Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
•r 100 paese, e saccheggiata crudelmente queir abbazia 4 ) A Terlago non riuscirono meglio le cose, e i Francesi cacciati anche di là (4 no vembre), si ritraggono combattendo sino a Trento ; dove, abbruciato il ponte di San Lorenzo, e veduta 1 ’ impossibilità di resistere, fanno battere la generale, e durante la notte abbandonano la città, e v en trano nel dì seguente (5 novembre) i vincitori. . Il Wurniser era stato nel frattempo sconfitto a Bassano, e cac ciato da Lonato, ridotto in Mantova
. I Francesi n’ aveano allora ri cominciato 1' assedio ; ma un nuovo esercito forte di 50 mila uomini, scendeva di Germania pel Friuli condotto dal generale Alvinzi. Bo- naparte confidato allora 1 ’ assedio al Kilmaire, corse all’Adige, ed ivi attese con piè fermo il nemico. I due eserciti si trovano di fronte ad Arcoli (15 novembre), e qui fu data una battaglia, che fu delle più sanguinose della campagna, e delle più gloriose per chi era alla testa dell’ armata repubblicana. Sconfitto l’Alvinzi, Bonaparte
ritorna all’ assedio di Mantova, e intanto, prima che si terminasse il memo rando 96, Napoli e Parma aveano firmate le paci con la Francia, e una repubblica, che ebbe il titolo di cispadana, era sorta, compren dendo Modena, Reggio, Bologna e Ferrara. CAPO XXXVIII. Nuovi governi, e secolarizzazione del principato ecclesiastico di Trento. (1796 — 1802) I Francesi non ebbero a dominare in Trento più dì due mesi -, v’entrarono il dì 5 settembre 1796, e 11 uscirono la notte de! 4-5 di novembre. Gli
Austriaci li sostituirono ; e ci vennero primi, per battelli, i soldati che erano in Centa sotto il comando del colonnello Wolf. Gli altri inseguirono il nemico, che schierato tra Galliano e Nomi si disponeva a resistere. Non contava più di 10 mila uomini, e vi resistette per tre giorni consecutivi ; ma gli Austriaci sommavano a 25 mila, e di questi era Ocskay che si diresse contro Nomi, mentre Wukassovich volgeva contro Galliano, Beseno e Castello della Pietra. Beseno e la Pietra furono inutilmente