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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 478 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
missione dell’apostolato. Ei nacque in Bolzano da Giuseppe Maria de Tschiderer e Caterina de’ Giovanetti (15 aprile 1777); e fatto sa cerdote (27 luglio 1800), fu cappellano in Unterrinn e nella terra di Ulten ; insegnò tre anni teologia e pastorale nel Seminario di Trento (1807-1810), e, poi fu parroco di Sarnthal (1810-1819) e di Merano, e, in fine, canonico della cattedrale di san Vigilio (8 ottobre 1826), vescovo ausiliario del vescovo di Bressanone per la provincia del Vorarlberg

(20 maggio 1882), e vescovo di Trento. Vi fece il suo ingresso (3 maggio 1835), partendo dalla chiesa parrocchiale di san Pietro, e muovendo alla volta della cattedrale preceduto dalle con fraternite, dal Clero, dal Capitolo, e seguito da tutte le imperiali e civili autorità. Nella cattedrale fu ietta la bolla- pontificia di sua con ferma; e, pronunciati i soliti discorsi, il Vescovo celebrò la messa e benedì la prima volta la città e la sua diocesi *). Indi diede principio all’ apostolica sua missione

, e non ebbe mai a desiderare cosa alcuna che non fosse conforme al bene spirituale de’ suoi diocesani. Ma non così fu del Pontefice che lo avea confermato vescovo. Egli avea in cominciato a pontificare, quando in Italia più che altrove sentivasi il contraccolpo della rivoluzione francese di luglio, quando il principio' politico del non intervento proclamato dalla Francia tenevasi destinato a proteggere una grande sollevazione. L’impaccio del dominio tem porale fece delirare anche questo Pontefice

, che, uscito dalla sua vera missione di capo spirituale della Chiesa, trasse intorno a sè tutti gli odj della nazione, e morì senza die alcuno versasse sulla sua tomba una lacrima sincera e cordiale. Del resto, malgrado la reazione, le speranze italiane non ces savano di pullulare, e si fecero tentativi per realizzarle. Fallirono sotto l’influenza della Giovane Italia in Calabria (1840), e fallì quello scoppio generale che nell’anno 1844 pareva imminente, e fu cagione della morte dei due fratelli

Bandiera (25 luglio). Due anni dopo, morto papa Gregorio (1 giugno 1846), tornarono tempi favorevoli alle concepite speranze. Comparve nominato pontefice il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti (ló giugno), che si disse Pio IX, e pubblicò un’amnistiaci6 luglio), che fu levata a cielo dagli applausi clamorosi, che sì diffusero per tutta l’Europa. Il Trentino rispose anch’esso cordialmente agli applausi generali, e senti la prima volta picchiare forte nel suo petto il sentimento della propria

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 290 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
minati suoi commissaij Nicolò de Polweiter, Luca Römer e il Doti. Antonio Schrottenberger ; i quali, come vennero a Trento, rassegna rono ai Consoli le loro credenziali. Non vi trovarono ostacolo da parte della cittadinanza -, e nell’ anno seguente Massimiliano li poneva sotto sequestro il principato, e vi nominava suo commissario Francesco Hendl. Indi rimise la causa del Vescovo al Foro imperiale residente nella città di Spira, ed ivi si fece quella nota, che venne pubblicata 1’ anno 1571 col

XIII, il quale non fece tanta festa nel dì del suo esaltamento, quanta ne fece per la notizia della strage fatta in Francia degli Ugonotti nella troppo celebre notte dì san Bartolameo (24 agosto 1572). In Trento è poi da notare lo scoppio di quella pestilenza, che partita da qui, scese ad invadere la Venezia e la Lombardia. Si narra che sulla fine del marzo 1574 si manifestarono in Trento parecchi casi di peste ; ed è detto, che il contagio fosse stato portato da un . fo restiere venditore di merci

, o da un Trentino che andato alla fiera 1) Perini : I Castelli del Tiralo , II, pag. 35. 2) Manci: Annali di Trento, MSS. della Bib. eli Trento, 1, pa g. 463

titolo di Notula Spirensis, e non fu accettata. Rima sero per ciò le cose come s’ erano poste ; e intanto si riaccendeva la questione per il possesso dei Quattro Vicariati. Se Io contendevano ì Madruzzi ed i Castelbarco ; e dopo lunghe contese esacerbate da vicendevoli aggressioni, vennero alla risoluzione di rassegnare la causa all’ Imperatore. Questi con lettera dei 25 settembre 1573 la unisce a quella del Vescovo e ne commette l’esame ai commissarj residenti in Trento, e nondimeno la cosa ebbe

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 419 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
e il Generale in capo del- 1’ armata d'Italia; armistizio che fu precursore della pace, i cut pre liminari furon segnati a Leoben a dì 17 aprile. Ai 19 dello stesso mese giungeva in Trento il consigliere Filippo Baroni di Cavalcabò incaricato dal governo d’ Innsbruck di assumere la presidenza del Consiglio amministrativo ; ma la Reggenza faceva ostacolo al buon ordinamento di esso. C’erano due tribunali, due autorità che si con trastavano la preminenza, e c’ era nel popolo tutto quel disgusto che inette

: Cronaca de’ falli accaduti in Trento in occasione della guerra Ira Vimp. Casa d’Austria e la Francia . MSS. della Blbl. di Trento, 11 aprile 1797. 2) Pietrapìana: Cronaca citata, 13 aprile 1797. a ) Pietrapìana: Cronaca citata , 20 aprile 1797.

