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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 264 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
lennio dell’era cristiana lavora quasi esclusivamente sul versante della spiritualità (si pensi alla continuità della stratificazione dalla predica- zione evangelica all’elaborazione teologica e catechetica dei Padri della Chiesa) ma si mostra anche troppo carente sul versante della costru- zione della città dell’uomo, mentre il secondo millennio, anche per reazione, troppo si sposta sul versante dell’azione, fino a giungere nel punto critico di dovere rendere ragione di Dio al mondo e dello

spirito all’azione, con il continuo rischio, da allora sempre incombente, di una deriva moralistica, come tale sempre riduttiva, del cristianesimo. La spostamento sulla sfera temporale finisce cosi per provocare, oltre ad uno squilibrio che finisce per attenuare Piniziativa della Grazia, anche un’ipertrofia di quella che Cartesio designerà con la denomina- zione della res extensa, la “scienza delle cose”, misurabile ed attenta soltanto ai contenuti e alle strutture. Ciò è all’origine del primato della

dimensione dell’azione sulla dimensione contemplativa. Nello stesso tempo è aH’origine della secolarizzazione integrale, vale a dire della riduzione della storia al solo aspetto mondano. A sua volta, la secolarizzazione integrale sfuoca, fino a vanificarla, la precedente concezione cristiana di secolarizzazione, ben presente in tutto il Me- dioevo, connotante il rapporto che intercorre tra i due versanti deH’incarnazione teandrica. Dall’affermazione della secolarizzazione integrale nascono

, in concomitanza, tre primati: la scienza della natura nelTambito del pensiero, la tecnica nell’ambito della manipolazione del mondo e la politica nelLambito del governo della società. Di qui emerge la tendenza a scalzare la Chiesa dal ruolo che le era sempre stato riconoseiuto di alimentatrice della vita personale e sociale, non- ché di centro di aggregazione culturale e sociale quale modello capace di comprendere tanto la persona quanto i gruppi e le comunità che questa costituisce. Per conseguenza

, scaturisce anche la correlativa tendenza alla sostituzione dell’ufficio della Chiesa con quello dello Stato, la nuova Chiesa delLetà moderna. A partire da quell’autentica rivoluzione che è la proposta politica di Machiavelli all’inizio del Cinquecento, la cultura della secolarizza- zione integrale finisce per penetrare anche nella gestione della Chiesa, “politicizzandola”: non a caso, il Quattrocento e i primi decenni del 240

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 99 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
Intervento del Prof. Alberto Granese La domanda è questa: c’é un paradosso sul quale non mi pare ci siano molte riílessioni o approfondimenti. U concetto romantico di natura, quale in modo eminente è espresso in Hölderlin, che fa della natura uno dei motivi ricorrenti, nasce in una condizione di contrap- posizione allo spirito di geometria e alla cultura di carattere piu materialistico deirilluminismo - che è quella a cui reagisce Rous- seau-, per cui c’é una specie di naturalismo che potrebbe

essere delle scienze della natura neirilluminismo (le matematiche per esempio), e poi un concetto di natura che è tutto il contrario, cioè non è la natura delle scienze naturali ma la natura del sentimentalismo che viene dal pietismo e dalla protesta luterana, dove il sentimento è qualche cosa che è generato dal profondo che non puó essere assoggettato a una metrica comune (rinterno non è mai conosciuto come Lesterno, e questa è una delle ragioni forti del sentimentalismo romantico). Mi sembra che

ci sia come un paradosso, dato da due figure della natu- ralità - con un Rousseau che sta in mezzo e che in realtà diventa critico da un punto di vista della natura vissuta come sentimento ed emozione nei confronti della natura vissuta come scienza della natura. Rousseau è sfrontatamente critico nei eonfronti della medicina e dice: non vi preoccupate di quello che dicono i medici, perché i medici non capis- cono assolutamente niente di come funziona l’organismo umano. Tutto questo porta alla

ricezione di Rousseau in terra tedesca dove il senti- mento della natura non è la cognizione della natura come realtà di oggetti naturali, ma piuttosto il sentimento della natura. Questo ci mette di fronte a due concetti di natura che sono tra loro contrapposti. È una cosa che mi pare meriti una qualche riflessione: il passaggio da una scienza della natura a una disciplina del sentimento della natura quale è prevalente nella cultura romantica della Bildung, con poi svi- luppi curiosi che sono quelli

Kantiani e quelli Hegeliani. È un dato della cultura dell’ottocento che si riverbera in certi dati della cultura nostra: se uno ha il sentimento della natura, non è che per questo abbia Tinteresse per le scienze della natura o per la filosofia della natura, puó essere tutt’altro, e tuttavia entrambe le proiezioni sono legittime. 75

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Category:
Literature , Philosophy, Psychology
Year:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Page 256 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 263 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Location mark: II 341.267
Intern ID: 611989
politica, né la sola tecnica, e nemmeno la loro collabora- zione, continua Regina, possono correggere l’unilateralità che le rende vio- lente. Esse non sono in grado di porsi al di fuori della logica del potere. Quindi, la dimensione del servizio deve essere loro proposta dal di fuori. Per questo motivo, é necessario scoprire forze nuove, capaci di critica e autocritica a partire da un fondamento trascendente. Da qui il compito peda- gogico, fílosofico e religioso, ma anzitutto politico, di far si che

nei nuovi universali si affronti il problema della violenza, mostrandone la debolezza concettuale ed etica. L’apporto della riflessione filosofica alfanalisi del fenomeno dei media continua con la relazione di Rainer Thurnher, il quale svolge alcune Considerazioni filosqfiche sui temi deiia vioienza, della solidarietà e delia presenza mediatica. In primo luogo, Thumher ricostmisce lo sviluppo della civiltà come processo di addomesticamento della violenza, il quale è accompagnato da un manovramento

mirato della percezione della violenza stessa. Nelle condizioni della modema società della comunicazione, tale pro- cesso coinvolge, ovviamente, anche i media. In secondo luogo, viene ana- lizzata la tesi secondo cui il citato addomesticamento o controllo della vio- lenza sia possibiie solo mediante l’applicazione di una violenza potenziale o attuale, il che, a sua volta, suscita altra violenza potenziale o attuale. Infine, con riguardo al problema della solidarietà, Thumher discute il pro- blema

della suffícienza delle premesse teoretiche del modello contrattuali- stico di legittimazione della violenza ai fmi della comprensione dell’impre- sa civilizzatrice di contenimento della violenza. Nella relazione di Helmiit Lukesch, Risuitati deiia ricerca suiia vio- ienza nei media: panoramica e probiemi, il problema della violenza nei 232

