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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 273 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Alessandro della stessa casa, il quale fungeva le; funzioni di legato. Il Cardinale di Trento, e i Legati con quarantatre vescovi corrono ad incontrare quel! esercito, e giunti a Mattarello poco lungi da Trento, il nostro Cardinale dà un sontuoso banchetto a più di seicènto capitani e nobili, tra’ quali figuravano, oltre Ottavio Farnese, Giambattista Savelli, capitano della cavalleria, Alessandro Vitelli, Giulio Orsini, Sforzino Sforza ed altri 3 ). Ai 26 quell’ esercito era sotto le mura di Trento

273 il Tiralo e di spingersi sino a Trento per opporli alle truppe che venivan dall' Italia, e per disperdere il concilio ivi congregato. I Padri intervenuti ad esso, come seppero, che i protestanti aveano portate le loro armi ai confini del Tiralo, furati presi da grande paura, sì che a calmarli ci volle tutta l’autorità del nostro Vescovo principe, e sovrattutto la sicurezza che il nemico avea ricevuto 1’ ordine di ; i, desistere dall’ incominciata impresa. Lo Schartìin avea divisato

di fi trarre a sè le popolazioni del Tiralo, ed a questo fine faceva diffon dere i manifesti de’ collegati raccolti in Ulma, e teneva secrete pra tiche con Basilio Brecht, incaricato del governo d’Innsbruck ; ina sul più bello della cosa, quando 1’ esito della spedizione pareva fosse sicuro, lo Schartìin è richiamato, e se ne va dolente in Augusta di chiarando con lettera dei 14 luglio a que’ signori, che „ dovranno „ pentirsi dì non averlo lasciato andare innanzi nel Tiralo „ 4 ). L’Im peratore, scarso

di truppe era tuttavia in Ratisbona, e ve lo proteg geva la simulata neutralità di Guglielmo duca di Baviera. Lo Schartìin, che avrebbe potuto sorprenderlo dopo la presa di Füssen, non osa farlo, nemmeno uscendo da Augusta con le sue genti, nè dopo l’oc cupazione della città libera di Donauwörth (20 luglio), nè quando sulla fine del mese potè congiungersi con le milizie dell’ elettore di Sassonia e del langravio d’Assia. È detto, che quelle truppe for massero una massa di 55 a 60 mila fantine 7 mila

cavalli con 110 pezzi cf’ artiglieria; mentre Carlo V non potea contare per allora che sui 2800 spagnuoli che gli erano di fresco arrivati, e sulle genti rac colte dal Madruzzo. dal marchese di Marignano e dal Ratisbonese Giorgio Städler, in tutto su dieci o dodicimila uomini e 10 pezzi d’ artiglieria tolti a presto da quella città 2 ). Ài 25 luglio le truppe pontificie in numero dì il mila fanti e 500 cavalli giungevano a Rovereto condotte dal gonfaloniere della Chiesa Ottavio Farnese e dal cardinale

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 215 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
. , 2) Statuto di Trento citato , pag. 52. — Bar: Statuti della citta dì Trento , pag. 96. 3 ) Cavioei Bellum Róbor et anum nella storia cit. I, pag- 488. 4 ) Borelli Monumenta etc. pag. 165.

mal provveduta di viveri e di denaro, sollecitava 1’ abbandono di quel misero paese, Ogni cosa era stata distrutta, e nell’ andarsene, appiccò il fuoco al castello ed alla terra di Rovereto. I Veneziani riebbero tosto ogni terra perduta (25 luglio) ; ma, o ebrezza di vittoria, o desiderio di conquista, s’ avvanzano con la metà del loro esercito oltr' Adige e prendono il castello di Nomi, e con 1’ altra metà asse diano quello della Pietra, distendendosi sino a Mattarello. Due ponti, uno sopra

