piano di Genova. La facciata volta a mezzodì è coperta di affre schi divisi da riquadri, in quattro piani. Gli inferiori in parte coperti da una scala aggiunta posteriormente e guasti dal tem- po e dagli uomini, rappresentano i peccati capitali; quelli del secondo piano un po' meglio conservati, figurano un trionfo della morte con iscrizioni e soggetti pressoché uguali a quelli di S, Vigilio; quelli superiori la vita di S. Stefano, Accanto alla danza, nelle lunette di due finestre è ripetuto
al collo; al di sotto, evvi per iscrizione, il principio della, lunga e pigra- fe dell'altro Bailo. Invece del Crocifisso, qui è un Redentore che dispiega una banderuola con croce ressa in campo bianco, ed una epigrafe in cui sono riprodotti, storpiandoli un poco, i due versi finali dell'altra iscrizione. Poi il Papa, il Cardinale, il Ve- scovo, il Prete, il Frate, l'Imperatore, il Re, il Duca; vi manca la Regina e v'è il Guerriero, l'Avaro, l'Elegante, lo Sciancato, con i soliti scheletri e le solite
iscrizioni. V'à diversità nella di sposizione di qualche gruppo ecc., senza che ciò distrugga la stretta analogia fra i due dipinti, mentre ci rivela ima mano più inesperta ed una mente meno matura. Ad un certo punto la disposizione delle figure della Danza di Pinzolo s'altera; com pare il Bambino, poi la Monaca, la Dama, una Donna; le due prime guidate al ballo da due Morti fornite eli lunga capiglia tura, cadente all'indietro nella prima, in avanti nella seconda; la terza dal solito scheletro