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Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
che escludesse gli ebrei dalla vita civile, in nome di una ‘civiltà’ (di venuta parola chiave) sinonimo del ‘primato spirituale’ della nazione italiana in virtù dei legami psichici, oltre che biologici, con l’antica Roma. In questa direzione si mos se anche l’Istituto Nazionale di Cul tura Fascista che attraverso pubbli cazioni, conferenze, corsi, diffuse in tutta Italia l’ideologia razzista, utilizzando anche le colonne della rivista Civiltà. Fascista. Il periodo di maggior sforzo teori

d’Italia col titolo II fasci smo e i problemi deila razza. Comparso inizialmente anonimo e poi successivamente attribuito ad un gruppo di dieci ‘scienziati’, era stato in realtà concepito dallo stes so Mussolini che fin dal febbraio 1938 si era valso della collabora zione del giovane antropologo Gui do Landra, mentre gli altri, firmatari diedero il loro avallo scientifico, condividendo peraltro la responsa bilità etica e politica dell’intera ope razione. E proprio partendo dalie afferma zioni contenute

in quel testo (“Il concetto di razza, è puramente bio logico” punto 3, “La questione del razzismo in Italia deve essere trat tata da un punto di vista puramen te biologico, senza intenzioni filo sofiche o religiose”, punto 7) pos siamo affermare che inizialmente il razzismo ufficiale, sostenuto da Mussolini, era un razzismo biolo gico. Fra gli intellettuali che sosteneva no questa impostazione segnaliamo l’antropologo Lidio Cipriani, il giornalistaTelesio Interlandi e il suo collaboratore Giorgio

Abiurante, lo scrittore Guido (fogni, il medico Lino Businco. L’organo di questo gruppo e por tavoce delle sue teorizzazioni era la. rivista La. Difesa della Razza, il periodico più celebre del razzismo italiano che iniziò a uscire il 5 ago sto 1938. A livello istituzionale, l’appoggio a queste iniziative era garantito dal l’Ufficio Razza del Ministero della Cultura Popolare, creato nell’ago sto del 1938 e affidato alla direzio ne di Guido Landra, che conservò fino al febbraio del 1.939. IL NAZIQNAL

-RAZZISMO 11 gruppo nazional-razzista, inne standosi su una tradizione intrisa di nazionalismo e di eugenetica pre sente già da lungo tempo in Italia, insiste sulla valorizzazione della ‘razza italiana’ sia dal punto di vi sta teorico, rivendicando il legarne degli italiani contemporanei con le genti protagoniste di un nobile pas sato che trovava il suo culmine nella Roma imperiale; sia nella pratica, proponendo la realizzazione di pra tiche igienico-sanitarie intese al miglioramento della ‘stirpe

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Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
to di Liberazione, Mi Istituto Regionale “Parri”, Bologna Istituto Scienze Religiose, Bologna Istituto Storia del Movimento di Li berazione, Ts Istituto Storico della Resistenza, Cuneo Istituto Storico della Resistenza, Modena Istituto Storico della Resistenza, Novara Ministero degli Affari Esteri, Roma Museo del Risorgimento, Bologna Museo del Risorgimento, Milano Museo del Risorgimento, Trento Museo dell’Illustrazione, Ferrara Museo Storico della Radio, Bolo gna istituto per i beni artistici culturali

ché allora si è scelta la forma di. mostra? Certamente per rispondere ad esi genze di diffusione, congiunte però al desiderio di presentare materiali concreti, per offrire una co noscenza so documenti d’epoca, di un capitolo inquietante del la storia italiana, quasi to talmente rimosso, e che troppo spesso i giovani ignorano. La mostra è nata con un intento in primo luo go documentario, nella convinzione che la verifica in chiave storica di cosa sia stato il razzismo fascista e del suo impatto

sulla socie tà italiana dell’epoca serva a superare un antirazzismo retorico e moralistico quan to generico, nella direzio ne di una più complessa e corretta comprensione de fenomeno. principali documenti del regime in campo razzista (.manifesto sulla raz za, leggi razziali, circolari, disposi zioni governative), gii effetti nel campo della cultura (espulsione di professori ebrei da scuole ed uni versità, disposizioni sulla, stampa ebraica), le limitazioni, m campo so ciale ed economico, le violenze

C.D.E.C., Milano Centro “Àmilcar Cabrai”, Bologna Centro “Furio Jesi”, Bologna Centro Etnografico Ferrarese, Ferrara Civica Raccolta delle Stampe “Bertarei]i”, Milano Collezione Eieonori, Bologna Collezione Gatti, Fabriano Collezione Coglia, Roma Collezione Mazzucclietti, Milano Collezione Ballottino, Bologna Collezione Zagatti, Bologna Comunità Ebraica, Bologna Dipartimento di Italianistica, Bolo gna Ente “Casa Oriani”, Ravenna Istituto di Antropologia, Bologna Istituto Naz. Storia del Movimen

e naturali della Regione Emilia- Romagna Soprintendenza per i beni librari e documentari Regione Emilia-Romagna Assessorato alla cultura Comitato Regionale per le Celebra zioni del 50° della Resistenza e della Liberazione Con la collaborazione di Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze Centro di Documentazione Ebrai ca Contemporanea di Milano Istituto Regionale per la Storia della Resistenza “.Ferruccio Parri” di Bologna Organizzazione Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione

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Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
cate gorie razziali. 11 16 aprile del 1945, quando l’Italia era. ormai da conside rare liberata, nel corso dell’ultima se duta del Consiglio dei Ministri della repubblica sociale fu ordinato anche lo scioglimento dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane. Nella prima metà di luglio 1944, a Bolzano, in via Resia, fu istituito un campo di concentramento - o meglio un campo di transito, se consideriamo la funzione alla quale avrebbe dovuto assolvere. Nei dieci mesi in cui rimase attivo

di versi laboratori del campo...Altri pri gionieri lavoravano all’estero, e que sti lavori venivano pagati ai tedeschi dalle diverse fabbriche nelle quali essi lavoravano, senza che mai i prigionie ri vedessero un solo centesimo di com penso per il lavoro svolto(3). Erano sempre accompagnati da guardie ar mate. Sì trattava di lavori pesanti, prin cipalmente consistenti nel trasporto o nella costruzione di materiali pesanti, come ad esempio cassette di munizio ni. Come mi é stato detto, é accaduto

soché completata un decreto della Re pubblica Sociale si incaricò di far con fiscare tutti i beni agli ebrei(2), ed un ordine emanato dal capo della polizia Tamburini portò allo scioglimento delle Comunità Israelitiche ed al sequestro delle loro proprietà, in quanto consi derate "associazioni pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica". Un successivo progetto di decreto legisla tivo propose la seguente definizione del cittadino di sangue italiano: "Sono di sangue italiano i cittadini

italiani i cui ascendenti, residenti in Italia almeno dal 1. gennaio 1800, siano di razza ariana e immuni da incroci con ebrei o con altre razze eterogenee; esso deter minò che l’avere figli nati da rapporti extraconiugali fra persone di sangue italiano e persone di sangue straniero costituiva "delitto contro la razza", ed introdusse (ad imitazione delf'Ahnen- paB" del regime nazista) la scheda ge nealogica, mediante la quale !’anagra fe comunale avrebbe dovuto compro vare l’appartenenza alle diverse

