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1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 67 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
di combattere la confusione dei' poteri laicale e spirituale. La lotta delle investiture avea rilevata l’idea della separazione della Chiesa dallo Stato ; i vizj della chiesa ufficiale servivano ad afforzare quest’idea, ed i Comuni tendevano a realizzarla. San Bernardo gridava contro i vescovi perduti dietro alle magnificenze ed al lusso della vita, richiamava al dovere gli Ordini religiosi tralignati dall’amore delle ricchezze, vegliava sulla cristianità e governava la chiesa e il secolo con il solo potere

della sua parola, e delle virtù, di che era adorno. Ma egli non si accordava con i principi di Arnaldo: riteneva che la Chiesa po tesse disporre del dominio temporale quale strumento di libertà ; e riuscito a far condannare nel concilio dì Sens Abelardo, che inse gnava la separazione della ragione dalla fede, fa dichiarare scismatico Arnaldo, e lo perseguita ad ogni passo, eccitando tutti a riprovarlo. E nondimeno il riformatore entra in Roma, ed è accolto con entu siasmo. Parla degli eroi dell

’ antica Repubblica, e della necessità di ristabilire il Campidoglio con il Senato e gli altri ordini antichi. Vera papa Eugenio III, un pisano, monaco di Chiara valle* il quale fu costretto a partire da Roma, ad abbandonare 1 ’ Italia ed a ritirarsi in Francia (i l 47), dove, viaggiando da un luogo. all' altro, tenne un concilio a Reins ed uno a Treveri. San Bernardo tentava invano di guadagnare alla causa della Chiesa il popolo romano*, lo chiamava ribelle e di dura cervice, invano ricorreva all

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 402 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
sua attività. Il re stesso Luigi XVT insieme con la moglie, il figlio, la figlia e madama Elisabetta sua sorella, s’ ; era indotto ad abbando nare segretamente la capitale (20 giugno 1791); ma a Varennes ve niva arrestato e ricondotto a Parigi, dove ebbe a firmare 1 ’ ultimo decreto della Costituente (14 settembre), che cessata, lasciò il posto all'Assemblea legislativa, durante la quale in Francia cadde definiti vamente il potere regio. Nell’ anno 179 2 d Principe vescovo di Trento nominava

il nuovo podestà, che fu l’Avv. Luigi Francesco Riboldi parmigiano 2 ). Il Romagnosi rimase a Trento anche dopò compiuto l’anno del suo podestariato. Vi esercitava 1 ’ avvocatura ed era stimato e' onorato da tutti. Gli affari intanto della Rivoluzione procedevano alacremente. Bastò la comparsa di un’ armata comandata dal re di Prussia e dal duca di Brunswich sulle frontiere della Francia, perchè la moltitudine parigina tornasse a concitarsi contro il re, e macchi nasse nuovi tumulti. Il re fu costretto

. Il Barbacovi dovea esaminarlo ed intimargli il precetto ; ma la cosa mutò presto in un trionfo per l’illustre ac-' cusato. 11 Romagnosi fa la propria dichiarazione e difesa, la quale fu così splendida che nessuno osò contraddirgli, e se n’andò assolto da ogni imputazione, e con la gloria di avere superato co’ suoi ta lenti, e col suo spirito il valore dei proprj giudici 1 ). Torna al suo ufficio, e vi rimase sino ai 28 settembre, nel quale giusta le norme stabilite nello Statuto di Trento viene assunto

a ripararsi in seno dell’Assemblea legislativa ; ma questa, decretata la convocazione d’ una convenzione J ) Manci: Annali citati , III, pag. 451. 2 ) Ciscato : Giandomenico Romagnosi a Trento . Vicenza, 1882, p. 18.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 154 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
vollero ricevere Carlo IV 2 ). La Germania non era adunque per lui; e, costretto ad andarsene, si riparò in Francia, e poi in Boemia, di dove in abito di pellegrino, nel febbraio 1347, pervenne ìn Trento, invitato da alcuni cittadini e foresi stipendiati da Luchino Visconti 3 ), che gli dann speranza di ottenere il dominio della città contro i due Lodovici, suoi rivali. E quivi s’ appallesa ai legati del Visconti, di Mastino della Scala, del patriarca d’Aquileja e dei Signori 1) Vergi : Storia della

il marchese di Brandenburg©, conte del Tiralo, occupava la parte superiore dell’Adige. Siccone continuava a mostrarsi ostile alle in tenzioni del Vescovo, e avea partiggiani che lo inducevano ad agire d* accordo con il Marchese e l’Imperatore. Il Vescovo era minac ciato da ambe le parti, quando Luchino Visconti, Signore di Milano, nel giugno 1346, inviava lui buon numero di fanti e di cavalli. Al-' nettanti, e più, ne riceveva Siccone da Mastino della Scala e dai Castelbarco ; ma una contesa

sorta tra Siccone ed Angelmario di Villanders che teneva allora il vicariato di Feltra e Belluno, fece piegare la cosa in favore del Vescovo. Angelmario accortosi, che il Simiore di Caldonazzo mirava a soppiantarlo dal posto dr vicario, s’accorda con il vescovo di Trento, e a forze unite, muove contro' di lui. Espugna i castelli che quel Signore teneva in Valsugana, © lo costringe a fuggire. Inseguitolo, Io .sorprese a Bolzano, e non gli rese la libertà, se non per la mediazione di Jacopo di Carrara

