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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
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Page 263 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
ì tre fratelli Ottone, Ludovico ed Enrico, figli di Mainardo e Conti del Xirolo, ottennero l'assoluzione dallo censure incorse; ebbero eziandio l'investitura del diritto di avvocazia e di molti altri feudi, che riconoscevano dal Vescovo di Trento, previo il solito * giuramento di vassallagio e di difesa. Da qui cominciò un' epoca meno tempestosa per il governo del Principato; sicché il Vescovo potè con sufficiente libertà e- sercitare nelle valli i sovrani suoi diritti, e ricuperare eziandio

notevoli beni ed utilità, che pei bisogni delle antecedenti ostilità erano stati venduti ovvero ipotecati. Ma la tregua ebbe corta durata. Era venuta la Contea Tirolese in mano di Lodovico di Brandeburgo siccome marito della famosa Margherita, unica ere de del Conte Enrico figlio di Mainardo : avea essa vergognosa mente ripudiato il primo marito Giovanni Re di Boemia, per isposare in Trento nel febbraio 1243 il Marchese sunnominato. Questi, fattosi emulatore di ambi i Mai nardi nel perseguitare

' Impero tutti i feudi posseduti dai Mainardi, Conti del Tirolo, e ne fa ceva donazione alla Chiesa di Trento. Ma le armi del Brandebur ghese non si allontanavano per questo dalle terre occupate, anzi raddoppiarono gli sforzi per impossessarsi della stessa città. Il Vescovo Girardo cercò rifugio a Riva sotto la protezione di Mar tino della Scala, e i due Vescovi successori Giovanni e Mainardo non potevano neppure avvicinarsi alla lor sede e prenderne il tem porale possesso. Appena appena per mezzo

il Principato Trentino, e sorretto dal consiglio nonché dall'aiuto del padre suo, Imperatore do' Romani, nell' anno 1346 discese improvviso con buon nerbo di armati sui territorio trentino, e ne occupò parecchie Castella. Pu d'uopo al Vescovo mettersi sulle difese, contrarre grossi debiti, e implorare l'assistenza del Papa e di Carlo Re di Boemia, emulo di Lodovico nel pretendere la dignità dell'Impero. Cario con. sentenza data in Belluno nel 1347, dichiarava devoluti per difetto di successione maschile all

di alte mediazioni fu dato ottenere nel 1359 la restituzione dei mobili appartenenti alla Mensa episcopale e a quella dei Canonici, nell' antecedente invasione derubati. Intanto il Marchese disponeva a capriccio del go verno del Principato; collocava giudici e capitani di suo gradimento, investiva dei feudi vacanti, e con ogni arte procurava tirare a

1
Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
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Page 256 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
opportunissimo per fermare in capo alla Valle chi a' danni del Principato vi discendesse dai gioghi del Tonale o di Pejo. Nel 1191 il Castello conteneva una camera per abitazione del Vescovo — Camera Episcopi — quando veniva a visitarlo; e che ciò seguisse di frequente lo conosciamo dal Codice Wanghiano, il quale ci informa, che il Vescovo Principe Friderieo Wanga t.ro- vavasì nella Val di Sole, e precisamente a Ossana, nell'estate del 1208, del 1210, del 1213 e del 1215, sollecitato, a quanto pare, dalla

; cotanto veniva calcolata la sua importanza: solo verso la metà del secolo decimoquinto ne fu infeudata, senza però alcuna giurisdizione, la nobil famiglia Federici di Erbano in Val Camonica. Degli altri antichi castelli, abbattuti nella invasione dell'an no 590, non occorre ulteriore menzione; segno che furon lasciati nelle loro rovine; restarono però a proprietà della Mensa Princi pesca i beni stabili e i diritti a quelli annessi ; e quindi sappiamo aver appartenuto al Vescovo le adiacenze del

con quanta diligenza ì nuovi Prìncipi ne procurassero V ammini strazione. Ed a ragione: imperocché la Tal di Sole, attesa la sua posizione di confine verso regioni, dalle quali assai volte eran nei secoli decorsi penetrate genti nemiche, esigeva speciali riguardi sì per la difesa dell'intiero Principato, che per l'acquisto della stima e dell' affetto degli abitanti. Quindi vediamo, che sollecita cura dei Vescovi Princìpi fu di ampliare le fortificazioni del Castello di Ossana, siccome luogo

premura di promuovere in buon ordine i lavori delle mi niere presso Comasine. Fello stesso anno 1215 iL Vescovo ordina a quelli di Armejo (Ver miglio] ^ obbligati per patto alla manuten zione del tetto del Castello, che all'istante provvedano ai difetti, sotto pena di soldi sessanta, colle scandole del Vescovo; il che ci chiarisce che quel Castello possedeva proprio bosco. E qui è pur degno di rimarcarsi, che il Castello di Ossana fu trattenuto a lungo sotto la immediata giurisdizione del Principe

2
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 26 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
luogo opportnnissimo per fermare in capo alla Talle chi a' danni del Principato vi discendesse dai gioghi del Tonale o di Pejo. Nel 1191 il Castello conteneva una camera per abitazione del Vescovo — Camera Episcopi — quando veniva a visitarlo; e che ciò seguisse di frequente lo conosciamo dal Codice Wanghiano, il quale ci informa, che il Yescovo Principe Friderico Wanga tro- vavasi nella Tal di Sole, e precisamente a Ossana, nell'estate del 1208, del 1210, del. 1213 e del 1215, sollecitato, a quanto

del Principe; cotanto veniva calcolata la sua importanza: solo verso la metà del secolo decimoquinto ne fu infeudata, senza però alcuna giurisdizione, la nobil famiglia Federici di Erbano in Yal Camonica. Degli altri antichi castelli, abbattuti nella invasione dell'an no 590 1 , non occorre ulteriore menzione; segno che furon lasciati nelle loro rovine; restarono però a proprietà della Mensa Princi pesca i beni stabilì e ì diritti a quelli annessi; e quindi sappiamo aver appartenuto al Yescovo