, vi transitarono 1 1.1 16 fra ebrei, avversari politici, zingari, partigiani, militari italiani, prigionieri, sbandati, disertori, ostaggi, indiziati di reati co muni 2. Fin dal marzo del 1943 il co mandante del Lager di Reichenau, Moti, aveva compiuto alcune ispezio ni per predisporre l’apertura, e la località era stata prescelta dal capo della Sicherheitspolizei e del Sicher- heitsdienst in Italia, Wilhelm Harster. Esso fu allestito in due capannoni del l’esercito abbandonati dopo l’8 settem bre; oltre

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Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 23 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
e Trento, mentre di fatto la vita si svol geva prevalentemente nel centro di Merano - era un tempo mollo fiorente, come testimoniano, oltre le istituzioni tipicamente religiose, le numerose fon dazioni benefiche e i’attrezzatissimo ospedale sanatorio Manzoni": così esordisce la relazione-denuncia, inti tolata "Appunti circa gli ebrei di Mer ano in relazione alla occupazione te desca", redatta dalla Comunità stessa ed inoltrata ai comandi del CNL e dei carabinieri nel 1947. E prosegue: "Contava, negli

nella loro dignità d’uomini, oppure anche intui rono subito in queste misure il presa gio per quanto di tragico sarebbe se guito, sa che preferirono lasciare su bito l’Italia. In non molti, che erano stati risparmiati dalle citate misure antisemite del 1938, comuni a tutto il Regno, furono a loro volta colpiti dalle speciali disposizioni emanate dalla provincia di Bolzano dopo il 1939 (anno degli accordi italo- tedeschi per le opzioni), le quali - die tro pressioni delle locali Commissioni naziste

, attraverso i Passi del Giovo e del Brennero. Furono rinchiusi nel campo di concentramento di Reichenau (inns- bmek), dove alcuni morirono. Si ha una relazione firmata da un ex gendarme di detto Lager, in cui sono descritte le terribili sofferenze e gli inu mani maltrattamenti, patiti dai disgra ziati a Reichenau: il quale, tuttavia era un campo provvisorio e certamente ancora migliore di quelli in cui suc cessivamente furono portali. Nella primavera del 1944 gli internati vengono trasferiti altrove

Federico Steinhaus Il 12 settembre del 1943, dopo soli quattro giorni dall’assunzione dei pie ni poteri da parte dei nazisti a seguito dell’armistizio firmato dall’Italia, il Brigadefùhrer delle SS Karl Brunner, inviato in Alto Adige da Himmler già nel 1939 quale massimo responsabile delle SS, per coordinare l’opera dei nazisti nel periodo delle opzioni, ordinò ai responsabili locali della Arbeits- gemeinschaft Deutscher Optanten, l’organizzazione che operava per in durre i sudtirolesi

ad optare per la Ger mania, di arrestare tutti gli ebrei. Con temporaneamente giunse a Merano Luis Schintlholzer, feroce comandan te di un gruppo selezionato che aveva già massacrato ebrei in vari stati del l’Europa occupata, per predisporre sotto il profilo operativo la deporta zione degli ebrei meranesi. Per descrivere questo crimine, lascia mo ora la parola a documenti e testi monianze: "La Comunità israelitica di Merano - di cui ufficialmente la circoscrizione comprendeva le province di Bolzano

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Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 12 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
cazione ideologica di tipo razzista e la pratica di conquista, di assoggettamento, che è arrivata fino ai ‘genocidio’. Per questo si è deciso di documen tare di seguito alcuni episodi del co lonialismo fascista che, per la loro particolare gravità, si sono iscritti in maniera indelebile nella doloro sa memoria storica delle popolazio ni sottomesse. In questi documenti le componenti razziste non sono presenti in forma ‘pura’, ma risultano combinate di volta in volta a esigenze di ordine pubblico

dellTtalia ‘li berale’ e dei primi anni de! fasci smo non era rimasto immune dalle pratiche razziste. Ma la codificazione del 1936-1941 rappresenta una svolta profonda nei confronti del precedente periodo, un salto di qualità attraverso cui il razzismo implicito nella pratica di ogni colonialismo diviene legge dello stato e cardine per la costru zione di una ‘nuova, società colo niale’, fondata programmatica mente sul discrimine di razza. Sulla scorta della esigua, biblio grafia esistente e in seguito

a. talune verifiche d’archivio, si è scelto di suddividere la sezione in tre parti, ben sintetizzate dalle tre copertine tratte da La Difesa del la Razza. La prima mostra l’offensiva del. re gime contro le ‘unioni miste’ (così venivano definite le unioni tra ita liani e africani) e contro i ‘metic ci’ nati da tali unioni (quello che allora fu definito “Il problema del meticciato”). Il meticcio divenne simbolo nega tivo della promiscuità tra bianchi e neri e come tale osteggiato e nsospinto nella società

indigena. La seconda parte illustra 1’“apar theid italiano”, la progressiva or ganizzazione dei più svariati aspet ti della vita sociale nelle colonie attorno al nuovo principio delia segregazione tra italiani-bianchi e africani-neri. La terza parte infine mostra le ri cadute del nuovo corso razzista 'sugli africani presenti in quegli anni in Italia: dal censimento dei sudditi coloniali presenti nella pe nisola (estate 1938), ai provvedi menti di rimpatrio o di persecu zione giuridica adottati nei loro

, di sfruttamento economi co, di dominio, delia sua giustifica zione ideologica. Al visitatore il compito di in dividuare tali c o m p o n e n t i senza tradire la c o ni p 1 e s s i t à degli avveni menti. La deportazio ne di 100.000 persone dal Gebcl libico e la loro reclu sione in 15 mi cidiali campi di eoncentramen- to; l’uso anni chimiche (proibite dalla convenzione di Ginevra) per a li in e nla re capacità, ster minatrice del l’esercito ita liano durante la guerra di ag gressione a l’Etiopia, ma anche

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Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
Nazionale di Cultura Fascista), den Studien zentren für die Judenfrage (Centri per lo studio del problema ebrai co), die seit 1941 m vielen italieni schen Städten gegründet wurden, den Schulbüchern und den Zeitschriften der GUF (Gruppi Uni versitari Fascisti). Der dritte Teil zeigt schließlich, wie die rassistische Ideologie in die Tat umgesetzt wurde und jede Art von Diskriminierung, Verfolgung und Gewalt rechtfertigte. Ausgestellt werden die wichtigsten rassisti schen Dokumente des Regimes