, cui dovette pagare, cedendo al Carrarese la fortezza di Covolo, e ad Angelmario la chiusa del Marter, oltre a sei mila fiorini d’ oro, che fu tenuto sborsare uno sull’ altro 1 ). Lodovico di Baviera versava allora in gravi angustie; il pon tefice Clemente VI avea rinnovati contro di lui i fulmini della Chiesa; e brigava in Germania, perchè venisse eletto un nuovo imperatore. Designava agli elettori Carlo, figlio di Giovanni di Lussemburgo e margravio di Moravia, che gli avea fatte le più

vergognose promesse ; e gli elettori, vinti dall’ oro papale, ad eccezione di pochi, si radu narono in Rens, dove otto anni prima aveano giurato di mantenere La libertà dell’ elezione contro il Papa, e in tutta fretta elessero im peratore il candidato proposto dal Pontefice (25 novembre 1346), che per la sua debilezza fu poi intitolato l’ imperatore dei preti . Ma nominato, le città tennero fermo per l’imperatore Lodovico ; e a di spetto della scomunica e dello spergiuro, nò Franco forte, nè Aqui- sgrama

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 477 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
abbati Benedettini, Alberto Naguzeur e Nicola Achaz, avendo 1 ar civescovo ottenuto da Roma, che i due assistenti alla consacrazione Dolessero essere anche non vescovi *). E dopo quella funzione il Vescovo si mise in viaggio per Trento, dove arrivò la sera dei quin dici ' e la chiesa di Salisburgo incominciò allora ad esercitare su quella di Trento i diritti di Metropolitana. Quasi subito dopo la sua instal lazione il Vescovo dà principio alla visita pastorale, poco curandosi di quella politica

che si praticava di fuori, e della quale lo stesso Pontefice si mostrava tenerissimo. Leone XII proseguiva nella via apertagli dal suo antecessore, mostrandosi nemico d’ogni novità, e restituendo ne’ suoi Stati l’as solutismo, e tutti i vizj della vecchia signoria papale. Morto lm (io febbraio 1809) fu eletto pontefice Francesco Saverio Castiglione, che prese il nome- di Fio VITI (31 marzo), e morì presto (30 novem bre i83o) onde la storia tace, e fece meglio che non fosse vissuto. Gli successe

intervento ed i sollevati italiani trionfano sulla condotta restia dei loro signori, costringendoli a concessioni ed a riforme che non avrebbero mai voluto accordare. Leali Stati italiani è il solo Piemonte che trova di soddisfare alle esigenze del tempo: Carlo Alberto, dopo Vanno 1833 dismette ogni reazione, e si dispone a fare del proprio Stato la fortuna d’Italia. In Trento le cose erano tranquille, e più che agli avvenimenti esterni si pensava agli interni, alle peggiorate condizioni del paese, che

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 172 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
pensiero di trovarsi in buoni rapporti con il Conte del Tiralo, e il re de Romani dal quale otteneva (3 maggio 1389) il diploma di conferma delle donazioni e dei privilegi conceduti ai vescovi di Trento dai precedenti imperatori, e in ispecie di quello che riguardava le miniere d’ oro e di altri metalli esistenti nel vescovato trentino 1). E così in calma, e sempre soddisfatto del bene che gli concedeva la sua dabbenaggine, giunse al giorno 9 settembre 1390, in cui finì di vivere. La morte

si chiamò Urbano VI. Ma costui nel dì seguente alla sua incoronazione sgridò pubblicamente i cardinali per la loro maniera dì vivere, minacciò la regina Giovanna di Napoli di volerla mandare a filare in un chiostro, dichiarò d’ essere risolto di far giustizia dei re di Trancia e d’ Inghilterra ; e mentre andava innanzi con siffatte minacce, il cardinale della Grange sollevò una questione, che gettò l’Europa in una discordia dì quarant’ anni, I cardinali dichiarano, che papa Urbano è un usurpatore della

