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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 579 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Signoria il Capitolo di Trento, hanno proposto il medemo alli Notali et Magnifici Signori Consoli^ Cittadini, et a tutto questo honorato popolo della Città di Trento, et delli suoi Convicini delle ville, che fanno con detta Città di Trento, qui presenti, et hanno dimandato, che tutti habbino a giurare il medemo giuramento di voler come sudditi del predetto Vescovado, osservar come si contiene in detto accordo, et acciocché tutti sapino il tenor d’esso, hanno com messo, che sij letto il tenor del

Commissari]. 11 Signor Iseppo Gaudento Dottore, il Nobile Messer Michel Galasso del Castel de Campo, li Magnifici Nicolò Chiusole, Messer Prospero Buratto, M/ Francesco Luntoller, M. r Vincenzo Consolati, M. r Cristoforo Rizzo Consuli della città di Trento, il Signor Giulio Alessandrino Fisico, il Signor Pietro Serena Dottore, il Signor Antonio job Dottore, il Signor Nicolò Èaldo-- vino Dottore, il Signor Capitan Battista Baldovino, tutti Cittadini della predetta Città, intervenendo per loro, et per nome

Delegati da Sua Ser. ,mi Altezza ad esseguir quel tanto è contenuto in detto accordo, per l’Autorità che hanno per le lettere de procura: sigillate, et in lingua italiana letta per me Notaro et registrate in fine di questo instrumento, avendo giurato corporalmente Sua Signoria Illustrissima il Signor Decano, et li Signori Canonici di Trento, li Capitani, Vicari] ed altri officianti del predetto Vescovado d’osservar inviolabilmente il predetto accordo fatto tra Sua Ser. ma Altezza, et Sua Illma

degli altri Cittadini et per tutta la città di Trento, Vilio de Zotti da Cognola, Antonio Bergotto da Montagna, M. 1 'Pero Crivel da Cardalo, Jori di Mozzi da Sardagna, Jorio Fachin da Meano, Battista Signesa da Vigol Vattaro, jacomo Bassi da Vattaro, Christan Fontana da Bosentin, Antonio Ranzo da Palio, Romedi da Mattarello, Simon Margone da Ravina, et molti altri huomini, et vicini delle Ville soprascritte sottoposte alla Podestaria dì Trento, intervenendo quelli per tutti gli altri absenti

, avendo inteso il tenore delle predette compattationi ed anco quelle lette come sopra a molli Cittadini delli Principali d’essa Città, dati et nominati per li Capi di quartiere, et eletti per ii Cittadini, dissero esser apparecchiati di prestar il giuramento ricercato, salve sempre le ragioni, et Statuti, et Privilegi della Città rogandomi io Notaro di tal’atto, alzando li ditti della mano destra hanno giurato per se, et per li suoi Eredi di osservar le cose contenute nell’accordo predetto, dicendo

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 273 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Alessandro della stessa casa, il quale fungeva le; funzioni di legato. Il Cardinale di Trento, e i Legati con quarantatre vescovi corrono ad incontrare quel! esercito, e giunti a Mattarello poco lungi da Trento, il nostro Cardinale dà un sontuoso banchetto a più di seicènto capitani e nobili, tra’ quali figuravano, oltre Ottavio Farnese, Giambattista Savelli, capitano della cavalleria, Alessandro Vitelli, Giulio Orsini, Sforzino Sforza ed altri 3 ). Ai 26 quell’ esercito era sotto le mura di Trento

273 il Tiralo e di spingersi sino a Trento per opporli alle truppe che venivan dall' Italia, e per disperdere il concilio ivi congregato. I Padri intervenuti ad esso, come seppero, che i protestanti aveano portate le loro armi ai confini del Tiralo, furati presi da grande paura, sì che a calmarli ci volle tutta l’autorità del nostro Vescovo principe, e sovrattutto la sicurezza che il nemico avea ricevuto 1’ ordine di ; i, desistere dall’ incominciata impresa. Lo Schartìin avea divisato