3/4 1995; Alto Adige 25.4.1995; PERCHE',, pubblicazione dell’AN PI di Bolzano, 1946; La Meritoria e la storia, pubblicazione dell’ANPT di Bolzano, 1991; Sotto gli occhi della Morte, di Aldo Pantozzi, 1946. L’ASUS-SH ringrazia per la preziosa collaborazione la Comunità Ebraica di Merano, l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, la Sovrintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia Romagna. In particolare si ringraziano per la pazienza e la disponibilità: Andrea e Nella Mascagni

/ registrato presso il tribunale di boriano: r.st.i/56, erlaß vom, in data 18/06/1956. und Verfolgung sind untrennbar \ u, so «w.&zu tw miteinander verbunden und Aus-

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Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
nelle città, nelle valla te, nelle montagna. Era un campo di transito (Durchgangslager) , tappa intermedia per un succes sivo avvio ai campi di sterminio di oltralpe. Ma molti degli internati di Bolzano e di Trento furo no tenuti a lungo nel cam po con il proposito di estorcere loro notizie sull’organizzazione clan destina locale. Una volta usciti sono rimasti spes so in silenzio. Ragione di fondo di questa ecces siva riservatezza dei su perstiti ex internati va individuata nella consa pevolezza

Solo due parole Come redattori di questo numero di skolast abbiamo volutamente evitato di scrivere qualsiasi editoriale o presentazione. Due cose però vogliamo dirle a questo punto del giornale. L'ultima parte di Skolast è lasciata interamente ad alcune testimonianze di sopravvissuti al lager di Bolzano e vogliamo spiegare perchè. Più di 11.000 persone sono transitate dai campo di con centramento di via Resia. Erano ebrei, antifascisti, soldati italiani allo sbando: gente comune di ogni

hanno fatto conoscere le loro drammatiche esperienze in un campo di concentramen to nazista. Il campo di concenti’amento di via Re sia fu aperto nel lu glio 1944, dopo la chiu- Ee Ila lasca sura del campo di Bossoli, nel modenese. Furono uti lizzati capannoni del ge nio militare italiano, ab bandonati dopo 1 ’ 8 set tembre e trasformati in “blocchi” - grandi cameroni con file di gia cigli a castello - in cui via via venivano stipati a centinaia, nel susse guirsi di spedizioni nei campi d ’ oltralpe

temente sottoposti agli indescrivibili interroga tori nel palazzo del Cor po d’Armata , adibito a sede della G-estapo, e alle torture dei sotterranei. Anch’io non voglio dire le torture che furono pra ticate - tra i compagni di prigionia che più ri cordo - a Rinaldo Del Fab bro , a Ferdinando Visco Gilardi, dirigenti della resistenza a Bolzano, a tanti altri. Io non sono stata torturata : mi hanno solo rotto un timpano nel corso di un a semplice ba stonatura . Mi si consenta di dedicare un semplice

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Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
campionatura è stata sud divisa in tre sottosezioni. Nella pri ma, Insulti al nemico, si può notare la. presenza di sentimenti razzisti in aggiunta al consueto scherno del nemico in tempo di guerra, che si realizzano per mezzo di una paro dia grossolana del trattamento che i fascisti imponevano ai loro oppo sitori politici e attraverso crudi ri ferimenti ai supposti legami tra gli africani e il mondo animale. Il tema della “missione civilizzatrice”, ostentato motivo per giustificare l’invasione

dell’Etiopia, è già com parso sia nella Satira Razzista che nei Fumetti. Qui incontriamo due approcci di versi: uno melenso e paternalistico, dove la violenza è minimizzata at traverso l’uso di ‘simpatiche’ figu re di bambini che interpretano de gli. idilli pastorali ; e un altro aper tamente e gratuitamente aggressi vo nel quale, per motivi di ‘igiene’ un etiope è deterso con l’uso di brui sca e striglia come se fosse un ca vallo recalcitrante. Nonostante la progressiva disap provazione del regime nei

LA SATIRA RAZZISTA Gennaio' 1937; i direttori dei sei giornali umoristici più importanti sono convocati al Ministero per la Stampa e la Propaganda per riceve re una serie di istruzioni, tra le qua li: “La stampa umoristica può e deve combattere l’ibridismo di. razza fa cendo apparire come inferiori fisi camente e moralmente le razze di colore (per esempio mettendo in. ri lievo la bruttezza delle negre, la di stanza che separa in fatto di civiltà i bianchi dai neri, etc.)”. Agli occhi del regime

d’avventura c’è spazio sia per il ne gativo che per il positivo; mentre in quello comico il negativo può es sere la. figura centrale caricata di ri dicolo. CARTOLINE COLONIALI Le cartoline coloniali costituisco no un interessante specchio degli at teggiamenti dell’Italia fascista nei confronti degli etiopi, in quanto propongono un modello costante dell’inferiorità degli africani rispetto agli italiani, mettendo al servizio dell’espansione coloniale ì pregiu dizi più diffusi nella società. La nostra

razione in chiave antiebraica del ro manzo omonimo di Lìon Feucht- wanger, che nel 1925 aveva riscritto il racconto antisemita di Wilhelm Hauff, del 1827, eliminando gli stereotipi negativi attribuiti alla fi gura storica, di Süss Oppenheimer, contribuì anche in Italia alla propa ganda antisemita. Girato in Germa nia nel 1940 con la. regia, di Veit Harlan, fu presentato in prima, mon diale, con successo, alla Biennale di Venezia del. 1940. Poi uscì a Ber lino, a. fianco di altri due film antisemiti

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¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
zione del campo, fino al nostro arrivo avvenuto nel dicembre del 1944. Coloro che non furono assegnati alle celle furono avviati alla volta della Germania ove sopravvissero nella .ridotta misura del 10 per cento. Possiamo però ben dire ad alta voce quello che abbiamo visto, udito, sofferto, noi sopravvis suti che avemmo la sorte di essere liberati dopo cinque mesi di cella iso lata, possiamo ben dire ad alta voce l’orrore di quei 14 assassinii com piuti nelle celle nel modo più infame e di cui fummo

sioni non sarò stato piò di quaranta chili, J osto. Questo nome non lo dimen ticherò mai più. nella mia vita . All’appello tardò a presentarsi, Quanto? Una frazione di secondo. Fu sufficiente perche lo pre levassero a 11, tutti pre sento noi, lo finirono a calci. Una visione che , dovessi scampare cent’an ni, non dimenticherò più. Lo portarono al forno crematorio. Le scene di cannibalismo erano fre quenti; abbruttite, se è possibile abbruttire certe scene dagli episodi di soppressioni violente

i cui strumenti dovevamo essere proprio noi. Eoi ad uccidere noi stessi, a soffocare con la faccia immersa in un secchio d’acqua il fratello, il compagno. E tutti i giorni dai for ni crematori si levavano spirali di fumo? erano i nostri compagn8i decedu ti sotto le frustate, de ceduti di sfinimento, mor ti ai piedi della scala della morte. Questa scala. Si doveva con un pesante masso sulle spalle salie re, cinque , dieci volte, finché non cadevamo esau sti. Ed era la morte, al lora. Scavata nella