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Category:
Literature , Philosophy, Psychology
Year:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Page 250 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 263 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Location mark: II 341.267
Intern ID: 611989
SOLIDARISMO E CULTURA DELLA VIOLENZA NEGLI SCENARI DELLA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE II pedagogista Alberto Granese, ideatore e promotore del Colloquio, apre Tincontro con una relazione dal titolo Forza della solidarietà e debo- lezza della violenza nei contraddittori sviluppi della società globale con- temporanea. In ehe senso, si chiede Granese, si puó dire che la solidarietà puó, ncl mondo globale contemporaneo, prevalere sulla violenza? La rispo- sta non puó eerto essere: vincendo

la violenza con la forza, oppure: avendo comunque la meglio su una violenza “debole”. II senso di tale prevalere puó essere quello di produrre effetti, ma su un piano non immediatamente identificabile con quello su cui, “irresistibil- mente”, ne produce la violenza. Se la debolezza della violenza consiste nella sua incapacità di produr- re effetti positivi e stabili, la forza della solidarietà consiste nella capacità di produrre effetti significativi e durevoli. Già il carattere distruttivo della violenza

testimonia, a contrariis e paradossalmente, quella incapacità. Si potrebbe sostenere, con una forzatura dei temini, che, in una proiezione ampia, alla forza apparente della violenza non puó che corrispondere la sua debolezza sostanziale. La violenza si afferma e si sprigiona con forza (e come forza) irresi- stibilc nel faiiimento della ragione e della ragionevolezza. La solidarietà è viceversa una forza originaria. corrispondente a una pulsione primaria, volta a realizzare obiettivi nei segno della

costruttività. Ció permette a Granese di affermare: per il fatto stesso di essere origi- nariamente e peculiarmente distruttiva, la violenza, pur configurandosi come uso (distruttivo) della forza, non è propriamente una forza. Negli scenari della modemità, la violenza appare dunque “debole” proprio sotto il profilo della produzione di effetti, mentre la solidarietà viene sempre piu affermandosi come principio. Ed è sotto il profilo della produzione di effetti che la solidarietà sem- bra avere la meglio

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 400 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
e racconti, edizione diretta da C. MILANINI, vol. II, Milano, Mondadori, 1992, p. 1096. 4) Grande Dizionario della lingua italiana, XI : Moto - Orac, Torino, UTET, 1981, p. 225. Vale uno sguardo particolare, tra tante altre, la definizione della parola “naturale”: “L’aggettivo ,naturale‘ ha uno spettro di significati ancora maggiore, essendo usato anche per caratterizzare stati di coscienza, oppure per introdurre valutazioni come quelle di conformità al buon senso, di semplicità, legittimità

ed Arti, vol: XXIV: Mu-Nore, Roma 1951, p. 305. 11) Ibid., p.305. 12) La piú tipica espressione di questa illuministica religione della natura è fornita dalTatteggiamento del Rousseau, che nella natura delTuomo, identificata con la sua indole primitiva e originaria, vede ogni perfezione morale, e pone quindi alTeducazione il compito di restaurare la freschezza spontanea di tale natura liberandola dalle deformazioni del costume. Creatore di un nuovo concetto della natura fu E. Kant. La Critica delle

ragion pura stabilisce che il problema metafisico della natura si risolve in quello gnoseologico della conoscenza na- turalistica. ... E come la natura non è tanto una realtà quanto un modo neces- sario in cui il pensiero conforma, conoscendo, Toriginario reale, cosi neppure esaurisce la vita dello spirito: àl di là della necessità causale è la libertà, pos- tulata dalla coscienza morale e rivelante cosi nelTuomo una realtà superiore a quella della natura. Cf. Enciclopedia italiana, op. cit., p. 305

. Con riguardo alla rivelazione accennata sopra conviene sottolineare il ruolo che la letteratura giocava, particolarmente nel Settecento, in questo processo debordando oltre i confini del ragionare filosoficamente. “Si ricorse nel Settecento all’idea di una pura, straordinaria, intempestiva forza (energia sarà il termine preferito di Madame de Stael, prima di divenire il centro della poetica di Stendhal) data dalla natura alTimmaginazione. Un’immaginazione che non solo invade i com- piti delle

regole, del gusto, della civiltà; ma anche, come è evidente, i territori della ragione, della filosofia e della verità. È piú amata dai poeti che dai filosofi quest’immaginazione che sa di piú della ragione, questa sapienza che 376

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 59 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
vive, viene trasformata in luogo di esercitazione di formulazioni con- cettuali astratte, ultimo esito della volontà di “dominio” della ragione. Ma andiamo con ordine nell’analisi, partendo proprio dal punto in cui si consuma la frattura e si registra la perdita dell’unità e quindi la rivoluzione semantica di filosofia e natura. Siamo agli inizi della Modernità. A1 di là dei proclami degli iniziatori della Modernità, quali Bacone e Cartesio, a favore della necessità, per la scienza