di fi trarre a sè le popolazioni del Tiralo, ed a questo fine faceva diffon dere i manifesti de’ collegati raccolti in Ulma, e teneva secrete pra tiche con Basilio Brecht, incaricato del governo d’Innsbruck ; ina sul più bello della cosa, quando 1’ esito della spedizione pareva fosse sicuro, lo Schartìin è richiamato, e se ne va dolente in Augusta di chiarando con lettera dei 14 luglio a que’ signori, che „ dovranno „ pentirsi dì non averlo lasciato andare innanzi nel Tiralo „ 4 ). L’Im peratore, scarso

di truppe era tuttavia in Ratisbona, e ve lo proteg geva la simulata neutralità di Guglielmo duca di Baviera. Lo Schartìin, che avrebbe potuto sorprenderlo dopo la presa di Füssen, non osa farlo, nemmeno uscendo da Augusta con le sue genti, nè dopo l’oc cupazione della città libera di Donauwörth (20 luglio), nè quando sulla fine del mese potè congiungersi con le milizie dell’ elettore di Sassonia e del langravio d’Assia. È detto, che quelle truppe for massero una massa di 55 a 60 mila fantine 7 mila

cavalli con 110 pezzi cf’ artiglieria; mentre Carlo V non potea contare per allora che sui 2800 spagnuoli che gli erano di fresco arrivati, e sulle genti rac colte dal Madruzzo. dal marchese di Marignano e dal Ratisbonese Giorgio Städler, in tutto su dieci o dodicimila uomini e 10 pezzi d’ artiglieria tolti a presto da quella città 2 ). Ài 25 luglio le truppe pontificie in numero dì il mila fanti e 500 cavalli giungevano a Rovereto condotte dal gonfaloniere della Chiesa Ottavio Farnese e dal cardinale

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 304 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Lodovico Madruzzo ed i Legati aveano concesso il privilegio di fare stampare i decreti promulgati nella sessione III dei 15 luglio 1563 *)* Molti coltivarono le arti del disegno, ed anche queste, come nelle lettere e nelle scienze, il Trentino n’ ebbe a segnalare di sommi. N’ è primo un figlio di sarte nato in Trento (1524), Alessandro Vit toria della Volpe. Alla morte del vescovo Bernardo Clesio contava . 15 anni di età, e quattro anni dopo, itosene a Venezia (26 luglio 154 - 3 ), entrò nello

studio di Sansovino. Il suo genio per l’arte non lo potè contenere tra le mura della sua citta natale, e cola presto si rese celebre nelle opere di scalpello, e nelle decorazioni in plastica. Ve nezia divenne il teatro della sua attività artistica, e vi morì (37 mag gio 1608), lasciando di sè quella fama, che non si estingue con ('aumentare dei secoli 2 ). Vincenzo Vicentini fu un altro celebre scul tore, del quale si nota la stupenda cantoria che è all’organo dì santa Maria Maggiore in Trento. Alla

stessa arte attese Giovanni Liiizo so prannominato Motschon. Ei fu di Pergine :i ), ed a Zurigo pose sulla fontana che è tra l’ Abbazia e XHotel de Ville la statua di Sansone che strozza un leone. Ma passato in Lucerna, una disputa religiosa da lui impegnata con il borgomastro lo rese prigione, e, ricusando di sottomet tersi alla chiesa cattolica, fu decapitato (8 maggio 1559). Nella pittura furon valenti un Girolamo da Trento, che nell’anno 1502 ci diede il dipinto in legno rappresentante

il Salvatore offerto da Pilato alle turbe, e Fede Galizia, figliuola di Anunzio che fu miniatore, e passò in Milano, dove la figlia ebbe a lasciare i migliori suoi lavori. Si di stinsero poi nell’ arte d’ intagliare in legno per uso di stampa Antonio Fantuzzì, detto anche semplicemente Antonio da Trento, sua patria, e Giambattista Cavalieri lagarìno , il primo allevato alla scuola del . Parmigianino, ed il secondo informato ai dipinti dell’Urbinate, dì Giulio Romano, di Nicolò Circiniano, e di altri

