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1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 21 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
— 18 che attraversava tutta la provincia. La strada era fuor di modo affollata, come in un giorno di fiera. Uomini, donne e fanciulli s'avviavano alla città per presentarsi alla com missione e consegnare tutti i loro averi alla rappresentanza del nuovo stato socialista-democratico, ossia al popolo, alf ii- manità. Fra la moltitudine dava subito nell' occhio una caterva di gente accorsa come i corvi a divorare le spoglie dell'antica società. Costoro si chiamavano prima vagabondi : adesso erano

fratelli e sorelle, giacché tutti avevano un sol padre e una sola madre, la natura. Da consegnare essi non avevano nulla, eccettuata forse la bottiglia d’ acquavite che passava di bocca in bocca e aumentava la loro scomposta e ribut tante allegria. L’occhio, disgustato dal loro spettacolo, an dava a posarsi melanconico sull’ altra parte della folla, onestamente vestita, ma colla tristezza dipinta negli atti e sul volto. Questi erano i possidenti che in quel di dovevano separarsi da tutto ciò che era

stato fino a quel momento loro proprietà. Sebbene i più non avessero gran che da consegnare, pure il privarsi anche di piccolezze riusciva loro penoso, perchè erano guadagnate col sudore della loro fronte. Ma pure tutti dovevano spogliarsi di tutto ; non si poteva ritenere che il puro necessario, e sola consolazione a molti miseri eia l’universalità della sciagura. Il nostro contadino s’ era di poco e a stento avanzato col suo carro tra quella fiumana, allorché intese alzarsi un sordo mormorio, che

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Year:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 10 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
sono soppressi. Ogni colpa, ogni castigo — conseguenze dell 1 inegualiauza fra gli uomini — sono aboliti. — Gli er gastoli e le carceri saranno sgombrati. — La proprietà privata non è più. — Il nuovo ordine sociale sarà regolato da una giunta di 30 uomini da eleggersi dal parlamento. 1 Questa giunta si rinnoverà di mese in mese. Ne è permessa ;| la rielezione. La giunta dei 30 ha il potere di fare, durante I il tempo della sua attività, ciò che essa crede bene. Essa e tutti quelli che agiscono

in suo nome non sono respon sabili di nulla. La giunta resterà in permanenza fin tanto die sia compiuta la fondazione della nuova società. A mezzogiorno, dicemmo, erano state prese queste de cisioni e già alle una si radunò la prima giunta dei 30, composta di dodici zigarai, di quattro compositori di stam peria, di cinque sarti e calzolai, di tre redattori, di due av vocati e finalmente eli quattro persone di cui nessuno poteva dire quale fosse stata la loro professione. ' ' Due ore dopo

, alle 3 pomeridiane, rimbombavano i can noni per le vie della città, ed alla sera tutto era deciso. Il parlamento socialista restò vincitore dopo un breve ma mi cidiale combattimento. — Appena riferite al principe le decisioni del parlamento, egli avea spedito tosto un bat taglione di soldati per cacciare e catturare i rappresentanti del popolo, che, a suo modo di vedere, erano stati i primi a rompere la costituzione. Davanti al palazzo del Parlamento si impegnò una terribile, e disperata lotta. — Di fronte alla

folla furente e selvaggia, cento volte superiore di forze, caddero tutti fino all'ultimo ufficiali e soldati. — Il com battimento s’era dilatato ed infuriava in tutte le vie, su tutte le piazze della città; furono inutili la fedeltà, il sacri ficio ed il disprezzo della vita del piccolo, ma valoroso eser cito. E come sarebbe stato possibile che mille si tenessero contro centomila? Di ora in ora diminuiva il numero dei soldati, mentre il nemico, invece dì diminuire, si aumen tava. Finalmente, sul far

della notte e protetti dall'oscurità, visto che era impossibile pensare più oltre ad una efficace resistenza, i miseri avanzi dei prodi battaglioni si ritirarono, conducendo nel loro mezzo il principe regnante colla suà famiglia.'— Alla testa, dell e sue truppe egli aveva voluto

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Year:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 94 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
di.casa in casa in traccia della moglie, scomparve e ninno ebbe più novella di lui e della sua Giovanna. E non furono essi nè i soli nè gli ultimi, la cui fine fu avvolta in un profondo mistero, die svelossì quel dì die in oscuri sotter ranei si scopersero gli avanzi di convitti da cannibali. 1 Ma s' erano dunque gli uomini convertiti in belve? La fame fa male è vero, e può render cattivi ; ma non c è proprio altro mezzo per fame tacere gli stimoli, die tendere insidie ai propri simili