, di rivolgere il proprio interesse alla natura, per poter accedere alla verità, il model- lo scientifico da essi promosso non conduce affatto alla rivalutazione del mondo concreto, bensi esclusivamente aH’autoaffermazione del soggetto. F. Bacone ci consegna un’immagine dell’uomo che “nell’investigazione della natura” ne supera gli “atrii” e “penetra” neH’”intimo” (interiora) di essa. Egli sembra legittimare, in nome della ricerca, la violazione di ogni barriera, anche di carattere morale. Quan- do descrive

e la composizione della natura solo attraverso la “scomposizione”. Quanto piú la natura viene scomposta, tanto piú diventa anche possibile “ripeterne il comportamento”. E quanto piú ci si inoltra nell’intimità della mundi constructio (negli atrii della casa della natura), tanto piü è possibile imprimere in essa il “fine” che l’uomo impone ad essa e di celebrare in tal modo il trionfo della sua arte sulla natura stessa (1) . Sarà poi J.G.Fichte (2) a ribadire che la vittoria dell’arte sulla natura puó essere

conseguita solo attraverso la compe- tizione tra l’uomo e la natura stessa. Competizione che si risolve con una vittoria per l’uomo, solo se questi si affida al metodo che è quello, come per Bacone, di “dividere e ricomporre”, Una volta penetrato “nell’intimo piú segreto” della natura, l’uomo si è impadronito dell’ ”arte”, sulla quale poggia la struttura operativa della natura stessa; mentre, però, questa nella sua “costituzione” è 35

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 201 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
mento di quei limiti e il richiamo alle virtú teologali fra cui la speranza dantescamente intesa come “attender certo” e non nell’accezione piu banalmente “umana” di ciò che è puramente desiderato e ritenuto possibile, ma non garantito, giacché la riflessione teologiea non iden- tifica affatto la delimitazione della ragione eon uno scadimento delle garanzie offerte dalla rivelazione. L’insufficienza della ragione di cui si tratta nella letteratura teolo- gica ha semmai i connotati

di un richiamo al primato della “ragion pratica” e ai valori di una povertà di spirito (di cui già si è detto) elogiata e metaforizzata (per es., e con particolare incisività, da Bon- hoeffer) come scelta dell’ ”albero della vita” piuttosto che dell’ ”albero della conoscenza” o come eco dell’ammonimento paolino a tener conto della stessa “debolezza” di Dio, figura - questa della “debolezza” - che riemerge nelle riflessioni di Dionigi Aeropagita sulla “piccolezza” di Dio, qualità correlativa alla sua

grandezza e che conferisce a questa il carattere di una pervasività illimitata e di una presenza in ogni minima parte e ambito del reale. E’ questo lo stesso tema della comprensione di ciò che è piu importante e sostanziale, concessa ai “piccoli” e negata ai “grandi” e agli “intelligenti”. C’é poi da considerare il pro- filo “irrazionale” della creatività, intesa come atto innovativo non ri- conducibile alla metrica di ciò che è già dato e codifieato. La critica della razionalità è stata spesso eritica

della razionalità tecnica, ovvero di un particolare e assai affermato e consolidato modello di raziona- lità, in nome di una razionalità piú comprensiva, come quella neces- saria ad affrontare i problemi della persona, della vita pisichica, della storia individuale e sociale o a esplorare ambiti di umana esperienza quali l’arte, la politica, la religione, Leducazione. Piú che di raziona- lità tecnica si dovrebbe parlare qui di razionalità tecnologica, ovvero di una razionalità particolarmente adatta

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Books
Category:
Literature , Philosophy, Psychology
Year:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Page 166 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 263 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Location mark: II 341.267
Intern ID: 611989
trabile, pericoloso. È un torrente che precipita giu da un monte sconosciu- to, è una foresta vergine, senza sentiero né ordine. E, come la foresta deve essere sfoltita e diradata e delimitata con la forza, cosi la scuola deve spez- zare l’uomo naturale, delimitarlo con la forza; compito della scuola è quel- lo di fare di lui, secondo i principi sanciti dalle autorità superiori, un mem- bro produttivo della società e di destare in lui quelle qualità il cui pieno svi- iuppo sarà poi coronato

dalla disciplina rigorosa della caserma che le com- pleta II nostro compito quali esseri umani consiste nel compiere, all’in- temo della nostra propria, unica, personale esistenza un passo in avanti sulla strada che dalla bestia porta all’uomo”. Ci si trova in presenza, con questo, di un Hesse eminentemente “romantico” preoccupato di tutelare i valori della personalità individuale e di armonizzarla con i piú vasti domi- ni della naturalità e della socialità. Di contro alla perversioni di un’epoca

contrassegnata dalla devozione all’effimero e dairassoggettamento alle tendenze dominanti nell’attualità di un mondo immaginariamente collocato nel terzo millennio (verisimilmente nel 2200) sta la funzione pedagogica svolta dall’ Autorità della Castalia, i cui allievi, una volta completato il loro percorso formativo, saranno votati “a uno studio libero senza limiti di tempo, a una vita spirituale assidua- mente contemplativa”. Selezione e gerarchia, disciplina e limitazione di libertà (nel senso

di un vincolo “inesorabile”) degli eletti sono i tratti distin- tivi della “provincia pedagogica” di Hermann Hesse, riferibile, ed anzi espressamente riferita, a quella del Wilhelm Meister goethiano. Anche nella Castalia la forte vocazione educativa si esplica, attraverso significative e dialettiche contraddizioni e contrapposizioni nella luce della polarizzazione Ying e Yang fra conservazione e progresso. Si colgono in questo quadro i motivi dell’etica protestante che-sono entrati a defmire e a costituire

lo spi- rito della modemità e piú specificamente hanno contribuito alla nobiltà e alla grandezza non meno che alla tragiche deviazioni della cultura tedesca. Se da un lato si valorizza tutto ció che ha a che fare con il “misticismo” di un’ascesi sottratta alle vicende e alle seduzioni della mondanità esteriore e si pone in rilievo una sorta di “ingenuità” e di “innocenza politica” dei fre- quentatori della Castalia, dall’altro non si risparmiano critiche ai “castali” matematici e agli stessi