. Aliprando Caprioli disegnò ed incise con molta bravura tra gli anni 1575 e 1600 ; Giovanni Guetti di Giudicarle è pure dato come bravo incisore, e lui si ricorda negli ornamenti fatti nel 1584 ad una poesia popolare satirica inti tolata; Sier Giacopìno. E infine sono lodati trai maestri d’arte Gio vanni Scolari orefice ed incisore, Leopoldo dal Pozzo che lavorò in musaico, e un Maestro Conto della Zinella, che fu distinto ricainatore in Coreggio presso il fiammingo Rainaldo Duro 4 ) ; anche questi tren

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 303 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
nel Cinquecento fu Giulio degli Alessandrini di Trento, che fu alla Corte degli imperatori Ferdinando I, Massimiliano II, e Rodolfo II, e, scrisse il Salubrium , e molti altri eccellenti trattati di medico ar gomento, che lo misero in grande fama tra i seguaci della dottrina di Galeno • Ottaviano Rovereti, il successore del celebre Alpini presso il consolato della’Serenissima Repubblica in Egitto, ci lasciò l’opera assai lodata De petkularì fébre Tridenti anno 1591 vagante (Tri denti, j 592

) ; Ascanio Sehratemberg, anche questo di Trento, scrisse De indicationibus curativis liber unus (Brixiae, 1578); Andrea Gallo fu. celebre per 1 ’opera intitolata : Fascis de peste (Brixiae, 1565)) e Francesco Partìni di Rovereto, amico dell’ Alessandrini e del Mattioli, ricercato alle Corti, ebbe fama di egregia dottrina e di singolare espe rienza, e lasciò molti medici consulti, ed uno che vide la luce nelle chihadì del Velschio stampate in Ulma l’anno 1567. Altri distinti medici furono Angelo Balduini

, Francesco Perozio, Giovanni Antonio Saracini, Gianodalrico Melchiori ecc. La stampa in Trento dopo l’anno 1482, del quale furon ultime le edizioni fatte dal prete Longo, non si trova che sia stata curata da nessun altro stampatore prima dell’anno 1584, in cui Giambattista Gelmini di Sabbio venne a dimorarvi, aprendo una tipografia, che fu prima che avesse uno stabile impianto nella nostra città. Lo Statutum Tridentinum sub Udalrìco impresso 1 ’ anno 1504, e quello sub Ber nardo desio del 1528, ebbero

a stampatori i Fracacini di Collie in Vallrompia, forse chiamati temporariamente in Trento dai rispettivi vescovi, perchè la stampa si facesse sotto i loro occhi. Il Magistrato consolare fino dal 1549 avea corrisposto con Nicolò Bevilacqua di Termenago, che teneva stamparia in Venezia, e con Domenico Francesco Meschini, stampatore in Milano per avere una stamparia In città, ma sempre inutilmente *), e in fine nel 1582 riuscì a chiudere ■un contratto con Luigi Portelli padovano il quale pare, se ne sia poi

ritirato, o avesse ceduto ogni suo diritto al Gelmini. Nel frat tempo s’ era aperta (1558) la Tipografia ebraica di Riva benacese per opera di Jacopo Marcarla ; il quale, alle edizioni ebraiche che som mano a 34, ne diede 26 in latino di opuscoli concernenti cose del Concilio 3 ) ; e queste ad eccezione di una sono date senza nome dello stampatore, o ad istanza di altri stampatori come di Giambattista Bozzola di Brescia, e di Antonio Alciati di Padova, a cui il cardinale *) I J > ampi: Della stampa

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 229 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, e intimano pel primo settembre un concilio generale da tenersi in Pisa. Il concilio avea per iscopo la riforma della Chiesa, onde av venne, che il popolo romano incominciò a muoversi per proclamare la repubblica, i cardinali si disponevano a mercanteggiare i loro voti, e T Imperatore faceva mostra di volere di proposito ciò che altra volta, in confidenza, esternato aveva al vescovo di Trento *), ed al barone Paolo Lichtenstein 2 ), vale a dire, di aggiungere alla corona imperiale il triregno. Ma papa

Giulio non se ne dava pensiero: man giava, e beveva, fulminava di censure coloro che avessero brigato per la tiara, intimava un concilio da tenersi in Laterano, invitava i re di Spagna ehi'Inghilterra a difendere F unità della Chiesa, interdi ceva Firenze _e Pisa, e dichiarava di continuare la guerra ad ogni costo. Giorgio vescovo di Trento intanto continuava a vegliare e a dirigere le cose pubbliche sì nel principato, che a Verona, e sempre a seconda delle viste dell’ imperatore, del quale