roc cia conserverà ancora oggi, forse , il colore del sangue, del nostro san gue . In questo ambiente di bel ve , un uomo trova. Ecco 1 episodio. Un giorno scelsero alcuni di noi per andare a lavo rare in cucina. Il nostro cuore si apri alla spe ranza. Forse trovammo la forza di sorridere. llon ricordo. Ci incamminammo. Quando fui per varcare la sogli mi avvicinò una SS. “Tu non andare . llon vero. Camera gas”. Ecco perché posso raccontare. La mac china fantasma, la chia mavano così perché veniva

usciti di cella per appropriarsi di qualche cosa da mangiare. Questi due poveri ragazzi vennero tormentati per delle settimane finché uno venne finito sotto le tor ture . Eravamo già in marzo, alla vigilia del crollo, e ci auguravamo di vedere ri sparmiato l’altro già mo rente pei - la fame e le torture ( c ’ eravamo privati in quello che potevamo per fargli avere qualche cosa di soppiatto attraverso il finestrino della porta), ebbene , li giorno di Pa squa entrarono da lui i due macellai specializza

9
Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 29 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
ed in completa balia del le due belve. Ecco il triste privilegio di un tavolaccio intero a propria disposizione . per mesi e mesi vivemmo con l’esterno solo per mezzo li delle e elle , l’ i — jjjjl schiandò a n c he ..L 3 vita. A 1 1 ’ in i’ e r m e r i a e r a he era an- una nobile gara, idra i me — gosciosamente atteso per ore e ore nella più spa ventata allucinazione cau sata dalla fame e che con duce ai limiti della ra gione . E chi può narrare di quel terribile inverno 1944-45? Le pareti della cella era

rubrica destinazione degli assassinati Otto scrisse semplicemente: “Zum Teui'el”. I 14 che erano stati as sassinati avevano avuto quella definizione : zum Teufe1 Giorni di digiuno Questo era il blocco del le celle« Lo comandava durante la nostra permanenza, un tale Cotogna rinnegato atesino di origine italiana, ubriacone e venale. Senza essere particolarmente bestiale si distinse mal trattato e bastonato pa recchi internati. Era nor male per lui sbattere in faccia il finestrino, ove qualche

infelice reduce delle camere di tortura del Corpo d ’ Armata, di giuno da giorni, chie deva implorando un po’ d’acqua per spegnere la sete terribile che se guiva i cosiddetti in terrogatori. I due compari, gli SS Mann Otto Seit e Mischia Seilart, ucraini, ba stardi di origine tede sca, come indica chia ramente il loro nome, erano stati fin dal di cembre del ’44 detenuti nelle celle ove doveva no scontare una condan na di quattro anni in flitta loro dal tribu nale per ubriachezza, violenza e stupro

. Questo era il loro passa to e costituiva il miglior titolo di merito per il nuovo incarico che furono chiamati ad assolvere, naturalmente godevano del l’alta stima del coman dante del campo Hager e di quella ben più autore vole del padrone, il bie co maggiore Schiller. Soprusi 9 infamie I due ucraini erano riu sciti a passare dal ruolo di detenuti a quello di guardiani, ruolo che eser citarono talmente bene che in ultimo essi avevano potere di vita e di morte nel blocco celle. 1.1 titolare Cologna

si trattava di noti zie politiche alle quali era in un certo s e .ri s o 1 e g a t a a 11 a n o -- stra sorte , ma anche bella pagò il fio del la sua audacia « fu mandato a Mauthausen da dove non fece piu ritorno. E come non ricordare . . .. té x coraggiosi scopi“ ni” che facevano la spola ira 1’interno e l’est e imo de 1 blocc o celle? Tutto il campo era mobilitato p e r soccorrere i iratel- no ammassati patrioti, partigiani , magnifiche figure della lotta clan destina , gettati in cella in lurida

10
Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 10 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
to suddivisi fra vari ministeri (del- l’inierno, della cultura popolare) sotto il controllo di un ’autorità politica; 3) 1 ’insegnamento delle dottrine razziste nella università; 4) leggi più severe e criteri più ri gorosi nei confronti degli ebrei, ’meticci’, ‘sanguemisti ’. La rivista che si faceva portavoce di questi punti programmatici era la Vita Italiana, da sempre impegna ta in una feroce lotta antiebraica. Fra le pubblicazioni editoriali pro mosse da questa corrente, si segna lano le diverse

tesi di dottrina della razza, uscita all’inizio del 1941, 111 letta nell’ago sto successivo da Mussolini, il qua le, colpito dalle idee espresse in quel testo, sembrò destinare ad esso un ruolo guida, un nuovo punto di ri ferimento per il razzismo italiano. Fra gli obiettivi politici che il grup po di Evola e di Preziosi si propo nevano i più importanti riguarda vano: 1 )una revisione del manifesto del la razza del 1938; 2) un unico ufficio razza che unifi casse tutti gli organismi al momen

edizioni dei Proto colli dei Savi Anziani di Sion, il celebre falso che tratta del “mito della cospirazione mondiale ebrai ca”. In questo periodo diversi organismi sembrano contribuire alle iniziati ve di questo gruppo come la Scuo la di Mistica Fascista di Milano, sorta nel 1930 ecfora legata ad Evola e come i Centri per lo Stu dio de! Problema Ebraico nati fra il 1941 e il 1943 strettamente connes si con Luchini e Preziosi. Un parziale compimento di alcuni punti de! programma polìtico della corrente

esoterico-tradizionalista sembra verificarsi nella Repubblica Sociale, quando Preziosi unificò i due uffici dedicati alla razza in un unico ‘Ispettorato’, ma le vicende belliche impedirono fortunatamen te, la piena realizzazione delie ini ziative concrete. SCUOLA M MISTICA FASCI STA Fondata a Milano nel 1930, la Scuola di Mistica Fascista si distin se per la sua posizione antigentilia- na. Alla fine degli anni Trenta diventò uno degli attori di quella organizza zione totalitaria della vita sociale a cui

puntò il Regime per garantirsi il consenso. La politica razzista trovò i compo nenti della Scuola pronti a farsi pro motori di numerose iniziative sui temi della razza: corsi per insegnan ti, convegni sui problemi razziali dell’Impero, concorsi per una mo nografia sul tema “la mistica del razzismo fascista”. Oltre a numerose pubblicazioni, la Scuola diffondeva un periodico dai titolo Dottrina fascista fra i cui re dattori in materia di ‘razzismo fa scista’ si distinse Julius Evola, la cui influenza