, ucciderli e saziarsi colle loro carni? Oh sì, c è ira altro mezzo, e ne fanno uso i più umani. In una casa posta sulla piazza maggiore della città abita un operaio ancor giovane con sua moglie e due tenere creature. L autorità aveva aperto tutti gli istituti infantili, permettendo ai genitori di riprendersi i figli, e questi due sposi s’erano .affrettati a condurre a casa i loro bambini, senza dei quali la vita sembrava loro insopportabile. Il giovane padre era stato un ardente seguace della demo crazia

dopo la chiusa dei magazzini? A die narrare come il padre, tormentato lui stesso . dalla lame, correva di qua è di là a cercar pane per la sua di lètta compagna e pei suoi bambini piangenti, tornando quasi sempre colle mani vuote? E queste erano le prime pene. . Giunsero giorni in cui era beato chi potea cibarsi di sorci e di animaletti schifosi. E come questi furono distrutti da una caccia disperata, créscendo tuttavia gli stimoli della fame, sì bollirono le scarpe, e gli uomini tentarono

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Year:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 41 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
- 38 — cina i camerieri portando grandi scodelle con un miscugl o di fagiuoli e patate e delle bacine con carne, I compagni saltarono addosso ai cibi e si misero a mangiare allegramente. — I cibi, disse Corrado all'amico, mi sembrano buoni, ma li trovo piuttosto cari. Mi pare anche ingiusto che la vostra . autorità costringa gli operai a pagare più della quarta parte dell’ordinario guadagno per il. pranzo. — Ma non devi dimenticare, rispose Francesco, che ab biamo solo da pagare il vitto

, i vestiti ed i divertimenti. L’abitazion e babbi amo gratis, e le imposte non si conoscono più. In tali condizioni si può anche spendere più della* quarta parte del guadagno nel pranzo, Quanto all'obbligo di mangiare almeno per il valore di tre buoni, io lo trovo assai giusto; perchè ognuno che vuol lavorare, deve man giare almeno una volta al giorno cibi buoni e in quantità sufficiente. , — Perchè, interruppe Corrado, mangiano sì poco quei due uomini attempati? E frattanto accennava col dito verso

un cantone della sala. — Forse questi cibi non sono abbastanza buoni per loro e non li possono digerire, rispose Francesco. In altri tempi erano usati a mangiar molto meglio. —- E perchè non vanno nelle sale ove il trattamento è migliore ? — Non ne avranno i mezzi, àmbi due sono vecchi e malaticci, e non possono lavorare molto. Li conosco assai bene. L’uno, quello dal naso curvo, era prima un ban chiere straricco: adesso è scovante qui nell'amministra zione della cucina ; l'altro aveva un' osteria, colla

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Year:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 61 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
58 — I tre nuovi arrivati trovarono Un’ allegra compagnia di fidanzati che ancor oggi volevano entrare nello stato ma trimoniale, assecondando le simpatìe e le passioni svegliate dal hallo. La maggior parte delle donne, cosa veramente ridicola, era più vecchia degli uomini. L’impiegato che te neva il protocollo era molto lesto, e i matrimoni si conchiu devano alacremente, cosicché la nostra coppia potè dopo pochi minuti presentarsi al cancello. Alla vista della mu gnaia il protocollista scoppiò

in una gran risata e disse : Eh! mugnaia, quanti ne conti adesso?Ma fu male perlai, giacché la donna, facendo valere il diritto del nono para grafo della legge che concedeva a tutti . piena libertà di parola, gli rispose furibonda: Tieni la lingua fra i denti, villano riunto, e fa il tuo dovere ; altrimenti ti colga il ma lanno ! Quegli non se l’ebbe a male, aprì il protocollo, chiese loro i nomi, benché 'già li conoscesse, si lece mostrare le carte sociali e rivolgendosi a Francesco, gli domandò

il solito sorso di vino e ascoltarono con compiacenza le pre scrìtte felicitazioni che l'impiegato fece loro in nome del- 1’umanità dicendo VL’unione umana vi desidera ogni bene. Il vostro dovere è quello di dar molti figli all' unione sociale. Poscia i nostri due ritornarono alle sale da ballo. Alle dieci suonarono le trombe che davano il segnale della.|fine dei divertimento, le porte ben tosto si aprirono e tutti dovettero abbandonare la sala. Si udirono molte bestemmie ed imprecazioni pel termine

così presto delle danze. Ognuno poteva a seconda del § 9 della legge so ciale che permetteva la libera parola, mormorare quanto voleva e contro chi voleva, ma ognuno s’ avviò ubbidiente verso casa. I due amici e la grossa mugnaia erano sul punto di

