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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 476 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, ad eccezione degli ultimi sette, che passò tranquilli, facendo concordati, scomunicando le società secrete, rianimando la lotta contro lo spirito di libertà, e benedicendo i principi ristauratori del passato senza riguardo a scismatici ed a protestanti. Fu portato alla tiara, dopo molte gare, il cardinale Annibaie Della Genga, nobile Spoletano, che si disse Leone XII (28 settembre). Avea sessantatre anni di età, ed era noto anche in Trento pei lieti momenti passati in questa città, e per le relazioni

, se prendiamo ad esempio il discorso detto, in quell’ occasione, dal prof. Garzetti agli scolari deliri, r. studio filosofico, le poetiche composizioni e le iscrizioni che vennero a gala, e si leggono nel volume a stampa più sopra citato. Nell’anno seguente (25 agosto 1823) transitava per di qua alla volta dì Monaco e di Vienna il corriere proveniente da Roma ap portatore della notizia della morte di papa Pio VII avvenuta il dì 20 dello stesso mese. Era vìssuto pontefice 23 anni agitati da molte sciagure

epistolari da lui mantenute alla lunga con quello spirito bizzarro che fu il nostro ab. Simone Poli. E fu sul principio del suo pontificato) che la sede episcopale di Trento si vide onorata del nuovo Pastore. Ma non più il Capitolo ci entra nella elezione del vescovo: Sua Maestà a dì 12 novembre 1823 nomina vescovo di Trento il sacerdote Francesco Saverio Luschin Carinziano, e con sigliere presso il governo del Tiralo. Il Papa ne conferma l’elezione (24 maggio 1824), e l’eletto viene consacrato

(3 ottobre) in Salis burgo da quell’arcivescovo Augustino Gruber assistito dai due prelati t) Graziadei : Manoscritto citato. 2 ) Francesco I in Trento nelle feste di Natale 1822 . Trento, Mo nacali, 1823, pag. 5-23.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 234 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
e il Papa si dava premura ad accrescere la grandezza della propria famiglia, giovandosi del papato, il Capitolo di Trento sì raccoglieva e nominava concordemente a Vescovo Bernardo Clesio (12 giugno 15i4)> arcidiacono, protonotaro apostolico, dottore in ambe le leggi, consigliere e luogotenente imperiale ì ). Nacque 1 anno 1485 da Ali- prando Signore di Cles e dalla contessa Dorotea Puchs ; la natura lo dotò delle migliori qualità di mente e di cuore, e coni’ egli si rese alla camera degli

studj, ottenne quello splendido successo che gli preparò la via agli onori, alle dignità civili ed ecclesiastiche. A Bo logna riportò la laurea dottorale, e di ritorno in patria, il vescovo Giorgio III, che gli avea già conferito nella sua chiesa un canonicato, lo trattenne in Verona, nominandolo suo consigliere. Indi lo invìo a Trento a fare parte della reggenza del principato, e quivi il Clesio si dispose ad accettare il grave ufficio che gli era stato assegnato dai canonici alla morte del vescovo

stione fu decisa in favore di quest’ ultimo, ogni cosa fu rimessa alla quiete. 11 Clesio, ottenute le bolle papali con la facoltà di ricevere gli ordini sacri da quel vescovo che più gli piacesse, e di farsi consa crare da due o tre vescovi 3 ), rinnova con Massimiliano quale conte del Tirolo, le consuete convenzioni, ed entra nel possesso del prin cipato. Trento mai vide feste che si potessero paragonare a quelle che .furon fatte nell’ occasione del suo esaltamento. Sembra che questo vescovo, primo

che inaugurasse tra noi lo splendore del trono, abbia voluto emulare lo sfarzo delle festività di che volle circondarsi il .pon tefice Leone X nel giorno della sua incoronazione in Roma. È in vero tra lui e questo pontefice sì riscontrano certe relazioni che ac cennano avere entrambi il medesimo spirito rivolto alle grandezze insinuate dal tempo, che si svolgeva sotto le influenze del Risorgi mento. Il Pincìo narra, che il Vescovo nel giorno della sua Consa crazione (7 settembre), prima dei vespri

