV scrive nel febbraio 1256 *) Alberti : Annali cit. pag. 127, 2) Durig : Beiträge zur Geschchte Tirols in der Zeit Bischof Egno's, pag. 48 e seg, 3 ) Durig : Opuscolo citato , pag. 50. *) Alberti: Annali eil. pag. 126.— Vergi: Codice dipi. Eceliniano , pag. 378. s ) « qui multa castra, ot villas, eorum incendiis, quam rapinis cru- « delitor devastavi! » Opera et pag , citate. *’) Frapporti: Bella storia e della

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 229 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, e intimano pel primo settembre un concilio generale da tenersi in Pisa. Il concilio avea per iscopo la riforma della Chiesa, onde av venne, che il popolo romano incominciò a muoversi per proclamare la repubblica, i cardinali si disponevano a mercanteggiare i loro voti, e T Imperatore faceva mostra di volere di proposito ciò che altra volta, in confidenza, esternato aveva al vescovo di Trento *), ed al barone Paolo Lichtenstein 2 ), vale a dire, di aggiungere alla corona imperiale il triregno. Ma papa

Giulio non se ne dava pensiero: man giava, e beveva, fulminava di censure coloro che avessero brigato per la tiara, intimava un concilio da tenersi in Laterano, invitava i re di Spagna ehi'Inghilterra a difendere F unità della Chiesa, interdi ceva Firenze _e Pisa, e dichiarava di continuare la guerra ad ogni costo. Giorgio vescovo di Trento intanto continuava a vegliare e a dirigere le cose pubbliche sì nel principato, che a Verona, e sempre a seconda delle viste dell’ imperatore, del quale

229 dal maresciallo Trivulzio. E mentre il Papa si curava della guerra, i nemici di lui vociferavano di non volere tollerare un pontefice guer riero, tutto dedito alle cose temporali, reso strumento d’ una politica * ambiziosa e mondana, portato a compiere, con i pensieri e le mani sanguinose, t divini uffici- H re Lodovico non parlava che di concìlio, 1’ Imperatore ne riconosceva 1’ importanza, e i due monarchi s’ uni scono a parecchi cardinali che avevano abbandonato il partito del Papa

si professava ministro e suddito devotissimo. E che ciò sìa lo sanno e Veronesi e Trentini ; i primi sempre timorosi d’incontrare il di lui sdegno per la gloria dell’ Impero, vessati da lui in mille guise, e puniti severamente nelle loro aspirazioni. Nessuno potea fiatare, desiderando il ritorno dei Veneziani : la forca e 1’ esilio erano i mezzi da lui impiegati per mantenere la fedeltà giurata al Sovrano. In Trento non c erano i rigori adoperati per tenere in fremde i Veronesi ; ma c era il Vescovo ■ con

tutta la buoua disposizione d’opprimere gli spiriti, e di renderli umili servi de’ suoi voleri. Ed a questo riguardo è notabile 1’ atto so lenne di confederazione perpetua ch’egli ebbe a stipulare con F Impe ratore conte del Tirolo, e gli Stati della provincia tirolese compreso il vescovo di Bressanone : atto che si conosce con il titolo di Libello deW Undici, e fu ,, infausto seminario di guai ai vescovi successori “ 3 ). L’anno 1511 è poi degno di memoria per essere comparso nel b Schreck

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 253 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
(21 gennaio 153 1 )* presente il Cardinale di Trento ; il quale finita quella solennità, ritornò alla sua chiesa. Egli avea ai 12 dello stesso mese ed anno con il consenso del Capitolo permutata con questo re la giurisdizione di Bolzano con quella del borgo e del castello di Tergine ; permuta che fu poi confermata dal pontefice Clemente VII ’j. I principi protestanti si raccoglievano intanto in Smalkalda, dove stabilirono una lega per la difesa e il mantenimento della libertà germanica, e il Papa

