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fcampo al Sig. Letterato Roveretano, uopo e di meglio riflettere a quelle parole: perfuaßon popolare de Trentini. Ne qui nominati Trentini non fi eccettua alcuno, onde comprendonfi e Ve fcovo, e Clero, e Nobili, e Plebei, e tutti quelli di Trento. Ora la Chie da formale di Trento efTendo compofta di tutti quelli di Trento ; fe tutti dunque quelli di Trento così periuafi rimafero , non potè tion effer così perfuafa del pari la Chiefa di Trento: quella Chiefa, diffi, di Trento, che fu contemporanea

neppur mancare nella Val La- gai ina, anche i n Roveredo. Oltreché fe elfa foffe (lata perfuafione po- ■poare cioè del folo volgo feimunito, i più fenfati fi farebbero oppofìi, ne il Culto indi nato, farebbefi fino a' dì nofìri mantenuto, ed anche accrefciuto ; mentre il Culto, che trae i fuoi principj foltanto dall' er rore, ignoranza 3 forfennacezza, e fuperftizione del popolo , fuol aver

Capo Decimoqmrtc. 259 gufici ì opinione de* fuoì Trentini • Ma come 1 antica Lapida Rover et and non dimoftra anzi Vopinione;de' fuói JRoveretani Che dirà l'Apologifta Roventano, fe qualche Apologià Trentino gli farà la rifìituzione dell'elo gio: di Midolhnaccio , dato pag ; 9 2. ^pol al gran Vefcovo e Cardinal Cri- ftoforo Madruzzo ? Che dirà , fe fa raffi la ritorfione di quello leggefi pag. j, tygpol, : Se di queß' indole è la modeflia , che corre in Trento, di qual tempra farà mai coVa

V infolenza ^ e V indi/erezione ? E pag. 83. o4pol.: Non è queflo ftngólar pregio della Citta di Trento l'.avsr oggidì Scrittori di que ft a tacca ? I Trentini però non amano di ritorcere Tomiglianri convizj pie- bei , eerti efTendo e fi curi 5 che le ingiurie oflfendon foltanto 1 ingiuria- tore 3 e c ^ e perfonc più urbane , e più fenfate di Roveredo non pofTono non deteftare sì fatto modo di fcrivere, quanto incivile e ma ledico, altrettanto poco onorifico alla lor Patria. % non che per chiudere ogni

al Vefcovo, di cui fi difputa > mentre cotal perfuafio ne tanto è antica , quanto lo è la morte dello fteffo ^élbe'M . Mi fi dica in grazia pertanto da chi non ha un cervello balzano , ma fattamen te penfa : non dee incomparabilmente prevalere la teftimonianza contem poranea della Chiefa di Trento, così univerfalmente perfuafa, alla pri vata opinione contraria d'un Diocefano moderno, che ha il coraggio di rigettar una tal perfuafione qual popolare ? Ma come popolare ? Imper ciocché o quefta perfuafione

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(1761)

Page 800 of 828

Physical description: XCVI, 730 S.

Location mark: III 103.346/2

Intern ID: 337106

TRENTINO. 1^6. 703 menò fu amata, e favorita la Chiefa di Caftello dì Trento, fcritto con mano Trento da Lodovico Marchefe di Bran- di quefto Secolo XIV'. V'ha dei mede- demburgo figliuolo del detto Eavaro ; fimo un altra Copia men antica,di cui perchè anzi in Fitis Trìncìpum Carrarien - abbiarn fatto qualche ufo. In fine del fium (preffo il Sig. Muratori To. 16. Script, detto Codice trovali un Catalogo de' no- Her. ItaL col, 178. ) leggo, che Giacopo ftri Vefcovi dello fteffo fecola, nei

Dante Ghibellino rito- vegga fi il Sig. Biancolini. nelle K^otizie vrolfi nelle noftre contrade, ciò fu pe- storiche delle Chiefe di Verona. L. 5. pag. 79. rò non in Trento, ma in Marco lotto Mentre così lìava scrivendo, e notan- Roveredo, al dir di accreditati Scrittori, do, ecco, che arriva fortunatamente a nè per invito del noftro Vefcovo F. En - quella nostra Città Monfìg. Giuleppe rico, ma per il favore, che lo fteffo Dan- Conte Garampi Canonico di S. Pietro te godea di Can grande della Scala

il fuo afilo tra le Alpi Tren- to Vefcovo F. Enrico fi mutò il titolo tine, come Territorio elfo-pur Ghibelli- della Chiefa Catnpeftre d'Arco, che pri- no , conforme raccògliefi dal Canto XII, ma fi chiamava del B. Àdclpreto , in quel- dell' Inferno ,. Onde detto avendo nel lo di 5. Caterina , ciò non feguì, come Canto XXVII. del Taradifo: aitrove notammo, perchè fi credeste à- , pavidamente appofto. Non altrimenti Ma l alta providenza, che con Scipio una Chiefa di Guffolengo, che antìcamen- Difefe