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Year:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 97 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
. ■ — 94 — ciati infedeli, scappati alla morte, ripigliano le armi. Ed ora comincia dalle finestre un fuoco incessante sulle masse ac calcate nel cortile. Spaventoso è il numero dei feriti sui quali, non curando il pericolo imminente della vita,, molti si precipitano a succhiarne il «sangue. In poco tempo il suolo è coperto di morti e di moribondi accumulati. Pure la folla rabbiosa non diminuisce. Sempre nuove schiere si riversano nel recinto e salgono, calpestandoli, sui caduti per continuare

i tentativi di popolare vendetta. QuancV ecco ad un tratto cessa il fuoco dalla caserma. E’ forse finita la munizione o son tutti morti i soldati ? Avanti, gridano gli assalitori, avanti con travi ! Dopo alcuni colpi la porta principale cede, e la folla sanguinosa e pazza si precipita dentro per terminare l'opera della distruzione. Ed ora comincia una scena tremenda, non mai veduta sulla terra. Gli affamati hanno trovato pane ! Chi ha un coltello, lo conficca nel cuore di colui che tiene un tozzo di pane

in mano, e glielo ruba e si mette a divorarlo, se pure un’altra mano. assassina non lo strappa anche a lui. Si infuria, si assassina, si grida, si urla, si schiammazza. La vista di un pane fa impazzire. In mezzo a questo tram busto scoppiano bombe scagliate da donne dementi e a dozzine cadono gli uccisi e gli uccisori nel loro sangue. Cento gole gridano come iene che sentono l'odore della preda ; riferiti gemono e si lamentano, i morenti maledicono. Finalmente si è trovata anche la farina. I sacchi

d’ occhio dalle, botti dì petrolio incendiate a tutto l’edificio, involgono morti, feriti e combattenti in un incèndio orrìbile e spaventoso. La folla affamata ..rimasta al di fuori, che vede trasfor mato in un forno ardente il sognato emporio della farina

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Year:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 12 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
si ebbero tenaci resistenze non solo dalla ■ popolazione ricca e possidente, ma anche da parte dei la voratori ; giacché mancava spesso ai commissari la conoscenza delle cose e delle persone e sopratutto il giudizio onde di scernere ciò ■ che poteva riuscire utile o dannoso. Essi me navano colpi a man salva a destra e a sinistra senza esa minare e senza pensare, colpendo spesso in tal modo perfino sinceri partigiani della loro causa. E’ egli possibile che sul nostro pianeta le cose siano mai andate più

, schioppettate e qualche volta anche cannonate ; in un quarto si annegano tutti i. nemici degli operai, perchè qui il commissario ha lette certe istorie della rivoluzione francese ed egli appartiene a quegli uomini cui la storia serve da maestra. — E cosi via in tutte le variazioni ! Molti aderenti trovò il rovettare. Così si chiamava dal nome dell 1 inventore, uno dei più distinti capi del socialismo, il metodo di spedire la gente all’ altro mondo mediante l’elettricità. Questo metodo aveva per sè il van

taggio della prestezza, della precisione e del buon mercato. —- In tal modo, come già dissi, non mancava la varietà e nessuno potea lamentarsi di monotonia. Assai diverse erano però le opinioni su ciò che avrebbe potuto riuscire di van taggio o di danno al nuovo ordine sociale. V erano dei com-

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1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 68 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
— 65 — agli otto anni dì età, la terza i grandicelli dagli otto ai dodici anni. A tredici anni.tutti passavano in un altro isti tuto situato al lato opposto della città, dove i due sessi ve nivano educati separatamente. Le ragazze rimanevano colà Ano al diciottesimo anno, i ragazzi fino al ventesimo ; e poi venivano consegnati quali perfetti lavoratori e liberi citta dini all' umano consorzio. Il diritto di dare il nome ai bam bini spettava alle madri. Se alcuna di queste rinunziava a tal

, perchè padre e madre si separavano di frequente prima della nascita dei bambini, per contrarre un nuovo matri monio. Da principio questa completa, irrevocabile separazione dei figli era considerata da molti e specialmente dalle madri, come una grande crudeltà, ma fu d’ uopo rassegnar visi. Il nuovo stato era' della benigna opinione, che una madre dopo aver dato alla luce un bambino, avesse compito il suo do vere verso la società, e che questa avesse poi 1’ obbligo di assumersi tutti i doveri materni