229 dal maresciallo Trivulzio. E mentre il Papa si curava della guerra, i nemici di lui vociferavano di non volere tollerare un pontefice guer riero, tutto dedito alle cose temporali, reso strumento d’ una politica * ambiziosa e mondana, portato a compiere, con i pensieri e le mani sanguinose, t divini uffici- H re Lodovico non parlava che di concìlio, 1’ Imperatore ne riconosceva 1’ importanza, e i due monarchi s’ uni scono a parecchi cardinali che avevano abbandonato il partito del Papa

si professava ministro e suddito devotissimo. E che ciò sìa lo sanno e Veronesi e Trentini ; i primi sempre timorosi d’incontrare il di lui sdegno per la gloria dell’ Impero, vessati da lui in mille guise, e puniti severamente nelle loro aspirazioni. Nessuno potea fiatare, desiderando il ritorno dei Veneziani : la forca e 1’ esilio erano i mezzi da lui impiegati per mantenere la fedeltà giurata al Sovrano. In Trento non c erano i rigori adoperati per tenere in fremde i Veronesi ; ma c era il Vescovo ■ con

tutta la buoua disposizione d’opprimere gli spiriti, e di renderli umili servi de’ suoi voleri. Ed a questo riguardo è notabile 1’ atto so lenne di confederazione perpetua ch’egli ebbe a stipulare con F Impe ratore conte del Tirolo, e gli Stati della provincia tirolese compreso il vescovo di Bressanone : atto che si conosce con il titolo di Libello deW Undici, e fu ,, infausto seminario di guai ai vescovi successori “ 3 ). L’anno 1511 è poi degno di memoria per essere comparso nel b Schreck

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 437 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
(il Racchiuso), Giovanni Grenenbruch (X In focato), D. Giovanni Sasso (l’ Aspirante), D. Giovanni Maria Trento Turcato (XElevato), il dott. Gioseffo Rovereti (XInspirato), D. Biagio Oliveri (il Fervente), il dott. Gio. Giacomo Sizzo (XEccitato), il dott. Marc’Antonio Bertelli (XIncenerito), Giuseppe Amadori (il Ravìvató), e Spirito Tisio (il Notturno) tutti trentini. Nel ió 3 o, colpita la città di Trento dal llagello della peste, rAccademia rimase Dativa, e solo quarant’ anni dopo si tentò di rav vivarla

di Trento, Michel’Angelo Mariani (l’ Intrepido), l’autore del libro intitolato Trento con il sacro Concilio ed altri notabili, e due padri della Congregazione Regolare Somasca: to Mariani: Opera rii. pag. 347.

di profonda erudizione, e di buon gusto per la letteratura italiana e latina. Del resto tutto passava a seconda della reazione: la stessa Accademia degli Accesi, che s’era aperta in casa Alessandrini l’anno 1628, non andava esente dai capricci del tempo. Era una specie di Arcadia, i cui membri insigniti di nomi pomposi soleano raccogliersi, in dati tempi, in pubbliche adunanze, sforzando le Muse a bruciare incenso a pie’ del trono del Vescovo principe loro protettore. I primi iscritti furono

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 215 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
. , 2) Statuto di Trento citato , pag. 52. — Bar: Statuti della citta dì Trento , pag. 96. 3 ) Cavioei Bellum Róbor et anum nella storia cit. I, pag- 488. 4 ) Borelli Monumenta etc. pag. 165.

mal provveduta di viveri e di denaro, sollecitava 1’ abbandono di quel misero paese, Ogni cosa era stata distrutta, e nell’ andarsene, appiccò il fuoco al castello ed alla terra di Rovereto. I Veneziani riebbero tosto ogni terra perduta (25 luglio) ; ma, o ebrezza di vittoria, o desiderio di conquista, s’ avvanzano con la metà del loro esercito oltr' Adige e prendono il castello di Nomi, e con 1’ altra metà asse diano quello della Pietra, distendendosi sino a Mattarello. Due ponti, uno sopra