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 30 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
non ha appoggio, fuori della voce del popolo ripetuta per il corso di parecchi secoli. La leggenda di Carisolo, quasi identica a quella di monte Cala *), Comune di Lovere in Lombardia, ci parla dei ca- stelli guerreggiati, delle chiese edificate e delle conversioni operate da Carlo, non meno che della via da lui battuta per scendere a Verona. Si vuole che una parte del suo esercito fosse venuto per il Tonale a Pelizzano, a Campiglio e in valle di Rendena 2 ); ma la cosa va detta con molta

riserva : c’ è molto da considerare intorno alla natura della stessa, ed al tempo, da cui essa ricevette la sua mag gior diffusione. La storia, che nulla ci prova in proposito, serve invece a provarci, come certe leggende sacre de’ secoli di mezzo, non siano che prette invenzioni di preti e di frati spacciate allo scopo di ac creditare presso il volgo la fama di certi luoghi consacrati al culto religioso, ed a promuoverne la devozione 3 ). Del resto il Trentino, durante la signoria de’ Franchi, mutò

titolo, ricevendo quello di prima Marca italiana 4 ), e come tale si estendeva sino a poco sopra Bolzano, già scemato dai Bavari di Tas- silone, che aveano occupato e germanizzato il paese di qua dal Brenner, e dai Curiensi, ai quali Carlo Magno, nella persona del vescovo Costanzio, avea data con investitura la Venosta. Primo Marchese di Trento fu certo Ruperto, che nel 784 com battè contro Govinio e Idvinio conti bavaresi, e cadde ucciso nel combattimento, donde la sollevazione che poi fu punita

in Tassilone, e mosse Carlo a trasferire la Bavaria ad altro duca, a Geroldo. Morto papa Adriano (795), non mutò la politica papale. A lui successe Leone III, tutto dedito ai Franchi, nemico agli amici del- ‘ 1’ unità ed indipendenza italiana,, e smanioso dì ristabilire l’Impero, che da quattro secoli avea disertato l’Occidente. Carlo Magno avea allora combattute le guerre per la causa del cattolicismo, e padrone della Francia, della Germania dal Reno all’Oder, di due terzi d’Italia e d’ una parte della

Spagna, benché non avesse conseguita la somma dei possedimenti tenuti dall’Impero Romano, entrava nelle idee dì universalità .accarezzate dal pontefice, e nel dì del Natale dell’ anno 800 prendeva dalle mani di lui la corona dell’Impero; impero che traeva seco. l’ombra di quello, onde i Romani sì dissero i padroni del mondo, e che, fondato nei Franchi, -dovea trapassare in Germania , i) Bolognini : Ann, della Soc, Alpina del Trentino , 1875, p. 183 e-seg. 2 ) Bolognini : Annuario cit. 0 quello del

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 27 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
prando *), ed anche mi Ildelchi, che sarebbe quello che viene introdotto nella tragedia 1 ' Aldelchì di Alessandro Manzoni, se quel personaggio non fosse più imaginario che reale 2 ). Del resto la storia, che ci si mostra tanto avara di notizie per ciò che riguarda il governo dei duchi trentini, non è egualmente avara nel registrare gli effetti d’ un generale scombussolamento delle forze della natura, avvenuto in concomitanza degli effetti di quel fatale pervertimento nato tra gli uomini con

a riporre la spada nel fodero, e tuttavia il male non ebbe a cessare prima dell’ottobre del 591. A Cuniberto era succeduto Liutberto (700) ; ma le cose del regno volgevano di male in peggio, e de’ re venuti dopo di lui, Liutprando solo merita gli elogi della Storia. Egli cresciuto ed educato nella sventura, avea conseguito quei talenti e quelle virtù che non sono comuni ai principi nati tra gli splendori di una Corte, e circondati da infidi con siglieri. Avrebbe potuto fare la fortuna del regno e dell

’ Italia, se le condizioni del tempo non lo avessero avversato. Papa Gregorio III, che odiava i Greci divenuti, con Leone 1 ’ Isaurico, iconaclasti, e quindi nemici della Chiesa romana, non era meno avverso ai Longobardi, che volea vedere snidati da ogni terra italiana. Si dirigeva alla Francia, scongiurando nel nome di Dio, e per le sacratissime chiavi della confessione di san Pietro , di non volere anteporre l’amicizia del re 9 Frapporti: Opera citata, pag. 161. 2 ) Vedi Appendice N. 3. 3 ) Historia

Langobard , üb. Ili, cap, 23. 4 ) Annali ovvero Cronache di Trento ecc. Trento 1648, pag. 2.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 55 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
l’archi presbiterato ed episcopato di Preneste 7 ). Scrisse *) Frapporti; Opera citata , pag. 287. 2 ) Palatii Fasti Cardinalium omnium etc. Venetiis. 1703, pàg. 63. — Ct. Gris, Tavazzi la dà primo, dopo s. Vigilio de’ mitrati tridentini. V. App. N. 3. 3 ) De Sardagna Hieronymi Vita et gesta Hugonis Candidi Cardi nalis Tridentini eco diversis auctoribus conscripta MS. della Bibi. Civ, dì Trento, N. 318. 4 ) Gregorovius: Storia delta città di Roma nel Medio Evo; traci. dell’Àvv. Manzato. Venezia, 1873

