Annali del principato ecclesiastico di Trento : dal 1022 al 1540.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 12 - 15 : Annali, Cronache, Diarii)
— m ronda, giacente nella diocesi di Cremona. Ciò si eseguì di consenso di Martino abbate mitrato d'esso mona stero, confermato dal vescovo predecessore Àldrigheito di Campo (i). Di questo monastero di Gironda fu fatta parola nella vita del vescovo Adelberone, all'anno 1101. In questo medesimo anno 1256, in estinzione di un debito contratto con Alberto di Piacenze, suo massaro di Camera, il vescovo Egnone gli assegnò certe rendite (2). Ai 5 d'aprile dell'anno 1257, Geremia, figlio di Bertoldo
di Caldonazzo, dichiarava, che egli e i suoi nipoti possedevano in fendo dal Vescovato di Trento il castello di Caldonazzo, la terza parte dei monti di Lavarone, la sesta del monte di Yattaro e di Genia, la sesta del lago di S. Cristoforo, e la terza del monte della Costa (5). Dal vescovo nostro ottenne un ragguar devole feudo, coli'assenso capitolare, Enrico di Grei fenstein, in ricompensa dei servigi prestati; il che si ricava dalla conferma apostolica speditagli in quest'an no 1257 (4). Cosi parimente
, nel susseguente anno 1258, Enrico Soga di Arco, per essersi distinto a favore del vescovo Egnone e della sua Chiesa, ebbe in ricompensa a titolo di feudo, tutti ì beni di Bertoldo di Gosselingo da Drò, stato ribelle del Vescovato (5). Ai primi di (4) Coti. WmiglL, pag. 585, Bonelli, T. II, pag. 587, Maz zetti, op. CiL, pag. 131-143. (2) Miscellanea Al berli, T. VI, fol. 154. (5) Codice Wanghiano, pag. 588. (4) Miscellanea Alberti, T. VI, fol. 182. (5) Misceli. Alberti, T. VI, fol. 239. Bonelli