Poniarolo e 1’ altro di fronte a Calliano vi mantengono aperte le comunicazioni. Parea che la mossa fosse diretta su Trento, ed il Vescovo, che nel frattempo era ritornato da Roma, preso da spavento, fa venire a sè Giorgio Pietrapiana, illustre soldato nelle guerre fiamminghe, e Federico Kampeller eh’ era rimasto indietro dall esercito passato in Germania, e commette loro le proprie milizie. Indi promette al popolo, perchè vi presti mano, ricompense fran chigie indulgenze, ed egli stesso in veste

che vi s era accalcata, e i soldati, che rimangono addietro sono colti dai nemici, e restano o morti 0 prigioni sul campo (io agosto). È detto, che diecimila v’ avessero lasciata la vita, e che di questi settemila perirono , affogati nell’Adige 2 ). Grande fu lo sgomento de’ Veneziani, e grande il tripudio dei vincitori. Questi s’ affrettano a spogliare il campo ne mico, e rinvenuto il cadavere di Sanseverino, lo trasportano a Trento insieme a quello di Giovanni Francesco da Tolentino, eh’ era

stato ucciso presso a Castel Beseno 3 ). Ivi ambedue furono sepolti con isplendida pompa, il primo in Duomo, ed il secondo nella chiesa di san Francesco fuor delle mura Q • e intanto che ciò seguiva, il conte Giulio Rossi, che avea avuta parte nel comando dell’ esercito veneto, .raccoglieva intorno a sè gli scarsi avanzi della strage subita, rientrava in Rovereto,- e si disponeva alla difesa. Ma era tempo che avesse da finire questa guerra fratricida. ut) Frapporti : Opera citata , pag. 513

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 532 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, p. — 1788 Giulio Cesare Vaini di Ferrara, p. — 1790 Francesco Valdrighi di Modena, p. — 1791 Giandomenico Roma gnosi di Piacenza, p. — 1792 Luigi Fran cesco Riboldi di Parma, p. — 1794 Luigi Cheluzzi di Colle in To scana, p. 1800 Filippo conte Cesarmi di Parma, p. — 1802 Dott. Giovati Francesco Bernardelli pro-pretore. 1803 Pace Bonacina dì Milano, p. — Luigi de Lupis, pro-pretore. N.° 5 b. Memoria dell! Scarj col loro nome, cognome, pàtria, e fatti più raguardevoli. (MSS. della Bibl. Com. di Trento

Paolo Baiestrari di Lucca, p. — 1716 Antonio Maria Beghini di Panna, — 1720 Antonio Muzio di Città di Castello, p. — 1722 Giandomenico Carretto Mancurti d’Imola, p. — 1727 Giovanni Piz- zoli di Milano, p. —. 1729 Giuseppe Tonelli di Mantova, p. — 1780 Cesare Tommaso della Porta di Milano, p. ■— 173o Antonio Loria di Mantova, p. — 1735 Giandomenico Carretto Mancurti, d’Imola, p. — 1745 Girolamo Giuseppe Pasqua di Pontremoli, p. — 1752 Do menico Madii di Mantova, p. — 1755 Claudio Canzoni

. N. 306). Quantunque molti siano, e ben antichi i privilegi, che la Ma gnifica Comtà di Fiamme ha ottenuti da Imperatòri, Arciduchi e Conti del Tirol, e Principi di Trento in ordine a fare, elegere, e creare il suo Scarìo (eh’è il Capo, e quasi Regolo del Paese), pure siccome è cosa antichissima fondata sulle sue veehissuue osservanze, e consuetudini, così non si sà ne donde, ne come ne derivasse un tal nome di Scario. E perchè vechiamente non registravano le minì- stranze, così neppure si può’ sapere

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 336 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Il nostro vescovo continuava a rimanersi in Vienna, e non se ne rimuoveva, che per correre intorno dietro incarico deli’ Imperatore ; è fu più volte in Boemia, di rado a Trento, e poi a Roma per as sistere al conclave radunatosi per la elezione del nuovo pontefice. Alessandro VII avea cessato di vivere (22 maggio 1667), ed ai 20 giugno fu nominato a succedergli il cardinale Giulio Rospigliosi - di Pistoja, che si chiamò Clemente IX. Fu tratto a questa dignità dalla fazione spagnuola resa forte

