74 Carta, pag. 'J2. PALE DI S. MARTINO Rif. PradidaH. il ripido pendio finale cosparso di PALA DELLA MADONNA m. 205 detriti, e per rocce facili si tocca ! 2533, ore 4; ascensione difficilissima; la cima (ore 1.15-3). itinerario assai complicato. 14 - Rifugio Pradidali 206 Sorge a m. 2278, sopra uno zoccolo roccioso a S della Cima Pradidali (m. 2754), nell'alta valle omonima, e precisamente nel punto dove questa cessa per dar luogo alla Conca Pradidali nel centro della quale, in mezzo a una
ad un fascio di enormi canne d'organo; di fronte è la superba piramide della Pala di S. Martino che domina in altezza tutte le altre eine. Il Rifugio (v. tav. XII), una solida costruzione in muratura, può ospitare circa 15 persone ed è di proprietà della Sezione di Treviso del C. A. I. Rimane aperto nella stagione estiva, con servizio d'alberghetto. Chiavi presso l'Alb. Aquila Nera a Primiero. ACCESSI a) Da S. MARTINO DI CASTROZZA m. 1444. I) Per il Col dei Bechi m. 2088, ore 3.30. 207 Si segue
l'itinerario N.° 235 fino al bivio presso il Col delle Fede (ore 2.30); di qui si prosegue a destra come al N.° 244, II) Per la Scaletta , ore 3. 208 Una buona mulattiera verso SE porta ai prati di Col (ro vine della Villa Koch), da cui traversando i prati verso sini stra, oppure salendo l'erto pendio prativo verso il limite del bosco dove si trova un buon sentiero, si va ad imboccare la alpestre e pittoresca V. di Roda che si risale seguendo da presso il corso d'acqua, passando in mezzo ai mughi. Più
avanti il sentiero sassoso si fa più ripido e si svolge a serpen tine; da ultimo, nei pressi della cascata, traversa il torrente (ore 1.15). Qui comincia la cosi detta « Scaletta », costituita da una ripida parete rocciosa nella quale sono stati scavati dei gradini che si superano senza reale difficoltà, aiutandosi con una lune metallica infissa nella roccia di fianco. Si per viene così alla sommità del salto roccioso, si traversa di nuovo il rivo passando alla base della ardita Torre Felicita
, ultima forma rocciosa della frastagliata cresta di V. di Roda, e la si gira verso S giungendo ad una strozzatura, estremità infe riore di un canalone nevoso (nella tarda estate ghiaccio vivo), dal quale sgorga l'acqua che bagna la Y. di Roda. Si risale al lora il vallone, da principio assai ripido ed infossato, più in alto meno erto e meno chiuso, permettendo di ammirare il