: il nutrimento, la sorve glianza, l’educazione dei bambini. Dal punto di vista della legge non v’era che una sola madre, lo stato; e come non esisteva un padre personale, cosi non esisteva dopo la na scita dei figli, nemmeno una madre personale. Bellissime parole conteneva in proposito il § 2 dèlia legge sulle obbli gazioni dello stato verso la donna. Esse dicevano : «Abbiate, o donne, ogni possibile cura di dare alla società limiti figli. L'umanità non ha diritto di esigere da voi sacrifizi maggiori. Essa

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Year:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 98 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
’ autorità socialista democratica. Su per le scale di marmo non salgono più uomini, no, ma bestie feroci, che attraversano ruggendo i lunghi corridoi, passano senza cu rarsi dinanzi alle magnifiche statue dei fondatori del gran paradiso sociale sulla terra e si scagliano nella sala delle adunanze. — E’ vuota ! Un silenzio solenne regna in quei luoghi spaziosi, rischiarati soltanto dagli ultimi bar lumi della luce invernale. — Dove son questi cani ? si grida da ogni parte. Ad uno viene in mente che

il parlamento era sciolto. «Ma la giunta dei trenta deve esserci ! Per altro tiene le sue sedute in quella pìccola sala! Lì, lì v’è pane, e se non v’è pane, vi è sangue.» Tutti si dirigono colà, e fanno ressa dinanzi alla porta. Chi cade è calpestato e quelli che stanno nelle prime file / possono appena respirare, tanto sono pressi dalla folla. Fi nalmente la porta cede, e precipitando, cadendo, urtando e calpestando, quella folle moltitudine entra nella sala dell’a dunanza. Qui siedono venti membri della

giunta. Dieci se la sono svignata. Gli altri non poterono o non vollero scap pare credendosi sicuri in quel luogo. Tutti hanno in testa le berrette^ rosse coi cordoni d argento, segno della loro inviolabilità e un pallore di morte copre i lor visi, un tre mito di paura corre per le loro membra. Il presidente si alza e vuol parlare, ma vede che egli ed i suoi compagni sono perduti. — Sì, sono tutti perduti! In dieci minuti, gli ultimi rappresentanti dell' ordine, sfracellati, dilaniati, fatti a pezzi

, erano una massa informe e sanguinosa! L ultima autorità dello stato era distrutta. — Ora regnava solo la pazzia non però la pazzia della fame, ma la pazzia del

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1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 15 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
Anzitutto si deve far ordine. Era il principio di maggio del 1901, allorché il conta dino Antonio Pedrozzi s’avviava sull’imbrunire- della sera primaverile verso il suo piccolo podere. Conduceva un ca vallo magro, magro. Aratro ed erpice li aveva lasciati , sul campo. Per l' ultima volta aveva lavorato con essi la terra che per tanti anni avea nutrito miseramente suo padre, lui, sua moglie e il suo figliuolo. Dopo aver governato il cavallo, il Pedrozzi, passando fra i due castagni fiorenti

impiantati da suo padre, quando questi era ancor giovane, entrò nella piccola casuccia coperta di paglia. Nel mezzo della povera, ma nitida cameretta stava una grande tavola di legno dolce, sulla quale era preparata la cena composta di patate, arringhe, un pezzo di pane, polenta e formaggio ordinario. Sulla stufa bolliva il caffè. Stava alla tavola la moglie del contadino, j una donnetta rubiconda, dalle guancie rosse, ma affaticata ; dal lavoro. Tagliava per il suo bambino delle fette di pane j che

metteva ad inzupparsi in una scodella di latte. Il fan ciullo, un testone grosso, con due occhioni grandi celesti e-j paffuto, sedeva presso la stufa accanto al vecchio nonno. Vi- ; cino al tavolo sedeva fumando la pipa-un giovane contadino, | robusto e dalle spalle larghe, il fratello della padrona, .Gio- j vanni Eivolta.