coil quanta diligenza i nuovi Prìncipi ne procurassero l'ammini strazione. Ed a ragione ; .imperocché la Tal di Sole, attesa la sua posizione di confine verso regioni, dalle quali assai volte eran nei secoli decorsi penetrate genti nemiche, esigeva speciali riguardi sì per la difesa dell'intiero Principato, che per l'acquisto della stima e dell 3 affetto degli abitanti. Quindi vediamo, che sollecita cura dei V escovi Princìpi fu di ampliare le fortificazioni del Castello di Ossana, siccome

pare, dalla premura eli promuovere in buon ordine i lavori delle mi niere presso Comasine. Nello stesso anno 1215 il Yescovo ordina a quelli di Armejo (Vermiglio)^ obbligati per patto alla manuten zione del tetto del Castello, elle all'istante provvedano ai difetti, i sotto pena di soldi sessanta, colle scandole del Yescovo; il che ci chiarisce che quel Castello possedeva proprio bosco. E qui è pur degno di rimarcarsi, che il Castello di Ossana fu trattenuto a lungo sotto la immediata giurisdizione

le adiacenze del vecchio castello — M.ahtum — sulle cui mine avea fatto erigere una Cappella ad onore di S. Biagio; questa poi coi terreni attigui venne donata dal Yescovo Egnone nel 1271 al Santuario di S. Maria eli Cam piglio, in suffragio, dice egli, dell'anima sua e dei Yescovi Tri dentini: quei Frati Crociferi poi vi aggiunsero un'altra fabbrica a ricovero dei pellegrini, conosciuta nelle nostre carte col nome

3
Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
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Page 300 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
Questo diritto di Regola era nella nostra valle esercitato con piena libertà de' paesani, senza trovare intoppo di sorte per parte di qualche dinasta ; solo nella valle di Rabbi, come sopra fu accennato, il diritto di convocare e di presiedere alla Regola era venuto in mano dei Caldesio, e più tardi dei Tono, Pubbli cato poi lo Statuto Trentino, la amministrazione dei Comuni dovea uniformarsi alle disposizioni in quello contenute, salvi però gli speciali statuti e privilegi del paese

a il suo gastaldo nei primi secoli del Principato; ne troviamo i nomi sino dal 1208 ; più tardi si restrinse a un solo. Gli altri impie gati attendevano a render giustizia liei malefici civili e criminali, al che aveano giorni e luoghi determinati. Nelle gravi questioni, che frequentemente insorgevano fra Comuni e Comuni per diritti pretesi o per danni sofferti, la sentenza di solito era affidata all' arbitramento di una o più per sone sapienti, scelte nella pubblica Regola, le quali dopo esami nata

. Al di sopra del reggime comunale stava la giurisdizione del Principe sovrano, il quale vi esercitava la sua autorità o in persona, o mediante i suoi ministeriali, quali erano il Capitano delle due Yalli, il vicario o giudice, l'assessore, il notaio, il gastaldo ossia massaro. Quest'ultimo era preposto alla rascossione delle annue prestazioni dovute in denaro o in generi alla Mensa principesca; e per questo riguardo la Val di Sole era divisa in tre parti, dette — Curia — } una per Pieve, e ciascuna ave

la causa, ispezionati i luoghi, e sentito il parere dei giuri speriti, pronunziavano il laudo, e le parti erano obbligate ad accettarlo. Di tutti -poi gli atti pubblici sia comunali sia principeschi, veniva esteso dal notaio regolare documento su carta forte (per gamena) e riposto nell' archivio. È fortuna per noi che moltis sime di queste han potuto conservarsi fino ai nostri giorni, se gnatamente nella Pieve di 0ssana: poiché dalla lettura di esse mi venne dato raccogliere le particolari e generali

notizie che vo esponendo nella presente narrazione, e delle quali è anche que sta: che negli affari interessanti tutta la Pieve di Ossana, il po polo era rappresentato da sette sindaci; cioè uno per Arinejo, uno per Celadizzo e Cogolo, uno per Pejo e Comasine, uno per Castello, Ortisè, Termenago e Celentino, uno per Ossana, Cusiano

4
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 70 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
Questo diritto di Regola era nella nostra valle esercitato con piena libertà de' paesani, senza trovare intoppo di sorte per parte di qualche dinasta; solo nella valle di Rabbi, come sopra fu accennato, il diritto di convocare e di presiedere alla Regola era venuto in mano dei Caldesio, e più tardi dei Tono. Pubbli cato poi lo Statuto Trentino, la amministrazione dei Comuni dovea uniformarsi alle disposizioni in quello contenute, salvi però gli speciali statuti e privilegi del paese

il suo gastaldo nei primi secoli del Principato; ne troviamo i nomi sino dal '1208; più tardi si restrinse a un solo. Gli altri impie gati attendevano a render giustizia nei malefici civili e criminali, al che aveano giorni e luoghi determinati. Nelle gravi questioni, che frequentemente insorgevano fra Comuni e Comuni per diritti pretesi o per danni sofferti, la sentenza di solito era affidata alParbitramento di una o più per sone sapienti, scelte nella pubblica Regola, le quali dopo esami nata

. Al di sopra del reggime comunale stava la giurisdizione del Principe sovrano, il quale vi esercitava la sua autorità o in persona, o mediante i suoi ministeriali, quali erano il Capitano delle due Valli, il vicario o giudice, l'assessore, il notaio, il gastaldo ossia massaro. Quest'ultimo era preposto alla rascossione delle annue prestazioni dovute in denaro o in generi alla Mensa principesca; e per questo riguardo la Val di Sole era divisa in tre parti, dette — Ourie — ; una per Pieve, e ciascuna avea

la causa, ispezionati i luoghi, e sentito il parere dei giuri speriti, pronunziavano il laudo, e le parti erano obbligate ad accettarlo. Di tutti poi gli atti pubblici sia comunali sia principeschi, veniva esteso dal notaio regolare documento su carta forte (per gamena) e riposto nell'archivio. E fortuna per noi che moltis sime di queste han potuto conservarsi fino ai nostri giorni, se gnatamente nella Pieve di Ossana; poiché dalla lettura di esse mi venne dato raccogliere le particolari e generali

notizie che vo esponendo nella presente narrazione, e delle quali è anche que sta: che negli affari interessanti tutta la Pieve di Ossana, il po polo era rappresentato da sette sindaci; cioè uno per Arinejo, uno per Celadizzo e Cogolo, uno per Pejo e Comasine, uno per Castello, Ortisè, Termenago e Celentino, uno per Ossana, Cusiano