; e di ritorno, appena si ferma a Trento (8 ottobre), lieto di andare di nuovo a Vienna. Ma colà colto da grave infermità, finisce i suoi giorni (26 ottobre) in età di 72 anni. Visse vescovo principe per lo spazio di due anni e tre mesi ; e fu nel corso del suo vescovato, che il mar chese dì Lenoncourt cedette alla Mensa vescovile il Palazzo alle attere , e i mobili del defunto vescovo Carlo Emanuele con l’obbligo di pagare 6000 fiorini di debito madruzziano *). Altrettanto fece con la predetta MensaTa

chiavi, con cui il commissario imperiale pretendeva di conferire al vescovo il possesso del temporale; le contribuzioni, alle quali voleasi assoggettare il' clero ; le pretese del capitano della città, che intendeva di esercitare giurisdizione sui delinquenti colti di notte, e di avere la presidenza nel Consiglio in assenza del ve scovo ; ed altre novità, che il Capìtolo non volea tollerare. Era ca pitano Giorgio barone di Firmian, e contro di lui erano rivolte le maggiori querele. E poi c’ erano

querele contro le pretese della Reg genza tirolese, la quale intimava al Capitolo, in sede vacante, di giurare le bolle pontificie relative ai canonicati, non meno che le *) Mangi : Annali citati, I, pag. 626.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 233 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
occupato che della sua Chiesa, e di ciò che poteva far piacere a Massimiliano. Egli morì in Verona il dì 5 giugno 1 5 1 4 , ed il suo cadavere fu trasportato a Trento e sepolto in duomo nell’ arca che vivente s’ avea fatto costruire. È detto, che il suo zelo per la causa dell’ Imperatore avesse indotto taluno ad avvelenarlo ; ma comunque la cosa sia, la di lui morte chiude un’ epoca di tram busto e di angoscìe pei vescovi suoi antecessori, e n’ apre una, che si svolge tra gli splendori d’ una Corte

233 Roveretani e 1’ Imperatore ; e benché i possedimenti veneto-lagarini fossero passati a quest’ ultimo, egli non si sentiva di rinunciare a certi diritti che la Chiesa di Trento avea esercitato colà sui castellani. Ne la prova la rinnovazione feudale da lui concessa a Nicolò Castelbarco del castello di Gresta e del dosso di Gardumo con il mero e misto imperio delle ville di Palinone, Varano, Clenisio, Ronzo, Valle e Loppio *)• Ma dopo questa rinnovazione pare che il vescovo Giorgio non si sia

irrorata da tutti i godimenti della vita. CAPO XXVI. Il vescovo Bernardo II, e la rivolta de’ rustici nel Trentino. (1514— 1539). A papa Giulio li era succeduto (il marzo 1513 ) il cardinale Giovanni de’ Medici, che prese il nome di Leone X, e contava allora trentasei anni di età. Roma alla sua incoronazione non vide eguale splendore dopo che 1’ Italia fu turbata dalle inondazioni dei Barbari. Egli si trovava dinanzi ad un concilio aperto in Laterano dal suo antecessore per opporlo a quello di Pisa

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 280 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
280 con i principi protestanti e con il nuovo re di Francia Enrico II, il quale si proclamava difensore della libertà germanica. L’ Imperatore, scosso profondamente nell’ animo per la defezione inaspettata del-. V Elettore, è costretto di abbandonare Augusta, e di ripararsi ad Innsbruck. Maurizio, presa Augusta, superava la Chiusa movendo alla volta di quest’ ultima città, e per questa mossa, e pel timore d’ una prossima invasione, il nostro Vescovo significa al Pontefice di non potere

con serietà alla riforma della Chiesa. Stabilisce in Roma una congregazione di car dinali e di. prelati con l' incarico di attendere con proposito a que st’opera, e da principio l’affare fu trattato con molto calore; ma ■ poi nacquero impedimenti, che resero quella congregazione sì lenta che presto finì con l’ essere ridotta all’inazione. E cosi passarono dieci anni che si dissero interconciliari, perchè disegnano, il tempo della sospensione del concilio, la cui riconvocazione non fu indetta prima

