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Books
Category:
Technology, Mathematics, Statistics
Year:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Page 35 of 136
Author: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Place: Venezia
Publisher: Ferrari
Physical description: 108 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Location mark: II 8.257
Intern ID: 84057
in seguito a decreto dell’Imperatore del 1182 era passata dal Comune di Trento ad esclu- sivo beneficio del Principe Vescovo (1). Un secondo dazio, in questa parte del corso, doveva esser pagata a Sacco, località situata sulla sinistra dell’Adige poco dopo Ala; il dazio era quivi importante ed antico e riguardava principalmente il legname, che « colle Zatte si conduce per il fiume a Ve rona » (2). A testificare quanto abbiamo detto, v’è una tariffa rinvenuta negli Atti dei Rettori Veneti

sottoposti i trasporti fluviali delle merci, si trovava nel giugno del 1325 alla Chiusa, che veniva pagato a Federico della Scala. I veneziani si lamentavano e in proposito scrive il Marchesini : « Gli Scaligeri si scusavano che questo dazio non era del comune di Verona, al che il Doge rispondeva che la Chiusa era nel distretto veronese, che i patti imponevano ai veronesi di dover tener sgombro da dazi tutto il loro territorio, e che quel d«zio i vene ziani non lo avevano mai pagato e non lo volevano

al Vescovo di Verona, fra l’altro, il ripa tico dell’Adige in città. Su ciò, noi siamo informati, da un resoconto di un processo intentato al Vescovo nel 1388 dal Giudice dei dazi, dal Sindaco del Comune etc., per impedirgli l’esercizio delle Mude e dei ripatici. «Non è certo causale — dice il Si- meoni — questo ripetersi dello stesso fatto. Come all’ inizio della Signoria Scaligera . abbiamo avuto il processo contro i Visconti (7), cosi ora ali’ inizio di quella Viscontea, (1) Il Ducato di Trento nei

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Books
Category:
Geography, Travel guides
Year:
1924
Guida pratica della Val Gardena
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Page 30 of 80
Author: Wolff, Karl Felix / di C. F. Wolf
Place: Bolzano
Publisher: Ferrari
Physical description: 76 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Grödner Tal;f.Führer
Location mark: I 233.523
Intern ID: 400692
Il comune di Selva è suddiviso in tre „Ridli': Ruacia, Larciunei e Pian. La parte centrale della valle porta l'eni gmatico antichissimo nome di „Nives.' Alberghi: Grand Hotel Osvaldo — Hotel Grisi—Hotel Corona — Albergo Stazione e Pensione Ingram — Albergo Vallunga. Escursioni: La più facile e nello stesso tempo la più bella è quella al Gian de Pinei (vedi S. Cristina). A nord est di Selva si apre la vai di Dentro per la quale si pos sono intraprendere importanti escursioni nella regione

di Puez e di Gardenazza. Assai interessante è pure la salita alla Crespeina e al Cianpac' verso Colf osco (5 ore). È con sigliabile per qualsiasi escursioni fra le rocce nord-orien tali della vai Gardena di farsi accompagnare da una guida. La frazione di Pian appartenente al comune di Selva, si trova all'estremità della valle là dove si dipartono le due rotabili sopra descritte. Il versante meridionale e l'Alpe di Siusi. Il torrente traccia sul versante meridionale il confine dei comuni gardenesi

. A sud della linea del torrente si estende il territorio del comune di Castelrotto. Ma si tro vano qui anche tre piccole località abitate da ladini, e nre- cisamente: Roncadizza, Rulla e Sureghes. Sono in corso delle trattative per la fusione di dette località al comune di Ortisei. Roncadizza giace alla foce del torrente Bulla ed ha circa 250 abitanti. Sureghes giace proprio di fronte a Ortisei, consta di alcuni gruppi di case ed ha circa 350 abitanti. dalla rivista mensile di politica e di cultura

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Books
Category:
Technology, Mathematics, Statistics
Year:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Page 131 of 136
Author: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Place: Venezia
Publisher: Ferrari
Physical description: 108 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Location mark: II 8.257
Intern ID: 84057
. XVIII. Coll. Ant. Arch. Veronesi. Arch. di Sanità. XV. - Corso dell’Adige dalla Dogana dell’Isolo alla Catena della Vittoria. Coll. Ant. Arch. Veronesi. Arch. del Comune, XVI. - Regaste del Redentore prese dal Ponte della Pietra. Sec. XTX. Coll. Bibl. Com. di Verona. XVII. - Dogana dell’Isolo e Canale delle Seghe. Disegno a colori. Coll. Ant. Arch. Veronesi. Arch. del Comune. XVIII. - Canaletto: L’Adige tra Ponte Pietra e Ponte Nuovo. Quadro ad olio esi stente nei Museo di Dresda. XIX. - Canaletto

