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Title A - Z
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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 492 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
quel lungo processo che fu incamminato contro il suo presidente, il benemerito signore Antonio Cofler, e finì con la condanna di lui ; la quale non ebbe però effetto, essendo egli morto (4 aprile 1864) P oco dopo la comunicazione della proferita sentenza. E mentre così anda vano le cose della dieta, e i Trentini reluttavano di ammetterla per ragioni di nazionalità, in Trento Don Giuseppe Pattis di Bolzano, cappellano pei Tedeschi in san Marco, veniva autorizzato (11 set tembre 1862) ad aprire

fosse quello di un semplice chiasso, met tendo sotto i loro occhi i veri bisogni della Chiesa espressi nell’ opera del celebre nostro Rosmini, intitolata le Cinque piaghe della Santa Chiesa. Ed a questo fine ne fu fatta una nuova edizione 3 ), e spedita B Prato: Memoria citata , pag, 37. 2 ) Margotti: Le consolazioni di N. S. P, Pio IX nelle feste celebra tesi in Trento ecc. pag, 197-202. 3 ) Rovereto, giugno 1863, 1 voi. in 8° colla seguente dedica: Ai piissimi , e venerandi / Padri , e Pastori

della Chiesa j che di loro pre senza onorano / la città di Trento j nella solenne commemorazione j secolare j della Santa Sinodo / qui chiusa nell’anno MDLXIII / queste sacre pagine j che rivelano alcune funeste piaghe j ond’ è travagliata oggidì I la Sposa di Cristo j i Tridentini / credenti fidenti / D. D. D. / nel Giugno MDCCCLX 1 II. 12

una scuola tedesca. Indi si ordinarono (marzo 1863 ) le nuove elezioni per la Dieta provinciale, e tornarono eletti i deputati dell’opposizione. Pochi ci vanno alla Dieta, e questi depongono sul tavolo della presidenza una dichiarazione, nella quale, dopo di avere mostrato il bisogno di ra dicali misure pel Trentino, espongono, che, siccome i loro colleglli s’astennero dall’intervenirvi, non possono ritenersi autorizzati di rap presentare il paese, e quindi protestano contro tutte le deliberazioni

, che la Dieta avesse da. prendere in dann del Trentino 1 ). — Nello stesso anno s’apersero in Trento (21 giugno) le feste del terzo an niversario secolare del Concilio tridentino. Furon precedute da una serie di sermoni dati in Duomo e nella chiesa del Seminario da padri Gesuiti; v’intervennero tre cardinali, sette arcivescovi, 18 vescovi, e 24 tra prelati, abbati e monsignori 2 ); il cardinale di Reisach vi teneva il posto di legato pontificio, e tutte quelle festività non ebbero altro aspetto

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 141 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
, dove i tre pastori di Trento, Brescia e Verona segnar potrìa ; quando, ascendendo lungo il corso dell’Adige, prese dalla ruina, che è nel fianco dì qua da Trento, imagine del burraio che mette dal sesto al settimo cerchio del suo Inferno ; mina, che i più ci danno con il Tartarotti 3 ) per quella di Marco, mentre pochi altri opinano con il padre Cesari, che sia quella del Cengia rosso presso il castello della Pietra 3 ). E fu altresì circa questo tempo, che fra’ Dolcino avea bisogno di essere

E mentre tali cose si compivano nel Trentino, un’antica tra dizione ci dà, che Dante Alighieri, peregrinando da Verona, fosse stato ospitato nel castello di Lizzana da Guglielmo di Castelbarco. Ciò dovea succedere tra gli anni 1303 e 1304, quand’ egli non avea ancora pubblicata la prima cantica del suo Poema immortale *) ; quando dal suo primo rifugio e primo ostello , che fu la cortesia di Bartolomeo della Scala, salì a vedere il lago di Garda, e ne ammirò le fonti, e il luogo che è nel mezzo

avvertito a tenersi ben provvisto di viveri, perchè stretta dì nevi Non rechi la vittoria al Novarese. Di. fra’ Dolcino era vivissima la memoria nelle nostre valli. Fu di Romagnano nel contado di Novara ; avea abbracciate le opinioni religiose di Girardo Sagarella, monaco parmigiano 4 ) ; e, cacciato di patria, venne in Trento, e vi si fece Umiliato ; ma il chiostro non era fatto per lui. Conobbe presto certa Margherita di Trank, giovane di natali generosi ed educata tra le mura del Convento di santa

dai loro, petti un grido di dolore, un anelito sospi roso 6 ). Rimasero fermi e silenziosi ; e in fine, Dolcino a Vercelli, e - J ) Balbo: Vita dì Dante . Firenze, 1853, pag, 216. s ) Tartabotti : Memorie antiche di Rovereto, pag. 74, 3 ) Bellezze della Commedia dì Dante Alighieri , I, pag. 242. /*) Cantò : Gli Eretici in Italia. Torino, 1865, I, pag. 216. 3 ) Baggiqlini: Dolcino e i Patareni eco. pag. 37. 6 ) Baggiqlini: Opera citata, pag. 143. — Da vedersi anche l’Opera molto erudita di Julius