253 la confessione della loro fede estesa da Melatitene e contenente i punti principali di religione e le cerimonie e pratiche ecclesiastiche, a cui i confessionisti non intendevano di tenersi. E già nella dieta l’ar civescovo di Magonza avea predicata la guerra, e 1' Imperatore in sieme con il fratello suo Ferdinando veniva provocato a por mano alla spada per combattere e punire i disturbatori della pace cristiana. Ferdinando fu allora eletto re de’ Romani, e n* ebbe la corona in Äquisgrana

incominciava a dimostrarsi non soddisfatto di Carlo V, perchè avea permesso che venisse letta la confessione degli eretici, e avesse acconsentito all’ abolizione di alcuni riti, e promesso il concilio. I principi della lega scrivevano all’ Imperatore, ringrazian dolo della fatica adoperata nell’ ottenere che fosse celebrato un con cilio, e chiedevano che fosse tenuto libero da ogni pressione; ma Clemente negoziava con il re di Francia una confederazione, andava personalmente a Marsiglia, ed ivi conveniva

con lui, perchè s’ado perasse ad accomodare le differenze di Germania senza il concilio, e perchè si facesse il matrimonio di Enrico, secondogenito del re, con Caterina de’ Medici, sua pronipote. ■ In Trento, nel giorno stesso dell’incoronazione di Ferdinando rede’ Romani, un incendio divoratore avea quasi per intero distrutto 1’ edificio, ormai progredito, che il desio faceva eseguire accanto al vecchio castello del Buon Consiglio 2 ). Se ne dovette ripigliare la costruzione, e tale e tanta

fu 1’ energia che vi si mise, che tre anni •dopo apparve condotto al suo termine, con quell’ ampiezza, e ma gnificenza da renderlo, come dice il Mariani „ una Regia formale, ■e'una Residenza aurea“. Vuoisi che Giammaria Falconetto n’avesse fatto il disegno, il quale, dato poi ad ispezionare a Francesco Sarisovino, passasse per* la sua esecuzione in mano di Maestro Martino di Como :1 ). Il Clesio vi provedeva a tutto con particolare impegno, malgrado che poeti rimanesse in Trento, e fosse di continuo

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 225 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
d’interdirla per modo, che potesse venire derubata impunemente da tutti, e fosse scomunicato chi desse asilo ad un veneziano. Pubblicato l’interdetto, s’incominciarono’ le ostilità, e fra Agna- dello e Mirabello i Veneziani ebbero una terribile sconfìtta (^mag gio 1509): l a quale decise della sorte della Repubblica. L’Alviano n era caduto prigioniero ; Caravaggio, Bergamo, Brescia e Crema s’ affret tarono a riconoscere il vincitore, e tanto grande fu lo spavento di che *) Màkiami : Trento con il sacro

suono dei tamburi, e in pari tempo i cittadini sbucciano armati da tutti i luoghi, li circuiscono, e li costringono ad andarsene coperti di avvilimento i ). E intanto i Veneziani tornano ad invadere il campo nemico, e sono di nuovo rincacciati. Incominciano allora a sentire il bisogno della pace, e pace desideravano anche gl’ Imperiali ; onde Massimiliano ne commette la trattazione al maresciallo Paolo di Lich- tenstein ed al vescovo Giorgio. Questi se ne fa iniziatore presso il veneto Senato

. I Veneziani non seppero di questa lega, che quando fu pub blicata, o poco prima. Approntarono tosto un possente esercito che misero sotto la condotta del conte Pitigliano fiancheggiato da Bar tolomeo d’Alviano che avea il titolo dì governatore; ambidue Romani della famiglia degli Orsini. Andrea Gritti e Giorgio Cornano n’aveano la sorveglianza, ed erano procuratori della veneta Signoria. L’Alviano, che si ricorda per un ordine dato in marzo 1509 circa le fortifica zioni da farsi in Rovereto 2 ), dovea

prendere P offensiva contro il ducato di Milano, mentre il Conte avea da tenersi alla difesa ; ma nessuno dei due poteva oltrepassare i confini. E intanto i Francesi che erano in Lombardia si preparavano a combattere ; Massimiliano poneva i Veneziani al bando dell’ Impero ; il Vescovo di Trento riceveva dall’ Imperatore ordini, perchè tenesse ben custoditi e pre sidiati i passi di confine; e il Papa intimava a Venezia di restituire, entro ventiquattro giorni, alla Chiesa le terre usurpate, minacciando

Concìlio e altri notàbili, pag. 298 e seg. 2 ) Due documenti tratti dalla Mazzeltiana, e pubblicati per le nozze Scintoni-Dorir/oni. Trento, 1855, pag. 10 e seg.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 266 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Da lettere dei 29 maggio i prelati raccolti in Trento appren devano la nuova della morte di Costanza Farnese figlia di Paolo III maritata. Santa Fiore, della quale dicevano che „ era molto in grazia „ del Papa di tal maniera, che in sua mera istantia S. S.tà promosse „ molti Prelati al Cardinalato, tra quali il cardinale da Rimini (Ascanio „ Parisiano), che sborsò già quantità di denari, quali soli furono causa „ della sua promotione, essendo lui altrimenti da tutti, il S. Collegio „ e gli