Roma la gloria del Mondo, te di S. Zenone appellavaß, venne pofeia Soccorra toflo } sì com io concipio ; intitolata di S. Trance/co , tuttoché S. Zc, . none liafi ferapre ,avuto in grado di prin- non ad altro alluder volle., fuorché , cipaliflirao Santo della Diocefi Verone- a detta del P. Harduino, all' aridata a fe, Quella per divozióne di Religiofi, Roma dell' Imperador Lodovico il Bava.ro, e quella per divozione di Religiofe. Già ove per opera ftp feguì 1' elezione in detto abbiamo, che

i Fondatori deli' Antipapa di'F. Pietró da^Corvàra. No ciò antica Chiefa del B. ^Adelpreto, non me- non fi obbietti , perche tal elezione fe- no, che di quella di S. Tommafo pre Ho guita effendo nel 1 ^2.8. nel qual tèmpo Arco, furono i Signori Arcenfi. Qui lo fteifo Dante era già morto, non po- foggiungeremo, che la loro pietà nell* leva egli alludere a fomiglievole fatto erger Chiefe dil^tóffi àriché alla predet- fenza lume profetico. E quantunque fi ta Diocefi di Verona. Su le quali cofe ammetta, che

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(1760)

Page 440 of 503

Teftimonj? Forfè per effer Trentini non rifeuoteran fede, avvegnaché contemporanei , ed anche oculati ? Ma fe la detta per- fmfione tanto è antica, quanto Io è la morte dello fteßo ^Alberto 3 non cite ri do tal morte feguita in Trento, ma preffo a Roveredo , chi potrà non credere limile perfuafione non che de' Trentini , ma ben anche de' Rove- tetani medefimi, prelfo de' quali fuffifte tuttavia V antica Lapida, che at- Cefta fui luogo del Martirio del noftro Beato, ne può dubitarli d'un'ai-« tra àncora

di chi, a detta di lui, fu un marcio pertinaciflìmo Scifmatico fcomunicato, perdu- éo feguace di più Antipapi, ed infeliciflìinamente morto, non folo come Campione nella mifchia sbracciatofi, ma altresì come ufurpator dell' al trui , e come doppiamente ferito, sì dalla lancia dell' uccifore, che dalle cenfiire fulminate full' anima. E certamente di venerare un Martire di fimi! conio ne avrebbe tutta la gloria , non già Trento folo , ma Rovereto v pur. anche ; nè ciò farebbe da aferiverfi foltanto

%*ap& Pente fimi » 40I lo fteffò Sìg. Awerfario p&g- 37* -^Apoì. , che la perfuafion de' Trentini intorno alla Santità e Martirio del noftro Paftor e tanto è antica^ quanto h è la morte dello fiefo Uberto , non fegue dunque, che invalfe a tempi del medefimo Salomone, che allora nacque, crebbe, e venne promoffa? Attefa per tanto la certezza di limile perfuafione in 11 n Vefeovo tale , c negli altri Trentini ( tutti teftimonj contemporanei, ed oculati, e molto più intefi della verità del fatto

, che cento e cento Schiccheratoti moderni ) non è forza il confeffare altrettanto certo, che del non eflfere flato il noftro Prelato quel Moftro, che con la più néra tinta vienci rapprefen- tato dallo ft elfo Awerfario , abbiam tanti teftimonj contemporanei , ed ©culari, quanti allora tra' Trentini contavanfi anche per carattere e di gnità più ragguardevoli? Se un folo Teftimonio contemporaneo, ed ocu~ lato baftar dovrebbe contra tutte le baje, e paftocchie contrarie , che fa- rà di tali, e tanti

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(1760)

Page 430 of 503

an- hella ftampa di Michelangelo Maria» ''l fuo Tr.nto , e fembra aver avuta nella Sala Ài Vefcovi del Saltello di Trento lotto 1' effigie d' Adal- pre o vi fi trova fegnato per appunto 1' anno ..11.61. r VY (Se intends Ftutore, che Gilberto fu empito , perchè r Apologifta pag. 28. ^Apol. *-'* faccolando con dire, che per 1' Hic poft vulnus cecidit , tanto può intender chi leg- »ge.il pofi vulnus inflittami che il poft vul nus aìceptumì Vede ognuno che non ha gli occhi di panno , come Tantèjfo , che