5
Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1860
Annali del principato ecclesiastico di Trento : dal 1022 al 1540.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 12 - 15 : Annali, Cronache, Diarii)
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Page 145 of 828
Author: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: X, 550 S.
Language: Italienisch
Notations: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861
Subject heading: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540
Location mark: II 103.174
Intern ID: 219661
— im — marzo di quest'anno, il vescovo nostro rimunerò Gra- lanto di Salerno, accorso nella passata guerra in difesa del Principato con gente assoldata a piedi e a cavallo* a modo di pegno per 300 lire promessegli, con l'af fitto di tre carra di vino da ricavarsi da cerio maso giacente in Termeno ad Àlticleo; previo il giuramento d'essergli fedele anche per l'avvenire e dì assistere sè e i cittadini di Trento contro i nemici, con gente armala, a misura delle sue forze (1). Nello stcss' anno

il vescovo Egnone investì Nicolò di Brenta della casa di Gastelbrenta nel Levicano e del maso adjacente, levali a Baldo e Balmuso, figli di Tisone di Levico, partigiani di Ezzelino ; e ciò col consiglio dei canonici e dei sindaci del Comune di Trento, a titolo dì pegno, fino a che esso Nicolò fosse pienamente soddisfatto delle molte spese da lui fallen nella guerra contro Ezzelino, difendendo con valore il suddétto castello (2). Nel me desimo anno, il vescovo nostro fu obbligato d'impe gnare un'annuo

affitto di 29 galete di biada, ch'erano tenuti di pagare alla sua Mensa alcuni uomini di Fiavè, a Calepino giudice, il quale avea prestato alla Camera cento lire veronesi, impiegate a mantenere per qualche giorno F esercito vescovile presso Serravalle contro il tiranno Ezzelino (3). Sul principio di novembre 1258, volendo il vescovo liberare la giurisdizione di Königs berg, nella passata guerra con Ezzelino impegnata, as- (1) Miscellanea Alberti, T. VI» 1 (2) Misceli. Alberti, T. VI, tbl. 193, 105

6
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 33 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
eziandìo notevoli beni ed utilità, che pei bisogni delle antecedenti ostilità erano stati venduti ovvero ipotecati. Ma la tregua ebbe corta, durata. Era venuta la Contea Tirolese in mano di Lodovico dì Brandeburgo siccome marito della famosa Margherita, unica ere de del Conte Enrico figlio di Mainardo: avca essa vergognosa mente ripudiato il primo marito Giovanni Re di Boemia, per isposare in Trento nel febbraio 1243 il Marchese sunnominato. Questi,. fattosi emulatore di ambi i Mai nardi nei

maschile all' Impero tutti i feudi posseduti dai Mainardi, Conti del Tirolo, e ne fa ceva donazione alla Chiesa di Trento. Ma le armi del Brandebur ghese non si allontanavano per questo dalle terre occupate, anzi raddoppiarono gli sforzi per impossessarsi della stessa città. Il Vescovo Girardo cercò rifugio a Riva sotto la protezione di Mar tino della Scala, e i due Vescovi successori Giovanni e Mainardo non potevano neppure avvicinarsi alla lor sede e prenderne il tem porale possesso. Appena appena

— sà — ì tre fratelli Ottone, Ludovico ed Enrico, figli di Mainardo e Conti del Tirolo, ottennero l'assoluzione dalle censure incorse; ebbex-Q eziandio l'investitura del diritto di avvocazia e di molti altri feudi, che riconoscevano dal Vescovo di'Trento, previo il solito giuramento di vassallagio e di difesa. Da qui cominciò un' epoca meno tempestosa per il governo del Principato; sicché il Vescovo potò con sufficiente libertà e- sercitare nelle valli i sovrani suoi diritti, e ricuperare

perseguitare il Principato Trentino, e sorretto dal consiglio nonché dall'aiuto del padre suo, Imperatore de' Romani, nelT anno 1346 discese improvviso con buon nerbo di armati sul territorio trentino, e ne occupò parecchie Castella. Fu d'uopo al Vescovo mettersi sulle dilese, contrarre grossi debiti, e implorare l'assistenza del Papa e di Cario Re di Boemia, emalo di Lodovico nel pretendere la dignità dell'Impero. Carlo con sentenza data in Belluno nel 1347 dichiarava devoluti per difetto di successione

per mezzo di alte mediazioni fu dato ottenere nel 1359 la restituzione dei mobili appartenenti alla Mensa episcopale e a quella dei Canonici, nell' antecedente invasione derubati. Intanto il Marchese disponeva a capriccio del go verno del Principato; collocava giudici e capitani di suo gradimento, investiva dei feudi vacanti, e con ogni arte procurava tirare &

7
Books
Year:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Page 39 of 95
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 91 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.574
Intern ID: 339177
rissime Tolte venivano a visitare questo luogo ; solo ho rilevalo, che nel 1420 V Arciduca Federico vi si fermò alquanti giorni. Anche i Vescovi di Trento scarseggiavano di visite, benché l'abbiano ridotto a nobili comodità; si contentavano invece di affidarlo alla custodia dei loro Ca pitani, e dì farne riparare i guasti, che le Ingiurie del tempo e degli uomini vi sogliono produrre. Cessata la giurisdizione si adottò il sistema di affittare il Castello colle sue pertinenze a private famiglie