de’ viveri, e pel caldo che trovavano eccessivo, e per la deficenza di certi comodi della vita e pei cittadini che dicevano avessero un contegno riservato verso i fore stieri. Chiesero, che si facesse un bando contro il costume che avevano i terrazzani di ballare alla festa, e di raccogliersi in allegre brigate 4 ) malgrado che qualche prelato v’ intervenisse, e si dilettasse ballare „ con le belle “ 5 ); e non cessando di lagnarsene anche in pubblico provocano la colera del Cardinale di Trento, il quale

da Bressanone scrive ai Legati, protestando contro i detrattori, e minacciando di 9 Dollinger : Ungedruclde Berichte und Tagebücher zur Geschichte des Concils von Trient , I, pag. 80. 2) Massarelli Diarium MSS. 7 et 8 Junii. — Giuliani : Archivio citalo, pag. 184. 3) Ricotti : Storia della Monarchia Piemontese Firenze, 1861, I pag. 257. — Si nota, che il Principe in quel suo passaggio per Trento ebbe a deplorare la perdita di due paggi ; i quali, usciti di città a ca vallo, prima che si facesse giorno

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 268 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
venire aperto a condizione però che non vi sì parlasse che della sola riforma. La cosa tendeva a spogliare il Papa di una parte della sua autorità, e tuttavia, celando le proprie intenzioni, rispose a Sua Maestà in termini generali, e facendo uso degli stessi termini, indisse pei l3 decembre il concilio. Il cardinale Madruzzo ai 27 agosto ripassava da Bressanone, dov era stato 1 ’ estate, a Trento, e parlando con i Legati delle que stioni del giorno, della mala riuscita della dieta di Worms

e dei timori che faceva nascere il pensiero della nuova dieta di Ratisbona, proponeva che il S. Padre mandasse a quella dieta, non il Farnese, ma un uomo che fosse gradevole alla nazione tedesca ed all’ Impe ratore e fosse da vero affezionato alla Santità Sua ed alla Sede apo stolica'. Diceva non essere opportuno mandarvi un Italiano, perche ed’ Italiani sono ai Tedeschi in mala opinione, e eh’ egli solo sarebbe il soggetto più atto a questa .'missione, e primieramente, perchè come principe dell

mandare alcuno, per la ra gione, che l’Imperatore nella dieta di Worms fe’ mostra dì non cu rarsi „nè di N. S., nè del concilio, nè di Legati“. E tuttavia il Madruzzo insisteva, che avrebbe fatto buon ufficio alla Santa Sede, se fosse mandato, non volendosi alla dieta, allo stesso Imperatore 1 ). E mentre si trattava dì queste cose, i vescovi stanchi del lungo. attendere, incominciavano ad abbandonare Trento, ed a far ritorno alle loro diocesi, dubitando dell’ apertura del concilio, e facendo

, se il concilio si terrà o no, se sarà tenuto in Trento, oppure in altra città d’Italia ; ma coni’ ebbero da Roma e da altre parti lettere b Massàrelli 'Diarium cit, 31 Augusti od 1 Septembris, in Dollin- ger : Opera eil. I, pag. 105-110.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 203 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
riduca ricadesse al Vescovo, quando però questi avesse rimborsato ai di lui eredi il denaro, che il Vescovo avea ricevuto da Sigismondo *). In Trento conferma la società dei portatori, e poscia conferisce al- I Arciduca conte del Tirolo, verso certa pensione, per sei anni, l’uso e godimento delle miniere del vescovato 1 ) ; ma fatto ciò, quando avrebbe avuto più bisogno di quiete, si sentì bucinare intorno il ru more della sollevazione. Molti nobili e cittadini di Trento lo aveano in uggia

Sigismondo, il quale venne in Trento ; e, con fermati ai cittadini i loro privilegi, promise, che non sarebbe imposto alle città nessun capitano che non fosse pratico della lingua italiana, e che questo nel suo ingresso giurerebbe di amministrare imparzial mente la giustizia, e di mantenere inviolati gli statuti e i privilegi. Concedeva inoltre, che i vini forestieri non potessero venire introdotti nella città ; che i cittadini avessero libertà di tradurre le mercanzie di Bolzano con lo stesso moderato

