Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
govèrno del principato verso un’ annua pensione di mille ducati. Poco dòpo.-va a Nicolsburgo, castello di sua famiglia, e là incomincia a reagire contro il Duca, facendo da prima sapere a tutti di essere egli solo legittimo signore del principato trentino, e ordinando che a lui dovessero far ricorso tutti i suoi sudditi. Indi ritratta le promesse è convenzioni fate con il duca Federico siccome estorte per vini et metum in constantem virimi, e così quella che fece con i cittadini di Trento
nemici, onde avviene che il Duca pressato dà ogni parte, si trovò costretto a pensare seriamente a sè ed alla 1 sicurezza de’ suoi Stati. E tuttavia il Vescovo continuava a rimanere in Nicolsburgo, e Federico non cessava di dominare sul principato trentino. Nel frattempo in Germania era morto 1 ’imperatore Roberto (18 maggio 1410), ed a lui succedeva,, Sigismondo figlio di Carlo IV, margravio di Brandenburgo e re d’ Ungheria. Gli elettori della parte contraria alla sua elezione elessero fosse
di Lussemburgo, marchese di Moravia ; ma costui visse poco, e nell’anno 1411 Sigismondo si trovò solo al possesso della corona imperiale. E non andò guari che scoppiò la guerra tra lui e la Repubblica di Venezia. Egli chiedeva alla Repubblica la restituzione di Zara, e non ascoltato, mandava nel Friuli le sue truppe composte di undicimila Ungheresi sotto la condotta del generale Pippo Spano fiorentino (28 novembre 1411). Udine ed altre città riconobbero il re de’ Romani, tennero forte Sa ette e Brugnera
, ma non arrivarono ad impedire che gli Ungheresi andassero avanti, e giungessero a sottomettere Feltro e Belluno insieme con altri luoghi compresi i più tenaci nella difesa. Sigismondo avea altresì nominato Brunoro della Scala a suo vicario in Verona e Vi- ceiiza, e poi calava egli stesso in Italia, e spingeva il suo esercito .nel Vicentino. I Veneziani gli apponevano Carlo Malatestà Signore di Rimini; ma Sigismondo, trovata una forte resistenza sotto le città di Bassano, di Verona e di Vicenza, volse