: 11 Ponte delle Navi. Quadro ad olio esistente nel Museo di Dresda. XX. - Prospetto e Pianta dello Sboro. Disegno a colori. Ant. Arch. Veronesi. Arch. del Comune. XXL - Tipo di burchio attuale. Relaz. Gen. tav. 2. Atti della Commissione per la Navigazione interna. XXII. - Tipo di barca attuale di Pescantina. Relaz. Gen. tav. 12. Atti della Com missione per la Navigazione interna. XXIII. - Veduta del Lungadige alla Vittoria in Verona (stampa della prima metà del sec. XIX). Coll. Bibl. Com. Verona. io

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Books
Category:
Technology, Mathematics, Statistics
Year:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Page 31 of 136
Author: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Place: Venezia
Publisher: Ferrari
Physical description: 108 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Location mark: II 8.257
Intern ID: 84057
che si trovassero ad Egna o a Trento richiesti dai tedeschi di trasportare rami od altro, dovessero fare la vettura in comune senza frode. Disposizione questa che, oltre a fissare un equa ripartizione fra i soci dei guadagni, dovea certo favorire i mercanti stessi, offrendo loro più facili i mezzi di trasporto. E a questo proposito si può ricordare il Cap. 79 del Libro I degli Statuti della Domus secondo il quale il podestà deve cercare di impedire che i mercanti tedeschi, o forestieri, vengano

resto, avea molta cura che i suoi rapporti commerciali col Trentino non venissero danneggiati in qualsiasi modo, e uno dei primi obblighi che imponeva ai suoi iscritti era di non far alcun patto di legname, o pegola con qualche persona del Trentino, il quale potesse tornare a disonore, ossia a svantaggio del Comune di Verona o del mestiere. In questo caso la multa veniva lasciata all’arbitrio del Gastaldo e dei suoi consiglieri (40)». Non si capisce il motivo dell’ ommissione negli Statuti del 1319

arte, non nei riguardi della navigazione e del commercio. La revisione di Cangrande ha avuto come primo effetto di abolire il carattere polìtico , militare, che avevano avuto le arti sotto Ezzelino da Romano; infatti nei nuovi statuti fu omesso 1’ articolo 64, del 1260 che prescriveva agli iscritti di raccogliersi cum armis sotto il vessillo del mestiere quando la campana del Comune avesse sonato a martello (ad strenam). L’Arte era dunque costituita e dai mercanti di legname, e dai conduttori delle

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Category:
Technology, Mathematics, Statistics
Year:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Page 38 of 136
Author: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Place: Venezia
Publisher: Ferrari
Physical description: 108 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Location mark: II 8.257
Intern ID: 84057
tutte le loro mercanzie (1); non pagavano nè toloneì nè dazi (2). Però se avevano la totale esenzione da parte del Comune, non di altrettanto favore godevano per alcuni dei dazi privati riconosciuti e legali. Ad es., il Vescovo di Verona aveva diritto di percepire dodici denari per ogni «plaustro» (peso) di mercanzia, e Alessandro de Beuzis quattro denari ; il tutto faceva sedici denari per plaustro, dazio non lieve e che ci dà un concetto della gravezza degli altri dazi. Questo era imposto

costretti, a pagare U quadragesimo,, cioè La quarantesima parte del prezzo del legname, al Comune di Verona. I veneziani gridarono forte; ma il dazio non fu levato, nonostante gli antichi patti. Cangrande, nel 1325, fece pagare ai barcaiuoli e carrettieri seu bubulchi, quattro denari per ogni lira (libra) di mercanzia che veniva importata od esportata dal territorio veronese. Zateri autem , cioè eoLoro che dirigevano le zattere giù per 1’ Adige, pagavano all’entrata nel distretto d'i Verona cinque lire

dodici denari, fossero molte o poche le merci». Del secolo XIV esiste inedito nell’Archivio di Verona un libro contenente le tariffe dei vari dazi del Comune e fra le quali si trova quella del dazio della «Stadera», che riguardava principalmente le merci che salivano o discendevano per l’Adige, Questo dazio della Stadera deve essere senza dubbio quello stesso citato numerosissime volte nei secoli posteriori e che era situato dove poi sorse la famosa dogana d’Isolo istituita dai vene ziani nel 1500