, e come questi incominciarono ad agire sul popolo per trarlo dalla loro parte, il Vescovo si ritrasse dalla città, 'rifuggendosi in Bolzano, o lì presso, nel castello di Kimbelstein, ove dimorò esule più di due anni. Una delle cose, per le quali il Vescovo era caduto nello sdegno de’ Trentini, fu la disposizione da lui presa di conferire a Tedeschi le cariche del principato. A ripararvi Io chiedeva il bi sogno della pace ; ma il Vescovo non osava pensarci, e ci pensò in luogo suo 1 ’ arciduca

11 ; uomo di scarso ingegno e avverso ai letterati, che diede un pontificato oscuro e di nissuna utilità. Del resto il nostro Vescovo quanto fu improv vido per la città e pel principato, altrettanto fu solerte nel provvedere al bene materiale della sua Chiesa, lasciando ad essa gran copia di vasellami d’ argento, e reintegrandola dell’antichissimo feudo di Ca stellare, del quale, i Marchesi di Mantova da molto tempo non chie devano l’investitura ; e poi rifornì e ristorò il castello del Buon Con siglio

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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 153 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
mutavano le cose per la instabilità della nota Contessa. Ella avea - indole bizzara, ed accessibile a tutte le insinuazioni de' suoi cortigiani, per cui disgustata del marito, incominciò a piegare in favore di Lo dovico di Brandenburgo, figlio deli’imperatore Lodovico di Baviera. I cortigiani le insinuarono il ripudio, e Margherita ne colse il destro e 1 ’ occasione per effettuarlo. Il Vescovo ed il Comune di Trento lo intravedevano vicino, ed allo scopo di prevenirne gli effetti, che po tevano

derivare a danno del principato, s’accordano insieme e si dispongono alla difesa, ordinando presidj, invitando i cittadini a ri fare le mura della città, e disponendoli ad essere pronti alla guerra ed a contribuire alle spese, che per essa si dovrebbero incontrare. Se non che, dopo le prime voci sparse intorno a questo ripudio, parve che la cosa fosse stata posta in dimenticanza. C’ era calma, sì che lo. stesso sposo più non dubitava, e riposava tranquillo nell’apparente conversione della consorte

; e ciò si mantenne sino al dì d’ Ognisanti dell’ anno 1341. In quel giorno Giovanni era uscito di castello per attendere ad un divertimento di caccia ; ed assente lui, vi si licen ziarono i soldati boemi, e presto presto v’arrivò il novello sposo; e, in presenza dell’ imperatore Lodovico e dì molti imperiali, il ve scovo di Frisinga benedì solennemente la novella coppia con tutte le cerimonie della religione. A questo avvenimento si scosse la Santa Sede, che, sdegnosa del prelato fautore degli

intrighi di Margherita, non si trattenne dallo scagliare ì suoi fulmini sui nuovi coniugi ; e si scosse il Vescovo di Trento, che non poteva parteggiare per il nuovo Conte. Il Trentino se ne risentì, e per quella sua naturale avversione al dominio stra niero, incomincia a temere, che la nuova dinastia sarebbe per rin novare sul principato le pretese dei Mainardi. E già il conte Lodovico agiva in secreto contro il Vescovo, cercando di guadagnare a se i suoi vassalli. Siccone di Caldonazzo fu primo

; e il Vescovo raccozzava milizie, e faceva denaro, ipotecando i beni della mensa allo scopo di essere pronto alla resistenza 3 ). E intanto *) Vergi: Sloria della Marca Trevigiana , Xtl. p. 160. Docum. p. 51, '?) Alberti: Annali cit. pag. 241. .

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 101 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
101 per essa non si toglieva che vivessero le ostilità dei principj profes sati. dal Papa e dall' Imperatore. Il vescovo Gerardo, che era ghibellino ed avea partecipato alla dieta di Cremona, non si curava delle intemperanze papali, imitando l’esempio di que’ vescovi con dominio temporale, che non si tenevano obbligati alla voce del pontefice se non in quanto si riferiva a cose meramente spirituali. Della scomunica scagliata sufi’ Imperatore non tenne conto ; ma invece piegò docile alle istanze

recalcitranti, ai quali compensa le prebende con altrettanti benefici vacanti, e immette le monache in possesso della medesima (io settemb. 1229), dove si mantennero per lo spazio di circa seicento anni 1). Del resto fuori delle cose spirituali, ei non riconosceva che l’autorità dell' Im peratore ; e per esso, e per la concordia, in cui viveva con il conte del Tiralo, suo assessore, poteva disporre del principato senza tema di opposizioni. Esigeva collette, imposte e contribuzioni, trionfava delle molestie