- sbona. Indi lo stesso Vescovo, con 1’ organo della Reggenza, fa pub blicare un editto (13 aprile), con il quale commette a tutti i sindacì delle Comunità, che nel caso di nuova invasione de’ Francesi debbano eccitare il popolo a levarsi in massa al tocco della campana per respingere una razza di genie tanto infensa al genere untano, che rapisce ogni sostanza , e rende ogni ceto di persona alla mendicità Il Magistrato, dietro a questo editto invita il Vescovo a fare ritorno in città, e quasi

contemporaneamente il governo d’ Innsbruck ordina che il Consìglio Amministrativo austriaco sia ripreso. La Reggenza sì raccoglie per istabilire il da farsi, e conchiude di eseguire gli ordini dei Principe, onde avvenne che si videro in Trento stabiliti due Con sigli, due Tribunali, uno principesco e l’altro austriaco. I canonici reggenti ritirano le chiavi del Castello e degli Archiv] ; e mentre le cose andavano di questo passo, arriva al Magistrato la notizia del- 1’ armistizio conchiuso tra 1’ arciduca Carlo

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 253 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
(21 gennaio 153 1 )* presente il Cardinale di Trento ; il quale finita quella solennità, ritornò alla sua chiesa. Egli avea ai 12 dello stesso mese ed anno con il consenso del Capitolo permutata con questo re la giurisdizione di Bolzano con quella del borgo e del castello di Tergine ; permuta che fu poi confermata dal pontefice Clemente VII ’j. I principi protestanti si raccoglievano intanto in Smalkalda, dove stabilirono una lega per la difesa e il mantenimento della libertà germanica, e il Papa

253 la confessione della loro fede estesa da Melatitene e contenente i punti principali di religione e le cerimonie e pratiche ecclesiastiche, a cui i confessionisti non intendevano di tenersi. E già nella dieta l’ar civescovo di Magonza avea predicata la guerra, e 1' Imperatore in sieme con il fratello suo Ferdinando veniva provocato a por mano alla spada per combattere e punire i disturbatori della pace cristiana. Ferdinando fu allora eletto re de’ Romani, e n* ebbe la corona in Äquisgrana

incominciava a dimostrarsi non soddisfatto di Carlo V, perchè avea permesso che venisse letta la confessione degli eretici, e avesse acconsentito all’ abolizione di alcuni riti, e promesso il concilio. I principi della lega scrivevano all’ Imperatore, ringrazian dolo della fatica adoperata nell’ ottenere che fosse celebrato un con cilio, e chiedevano che fosse tenuto libero da ogni pressione; ma Clemente negoziava con il re di Francia una confederazione, andava personalmente a Marsiglia, ed ivi conveniva

con lui, perchè s’ado perasse ad accomodare le differenze di Germania senza il concilio, e perchè si facesse il matrimonio di Enrico, secondogenito del re, con Caterina de’ Medici, sua pronipote. ■ In Trento, nel giorno stesso dell’incoronazione di Ferdinando rede’ Romani, un incendio divoratore avea quasi per intero distrutto 1’ edificio, ormai progredito, che il desio faceva eseguire accanto al vecchio castello del Buon Consiglio 2 ). Se ne dovette ripigliare la costruzione, e tale e tanta

fu 1’ energia che vi si mise, che tre anni •dopo apparve condotto al suo termine, con quell’ ampiezza, e ma gnificenza da renderlo, come dice il Mariani „ una Regia formale, ■e'una Residenza aurea“. Vuoisi che Giammaria Falconetto n’avesse fatto il disegno, il quale, dato poi ad ispezionare a Francesco Sarisovino, passasse per* la sua esecuzione in mano di Maestro Martino di Como :1 ). Il Clesio vi provedeva a tutto con particolare impegno, malgrado che poeti rimanesse in Trento, e fosse di continuo

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 67 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
di combattere la confusione dei' poteri laicale e spirituale. La lotta delle investiture avea rilevata l’idea della separazione della Chiesa dallo Stato ; i vizj della chiesa ufficiale servivano ad afforzare quest’idea, ed i Comuni tendevano a realizzarla. San Bernardo gridava contro i vescovi perduti dietro alle magnificenze ed al lusso della vita, richiamava al dovere gli Ordini religiosi tralignati dall’amore delle ricchezze, vegliava sulla cristianità e governava la chiesa e il secolo con il solo potere

della sua parola, e delle virtù, di che era adorno. Ma egli non si accordava con i principi di Arnaldo: riteneva che la Chiesa po tesse disporre del dominio temporale quale strumento di libertà ; e riuscito a far condannare nel concilio dì Sens Abelardo, che inse gnava la separazione della ragione dalla fede, fa dichiarare scismatico Arnaldo, e lo perseguita ad ogni passo, eccitando tutti a riprovarlo. E nondimeno il riformatore entra in Roma, ed è accolto con entu siasmo. Parla degli eroi dell