, e volgarmente Yalclerbàn. Do ve a però essere una fabbrica esigua, e non ne rimane vestigio. Il colle ne conserva il nome, ed è ora coltivato; i terreni circostanti costituirono un picco! feudo posseduto da varie famiglie, e ultimamente dagli Ippoliti. Cavione, ricordato pur esso nella Carta del 1215,

importanza, postati su luoghi, che, giusta la con dizione strategica del medio evo, giovassero alla miglior difesa della Signoria contro gli esterni, e contro gli interni nemici. .Dal più volte ricordato documento del 1166 cono sciamo l'esistenza dei seguenti „ Coco, Cavi one, .Roc e — (che dcv' essere Ho cc ab run a), Castelli re, e Yiculzano, tutti eretti nel perìmetro della giurisdizione di Porgine. Del l'antico Castello di Tenna, nominato dal Montibeller, noti si fa menzione in quella Carta, sia

perchè più non esistesse, sia perchè spettasse a quell'epoca ad un altro Signore. Dirò di ciascuno qualche cosa in particolare, secondochè ho potuto comprendere dalle nostre memorie. 11 Castel Cu co viene nominato anche nel documento del 1215, contenente la descrizione dei confini del comune di Pcrgine, e redatto nel medesimo Castello. Si alzava su di un colle a mezzodì del Castello maggiore tra il palude di S. Cristoforo, e la piccola valle, che discende dalla contrada dei Masetti, detta Valdurbano

8
Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
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Page 264 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
diritti, altamente protestando contro gli usurpatori. Yenuta nel modo che si disse la Contea del Tirolo nella famiglia d'Austria, il Vescovo Alberto Principe eli Trento a fine di tenersi amici i nuovi vicini e stimolarli altresì alla prote zione della Chiesa di $. Vigilio, non solo confermava ad essi le antiche investiture e prerogative della Contea, ma accondiscese eziandio a certe convenzioni, le quali tornavano dannose ai Prin cipato, perchè specialmente lasciavano di troppo aperto l'uscio

asserzione presentata nel Libro di lettura ai nostri teneri scolari, ove si dice, che Margherita trasmise per eredità al Duca d'Austria Rodolfo insieme colla Con tea del Tirolo anche il Principato di Trento. Nè gli avi Mainardi, nò il marito Lodovico, nè la stessa Margherita poterono mai giungere alla conquista del nostro Principato ; ne agognavano bensì la si gnoria, e misero in opera ogni, mezzo per compiere il disegno, ma non vi riescirono : il Vescovo difendeva le sue ragioni, pro pugnava i suoi

se i maggiori vassalli del Principato, come i Castelbarco, gli Arco ed altri, e se ciò non otteneva, tentava di seminare fra loro gli odi! e le discordie. Nel 1361 era passato ai più il Marchese Lodovico, e due anni dopo anche l'unico figlio avuto da Margherita; sicché que sta, ritornata al jjieno possesso della Contea .Tirolese, con suo testamento del 1363 ne costituì^ eredi i suoi parenti Rodolfo, Alberto e Leopoldo Duchi d'Austria. E qui non posso a meno di denunziare alla storia la falsa

9
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 34 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
i suoi diritti, altamente protestando contro gli usurpatori. Venuta nel modo che si disse la Contea del Tirolo nella famiglia d'Austria, il Vescovo Alberto Principe di Trento a fine di tenersi amici i nuovi vicini e stimolarli altresì alla prote zione della Chiesa di S, Vigilio, non solo confermava ad essi le antiche investiture e prerogative della Contea, ma accondiscese eziandio a certe convenzioni, le quali tornavano dannose al Prin cipato, perchè specialmente lasciavano di troppo aperto l'uscio

la falsa asserzione presentata nel Libro di lettura ai nostri teneri scolari, ove si dice, che Margherita trasmise per eredità al Duca d'Austria Rodolfo insieme colla Con tea del Tirolo anche il Principato di Trento. Xd gli avi Mainardi, nò il marito Lodovico, nò la stessa. Margherita poterono mai giungere alla conquista del nostro Principato; ne agognavano bensì la si gnoria, e misero in opera ogni mezzo per compiere il disegno, ma non vi riescirono : il Véscovo difendeva le sue ragioni, pro pugnava

■ — àà — se i maggiori vassalli del Principato, come i Castelbarco, gli Arco ed altri, e se ciò 11011 otteneva, tentava di seminare fra loro gli odii e le discordie. Nel 1361 era passato ai più il Marchese Lodovico, e due anni dopo anche l'unico figlio avuto da Margherita; sicché que sta, ritornata al pieno possesso della Contea Tirolese, con suo testamento del 1363 ne costituì eredi i suoi parenti Rodolfo, Alberto e Leopoldo Duchi d'Austria. E qui non posso a meno di denunziare alla storia

10
Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1860
Annali del principato ecclesiastico di Trento : dal 1022 al 1540.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 12 - 15 : Annali, Cronache, Diarii)
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Page 536 of 828
Author: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: X, 550 S.
Language: Italienisch
Notations: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861
Subject heading: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540
Location mark: II 103.174
Intern ID: 219661
, dosso e castellatila nella pieve di Bono, 290, 292. Merse (corte di), 169. Metis (Enrico de). V. Fescoui di Trento. Mets. Y. Mezzo. Messa, 102. Mezzaeorona (castello di) 50 292, 295, 476. ' Mezza-Ione , comune, 505. Mezzana, comune, 215, 292, 296, 586, 404.

