Trentino e Alto-Adige.- (Studi e monografie ; 7).- (Rapporti fra proprietà, impresa e mano d'opera nell'agricoltura italiana ; 3)
FAlto-Adige pullulò di signori feudali e di castelli. La zona da Bolzano a Merano venne chiamata il paradiso dei nobili. Questi tenevano vasti possedimenti terrieri, che i vassalli lavoravano. L’unità aziendale, do tata sempre ed inscindibilmente degli adeguati godimenti silvo-pastorali, venne rispettata e rinforzata. Gli ordini religiosi ebbero pure vasta parteci pazione nel possesso terriero. Fino all'epoca napoleonica mancò l’ordinamento comunale, sul tipo dell’Italia settentrionale, poiché non
, dal lato agrario, che una modestissima importanza, giaécliè il do minio era tenuto dalle famiglie nobili. Fra le quali si elevò il conte del Tiralo (castello .sopra Merano) 1 mediante una accorta politica, «agraria e finanzia ria (1). Gli Absburgo, succeduti nell’eredità tirolese nel 1363, perseguirono l'identica linea di condotta, soppiantan do gradualme nte ‘i p rivilegi nobi l iari a f avore dei contadini,..-intraducen.do... juiìl sovranità .disciplinatrice e regolatrice sui beni silvo
dei due prin cipi vescovi, specialmente di quello di Trento. Quivi si visse sovente di feste ■e di pompe lasciando mano libera ai nobili rurali e trascurando l’elemento terriera-. La popolazione, aggruppata nei minuscoli villaggi, dovette subire (1) La zecca, di Merano ebbe fama per lunghi secoli anche nel Trentino, i cui docu menti fanno riferimento • sovente ai meraticnses quale moneta stabile e di sicura lega. Alla zecca ed airanmiinislrazione daziaria furono impiegati sovente elementi