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Title A - Z
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Books
Category:
Law, Politics
Year:
1919
Trentino.- (Guida dei campi di battaglia ; 4)
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Page 231 of 268
Physical description: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer
Location mark: II 219.331/4
Intern ID: 370979
ro del cristianesimo, trascorsero qualche anno di pace; indi subirono le invasioni dei Goti, dei Longobardi, dei Franchi. Il centro giuridico ed amministrativo della valle passò in questo tempo da Cividate a Breno. La decadenza di Cividate coincide con la perdita dell'autonomia della valle Camonica. Sorsero in questo tempo in tutta la valle, dal Tonale in giù, ospizi per i pellegrini che scendevano di Germania e si reca vano a Roma. Con la calata degli Ungari, i paesi di vai Camonica sentirono

il bi- sogno di difendersi e si eressero allora castelli e fortilizi nei principali paesi della valle. Con la pace di Costanza del 25 giugno 1183 fra l'imperatore Barbarossa, il Papa e le città della valle del Po, gli abitanti della valle cominciarono a godere una relativa tranquillità. Dal 1312 al 1428 trascorsero anni fortunosissimi per i pic coli comuni. Incendi, demolizioni, stragi: la valle Camonica non ebbe un'ora di be ne. Sorgevano liti sanguinose tra paese e paese, anche per confini di pascoli

e di bo schi. Conclusosi il 1 ° luglio 1428 un trattato di dedizione alla Repubblica Veneta, i Camoni provvidero sollecitamente ad ordinare in un corpo armonico gli statuti e le consuetudini, dei quali, peraltro, non giunsero a noi nè frammenti generali nè parti colari. Durante la dominazione veneta, i paesi di vai Camonica si arricchirono e migliorarono. Breno costruì la sua chiesa di Sant'Antonio e così Pisogne ed altri paesi della regione. La valle Camonica fu sempre fedelissima a Venezia. Caduta questa

repubblica, i paesi della valle resistettero alla pressione dei tempi nuovi, spe-

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Category:
Law, Politics
Year:
1919
Trentino.- (Guida dei campi di battaglia ; 4)
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Page 230 of 268
Physical description: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer
Location mark: II 219.331/4
Intern ID: 370979
Pian Borno e nei paesi che si trovano seguendo la strada che conduce a Edolo. Il paese più importante, vero centro della vita di vai Camonica è Breno (8,5 - 67,5) a cui si giunge dopo aver toccato Cogno, Malegno e Cividate Ca rmino. Anche Breno ha origini remote testimoniate dai ruderi di un maniero che si sporgono da una rupe. Era ai tempi dei romani importantissimo. Aveva tribunale, basilica, teatro, acquedotto. Ora è una borgata. Breno è a ridosso di un'enorme massa roc ciosa, sulla quale

torreggia il grande castello ricco di mura che sbar rava la valle. Molti muretti a secco tagliano in lungo e in largo i dossi eibosi. Siamo già a circa mille metri sul mare. Breno conta 1700 abitanti, ha un ospedale, una filanda ed è il centro commer ciale e storico della vai Camonica. Possiede una banca, ha vari al berghi ed alcune piazze assai belle. Qualche vicoletto s'insinua, sas soso, tra le case, le quali sono di bella e solida costruzione e alcune vivacemente dipinte. Tutti i tetti sono

di lavagna. Ha chiese di no tevole valore storico. Perchè gli abitanti della valle si chiamano Camoni, ce lo raccontano i croni sti. Pare che la voce derivi da Camillus (Garzoni) o, secondo altri, dal Marte Gallico, venerato a Rhuius, col nome di Camulo. Ai tempi dei romani, gli abitanti di questa valle erano cacciatori, pastori e agricoltori. Strabone li chiamò « rapaci ed indomiti», perchè, spinti forse dalla necessità del vitto, scendevano rapinando, ai colli ed al piano. A Breno si rinvennero

documenti e lapidi romane. Frammenti di marmi la vorati anticamente, anche nella parte superiore della valle, dimostrano che la Ca- monia fu prospera durante l'impero romano, quando aveva diritto di militare nelle legioni romane, di avere magistrature pubbliche, di ereditare e di possedere secondo le leggi romane e di governarsi con magistrati propri eletti dal popolo. I larici di questa zona furono adoperati dai romani per difesa di guerra, per ponti militari, ecc. Racconta Vitruvio che gli alpigiani