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Books
Category:
Technology, Mathematics, Statistics
Year:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Page 37 of 136
Author: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Place: Venezia
Publisher: Ferrari
Physical description: 108 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Location mark: II 8.257
Intern ID: 84057
sbar cata doveva entro 15 giorni essere condotta via dal ripatico sotto pena di altri dieci soldi; e per ripatico s’intendeva il tratto fra l’Adige e la via del Comune. La tariffa era la seguente: per una zattera di 3 travi o planconi sol. per una zattera non avente 3 travi, senza bore, fassi o tram poni » per una piccola zattera di canne, senza bore etc. , , ... » per una zattera che avesse il detto legname » per un carro di vino, uve, fieno e di foglia (il carro di 38 minali) » per ogni soma

in Organo. Di questo diritto troviamo tracce sicure nelle carte del Monastero fino all’ epoca Viscontea ; ma ci è fatto conoscere la prima volta da un contratto, già da noi ricordato, stretlo il 7 marzo 1226 tra l’Abate e il gastaldo dei radaroli, che cioè il primo facesse piantare tre o quattro colonne col diritto di esigere sei denari per zattera di legname maggiore e due denari per zattera fatta di borre. Questo ripatico 1’ aveva sino allora esatto il Comune ; ma questa eventualità pare non si sia

presentata, perchè molti documenti di liti e affitti provano che il Monastero godette per almeno due secoli di questo diritto». Mentre però dai dazi del Comune potevano essere esentati i mercanti di aitre città mediante trattati; dai privati, gli enti, che ne godevano la concessione, non esoneravano quasi mai, sicché è facile comprendere quanto nuocessero alla navigazione e al traffico. Sull’argomento di dazi da pagarsi in Verona riportiamo qui altre notizie.tolte dal Marchesini : • « Nel secolo XIII era

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Category:
Technology, Mathematics, Statistics
Year:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Page 19 of 136
Author: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Place: Venezia
Publisher: Ferrari
Physical description: 108 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Location mark: II 8.257
Intern ID: 84057
Abbiamo voluto qui riportare questo passo del Perini, onde poter avere una idea nel periodo dell’ alto Medio-Evo ; forse questa descrizione sarà un po’ esagerata, male comune del resto a molti scrittori quando parlano delle loro città, certamente però che lo sviluppo che essa aveva acquistato allora era ben grande. Il periodo più bello e più famoso della storia Veronese è però quello durante la Signoria Scaligera, perchè ivi le industrie sono assai sviluppate e i loro prodotti sono diffusi per

l’Italia ed all’estero per mezzo di Venezia, le arti sono fiorenti e numerose, nel 1319 raggiungevano ben il numero di 44 ; principali erano quelle dei Pannilana, dei Tessitori, dei Garzatori, dei Tintori, dei Linaroli, degli Orefici, dei Fabbri, dei Molinari che si servivano esclusivamente della forza della corrente del fiume per macinare. L’industria principale era però quella dei lanifìcio « essa fu prima cura del Comune che la favorì per quanto gli era possibile; Alberto I della Scala accordò

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Category:
Technology, Mathematics, Statistics
Year:
1925
¬La¬ navigazione sull'Adige in rapporto al commercio Veronese.- (Quaderno mensile ; 40) - .- (Bollettino dell'Istituto Statistico-Economico di Trieste ; 4. 1925, 4)
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Page 18 of 136
Author: Zamboni, Carlofilippo / Carlofilippo Zamboni
Place: Venezia
Publisher: Ferrari
Physical description: 108 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Etsch ; s.Binnenschifffahrt ; z.Geschichte
Location mark: II 8.257
Intern ID: 84057
(1), costituiva « la capitale dello Stato più forte e più vasto dell’Alta Italia». Sulle origini del Comune e delle industrie nel Veronese esiste una tale scarsezza di notizie, che forse a poche città italiane essa può essere uguale, tanto che per trarre ciò che noi riporteremo abbiano dovuto sfogliare parecchi libri per avere questi brevi cenni storici. « Fra le tenebre del medio evo e quando il continente europeo pareva sepolto nel più profondo letargo — scrive il Perini (2) —, Verona incominciava

a brillare ed emer gere per le sue produzioni industriali, che godevan dappertutto e specialmente nella vicina Germania di bellissima fama ed erano ricercatissime. Il Comune, quando si costituì indipendente ed autonomo, assunse in primo luogo l’importanza e la forma, se non il nome, di Repubblica eminentemente industriale. L’ officina ed il traffico, in una parola, il lavoro nelle molteplici sue estrinsecazioni e parvenze, era l’unico mezzo per cui il cittadino potesse arricchire, sollevarsi in rinomanza

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