* rione e del furto' a »ano armata, un lucroso passa* ■ tempo ; e dalla Tal di Bole fino al lago d'Idro essi attraversavano quelle Giudicane, insofferenti di ogni dinastica prepotenza, rette a libero comune, rispettoso , delle altrui proprietà e gelose delle proprie franchigie, ì Egli è certo quindi che per questa eccezionale circo- j stanza, questa via è stata una delle arterie della grande corrente commerciale stabilitasi fra la Germania e la I Regina dell* Adriatico. > Ed ecco in qual modo
e perché vediamo nell’età di i mezzo sorgere corno quelli del Grande e del Piccolo 8. Bernardo, del B. Gottardo c di tanti altri l’Ospizio di Campiglio, manifestazione dì quello spirito di mistica carità che fa molto perdonare a quei brutti tempi di violenza. Un certo Raimondo, di cui s’ignora la patria fondò, siccome trovasi ricordato in una lettera del 6 Dicem- bre 1188 di Corrado II di Beseno Vescovo di Trento*. » nel luogo che si dice Ambino, l’Ospizio di Campiglio in rimedio dell’anima sua
, ad onore della beata sempre Tergine, a sostentamento dei poveri e a difesa dei [ passaggierì, essendo il luogo deserto ed inabitabile nel quale il viandante veniva derubato ed assassinato . Ben presto altri si unirono a Raimondo e ! Comuni | della Rendena, anche per 1* interesse che doveano avere ! a rendere piu sicuro ed agevole quel transito, andarono [ a gara nel fare al Pio Istituto donazioni di terreni, di | pascoli e nei pressi di Campiglio e nella Talle. j L’Ospizio sorto per privata iniziativa
e di laici, f u ; retto da loro fino al 1212 sotto la sorveglianza, pe r \ quanto importava il servizio della Cappella, del Rettore [