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Year:
1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 91 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
salverebbe la società; ma ciò non ostante la proposta cadde, perchè con duceva all’ordine antico, alla distinzione fra ricchi e poveri. E poi era troppo tardo. A chi poteva giovare la riforma? La fame era troppo vicina. Àncora otto giorni, dissero i magazzinieri ai 24 no vembre dell’anno 1910, ancora otto giorni, e la farne è qui! Ai membri della giunta dei trenta cadevano dalla fronte grosse goccio dì freddo sudore. 1 soldati siano consegnati nelle caserme! Ogni nomo abbia 200 pezzi

? Ah, quest’inverno non porta nessuna gioia: porta con sè solo il freddo e la fame, due compagni poco graditi, due compagni spaventosi, al cui seguito stanno in separabilmente le malattie e la morte. Nella capitale del paese l'orologio batte le dieci di sera. Un silenzio di morte pesa sulla città. Le lampade elettriche non ardono più, perchè le officine sono chiuse. La luna splende nel firmamento e illumina la grande, deserta città. Ma non v’è proprio nessuno per le vie? Non luccicano forse armi al riflesso della

luna? Sì, una forte pattuglia va girando qua e là, per cacciare compagni e compagne nelle loro case, giacché chi esce di casa a quest’ ora e con que sto freddo, non può avere buone intenzioni. Ma ben pochi stanno fuori, e quei pochi sono intirizziti, senza vigore, e più che uomini spettri affamati. Guardatevi, guardatevi bene, difensori della patria, che in - un eccesso di disperazione '

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1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 19 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
in città? E chi concimerà e arerà i campi? E chi seminerà il grano e lo raccoglierà? Io penso, disse la contadina, che ora dovrebbe regnare la libertà. Ognuno potrà lavorare come e dove gli piacerà. Oli, c è ancor tempo, esclamò il Rivolta, c’è ancor tempo. Nessuno al mondo può pretendere, che in un momento tutto vada a meraviglia, e ha proprio ragione il commissario speciale della giunta dei 30, quando dice: «Non è possibile piantare in un colpo sulla terra il paradiso socialista ; ma un poco alla

volta ci si arriverà senza accorgersi». Per ora basta far ordine! Tutto il resto verrà poi da sé. Adesso il socialista cosciente deve ubbidire ciecamente alla commis sione. Maledetta commissione ! esclamò il Pedrozzi, perchè non hanno eletto anche me a farne parte? Non valgo io forse quanto quel briccone di Tigri, il rosso, e quanto quello stangone di calzolaio che non capisce un' acca d’agricoltura? E valgo io forse meno di quel gobbo mercante di farine, della Via Larga, che, sotto la monarchia

, si pigliò 5 anni di ergastolo? Eh, caro mio, rispose il Rivolta, bada di star in buona col commissario della Giunta ; allora potrai essere eletto. Vera mente sarebbe toccato alla città e al circondario di eleggere i dieci membri del comitato, e col tempo si farà senza dubbio così. Ma prima| sì deve far ordine. Questa volta il commis sario ha scelto dà sé i dieci, e prese il Tigri perchè quel furfante è capace di ammazzare un bue a pugni, e il mer cante di farine perchè conosce in tutto il distretto

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1897
¬Il¬ paradiso in terra : dal 1901 al 1910.- (Biblioteca della Società Operaia Cattolica di Trento e Circondario ; Num. Straord.)
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Page 24 of 104
Author: Gregorovius, Emilio / di Emilio Gregorovius. Versione libera dal tedesco di F. C.
Place: Trento
Publisher: Seiser
Physical description: 100 S.. - 4. ed.
Language: Italienisch
Location mark: 2.022
Intern ID: 186614
— 21 — I tre — il Pedrozzi, la moglie ed il figlinolo — s' erano appena avviati in cerca della commissione, quand’ ecco in contrarono* una donna ancor giovane, pallidissima, che veniva condotta a morte. Due imberbi ma robusti garzoni la tira vano a viva forza sulla piazza del supplizio. Ambo avevano i fianchi cinti d’ una sciarpa rossa, l'unico contrassegno dei soldati socialisti, e portavano un fucile e un coltello. Fino a pochi mesi fa quei due carnefici aveano servito nelle fab briche

di zigari ; ora stavano ai servizi della commissione per eseguire gli ordini ch’ella emanava in nome del popolo. Gesummaria! esclamò Catterina, allorché riconobbe in quella donna-una sua antica amica di scuola. Tu, Luigia ? Misericordia ! Che cosa hai fatto ? I due giovinastri, che per grande fortuna di Catterina non aveano sentito la sua prima esclamazione, vedendo che le due donne si conoscevano, ristettero un momento. Ho trattenuto di nascosto la catenella d’ oro del mio povero piccolo Edoardo

al sorvegliante della ghi gliottina un biglietto delia commissione, e tosto due uomini robusti che avevano deposti i loro vestiti — giacché faceva caldo e il lavoro era quasi incessante — pigliarono a destra

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