’ antica Repubblica, e della necessità di ristabilire il Campidoglio con il Senato e gli altri ordini antichi. Vera papa Eugenio III, un pisano, monaco di Chiara valle* il quale fu costretto a partire da Roma, ad abbandonare 1 ’ Italia ed a ritirarsi in Francia (i l 47), dove, viaggiando da un luogo. all' altro, tenne un concilio a Reins ed uno a Treveri. San Bernardo tentava invano di guadagnare alla causa della Chiesa il popolo romano*, lo chiamava ribelle e di dura cervice, invano ricorreva all

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 402 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
sua attività. Il re stesso Luigi XVT insieme con la moglie, il figlio, la figlia e madama Elisabetta sua sorella, s’ ; era indotto ad abbando nare segretamente la capitale (20 giugno 1791); ma a Varennes ve niva arrestato e ricondotto a Parigi, dove ebbe a firmare 1 ’ ultimo decreto della Costituente (14 settembre), che cessata, lasciò il posto all'Assemblea legislativa, durante la quale in Francia cadde definiti vamente il potere regio. Nell’ anno 179 2 d Principe vescovo di Trento nominava

il nuovo podestà, che fu l’Avv. Luigi Francesco Riboldi parmigiano 2 ). Il Romagnosi rimase a Trento anche dopò compiuto l’anno del suo podestariato. Vi esercitava 1 ’ avvocatura ed era stimato e' onorato da tutti. Gli affari intanto della Rivoluzione procedevano alacremente. Bastò la comparsa di un’ armata comandata dal re di Prussia e dal duca di Brunswich sulle frontiere della Francia, perchè la moltitudine parigina tornasse a concitarsi contro il re, e macchi nasse nuovi tumulti. Il re fu costretto

. Il Barbacovi dovea esaminarlo ed intimargli il precetto ; ma la cosa mutò presto in un trionfo per l’illustre ac-' cusato. 11 Romagnosi fa la propria dichiarazione e difesa, la quale fu così splendida che nessuno osò contraddirgli, e se n’andò assolto da ogni imputazione, e con la gloria di avere superato co’ suoi ta lenti, e col suo spirito il valore dei proprj giudici 1 ). Torna al suo ufficio, e vi rimase sino ai 28 settembre, nel quale giusta le norme stabilite nello Statuto di Trento viene assunto

a ripararsi in seno dell’Assemblea legislativa ; ma questa, decretata la convocazione d’ una convenzione J ) Manci: Annali citati , III, pag. 451. 2 ) Ciscato : Giandomenico Romagnosi a Trento . Vicenza, 1882, p. 18.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 263 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
1542 designava Trento come città situata all’estremo confine d’Italia verso la Germania. Se non che un pensiero di mon dana politica lo teneva continuamente preoccupato, ed era quello della grandezza de' suoi figliuoli e parenti, per la quale s’induceva a fare ed a brigare senza riguardo alla contraddizione a cui esponeva il suo zelo riformatore. Divenuto pontefice, avea conferita la porpora ai due suoi nipoti Alessandro Farnese e Guido Ascanio Sforza da Santa Fiore, e non bastando alla sua paterna

lo precedettero, i quali per amore alle grandezze temporali temevano il concilio ed ogni riforma che per esso si dovesse introdurre negli ordini della Chiesa. Poco si credeva al di lui zelo pel concilio ; ma il concilio era vagheggiato dall’ Imperatore, come un ripiego atto ad infrenare il rapido propagarsi della Riforma. Egli riteneva, che le dissensioni esistenti avessero origine dalla Corte di Roma e dagli abusi del clero cattolico, per la qual cosa nella pace di Crespy in dusse il re di Francia ad unirsi

a lui nella determinazione d’impie garsi, perchè il concilio fosse convocato. PI quella pace era stata conchiusa senza che il Papa sapesse nulla, e senza essere ammessi i due cardinali venuti per tal negozio sino a Lione l ). Il Papa temeva Che nel secreto in quella osservato stesse una minaccia contro la. Curia romana, e fu sotto 1’ impressione di questo timore, che s’ af fretta a pubblicare la bolla dei 19 novembre 1544, della quale si rallegra con la cristianità della pace che sarebbe per

conseguire con il concilio. Ne fu stabilita la convocazione a Trento, e si ordinò, che avesse principio il giorno 15 marzo 1545, Però, la fretta .del Pon tefice non piacque all’Imperatore, e tuttavia Carlo V invia amba- l ) De Leva: Opera citala, III, pag. 531.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 271 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
271 di data è riportata dal Cantù l ). Ai primi di marzo ritorna a Trento, ritenendo di persuadere i cardinali Legati, ma inutilmente, onde se ne va anche da Riva sulla metà dello stesso mese, recandosi, non senza coraggio, a Venezia ad aspettare il breve che commetteva la causa del suo processo al nunzio Della Casa ed al patriarca Marino Grimani -). Ai 7 gennaio s’era tenuta la seconda sessione conciliare, ed -, ai 4 febbraio si teneva la terza. E mentre così procedevano le cose del concilio

