Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
96 a più prudente consiglio, e rianimata la città, ad ore io circa giunge il generale della Repubblica ; il quale s’incammina difilato al Castello, e vi chiama il Magistrato cittadino e il Podestà, che allora era Luigi Cheluzzi di Colle, ed invita poscia a presentarsi anche la Reggenza. Vuole sapere dai primi ogni cosa; e la seconda vi si presenta a circa ore il Va antim. Si componeva del Decano conte Manci e del can celliere Consolati, i soli de’ reggenti rimasti in città. Napoleone era
in quel momento alla finestra di mezzo della camera' terza dell’appar tamento vescovile, solita abitazione del principe, e v’ erano con luì quattro Consoli, il Podestà e buon numero di ufficiali. Il Decano gli espone che ci veniva con il cancelliere come rappresentanti la Reggenza istituita dal loro Principe vescovo, ma Napoleone interruppe tosto, di- . eendo rivolto al Decano : „ io non conosco principi, e voi, prete, che azzardate d’immischiarvi in affari politici e civili, uscite entro sei ore dal
territorio, altrimenti vi farò fucilare,, e sul momento partite da. „ qui ,, 1 ). Il Decano a questa sentenza rimase attonito ; e, fatto mèzzo inchino, se ne ritornò a casa sua risoluto di non abbandonare la sua dignità, nè la Reggenza, fosse anco con il sacrificio di sè medesimo. Partito, vi rimase il conte Consolati, il quale informa il Bonaparte della costituzione del paese, del tribunale aulico e dello stato pre sente. A lui s’ aggiunge il podestà Cheluzzi, e questi gli fa vedere come il Decano
Gentilotti, Taxis, Lo- dron, ed il vicario generale, alle dieci di sera, intende dalla prima sentinella che il Generale, ritornato stanco si pose a letto. La mattina seguente ritornano tutti e cinque e si trovano dinanzi al Generale, il quale interroga il Decano dei canonici assenti e del Vescovo * lì eccita ad attendere alle loro funzioni ecclesiastiche senza più ingerirsi nelle cose politiche e civili, e li assicura che a questa condizione avranno la sua protezione e quella della Repubblica. Congedati