sede di Pietro, lo anatemizzano e tutti uniti nella città di Forlì elessero un altro papa, che fu il cardinale Roberto di Ginevra chiamato poi Clemente VII (21 settembre), il quale fissò la sua dimora in Avignon. La cristianità comparve allora divisa tra 1 ’ uno e 1 ’ altro pontefice ; onde avvenne, che l’Italia, ad eccezione di Napoli e della casa di Savoja, si tenne al primo, mentre la Francia era clementi ciana. Il re di Germania piegava in favore del papa di Roma, i princìpi d’Austria stavano

il bisogno dell’ unione della Chiesa. Ma il tempo, tardava ancora a rendere alla Chiesa quest’ unione. I' cristiani continuavano a mantenersi divisi, e c erano abusi di potere, ì) Bonelli: Notizie citate, III, pag. 23 L 2) Bonelli : Monumenta ecc. pag. 116.

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 423 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
? I .i : • 108 (l5 agosto), e nondimeno gli alleati poco pensavano a cavare profitto dalle vittorie riportate, perdevano i momenti più propizi in contese', e in dispareri, onde il Suwarow s’indusse ad abbandonare l’Italia per la Svizzera. Quasi tutta la sua armata prese la via del Piemonte, e pel lago Maggiore, entra- nei Grigionì, mentre faceva partire il ba gaglio alla volta di Trento e del Tiralo. Ai 19 settembre entravano nella nostra città i primi trasporti accompagnati da soldati

la lega. . Nello stesso anno 1799 (29 agosto) moriva a Valenza il pon tefice Pio VI, che fu il più formidabile nemico della Rivoluzione e il rappresentante più fedele della politica reale. Egli era stato strappato d’Italia e condotto prigioniero e malaticcio in Francia; ma la Francia a quel tempo versava in triste condizioni: il governo incominciava a disorganizzarsi, i partiti s’aumentavano, l’ autorità non teneva forza per farsi ubbedire, e la guerra civile era imminente a scoppiare. Se non che

nomina il Generale è accolto con atti di grande entusiasmo ; ed egli, avuta in mano la forza la maneggiò a suo profitto, compiendo quel colpo di Stato che volgeva da tempo nella sua mente. Discìoglie il fiacco e discorde Direttorio e sulle rame di esso sale alla suprema podestà della • Repubblica col nome di primo Console. S’associa a Cambacerès e Le Brun; dichiara di volere la pace, e per conseguirla si mette alla testa de suoi guerrieri e giura di voler combattere pel bene della Francia, e per

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 475 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Verona (25 giugno) alia volta di Vienna, e la stessa quando fece ritorno in Italia (5 ottobre). Il véscovo' Emanuele Maria era in quel tempo nella sua villa di Santa Massenza, e fu in città per compli mentarla; ina non appena ritornato, si sentì male, e non più si riebbe, essendo stato colto dalla morte la sera del giorno nove in età di 55 anni, dopo di averne spesi diciotto e mezzo nel governo della sua diocesi. Il suo cadavere fu imbalsamato, e trasportato in Trento, dove ebbe sepoltura nella

si cercava intanto di ristaorare il passato, ricon ducendo le genti sulle vie che aveano lasciate. Era un’impresa dif ficile resa impossibile dall impero delle circostanze che la Rivoluzione aveva create, aprendo agli uomini una nuova Era, quella della libertà e dell eguaglianza, che è quanto a dire l Era delle nazioni. In Francia però questa ristaurazione non potè farsi che con la Carta costituzio nale, mentre in Italia fu trapiantato l'assolutismo con tutta la buona intenzione di mantenervelo

in congresso i monarchi alleati, lieti di avere sfasciata ogni macchinazione, e nell andarvi I imperatore Francesco I con ~ l imperatrice Carolina arrivò in Trento (14 ottobre 1832), e pernottò in Rovereto. Lo segue Alessandro imperatore delle Russie (15 ot-

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 223 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
Giorgio nella dieta di Costanza avea ottenuto da Massimiliano 1’ investitura delle regalie del suo principato ; e fu in seguito alle deliberazioni prese in quell’ adunanza dai principi dell’Im pero, che Trento si trovò invaso dalle truppe imperiali. L’ Imperatore v’ avea mandati mille fanti e due mila cavalli, mentre egli entrava in Francia per la Borgogna allo scopo d’ impadronirsi del ducato di Gueldria nelle parti della Germania inferiore 1 ). Avea nominato ri! nostro Vescovo plenipotenziario

al re di Francia, Brescia, Bergamo, Crema, Cremona e Ghiaradadda ; al re di Spagna, Trani, Brindisi, Otranto, Gallipoli, e le altre terre che i Veneziani avevano ricevute in pegno da Fer dinando II re di Napoli, e ad altri che entrassero nella lega, i rima nenti possediménti della Repubblica, come la Dalmazia e la Schiavonia che venivano destinate pel re d’ Ungheria, il regno di Cipro che as- segnavasi al duca di Savoja, ed altri possessi che voleansi aggiudi care ai casati d’ Este e di Gonzaga. Il vescovo