Capo Decìmomno. 391 l' eretta fuori , benché non lungi da Rovereto. Ben è vero quefìe fo no bazzecole^ ma la fcrupolofità, e dilicatezza nelf uno 5 lo dovea far fcrupolofo j e dilicato pur anche neir altro. Si dovea pur egli ram mentare, che nella prima fua Lettera-pag. 101. in rapportando quell' Ifcrizione in pietra 3 che fi prefenta in avanti gli occhi di tutti i p a f„ feggieri , non in Roveredo, ma fuori di Rovéredo } nel fimiflro de 3 due muricciuoU in avanti alla facciata della Chiefa

di S. Rocco , fochi pajfi àìflante dulia fuddetta Cappelletti y Ifcrizione così formata ; „ „ HIC POST VULNUS CECIDIT 5 „ ET OBIIT S, ÄDALFRETUS „ MARTYR ET EPISCOPUS „ TRI DENTIN US 35 ANNO n6r. ,, non contento egli di notare nella medefima pag. 102. la Latinità ridico la, e barbara (a)) il pretefo errore nel nome -(b), ed il vero, e ■unico errore nell'anno 1161. (c) 3 pafsò pag. 127. a più minuta cri tica, fino a -dire : „ Per queir Hic poft vulnus cecidit, & obiit intende „l'Autore, che Alberto

il poft vulnus dee neceflariamentè intenderfi poft vulnus accept um, così lignificando an che il cecidit, & obiit Martjr, ed e fallo falfiffimo, che Alberto fecondo tutti gli Scrìi- tori era in armi contra i firn Jivverfar7 , allorché feguì il fatto, mentre fecondo i più veritieri, ed antichi Scrittori feguì anzi quefto fenza apparato di guerra, e già fatta la pace. Ed è del pari falfo falfiffimo quel lo foggiugne lo fteffo Apologifta pag. 29., che a riferva delle due voci Epifcopus Tri- ■dentmus

, quanto contiene Ja predetta Ifcri zione, fia tutto 0 falfo , 0 immaginato, züe n- do non folo vero l' Ep'tf-opus Trìdmtinus , ma ancora il $•» Adalptetut, 0 fia S. ^jìdclpretus Martyr, ed anche V Hic poß vulnus cecidit, & obiit. Il qui tutto 0 falfo ,0 immaginato è limile al tutto 0 jalfo, 0 dubbhfo delPincio. Se I' Apologifta fapefle fare buon ufo del preziofilfìino tempo, avrebbe rifparmiate tante baje fu la prefara Ifcrizione.

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1860

Annali del principato ecclesiastico di Trento : dal 1022 al 1540.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 12 - 15 : Annali, Cronache, Diarii)

Page 393 of 828

Author: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar

Notations: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861

Subject heading: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540

le proprie ragioni, il Principato di Trento si trovò re pentinamente involto nella guerra che Sigismondo, conte del Tirolo, spalleggiato da altri principi della Germania, mosse alla Repubblica di Venezia, sotto pretesto di una questione, circa i confini dei rispettivi stati. Il Capitolo di Trento, legittimo depositario dell'autorità sovrana del Principato, sede vacante o in assenza del vescovo, potè facilmente venire indotto dal Conte del Tirolo, avvocato della nostra Chiesa, a prendere attiva

parte alla lotta; tanto più, che gli si richiamava alla mente l'occupazione dei Vicariati eseguita nei primi decenni di quel secolo dai Veneziani, in virtù del testamento di Azzone di Cast ciba reo, e i recenti dissapori colla medesima Repubblica in materia dei confini tra Riva ed Arco. L'arciduca dunque discese con ne esercito numeroso e bene agguerrito, e, raccolte le milizie tren tine sotto la condotta di Giorgio di Pietrapiana, si spinse fin sotto a Rove redo, città già appartenente al Vescovato

, ma allora posseduta dai Veneziani. Dopo quaranta giorni di assedio la obbligava alla resa ; ma il castello, alla difesa del quale vegliavano Nicolò Pr itili e Francesco Grasso, resistette all'oste nemica. La Repubblica spe diva in soccorso agli assediati c a difesa delle altre terre Roberto Sanseverino, con una valida mano di fanti e di cavallieri; il quale tuttavia non giunse in tempo per impedire la perdita anche di quella rocca. Sorta poco dopo non so quale discordia fra i principali co mandanti

tedeschi, i principali tra essi si ritirarono, lasciando allo scoperto Roveredo, che fu subito ripi gliato dai Veneti; i quali s'impadronirono ancora del