che gli pervenivano da taluno de’ suoi sudditi, ed esercitava liberamente ovunque, e in qualunque affare i suoi diritti. Visse per ciò tranquillo sino al declinare dell’anno 1232, nel quale dovette soggiacere alla sorte comune degli uomini. Ed è da lui che la cattedrale di Trento riconosce la maggiore delle sue entrate, avendo egli ordinato, che il conferimento di qualsivoglia beneficio, in tutta la diocesi, fosse nullo e di nessun valore, se prima non si fossero accordati i primi frutti

ai provveditori della -fabbricieria di essa cattedrale ; provvedimento questo, che riconfermato dal vescovo Egnone, passò a’ suoi successori 2 ), ed è in piena osservanza anche al presente. Non cosi avvenne di Aldrighetto dei Signori di Campo in Giu dicane, che, eletto successore a Gerardo menò vita travagliata sino alla fine. Alla sua elezione pare abbiano vinto gl’ intrighi, di parecchi vassalli 3 ) di parte guelfa, e la divisione trasse Federico di Lazaro *) Alberti: Annali cit. pag. 97. — Reich prof

. Desiderio: Del mo nastero di S. Chiara di Trento. Trento, Prog , dell'i. r. Ginn. Sup., 1884, 2 ) Alberti: Annali _ cit. pag. 99, —Mazzetti: Antiche Relazioni tra Cremona e Trento , pag. 58. 3 ) Alberti : Annali cit. pag. 102,

13
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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 263 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
1542 designava Trento come città situata all’estremo confine d’Italia verso la Germania. Se non che un pensiero di mon dana politica lo teneva continuamente preoccupato, ed era quello della grandezza de' suoi figliuoli e parenti, per la quale s’induceva a fare ed a brigare senza riguardo alla contraddizione a cui esponeva il suo zelo riformatore. Divenuto pontefice, avea conferita la porpora ai due suoi nipoti Alessandro Farnese e Guido Ascanio Sforza da Santa Fiore, e non bastando alla sua paterna

lo precedettero, i quali per amore alle grandezze temporali temevano il concilio ed ogni riforma che per esso si dovesse introdurre negli ordini della Chiesa. Poco si credeva al di lui zelo pel concilio ; ma il concilio era vagheggiato dall’ Imperatore, come un ripiego atto ad infrenare il rapido propagarsi della Riforma. Egli riteneva, che le dissensioni esistenti avessero origine dalla Corte di Roma e dagli abusi del clero cattolico, per la qual cosa nella pace di Crespy in dusse il re di Francia ad unirsi

a lui nella determinazione d’impie garsi, perchè il concilio fosse convocato. PI quella pace era stata conchiusa senza che il Papa sapesse nulla, e senza essere ammessi i due cardinali venuti per tal negozio sino a Lione l ). Il Papa temeva Che nel secreto in quella osservato stesse una minaccia contro la. Curia romana, e fu sotto 1’ impressione di questo timore, che s’ af fretta a pubblicare la bolla dei 19 novembre 1544, della quale si rallegra con la cristianità della pace che sarebbe per

conseguire con il concilio. Ne fu stabilita la convocazione a Trento, e si ordinò, che avesse principio il giorno 15 marzo 1545, Però, la fretta .del Pon tefice non piacque all’Imperatore, e tuttavia Carlo V invia amba- l ) De Leva: Opera citala, III, pag. 531.

14
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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 147 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
in concordia con il vescovo di Trento, e da lui ricevono la investitura dei loro feudi 1 ). Inoltre si nota, che, sotto il di lui governo, fu in cominciata la riedificazione della chiesa di san Apollinare fuori di Trento, e che Nicolò e Gerardo d’Arco fondarono un convento dei Celestini alle Sarche. Papa Clemente V era morto dopo otto anni e dieci mesi e ■mezzo di pontificato (20 aprile 1314). A lui successe Giovanni XXII di Lahors, cardinale vescovo di Porto ; il quale visse pontefice diciotto

colà sì combatteva, il Papa sosteneva che i diritti .imperiali spettano alla Santa Sede. Mandava intorno legati ad, esercitarli, destituiva i governatori imperiali eh’ erano in Italia, e ingiungeva al cardinale del Pogetto, che annichUlasse i Ghibellini lom bardi. Un orgoglio incredibile induceva Giovanni XXII a credere, che colui che continuasse nell' esercizio delle funzioni imperiali, senza il permesso della Santa Sede, facesse offesa alla religione e a Dio 2 ). E nondimeno la spada decideva

