Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
vollero ricevere Carlo IV 2 ). La Germania non era adunque per lui; e, costretto ad andarsene, si riparò in Francia, e poi in Boemia, di dove in abito di pellegrino, nel febbraio 1347, pervenne ìn Trento, invitato da alcuni cittadini e foresi stipendiati da Luchino Visconti 3 ), che gli dann speranza di ottenere il dominio della città contro i due Lodovici, suoi rivali. E quivi s’ appallesa ai legati del Visconti, di Mastino della Scala, del patriarca d’Aquileja e dei Signori 1) Vergi : Storia della
il marchese di Brandenburg©, conte del Tiralo, occupava la parte superiore dell’Adige. Siccone continuava a mostrarsi ostile alle in tenzioni del Vescovo, e avea partiggiani che lo inducevano ad agire d* accordo con il Marchese e l’Imperatore. Il Vescovo era minac ciato da ambe le parti, quando Luchino Visconti, Signore di Milano, nel giugno 1346, inviava lui buon numero di fanti e di cavalli. Al-' nettanti, e più, ne riceveva Siccone da Mastino della Scala e dai Castelbarco ; ma una contesa
sorta tra Siccone ed Angelmario di Villanders che teneva allora il vicariato di Feltra e Belluno, fece piegare la cosa in favore del Vescovo. Angelmario accortosi, che il Simiore di Caldonazzo mirava a soppiantarlo dal posto dr vicario, s’accorda con il vescovo di Trento, e a forze unite, muove contro' di lui. Espugna i castelli che quel Signore teneva in Valsugana, © lo costringe a fuggire. Inseguitolo, Io .sorprese a Bolzano, e non gli rese la libertà, se non per la mediazione di Jacopo di Carrara
, cui dovette pagare, cedendo al Carrarese la fortezza di Covolo, e ad Angelmario la chiusa del Marter, oltre a sei mila fiorini d’ oro, che fu tenuto sborsare uno sull’ altro 1 ). Lodovico di Baviera versava allora in gravi angustie; il pon tefice Clemente VI avea rinnovati contro di lui i fulmini della Chiesa; e brigava in Germania, perchè venisse eletto un nuovo imperatore. Designava agli elettori Carlo, figlio di Giovanni di Lussemburgo e margravio di Moravia, che gli avea fatte le più
vergognose promesse ; e gli elettori, vinti dall’ oro papale, ad eccezione di pochi, si radu narono in Rens, dove otto anni prima aveano giurato di mantenere La libertà dell’ elezione contro il Papa, e in tutta fretta elessero im peratore il candidato proposto dal Pontefice (25 novembre 1346), che per la sua debilezza fu poi intitolato l’ imperatore dei preti . Ma nominato, le città tennero fermo per l’imperatore Lodovico ; e a di spetto della scomunica e dello spergiuro, nò Franco forte, nè Aqui- sgrama