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Religion, Theology

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1860

Page 459 of 828

Author: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar

Notations: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861

Subject heading: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540

servigio del castello. Altra lettera capitò a Bernardo da Verona, colla quale Guarionto dei Guarienli, infor mato dei tumulti rusticani, gli esibisce, per di lui si curezza , una casa comoda e provvista del bisognevole in quella città. Nel giorno 17 maggio, Giovanni Ettingero rende conto al vescovo dello stato in cui trova vasi la città di Trento. Dice che in essa non si ode eli e strepito d armi, senza però che alcuno abbia finora sofferto il menomo oltraggio; spera che l'incendio

si estinguerà, massimamente per l'opera vigilante di Francesco di Ca- stellalto, distintissimo capitano che arringò il popolo e l'animò alla difesa; assicura che nessuno si lamenta del vescovo, e solo spiace ai cittadini alamanni la chia mata dei soldati giudicariesi, che temono possa riuscire più dannosa che utile. Dello stesso giorno è la lettera diretta al vescovo dal podestà di Trento , Giovanni Ca- stelvetro, con cui gli partecipa che, avendo esso ve scovo abbandonata la città, egli pure, per sottrarsi

al furore dei villani, s'era rifuggito in Roveredo, lasciando Gianandrea Saltelli, quale sostituto o vice-pretore. Av visa inoltre, che la casa capitolare, ripiena di ogni sorta di derrate, era stata spogliata, e ogni cosa divisa fra i poveri ; sperarsi peraltro che nulla di più sinistro sia per succedere, atteso il decreto del Consiglio, che nulla s 'innovasse, sotto pena dell'indignazione di Ce sare e dell'arciduca, sino al ritorno degli inviati. Nel medesimo giorno il vescovo Bernardo accenna da Riva

ai Consoli di Trento i molivi che l'hanno indotto a ritirarsi colà ; fra i quali si conta quello di essersi ac-

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(1760)

Page 59 of 503

da quella folita ■ ufaufi nel fignificar gli altri CafteMi del Territorio Trentino . 2. Perchè niun altro Caftello di quel Pergìnale Diftretto può indicarfi col Caflrob. co . 3. Perchè a po ter prevalere i Dinafti di Pergine contra le Chiefe di-Trento, ed an» che di Feltre, come che aflìftite da altri fedeli. VaflTalli,, e di valore, e di forza j uopo era la confederazione con altri affai più potenti , eL quefti in quel torno di tempo altri certamente non erano, fuorché i Signori di Caftelbarco, che

- allora dominavano in tutta la Val Laga- rina. 4. Perchè dell' alleanza , e attenenza de' Signori di Pergine co' Signori della Val Lagarina y più altri (£) Documenti autentici du bitare non lafcianoi e da' medefimi Documenti fi fa, eh' elfi Signori di Pergine vennero anche a confeguir poifelfioni nella ftefla Val La- garina , f mo 2 3 tempi di Odelrico di Pòrgine , Padre di quell' Adel- preto, che prefe per moglie Maria figliuola del q. Otton di Pratalia, 5- Perchè certa cofa è , ehe anche pofciä

2o Notizie ißorico - Cr it. del B. *Adelp. migliatiti Tiranni, lo ha dimoftrato pofcia la Lega de' Caftelbarchi medefimi eon Ezelino da Romano fienile altro Tiranno (an, per nulla dir di Mainardo ec. Nè fi penfi già , che, mercè la fudderca Lega co' Vicentini, defifteffero punto elfi Caftelbarchi da' loro ingiuftì facrile- ghi attentati > perchè anzi il noftro Paftore forzato venne, due anni appreffo, cioè nel 1168. a ftrignere nuova Lega con que' Signori di Verona, detti dal Burcklehnero Lib

Chiefa , cosi gli andavano macchinando infidiofamente la morte , ehe alla fin fine riufeì toro d'efeguire non lungi da Roveredo, ( conforme più di pro posito a fuo luogo dkemo) , l'empio lóro difegno. X. Che poi rabbreviatura Cum Ulis .de Caßrob. c0 porti la lega co' Caftelbarchi, lo provo con le feguenti ragioni. 1. Perchè, quefto» modo di pronunziare e feri vere unitamente il Cafiro- con barca cioè Caßrobarco, in più altri Documenti del noftro. Codice Wanghiano fi praticai {Ingoiar maniera

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(1760)

Page 429 of 503

2Q 0 Notìzie Ifiorko-Crtt. del B. iAdelp. Vili. Nè la fola Città di Trento fi diftinfe nella divozione al no- fìro S. Vefcovo e Martire , ma quella ancora di Roveredo , non lungi da cui predo alla Chiefa di S. Rocco de PP. Minori Offervatiti Rifor mati ^ v* ha una Cappella del noftro Santo coli Ifcrizione : LOCUS MARTYRII BE. TI „ ADALPRETI EPISC. PI TRID. Nt 3) CUM SACELLO POSITO „ DEVOTIONIS GRATIA A GEORGIO BENETTI „ ROBORETANO » 1 7 I 5- 5) So , che T palagi fi a modeßo pag. 22 6. la chiama

