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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 255 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Basileo, Pietro Alessandripi, Girolamo Thonner, e Girolamo Atitno. La Repubblica vi si faceva rappresentare da Andrea Rosso segretario ducale, da Giacomo Fiorio udinese che avea seco un avvocato, e da Giovanni Delfino che era alla prefettura di Verona. E già sino dal maggio dell’ anno precedente i predetti signori s’ erano radunati per prendere in disamina le cause risguardanti il principato di Trento, il Tirolo e i paesi annessi : ma per venire al termine della cosa fu uopo che si trasportassero nel

di Cadati in Boemia (29 giugno 1534) gli affari di Transilvania furon differiti, e quindi il Clesio potè novellamente ritornare alla sua sede. Nello stesso anno 1534, a dì i3 febbraio, si raccolsero in Trento nella gran sala superiore del palazzo del Signor Giovanni Antonio dei Geremii in Via Larga, ora Podetti, gli arbitri e mandatari del Re de’ Romani e della Repubblica di Venezia allo scopo di discutere, deliberare e sentenziare' sopra certe cause private, che nella pace del 1523 fatta con

passati venti giorni 4 ) se ne dovette di nuovo allontanare. Il re Ferdinando lo spediva a Bologna in qualità di suo ambasciatore straor dinario presso il Pontefice, e presso 1’ Imperatore che vi era arrivato il giorno i3 decembre 1532. Terminata quest’ambasciata il nostro Cardinale, dopo due giorni di fermata in Trento, ripassa a Vienna, ivi chiamato per acconciare le differenze esistenti con il duca Ulrico di Würteniberg, e quelle con il principe di Transilvania. Appianate le prime con la pace

i Veneziani da Carlo V e dall’Arciduca suo fra tello erano rimaste indietro. N’ erano arbitri Geronimo Baldungo di Costanza e Matteo degli Avvocati Bresciano, il primo nominato dal Re, ed il secondo dai Veneziani. A mediatore era stato scelto di comune. accordo Lodovico Porro senatore di Milano e Provveditore generale delle rendite di quel ducato, e erano mandatarj regj Sigi- gismondo di Tono, Raimondo di Dorimberga regio consigliere, An tonio Quetta cancelliere del Cardinale principe di Trento, Girolamo

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 147 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
in concordia con il vescovo di Trento, e da lui ricevono la investitura dei loro feudi 1 ). Inoltre si nota, che, sotto il di lui governo, fu in cominciata la riedificazione della chiesa di san Apollinare fuori di Trento, e che Nicolò e Gerardo d’Arco fondarono un convento dei Celestini alle Sarche. Papa Clemente V era morto dopo otto anni e dieci mesi e ■mezzo di pontificato (20 aprile 1314). A lui successe Giovanni XXII di Lahors, cardinale vescovo di Porto ; il quale visse pontefice diciotto

colà sì combatteva, il Papa sosteneva che i diritti .imperiali spettano alla Santa Sede. Mandava intorno legati ad, esercitarli, destituiva i governatori imperiali eh’ erano in Italia, e ingiungeva al cardinale del Pogetto, che annichUlasse i Ghibellini lom bardi. Un orgoglio incredibile induceva Giovanni XXII a credere, che colui che continuasse nell' esercizio delle funzioni imperiali, senza il permesso della Santa Sede, facesse offesa alla religione e a Dio 2 ). E nondimeno la spada decideva

della corona dell’ Impero ; Lodovico di Baviera avea vinto, e, fatto prigioniero il suo competitore nella ..famosa giornata di Mühldorf (28 settembre 1322), lo rimetteva in dibertà (1325), ottenendo da lui la cessione dei diritti e delle ra gioni che stimava di avere sull’ Impero. Ma il Papa non si dava pace. Qrdinava a Lodovico di desistere da ogni funzione imperiale sotto . pena della scomunica ; e, renitente, lo • citava dinanzi al suo tribunale, e, non comparso, lo scomunicava. Una dieta

menico, e stimolato dai Ghibellini, scende in Italia. Il giorno 16 feb braio 1327 arriva in Trento, e vi rimane sino ai 13 marzo, tenendo *) Alberti: Annali cit. pag. 223 . -) Raynaldi Continuatio Annalium Eccl. Baranti, an. 1317.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 128 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
colo ai suoi ordinamenti, trattava ogni cosa con sevèro dispotismo, non dava ascolto ai lamenti de’ sudditi, e respingeva fieramente ogni consiglio che gli perveniva da un inferiore. I Trentini n’ erano indignati, e i Veronesi coglievano dell’ occasione per isfogare il loro odio contro i Padovani, che occupando Trento aveano dato segno di non tenere conto dei diritti spettanti al loro Comune. Essi pretendevano di potere signoreggiare quella città a riguardo della Signoria che vi esercitarono