, in Germania la lega smalkaldica si disponeva a fare la guerra a Carlo V. Egli con il trattato di Crespy avea fatte palesi le sue intenzioni, patteggiando con il re di Francia un’unione cattolica ed una spedizione contro i Turchi, poi avea trattato con. il Pontefice per la convocazione del concilio, avea scagliato il bando imperiale contro i capi della lega, ed ora chiamava un esercito dai Paesi Bassi per farlo eseguire. Moriva intanto ad Islebia (l8 febbraio 1546), il pacifico fondatore della Riforma

; ma i decreti che vi si pubblicarono non piacquero a Cesare, perchè, versando sui donimi non potevano giovare a riconciliare gli animi dei protestanti, e li ren devano invece più avversi al concilio ; onde fu scritto a Trento che si attendesse alta riformazione. Il Papa non voleva disgustare Cesare nel momento che trattava con lui d’ una guerra di religione, per la quale era di mezzo il Cardinale di Trento, quale incaricato a fare la parte dell’Imperatore 3 ). Questi avea ricevuta la missione in .Ra tisbona

. 338. v 3 ) Il Bonelli (Monumenta etc. pag. 199) nota che al nostro Cardinale addi 29 aprile 1546 era stata assegnata una pensione di 2000 ducati sui frutti della mensa archiepiscopale di Compostella*

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 429 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
ed a Borgo, le quali presero poi la medesima via per recarsi, come i primi, per le Giudicarle, a Brescia; la divisione del Vaia- damme abbandona pure la città di Rovereto e la Lagarina; e mentre le truppe andavano giornalmente scemando, fu tenuta in Ttento nella sala del teatro Osele una loggia massonica (4 marzo), che per l'igno- ranza dei tempi fece molto parlare come di cosa nefandissima. Il giorno 8 tutti i Massoni ebbero pranzo dal generale Macdonald, ed ai 16 pervenne la nuova ufficiale della

conferma della pace di Lu- neville in Ratisbona, e dello scambio avvenuto delle ratifiche tra le potenze. Ài 19 si nota 1’ arrivo in Trento del tenente maresciallo Satteller, il quale prese alloggio in casa Mersi a san Pietro. Non in salutato con lo sparo del cannone, perchè la grande artiglieria era già partita; ma fu incontrato verso Gardolo da parecchi dragoni Fran cesi a cavallo, ed accompagnato al suo quartiere, gli fu data la guardia d’onore di 50 granatieri. Indi il generale Macdonald scende dal

de la paix — e la festa accennava ad un cortese congedo. Il Satteller fu altresì complimentato dal Magistrato ; ma due giorni dopo la sua venuta partiva per Bolzano, lasciandovi il suo aiu tante. Macdonald riceve 1’ ordine da Parigi (25 marzo) d’ immettere nel possesso del principato il Vescovo principe già eletto, e di eva cuare la truppa, commettendo ad un comandante la guardia della piazza con 500 uomini, ì quali saranno mantenuti a spese della Ca mera principesca, e dovranno opporsi agli Austriaci

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 418 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
. Bonaparte avea occupate Ancona, Perugia, Macerata, Tolentino, Camerino e Fuligno, e qui si fermò, non volendo questa volta spodestare il Pon tefice. A Tolentino (19 febbraio), lo costrinse a firmare la pace, che fu una delle più umilianti, e non soddisfece agli amici della Chiesa. Fa^ta questa pace, Bonaparte dal suo quartiere generale di Mantova scriveva al Municipio di Trento (17 ventoso — 7 marzo), assicu randolo che avrebbe memoria delle requisizioni di generi, da lui fatte pel mantenimento dell

rientrano in Trento i primi cinquecento Au striaci sotto la condotta del Neupergh,. Jl Laudon, che era ad Egna non ci venne che due giorni dopo, e intanto il Capitolo s’affretta a repristinare la Reggenza ed il Consiglio come avea stabilito il Principe vescovo prima della sua partenza per Passavia. La Reggenza, come fu detto, si componeva del Decano conte Manci e de' Monsignori conti di Sporo ed Àrsio, il primo arcidiacono, ed il secondo semplice canonico. Al Consiglio erano il Consolati, il Maestrelli

morti, indicandone la malattia ; e malgrado queste precauzioni, il morbo non ebbe a scemare, e si dilatò su tutta la pretura di Trento, ed anche fuori, come in Lagarina, nelle Giudicane, nell’Anaunia, nel Perginese e in Valsugana. Mantova capitolava ai 2 febbraio, rendendo prigioniera la guar nigione, eccettuato lo Stato Maggiore ; e la Repubblica potè allora fare la pace con il Papa, che teneva nelle sue mani la vendetta di Dio, e. deliberava di sommuovere contro la Francia la cristianità

repubblicani, re spingendo 1 arciduca Carlo, del cui valore fa testimonianza la storia. Ma giunto cola, è costretto a dare indietro. Il generale Laudon era riuscito a chiamare alla riscossa i Tirolesi ; i quali, in numero di circa 20 nula accorrono ad ingrossare il suo esercito. I Francesi sono co stretti a scendere per la valle dell’Adige, evacuando Trento, Rovereto e tutto il Trentino sempre con il nemico alle spalle, ed a prepararsi ad una seria difesa tra l’Adige e il Mincio. Il giorno io aprile