Cappelletti <} a p ef f om femplice , e plebea in Rovereto eretta j ma fo pur anche quello fcrilTemi fu quefto propofito un Erudito da Roveredo 14. Dicemb. 1758. „II 53 divoto Benetti non fu perfona Nobile, ma neppur tanto plebea , vi- 3, le, ed abbietta. Bafta ch'egli folfe una Perfona onorata, ed un 3, buon Criftiano divoto del B. Adalpreto • Non mai intefi , che chi „ vuol fondare Cappelle, o Chiefe, perchè la fua pietà abbia ad effer 3 , creduta, e ftimata, debba vantare fummofi privilegi di nobiltà

più M purgata; mentre guai a' Santi Appoftoli, che incolti effendo , e tra 3, la più femplice , e plebea gente annoverati, fi portarono a fondar le 5 , prime Chiefe in tutte le parti del Mondo , qualor fi foffero per di- fgrazia abbattuti 111 un Critico , che ricercato aveffe per dar loro fe- ^ de il privilegio di nobiltà ! No fo fe altri tra loro , che Paolo , 33 avrebbe potuto dimoftrare il privilegio della Cittadinanza Romana. , La Reverendiffima Superiorità , qualor dà licenza d' ergere

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(1760)

Page 257 of 503

218 Notizie Jßorico - Cr it. del B. ^tdelp. Formiamo &c. ; che farà flato poi % tempi del B. Adelpreto , quando la Chiefa di Trento molto più anguftiata , e travagliata trovava!! da' Dominanti nella Val Lagarina? , VI. Non fi creda però, che punto fiafi fgomentato quindi l'eroi co petto del noftro Vefcovo e Principe. Si rammenti l'intrepidezza di lui allora quando fenza militar comitiva fecefi ad accompagnar i Ponti fici Legati per la VaH*Attefina s quantunque da' Conti Mafnadieri for temente

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(1760)

Page 431 of 503

Notizie ißorico -Crit. del 3. xAdetf. dittante , e quivi fpirò ; colle quali minute particolarità moßrä ad ' ua certo modo T etfervi flato preferite , e cf avergli raccomandato ' l'anima ec. Parlò a cafo , rapprefentando il fatto in quella guifa , che colla fantafia fe lo era figurato. „ Ma fe 1' Autore, qualunque egli fiafi , della furriferita Ifcrizione , farlo a cafo , rapprefentando il fatto in quella gut fa , che colla fantafia fe lo era figurato , quantunque il fìto della detta Ifcrizione

di combattere in viva guerra colla lancia in re/fa , ri- mafe ferito, ed anche morto colle fcomuniche fulminate full' anima , colle quali minute circoflanze mofira ad un certo modo d effewi fiato preferite ,e d' avergli raccomandato T anima ? 11 bravo Compofitor d Ifcrizioni che fa rebbe T Apologifta , qualor pregato e/Tendo a far un* Ifcrizione ad una Cappellata tanto lungi da Rovereto , quant* è la Cappelletti alzata al no- ftro Santo dalla pietà del Benetti , la fignifìcaflfe eretta in Rovente. Se dunque

egli errò in una cofa che falta negli occhi di tutti , nota notif- fimaä chi non ha gli occhi di Tantoffo ; qual fede potrà egli meritare giammai nelle cofe più rimote, e lontane, da lui rapprefentate a' danni del noftro Santo ? in quella guifa, che colla fantafia fe k era figurate , e con quelle minute particolarità , come fe flato vi foffe prefente ? Qual più chiaro contraffegno di fantafia troppo rifcaldata, ed ancor ondeggiante, il figurar il noftro Vefcovo ora colla lancia in refia , ed ora

colla fpada in mano , per dar nuovi afpetti al Campione prctefo ? Non è quefto un * far da Toema , più che da Iftoriaì Ma checché egal penfi , a b^órv conto però abbiamo la Patria fteffa dell'Avverfarìo al Santo noftrö divota . IX. Nè fia maraviglia, che dopo la liberazione di Trento dai ter ribile afiedio dell'Armata Franzefe, comuniflimamente aferitta alla valida; interceffione de' SS. Vcfcovi, e Martiri Vigilio, ed Adelprcto , fi ren~ ! deffe vieppiù folenne il Culto di quefto Santo Tutelare

