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Title A - Z
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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 111 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
in Lavatone e domiciliato da molti anni in Vienna, morendo, legava al Comune di Lavarone la somma dì fior, 6000 pe. l’istituzione d’una scuola tedesca. Questa notizia fece nascere nella gente di buon senso il sospetto, che il defunto appartenesse allo Schulverein prussiano, e che quel dono potesse essere una batteria appostata dal famoso dott, Lotz e compagnia bella per la conquista di quest’altipiano. Era questo un giudizio temerario? No: il buon senso di questi bravi alpigiani aveva colto nel segno

, ed eccone le ragioni. La prima si può dedurre dal concetto stesso del testamento pervenuto ufficialmente a questo lodevole Comune, il quale dice così: « Lascio al Comune di Lavarone la somma di fiorini 6000 coll'obbligo che venga istituita in perpetuo una scuola tedesca con un maestro esclusi- Vilmente di nazionalità tedesca ». Io credo che un dono legato a tali condizioni non possa venir offerto che da un Lotz e da’ suoi satelliti, dei quali si conoscono abbastanza le arti indegne, adoperate per

tentare l’impianto di scuole tedesche nei nostri Comuni del Trentino. Vi pare fiacca la mia deduzione? Ma abbiate la pazienza d’ascoltarmi ancora un pochino. Il dott. Lotz era a cognizione del testamento ancor prima che ne arrivasse qui la copia autentica, ed ebbe la temerità di scrìvere a persona di qui una lettera, nella quale dichiarava che il Comune avrebbe facilmente ottenuto l'usufrutto dei 50 mila fiorini lasciati dal defunto Rigoni di Lavarone alla città di Vienna, purché se ne facesse domanda

esempio eloquentissimo di patriottismo, dato da un, piccolo comune alpino, mi pare che ogni commento, più che superfluo, sìa intempestivo. (Nota dell’autore .)

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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 244 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
atterrare il Comune e ristabilire il governo baronale, al quale forse aspirava. Vuoisi anche che questo Ranfo, agisse d’accordo con Venezia che gli ■ aveva promesso aiuti: e • con 'certi fuorusciti triestini dimoranti nel Friuli, perchè banditi dal Comune, essendo sospetti di accordi coi Veneziani e di tenerezze per il governo vescovile. Ma la congiura di Ranfo fallì lo scopo. II. popolo in massa accorse e difese la libertà della patria in pericolo: le case del Ranfo, sulla piazza Cavana, vennero

saccheggiate, incendiate, distrutte, ed il Ranfo — chi lo vuole trucidato - dalla furia del popolo e chi messo in salvo sul territorio della Repubblica veneta — scomparve: nè di lui si ebbero più notizie. I fautori del Ranfo, che caddero in potere del Comune furono giustiziati come parricidi: i loro beni confiscati: quelli che poterono mettersi in salvo, ven nero condannati al bando perpetuo con una grossa taglia, per chi, inseguendoli, li avesse uccisi, 0 catturati, 0 ricondotti davanti ai giudici del

Comune. . • L’esempio fu salutare: e quando il vescovo Antonio Negri, nel 1349, tentò di far valere, ripristinandoli, i suoi diritti baronali, vide nella città tale apparato di resistenza, sentì tali minaccie turbinargli sul capo, che pensò bene fuggire, lanciando la scomunica sulla città. Ma fu peggio: il conflitto fra i Triestini ed i suoi partitanti, era imminènte, e certo colla disfatta di questi ultimi, perchè pochi e mal sicuri: onde il vescovo, venuto a più miti consigli affidò la quistione

al giudizio degli arbitri, i quali sentenziarono pel diritto del Comune, risolvendo per'sempre la incresciosa quistione. Neh frattempo vari cambiamenti politici s’erano avverati nell’interno dell’Istria e sul litorale: la potestà dei patriarchi d’Aquileja s’intedeschiva, ed abbandonando gradatamente le sue pre tese sull’Istria, si, accontentava del Friuli, dopo’ aver raggiunto l’apogeo della sua potenza verso la metà del secolo XIV sotto i patriarchi Bertrando da San Ginesiò, Nicolò di Boemia e Mar