Nicolò II (1061), s’unisce ai nobili della città ed ai conti della campagna e li accorda nel conferire formalmente al giovane re Arrigo il patriziato, e i diritti consueti nell’elezione, del pontefice *). Indi promuove la nomina di Cadalo, vescovo di Parma (Onorio II); ma caduto questo, e riconosciuto Alessandro II per legittimo papa, fa mostra di pentirsi, assiste all’elezione di Gre gorio VII, e, d’ordine del neo-eletto, va in Ispagna per vegliare a guardia della signoria suprema della Chiesa che

il pontefice van tava di avere da molto tempo 5 ) ; e poco dopo torna a disertare la causa della Chiesa, combinando una lega formidabile contro Gregorio. A Worfns intervenne cóli autorità dì ambasciatore romano, e vi si fa primo e più acerbo accusatore delle azioni del papa- 6 ). E scomu nicato, e continua ad alternare la penitenza e il ritorno alle vecchie pratiche scismatiche ; onde non è meraviglia, se lo troviamo di nuovo schierato dalla parte degli antipapi, tenendo per Clemente III, dal quale ottenne

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 240 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
di Trento otteneva dall’Imperatore la conferma de’suoi privilegi (i aprile 1521), e il vescovo Bernardo, la restituzione di Riva e del suo territqrioX3 mag gio i). Il Vescovo s’ obbligava con reversale a mettervi un capitano, che fosse tirolese o trentino, il quale giurasse a tenore delle conven zioni o compattate con la riserva delle imposte ed aggravi provin ciali 1 )-, e dopo ciò ne pigliava il solenne possesso (16 ottobre). En trava in Riva, e sattem le consuete cerimonie nella chiesa parrocchiale

, si recava alla loggia della piazza sotto il palazzo pretorio, ed ivi, esposto da Giorgio Firmian, maresciallo della Reggenza enipontana il motivo della sua venuta, i Rivalli prestarono al Vescovo 1’ omaggio e il giuramento di fedeltà, al quale furono testimoni Sigismondo dì Tono, consigliere regimmale, Antonio di Tiene vicentino, Paride Lo- dron, Nicolò di Neuhaus, Jacobo di Castelclesio, capitano di Stellino, Gaudenzio Madnizzo, Martino di Tono, Andrea Regio e Antonio Quetta, cancelliere acico

3 ). L’ anno appresso (1522) il Clesio, che era un umanista indifferente, conferma ad un certo Wolf ed agli Ebrei dimoranti in Riva i privilegi che godevano sotto il dominio de Veneziani e dell’ imperatore Massimiliano -, conferisce la rinnova zione dell’ investitura feudale a Nicolò di Gresta, chiamandolo con pregiudizio della chiesa trentina, tanto nell investitura che nel rever sale, Dominus Crestate; invia ai Rivani la conferma dei loro privilegi, ed accoglie con grato animo i due brevi papali, con

i quali Adriano lo sollecitava di recarsi alla dieta imperiale adoperandovisi in favore della Chiesa contro l’eresia di Lutero 4 ). A Leone X era succeduto (9 gennaio 1522) Adriano d’ Utrecht, sesto di questo nome, vescovo di Tortosa in Ispagna, e ultimo papa straniero. Non fu a Roma prima dei 3 l agosto ; dopo che i Francesi, furono sconfitti alla Bicocca (22 aprile), e dopo che Lombardia e Italia ne rimasero uh altra volta vuote. Era d’indole benigna pacifica, 1) Bone lui : Notizie citate , 111, pag

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 477 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
abbati Benedettini, Alberto Naguzeur e Nicola Achaz, avendo 1 ar civescovo ottenuto da Roma, che i due assistenti alla consacrazione Dolessero essere anche non vescovi *). E dopo quella funzione il Vescovo si mise in viaggio per Trento, dove arrivò la sera dei quin dici ' e la chiesa di Salisburgo incominciò allora ad esercitare su quella di Trento i diritti di Metropolitana. Quasi subito dopo la sua instal lazione il Vescovo dà principio alla visita pastorale, poco curandosi di quella politica