5 non folo in. Tre aro. ma in Roveredo eziandio ; quando, forfè per cagione del dee# to aüeclio, cominciò pofeia anche in Francia a rifuonare per ogni do- ve il iuo nome. Non fi vuol credere a me ? Ma per me parla il ce lebre Martirologio del Cartellano, fcritto in Lingua Franzefe, ove leg« geli con titolo di Santo Vefcovo e Martire mentovato . Di quefto Mar- tiro«

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1860

Page 351 of 828

Author: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar

Notations: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861

Subject heading: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540

presentemente ha il titolo di archipres- Li terato„ sempre però dipendente dall'antica parochia di Lizzana (1). Nel novembre dello stess'anno, il ve scovo nostro investiva Antonio Goredo , sua vita du rante, del castello di Corredo, nominato Castello Yi- gilienburg, per aver esso Antonio rinunciate nelle mani del vescovo tutte le sue pretese sopra il castello me desimo ( c 2). Nel 1468 papa Paolo II, a riflesso dell' avvocazia esercitala sul Vescovato di Trento, e a premurosa in terposizione dell'imperatore

Federico III V investitura dei regali del Principato, ma solo ad un anno; indi prorogata ad un altro. Nel 1467, il vescovo Giovanni confermò la ere zione della perpetua cappellani» di Roveredo, fondata da quei cittadini, che allora nel temporale erano sud diti della Repubblica Veneta, col consenso di Leonardo Conlarini, nobile veneto, arciprete di Lizzana, e colla riserva dei diritti di quella parodila. Questa cappellata, nel tratto del tempo,'fu convertita in curata, indi in parochiale , che

Federico III, trasferiva in perpetuo il diritto di conferimento della Prepositura trentina, vacante per l'assunzione di Giovanni Hinder- bacli al vescovato, nei regnanti Conti del Tirolo e loro successori; col patto però che la presentazione siegua in Curia Romana, dalla quale-il presentato debba im petrare le bolle. Ciò arrecava alla Chiesa trentina un sensìbile detrimento, e toglieva al vescovo il modo di (1) Miscellanea Alberti, T. Ili, fol, 209, (2) Misceli. Alberli, T. VII, l'ol. 13G.

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Page 818 of 828

Physical description: XCVI, 730 S.

Location mark: III 103.346/2

Intern ID: 337106

. Paldo 667. Penede 52.6. b. 668. Pergin« 434. Pietra 665. Piflavacca 408. a. Povo 112. b. Pratalia 476. 506. <366. 665. Pressano 420. Ravenftcui 115. a. Reftauro, o Veruca Fiduae xlv. a. 151, a. Riva 382,. Raceabruna 408. b. Romano 376; b. 616. Roveredo 671. b. Salorno 585. Segonzano 410. b. Selva 12-3. b. 6z8. Serniaria 6551. b. $eravalle 587.651.667. Sufcignalo 550. 667. 7H Stenico pi. b, 42.0. Tenno 545. a. 616. Tirolo 415. a. Ti fens p6. b. Tonno,Thunn, Vifion $>6. b. 586. b. Trento 608. Valfana

93. b. Valvenftein 88. a.' Veruca xlvi/' a. Vigalzano 436. a. Vigolo 106. b. i ix. v b. Ulten 496. 580. Polene $ 702,. a. Wanga 103. b. di Caftelbarco. Alberto 172.. b. Aldrighetti lxxxvj. 466. 454. 558. 593. 671. b, Azzolino 184. a. Azzone 558. Beatrice 568. a. Briano 105. b. 127. b. 506.510.52p« 531. 548. Bonifacio Canonico, ed Arcidiacono di Trento 130. 574. Bonifacio altro 17z. b. Engilberone 384. Federigo 594. b. Giorgio 386. b Guglielmi ipz. a. 595. a. Ó50. 670. 672. a. 700. a. Marcobruno 671. a. Soffia

700. a. Tommafina Abbadefla in Trento 568. Altri 613. di Caftelbarco di Lizzana Antonia 508. a. Antonio 595. b., e di Lizzana di Ca ftelbarco JLldrighetto 654. b. di Caftelcòrno ( infelice ) Abbadefla in Trento 568. a. di Caftel Fondo Giovanni 455. di Caftellione Cino 530 b. di Caftel Nano Federigo 174. b. - di Caftelnuovo di Val Lagarina Federigo 133. a. 568. Oluradino ed .Albertino 133. b. di Caftelnuovo di Val Sugana Geremia 138. a. 610. diCaftelrutto *Adelpretoqü 3. Gotfcalco 93.a. Y y y y Ca-