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 405 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
giungevano a' Trento. Ma la cosa non piacque : parve che il governo con questi • comandi volesse spogliare il Principe del diritto di giudicare e dì punire i proprj sudditi, e fu risposto negativamente, onde nacquero disgusti, e sì fecero ricorsi a Vienna *) ; ma gli affari della guerra 9 Manci : Annali diali , 111, pag. 605 e seg.

initato di cinque membri nominati dalle camere, detto Direttorio, il quale fu uno dei parti meno felici della Rivoluzione, un governo violento e debile, che non ebbe rispetto per la costituzione, nè per l'indipendenza delle altre nazioni. E intanto la guerra continuava. Tutti i sovrani dell' Europa erano impegnati contro la Francia, e nella prima campagna riportarono parecchie vittorie, le quali però' non furono seguite da egual fortuna, nè da egua! conformità d'in tendimenti. Ciascuna potenza

di dare, favorendo la guerra, esecuzione ai suoi progetti. A, lei stava a cuore 11 dominio esclusivo dei mari, e il mantenimento della coalizione le dava agio a conquistacele colonie, ed a realizzare i suoi commerci. L’Austria sola, unita con la Sardegna, con i principi e gli Stati di Germania, portava adunque il peso della guerra che sì combatteva sul continente. Ella la ricominciò sull’Alto Reno,»con que' vantaggi, che indussero le parti belligeranti ad un armistizio che fu conchìuso ai 3 decembre

1795- Se non che a decidere dei destini dell’Austria sorsero circostanze che mutarono posizione alle cose, e dove prima il teatro della guerra era secondario divenne principale. E intanto anche nel Trentino penetravano le idee della Rivo luzione, e il governo d’ Innsbruck ingiungeva al Principe vescovo di denunciargli coloro, che, propendendo per le massime francesi, pas savano sotto Ü nome di Giacobini, e così pure dì rassegnare ogni sera al Capitano della città la lista dei forestieri che

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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 275 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
il vescovo ed il generale *). Il Magistrato consolare, che si teneva offeso dall’ improvvisa partita del concilio, ordina, a giustificazione della città „ diffamata „ sì come sospetta di petecchie e di peste e sì come piena di care- „ stia presente e futura, e di malsano aer “ 2 ), che sia istituito un processo, il quale fu mandato ad effetto, con soddisfazione dei cittadini, e per il quale il Podestà di Trento ; ;ebbe in dono una tazza d’ar gento con I’ arma della città. I Legati da Bologna cercavano

del pari di giustificare il trasferimento del concilio; ma l’Imperatore sdegna tissimo ne esigeva' 1’ immediato ritorno ; e non riuscito ad ottenerlo, approvava la condotta dei vescovi riinasti a Trento ; i quali mai scekero ad atti di conciliazione con quelli di Bologna, e solo si scam biarono qualche scrittura, in cui i teologi di quella città chiamavano il consesso ivi radunato santa sinodo , e i rimasti fuori, semplicemente sinodo 3 ). Delle lettere esortatorie venute di là, dopo la prima

sessione bolognese (21 aprile), la nona del concilio, non si curarono ; e sempre fermi al volere dell’ Imperatore, perdurarono nell’ opposizione, finché per la forza delle circostanze rimasero interrotte le operazioni sinodali. E intanto moriva Francesco I re di Francia (31 marzo 1547)> e Carlo V guadagnava a sé il giovane Maurizio di Sassonia, figlio del duca Arrigo della linea Albertina, e spingevalo contro il cugino suo Gianfederico elettore di Sassonia che era all’ esercito della lega nella

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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 446 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
a vincere la ritrosia di coloro che non vedevano altro bene che nella Repubblica. A dì 13 maggio fu proclamato Imperatore; e tosto in Europa sì destarono nuovi timori ; l’avvenimento era troppo grande per non vedervi 1’ immensa ambizione del nuovo principe; ambizione che non si sarebbe arrestata, se non con la monarchia universale. In Trento F opera della riorganizzazione andava ancora a ri lento, e più che ad essa si pensava alle eventualità d’una nuova guerra. Era stata ordinata la formazione di una