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Books
Category:
Literature , Philosophy, Psychology
Year:
2002
Hermann Hesse (1877 - 1962) nel 40° anniversario della morte : XXIV Simposio Internazionale di Studi Italo-Tedeschi = Hermann Hesse (1877 - 1962) zur 40. Wiederkehr des Todestages.- (Studi italo-tedeschi ; 24 )
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Page 98 of 292
Author: Cotteri, Roberto [Red.] ; Hesse, Hermann ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (24 : 2002 : Meran) ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto la dir. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 263 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. ital., teilw. dt. ; Literaturangaben
Subject heading: p.Hesse, Hermann ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Multimedia ; s.Kommunikation ; s.Solidarismus ; s.Gewalt ; f.Kongress ; g.Meran <2002><br>s.Anthropozentrismus ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Location mark: II 341.267
Intern ID: 611989
tamente ha derivato anche questo nesso inscindibile tra critica della cono- scenza, critica della cultura e critica del linguaggio intomo a cui si organiz- zerà tutta la sua riflessione su questo tema. Tale nesso verrà tuttavia colto ed elaborato con matura consapevolezza solo a partire daila profonda svol- ta che si manifesta nella sua poetica in occasione della prima guerra mon- diale e delFincontro con la psicoanalisi, avvenuto nei 1916; una svolta che culminerà in Demian, il romanzo in cui

la crisi delle modalità narrative tardo-ottocentesche, fino ad allora praticate, approda alla elaborazione di un linguaggio e di una forma narrativa che esibiscono tutta la compiessità della nuova Weltanschauung acquisita. Non stupisee dunque che il principale seritto da Hesse interamente dedicato alla problematica di cui ci stiamo occupando rechi la data crucia- le del 1917 - la stessa della pubblicazione a puntate sulla “Neue Ziircher Zeitung” di Demian - e il titolo “Sprache”: il discorso intomo

al linguaggio si inscrive cioé nel cuore stesso del progetto di rinnovamento etico ed este- tico che Hesse viene maturando nei mesi del suo piu intenso impegno paci- fista e della psicoterapia con il dottor Lang. La catastrofe storica ha infatti radicalizzato il disagio verso una civiità che utilizza il linguaggio come stmmento di sopraffazione e di alienazione e che ha privato la parola e il libro della loro antica originaria sacralità: une tema, questo, su cui Hesse tomerà insistentemente nel corso del

tempo. Di contro, Tindagine dell’in- conscio ha illuminato Tunica via che lo stesso linguaggio dovrà percorrere se vorrà essere veicolo di quella trasformazione antropologica che Hesse ha riassunto, come sappiamo, nella nozione di “magisches Denken”. 8 Se il cammino della coscienza cosi risvegliata dovrà fare ritorno a stratificazioni sempre piú antiche e sommerse dell’inconscio, la lingua della poesia dovrà accompagnare questo percorso verso i territori del sogno, della visione, della rivelazione

, nei quali tuttavia essa piü facilmente puó sperimentare anche il proprio defmitivo naufragio. II saggio Sprache si apre dunque con una descrizione deila tragica con- dizione del poeta rispetto agli altri artisti che non devono, come lui, utiliz- zare la medesima lingua in cui si insegna a scuola, si trattano affari, si con- ducono processi. Condannata e corrotta da questa promiscuità forzata con i linguaggi semplificati e stereotipati della quotidianità, della burocrazia, della politica, la parola

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 377 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
fatti, la visione greca della natura del corpo, del luogo, e dei loro rapporti riposa su una diversa interpretazione dell’ente e determina analogamente un diverso modo di vedere e di indagare i processi naturali. Nessuno pretenderà che la poesia di Shakespeare sia piu progredita di quella di Eschilo ,,(1) . II modo di interpretare l’ente pro- prio della scienza moderna consiste nelEinquadrarlo in un progetto previo che ha corne sua fondamentale connotazione la quantificazione dei processi

naturali e quindi la matematizzazione della conoscenza della natura. Non si tratta quindi di una semplice descrizione della natura sulla base delEesperienza, ma dell’inserimento dei fenomeni naturali in un progetto posto previamente - e in questo senso a prio- ri- che è il presupposto della loro conoscibilità in modo esatto e quindi rigoroso, cioé scientifico. “Ogni investigazione - scrive Heidegger - deve muoversi dentro questo progetto fondamentale della natura. È nel quadro di questo progetto che

un fenomeno naturale si rende visibile come tale. Questo progetto della natura trova la sua garanzia nel fatto che l’indagine fisica è vincolata anticipatamente in ognuno dei suoi passi nel cammino della ricerca. Questo vincolo, il rigore della ricerca, assume di volta in volta il suo earattere specifico in base al progetto. Cosi il rigore della scienza matematica della natura è Tesattezza. Ogni fenomeno che pretenda di valere come fenomeno naturale dev’essere anticipatamente determinato come quantità

di movimento spazio-temporale. Questa determinazione ha luogo con la misurazione mediante il numero e il calcolo ,,(2) . Si noti che questo progetto matematico di natura non è conforme alEesperienza comune prescientifica, che si colloca in quelEambito che da Husserl in poi è stato chiamato mondo della vita, che non tende alEoggettività scientifica ma vive ed esperisce la realtà secondo i valori di una cultura storica. Infatti, la realtà dell’esperienza immediata è connotata in senso qualitativo, mentre