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Category:
Law, Politics
Year:
1919
Trentino.- (Guida dei campi di battaglia ; 4)
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Page 246 of 268
Physical description: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer
Location mark: II 219.331/4
Intern ID: 370979
Teglio (7,7 - 37,1) invece - e chi volesse salirlo, oltre i segni dell'antico castello assai rinomato potrebbe godere una vista bellissima della valle - ha circa 2800 abitanti, è abbondantissimo di acque e di pascoli. Il paese che incontriamo lungo la strada che ci porta a Tirano è Bianzone (4,2 - 41,3) Conta 1200 abitanti. Per arrivarvi, giunti alla stazione ferrovia ria omonima, occorre, anziché seguire la ferrovia, prendere a sini stra. Questo paese ha, oltre la felice ubicazione, grande

abbondanza di acque, bei palazzi e case moderne che gli danno un aspetto ridente e gentile. La chiesa sulla strada è pittoresca e linda. Siamo in luoghi di villeggiatura e tutto par predisposto per ricoverare il forestiero. Sui monti, bizzarramente, sono sparsi ruderi di castelli, chiese, conventi e gruppi di case. La montagna non è ancora boscosa di conifere, ma presenta già i caratteri della Valtellina, costituiti da abbondanza di rocce e di costoni cespugliosi. Dopo Bianzone, lungo una strada diritta

, bella e bene arginata, si giunge a Villa di Tirano (4,4 - 45,7) che è un'appendice bellissima della vecchia cittadina che siede sulla valle a contatto immediato con le due popolazioni vicine, la svizzera e l'austriaca. Villa di Tirano, con le sue belle case quasi tutte nuove, è viva cissima. Conta 2600 abitanti e gode l'acqua di una moltitudine di pu re sorgenti montane. Dopo qualche minuto di automobile si entra a Tirano (5,0 - 50,7) situata sullo sbocco della valle di Poschiavo che mena

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Category:
Law, Politics
Year:
1919
Trentino.- (Guida dei campi di battaglia ; 4)
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Page 135 of 268
Physical description: VIII, S. 711 - 958 : zahlr. Ill., Kt.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Trentino;s.Italienfront <1915-1918>;f.Führer
Location mark: II 219.331/4
Intern ID: 370979
stesse un Gastaldione che era giudice nelle questioni civili, alla diretta dipendenza del Vescovo di Trento. La città fu assalita e rovinata dai Castelbarco, i quali, più tardi, la ebbero in feudo insieme con gli altri castelli della regione. Nel 1411 se ne impossessarono i Veneziani, indi passò nelle mani di Massi miliano, finché dopo altre vicende, la riebbero di nuovo i Castelbarco, i quali la governarono fino al 1805. Da questo anno subì la sorte di tutto il Trentino. Verso CONI ZUQNA Ala

, Panorama (aprile 1917) il 1600 fiorì in Ala V industria dei velluti, la quale ebbe momenti di vero splendo re, ma decadde poi quasi totalmente in questi ultimi anni. I boschi offrirono anche ottima ragione di lavoro e di reddito; così 1* industria della seta, vive anche tutt'oggi. Belle le sue piazze, se pur poco vaste; graziose le vie che s'in trecciano una con l'altra, belle di facciate e gaie di negozi. La chiesa Decanole, di origine antichissima, merita di essere ve duta. Ha una Pala del Palma

ed alcuni quadri di buoni pennelli. Le altre, non antiche e per lo più rifatte, hanno qualche affresco note vole e qualche lapide che ricorda i morti illustri della città. Il torrente Ala scorre prossimo alla città ed è quasi sempre ric co d'acqua.

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