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Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 6 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
se culturali del fascismo, di far emergere pulsioni "ancestrali’ da in canalare nella divistica’ del regime. In quesf'ainbito sotto la R.S.I. cam biarono alcuni dirigenti ma non gli autori, ad esempio restò attivo Gino B o c c a s ile, p r ilici p a le illustratore propagandistico, e con lui .molti al tri addetti ai lavori, come prima ca ratterizzati da un segno di gusto ’popolare’. 1! MinCulPop, guidato ora da Ivlezzasorna, gestiva produ zione ed ideazione mediante il Nu cleo di Propaganda diretto da Gior

trovavano alcun contraddittorio: c’era solo pubblicità di fianco ai manifesti ufficiali. Con questi il re gime raggiungeva i cittadini con slogan e ordinanze, intrecciando spesso manipolazione propa gandistica e comunicazioni ammini strative nella medesima strategia a uto ra p preseli la t i va. C o rgan i zz- azione dipendeva principalmente dal MinCulPop, diretto da Pavolini dal 1940, quando comparvero i pri mi manifesti razzisti. ! soggetti raz zisti o antisemiti facevano organi camente parte

della sua strategia propagandistica: la creazione di s t e re o t i p i i co nogra fi c i so c i a 1 men te riconosciuti doveva far associare in modo initiesso pregiudizi c reazioni di paura e ripulsa alla sola vista dei ‘non-ariani’. Scelte che si inserì va no non solo ne!l’ideologia razzista ufficializzata ne! 1938, ma anche nelle linee-guida d’ima tecnica manipolatoria che coll’avanzare del conflitto puntava sempre più sulla presa emotiva, irrazionale, nel ten tativo, coerente con certe premes

smo e l’Anticristo. Non manca il tradizionale tema dei deicidio: mol te di queste opere risentono del l’ideologia cattolico-reazionaria se condo la quale gli ebrei, agenti del la modernità, corrompono una si tuazione ideale che somiglia più ad una teocrazia cattolica che al pur celebrato fascismo. Insieme ai prodotti della letterami ra popolare italiana ed alle tradu zioni, troviamo opere che danno conto delia ’evoluzione’ antisemita e razzista di Giovanni Papini, allo ra autore di successo

, soprattutto come punto di riferimento etico ed intellettuale per una parte consi stente del mondo cattolico. Nelle sue opere le rappresentazioni raz ziste di neri ed ebrei, incarnano ri spettivamente barbarie e corruzio ne in una concezione reazionaria del inondo moderno. Tutti i personaggi, di questi roman zi rientrano in una ripartizione ge rarchica che distribuisce differenti ruoli, descrizioni e psicologie a se conda della ‘razza’ d’origine. In questa scala gli italiani sovrastano tutte le ‘razze’ non

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Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 27 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
Egidio Meneghetti Quel giorno che 1 ’ entrada nela cela l’era morbida» bela.» e par 1 ’ amor inaura » ma nela dacia» piena de paura» sbate du oci carghi de.’n dolor che ’1 se sprofonda in sècoli de pena. I 1’à butada sora ’1 tavolasse» i l’à lassala sola» qualche giorno fin tanto che na sera Missa e Oto i s’à inciavado nella cela nera e i gh’è resta par una note intiera. E dala cela vien par ore e ore Eiaco un lamento de butin che more. Te si scapa nel mondo dei to sogni: la fame ghe volea

il boccone alle labbra, mi senti spinto a saltargli addosso» a rovesciargli la testa con un pugno, a im possessarmi del contenu to del suo piatto e divo- j rarlo. Mi guardo intorno e sor rido. Cerco con gli occhi il carne rifere, un altro clienti, un altro qualsi asi. Mi convincono che non pensano quel che penso io. Mi guardo intorno e sor rido. nessuno si accorge di nulla. - Ciao Cervo! I - Ciao franco! - rispon do. nessuno sa nulla» nes suno si accorge di nulla. Ma qualche volta vogliono ohe racconti

» E rivedo quel giorno del novembre del ’44.Mi tro vai circondato da una fol la di uomini armati, che riconobbi per tedeschi e italiani » repubblichini » che mi condussero a Mez~ j z olombardo » a Bolzano» a Mauthausen» e sempre in terrogatori a tutti che vogliono sapere dei com pagni» di franco, di Cor si. Mori vogliono credere che io non sono al cor- r e n t e di niente. Se c o n d o loro .mentisco. E per far mi parlare mi tolgono il fiato con una cintura chiodata e mi stupidiscono con carieh e e1e

13
Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 14 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
valutare in quale misura, tali incidenti siano il prodotto di un reale antisemitismo diffuso tra la popolazione o se deb bano attribuirsi essenzialmente ad azioni di fanatici 'fascisti.. Certo è il carattere capii lare assunto dalla di scriminazione antiebraica., che ar rivò a coinvolgere ampi settori delia società civile predisponendo la po polazione all’accettazione della persecuzione, se non addirittura ai consenso e alia partecipazione at tiva. Da numerose testimonianze dell’epoca è possibile

antisemita per petrate ne! periodo 1938-1943, poi ché molto più complesso sarebbe stato fornire testimonianze materiali delle razzie e degli eccidi compiuti, durante il governo della. RSI e l’oc cupazione tedesca. Centinaia sono infatti gli ebrei che trovarono la morte in circostanze diverse dalla deportazione in Italia a causa della oppressione antisemita, uccisi da fa scisti o tedeschi; ci riferiamo ai ca duti nelle stragi di Ferrara, del Lago Maggiore, delle Fosse Ardeatine, di Forlì, di Cuneo - per

nemiche residen ti nel suo territorio; è regolato da leggi internazionali e prevede [’al lontanamento degli individui ritenu ti “pericolosi nelle contingenze belliche”, da zone del paese militar mente importanti, e il conseguente invio in località dove sìa facile eser citarne la sorveglianza. L’interna mento, ritenuto quindi una logica conseguenza delle misure legislati ve prese da uno Stato in caso di conflitto, venne tuttavia alterato nelle sue concezioni e finalità dal regime fascista, in quanto

dell’ art. 181 del Testo Unico Legge di Pubblica Si curezza n. 773 del 1931 ; vale a dire gli oziosi, ì vagabondi, i borsaneri sti, ma soprattutto gli antifascisti e tra questi anche gii ebrei. In base a queste disposizioni, dunque, ven nero reclusi in campi di inter namento o deportati in località di confino, lontane dalle residenze abi tuali, oltre 20.000 persone. Le lo calità preposte all’internamento fu rono all’incirca 400 e una cinquan tina i campi veri e propri; si trova vano per Io più

, vennero attivati, in attesa dell’alle stimento di un campo di raccolta nazionale, numerosi centri di con- centramcnto provinciali, st.ru.tl.ure provvisorie atte ad "ospitare" tem poraneamente gli ebrei arrestati in zona; la gestione di questi centri spettava, alle Prefetture su delega del Ministero del E Interno, ed era no i Prefetti a scegliere i funzionari di P.S. preposti alla direzione dei campi. Successivamente, per supe rare questa fase transitoria, il Mi nistero dispose E approntamento