Martino di Porgine, 172, 215. — di Tono. V. Tono. — di Udalrico da Ponte, 214. Martino di Riprando, 206. — di Termeno, 86, 100, 120. Martino (contrada di San) in Trento, 546. Martino (porta di Sau) in Tren to , 117. Martino (dazio di San) in Tren to , 401, 406. Martirio , martire nnauniesc , 12, 100, 546, 347. Martirio di S. Simone trenti no, 552-560. Masotto (prato ai), 121. Mas senza (lago dì Santa), 215. — (cripta di Santa), 5, 15, 287, 588, 592; altare, 267, 554; sua vita, 15. Massimiliano

, arciduca d' Au stria, Conte del Ti roto, e imperatore, 579, 584, 388, 596, 593, 400, 401, 404, 411, 415, 415, 425, 425, 455, 459, 441, 479. Mastino della Scala. V. Sca ligeri, Mastozzolo , presso Livo, 159. Materein (Enrico di), 164. Matilde, contessa di Toscana, 7, 86. Matilde di Greifenslei n. Vedi Greifenslein. Malrai, villa del Tirolo, 554. Malscìi. T. Amaria, Mattarcllo , comune, 68 , 254. Matteo, cardinale dei Ss. Gio vanni e Paolo, 227. Mat Leo di Castelnuovo, 178. — di Sporo. V, Sporo. — (festa

di San), 558. Mattia di Caslelbarco. V. Ca- steìbarco. Mattia Tiberino , medico in Trento, 555. Maulino, monte, 17. Maurizio (chiesa di San), 158. Mauro. V. Moro. Me ano , comune , 426 , 465 ; Menno o Mejano, castello, 102. Meccuberg (feudo di), 168. Meckel o Meclo, villa, 291, 294, 465. Medici nel Trentino: Maestro Fisico, 125; Federico di Ma- dice, 502; Arcangelo Bai- domi, 555; Mattia Tiberi no, 555; Brezio Stellimau- ro, 445, 444, 446, 471; Ricci Girolamo, 475. Mediocano di Mori, 57, 58. Medtìng

11
Books
Year:
1880
Memorie di Pergine e del Perginese
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Page 35 of 95
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 91 S.
Language: Italienisch
Location mark: II 102.574
Intern ID: 339177
fortilizio. Tenne però in seguito accresciuto di nuovi lavori e di migliori -difese nelle frequenti devastazioni del medio, evo. Adesso pure, ove non poggia su irto scoglio, è cinto da doppio mu ro di circonvallazione, e quattro robuste torri ne proteggono il giro. Tutta la fabbrica, presenta una. vecchia solidità, ma il palazzo di mezzo quale oggi apparisce, è opera del se- ■colo .decimosettimo, per cura dei Vescovi Principi di Trento restaurato e ridotto a nobile aspetto. Questo Castello colle . sue

più si prendano a spassionato esame quei documenti, e si riguardi alle circostanze dei tempi, in cui furono con chiusi, tanto più evidente comparisca la saggezza, di quel Governo, -e il titolo ben meritato della comune riconoscenza. In sinr golar maniera si vedrà da per tutto espressa F impronta.di un sincero affetto per la Religione e per la Patria. Qualche ■eccezione, che, come sopra ho notato, talora rilevossi, fu nella pubblica opinione severamente condannata, e all'uopo •severamente punita

. Abolito sgraziatamente col cessare della giurisdizione del Castello il vecchio statuto del paese, e introdotte col presente secolo le nuove leggi generali, il comune dì Porgine 'insieme a tutti gli altri precipitò a meschina important, gli animi si distrassero a troppo larghe e troppo vaghe affezioni; diventò patria tutto il mondo, e il paese natio poco ispira le emozioni e le premure dei nostri vecchi. § 1, Castillo di Perfine, A rendere vieppiù amena la terra perginese contri buisce assai

il Castello, che maestoso s'innalza sopra un bosco di castagni sulla crésta del colle Tegazzo, avente -quasi a suoi piedi la borgata, che da lui prese il nome. Covile una volta di feroci tiranni e oggetto di terrori ai paesani ed ai forestieri, ora lo guardi con. occhio di com piacenza, e tranquillo ne ammiri la felice postura e la buona conservazione. Sembra, giusta quanto più addietro fu notato, opera ■del tempo, in cui qui dominavano i Longobardi, e proba bilmente eretto sugli avanzi di un romano

pertinenze fu. conservato ■anche dopo la . secolarizzazione del Principato Trentino a favore della Mensa Episcopale. Il Castello era sino quasi ai nostri giorni provveduto di copiosi antichi documenti; avea le sale addobbate di 3

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1860
Annali del principato ecclesiastico di Trento : dal 1022 al 1540.- (Biblioteca trentina o sia raccolta di documenti inediti o rari relativi alla storia di Trento ; Dispensa 12 - 15 : Annali, Cronache, Diarii)
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Page 282 of 828
Author: Degli Alberti, Francesco Felice ; Gar, Tommaso [Vorredner] / compilati sui documenti da Francesco Felice Degli Alberti. Reintegrati e annotati da Tommaso Gar
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: X, 550 S.
Language: Italienisch
Notations: Statuti della città di Riva : 1274 - 1790 / con un introd. di Tommaso Gar e un discorso di Simone Cresseri. - 1861
Subject heading: g.Trient <Hochstift> ; z.Geschichte 1022-1540
Location mark: II 103.174
Intern ID: 219661
iure, fra lo quali accenneremo quella all'abadessa e alle monache di Sonnenburgo, di cui fu fatta parola all'anno 1204, e quella ad alcuni nobili di Ter la go sullo case, su due laghetti, su varii poderi e il castello di Predagolare nel monte Mezzana presso Terlago (4). Nel 1592 si ritrova un lustramento di [compra che fece Jacopo di Marcabruno di Gastelbarco di tutto ciò che possedeva Simone di Castel Campo nella città di Trento e nel Vescovato (2). Nel 1394, i canonici regolari di S. Agostino

ispeciale commissione del vescovo Giorgio, fu fatta la giuridica livellazione dei inoliai della città di Trento da Giovanni dei Capitani, bolo gnese , vicario episcopale o podestà (4). Ridotte le rendite della Mensa Capitolare all' estre ma strettezza, a motivo delle usurpazioni e violenze (1) 'Vedi il Lib. C. delle investitive nell'Archivio Capito lare, e il Bonetti, T. HI, P. 1, pag. 255. (2) Miscellanea Alberti, T. VI, fol. 46. (5) Misceli. Alberti , T. V, fol. 126. (4) Vedi lo Statuto di Trento, Lib

in Augia ossia Gries esposero al nostro vescovo lo stato deplorabile del loro convento, aggravato di debili per le violenze sofferte nei tempi addietro e per le inon dazioni dei torrenti e del fiume Adige, e io richiesero di qualche salutare provvedimento. Il vescovo procurò il necessario sollievo a quel pio istituto, coli' unire ad esso perpetuamente la pingue parecchia di Merlinga; obbligandolo però all' annuale contribuzione di lire venti incranesi per la fabbrica di S. Vigilio (5). Nel 1595, per