in altro tempo 1 ); e collegatisi con i Castelbarco e con Mainardo, incominciarono ad infestare il principato trentino. E fu allora, che la città stabilì ad unanimi voti di licenziare il podestà padovano colle sue genti; ed a questo fine fa leva di militi, e tratta con Alberto della Scala, perchè si staccasse dal conte del Tirolo, e si rendesse fa vorevole alla causa del Comune. Ma nel corso delle trattazioni ritorna il Vescovo da Roma, ed i Padovani se la intendono con lui, e vanno via ancor entro

l’anno 1279- Scoppia allora una guerra fra Padovani e Veronesi, eh’ ebbe a durare un biennio, e nascono litigi non pochi tra questi ultimi e il Vescovo, che nel definire quella causa non avea pensato a ciò eh’ era seguito tra il Comune di Trento e la Repub blica veronese. Poco mancò, che la cosa non prorompesse in aperta rottura, e in fine il Vescovo s’acconcia alla pace. Era stanco di lot tare tra mille angustie, e vuole riconciliarsi, e con i Castelbarco al leati di Mainardo, e con Mainardo che non

cessava di versare sul Trentino gli effetti della sua ambizione, e coi Veronesi che insìste vano nelle loro esagerate pretensioni. Impiega Adelgerio vescovo di Feltre e Belluno per avere pace con i Castelbarco e con Mainardo, e nell’ agosto del 1279 i signori di Castelbarco, sostenuta una pub blica penitenza, prestano al Vescovo il giuramento di fedeltà e sono prosciolti da ogni censura. E quasi contemporaneamente ebbe luogo la pace che si fece con Mainardo. In Eppiano, presso la chiesa di san Paolo

(4 ottobre) conchiusa e giurata da loro, e da Piacesio de’ Carbonensi di Bologna podestà, da Alberto della Scala, capitano generale, e dal consiglio de’ mercanti, entrambi 1) Yerci: Storia della Marca Trevigiana, II, pag. 18. 2 ) Alberti: Annali dt. pag. 178 e seg.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 275 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
il vescovo ed il generale *). Il Magistrato consolare, che si teneva offeso dall’ improvvisa partita del concilio, ordina, a giustificazione della città „ diffamata „ sì come sospetta di petecchie e di peste e sì come piena di care- „ stia presente e futura, e di malsano aer “ 2 ), che sia istituito un processo, il quale fu mandato ad effetto, con soddisfazione dei cittadini, e per il quale il Podestà di Trento ; ;ebbe in dono una tazza d’ar gento con I’ arma della città. I Legati da Bologna cercavano

del pari di giustificare il trasferimento del concilio; ma l’Imperatore sdegna tissimo ne esigeva' 1’ immediato ritorno ; e non riuscito ad ottenerlo, approvava la condotta dei vescovi riinasti a Trento ; i quali mai scekero ad atti di conciliazione con quelli di Bologna, e solo si scam biarono qualche scrittura, in cui i teologi di quella città chiamavano il consesso ivi radunato santa sinodo , e i rimasti fuori, semplicemente sinodo 3 ). Delle lettere esortatorie venute di là, dopo la prima

sessione bolognese (21 aprile), la nona del concilio, non si curarono ; e sempre fermi al volere dell’ Imperatore, perdurarono nell’ opposizione, finché per la forza delle circostanze rimasero interrotte le operazioni sinodali. E intanto moriva Francesco I re di Francia (31 marzo 1547)> e Carlo V guadagnava a sé il giovane Maurizio di Sassonia, figlio del duca Arrigo della linea Albertina, e spingevalo contro il cugino suo Gianfederico elettore di Sassonia che era all’ esercito della lega nella

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 252 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
dell’ Imperatore, ed il Papa in quell’ occasione gli conferì la porpora cardinalizia del titolo di santo Stefano in Celio Monte, E così insignito della nuova dignità, e con la promessa che 1’ Imperatore nel suo ritonio in Germania farebbe sosta a Trento, ritorna il Clesìo alla sua diocesi. Egli s' era fatto precedere da una lettera scritta da Bologna ai suoi luogotenenti, significando la sua promozione al cardinalato e raccomandando di adoperarsi in modo che la città sia preparata ad offrire uno

vide in Italia, straordinaria non men per la chiesa in cui la si fece che per altre circostanze J ). 11 re Ferdinando vi si fece rappresentare dal vescovo desio ; il quale, arrivato a Bologna con un corteggio dei primi cavalieri del Trentino e del Tirolo, fu incontrato fuori della città da molti principi e cardinali, ed è detto, che la sua entrata fosse stata fatta con sommo decoro, e che nessuno principe avesse avuto un corteo più splendido del suo ' 2 ). Assistette airincoronazione a fianco

il cardinale Cam peggi legato pontificio, il quale aveva istruzioni che rivelavano chia ramente il pensiero della Corte romana a riguardo degli eretici.Pro poneva 1’ uso del ferro e del fuoco, come mezzo efficace ad estirpare la mala pianta, e i buoni uffici de’ santi Inquisitori pei pochi uomini che rimanessero nell’ errore. Ed alla dieta erano intervenuti ì principi di Germania; i quali, udite levarie legazioni, presentarono a Cesare 9 Db Leva: Opera citata II, pag. 60L 9 Bonelli: Notìzie citate , III