della corona dell’ Impero ; Lodovico di Baviera avea vinto, e, fatto prigioniero il suo competitore nella ..famosa giornata di Mühldorf (28 settembre 1322), lo rimetteva in dibertà (1325), ottenendo da lui la cessione dei diritti e delle ra gioni che stimava di avere sull’ Impero. Ma il Papa non si dava pace. Qrdinava a Lodovico di desistere da ogni funzione imperiale sotto . pena della scomunica ; e, renitente, lo • citava dinanzi al suo tribunale, e, non comparso, lo scomunicava. Una dieta

menico, e stimolato dai Ghibellini, scende in Italia. Il giorno 16 feb braio 1327 arriva in Trento, e vi rimane sino ai 13 marzo, tenendo *) Alberti: Annali cit. pag. 223 . -) Raynaldi Continuatio Annalium Eccl. Baranti, an. 1317.

15
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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 271 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
271 di data è riportata dal Cantù l ). Ai primi di marzo ritorna a Trento, ritenendo di persuadere i cardinali Legati, ma inutilmente, onde se ne va anche da Riva sulla metà dello stesso mese, recandosi, non senza coraggio, a Venezia ad aspettare il breve che commetteva la causa del suo processo al nunzio Della Casa ed al patriarca Marino Grimani -). Ai 7 gennaio s’era tenuta la seconda sessione conciliare, ed -, ai 4 febbraio si teneva la terza. E mentre così procedevano le cose del concilio

, in Germania la lega smalkaldica si disponeva a fare la guerra a Carlo V. Egli con il trattato di Crespy avea fatte palesi le sue intenzioni, patteggiando con il re di Francia un’unione cattolica ed una spedizione contro i Turchi, poi avea trattato con. il Pontefice per la convocazione del concilio, avea scagliato il bando imperiale contro i capi della lega, ed ora chiamava un esercito dai Paesi Bassi per farlo eseguire. Moriva intanto ad Islebia (l8 febbraio 1546), il pacifico fondatore della Riforma

; ma i decreti che vi si pubblicarono non piacquero a Cesare, perchè, versando sui donimi non potevano giovare a riconciliare gli animi dei protestanti, e li ren devano invece più avversi al concilio ; onde fu scritto a Trento che si attendesse alta riformazione. Il Papa non voleva disgustare Cesare nel momento che trattava con lui d’ una guerra di religione, per la quale era di mezzo il Cardinale di Trento, quale incaricato a fare la parte dell’Imperatore 3 ). Questi avea ricevuta la missione in .Ra tisbona

. 338. v 3 ) Il Bonelli (Monumenta etc. pag. 199) nota che al nostro Cardinale addi 29 aprile 1546 era stata assegnata una pensione di 2000 ducati sui frutti della mensa archiepiscopale di Compostella*

16
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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 234 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
e il Papa si dava premura ad accrescere la grandezza della propria famiglia, giovandosi del papato, il Capitolo di Trento sì raccoglieva e nominava concordemente a Vescovo Bernardo Clesio (12 giugno 15i4)> arcidiacono, protonotaro apostolico, dottore in ambe le leggi, consigliere e luogotenente imperiale ì ). Nacque 1 anno 1485 da Ali- prando Signore di Cles e dalla contessa Dorotea Puchs ; la natura lo dotò delle migliori qualità di mente e di cuore, e coni’ egli si rese alla camera degli

studj, ottenne quello splendido successo che gli preparò la via agli onori, alle dignità civili ed ecclesiastiche. A Bo logna riportò la laurea dottorale, e di ritorno in patria, il vescovo Giorgio III, che gli avea già conferito nella sua chiesa un canonicato, lo trattenne in Verona, nominandolo suo consigliere. Indi lo invìo a Trento a fare parte della reggenza del principato, e quivi il Clesio si dispose ad accettare il grave ufficio che gli era stato assegnato dai canonici alla morte del vescovo

stione fu decisa in favore di quest’ ultimo, ogni cosa fu rimessa alla quiete. 11 Clesio, ottenute le bolle papali con la facoltà di ricevere gli ordini sacri da quel vescovo che più gli piacesse, e di farsi consa crare da due o tre vescovi 3 ), rinnova con Massimiliano quale conte del Tirolo, le consuete convenzioni, ed entra nel possesso del prin cipato. Trento mai vide feste che si potessero paragonare a quelle che .furon fatte nell’ occasione del suo esaltamento. Sembra che questo vescovo, primo

che inaugurasse tra noi lo splendore del trono, abbia voluto emulare lo sfarzo delle festività di che volle circondarsi il .pon tefice Leone X nel giorno della sua incoronazione in Roma. È in vero tra lui e questo pontefice sì riscontrano certe relazioni che ac cennano avere entrambi il medesimo spirito rivolto alle grandezze insinuate dal tempo, che si svolgeva sotto le influenze del Risorgi mento. Il Pincìo narra, che il Vescovo nel giorno della sua Consa crazione (7 settembre), prima dei vespri