131 \ sassinarlo. Pichegrù fu posto alla testa di questo disegno. Moreau, punto di non curanza, prometteva di appoggiarne 1’ esecuzione, e tren- tacinque congiurati si traevano a Parigi ; ma questi non poterono sfuggire gb accorgimenti della polizia, e presi, furono severamente puniti. Erano rei, e meritarono il castigo; ma ciò che non si può scusare, e forma il più vile degli atti di Bonaparte, fu la morte del duca d’ Enghien (21 marzo 1804), ultimo rampollo di casa Borbone dì Condè. Non avea

ancora perduto il sen timento della virtù e dell’onore; ma a stornare i risentimenti sorgono le voci di ordite macchinazioni contro la vita del Console, e di esal tamento delle di lei virtù, chiamandolo 1’ unico pacificatore del mondo, l’eroe del secolo, nato a felicitare la Francia e il genere umano. Ed a queste voci s’aggiungevano quelle della suprema potenza che il popolo francese dovrebbe conferirgli ; e sì fecero maneggi per riu scire anche in questo, e poi proposte e ragionamenti che giunsero

carta topografico- militare del Tirolo compreso il Trentino ; e poi si disponevano le cose per ridurre le due città di Trento'e di Bressanone a due fortezze di primo ordine. L’arciduca Giovanni avea avuto T incarico di diri gere le operazioni topografiche per la carta progettata, e a dì 3 lu glio 1804 entrava in Trento. 11 suo arrivo fu salutato con il solito sparo dei mortari e il suono delle campane ; e vi veniva da Lassano per la Valsugana. Il Magistrato lo incontra a Pergine, e l’Arciduca avea

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 490 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
ai confini, e dì nuovo tratto a volere la separazione dal Tiralo, Voleva questa volta, che il paese venisse aggregato alle provincie della Venezia rimaste austriache, ed a questo fine il Municipio di Trento votava (23 luglio) in pieno consiglio la seguente mozione : „ il Consiglio comunale considerando, che il de- „ sìderio, anzi, nelle attuali circostanze, 1’assoluto bisogno della parte „ italiana della provincia, reclama imperiosamente l’aggregazione della „ medesima alle provincie venete, delibera

sanguinosissima di Magenta (4 giugno) gli Austriaci furono costretti a ripararsi dietro al Mincio, ed a sgomberare i Ducati, le Marche e la Romagna. A Solferino, Cavriana e San Martino si rinnovarono i combattimenti (24 giugno), e non si andò più avanti. L’ Imperatore propose all’imperatore Francesco Giuseppe un armistizio (6 luglio) e a Villafranca fu firmato l’atto dei preliminari della pace (l'2 luglio); che poi venne sancito in Zurigo (io novembre) dai rappresentanti delle tre potenze

: che, di concerto colle „ rappresentanze delle altre città, debbano essere fatti i passi op- „ portimi per conseguire questo scopo, ed invita quindi il civico ,, Magistrato a mettersi per tale oggetto in corrispondenza colle sud- „ dette rappresentanze, e in pari tempo a comunicare il presente „ conchiuso al Signor Consigliere Romano Rung, chiamato come „ uomo di confidenza a rinforzare il comitato della Dieta provinciale, „ pregandolo a volerlo portare a notizia dell’eccelso Presidio del

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 477 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
abbati Benedettini, Alberto Naguzeur e Nicola Achaz, avendo 1 ar civescovo ottenuto da Roma, che i due assistenti alla consacrazione Dolessero essere anche non vescovi *). E dopo quella funzione il Vescovo si mise in viaggio per Trento, dove arrivò la sera dei quin dici ' e la chiesa di Salisburgo incominciò allora ad esercitare su quella di Trento i diritti di Metropolitana. Quasi subito dopo la sua instal lazione il Vescovo dà principio alla visita pastorale, poco curandosi di quella politica

che si praticava di fuori, e della quale lo stesso Pontefice si mostrava tenerissimo. Leone XII proseguiva nella via apertagli dal suo antecessore, mostrandosi nemico d’ogni novità, e restituendo ne’ suoi Stati l’as solutismo, e tutti i vizj della vecchia signoria papale. Morto lm (io febbraio 1809) fu eletto pontefice Francesco Saverio Castiglione, che prese il nome- di Fio VITI (31 marzo), e morì presto (30 novem bre i83o) onde la storia tace, e fece meglio che non fosse vissuto. Gli successe

intervento ed i sollevati italiani trionfano sulla condotta restia dei loro signori, costringendoli a concessioni ed a riforme che non avrebbero mai voluto accordare. Leali Stati italiani è il solo Piemonte che trova di soddisfare alle esigenze del tempo: Carlo Alberto, dopo Vanno 1833 dismette ogni reazione, e si dispone a fare del proprio Stato la fortuna d’Italia. In Trento le cose erano tranquille, e più che agli avvenimenti esterni si pensava agli interni, alle peggiorate condizioni del paese, che

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 199 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
di moralità. Il nuovo Papa nell’anno seguente a quello della sua elezione, con bolla dell’ 8 ottobre, cassata la nomina dell’ abbate Benedetto, conferma Giorgio in vescovo di Trento, e convalida gli atti sin’ allora esercitati nell’ amministrazione del vescovato. Indi interviene a deci dere nella lite insorta tra 1 ’ abbate suddetto, e 1 ’ arciduca Sigismondo e parecchi nobili partigiani di esso arciduca. L’ abbate era.quel desso, 1) Bonelli: Notìzie citate, III, pag. 252. 2 ) Alberti : Annali citati

