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Title A - Z
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Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 33 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
giorno della sua morte cento ragnesi e poi altri 25 ogni anniver sario della sua morte; curò la distribuzione per tre anni di-ragnesi cinquanta, a sei donzelle povere del paese, a titolo di dote, che passassero a matrimonio, in modo che ne fossero beneficate due ogni anno; doversi mantenere per tutta la vita quattro poveri inabili al lavoro. Disponeva inoltre, che nel caso non si fosse ancor edificato prima della suà morte, nella giurisdizione di Königsperg un mo nastero ai padri Cappuccini

, si facesse dopo la morte, e per que sto fondo dispose di tutte le condatianze , che si farebbero dopo la sua morte, obbligando i padri a suffragare l’anima sua, volendo che ogni anno nell’anniversario della morte, due di loro si recas sero a Nomi a celebrare la santa messa. A sua madre ed alla consorte lasciava Fusofrutto del castello di Nomi e di Königsberg e del molino che possedeva a Trento, alla figlia Isabella quattromila scudi, altrettanti alle altre figlie, e per di più assegnò loro l’importo

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Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Busio-Castelletti di Nomi.- (Famiglie nobili trentine ; 9)
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Page 23 of 47
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 43 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 2
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/9
Intern ID: 165264
Teodoro fatto maggiorenne, quale seniore della famiglia, ai 24 ottobre 1537 prestava nelle mani del principe vescovo di Trento, Bernardo Clesio, giuramento di fedeltà, per essere investito dei feudi di famiglia. Dopo la morte del Clesio il successore Cristoforo Madruzzo confermava a Teodoro de Busio per sè e i suoi fratelli Ippolito, Gio Pellegrino e Gio Francesco il feudo di Nomi con documento 7 ottobre 1540. Gio Francesco un valoroso soldato, morì a vent’anni pu gnando nelle Fiandre. Ippolito

di Campegnaga, situata sopra il paese di Divezzano, con lettera dei 30 agosto 1549, Teodoro fu investito di una cava mar ni ori fera situata sul monte Pedenzana, al luogo detto di Corona (Coronella?) o Camperò nelle pertinenze di Predazzo in vai di Flemme, con altra lettera 5 settembre 1549 ebbe per investitura la miniera di ferro sul monte Fronte nelle pertinenze di Levico. Tenuto conto però che Teodoro da solo non avrebbe potuto tenere il lavoro e la spesa, per estrarne il ferro, Cristoforo Ma druzzo con

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Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Pizzini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 10)
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Page 27 of 44
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 40 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/10
Intern ID: 165265
famiglia Pizzini entrò così in possesso dell’eredità di Leonardo, e insieme colla famiglia vienisi di Verona al loro casato aggiun sero il titolo di Piomarta. Gian Giulio fu inscritto nel 1751 alla nostra Accademia e militò sotto il nome di Gioviano. Anna Giulia morì nel 1774, e cinque anni dopo (1779) la seguì nella tomba il marito Gian Giulio. La prima testò il giorno 29 agosto 1774, Gian Giulio il giorno 26 settembre 1779, tutti due a rogiti Giuseppe Pettini. Furono sepolti nella tomba Tren

Giuseppina con Adal- preto Voltolini pure di Trento, e l’infelice Caterina Carolina che si unì in matrimonio col marchese Angelo Gaioni di Verona, ma che ben presto dovette separarsi dal marito e ritornata a Rovereto in seno alla famiglia morì all’età di venticinque anni di crepa cuore, dopo aver dato alla luce una bambina, che segui il mede simo giorno la sorte della mamma. Furono sepolte nella chiesa di San Carlo. Gian Giacomo secondogenito di Gian Giulio nacque nel 1754, incominciò i suoi studi

in opera tutti i mezzi per impedirne la nomina e vi riuscì. Ma poi il ministro presso il papa, amico del Pizzini, in dusse il pontefice a non perdere i suoi diritti e a nominare Gian Giacomo Pizzini al posto del defunto canonico Recordin in Trento, ciò che anche fece, essendo vicino allo spirare il termine di tre mesi di giurisdizione papale. Sei ore dopo la nomina di Gian

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Books
Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Pizzini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 10)
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Page 34 of 44
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 40 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/10
Intern ID: 165265
cri minale presso la corte di giustizia in Trento, carica che tenne fino al 1813. Nel 1816 passò segretario provvisorio d’appello, indi con sigliere del tribunale criminale di Rovereto. Dall’ impetatore Francesco I, con lettera dei 20 novembre 1822, Giulio a nome anche dei suoi fratelli Luigi e Pio, ottenne l’in vestitura delle decime di famiglia, e dopo la morte dell’imperatore Francesco, il suo successore Ferdinando I 1’accordava con decreto dei 20 gennaio 1837, a Giulio e a suo fratello Luigi

. Giulio morì ai 15 gennaio 1840. Fu marito della contessa Fleride, figlia di Bernardino Santi del Monte del Nove di Brescia. Dopo la morte del marito si ritirò a Timoline di Brescia coi figli Enrico Orazio, Bernardino e Riccardo, mentre a Rovereto rimase il solo figlio Edoardo. Delle due figlie Anna Notburga s’accompagnò col nobile Lizzari, Luigia col nobile de Gasperi. Luigi, secondogenito di Orazio, percorse la carriera sacer dotale e nella verde età di circa 14 anni (13 anni, 10 "mesi e 8 giorni

) fu con decreto dei 20 ottobre 1792 dall’imperatore Leo poldo I, eletto canonico della cattedrale di Trento. Fu accolto dapprima come chierico per essere ammesso l’anno successivo (1793).al possesso del canonicato, dopo averne ottenuto laj di spensa per la giovine età con bolla pontificia dei 6 marzo 1793. In seguito fu creato dal re di Baviera ciambellano visse a Mo-

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Category:
History
Year:
1906
¬La¬ famiglia Pizzini di Rovereto.- (Famiglie nobili trentine ; 10)
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Page 26 of 44
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 40 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto ; Ser. 3, Vol. 12, 1906, fasc. 3/4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/10
Intern ID: 165265
lare celebrare mille sante messe in suffragio della sua anima. Di Maddalena Perpetua è conservato nella sala del palazzo Pizzini il ritratto ad olio. Da Gian Giacomo e Maddalena Perpetua nacquero due figli: Caterina, che andò sposa al barone Francesco Antonio Partini, e Gian Giulio. Questi incominciò i suoi studi a Rovereto per con tinuarli a Padova presso Sebastiano Franzoni. Ritornato a Rove reto dopo la morte del padre, nell’agosto del 1736, partì per Praga a terminarli. Ritornò poi di nuovo

de Noris, con lettera d’investitura dei 25 marzo 1771 gli assegnava il feudo suddetto. Dopo la morte di Cristoforo il suo successore Pietro Vigilio, dei conti Thun, con documento 29 dicembre 1777 confermava a Gian Giulio l’investitura del feudo. Il dottor Leonardo Piomarta, con testamento 1 gennaio 1749, a . Rogiti Antonio Giuseppe Giordani, istituiva una primogenitura e ordinava, che in mancanza di eredi maschi nella linea Piomarta, la primogenitura lineale fidecommessaria passasse al primogenito

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