da Trento e Piiicio dicono, che Carlo donò al Vescovo di Trento Riva colle Giudicarle. Questo si. deduce, a) Dal Diploma di Carlo V. che li 3 Maggio restituisce Riva al Cirsio, e dice di dare quello, che avea donato Carlo Magno a S. Vigilio: Bonclii voi III. pag. 297. h) Da una lapide esistente a Sic ni co Carolus dedit V igìlius accepit. •Il Urtarglii non animelle questa donazione, dicendo, che Riva in un Documento presso 1’ Ughelli si chiama nel goo Cortis regìa y che pare, se guita egli, significhi
Palazzo del Ke ; il che non potrebbe dirsi, se lauti anni avanti Carlo Magno l’avea donata a Trento. Ma il Muratori, Enrico lac car do, ed il Panvinio insegnano, che cortis Hegia dinotava non palazzo del Re, ma fisco o Demanio, Porta un altra obbiezione, che prima di Carlo Magno non si trova esempio di simili donazioni, e Sì risponde, che Pipino fece prima di lui do nazioni alla chiesa di Roma, che altri sovrani avanti fondarono, c dotaro no chiese; potevano adunque fare altresì donazioni. Il medesimo
Carlo Magno affidò alla chiesa di Curia il governo temporale della Regia Guriese, e vi è il documento presso P Horroajer, perchè non avrà potuto lare altret tanto riguardo a Riva? (16) ÀI Montagni tiene dietro la seta Bozzoni, che di molto vi si avvi cina, Giova ricordare ancora la seta di Giuseppe Luccioli, il quale ha la sua filanda in Malcesi ne, e Panno scorso ebbe In medaglia d’ onore dalla Società di Verona, a cui aver* mandato del suo lavoro. (17) 11 Conte Giambatislu Capolini mancò alla