17
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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 617 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
N.° 34 - Serie dei Prelati del Convento Preposituraie dei Canonici Regolari di Sant’Agostino in San Michele all’Adige fondato 1 ’ anno 1145 da Uldarico Conte di Eppan sotto il Papa Lucio II, ed Altmano Vescovo di Trento. (Dai MSS, della Civ. Bibl. di Trento, N. 607},, I. Corrado I del Collegio dei Canonici di Stuben nella Ba viera, ov'era Priore fu chiamato a S. Michele dal Ve scovo Altmano l’anno 1145. il. Engelberto. Ottenne 1 ’ anno 1177 l’ ampia conferma di questa fondazione in Venezia da Papa Alessandro

Cheluzzi, ne hanno dispoticamente creato un nuovo, ed hanno con {scandalo ed indignazione universale intimato al Deposto lo sfratto dal Paese in ventiquattro ore sotto pena della Prigionia. Non sia mai vero, che dall’ ingresso in queste Mura di Repub blicani cominci l’Era della nostra schiavitù! Non sia mai vero, che la tenerezza e 1’ entusiasmo, con cui tramanderemo ai nostri più rimoti Discendenti il Nome e le virtù de! nostro conquistatore, siano infie voliti da nessuno sinistro presagio, nè la sua

gloria nella menoma parte oscurata dagli intrighi di gente mal intenzionata. Noi supplichiamo V. E. di annullare tutto ciò, che i Consiglieri di Trento hanno agito sinora, e di operare la nostra salvezza, con quelle sapientissime provvidenze, che i quattro Deputati, che Le in viamo, umilmente imploreranno. Trento li 19 7bre 1796. Trentini CapoConsole Pietrapiana Console Luigi Prato Console Bartolameo Tabarelli Console Luigi Lupi Console Andrea Salveti Console Vincenzo Particella Console

18
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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 207 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
207 È detto, che il nostro Vescovo nell’anno 1469, verso i primi di settembre, si fosse recato a Roma in qualità di legato imperiale, per assistere ad un convegno di cardinali e principi cattolici radunato allo scopo di prendere le opportune misure contro le minacce dei Turchi e contro gli eretici di Boemia l )- Era allora ancora in vita papa Paolo II ; ma come il Vescovo ebbe compita quella missione, tornato in Trento, non tardò ad avere la nuova della morte di quel pontefice, il quale morì

d’ apoplessia, ed ebbe in successore (9 agosto) Francesco d’Albescola della Rovere, che si nomò Sisto IV. Questi volse tutti ì suoi pensieri alla guerra contro i Turchi, ed ai mezzi da impiegarsi nel riscatto del patrimonio della Chiesa, che, dopo la ristaurazione della Santa Sede in Roma, era caduto in mano dei condottieri e dei baroni che lo aveano usurpato. Soleasi dire, che anche il potere spirituale se n’ andrebbe, se non si rifacesse il tem porale ; ma alla riconquista ci voleatio le armi, e l’impresa

era dif ficile e perigliosa. Se non che Sisto pensò ad un espediente sin’ allora non praticato. Trovò che ogni papa avea, o poteva avere,, parenti o nipoti, e che il curarsi di loro, alla guisa d’un tenero padre dei proprj figli, sarebbe fare la sorte temporale della Chiesa ; e ne fa la prova con tre nipoti, i quali però non corrisposero ai desideri del Papa ; e nondimeno rimane fermo, eh’ egli fu il fondatore di quella terribile politica, che fu detta nipotismo , e fu cagione degli scandali che

nacquero in danno della virtù della religione, cui i papi erano tenuti di tutelare. Ed è pur questo il pontefice, che annuendo alle istanze dell’ Imperatore e dell’Arciduca conte del Tirolo, ebbe ad ordinare, che i canonici della nostra cattedrale debbano essere almeno per due parti di nazione germanica -). Il vescovo Giovanni nell’ anno 1473 ratificò la vendita, fatta da Vigilio e Nicolò fratelli di Firmian all’ arciduca Sigismondo, dei loro castelli. Ne investì esso Arciduca, e permise che quel feudo