199 Benedetto (21 settembre). L’Arciduca rende allora consapevoli i Padri dello stesso concilio della nomina da lui fatta di consenso con il Capitolo nella persona di Giorgio Hack Slesi ano. e ne chiede 1 ’ ap provazione. Giorgio era di Themeswald, e fratello del maresciallo dell’ar ciduca Sigismondo. Avea ambizione, che lo traeva ad insediarsi nel castello del Buon Consiglio, e ad esercitare la principesca giurisdi zione prima ancora che il Concilio confermasse la sua elezione. Con fermato

(17 ottobre *), l’Arciduca riebbe I’amministrazione del prin cipato, ed il Vescovo, lasciando a lui piena libertà' di agire, sceglie in sua residenza Caldaro ; e di là rinnova (23 febbraio 1447) a Giovanili dì Castelbarco l’investitura del piccolo dazio che si esigeva nella città di Trento • indi investe Leopoldo di Adelpreto di Povo delle decime di certi luoghi, e di alcune terre situate nelle pertinenze del suo distretto ; e approva la nomina di Corrado di Bressanone a preposito de’ canonici regolari

al suo successore Tomaso di Sarzana, che prese il nome di Nicolò V. I principi ed i prelati del- 1 ’'Impero ne seguivano 1 ’ esempio ; il nostro Vescovo e il suo Capìtolo non furono da meno ; la Francia volea pure la pace della Chiesa, e la pace ebbe il suo effetto : con la rinuncia al pontificato di Fe lice, V (9 aprile 1449), E così ebbe termine il grande scisma, che diede papi in Avignone e in Roma, e fu cagione di molte calamità, e di quegli abusi, che resero, il clero ribelle ad ogni sentimento

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 237 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
la fa miglia a Verona ' 2 ) ; e giunto colà, veduto il mal termine delle cose nonché 1’ ammutinarsi de’ soldati, dovette nel giorno 23 gennaio 1517 aprire immediatamente le porte della città al maresciallo Odetto di Lautrec, il quale nel dì seguente consegnò le chiavi ai provveditori veneziani Andrea Gritti, e Gio. Paolo Gradenigo :1 ). Riva e Rovereto, era stato stabilito, che restassero a Massimiliano, e così i Quattro Vicariati e le ville di Torbole e Nago. Fatto ciò, il Vescovo ritorna alla sua sede

, e vi continua Y opera delle rinnovazioni feudali, delle concessioni e conferme di privilegi, e di componimenti pacifici nelle vertenze esistenti .tra la sua Chiesa ed i vassalli ; onde c noto, che nello stesso anno : 517 egli ebbe a confermare i privilegi ai nobili delle valli del Mosio (Non e Sole), a 1 concedere la privativa del salnitro a Bartolomeo della Valle di Rumo, e quella della pece e della tere bentina a Giovanni Vinsterwalder ; a comporre la lite intavolata dai Signori di Sporo circa il loro

feudo di Mezzolombardo, e a fare, che il Capitolo di Trento ottenesse, per indulto pontificio, di disporre )) Du Mont : Opera citata , IV, P. 1. pag. 224. 2 ) Alberti: Annali citati , pag. 430. 3 ) De Leva: Storia di Ca?io Vece. I, pag. 241 .

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 172 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
pensiero di trovarsi in buoni rapporti con il Conte del Tiralo, e il re de Romani dal quale otteneva (3 maggio 1389) il diploma di conferma delle donazioni e dei privilegi conceduti ai vescovi di Trento dai precedenti imperatori, e in ispecie di quello che riguardava le miniere d’ oro e di altri metalli esistenti nel vescovato trentino 1). E così in calma, e sempre soddisfatto del bene che gli concedeva la sua dabbenaggine, giunse al giorno 9 settembre 1390, in cui finì di vivere. La morte

si chiamò Urbano VI. Ma costui nel dì seguente alla sua incoronazione sgridò pubblicamente i cardinali per la loro maniera dì vivere, minacciò la regina Giovanna di Napoli di volerla mandare a filare in un chiostro, dichiarò d’ essere risolto di far giustizia dei re di Trancia e d’ Inghilterra ; e mentre andava innanzi con siffatte minacce, il cardinale della Grange sollevò una questione, che gettò l’Europa in una discordia dì quarant’ anni, I cardinali dichiarano, che papa Urbano è un usurpatore della

sede di Pietro, lo anatemizzano e tutti uniti nella città di Forlì elessero un altro papa, che fu il cardinale Roberto di Ginevra chiamato poi Clemente VII (21 settembre), il quale fissò la sua dimora in Avignon. La cristianità comparve allora divisa tra 1 ’ uno e 1 ’ altro pontefice ; onde avvenne, che l’Italia, ad eccezione di Napoli e della casa di Savoja, si tenne al primo, mentre la Francia era clementi ciana. Il re di Germania piegava in favore del papa di Roma, i princìpi d’Austria stavano