Poniarolo e 1’ altro di fronte a Calliano vi mantengono aperte le comunicazioni. Parea che la mossa fosse diretta su Trento, ed il Vescovo, che nel frattempo era ritornato da Roma, preso da spavento, fa venire a sè Giorgio Pietrapiana, illustre soldato nelle guerre fiamminghe, e Federico Kampeller eh’ era rimasto indietro dall esercito passato in Germania, e commette loro le proprie milizie. Indi promette al popolo, perchè vi presti mano, ricompense fran chigie indulgenze, ed egli stesso in veste

che vi s era accalcata, e i soldati, che rimangono addietro sono colti dai nemici, e restano o morti 0 prigioni sul campo (io agosto). È detto, che diecimila v’ avessero lasciata la vita, e che di questi settemila perirono , affogati nell’Adige 2 ). Grande fu lo sgomento de’ Veneziani, e grande il tripudio dei vincitori. Questi s’ affrettano a spogliare il campo ne mico, e rinvenuto il cadavere di Sanseverino, lo trasportano a Trento insieme a quello di Giovanni Francesco da Tolentino, eh’ era

stato ucciso presso a Castel Beseno 3 ). Ivi ambedue furono sepolti con isplendida pompa, il primo in Duomo, ed il secondo nella chiesa di san Francesco fuor delle mura Q • e intanto che ciò seguiva, il conte Giulio Rossi, che avea avuta parte nel comando dell’ esercito veneto, .raccoglieva intorno a sè gli scarsi avanzi della strage subita, rientrava in Rovereto,- e si disponeva alla difesa. Ma era tempo che avesse da finire questa guerra fratricida. ut) Frapporti : Opera citata , pag. 513

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 458 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
143 spese di transito. Ma arrivati questi deputati li fa prendere e guardare come ostaggi sino a Feltre, e non ebbero la libertà, se non con l'esborso di 400 luigi d’ oro 1 ). Il colonnello, partiti que’ Francesi, ritornò a Trento ancora la sera, e vi fu quiete sino al giorno 1 giugno, nel quale corse voce, che nuovi Francesi si fossero instradati verso questa città. Fu allora tagliato il ponte all’Adige, ritornarono truppe d’ogni stampo, com poste di soldati regolari, di paesani tedeschi

venete, e con queste, parte in denaro e parte in panni fomiti dalla famiglia Rizzo, se ne ritornano 2 ). Ai 5 giugno tornavano i Francesi a comparire dinanzi a Trento. Erano in numero di 1480, con due cannoni e 40 dragoni condotti dal colonnello Levrier. Questi al ponte del Salò rincacciava le prime avvisaglie austriache, e giunto a Porta Santa Croce, inviava un araldo al comandante del Castello ad intimarne la resa, e faceva ad un tempo intendere al Magistrato di favorire 1’ intimazione, sollevando

i cittadini nel caso che là resa venisse negata. Ma nulla ottenne da una e dal l’altra.. parte, onde la mostra d’intimorire, lanciando sulla città alcune bombe, e poi si ritira. Ritorna poscia (6 giugno), e si combatte a Mattarello, e sotto le mura di Trento, obbligando il Leiningen a chiudersi in Castello con tuttala sua gente (7 giugno). N’è assediato, e; dura 1 assedio anche il dì seguente, finche la milizia provinciale venuta via da Lavis obbliga il Levrier ad andarsene con il massimo disordine, e con

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 362 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
cheggiarono nei foraggi i casali e le ville di san Rocco, di Man e di Mattarello *). Sgombrato il paese da questi reggimenti, ne vennero altri, e sempre traendo seco i soliti malanni della guerra, e ciò sino alla pace che fu stabilita in Vienna ai 3 ottobre 1735, e per la quale gl'Im periali riebbero il Milanese e ì dùcati di Parma e Piacenza,, e otten nero, che Francesco di Lorena, marito di Maria Teresa,- primogenita dell’ Imperatore, avesse il Granducato di Toscana alla morte di Gian- gastone, ultimo

de’ Medici, eh’ebbe- a seguire il 9 luglio 1737- Fatta questa pace, Francesco di Lorena, scendendo in Italia per passare in Toscana a ricevere gli omaggi dei nuovi sudditi, giun geva in Trento insieme con la Granduchessa di lui consorte (26 de cembre 1733). Il Vescovo era corso a complimentarlo, e lo alloggiò in Castello; il Magistrato avea in quest’ occasione fatte riparare le strade, ed onorollo al suo ingresso in città con la scarica dei mor taretti, ed una generale illuminazione. Nel dì seguente

il Magistrato insieme con il Capitolo fu ammesso al bacio della mano; e, finita questa cerimonia, i Granduchi se n’andarono lieti di proseguire senza 9 Manci: Annali citati, II* pag. 159.

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