14
Books
Category:
Law, Politics , Religion, Theology
Year:
1997
¬La¬ menzogna della razza : documenti e immagini del razzismo e dell'antisemitismo italiano.- (¬Der¬ fahrende Skolast ; 1997, Sondernummer)
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Page 30 of 32
Author: Benvenuti, Giuliana ; Südtiroler Hochschülerschaft / organizzata da SH-ASUS Region/e Emilia-Romagna Centro Furio Jesi. [Comitato Scientifico: Giuliana Benvenuti ...]
Place: Bozen
Publisher: Südtiroler Hochschüler/innen/schaft
Physical description: 32 S. : Ill.
Language: Deutsch; Italienisch
Notations: Text dt. und ital.
Subject heading: g.Italien ; s.Faschismus ; s.Rassismus ; f.Aufsatzsammlung<br />g.Italien ; s.Faschismus ; s.Antisemitismus ; f.Aufsatzsammlung
Location mark: III Z 342/41(1997), Sondernr.
Intern ID: 331945
migliore ; al l’ultima partenza esse furono gettate senza al cuna difesa, nel vagone dei pazzi furiosi» Eppure più doloroso ancora del viaggio è il momento del l’addio» Allora si vedono padri, madri, sorelle, spose, far miracoli d’astuzia sfidando la fru sta e la cella di segre gazione per far giungere al caro partente l’ultimo pezzo di pane, la scatoletta di carne com prata in campo a prezzi fantastici, la fettina di marmellata che i tedeschi hanno disdegnato rubare nel pacco de 1 detenuto. Frattanto

i partenti nel cortile antistante ai blocchi vengono perquisiti fra calci e ceffoni. An che nei mesi più freddi alcuni sono in mutande, scalzi fra ,la neve perché la divisa del campo deve essere in ogni modo re stituita . Finalmente partono; quando le file interminabili co minciano a muoversi si vedono madri disperate lanciarsi contro le in ferriate delle finestre, percuotere le porte sbar rate per vedere ancora il figlio che parte verso la morte e che non hanno po tuto per l’ultima volta baciare. uopo

e una misera pa gnotta al giorno » Ilei po chi minuti di libertà nel cortile essi si slanciano contro i reticolati senza curarsi della frusta del sorvegliante, per avere dai più fortunati qualche boccone di pane avanzato ai tedeschi o qualche pa nino regalato da un auda ce passante» E veramente audaci sono alcuni ita liani di Bolzano prima fra tutti una donna che, per corsa e buttata a terra da un soldato, sebbene incinta, per aver dato del pane ai detenuti, riuscì a strappargli la frusta

e a colpirlo a sua volta» Stanchi di tale vita i. prigionieri di un blocco scavarono una galleria che portava all’esterno del campo. Una spia riferì ogni cosa al comando e il castigo venne tremendo. Otto uomini si presenta rono spontaneamente come responsabili per evitare i 1 castigo collettivo. Essi furono bastonati e frustrati a sangue dal maresciallo tedesco che non pago di ciò rovesciò a terra con un calcio le barelle con cui i feriti venivano portati all’in fermeria . Ma le loro sofferenze era

. Poi aneli 'essa ìu lasciata morire di fame. Scene dì tal genere devo no accadere di frequente nelle celle dove uomini e donne sono lasciate in balìa di due ucraini ar restati per aver violato e seviziato una donna, in una notte di ubriachezza. Ma tutta la verità non si sa e forse non si saprà mai perché i pochi che riescono a uscire da quel le tombe non possono rac contare che di urli e di rantoli uditi nella oscu rità della notte. Compagni, pensate a que ste agonie che durano set timane e mesi

15
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Page 197 of 750
Author: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Place: Egna
Publisher: Verein für die Ortspflege
Physical description: 740 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 153.498
Intern ID: 135678
- dimenti, le giurisdizioni ecc. al conte Mainardo II di Tirolo ed ai suoi figli. 6 In tal modo il distretto di Egna fu sottratto al principato di Trento ed inserito nella nuova contea del Tirolo, nella quäle rimase definitivamente. Invece ecclesiasticamente Egna restö sotto- posta alla diocesi di Trento fino al 1964. La pieve di Egna Sulla cristianizzazione della Bassa Atesina si sa ben poco. Le fonti narrano che verso il 400 il vescovo di Trento mandö missionari in Val di Non; probabilmente in quella

occasione essi predicarono la religione cristiana anche nella zona di Termeno- Caldaro-Appiano. Sulla riva sinistra delEAdige il paganesimo rimase forse piü a lungo; ma il cristianesimo si propagö ovviamente presto anche da Trento verso nord nella no- stra zona. 7 Nel V e VI secolo le stazioni dei missionari si trasformarono in centri religiosi a cui affluiva dai dintorni tutta la plebe (plebs) e che assunsero perciö il nome di pieve. La se- de corrispondeva per lo piü ad una «curtis» del regno

Elisabeth von Lutterotti-Welser Storia ecclesiastica di Egna Dalla chiesa madre al decanato Dopo la caduta dell’impero romano ed il periodo movimentato delle invasioni barba- riche, nel 568 scesero in Italia i longobardi che poco dopo istituirono a Trento un loro ducato, minacciato da varie incursioni di baiuvari e franchi. In seguito il confine nord del ducato si stabilizzö sul versante sinistro (est) del fiume a sud di Bolzano e sul ver- sante destro (ovest) a Toll sopra Merano

. Ecclesiasticamente la regione faceva parte giä prima della diocesi di Trento, subordinata al patriarcato di Aquileia. 1 confini non cam- biarono ne con l’inglobamento dei longobardi nel grande impero dei franchi nel 774, ne con l’assegnazione della contea di Trento al regno germanico voluta da Ottone I nel 952, ne con l’aggregazione del territorio alla marca della Carinzia nel 976.' Nel 1004 l’imperatore Enrico II (1002-1024) conferi la contea di Trento alla Chiesa della cittä stessa. 2 Nel 1027 Timperatore

Corrado II confermö al vescovo Udalrico II il possesso della contea di Trento con tutte le spettanze ed i proventi, assegnandogli inoltre le contee di Bolzano e della Venosta e le foreste sul Ritten/Renon. 4 La contea di Bolzano comprendeva a sud Laives/Leifers, mentre la contea di Trento giungeva a nord fino a Bronzolo/Branzoll, includendo quindi anche Egna. A Trento sorse cosi un principato ecclesiastico; in forza del potere temporale i vesco- vi avevano fra l’altro il diritto di fondare

