pure abbastanza numerosi, specie nei due sobborghi di Màja Alta e Bassa, sul lato sinistro della conoide del torrente Passino (Passaier B.), dove rappresentano oltre il 10 °/o della popolazione. Merano contava, nel 1910, insieme ai sobborghi di Màja, 22 473 ab., ma d'inverno e primavera, in tutti i suoi dintorni ospitava piti di 24 000 forestieri, essendo la più ricca colonia climatica di tutta la Venezia Tridentina. Le vecchie anguste strade con i loro portici bassi nella parte antica della
città, contrastano fortemente con le nuove costruzioni, dai larghi balconi ornati di fiori, dalle vie soleggiate, dai giardini e dai viali fioriti, fra cui la celebre «passeggiata Gisela». Assai inte ressanti sono la parrocchiale del xiv eil Palazzo comunale del XV secolo; l'elegante nuovo Teatro costruito nel 1900 e il Palazzo del Conte di. Merano, con una lapide che ricorda la cattura e il supplizio in Man tova, nel 1810, di Andrea Hofer, l'eroe leggendario della indipendenza tirolese. Sulle rive
del T. Passino e sui colli di Màja si stende la città, nuovissima, tutta sanatori, ville, pensioni, alberghi, stabilimenti idro terapici. ove si fanno tutte le sorta di cure, come forse in nessun altro luogo d'Europa. I dintorni, ricchi di borghi e di castelli, presentano passeggiate impareggiabili: una tramvia elettrica, attraverso i colli di Marlen go (Màrling) e Acérnes (Tscherms), conduce a Lana, all'imbocco della Yal d'intimo (tntentai), da dove parte la teleferica di S. Vigilio. Ma il luogo
più visitato dei dintorni è Castel Tirolo (m. 639), rovinato dopo lo scoscendimento del 1680, ma da dove si ammira ima superba veduta su tutta la Yal d'Adige fino a Bolzano e sulla Montagna di Mar lengo (Marlinger Berg), alla cui base con ardita serpentina sale la fer rovia della Yenosta. 3. BRESSANONE. — Antica sede di principato vescovile fin dal 99.2, quando vi fu trasportato dalla vicina Sabiona (Saben), ebbe sopratntto importanza per la sua situazione alla confluenza della Riénza coli' Isarco
e sulle vie naturali della Pusterìa e del Brénnero, importanza che oggi ha in parte perduto essendosi questo centro di comunicazione spostato 9 km. più a nord alla Fortezza (Fanzensfeste), dove la ferrovia della Pusterìa s'innesta a quella del Brénnero. La città (6156 ab.), in una conca soleggiata ai piedi dell'altipiano di Scàves (Schabs) verdeggiante di viti e di castagni, allineata sulla destra dell'Isarco (in. 560), fu dimora fin dal medioevo di mercanti