19
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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 173 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
successore, si raccolsero premurosamente, e a di 29 settembre 1390? incaricarono fra’ Bartolomeo da Bologna, abbate di san Lorenzo fuori le mura, di eleggere in loro nome il vescovo e di pubblicarlo. Costui nello stesso giorno nominò vescovo e principe di Trento Giorgio di Liechtenstein, oriundo del castello di Nicolsburg in Moravia, e pre posito della chiesa di santo Stefano in Vienna. Il canonico Nicolò di F ondo recò al neo-eletto l’istrumento 4 ) della sua elezione, e il vescovo nominato accettò

e confermò il volere dei canonici con lettera dei 18 ottobre dello stesso anno. Papa Bonifacio IX fece altrettanto, e con sua bolla raccomandò a Venceslao, re de’ Romani, di proteg gere 1’ eletto, e con un’ altra della stessa data si diresse ai vassalli del vescovato, ingiungendo loro di prestare al vescovo Giorgio la dovuta ubbidienza. Il duca Alberto conte del Tirolo confermò allora gli sta tuti e i privilegi della città di Trento 2 ), e nel seguente anno ogni cosa fu disposta al ricevimento del

mondo. CAPO XX. Il vescovo Giorgio I e la sommossa de’ popolani trentini. (1391 — 1419). Il duca Leopoldo conte del Tirolo era caduto ucciso nella bat taglia di Sempach (9 luglio 1386), e la Contea si governava contem poraneamente dai di lui figli Guglielmo, Leopoldo, Ernesto, Federico, e dal loro zio Alberto. E fu durante il governo di loro, che i ca nonici della cattedrale di san Vigilio, morto il vescovo Alberto, allo scopo di prevenire l’ingerenza diretta del Pontefice nella nomina del

20
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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 156 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
150 mentre affidava la Valsugana inferiore, e Feltre e Belluno, alla cu stodia de’suoi capitani 1 )- Il nostro vescovo lo segue; ma morto d’improvviso, 1’Imperatore (il ottobre 1347), muore ancor lui in. Moravia agli ultimi dì ottobre, od ai primi di novembre. Papa Clemente VI nominò allora vescovo di Trento Gerardo di Manacco, arcidiacono di Costanza che a quel tempo era con luì in Avignone. Se non che costui temendo del Marchese, il quale di rigeva le sue truppe su Trento, non osa venirci

, e Ci nomina Nicolò Alrain, nipote del vescovo, defunto (4 gennaio 1848), in suo vicario ed a capitano della città, e di tutto il vescovato, con mero e misto imperio, vale a dire con impero di spada e di giurisdizione, si nel civile come nel criminale 2 ). Ma questa nomina pare non abbia ottenuto il suo effetto: i canonici, nell’assenza del vescovo, si tenevano conie suoi vicereggenti, come prova 1’ atto capitolare, con il quale essi nominarono (29 maggio) capitani in Giudicane Nicolò e Giovanni Signori

d’Areo 3 ) ; e poi ogni delegazione conferita dal vescovo eletto andava a cessare sotto l’influenza dei timori che destava il marchese Lodovico co’ suoi campeggiamenti già estesi quasi sino alle porte della città, e con la morte del vescovo Gerardo, che avvenne (ot tobre 1348), quando i cittadini insieme col Capitolo si radunarono per deliberare intorno alle misure da prendersi contro il nemico. Si ricorre a Jacopo di Carrara, e coi soccorsi avuti da lui si riesce a respingere i tentativi fatti dal

, uccide Giovanni d’Arco Fa buon viso alle genti di Siccone di Caldonazzo, di Marcabruno di Castelbarco, e poi con nero tradimento consegna ai nemici il Ca stello, e la torre Vanga di Trento (gennaio 1349). Indi tenta di as soggettare al Brandenburghese anche il castello di Porgine ; ma non ci riesce'- Bonaveutura, suo nipote, lo teneva in custodia; e, come seppe l’intenzione dello zio, gli si volta contro, lo uccide/e con temporaneamente chiama i Carraresi, e se ne fa scudo consegnando loro

il Perginese, e.i castelli di Roccabruna, Levico e Selva'»). \\ t) Frapporti 1 - Opera citata, pag. 466. A ' 2 ) Alberti: Annali cit. pag. 245. 3 ) Monelli Monumenta pag. 102. 4 ) Vergi : Storia della Marca Trevigiana , X.11, Docum. pag. 107,

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