che si praticava di fuori, e della quale lo stesso Pontefice si mostrava tenerissimo. Leone XII proseguiva nella via apertagli dal suo antecessore, mostrandosi nemico d’ogni novità, e restituendo ne’ suoi Stati l’as solutismo, e tutti i vizj della vecchia signoria papale. Morto lm (io febbraio 1809) fu eletto pontefice Francesco Saverio Castiglione, che prese il nome- di Fio VITI (31 marzo), e morì presto (30 novem bre i83o) onde la storia tace, e fece meglio che non fosse vissuto. Gli successe

intervento ed i sollevati italiani trionfano sulla condotta restia dei loro signori, costringendoli a concessioni ed a riforme che non avrebbero mai voluto accordare. Leali Stati italiani è il solo Piemonte che trova di soddisfare alle esigenze del tempo: Carlo Alberto, dopo Vanno 1833 dismette ogni reazione, e si dispone a fare del proprio Stato la fortuna d’Italia. In Trento le cose erano tranquille, e più che agli avvenimenti esterni si pensava agli interni, alle peggiorate condizioni del paese, che

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 237 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
la fa miglia a Verona ' 2 ) ; e giunto colà, veduto il mal termine delle cose nonché 1’ ammutinarsi de’ soldati, dovette nel giorno 23 gennaio 1517 aprire immediatamente le porte della città al maresciallo Odetto di Lautrec, il quale nel dì seguente consegnò le chiavi ai provveditori veneziani Andrea Gritti, e Gio. Paolo Gradenigo :1 ). Riva e Rovereto, era stato stabilito, che restassero a Massimiliano, e così i Quattro Vicariati e le ville di Torbole e Nago. Fatto ciò, il Vescovo ritorna alla sua sede

, e vi continua Y opera delle rinnovazioni feudali, delle concessioni e conferme di privilegi, e di componimenti pacifici nelle vertenze esistenti .tra la sua Chiesa ed i vassalli ; onde c noto, che nello stesso anno : 517 egli ebbe a confermare i privilegi ai nobili delle valli del Mosio (Non e Sole), a 1 concedere la privativa del salnitro a Bartolomeo della Valle di Rumo, e quella della pece e della tere bentina a Giovanni Vinsterwalder ; a comporre la lite intavolata dai Signori di Sporo circa il loro

feudo di Mezzolombardo, e a fare, che il Capitolo di Trento ottenesse, per indulto pontificio, di disporre )) Du Mont : Opera citata , IV, P. 1. pag. 224. 2 ) Alberti: Annali citati , pag. 430. 3 ) De Leva: Storia di Ca?io Vece. I, pag. 241 .

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 233 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
occupato che della sua Chiesa, e di ciò che poteva far piacere a Massimiliano. Egli morì in Verona il dì 5 giugno 1 5 1 4 , ed il suo cadavere fu trasportato a Trento e sepolto in duomo nell’ arca che vivente s’ avea fatto costruire. È detto, che il suo zelo per la causa dell’ Imperatore avesse indotto taluno ad avvelenarlo ; ma comunque la cosa sia, la di lui morte chiude un’ epoca di tram busto e di angoscìe pei vescovi suoi antecessori, e n’ apre una, che si svolge tra gli splendori d’ una Corte

233 Roveretani e 1’ Imperatore ; e benché i possedimenti veneto-lagarini fossero passati a quest’ ultimo, egli non si sentiva di rinunciare a certi diritti che la Chiesa di Trento avea esercitato colà sui castellani. Ne la prova la rinnovazione feudale da lui concessa a Nicolò Castelbarco del castello di Gresta e del dosso di Gardumo con il mero e misto imperio delle ville di Palinone, Varano, Clenisio, Ronzo, Valle e Loppio *)• Ma dopo questa rinnovazione pare che il vescovo Giorgio non si sia

irrorata da tutti i godimenti della vita. CAPO XXVI. Il vescovo Bernardo II, e la rivolta de’ rustici nel Trentino. (1514— 1539). A papa Giulio li era succeduto (il marzo 1513 ) il cardinale Giovanni de’ Medici, che prese il nome di Leone X, e contava allora trentasei anni di età. Roma alla sua incoronazione non vide eguale splendore dopo che 1’ Italia fu turbata dalle inondazioni dei Barbari. Egli si trovava dinanzi ad un concilio aperto in Laterano dal suo antecessore per opporlo a quello di Pisa

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 239 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
239 la Svevia austriaca. Mancavagti la corona dell’ Impero, e solo con questa potea prodursi nel mondo quale emulo della potenza del Magno suo omonimo. Gli elettori raccolti in Francoforte (1519) stavano de liberando intorno alla scelta d’ un imperatore, 1’ arcivescovo di Ma- gonza vi parlava come fosse dinanzi al consiglio supremo deli’universo chiamato a deliberare sulla salute del genere umano, e la scelta pen deva tra due emuli, Carlo d’Austria e Francesco I re di Francia. Il Papa offriva

