zato Ancelle, Vatinel, Aneio sarte, Nicolò tessitore, Matteo del fu Mezo (?), tutti ufficiali giurati della regola degli uòmini ed uni versità della villa di Mezo soprascritto, insieme coi detti regol ani da una parte (si capisce che il Comune era pienamente organiz zato e che si reggeva con statuto - regola - 1 consuetudinario o scritto), ed il nob, uomo il Sig.r Enghelmano di Sennano, capi tano nella villa e giurisdizione di Mezo s. Pietro per il venerabile in Cristo padre Nicolò, vescovo
di Trento, insieme con Roberto sindaco (procuratore) della comunità di Mezo s. Pietro con molti altri uomini di Mezo s, Pietro, dall' altra. Le due parti, per il bene comune, fanno un compromesso per nominare ciascuna quattro dei più vecchi per ogni Comune, i quali avessero a fare da arbitri amichevoli nella questione e lite causa i pascoli comuni ed altre qualunque si fossero differenze di confine da Ponte Alpino fino all’Adige. Si ha da osservare che la lite in discorso deve esser insorta causa
cambiamento di letto del Nos, se la lite era vertente fra il comune di Mezo s. Pietro e la vicinia di Mezo Corona, perché a a questa era stato segnato per confine il Nòs nell’ investitura feudale concessa da Egnone nel 1271, poi perché la giurisdi zione di Mezo Corona si estendeva fino a La Nave, che certa mente allora si trovava sulla riva destra del torrente, poi perchè nelle designazioni dei beni di Mezo s. Pietro suddetta del 1306, in nessun luogo è accennato il Nòs come confine da questa parte
, ma sempre gli stabili di quelli di Mezo, ovvero la direzione verso Mezo. Nella questione, tenuto conto anche della sentenza del 1333, era complicato non soltanto il comune, ma la vicinia e la giu risdizione di Mezocorona, poiché la Yieinia non aveva beni feu dali sulla riva destra del Nòs, ma sibbene la Comunità, alla quale facevano parte anche quelli di Grumo, e la Giurisdizione si esten deva anche più in giù, cioè a La Nave. Questi otto nomini hanno il diritto di portar sentenza ar- 1 Dal documento