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 200 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
irrazionale e individuale, e ció fa pensare alla definizione di numero irrazionale come numero che deriva dal rapporto fra entità omogenee ma non commensurabili (ad es. la circonferenza e il diametro di un cerchio o la diagonale e il lato di un quadrato). Se si potesse “digita- lizzare” il rapporto fra i soggetti personali il numero che ne scaturireb- be sarebbe certo “irrazionale”. II tema della razionalità si presenta anche nella “vexata quaestio” se possa esservi - e come si giustifichi

e si legittimi - una filosofia cristiana, posto che l’essenza del cristia- nesimo è quella che il teologo evangelico Dietrich Bonhoeffer ha te- matizzato eome “Nachfolge ,, (la “sequela”, il “porsi al seguito”, Tobbedire, il riconoscere Yinessenzialità della consapevolezza e della coscienza che divennero essenziali solo dopo la “caduta”, vale a dire dopo che Adamo ebbe scelto “l’albero della conoscenza” anziché “l’albero della vita”). In ambito marxista si sono poi affermati i valori della prassi e della

lotta contro le mistificazioni ideologiche e con richiamo alle condizioni materiali, storicamente, socialmente ed eco- nomicamente determinate. Puó essere inoltre qui richiamata la figura concettuale della “razionalizzazione” anche con riferimento ai con- tenuti del freudismo. “Razionalizzare”, in questi casi, non significa (o non significa soltanto, o prevalentemente) “rendere razionale”, ma coprire con ragioni ció che forze e realtà diverse dalla ragione produ- cono sulla base di rapporti

materiali e storici (di storia individuale- personale o collettiva e sociale)”determinati”, non dominati e non compresi. La critica teologica della razionalità (ad es. quella di Dietrich Bonhoeffer) non ha peró nulla di nichilistico, e non coincide con un elogio della irrazionalità, cosi come non è meramente “fideistico” il richiamo aWevidenza della fede quale dato e quale valore, pur essendo la fede, per definizione, non riconducibile e tanto meno riducibile ai principi e al metodo di una razionalità

speculativa, logicistica o scien- tistica. II sentimento cristiano delPinsufficienza della ragione non è affatto connesso alle preoccupazioni e alle pulsioni di una ragione perplessa, depressa, tentata da idee di abdicazione e di suicidio, ed anzi, nel riconoscere i limiti della razionalità, ne esalta i valori e comunque si orienta nel senso di una compatibilità fra il riconosci- 176

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 199 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
ALBERTO GRANESE MOMENTI E FIGURE DELLA CRITICA DELLA RAZIONALITA’ E LORO RILEVANZA PER UNA “FILOSOFIA PRATICA” DELL’EDUCAZIONE. A chi abbia presente il monito che “il sonno della ragione genera mostri” e sia avvertito dei mali prodotti dai comportamenti irrazionali e in genere dalla mancanza di razionalità, l’idea stessa di una critica della razionalità puó apparire stravagante, “perversa”, o semplicemen- te futile e snobistica. Meno futili e snobistiche appaiono tuttavia la contrapposizione

, nel razionalissimo Pascal, dello spirito di finezza allo spirito di geometria; la reazione romantica al razionalismo illumi- nistico; la tesi schopenhaueriana della “grundlose erkenntnislose Wil- le”; la critica kierkegaardiana del “positivo” della scienza e della filo- sofia; la denuncia marxiana degli inconvenienti della razionalizzazione ideologica; Fatteggiamento di Nietzsche che definisce la ragione “ein bös Geschàfte”, dichiarando di preferirle “Gesang und Scherz und Liederspiel” ecc., fino

alle contemporanee teorizzazioni dei limiti del razionalismo etico (Juvalta) alla valorizzazione del “sapere tacito” (Polany) e alla “ribellione” alle logiche iperrazionalistiche e “cogenti”(cfr. i teorici del cosidddetto “pensiero debole”). Del pari non possono essere disinvoltamente liquidati e disattesi i richiami cristiano-cattolici alla povertà dello spirito e ai valori della fede. An- che in ambito protestante si è configurato a suo tempo un “sentimen- talismo” non riducibile alla metrica della razionalità

calcolante, con le ben note conseguenze per gli sviluppi della cultura e della filosofia europea degli ultimi tre secoli. In alcuni casi la critica della razionalità si è caratterizzata come critica dello scientismo e del logicismo, in altri ha inteso accennare a livelli piu alti e piú autentici di compren- sione e di apprezzamento della realtà. Da San Paolo ai già citati Scho- penhauer, Kierkegaard e Nietzsche, a Bergson e Wittgenstein, in un arco di tempo di quasi duemila anni, questi motivi sono stati

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 378 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
scienziati nel periodo in cui nacque la scienza moderna. Questa ridu- zione al quantitativo già pone peró un elemento di artificiosità nella prassi di vita. Proseguendo ora nell’esame della struttura epistemologica della scienza moderna, possiamo aggiungere che essa è ricerca (Forschung) in quanto implica un distacco dall’esperienza immediata quotidiana, e come tale ricerca si fonda sul progetto (Entwurf) che conferisce alla conoscenza scientifica il rigore (Strenge) della conoscenza esatta

. Questi tre elementi peró non bastano perché non fanno ancora emer- gere il carattere operativo e non puramente contemplativo della scien- za e quindi bisogna considerare un quarto elemento che è il procedi- mento (Verfahren), che consiste in una ricerca attiva della spiegazione e che nella scienza assume la forma dell’esperimento (Experiment). Questo è qualcosa di completamente diverso dall’spTisipía greca e dalVexperientia della doctrina medievale in quanto è la verifica di un’ipotesi ricavata col

calcolo e quindi presuppone il progetto mate- matico della natura. L’esperimento non è quindi semplicemente un potenziamento o un allargamento dell’esperienza, deirspTcsipía in senso aristotelico cjuale era auspicato da Bacone agli albori della scienza moderna. ‘'L’esperimento della scienza moderna non è soltanto un procedimento di osservazione piu rigoroso e piú ampio, ma un procedimento di genere assolutamente diverso, consistente nella veri- fica della legge a partire e in vista di un progetto

esatto della natura” (3) . L’esperimento non è la causa della scientificità ma la conseguenza di essa, cioé del progetto matematico della legalità della natura. “Im- postare un esperimento significa: rappresentarsi le condizioni secondo cui un determinato complesso di movimenti puó esser seguito nella necessità del suo svolgimento e quindi esser controllato anticipata- mente col calcolo... L’esperimento è quel procedimento che nella sua impostazione e nella sua esecuzione, è sorretto e guidato dalla