, apportando all’Italia nuovi mali e nuove sventure. Il nostro Vescovo fu alla dieta imperiale di Francoforte, e in Fiandra, dove unito agli ambasciatori ed ai ministri ebbe 1’ onore di ricevere 1’ eletto imperatore, che insieme al fratello suo Ferdinando vi giun geva, partendo di Spagna alla volta della Germania. Lo seguì, e fu presente alla di lui incoronazione. À Worms, nella dieta ivi convo cata (6 gennaio 1521) da Carlo V, ottenne V investitura delle regalie ; trattò della ricuperazione di Bolzano

, di Riva, dei Quattro Vicariati e di altri luoghi del suo vescovato tenuti dagli arciduchi Conti del Titolo *), e fu altresì convenuto che il vicariato di Tignale rimasto indeciso nella pace di Noyon rimanesse in dominio della Repubblica di Venezia 2 ), Leone X vi avea spediti i suoi legati, e nella dieta doveasi trattare della Riforma e dei mezzi, che gli Stati avrebbero dovuto fornire per fare la guerra alla Francia. Girolamo Aleandro, legato pontificio vi parlò per reprimere 1’ eresia, ricorrendo

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 238 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
liberam ente dei benefìci della cattedrale, con la doiogatoiia ai messi papali, le riserve ed altre provvisioni che fosse per istabiìire la sede apostolica *). Nello stesso anno 1517 papa Leone X, allo scopo di condurre a termine la famosa basilica di san Pietro in Roma, pubblicava per tutta' 1 ’ Europa delle indulgenze, che doveangli fruttare il denaro ne cessario per quella impresa. E già per mezzo dell arcivescovo di Magonza avea trattato con la casa bancaria Eugger di Augusta. I frati

Domenicani aveano l’incarico di fare il meglio che potevano per as secondare le intenzioni papali ; ma in Germania sorgeva un monaco agostiniano, Martino Lutero, a combattere il sistema fiscale della' Corte romana, e nell’ occasione, che il Papa tornava alle indulgenze (1518) per fare il denaro necessario ad una guerra contro i Turchi, alla dieta di Augusta dichiarava al legato pontificio, che 1 ’ idea d’infedeli dovrebbe condurci a Roma piuttosto che a Costantinopoli, e che ciò che si deve temere

, colpito da questa impreveduta morte, correva ad Innsbruck per intendersela con il Consiglio e con i Reggenti circa la ' conservazione della pace sino all’arrivo del successore. Il defunto Imperatore avea regnato circa venticinque anni, ed ha il merito di avere amato più la quiete che la guerra, d’ essersi esercitato nello studio delle lettere, delle scienze e delle arti belle, e d’ avere cooperato alla grandezza della sua casa con opportuni matrimoni, aggiungendovi con essi i regni di Boemia

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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 54 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
berlo di Brema. Da quindici anni fu dichiarato maggiore (1065), e da diciasette si sposò a Berta, figlia di Odone, marchese di Susa, e di Adelaide di Torino. Cresciuto nel vizio, si disgustò presto di lei, e la ripudiò nella dieta di Magonza (1069). Pier Damiano gli si oppose in nome di papa Alessandro II, e costretto a richiamarla presso di sè, anche per paura di Rodolfo duca di Svevia suo cognato, non le concede più il suo affetto. E intanto 1 ’ autorità della Chiesa romana veniva ristretta

insorgente contro i colpevoli. Ma la cosa passava tuttavia incompiuta, ed era uopo che la Chiesa s’incontrasse con un uomo capace della missione di fondare il potere spirituale nella riforma del clero, e nella indipendenza dallo stato. E quest’ uomo ebbe a manifestarsi in Ildebrando, che alla morte di papa Alessandro II fu eletto pontefice (22 apr. 1073). Al monastero di Cluny avea maturata la sua missione- e, sceso in Italia con Leone IX, era divenuto l’ anima del papato. V’ influiva su tutti gli affari

e da decreti che spiegavano fin dove giungesse la sua riforma. Se non che l’opera di Gregorio VII, che imponeva il celibato al clero, e gli vietava la simonia e l’investitura, avea tendenze che offendevano i diritti della regia autorità, e cercavano di cancellarli a profitto del papato. Per lui ì re erano uomini in origine ispirati dal demonio, i quali non potevano legittimare la loro posizione se non assoggettandosi alla supremazia della Chiesa *). Arrigo IV avea pure un’alta idea dei diritti dell’impero

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