il bisogno dell’ unione della Chiesa. Ma il tempo, tardava ancora a rendere alla Chiesa quest’ unione. I' cristiani continuavano a mantenersi divisi, e c erano abusi di potere, ì) Bonelli: Notizie citate, III, pag. 23 L 2) Bonelli : Monumenta ecc. pag. 116.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 423 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
? I .i : • 108 (l5 agosto), e nondimeno gli alleati poco pensavano a cavare profitto dalle vittorie riportate, perdevano i momenti più propizi in contese', e in dispareri, onde il Suwarow s’indusse ad abbandonare l’Italia per la Svizzera. Quasi tutta la sua armata prese la via del Piemonte, e pel lago Maggiore, entra- nei Grigionì, mentre faceva partire il ba gaglio alla volta di Trento e del Tiralo. Ai 19 settembre entravano nella nostra città i primi trasporti accompagnati da soldati

la lega. . Nello stesso anno 1799 (29 agosto) moriva a Valenza il pon tefice Pio VI, che fu il più formidabile nemico della Rivoluzione e il rappresentante più fedele della politica reale. Egli era stato strappato d’Italia e condotto prigioniero e malaticcio in Francia; ma la Francia a quel tempo versava in triste condizioni: il governo incominciava a disorganizzarsi, i partiti s’aumentavano, l’ autorità non teneva forza per farsi ubbedire, e la guerra civile era imminente a scoppiare. Se non che

nomina il Generale è accolto con atti di grande entusiasmo ; ed egli, avuta in mano la forza la maneggiò a suo profitto, compiendo quel colpo di Stato che volgeva da tempo nella sua mente. Discìoglie il fiacco e discorde Direttorio e sulle rame di esso sale alla suprema podestà della • Repubblica col nome di primo Console. S’associa a Cambacerès e Le Brun; dichiara di volere la pace, e per conseguirla si mette alla testa de suoi guerrieri e giura di voler combattere pel bene della Francia, e per

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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 321 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, e l'Imperatore avea di che pensare per la guerra da lui continuata contro la Svezia, la Francia e i protestanti; onde avvenne, che il. povero Vescovo, incapace a nulla di buono, dovette anche da questo lato subire lo scorno d’ una potenza che gli s’ imponeva con grave danno della sua autorità, e col generale disgusto de’ propr] suoi suddita ^ più \ 0 screditava in faccia al pubblico, era la con dotta da lui tenuta verso la Particella. I suoi amori per lei s’erano fatti palesi a tutti, e c era persino chi

nc additava i frutti, numerando i figliuoli resi simili al genitore 0- Dei resto era notorio, com’ ella disponesse del di lui animo a piacimento, come entrasse nelle cose stesse del vescovato, e come arrivasse talvolta a promuovere alte dignità ed ai benefici le persone meno atte e meritevoli. Il Vescovo le^si era consacrato interamente, e largheggiava con lei, donandola di “mobili preziosi, e di case e possessioni sue patrimoniali »')* La casa di Fiera in Trento, ora posseduta dai baroni Ceselli, passava

. Il popolo ne’mormorava; ma il Vescovo non avea orecchie per udire le pubbliche doglianze, e V infelice donzella vi morì nell’anno 1650, e, come dicono gli uni, di veleno 5 ), o come vogliono gli altri, da 1) « Madrutius ex prelibata Claudia, vulgo concubina nuncupata, suscepit filios rubris crinibus, erectis auribus, oblongoquo naso sibi per similes ». Documenti varj raccolti dal sacerdote Paride Fuiten, e conser vati nella Bibl, di Trento, N. 67, 2) Manci : Annali citati, l, pag. 556. 3\ Manci: Annali

citati , I, pag. 558. 4 ) ÀQ onimo Trentino nella vita di Carlo Emanuele . MS. delia Bibl. di Trento, N. 26, , 5) gac. Paride Fuiten : Documenti varj citali.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 475 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Verona (25 giugno) alia volta di Vienna, e la stessa quando fece ritorno in Italia (5 ottobre). Il véscovo' Emanuele Maria era in quel tempo nella sua villa di Santa Massenza, e fu in città per compli mentarla; ina non appena ritornato, si sentì male, e non più si riebbe, essendo stato colto dalla morte la sera del giorno nove in età di 55 anni, dopo di averne spesi diciotto e mezzo nel governo della sua diocesi. Il suo cadavere fu imbalsamato, e trasportato in Trento, dove ebbe sepoltura nella

si cercava intanto di ristaorare il passato, ricon ducendo le genti sulle vie che aveano lasciate. Era un’impresa dif ficile resa impossibile dall impero delle circostanze che la Rivoluzione aveva create, aprendo agli uomini una nuova Era, quella della libertà e dell eguaglianza, che è quanto a dire l Era delle nazioni. In Francia però questa ristaurazione non potè farsi che con la Carta costituzio nale, mentre in Italia fu trapiantato l'assolutismo con tutta la buona intenzione di mantenervelo

in congresso i monarchi alleati, lieti di avere sfasciata ogni macchinazione, e nell andarvi I imperatore Francesco I con ~ l imperatrice Carolina arrivò in Trento (14 ottobre 1832), e pernottò in Rovereto. Lo segue Alessandro imperatore delle Russie (15 ot-

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