Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
157 marchese Lodovico entra intanto in Trento, vi dichiara abolito per sempre il dominio del vescovo, e chiede che gli sia prestato il do vuto omaggio !). • A’ dì 28 ottobre 1848 il Papa avea nominato vescovo di Trento un Giovanni III da Pìstoja ; ma il Marchese non io volle riconoscere, onde avvenne, che il neoeletto, venuto su pel Garda, si trattenne a Riva, contento della signoria di quella terra e delle vicine castella. Clemente VI 1' avea raccomandato al Visconti, ma da lui non ottenne che
lettera arrivata dal cielo in Gerusalemme assicurava, che Cristo non avrebbe più misericordia con gli uomini, se questi non Ve lo costringessero a forza di penitenza é di elemosine. In Trento la moria non fu minore delle altre città invase dal morbo letale, e ce ne fa fede la cronaca di Giovanni da Parma, canonico della chiesa di san Vigilio, e testimonio oculare del terribile flagello ; cronaca che ci venne conservata da Innocenzo a Prato ä ), e fu poi stampata nel d) Vergi: Storia citata, XIII, pag
. 71. — Montebello: Storia della Valsugana ecc. pag, 73. — Frapporti : Opera citata , pag. 467. a h Vergi : Storia della Marca Trevigiana , XIII, pag. 82-83 ; XII, Dò- cum. pag, 136, - ■ 3 ) Sistoria Tridentium Civitatis lib. V, MSS. esistente nella Bibl, Cloni, di Trento,
scarsi soccorsi, tali da non poter agire contro 1’ ostinata oppo sizione del-conte del Tiralo, e di dovere rimanersi tuttavia impacciato nelle proprie finanze, già aggravate da debiti incontrati, e in ispecie presso certo Lippo degli Ammanati di Pistoja, capitano di Brescia. Se ne volle cavare, ed a questo fine scende a Verona, e il 29 no vembre 1349 cedette, con il diritto di ricuperamento, a Mastino II della Scala il dominio di Riva con Tenno, Ledro, Tignale, la valle di Cavedine ed Arco per 4000
, e della quale ci dà una splendida descrizione il Boccaccio nella Introduzione alle sue famose Novelle. E ci venne con tutte le esagerazioni del volgo credente in ogni sorta di racconti, che servivano ad aggravare il male ed à renderlo più spaventoso. Veniva detto, ed erano anni di mas sima ignoranza, che la malattia fosse venuta con un globo a più colori apparso nel cielo; il quale, cadendo s’aperse, e portò il fetore che ammorbò 1’ aria e produsse il male desolatore. E si bucinava altresì, che una