, pag. 381. 3 ) Bonelli: Notìzie citate , III, pag. 391. 4 ) Mariani: Trento con il Micro Concilio , pag. 355. 9 De Leva: Opera citata,'il, pag. 645,

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 415 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
•r 100 paese, e saccheggiata crudelmente queir abbazia 4 ) A Terlago non riuscirono meglio le cose, e i Francesi cacciati anche di là (4 no vembre), si ritraggono combattendo sino a Trento ; dove, abbruciato il ponte di San Lorenzo, e veduta 1 ’ impossibilità di resistere, fanno battere la generale, e durante la notte abbandonano la città, e v en trano nel dì seguente (5 novembre) i vincitori. . Il Wurniser era stato nel frattempo sconfitto a Bassano, e cac ciato da Lonato, ridotto in Mantova

. I Francesi n’ aveano allora ri cominciato 1' assedio ; ma un nuovo esercito forte di 50 mila uomini, scendeva di Germania pel Friuli condotto dal generale Alvinzi. Bo- naparte confidato allora 1 ’ assedio al Kilmaire, corse all’Adige, ed ivi attese con piè fermo il nemico. I due eserciti si trovano di fronte ad Arcoli (15 novembre), e qui fu data una battaglia, che fu delle più sanguinose della campagna, e delle più gloriose per chi era alla testa dell’ armata repubblicana. Sconfitto l’Alvinzi, Bonaparte

ritorna all’ assedio di Mantova, e intanto, prima che si terminasse il memo rando 96, Napoli e Parma aveano firmate le paci con la Francia, e una repubblica, che ebbe il titolo di cispadana, era sorta, compren dendo Modena, Reggio, Bologna e Ferrara. CAPO XXXVIII. Nuovi governi, e secolarizzazione del principato ecclesiastico di Trento. (1796 — 1802) I Francesi non ebbero a dominare in Trento più dì due mesi -, v’entrarono il dì 5 settembre 1796, e 11 uscirono la notte de! 4-5 di novembre. Gli

Austriaci li sostituirono ; e ci vennero primi, per battelli, i soldati che erano in Centa sotto il comando del colonnello Wolf. Gli altri inseguirono il nemico, che schierato tra Galliano e Nomi si disponeva a resistere. Non contava più di 10 mila uomini, e vi resistette per tre giorni consecutivi ; ma gli Austriaci sommavano a 25 mila, e di questi era Ocskay che si diresse contro Nomi, mentre Wukassovich volgeva contro Galliano, Beseno e Castello della Pietra. Beseno e la Pietra furono inutilmente

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Books
Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 113 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
memoria che Ì secoli susseguenti non giunsero a cancellare, Mainardo lo avea preceduto nella tomba. Era morto ai 22 lu glio 1258, ed a lui succedevano i figli, Mainardo II ed Alberto; i quali, eredi dell’ ambizione patema, non dismisero le arti adoperate dal padre per mantenersi al possesso dei diritti che vantava di avere sul principato trentino. Mainardo non tarda a chiedere per sè, e per il fratello, la rinnovazione dell’ investitura dell’ avvocazia, e dei feudi della Chiesa di Trento, non

eccettuati i beni, eh’erano ricaduti alla Camera vescovile con F estinzione della famiglia di Ulten. E il Ve scovo, che nelle circostanze in cui versava, si sentiva maneggiato più dalla necessità che dal volere, acconsente d’accordo con il Capitolo, e presente il popolo, al suono della campana, conferisce a lui ed agli eredi suoi 1’ avvocazia, e tutti i feudi annessi con documento esteso a dì 19 febbraio 1259 3 ) ; e più gli fa la dichiarazione, che do vendosi incontrare delle spese per l’ evizione

di alcuno, di que’ feudi, *) Montebello: Nötigte storiche eco, della Valsugana , pagina 383, Doc. XII. 2 ) Frapporti : Opera citata , pag. 417, :1 ) TJghelli Italia Sacra ecc. V, col, 603 0 seg. 3