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Page 430 of 828

Author: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar

Notations: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861

Subject heading: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540

Massimiliano, attesa la scarsezza della raccolta del vino intorno alla città di Trento, permette ad essa l'importazione dei vini forestieri per proprio uso, col palio che questi non vengano tradotti fuori della pre tura (2). In questo stesso anno, l'imperatore Massimi liano , sempremai bisognoso di denaro, impegnò la città di Verona a Lodovico re di Francia pel prezzo di diciotlomila scudi del sole (5). Nel medesimo anno, l'Im peratore confermava a Roveredo, che gli si era resa a certo condizioni, gli

Nel 1510, il vescovo Giorgio ricevette lettera dal l' imperatore Massimiliano, il quale gli raccomanda d'in vestire il suo secretarlo Bertoldo Locher della chiesa dell'ospitale di S. Ilario presso Roveredo e della chiesa di S. Lorenzo in Galliano, vacanti per la morie del sacerdote Ramperlo; soggiungendo aver egli il patro nato della chiesa di Galliano, e quella di S. Ilario es sere a sè devoluta in vigore della sentenza papale d'in terdetto e scomunica contro i Veneziani (1). Con altra lettera

statuii e privilegi di cui godette sotto il dominio veneto; ed esteso questa conferma anche alle ville di Volano, di Sacco, di Lizzana, di Marco, di Pomarolo, di Chiusole, di Pcdcrzano, di Vaìlarsa, di Trembelleno, di Noriglio , di Terragnolo, di Folgaria, di Nomesino , di Manzano e ad olive co munità*, alle quali l'anno susseguente compartiva pure il privilegio del sale vendibile e dell' estrazione dei vini, (1) Miscellanea Alberti, T. VI, fol. 180. •'2; Misceli, Alberti, T. V, fob 107. 7): Misceli

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(1760)

Page 379 of 503

34© Notìzie Jßortco - Cr ti. del B. *Adeìp. fvergognare lo sfacciato bugiardo impoftore? Che bevuta abbia buo namente si fatta impoftura fino T erudito Sig. Giacopo Tartarotti, di buona memoria, che nel fuo Saggio della Biblioteca Tirokfe pag. 27. chia ma quindi, e riconofce Santo il Vefcovo <Adelpreto ? Se tal Lapida è fon data neirantichiflìma Tradizione, e verità, in rapporto al LOCUS, e pe rò vero è , che morì nella Valle Lagarina prefifo di Roveredo » con quale coerenza fe le nega ogni

de utnta la cauft . Se Monfig. Decano, eh era già morto , quando pub« bli- a (a) Se 11 Locus Martyriì, fecondo la fud detta Lapida, eretta preflo Roveredo, äo- ve ora è il Convento de 1 Padri Riformati di S. Franceico , fu appunto in cotefto, e non in altro luogo, forza è dunque il dire, c / e ll Sig. Conte Francefco Brandis non «»»«vi« »»caramente averla veduta , allora S L n f fuo Trattato della nobiltà Ti- i £ SSL*' l82 ' del Caftello di Liz- ^JiìMìr^P &rvab ' che l uivi ft d! f r Tremo - Similmen

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(1760)

Page 380 of 503

Capo becìmofettìmè « 341 bllcoffi T ^Apologia j non è in grado di ritrovar un fola teßimonio non fo~ fpetto , e non fantaßico della Città di Roveredo , io sì ne ritrovo più d' uno, e quefti non fofpetti, e: non fantaflici , ma d' ogni fede de gnami, perchè teftimonj di vifta, nè parziali fe non fe per la verità del fatto contefo. Un Concittadino dunque dell' Apologifta Avverfario, perfona qualificata , mi ragguaglia con tutto il candore cosi in data da Roveredo 14. Dicembre 1758. „ L'antica

il morto Monfig. Decano, fino a dire di lui ; ma che ci /offe ancora [colpita una Mitra , ella è /lentamente un immaginazione di qualche meìancolico defiderofo del Fefcovado , cui perciò doveva parere di veder dappertutto una Mitra. Chi fia il meìancolico ri pieno d' immaginazioni , lo vedremo nell' ultimo Capo. Profegue il Concittadino lodato : „ Suppongo , eh' eravi anche 5, una Crocetta, ma di quefta Crocetta non tengo memoria; bensì mi „ ricordo certiflimamente di detta pietra antichiflìma

1 J Avverfario vinta h caufa , mentre in ore dtiorum, aia ir tum teßium flat omne verbum IX. Aggiungaci per maggior corroborazione del pubblico Culto del B, Adelpreto nel Secolo XV., che sì fatto Culto in elfo Secolo tanto fembra più pregevole, quanto che per renderlo vieppiù ragguar devole

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1859

Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7 - 9 : Municipii e Comunità)