16
Books
Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Page 145 of 750
Author: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Place: Egna
Publisher: Verein für die Ortspflege
Physical description: 740 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 153.498
Intern ID: 135678
incorporata la parrocchia di Egna, conferi al pievano Federico la giurisdizione per questioni matrimoniali (AT 2, n. 452). I distretti che avevano solo la bassa giurisdizione e quindi dovevano estradare i rei di delitti maggiori consegnandoli al tribunale preposto, si chiamavano «Schubgerichte» (di rinvio). Egna aveva anche l’alta giurisdizione; lo si rileva da un documento del 1347 col quäle Pimperatore Carlo IV comandava di restituire al vescovo di Trento «iurisdictio ci vilis et criminalis burgi Enne

fu con- ferito dal vescovo di Trento Corrado ai signori di Enn 10 , fin allora il giudice era un fun- zionario vescovile. Castell’Enn a Castelfeder ed il nuovo castello eretto in base al privi- legio del 1172 (Kaldiff secondo Bitschnau, come giä visto) essendo ambedue fuori mano vanno esclusi come sede del gastaldo precedentemente al 1203; con tutta probabilitä egli risiedeva nel nuovo borgo. Del resto ciö risulta implicitamente dal documento del 1189; per ottenere giustizia i cittadini devono

nuovo borgo, come si dice p. es. nel 1255: «Conradus de Montagna gastaldio domini de Egna.» 13 Il giudice di Egna aveva non solo la «bassa» giurisdizione per reati minori, ma pure la «alta» giuri sdizione necessaria allora per crimini da punire «alla mano ed al collo» cioe con mutila- zioni o esecuzione capitale, detta perciö anche giurisdizione del sangue. Per questioni di diritto canonico la competenza restava alla Chiesa; nel 1236 Clericus abate di San Lo- renzo a Trento, al cui convento era

nel 1337 un certo «Ancyus detto ubriacone voleva vivere secondo la legge romana» sembra rilevare un’eccezione e fa supporre che in generale si giudicasse secondo il dirit to comune germanico. 17 In una lite del 1497 il giudice Alexander Gruber sentenzio «se condo il diritto del tribunale regionale». 18 Il tribunale era unico per tutto il distretto, sen- za nessun organo giudiziario subordinato; anche a tal riguardo il borgo si differenziava dalla cittä, perche le cittä tirolesi avevano giudici

fiat.» Secondo Kink (p. 12) il gastaldo vescovile «normalmente non solo riscuoteva le entrate, ma si occupava pure di affari senz’altro politici e di incombenze militari; funge- va da giudice ed era il magistrato per eccellenza, il rappresentante del vescovo per tutti e per ciascuno; oltre a lui non occorrevano altri funzionari». Il giudice vescovile risiedeva ad Egna, poiche giä nel 1196 c’era la «domus gastal- dionis de Enn». 9 Dove si trovava la casa del giudice? Poiche nel 1203 l’incarico

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Page 144 of 750
Author: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Place: Egna
Publisher: Verein für die Ortspflege
Physical description: 740 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 153.498
Intern ID: 135678
. Sotto la sovranitä dei vescovi di Trento la gastaldia era il centro di una grossa fattoria o di vaste proprietä terriere della Chiesa. In Val d’Adige p. es. c’erano gastaldie a Salorno, Magre, Termeno, Egna; qui appare per la prima volta su un documento del 1242 5 ; nel XIV secolo i giudici di Egna venivano ancora designati spesso col nome di gastaldi. Nella donazione imperiale del 1027 al vescovo, la contea di Trento risulta giä suddi- visa in «placita et districtus», cioe in distretti la cui

2 ; inoltre appartenevano allora al distretto di Egna pure Anterivo e Söll (presso Termeno) a causa dei locali possedimenti fondiari dei signori di Enn, secon- do Stolz. 3 Prescindendo dai territori aggiunti citati, i confini corrispondevano a quelli del Comune attuale; forse c’erano leggiere differenze nella zona delle paludi di Termeno e verso Fiemme, come visto nel capitolo precedente. Hüter suppone un’estensione mag- giore della comunitä originaria, corrispondente poi a quella della rispettiva

si ergeva il patibolo al confine. Non possiamo riferire nulla di sicuro sulPamministrazione per il periodo longobardo e bavarese e prima che il distretto fosse assegnato al principato ecclesiastico di Trento. Significativo e il fatto che si sia conservato il nome «gastaldo», caratteristico dei longo- bardi. In origine il gastaldo era 1’amministratore dei beni fondiari del re e del duca, un funzionario dell’economia, a cui perö col tempo furono delegate funzioni giudiziarie per la zona di sua competenza

(Landgerichte) con territorio corrispondente. 7 Non a caso proprio nel la nostra zona la parola «pieve» viene usata frequentemente per indicare l’estensione ter ritoriale del distretto. Delinea piü specificatamente i compiti del gastaldo vescovile di Egna il documento del 13 ottobre 1189 con cui il vescovo di Trento Corrado istitui il borgo. Secondo VoltelinE il gastaldo di Egna fungeva anche da giudice del nuovo centro commerciale. Egli risulta competente non solo per dirimere le controversie che sorgeva

- no spesso fra i negozianti nelle contrattazioni cioe nel campo del diritto processuale civi- le, ma pure per sentenziare in cause di diritto processuale penale in casi di reati gravi, p. es. di omicidio. «Si autem aliquis infra suprascriptum subburgium aut exterius ibi vita in offensam aliquam inciderit, ante dominum episcopum vel eius gastaldionem similiter

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Page 244 of 750
Author: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Place: Egna
Publisher: Verein für die Ortspflege
Physical description: 740 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 153.498
Intern ID: 135678
di testi medievali locali rimasti anche a Trento, quest’ultimo appartenuto, come risulta da una glossa della copia di Trento, al duca Alberto d’Austria 68 e quello usato da Bernardo Cle- sio studente 69 , conservati entrambi nella Biblioteca comunale di Trento e dei quali ora, grazie alla de Finis 70 , conosciamo etä, attribuzione e committenza. E difficile anche pensare che la produzione locale di testi sia andata al di lä della co- piatura degli autori nominati. Alla fine del Quattrocento, tuttavia

Come a Trento, anche a Egna hanno operato pure maestri d’abaco, qui di Iingua tede- sca come vedremo, che ora chiameremmo elementari; questi, perö, potevano insegnare soltanto «usque ad tabulam et Psalterium inclusive, et non ultra». 64 Nella prima latina subentravano i ripetitori, mentre il maestro di grammatica cominciava con gli autori. In questo sistema scolastico, ogni maestro si e certamente giovato della lunga teoria di autori di grammatiche, alcuni dei quali affacciatisi in qualche

momento anche nella nostra regione, anzi addirittura nella Bassa Atesina come, per esempio, il magister Bon giovanni di Bonandrea da Bologna 65 che, dal 1310 al 14 marzo 1316 in pacifico possesso e poi fino al 9 marzo 1318 in contesa con il monastero di S. Michele, e stato anche inve- stito come beneficiato della piccola comunitä di San Floriano fra Egna e Salorno e che ha lasciato un 1 ibretto Del dettare in latino e in volgare oppure come Guarino Guarini da Verona con le «Regulae» da lui compilate