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Books
Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 190 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, i suoi beni ed i suoi sudditi, mediante una bolla spedita da Bologna 2 ); e nel tempo stesso il Vescovo accedeva alle disposizioni del concilio di Basilea, già con dannato dal predetto pontefice. Un grand’ affare lo preoccupava, ed era la protezione da lui accordata a Stanislao Subnowski polacco e primo preposito della cattedrale di Trento. Egli ve lo avea nominato, e avea promesso, che la prepositura, di che aveano goduti i frati Benedettini di san Lorenzo venisse incorporata, con bolla pontificia

190 grande fermezza la dottrina della superiorità del concilio sul papa. Non v’intervenne personalmente, ma, per assecondare le viste di Sigismondo, vi mandò i suoi legati, i quali spiegarono un contégno tanto ostile, che indusse il Papa ad ordinare lo scioglimento del Gön - cilio- I Padri resistono a siffatta misura; il cardinale Giuliano se ne va a Ferrara (1438), dove il papa avea aperto un nuovo concìlio, e di là i Padri di Basilea sono scomunicati. Essi rispondono con nuova opposizione

, ab Capitolo della cattedrale di san Vigilio. Stanislao dovea percepire da que frati la somma di fiorini 250 in oro, e non pagati, s ? ebbé y abbate Benedetto, con L suoi monaci, la scomunica 3 ). Meìchìore dall’ Olio, apotecario, era pure stato scomunicato per una somma dì danaro dovuta allo stesso Stanislao, er in questo incontro il popolo non tacque, e la città fu sottoposta all’ interdetto. I cittadini supplicarono allora, perchè 1’interdetto fosse levato, e dal Vescovo ne ottennero la grazia a patto

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Books
Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 276 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
accordò a patti che rimanesse prigioniero, finche piacesse all Impe ratore-che cedesse la sua dignità ed i suoi Stati al duca Maurizio, /all’Imperatore le fortezze suddette. Le condizioni non potevano essere piu umilianti, e il tradimento del duca Maurizio divenne da quel momento l’oggetto dell’ esacrazione de principi smalkaldicr . La vittoria di Mühlberg fu celebrata in Trento il di 3 maggio dal nostro Cardinale, dando quel festoso convitto al palazzo delle Mbere che Leonardo Colombino

(10 settembre). Là dieta era stata aperta il primo settembre, ed avea per iscopo, m modo speciale, il riconoscimento del concilio. I principi ecclesiastici ivi radunati fin sulle prime scrissero al Pontefice, perchè il, concilio venisse rimesso a Trento, e la domanda era altresì avvalorata dall unanime delibera zione degli Stati tedeschi. Cesare manda a Roma il cardinale Ma- druzzo (9 novembre), e lo incarica dì adoperarsene, e là ed a Bo logna perchè la cosa si effettuasse prontamente. Ma il Papa, che avea

evangeliche venivano ricondotte alla dottrina 9 II poemetto dei Colombino vide la luce in Trento 1 anno 1858 nell’ occasione delle nozze Larcher-Ciani. 2) Le Plat : Monumenta ad historiam Cono. Tridentini , III, p. 679.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 231 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
231 Il concilio di Pisa non era ancora riuscito che a tre sessioni prima che si chiudesse 1’ anno 1511 ; una quarta sessione fu tenuta a Milano (4 gennaio 1512), e nell’ultima (21 aprile) il concilio di chiara il papa sospeso dalla sua autorità pontificia. I prelati si ritirano allora a Lione, e vi prendono la deliberazione di continuare a trattare della riforma ecclesiastica. Il re di Spagna e la Repubblica di Venezia concertano insieme con il Papa una lega, che fu detta santa, perchè dovea

difendere il capo supremo della Chiesa, ed assicurargli i suoi Stati e la riconquista di Bologna. Il Pontefice aperse il concilio di Laterano (3 maggio 1512), che è il decimottavo generale, e poi scortato da Spagna e da Venezia muove contro Bologna ; ma è re spinto dal giovane Gastone di Foix, nipote del re di Francia, gover natore di Milano, e vera maraviglia d’arte e virtù militare. Questi riprende Brescia, e ritornato sull’ esercito spaglinolo e papalino, lo vince completamente a Ravenna (11 aprile

1512). Il suo nome vi rimase immortalato ; ma non v’ ebbe salva la vita : un soldato spa glinolo lo uccide, e 1’ esercito vittorioso è lasciato in preda alle pretese della Police e del cardinale Sanseverino. II Papa si maneggia allora perchè l’Imperatore avesse da restituire il ducato di Milano a Mas similiano Sforza, e gli Svizzeri novellamente discesi in Italia, s'uniscono ai Veneziani. Lo Sforza ottiene Milano, 1 ’ Imperatore richiama i Te deschi militanti con i Francesi, Ferdinando ü cattolico

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