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Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 18 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
di estate molta parte dei bovini pascolava le erbe aromatiche dei monti comu nali ; le vacche vi si radunavano nella notte in apposito fabbri cato di legno (malga) e col loro latte si componeva un eccellen te formaggio, il quale alla fine della malgagione veniva distri buito 2 )ro rcii - a a ^ e singole famiglie, levato in prima il tributo livellano, che si dovea dare alla Mensa Principesca per l'inve stitura del diritto. Negli altri mesi il bestiame si conduceva a pascoli più vicini, e poi era chiuso

e mantenuto nelle stalle; il ricavo però del latte, sia ridotto a burro, sia a formaggio, non era nei secoli decorsi oggetto di commercio, e veniva consumato nella famiglia. Quello piuttosto che fornì al. nostro popolo sicuro cespite di

mente introdotto nelle famiglie, fu cercato lavoro e guadagno dallà nostra gioventù sulle costruzioni ferroviarie della Germania, ma invano: si rivolse quindi alle manifatturerie della Francia, e se gnatamente di Parigi, ove attualmente trovano lucrosa occupazio ne molti dei nostri giovani d'ambo i sessi, ma insieme troppi pe- 1 ricoli di traviamento. b) Pastorizia, I larghi pascoli, di cui abbonda la Val di Sole, specialmen te. nella parte superiore, hanno fino ab antico favorito la pasto

rizia, e offerto in questa un efficacissimo mezzo di sussistenza. Meno alquanto terreno attiguo alle abitazioni, che veniva colti vato a campo, tutto il resto si lasciava alla produzione di erbag gi a nutrimento del bestiame, Abbondava una volta il pecorino, e se ne traeva utilissimo servigio dal latte, dalla lana e dalle carni; nell'estate si cacciava ai pascoli sulle cime dei monti, nel l'inverno si mantenevano in istalla se pochi erano i capi, e se eran molti si conducevano ai pascoli delle

pianure lombarde; ciò toccava specialmente ai paesi di Pejo e di Yermejo, ove sino ai nostri dì perdura questa sorte di pastorizia. Maggiore però e più. comune fu in ogni tempo la sollecitu dine per il bestiame bovino; i prati ubertosi, sorretti da adatti concimi e irrigati da acque opportune, somministravano sano e abbondante foraggio a un gran numero di animali. Ogni famiglia ne possedeva alcuni capi, e dal servizio nei lavori e dal frutto del latte ne risentiva tutta l'utilità. Nei tre mesi

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
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Page 248 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
dei bovini pascolava le erbe aromatiche dei monti comu nali ; le vacche vi si radunavano nella notte in apposito fabbri cato di legno (malga) e col loro latte si componeva un eccellen te 'formaggio, il quale alia fine della malgagione veniva distri buito 2 3ro ra ^ a a ^ e singole famiglie, levato in prima il tributo livellano, che si dovea dare alla Mensa Principesca per l'inve stitura del diritto. Negli altri mesi il bestiame si conduceva a pascoli più vicini-, e poi era chiuso e mantenuto nelle

stalle; il ricavo però del latte, sia ridotto a burro, sia a formaggio, non era nei secoli decorsi oggetto ài commercio, e veniva consumato nella famiglia. Quello piuttosto che fornì al nostro popolo sicuro cespite di u

mente introdotto nelle famiglie, fu cercato lavoro e guadagno dalla nostra gioventù sulle costruzioni ferroviarie della Germania, ma invano: si rivolse quindi alle manifatturerie della Francia, e se gnatamente di Parigi, ove attualmente trovano lucrosa occupazio ne molti dei nostri giovani d'ambo i sessi, ma insieme troppi pe ricoli di traviamento. b) Pastorizia. I larghi pascoli, di cui abbonda la Val di Sole, specialmen te nella parte superiore, hanno fino ab antico favorito la pasto rizia

, e offerto in questa un efficacissimo mezzo di sussistenza, Meno alquanto terreno attiguo alle abitazioni, che veniva colti vato a campo, tutto il resto si lasciava alla produzione di erbag gi a nutrimento del bestiame. Abbondava una volta il pecorino, e se ne traeva utilissimo servigio dal latte, dalla lana e dalle carni; nell'estate si cacciava ai pascoli sulle cime dei monti, nel l'inverno si mantenevano in istalla se pochi erano i capi, e se eran molti si conducevano ai pascoli delle pianure lombarde

; ciò toccava specialmente ai paesi di Pejo e di Yermejo, ove sino ai nostri dì perdura questa sorte di pastorizia. Maggiore però e più comune fu in ogni tempo la sollecitu dine per il bestiame bovino; i prati ubertosi, sorretti da adatti concimi e irrigati da acque opportune, somministravano sano e abbondante foraggio a un gran numero di animali. Ogni famiglia ne possedeva alcuni capi, e dal servizio nei lavori e clal frutto del latte ne risentiva tutta V utilità. Nei tre mesi di estate molta parte