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 266 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
a dire attraverso i diversi elementi ehe culminano nella visibilità totale e senza residui dello Stato moderno, sarà allora possibile seguire le tappe della modernità, nelle quali è altrettanto possibile osservare con continuità la tensione verso l’approdo definitivo della secolarizzazione integrale secondo il seguente ordine: a) monarchie assolute (secc. XVI - XVIII); b) inizio del processo di distacco anehe ufficiale della religiosità emersa sul grande ceppo del cristianesimo dalla

napoleonico (l, . 2. L’eredità del periodo rivoluzionario euroamericano della se- conda metà del Settecento. L’Europa quale centro d’irradiazione della globalizzazione nazionalimperialistica (1870 - 1914). Le due rivoluzioni settecentesche, quella nordamericana e quella francese, hanno le stesse origini storiche, sono pressocché contempo- ranee e rispondono alle medesime esigenze. In entrambe confluiscono l’intenso lavoro di un giusnaturalismo volto a ricercare il fondamento del potere, la critica

all’assolutismo regio e la generale condivisione dell’idea di porre nel popolo il titolare del potere. La conseguente scoperta della democrazia è dunque all’origine di un processo che, al di là dei tentativi di freno esperiti dai dominatori coloniali in America e dai neo - assolutisti della Restaurazione in Europa, continua anche oltre le vicende delle due rivoluzioni. Le loro origini sono simili: tanto la rivoluzione americana quanto la rivoluzione francese non rinnegano i loro legami con la tradizione

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Category:
Literature
Year:
2002
Vittorio Alfieri : il poeta del mito ; 23° simposio internazionale di studi italo-tedeschi ; resoconto dei colloqui internazionali di ricerca sul tema: etica e scienza per il governo dello sviluppo ; la ricezione della fenomenologia tedesca nel pensiero italiano e francese = Vittorio Alfieri.- (Studi italo-tedeschi ; 23 )
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Page 135 of 280
Author: Cotteri, Roberto [Hrsg.] ; Akademie Deutsch-Italienischer Studien (Meran) ; Internationales Symposium Deutsch-Italienischer Studien (23 : 2002 : Meran) / [Ediz. curata dall'Accademia di Studi italo-tedeschi sotto la direz. di Roberto Cotteri]
Place: Merano
Publisher: Koch
Physical description: XVII, 256 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Beitr. teilw. dt., teilw. ital.
Subject heading: p.Alfieri, Vittorio ; f.Kongress ; g.Meran <2002>
Location mark: II 214.926
Intern ID: 351753
l’accordo che vorrebbe e dovrebbe esistere fra sovrani e popolo è compromesso dagli impulsi nazionali che si tenta di celare. Per dar fede di ufficiale consenso vengono dunque da una parte festeggiate le personalità che si recano nel dominio monarchico, come era successo in occasione delia visita della coppia imperiale recatasi a Vcnezia nel 1856. 5 D’altra parte sono documentati gli scambi culturali che funzio- nano in senso inverso portando i sudditi del Lombardo-Veneto nella capitale

effimere nelle città da esse visitate. Le traduzioni di cui si parla sono da considerare alla luce di co- noscenze e documentazioni lacunose della vita e del teatro italiano in Austria a metà delPOttocento. I dati dimostrano comunque che in quelPepoca in cui apparentemente si tende ancora a superare la crisi politica, o perlomeno di evitare le calamità richiamandosi ad impegni culturali e sociali, vige un’attività teatrale in prestazioni con- sensuali. 7 Della Mirra e dell’ Ottavia, tradotte a Vienna

nel 1856 e pubblicate da Gerold, si sa poco per ciö che riguarda la messa in scena. Le indicazioni delle parti di chi recita rendono certe le rappresentazioni di una compagnia di attori in visita nella capitale austriaca. I loro nomi italiani sono identici in ambedue le tragedie. Si tratta nientemeno che della piü famosa attrice del tempo, e cioé della signora (Adelaide) Ristori del Grillo, due volte rappresentante le protagoniste Mirra e Ottavia, in compagnia del signor Gleck nelle rispettive

vesti del re Ciniro e delPimperatore Nerone, del sígnor Barracani in un’altra parte della Mirra, mentre risulta, per la parte di Poppea, forse erroneamente, Pabbreviazione di Sig.or Barracani-Mozzi per cui il nome doppiato potrebbe individuare anche la moglie di Barracani. C’é ancora il si- 114

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 136 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
base su cui dobbiamo costruire la nuova cultura” (1970: 69-70). Le “due culture” non sono mai cosi vive e contrapposte come nei dibattiti scatenati da coloro che vogliono abolirne una. Da parte sua, Jacques Monod si è servito delle implicazioni della biologia molecolare per attaccare Cristianesimo e marxismo, e soprattutto l’“illusione antropo- centrica”, madre di tutti gli “animismi”. Ad esporre la loro Weltanschauung questi biologi sono mossi e quasi costretti da un senso del dovere e della

responsabilità verso un’umanità in preda ad una crisi profonda e minacciata da un’incombente sciagura. Ciò è evidente fin nei titoli di alcuni di libri di successo: The coming of' the Golden Age (Stent, 1969), Gii otto peccati capitali della civiltà occidentaie (K. Lorenz, 1974), Natura e destino (Lorenz, 1985), II declino dell’uomo (Lorenz, 1986), L’uomo a rischio (I. Eibl Eibesfeldt, 1992), The tangled wing (M. Konner, 1982). I biologi sembrano attribuirsi un “ruolo pastorale” (Kaye, 1986: 4). È proprio