Page 219 of 409

Author: Gar, Tommaso [Vorredner] ; Cresseri, Simone / con un introduz. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri

Subject heading: g.Rovereto ; s.Satzung ; z.Geschichte 1425-1610 ; f.Quelle

Majeélà Ces,, aziò quella ve dona.qualche-rislauro. Portali-in pacientia, perchè simil. passaggi non pollone si non esser damnosi. Tridenti, xiv novembris 1511« Specl. Provisoribus -oppidi Roveredi, amicis dileclis. ■ il tergo. , ■ Jeorgius de Liechleslcm Supremtis Capilaneus. literae Episcopi Ti»|«leiiiini, tune Ioeimatcncn- tis Cacsarel in Ycrona, super guastsitoribui» per ilio» de Rovcredo 'dalia. . Noi Giorgio, per la gratia di Dio Véscovo de Trento c della S. C. M. luogo tenente de Verona

, fazo ■ fede oòrab Zó van' Pasc presentatore de quesla-liItera ha consigliato a noi qua* cento guastatori da Rovere,.li quali noi a Cruciensis (rie) per il suo caro ordinamento, siccoino quello a noi qua ha relasado do vere expedire al campo, et quelli avemo mandadi; et questo de essere alli prenorainadi da Roverio a le soi rasone et privilegi! senza alcun danno; et in fede de questa liltera glie abbicriio so.toposio el nostro sigillo. Data in Verona a di 28 luio del anno 4515. INos MaximiliaS'us

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1859

Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7 - 9 : Municipii e Comunità)

Page 215 of 409

Author: Gar, Tommaso [Vorredner] ; Cresseri, Simone / con un introduz. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri

Subject heading: g.Rovereto ; s.Satzung ; z.Geschichte 1425-1610 ; f.Quelle

Et ul delieta dclinqueriliuni. non reman'eanl impanila, cisdem Rectoribiis seu provisoribus dicti oppi eli clavcs career um im mediate resliluas, sciens le in hoc noslratn faeliinmi voluiitatem. Dalum in. oppidonostro Jspriieh , die 29 mensis Julii, anno Domini 1511. Regnorum-noslrorum Horn. 2C>. Huiigariae vero 22 etc. 1 ' Qirod Gomniiitas Maghi iifflctus et decimasi Coniu- nltatl Roveredi per*»olvere del» eat. , Nos M aximilianus etc. eie. Fidelibus noslris diléclis cfvi- bus et hominibiis

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Year:

1859

Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7 - 9 : Municipii e Comunità)

Page 189 of 409

Author: Gar, Tommaso [Vorredner] ; Cresseri, Simone / con un introduz. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri

Subject heading: g.Rovereto ; s.Satzung ; z.Geschichte 1425-1610 ; f.Quelle

. , Data in nostro ducali pàlalio, die sexla Marlii, indictionc sexla MccccLxxxviii. Praesentalae fuerunt diciac 1 itera e per Ser Bónomum del Bene el Ser-Antomum de Scanzinis die dominica quinto mcn- 'sis Octobris 1488; et dicla die registratae per me Cancella- riùiii màgn. dóni.' Poteslalis Rovereti. . ■ Die 20 ApHiLis '149h In Consilio minori de 25 Magnifiche Commuoitalis Rove- redi more solilo posi campanaro congregato dò mandalo an- Icscripli magnifici domìni Poteslatis, ad iristanliam D. D. Pro

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History , Law, Politics

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1858

Statuti della città di Trento : colla designazione dei beni del comune nella prima metà del secolo XIV.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 3 - 6 : Municipii e Comunità)

Page 821 of 823

Author: Gar, Tommaso [Vorredner] / con un introd. di Tommaso Gar

Physical description: LXXI, 343 S.

Language: Lateinisch

Notations: <br />Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri, 1859. - 1859 - In: Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7-9 : Municipii e Comunità

Subject heading: g.Trient / Stadtverfassung ; z.Geschichte 1500-1600 ; f.Quelle

Location mark: II 103.173

Intern ID: 219652

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Year:

1859

Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7 - 9 : Municipii e Comunità)

Page 210 of 409

Author: Gar, Tommaso [Vorredner] ; Cresseri, Simone / con un introduz. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri

Subject heading: g.Rovereto ; s.Satzung ; z.Geschichte 1425-1610 ; f.Quelle

Statuti della città di Rovereto : 1425 - 1610.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 7 - 9 : Municipii e Comunità)

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Category:

History

Year:

1859

Page 211 of 409

Author: Gar, Tommaso [Vorredner] ; Cresseri, Simone / con un introduz. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri

Subject heading: g.Rovereto ; s.Satzung ; z.Geschichte 1425-1610 ; f.Quelle