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Books
Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 273 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
d’Italia, all’Italia collegata, oltreché dai vincoli del sangue, da venti e più secoli di storia comune: l’anno della redenzione si aspetta ancora! Quale sarà il numero benedetto di quel l’anno, in cui in una rosea aurora orientale, guardando tra il mare ed il Carso vedremo sul torrione di San-Giusto sventolare, fiammeggianti e salutati dai cantici d’un popolo libero, i tre colori italiani? La risposta a chi — fra le vergogne e le delusioni diuturne — conserva ancora per carità di patria, fede

e speranza nell’avvenire! * * * Col ritorno degli Austriaci nel 1813, colla caduta di Napoleone nel 1814-15; ed il Con- gresso di Vienna si chiude il ciclo storico propriamente detto di Trieste e delllstria. La lunga e sovente gloriosa autonomia, di cui la nobile città e la forte regione che l’attornia —• ed a lei guarda coll’affetto che si accresce nella divisa sventura e nella lotta comune contro un odioso nemico ed oppressore — godettero, si può dire, dai tempi di Roma, e prima ancora, sino

al principio del secolo nostro, uccisa dal conciliabolo dei re ed imperatori e dei loro diplomatici in Vienba, trasse nella sua fine anche la personalità storica — se l’espressione è concessa — 'già bene spiccata, di Trieste e dell’Istria. Diventate e l’una e l’altra cose essenzialmente di pertinènza austriaca, l’imperiale e regio governo non lasciò mèzzi, per far emergere il distacco che intendeva vi fosse, fra le tradi zioni dell’antico Comune e l’era nuova ch’egli stava preparando per Trieste. Perciò

meno sentito l’antico statuto del Comune di Trieste. Al codice napo leonico, nelle provincie di nuovo assoggettate, FAustria sostituì le proprie leggi feudali e tiran niche, rese, dalle nuove disposizioni e dallo spavento suscitato dalla rivoluzione, ancora più ristrette: ond’è, che col ritorno dell’Austria e delle sue istituzioni, le popolazioni di’Trieste e dellTstria, che sebbene in piccola parte avevano fruito dei benefici delle idee liberali, si poli tiche che umanitarie del 1789, moralmente

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Year:
1889
Italia Irredenta : paesi - storia - impressioni
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Page 285 of 379
Author: Chiesi, Gustavo / Gustavo Chiesi
Place: Milano
Publisher: Aliprandi
Physical description: 374 S. : Ill.
Language: Italienisch
Location mark: III 79.502
Intern ID: 333735
lazione del territorio. Il podestà é eletto dal Consiglio : .ma l’imperatore ne conferma la no mina. 1 consiglieri eleggono pure la Delegazione, che sta in carica un anno, mentre il Con siglio si rinnova ogni tre'. Oltre che'provvedere all’amministrazione del Comune, il Consiglio municipale di Trieste funge a volta anche da Consiglio provinciale : allora prende il nome di Dieta: i suoi membri diventano deputati e la Delegazione, Giunta: il podestà assume il titolo di capitano provinciale

. La popolazione sulla quale questo Consiglio ha giurisdizione, è di circa centocinquanta mila anime: delle quali la città di Trieste, propriamente detta, secondo'l’ultimo censimento (1880) ne contava 133,000 — esclusa da questa cifra la popolazione militare formata dalla guarni gione, che ha un censimento a parte. Le facoltà attive del Comune di Trieste si calcolano a quasi nove milioni di fiorini: e le facoltà passive meno di cinque milioni: ha quindi un reddito attivo netto di quasi cinque milioni

di fiorini, dei quali il Comune, che trovasi cosi in floridissime condizioni, dispone largamente per il buon andamento dei servizi pubblici e per il miglioramento morale, materiale, edilizio della'popolazione e della città. Davanti al palazzo, assai danneggiata dal tempo e dagli uomini, sorge la barocca fontana, detta di Maria Teresa, eretta per deliberazione del Senato di Trieste, nel 1751, onde onorare l’imperatore Francesco I e Maria Teresa, sotto il cui governo Trieste andava ampliandosi

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