il passaggio esplicito dalla descrizione alla prescrizione la caratteristica principale di questi scritti. Un’altra caratteristica è la radicalità e la perentorietà dei rimedi proposti. Tutti insistono su un contrasto fra le tendenze e i comportamenti consolidatisi geneticamen- te nelEevoluzione biologica delEumanità e le caratteristiche dello svi- luppo della civiltà; ripropongono, insomma, il contrasto fra natura e cultura: la rottura causata dall’useita della cultura dal seno delEunità originaria con

la natura è alla radice delle angosce contemporanee e del disagio della civiltà. A1 mito della Caduta si sostituisce quello della Rottura. Mito è la ricostruzione che Monod fa della storia bio- logica delEumanità e delEistinto animistico che, consolidatosi geneti- camente in quanto favorito dalla selezione naturale, ha svolto una funzione utile riducendo Eangoscia delEuomo di fronte alla natura e cementando la coesione sociale, ma ora è in netto contrasto con le implicazioni della scienza. II rimedio

alla contraddizione (la “moderna schizofrenia”) fra Eesigenza di un modo di vita scientifico e la persi- stenza di valori arcaici, ancora animistici è adottare senza riserve E“etica della conoscenza”: svolgere fin in fondo le implicazioni della scienza, ad esempio accettando come buoni, anziché disprezzarli e cercare di dominarli, i bisogni, le tendenze, le passioni dell’animale 112

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 58 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
MARIO SIGNORE CRISI DELLA FILOSOFIA E PERDITA DELLUNITÀ DI NATURA E CULTURA La problematizzazione della relazione tra “natura” e “artificio 5 ’ riporta inevitabilmente nel cuore di uno dei nodi piú intrieati della cultura europea/occidentale e costringe a intraprendere un cammino a ritroso (anamnestico!) che induce a riscoprire le radici del pensiero europeo che, diciamo schematicamente, si muove da pensiero delTunità a pensiero della divisione e della separatezza. Per ricostruire questo

itinerario appare produttivo ripercorrere Tandamento della filosofia occidentale, che è come dire riscoprire e riprendere la storia della ragione che secondo la nostra tesi fa tutt’uno con la nascita e la storia del pensiero filosofico. Per dimostrare la sostenibilità di questa tesi bisogna ritornare all’idea originaria di filo- sofia, intesa come ragione che si realizza pienamente quando, nel riconoscimento del bene comune, si lasci guidare da un atteggiamento etico. Richiamiamo qui il concetto di bene

di comportamenti sempre piu arbitrari nei confronti della realtà. II risultato di questa “perdita” si fa sentire nella doppia direzione a) della definizione della filosofia (e dei suoi compiti), che tende sempre piú a strutturarsi come strumentario razionalistico, come si- stema dottrinario rigoroso e autoreferenziale, con funzione essenzial- mente tecniea (ragione tecnica); b) della concezione della natura/mon- do cha da ambito di bisogni pratici dell’uomo che in essa e di essa 34

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 376 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
PIETRO DE VITIIS SCIENZA MODERNA E ARTIFICIO II progetto moderno di trasformazione della realtà storico-sociale, con le conseguenti rivoluzioni nella sfera economica, politica, teeno- logiea e cosi di seguito, trova la sua base nella scienza moderna sorta con Galilei e con Newton nel Seicento, e pertanto la particolare arti- ficiosità ehe inerisce alla prassi di vita della società moderna puó trovare una sua spiegazione soltanto attraverso una adeguata riflessio- ne filosofica sulla struttura

della scienza medesima. Ci rifaremo quin- di, per avviare tale riflessione, ad un testo di Heidegger che si intitola Die Zeit des Weltbildes, in cui il pensatore tedesco, unificando inda- gine storica ed indagine ontologica, cerca di risalire ai fondamenti filosofici della scienza moderna. NelEelencare le manifestazioni essenziali della modernità, Hei- degger pone al primo posto la scienza moderna e fa poi seguire subito dopo la tecnica meccanica, che non è solo un’applicazione della pri

- ma, ma un tipo peculiare di prassi che richiede Eelaborazione di una forma di scienza come la scienza naturale matematica moderna. Altre manifestazioni sono poi la collocazione delEarte nelEambito dell’estetica, cioé dell’esperienza vissuta soggettiva, il concepire Eazione umana come cultura in quanto progetto della trasformazione del mondo secondo valori, e infine la sdivinizzazione (Entgötterungj - che noi potremmo ehiamare anche secolarizzazione - che consiste nel ritirarsi della religione nella sfera

delEesperienza vissuta, cioé della soggettività e delEinteriorità, non nella sua scomparsa quindi, bensi - potremmo dire con terminologia piíi sociologica - nella sua privatiz- zazione. Vediamo dunque ora come Heidegger eoncepisca il carattere pe- culiare della scienza moderna. In primo luogo, egli fa osservare che la scienza moderna non è piü vera o piü esatta di quella antica, per esempio della scienza aristotelica: ‘‘Allo stesso modo non si puó dire che la teoria galileiana della caduta dei gravi è vera

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 162 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
Gli strumenti della comunicazione Gli strumenti della comunicazione hanno avuto un ruolo straordina- rio nella trasmissione della conoscenza tra gli uomini e quindi nello sviluppo complessivo. Ogni salto nell’evoluzione dei mezzi di comuni- cazione ha rappresentato un’occasione di sviluppo: dall’invenzione del- la scrittura, all’invenzione della stampa sino alla recente rivoluzione legata ad INTERNET. Lo sviluppo degli strumenti di comunicazio-ne non ha avuto un impatto negativo sul rapporto

tra uomo e natura, ma rappresenta nello scenario attuale un elemento di notevole importanza perchè rappresenta, nel bene e nel male, uno strumento di avvicinamen- to tra i popoli e di diffusione della conoscenza. Le caratteristiche globali della rete possono, però, rappresentare, se non governate o peggio go- vernate esclusivamente da rapporti di tipo economico, un elemento di approfondimento delle differenze e degli squilibri, con conseguenze sociali e politiche di enorme portata. La dimensione

