Vita Trentina nel Cinquecento - Conferenza tenuta a Trento nella Sala del Palazzo della Filarmonica il 25 Aprile 1908
18 VITA TRENTINA NEL CINQUECENTO quella velenosa lingua e sferza de' principi, domanda doni e ne riceve dal'la munificenza di Cristoforo il Fracastorot, il Vida, il Paruta, ne' giardini 'del palazzo delle Albere, grandiosa opera del Serldo, o del Sam- micheli, fra lieti e dotti conversari, maturano alcuna delle loro opere fa mose. Non sarebbe impresa tanto facile l'enumerare minutamente tutti i rapporti, clic furono fra. i nostri principi e i più noti artisti e letterati di quel tempo, certo
è che furono attivissimi, tenendo sempre desta quel la torrente d'italianità, che fu, è, e sarà sempre l'alito vitale della no stra popolazione. IX. La quale anche fra il grande concorso di gente d'ogni nazionalità, ch'ebbe luogo al tempo del Concilio, tenne sempre incorrotta la sua impronta originaria. ') Ci vorrebbe ,la tavolozza di Tiziano per ritrarre tutta quella movimentazione variopinta, che si agitò a Trento- nella se conda me'tà del Cinquecento. Alla solennità delle insolite cerimonie
re ligiose, che richiamava gran turbe di popolo dalle città vicine e lon tane, alle continue feste civili, delle quali abbiamo parlato, aggiun geva^! il fermento causato dal cozzo di tanti strani eventi e dall'incon tro di umori c di nazioni cosi diverse e si numerose. !) E ben vero clic i diaristi del Concilio, e qualche altro scrittore di quel tempo parlano di un rione tedesco a Trento, di chiosa tedesca, di nobiltà alemanna, che prendeva parte alle feste del Castello, e qualuno da ciò argomentò che
si possono chiamare tedesche Roma e Siena, perchè ave vano un rione, che portava il nome de' Tedeschi, o Venezia, perchè aveva il Fondaco de' Tedeschi, o Padova e Bologna, perchè a quelle celebri 'università era annessa una corporazione teutonica, non si potrà per la stessa guisa sospet tare che Trento, luogo di tanto passaggio e commercio, non dovesse avere un dipartimento, tedesco, senza che perciò rimanesse menomata, od offuscata la sua talianità. Si pensi inoltre che, per ragioni politiche
, al pontefice interessava far apparire Trento città germanica. Ma i protestanti invece non vollero riconoscere il concilio, perchè convocato in una città ehe era in Italia come Roma stessa. Cf. a tale proposito il mìo opuscolo Trentini e Tiratesi, appunti etnografici franto 190}.