15
Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
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Page 17 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
di definire con sicurezza, qual fosso la condizione po litica dei primi abitatori di questa montagna, Si sa, che Folgaria formava parte del Pendo di Beseno, castello , che si erge qual forte antiguardo all'ingresso .della strada che da Galliano conduce in Folgaria, e da qui nelle venete contrade. Quel fendo apparte neva alla Mensa Episcopale di Trento, e forse la prima investitane fu Ja famiglia J3eseno_j la quale lasci ò il nome al castello, e lo . godette sino ai primordi del secolo decimo quarto. Per

quanto si può ricavare da qualche cenno total acciden talmente nelle carte di quest'Archivio, il Castello di Beseno, già nel secolo duodecimo, comprendeva due fabbriche separate, delle quali una guardava la Talle Lagarina; e l'altra la valle verso Trento : e questa,, a cui spettava anche Folgarin, fu nel 1208 com perata dal Vescovo Federico. Il Vescovo eli Trento, Filippo dei Buonaccolti, circa il 1300 unì quei due fortilizi! in un solo, mediante una nuova fabbrica, che vieti detta « palazzo di mezzo

. » Già nel 12.70 erano pervenuti diritti sopra Beseno e Folgaria a r»i urli elm o Signore di Castel barco, il quale poi nel 1303 e 1304 comperò dai singoli eredi di Beseno le pertinenze del Castello; e, inv estito di tutte n el 1307 dal Vescovo Bartolo mee Quirini, tra- mandò quel feudo alla sua famiglia sino a M456. In qnCü Hanno [Marcabruno di Castclbarco, Signor di Beseno, onde iscansare la

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
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Page 46 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
tiche suppliche e memorie al Governo Arciducale, ma ne vennero licenziati nel 1640 per decreto dell'Arciduchessa Claudia. Vedendo i Trapp, che nulla ornai aspettar poteano dai civili Tribunali, rivolsero il negozio al Foro Ecclesiastico di Trento col pretesto, che appartenendo il Feudo di Beseno, fra cui giusta le antiche investiture comprandosi Folgaria, alla Mensa Episcopale, inanzi al suo Tribunale quella causa dovea venir discussa e de cisa. Il Vescovo difatti, conosciuta l'importanza

, medico di Corte, supplicò per avere la signoria sopra questo ter ritorio: e il Grò verno avrebbe altresì desiderato di ricompensare per tal guisa i distinti di lui meriti; ma intese le ragioni novel lamente prodotte in quell'emergenza dai . Folgaretani, uscì un de creto nel 1676, che nega al predetto Panzoldi, non. meno che a Sigismondo Trapp, la chiesta signoria. Dal che apparisce, aver an che quest'ultimo ripetuta in quegli anni l'istanza de' suoi mag giori. È poi degno di rimarco il motivo che del

rifiuto si adduce in quel sovrano Rescritto.: « Sarebbe, dicesi, cosa di pessimo esem pio contravvenire dopo sessantaquattro anni ad una sentenza ema nata dal Supremo Principe {accenna alia sentenza del 1612) dopo lunghe e mature discussioni, e infrangere ì diritti di un popolo fedele. » Chi non crederebbe omni, finita una controversia tante volte c in termini sì chiari giudicata dai Supremi Tribunali ? Eppure la vediamo risorgere nei prossimi anni, e agitarsi accanitamente per ambe le parti. Non

si conosce, su quali nuovi fondamenti preci samente appoggiasse il Trapp la rancida sua pretesa. Sembra però che, in quest'incontro, premesso molto maneggio con privati del paese, e lusingati questi con ampie promesso di ottima superiorità, fibbia fortificato la sua causa coli'esagerare il desiderio degli stessi

17
Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
/tessmannDigital/presentation/media/image/Page/336861/336861_267_object_4400935.png
Page 267 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
— ä68 — radici così forti da contenerli nei doveri di una affettuosa fedeltà. Le continue fazioni interne ed esterne avean ridotto il governo principesco in somme angustie, le rendite della Mensa eran di venute incerte, o doveansi oppignorare a potenti persone per ri cavare denaro; il debito pubblico veniva ognor più ingrossando, onde puntellale alla meglio e difendere i diritti del Principato ; da qui la necessità di imporre ai sudditi sempre nuove e pesanti contribuzioni sulle terre e sulle

teste, e la urgenza di rascuoterle ad ogni costo. Per mala ventura quegli stessi che in qualità di massari vescovili avean l'incarico di incassare cotali tributi esercitavano il loro ufficio con modi aspri e prepotenti, litigavano sul valore delle monete e sulla qualità del grano, e osavano perfino di esi gere più del dovuto, usando a capriccio più o meno aperte con cussioni e parzialità. Questo modo di trattare inaspriva assai gli animi dei governati contro il reggime principesco; e tanto più

, perchè vedevano questi ufficiali del Vescovo rivolgere a proprio profitto la carica loro affidata, e aumentare ognor più il loro pa trimonio. A queste cause interne di malcontento si aggiungeva la influenza che sul nostro popolo esercitava il Conte del Tirolo: già da un secolo e mezzo egli teneva nelle Talli del Nosio propri Capitani e Ministeriali, e per mezzo di questi regolando con mi tezza la pubblica cosa, veniva guadagnando gli animi a suo favore, li alienava dal go verno del Principe, mette

bel principio del secolo venuto al possesso della Contea Tirolese, e ambizioso com' era, avea risoluto di spinger più in là di quanto aveano fatto i suoi prede cessori le rovine del trentino principato. Pienamente informato del malcontento, che contro il governo del Vescovo si covava e dal basso popolo e dai Magnati, credette esser giunta la propizia

18
Books
Year:
1890
Storia della Val di Sole
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Page 37 of 104
Author: Bottèa, Tommaso / Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: 103 S.. - 2a ed.
Language: Italienisch
Location mark: II 8.254
Intern ID: 339179
radici così forti da contenerli nei doveri di una affettuosa fedeltà. Le continue fazioni interne ed esterne avean ridotto il governo principesco in somme angustie, le rendite della Mensa eran di venute incerte, o doveansi oppignorare a potenti persone per ri cavare denaro; il debito pubblico veniva ognor più ingrossando, onde puntellare alla meglio e difendere i diritti del Principato ; da qui la necessità di imporre ai sudditi sempre nuove e pesanti contribuzioni sulle terre e sulle teste