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 301 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Più tardi si distinsero nel verseggiare Barnaba Manci di Trento, che fu pubblico notaro e compose il tetrastichon posto nel libro de peticularì febre di Ottaviano Roveretti, Nicolò Inama di Fondo che . fu maestro di belle lettere in Trento e fece i distici a Feliciano Belerà messi in fine al libro del medico bresciano intitolato : Malignarum Veriolarum et obiter etiam petechiarum tractatio (Brixiae, 1591 *) i e Tomaso Tabarelli di Terlago, che fu podestà di Rovereto 1’ anno 1529, e si ricorda

in un componimento poetico intitolato ; Familiae Fatorum prosopopea, e in un dialogo (De semita ad non inanis gloriae lauream Colloquium inscriptum Carolus coronatus Nicolò Scutelli di antichissima famiglia trentina, Eremitano nel convento di san Marco in Trento dove morì (1542), va lodato come peritis- - simo nelle lingue ebraica, greca e latina. Di lui abbiamo la tradu zione latina del libro di Jamblico sui misterj degli Egiziani 3 ), ed una vita di Pitagora 4 ). La poesia italiana sgorgò spontanea

ed affettuosa dal cuore di Cristoforo Busetti di Rallo innamorato di Dorotea d’Arsio, cui sposò l’ anno 1569. Le sue canzoni sono dettate alla maniera petrarchiana, e non videro la luce prima dell’ anno 1836 rì ). Leonardo Colombino di Terlago mise in versi la festa dei 3 maggio 1547 celebrata in . Trento per la vittoria riportata dall’ imperatore Carlo V a Mühlberg G ); e Pietro Andrea Mattioli, il commentatore di Dioscoride, quivi venuto a stabilirsi, attirato dalla munificenza di Bernardo Clesìo

, descrisse in ottava: rima il Castello destinato a sede de 1 principi vescovi ; poema che fu stampato in Venezia nel 1539 con il titolo: Il Magno Pa lazzo del Cardinal dì Trento. Bartolomeo Tachello di Arco si tenne alla prosa ed al verso 7 ), . e sono altresì lodate nelle cose di lette- . raria esercitazione parecchie donne, tra le quali le due sorelle d’Arco figlie di Nicolò, Livia ed Emilia, che si ricordano nelle Lettere di molte valorose donne raccolte da Ortensio Laudi (Venezia, l'559)> e Vincenza

. Milano 1836. e ) Il Trionfo trentino, Trento, 1858. 1) Scrittori ed Artisti Trentini , pag. 11,

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 82 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
la devozione dovuta al Principe. Era la forza, che decideva della causa dei popoli ; e questi, secondo le idee del tempo, non potevano disconoscere 1’ as soluto dominio de’ loro Signori, nè avere come non infame e diabolico ogni tentativo di libertà. I Ghibellini si tenevano per i soli rappre sentanti della giustizia, e nel loro cervello era fisso, che il diritto nel vecchio reggimento fosse immutabile, e la servitù feudale non potesse venire cancellata. E, come abbiamo veduto, essi riuscirono a vincete

; ma la loro vittoria, benché passasse . coronata dai prestigi della re ligione 3 * non fu che momentanea, atteso che quella libertà, contro la quale combattevano, non poteva venire distrutta. Essa è destinata a continuare il suo corso, a ravviarsi senza ristare verso una libertà più generale, verso quella che è destinata a fare la pace delle nazioni. E qui prima di passare innanzi è uopo dire alcuna cosa del- 1’ origine di Rovereto. Il nome si ricorda la prima volta in un ac cordo tra Arrigo duca

di Sassonia e i marchesi d’ Este segnato V anno 1154 ove compare un Liutus de Ruveredo quale testimonio. Il Tartarotti ritiene, e non senza ragione, che quel Ruveredo non è ehe Rovereto sua patria 5 ) ; ma, come e quando il luogo si fosse formato e ricevesse il suo battesimo, non sappiamo. Il Sanso vino dice, che gp antichi della famiglia Casteìbarco fabbricarono molte castella nella valle Lagarina, e tra queste il castello di Rovere, e che Azzo, 1) Anonimo Trentino MS, — Alberti : Annali cit. pag

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