, Konrad Wenger Scolastico del Duomo di Bres- sanone, senti la necessitä di rivedere il testo in uso dal XII secolo nella scuola del Duo- mo e produsse e fece stampare un nuovo testo adeguato ai principii delPUmanesimo, che e ritenuto «forse il nostro piü antico testo stampato di scuola» 71 ma che non e soprav- vissuto agli anni 1770. 72 L’esistenza a Egna di questo ordine di scuola che puö essere considerato Panteceden- te remoto dei nostri ginnasi, costituisce, ad ogni modo, una ulteriore prova

attorno al 520. Piü tardi, certamente sono stati usati nelle nostre scuole il Dottrinale puerorum, poema in esametri di dodici capitoli del francescano duecentesco Alessandro di Villedieu e il cosiddetto Grecismo (o De figuris et octo partibus orationis ) del coevo Eberardo de Bethune che, in tutta Europa, hanno avuto numerosissime edizioni dal XIII fino a tutto il secolo XVI. Anche lo statuto scolastico di Bolzano dell’anno 1424 impone in maniera tassativa (come abbiamo visto) l’uso del Donato nel

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Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Page 125 of 750
Author: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Place: Egna
Publisher: Verein für die Ortspflege
Physical description: 740 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 153.498
Intern ID: 135678
co 11 dono nel 1004 al vescovo di Trento la contea omonima in cui rientrava pure Egna con la Bassa Atesina. Enrico prosegui la tradizione degli Ottoni, affidando sistematica- mente a dignitari ecclesiastici funzioni pubbliche e poteri civili, p. es. i diritti comitali. Giä prima del conferiinento della contea i vescovi di Trento, grazie alla loro dignitä ecclesiastica, appartenevano al ceto dei principi ed esercitavano poteri comitali godendo delPimmunitä dal potere civile nell’ambito dei possedimenti

fondiarie nella zona. Durante il regno di Federico Barbarossa (1156-1172) era principe vescovo di Trento Adelpreto (1156-1172) al quäle il celebre imperatore confermö il possesso della contea di Trento nel 1161. Adelpreto anticipö la susseguente lotta con la nobiltä locale; il con- flitto con i conti d’Appiano ebbe per teatro a periodi la Val d’Adige. All’inizio del suo pontificato «i conti Federico ed Enrico d’Appiano assalirono una delegazione papale formata da due cardinali, derubandoli e tenendoli

della Chiesa; perciö riguar- do al diritto costituzionale la concessione del 1004 non significava tanto un’elevazione di grado, quanto piü un considerevole aumento quantitativo di potere. 28/l Nel 1027 l’imperatore Corrado II confermö l’assegnazione della contea di Trento al vescovo della cittä, aggiungendovi le contee di Bolzano e della Val Venosta, e cedette al vescovo di Bressanone le contee dell'Isarco e dellTnn. Spesso si afferma che Pimperato- re conferi il potere comitale ai vescovi perche

gli premeva che Pimportante strada del Brennero restasse nelle mani di una persona di sua fiducia; tuttavia non va dimenticato che «la creazione di una Chiesa tedesca era giä un cardine della politica degli Ottoni» 29 ; infatti alla Chiesa furono delegati compiti di diritto pubblico non solo ai confini del re- gno germanico. «Nel periodo da Ottone III ad Enrico III (983-1056) furono assegnate a chiese almeno 37 contee». 30 La contea assegnata al vescovo di Trento corrispondeva territorial mente

le investiture» dei dignitari ecclesiastici e specialmente degli abati e dei vescovi. Nelle contese fra i papi e gli imperatori, i vescovi di Trento si schierarono dalla parte degli imperatori. Finita la lotta per le investiture ini- ziö una riforma della Chiesa; ne sono prova la fondazione del convento dei canonici agostiniani a San Michele all’Adige nel 1145 e poco dopo del convento dei monaci be- nedettini a San Lorenzo fuori le mura a Trento, che ebbe importanza anche per Egna per via delle sue proprietä

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Category:
Geography, Travel guides , History , Südtiroler Dorfbücher
Year:
1997
Egna : Alto Adige - Sudtirolo ; [nel passato e nel presente]
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Page 147 of 750
Author: Gritsch, Helmut [Red.] ; Verein für die Ortspflege <Neumarkt> / edito: Verein für die Ortspflege Neumarkt. Redazione generale: Helmuth Gritsch
Place: Egna
Publisher: Verein für die Ortspflege
Physical description: 740 S. : Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Neumarkt <Südtirol> ; s.Heimatkunde
Location mark: II 153.498
Intern ID: 135678
Kaldiff ed il giudice locale Tegen von Villanders rientrava fra gli amici piü fidati di Ludwig. 31 Nella casa del secondino, nel borgo basso, esiste ancora una cella carceraria, nella quäle dovette pernottare anche Andreas Hofer nel 1810; ma sembra molto piü probabile che Volkmar fosse sorvegliato in un locale piü spazioso, sufficiente per piü detenuti; in fatti approvando la tassazione del 1347, i deputati della regione reclamarono dal sovrano alcune concessioni, fra l’altro di rendere giustizia

speditamente ai «poveretti» detenuti a Bolzano, Merano ed Egna per reati minori che non riguardavano la giurisdizione «cruen- ta» e cio prova che languivano in carcere non poche persone. 32 I dibattimenti giudiziari ed i processi si tenevano sulla piazza pubblica del borgo al- to, probabilmente sulla «piazza del Comune» citata nel 1234; si nomina pure un «locus iuridicus» nel 1385 33 , «la panca delle condanne» nel 1450 34 e la «banca del tribunale» nel 1477. 35 L’ultima fonte ci permette una

localizzazione piü precisa. Il 3 luglio 1477 alla presenza del giudice Jakob Kästner si stipulö un contratto di compravendita davanti all'albergo Krone. Jakob Armjäckel vendette a Lorenz Pögel una casa con cortile, stalle ed accesso ad Egna al di sopra della banca del tribunale, casa prima di un certo Meulen, confinante sul davanti con la via pubblica, dietro con i terreni dell’albergo Krone, al di sopra con i terreni del sovrano; V accesso si trovava fra la casa venduta e quella inferiore appartenente alla

chiesa della Madonna di Vill. In base a cio possiamo localizzare la piazza del tribunale presso l’albergo Krone, uno dei piü antichi di Egna. Oltre al giudice erano assai importanti per kamministrazione della giustizia i 16 giu- rati, 4 per ogni quartiere. Non erano dipendenti del tribunale, ma liberi cittadini del di- stretto, eletti dalla comunitä, chiamati a sentenziare in casi importanti; vengono espres-

A proposito del doppio patibolo va detto che si collocava appositamente la forca su un’altura visibile per largo raggio a scopo intimidatorio e che per lo stesso motivo si cambiava a volte l’ubicazione. 26 Le esecuzioni erano compito del boia; nelTelenco dei beni del primissario di Vill del 1450 si nominano il ceppo per le decapitazioni o mutila- zioni e la forca. 27 Troviamo un passo molto significativo nel libro dei conti del 1343 dei funzionari di Rifiano/Riffian, che rivela varie forme

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