globale assunta dai problemi del rapporto tra uomo e natura, non può prescindere dalle caratteristiche globali della comunicazione, che possono rappresentare un efficace strumento di aumento della conoscenza, di opportunità di sviluppo, ma anche di sfruttamento economico e sociale e di ingiustizia. II superamento delle barriere spaziali e temporali nel mondo della pro- duzione e dell’economia, legate allo sviluppo della rete, non è fattore trascurabile nelle problematiche di globalizzazione dei

fattori di equili- brio complessivo tra uomo e natura nel pianeta. La manipolazione della materia biologica La capacità di sopravvivenza dell’uomo è stata sempre legata alla sua abilità di manipolare la materia vivente. La coltivazione dei vege- tali e l’ailevamento degli animali sono diventate attività preminenti per la sopravvivenza umana. La cura del corpo è stata un’altra attività importante che solo negli ultimi secoli ha preso i connotati della scien- za, seguendo la capacità di conoscenza del

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Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Page 209 of 420
Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
Intervento del Prof. Lorenzo Vasanelli Questo discorso su razionalità e irrazionalità mi lascia, in quanto uomo di scienza, un poco turbato, anche se mi rendo conto che non si puó ridurre l’uomo a razionalità. Noi scienziati stiamo imparando a scoprire la complessità, che, nel caso particolare della formazione, vedo sia come multidimensionalità dell’uomo - che ovviamente è ra- gione, è sentimento, è diaframma -, ma che è anche una complessità dell’esterno; quindi, quel condizionamento

dell’esterno è in realtà la somma di tante piccole cause, ognuna con la sua razionalità, che peró, sommate in maniera complessa, dà quello che poi è l’inatteso, il non prevedibile. Come si pone la pedagogia rispetto a questo? Replica del relatore Quanto significato dal Professor Signore induce a riflettere su quella che potremmo definire lo specifico della razionalità pedagogi- ca, o per meglio dire della razionalità educativa. Osserverei che non si tratta di una razionalità “debole” o minimalistica

, e bensi di una razio- nalità aperta e dinamica, le cui ambizioni esigenzialistiche trascendo- no quelle della ragione “geometrica”. In anni lontani ma non lontanis- simi fu tentata un’operazione riduttiva che sottoponeva le proposizioni filosofiche, ed anche quelle costruite con le risorse del “eommon sense”, alle condizioni “di senso” e ai protocolli della “sensicità” lo- gico-formale. Trattando di questo potremmo dire che cosi come si ebbe a parlare di “significato del significato” (“The meaning

of me- aning”) si potrebbe anche parlare del “senso del senso”. Giacché c’é ovviamente una “sensieità” della proposizione “sensata” e verificabile e una “sensicità” che trascende le formazioni linguistico-proposiziona- li e apre altri orizzonti. Cosi si puó parlare del “senso della vita”, del “senso della sofferenza e del dolore” e, non da ultimo del “senso della conoscenza e della scienza”, del “senso della stessa filosofia” o della 185

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Books
Category:
Cultural history, Ethnology, Music, Theatre , Arts, Archeology
Year:
2002
Natura ed artificio in prospettiva europea : atti del 25. Convegno internazionale di studi italo-tedeschi, Merano, 15-17 ottobre 2001
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Author: Convegno internazionale di studi italo-tedeschi (26 ; 2002 ; Merano) / [ed. curata dall'Accademia di Studi Italo-Tedeschi sotto dir. di Ivo de Gennaro ...]
Place: Merano
Publisher: Accademia di Studi Italo-Tedeschi
Physical description: XIX, 393 S.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Gesamttitel: Studi italo-tedeschi : collana di monografie dell’Accademia di Studi Italo-Tedeschi = Monographische Reihe der Akademie Deutsch-Italienischer Studien = Deutsch-italienische Studien ; 25 Parallelsachtitel: Natur und Künstlichkeit in einer europäischen Perspektive Beitr. teilw. ital., teilw. dt.
Intern ID: 615267
alla sua sussistenza in vita (17) ; oppure basti richiamare le, peraltro in questi anni recessive, teorizzazioni della primazia del collettivo e della società come persona collettiva (persona vs. libertà) (l8) . Quanto alla seconda, il pensiero va ad alcune correnti attuali dell’humanisme, sia laico, sia cristiano (l9) , sia nel senso di affermare che libertà è persona, ma anche che persona è libertà: simul stabunt, simul cadent: in quest’ordine di idee la dignità umana (art. 1 Carta dei

sarebbe che una tecnica di coesistenza socia- le. Sulla scorta di quanto sin qui osservato a proposito della nozione di dignità della persona umana, il tema del rapporto tra natura e diritto puó essere reimpostato, considerando le norme giuridiche e le stesse enunciazioni dei diritti fondamentali non come mere tecniche di coe- sistenza/coabitazione sociale, ma come tecniche di integrazione/coor- dinazione delle azioni in vista della piena realizzazione della persona umana (21) . La coesistenza

/coabitazione è il regno degli individui, la coordinazione/integrazione il contesto di vita delle persone che entra- no in relazione tra loro: lo zoccolo duro, potremmo dire, del comuni- tarismo in condizione di società, la resistenza agli effetti pervertiti della globalizzazione, Questa insistenza sui valori personalistici, pos- sibile a partire dalla menzionata riaffermazione della dignità della persona umana, consente interessanti svolgimenti e applicazioni: pri- ma di tutto sul piano antropologico

, costituendo il presupposto per il diritto - in negativo - di non essere definiti, in quanto persone, a partire dall’ultima scoperta della ricerca biotecnologica (22) e - in posi- tivo - di poter giudicare e disciplinare la ricerca stessa a partire da valori comuni; poi sul piano tecnico-giuridico, favorendo una lettura di alcune disposizioni della Carta (penso in particolare all’art. 3, com- 314

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