, e la urgenza di rascuoterle ad ogni costo. Per mala ventura quegli stessi che in qualità di massari vescovili avean l'incarico di incassare eotali tributi esercitavano il loro ufficio con modi aspri e prepotenti, litigavano sul valore delle monete e sulla qualità del grano, e osavano perfino di esi gere più del dovuto, usando a capriccio più o meno aperte con cussioni e parzialità. Questo modo di trattare inaspriva assai gli animi dei governati contro il reggime principesco; e tanto più, perchè vedevano

questi ufficiali del Vescovo rivolgere a proprio profitto la carica loro affidata, e aumentare ognor più il loro pa trimonio. A queste cause interne di malcontento si aggiungeva la influenza che sul nostro popolo esercitava il Conte del Tirolo: già da un secolo e mezzo egli teneva nelle Talli del Nosio propri Capitani e Ministeriali, e per mezzo di questi regolando con mi tezza la pubblica cosa, veniva guadagnando gli animi a suo favore, li alienava dal governo del Principe, mettevali certamente

in discordia, e affievoliva il sentimento di fedele sudditanza. In tale condizione di cose si apriva il secolo decimoquinto, gravido di funesti avvenimenti pel Principato Trentino, e per le nostre valli in particolare. Era Vescovo già dal 1391 Giorgio di Liechtenstein, uomo di generosi propositi, provvisto di ricchezze e di alte protezioni; ma trovò un formidabile nemico nel Principe suo vicino, Federico d'Austria, conosciuto volgarmente col titolo di — Tasca vuota —. Questi sul bel principio del secolo

venuto al possesso della Contea Tirolese, e ambizioso com' era, avea risoluto di spinger più in là di quanto aveano fatto i suoi prede cessori le rovine del trentino principato. Pienamente informato del malcontento, che contro il governo del Vescovo si covava e dal basso popolo e dai Magnati, credette esser giunta la propizia

19
Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
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Page 112 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
. Coli'importo sborsato da Serrada al parroco, quale compenso per tali concessioni, si comprò al Beneficio il piccol prato sotto la casa Scensbergher. Titolare di quella Chiesa è la stessa martire Santa Cristina, nella cui festa, che cade ai 24 di' luglio, il parroco vi celebra messa con libera applicazione. Tre dei masi componenti la Yicinia di Serrada sono obbli gati a pagare annuo livello alla Mensa Canonicale di Trento, anticamente alla Prebenda di San Bortolameo in Brentonico. Non ho potuto rinvenire

da ricche cave di pietra bianca, di cui fanno molto commercio nei paesi della valle del l'Adige. Ormai nel 1430 si trova cenno di una cappella esistente in Serrada ad onore di Santa Cristina; sorgeva essa sul colle verso sera, discosta circa due miglia dalla Chiesa attuale. Quest' antica cappella venne da molto tempo abbandonata, e solo il nome del luogo e una croce ivi piantata ne conservano ai posteri la me moria. Si fabbricò, son già due secoli, una nuova chiesa in sito più comodo a quelle famiglie

l'origine di cotale prestazione; solamente da una memoria del 1693 si rileva, che l'annuo censo era di lire dodici, con obbligo di rinnovare l'investitura ogni diecinove anni, coli'offerta di una libbra di pepe. Forse deriva da legato della famiglia Trapp, la quale possedeva beni o diritti allodiali su quel

20
Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1891
Brani di storia trentina
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Page 175 of 336
Author: Bottèa, Tommaso / offerti dal sacerdote Tomaso Vigilio Bottèa
Place: Trento
Publisher: Monauni
Physical description: IV, 335 S.
Language: Italienisch
Notations: Enth.: Cronaca di Folgaria. Memorie di Pergine e del Perginese. Storia della Val di Sole
Subject heading: g.Folgaria ; s.Heimatkunde ; <br />g.Pergine Valsugana ; s.Heimatkunde ; <br />g.Sulzberg <Talschaft> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 102.539
Intern ID: 336861
di Trento scarseggiavano di visite, benché l'abbiano ridotto a nobili comodità; si contentavano invece di affidarlo alla custodia dei loro Capitani, e di farne riparare i guasti, che le ingiurie del tempo e degli uomini vi sogliono produrre. Cessata la giurisdizione si adottò il sistema di affittare il Castello colle sue pertinenze a private famiglie verso un annuo canone, che si paga alla Mensa Vescovile. Il diritto di decima e di livelli venne colle recenti leggi abolito ; il diritto di pesca

in alcuni laghetti fu pure venduto, rimanendo adesso in vigore quello sul lago di S. Cristoforo o di Caldonazzo, che in ragione di tre quinti spetta al Castello di Tergine; gli altri due quinti appar tengono ai signori di Cai donazzo della famiglia Trapp. Vili. CASTELLI SECONDARI. Al Castello di Pergine stavano connessi altri fortìlizii di minor importanza, postati sui luoghi, che, giusta la condizione strategica del medio evo, giovassero alla miglior difesa della Si gnoria contro gli esterni, e contro

gli interni nemici. Dal più volte ricordato documento del 1166 conosciamo .l'esistenza dei seguenti « Cuco, Cavione, Eocc. » (che dev'essere Roccabruna), Castellire, e Viculzano, tutti eretti nel perimetro della giurisdi zione di Pergine. Dell'antico Castello di Tenna, nominato dal Montibcller, non si fa menzione in quella Carta, sia perchè più. non esistesse, sia perchè spettasse a quell'epoca ad un altro Si gnore. Dirò di ciascuno qualche cosa in particolare, secondochò ho potuto comprendere

dalle nostre memorie. Il Cast el Cuc o viene nominato anche nel documento del 1215, contenente la descrizione dei confini del comune di Pergine, e redatto nel medesimo Castello, Si alzava su di un colle a mez zodì del Castello maggiore Jra il~jgìrCTe^ar^S*. ~'^dstolòxoi_ e la piccola valle, che^ discende dalla contrada dei Masetti, detta Tal- Orbano,Tv.olgarmeiite Talderbàn. Dovea però essere una fabbrica esigua, e non ne rimane vestigio. Il colle ne conserva il nome, ed è ora coIlvHoT'r'''fCTrénr

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