della fine del 1560. . L’Imperatore avea lasciata al fratello Ferdinando l’ incumbenza di segnare la pace con i principi protestanti, e questa seguiva in Passavia li 15 agosto 1522, abolendo Y Interim, ed accordando piena libertà di coscienza sino alla prossima dieta. Fatto ciò, Carlo rivolse le sue armi contro il re Enrico di Francia, e non ebbe fortuna * in Germania ogni cosa procedeva avversa alle sue intenzioni, e in fine sconfortato della sorte e del mondo delibera di raccogliere in Augusta una

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 222 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
dì Napoli, in Romagna, in Lombardia e fino nel Trentino, Era tale da farsi temere da Firenze, dal Papa e dagli stessi sovrani d'Europa che avessero qualche progetto da realizzare in Italia. Firenze avea inviati i suoi ambasciatori al re di Francia per eccitarlo contro Ve nezia, e Giulio II F avea già informato di quel che pensava^ in pro posito di reprimere la potenza della veneta Repubblica. Lodovico XII, entrando nelle viste dei nemici di Venezia, invitava a Savona il pon tefice e Ferdinando

il cattolico ; ma il Papa non volle andarvi per non compromettersi con i Genovesi, e i due re presero dì comune accordo quelle risoluzioni che rimasero misteriose per qualche tempo, e fecero nascere in Italia delle gravi apprensioni. Il re di Francia era giunto a soggiogare Genova e Milano, e avea esercito che solo ba stava a far decidere dei destini della penisola. E in questo tempo Annibaie Bentivoglio, assoldati nel Milanese seicento fanti, tentava di riacquistare Bologna. Il Papa v' accorreva, e fatto

demolire il palazzo dei Bentivoglio, chiedeva che questi ve nissero scacciati dal territorio di Milano. Mandava altresì un suo legato in Germania presso l’Imperatore, e determinava i Fiorentini ad inviarvi ambasciatori che chiedessero a Massimiliano di aiutarli e proteggerli contro le mire ambiziose della Francia. E quell'Impera tore nella dieta di Costanza (1507) espone le lagnanze del papa e i disegni dei Francesi, parla della gloria militare della nazione ale manna, e del pericolo, in cui sarebbe

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Books
Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
gusta venivano per le poste alla volta di Trento per far riverenza al Principe, s’ affretta ad incontrarli, e il giorno 24 la città nostra festeggia 1’ ingresso dell’ erede alla corona di Spagna. Il Principe vi rimase, tra i più solenni spassi, tutto il gennaio -, e vi furono feste e spettacoli d’ ogni genere, superbi convitti, danze in Castello e fuori, giostre, finti combattimenti, fuochi d’ artificio 0, ogni cosa secondo il gusto del tempo, desiderata e goduta allora, e non oggi che

il sentimento si è fatto più nobile e delicato sotto le influenze della progredita civiltà. Si ricorda, che tra quelle feste vi fu la comparsa ' d’un „ Asino naturale, al quale con ingegno gli havevano posto „ al’ orecchie et alla coda alcuni cannoni che senza nocerlo conti- „ nvamente gettavano fuoco, il quale per il spavento di quello si „ mise à muggiare, et à scorrer di tal sorte, per la gente eh’ era su „la piazza, che con gran risa d’ ognuno fe’ sgombrarla tutta w 2). Terminata la festa

, e Luigi Lippomano vescovo di Verona, ciascuno con 100 scudi mensili. Angelo Massello fu di nuovo assunto in secre tario del concilio, e questi si partì da Roma il giorno tó aprile 1551 con mille scudi per le esigenze del concilio. Ai 23 fu in Trento e il giorno 3o entra in funzione, assistendo .alla prima sessione tenuta sotto il pontificato del nuovo Papa. 1) Mariam: Opera citata , pag. 357 e seg. - 2) Besozzi: Opuscolo citato , pag. 56.. 3) BoNELLi Monumenta etc. pag. 200. — Barbatovi : Memorie

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