. Il Vescovo raddoppia allora le sue cure, e mirando alla riconquista di Riva, se la intende e con i fratelli Lodrone per tenere indietro i Veneziani che aveano eretto un bastione di fronte al loro castello omonimo, e con i capitani Giovanni di Veinecco, Nicolò Frautmansdorf e Gau denzio Madruzzo per la conquista della valle di Ledro. Ordina dipoi, che si dia principio all’ assedio di Riva ; ma quindici giorni dopo se ne ritraggono i militi per tradimento o perchè non pagati, prima i duemila grigioni

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 421 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
I 108 definiti e legittimati ad un prossimo congresso, il quale fu aperto (9 decembre) a Rastadt con un linguaggio dei più patriottici, e finì gli 8 aprile 1799 con una solenne menzogna, con tradimento degli interessi germanici. Bonaparte ci fu, ma presto abbandonò quell as semblea per recarsi a Parigi, e farvi adottare il suo piano della conqub sta dell’Egitto allo scopo di fare del Mediterraneo un lago francese. In Italia, dopo la cattiva pace di Campoformio, c erano gli Austriaci sino

Breve della loro soppressione. Da per tutto aveano membri e seguaci; ma ciò che loro premeva era di mettere i loro collegi ai luoghi onde furono cacciati. A Roma miravano di preferenza; e già erano riusciti a trarre dalla loro parte i devoti della Caravita, specie di oratorio, o società, a cui apparteneva certo Nicola Paccanari trentino, giovane che avea più audacia che talenti, e pareva nato fatto per maneggiare certi intrighi di setta. I Gesuiti se lo cattivarono e lo resero cieco stru-. mento dei

loro fini. Egli raggiunse a Siena il pontefice prigioniero Pio VI, ed ottenne da lui 1’ assentimento della Caravita, ed il carico di andare a Dillinghen per concertare con altre società del Cuor di Gesù , sui mezzi di accendere in Europa le coscienze alla regola del Lojola. Riesce a farsi intendere dall’arciduchessa Marianna; e fatto sacerdote con abuso de’. sacri canoni, fonda in Roma il convitto delle pilette di Gesù, e ne dirama le fila per gli Stati pontifici, in Venezia, > in Francia

ed in Germania ; ma in fine prorompe in disordini, ed ac cusato di sacrilegio all’Inquisizione, andò punito in quattordici anni di carcere 1 ). La cosa tornò a danno delle società già stabilite; ma ì Gesuiti fallito questo tentativo, notisi dettero vinti, e quello che non ottenne il Paccanari conseguì il gesuita Angelini, che più sapiente di lui seppe trattare con il pontefice successore di Pio VI, ed ottenne da lui il ristabilimento della Compagnia in que’ regni ’dove i principi la desiderassero

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Year:
1887
Commentari della storia trentina : con un'appendice di notizie e documenti
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Page 472 of 633
Author: Ambrosi, Francesco / Francesco Ambrosi
Place: Rovereto
Publisher: Sottochiesa
Physical description: 317 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.611
Intern ID: 350295
.uomini. Egli, colto il momento favorevole, fuggì dall’isola (27 feb braio) sopra un brigantino, e corso in Francia, fece il suo ingresso à Parigi (30 marzo). N’esce il re, e si ritira prima a Lille, e poi a Gand, e Napoleone crea il suo ministero, ricompone 1* esercito, e ri stabilisce il suo impero su quasi tutta la Francia. Chiede il ritorno della moglie e del figlio, e ne tenta il ratto ; ma Maria Luigia e il giovane Napoleone vengono arrestati e condotti alla Corte di Vienna, dove sono

esercito. Pi costretto di ab dicare (20 giugno), passa a Rochefort (28 giugno), e impedito dalle navi inglesi di procedere, e dal governo provvisorio di indietreggiare, si dà in mano dell’ ammiraglio Hotham. Gli alleati ne concertano la sentenza, e il grande Imperatore viene trasportato sul Northumber- 'land'nell’isola di Sant’Elena (8 agosto) e vi rimase prigioniero di guerra sino alla morte che venne a colpirlo a dì 5 maggio 1821. Egli avea disertate le tradizioni della Rivoluzione, aspirando alla

territorio per cinque anni 150 mila soldati della Lega. A Vienna continuarono le operazioni del Congresso sino ai 25 maggio; ma quell’opera non ebbe miglior fortuna di quella della Santa Alleanza, che i sovrani dì Russia, Au-

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