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Title A - Z
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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1903
Memorie storiche sulla chiesa e sugli arcipreti di Riva
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Page 38 of 61
Author: Zanolini, Pietro / Pietro Zanolini
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 57 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Riva del Garda ; z.Kirchengeschichte
Location mark: II 106.220
Intern ID: 203841
Ai 5 luglio 1302 Marco,, arciprete della chiesa di Riva, a nome proprio e del capitolo della stessa chiesa, protesta in Arco contro la nomina fatta dal vescovo di Trento Filippo, di Aìdri- ghetto Bruni a canonico della collegiata di Riva, mentre il numero dei canonici approvato dalla Santa Sede era completo, e protesta ancora contro le ruberie ed i danni fatti all’ arciprete, ai cano nici, ed alla chiesa di Riva dallo stesso Aldrighetto con molti soldati armati 1 2 ). Ài 22 luglio 1302 in Udine

, Gregorio Biffa, arciprete di Mon- tesiIice, vicario generale della Santa Sede, scrive al vescovo di Trento, raccomandandogli la causa dell' arciprete di Riva contro Aldrighetto Bruni % ). Ai 31 ottobre 1302 in Trento, nella chiesa di san Vigilio, Buscarario de Campo, canonico della chiesa di Trento, delegato dalla Santa Sede nella causa fra l’arciprete Marco dì Riva, agente in nome proprio, dei suoi confratelli e della chiesa di Riva, con tro Aldrighetto Bruni, chierico di Bono, impone a quest' ultimo

, già altre volte contumace, a comparire davanti a se entro con gruo termine. 3 ). Ai 7 febbraio 1303 in Riva, Ri conor, figlio del fu Bartolomeo de Passironis di Riva, lascia nel suo testamento 20 soldi veronesi alla pieve di Riva 4 ). Ai 25 agosto 1303 il vicario generale di Trento obbliga sotto minaccia di scomunica la confraternita di 8. Michele a conse gnare certi beni all'arciprete Marco di Riva 5 ). Ai 12 dicembre 1303, nel palazzo vescovile di Trento, Gua- lengo di Mantova, vicario generale

del vescovo di Trento Filippo, col consiglio del giudice Antonio di Ledro, condanna Federico 0 Orig. in archivio corni, di Riva - Caps. III. n. 6. 2 ) Detto. - Caps. Ili n. 6. 8 ) Dello. - Caps. IV. n. 2. 4 ) Delio. - Caps. III. n. 9. B ) Detto. - Caps. III. n. 8.

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1903
Memorie storiche sulla chiesa e sugli arcipreti di Riva
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Page 32 of 61
Author: Zanolini, Pietro / Pietro Zanolini
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 57 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Riva del Garda ; z.Kirchengeschichte
Location mark: II 106.220
Intern ID: 203841
suoi confratelli, da in affìtto a Marchesio di Arco una pezza terra arativa sul tenere di Arco, *) 7. Calapino. 1236, 1240, 1251. 1260. Ai 25 febbraio 1236 in Trento, Clerico, abate del monastero di 8. Lorenzo di Trento, in presenza di Belenzano, chierico dì Riva e d’ altri, vende a Calapino, arciprete di Riva, ricevente a nome della chiesa e della pieve di Santa Maria di Riva, una pezza di terra vignata, ‘sita nel territorio di Riva, alla località Marnano per 30 lire di denari veronesi

* 2 j. Ài 27 marzo 1236 in Trento, i monaci del convento di S. Lo renzo di Trento confermano la vendita di beni fatta da Clerico, abate del monastero stesso, a Calapino arciprete dì Riva 3 ). Ai 24 maggio 1240 nella chiesa di 8. Maria di Riva, Cala- pino, arciprete della stessa, è testimonio all’atto di procura rila sciata dalla comunità di Riva a Bernardo in causa arborum contro la comunità di Arco. Altri testimoni a tale atto sono Carletto de Mercato novo de Civitate Verona, podestà di Riva, e Sode- gherio

de Tito, podestà di Trento. 4 ) Ài 16 marzo 1245 in Arco, Adelperio del fu Federico d' Arco pronunzia sentenza favorevole alla chiesa di Riva nella causa fra l’arciprete di Riva Calapino, il sacerdote Domenico, i sindaei ed i procuratori della chiesa e del capitolo di Rivada una parte, b Orig. in archivio com. di Riva. - Caps. II. n. 1. b Doct. Hans v. Vqltelint. — Die sitdtiroler Notariatsimbreoia tur en un 13 lahrhunderte. - Innshruck. Wagner 1899. - N. 124. s ) Detto.— Opera sopracitata. - N. 198

. 4 ) Orig. in archivio com. dì Riva. - Caps. IL n. 30. Il comune di Riva aveva mossa lite al comune di Arco perchè questo voleva tagliare alberi del comune eli Riva per la costruzione del ponte. II giudice Bartolomeo de Alba pronunciò sentenza in Trento li 7 settembre 1240, proibendo agli archesi il taglio (orig. in archivio com. di Riva. - Caps, IL n. 18.)

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Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 24 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
3. — Domenico Bonmartino di Trento rappresenta Mas seria Crivelli vedova di Pantaleone come tutrice di Giovanni Bonifacio per re golare alcune differenze coi sindaci di Malgolo e Salter. 1599 ottobre 13. — Istrumento col quale Pantaleone Betta, coH’isborso di 52 ragnesi, compera il diritto della corte franca delle frazioni di Salter e Malgolo. 1609 gennaio 24. — Rogito del Notaio di Riva Girolamo Saco, relativa alla conferma ed al complemento e rispettivo pagamento di 1000 ducati per titolo di dote

spettante a Margherita di Nicolò Alessandrini, moglie di Girolamo Betta. 1618 maggio 7. — I sindaci delle comunità di Salter, Malgolo e Romeno risolvono di vendere a Masseria Crivelli madre di Bonifacio Betta un appezza mento di terre alla località detta alla Valle, 1632 ottobre 23. — Carlo Emanuele, principe vescovo di Trento, crea Bo nifacio de Betta figlio di Pantaleone regolano maggiore della pieve di San Si- sinio per sè e i suoi eredi maschi. 1633 giugno 20. ■— Carlo Emanuele, principe vescovo

di Trento, conferma a Bonifacio Betta di Castel Malgolo il privilegio di immunità ed essenzione da imposte del castello ed adiacenze riportando il testo della transazione del 12 di cembre 1569 tra Pantaleone padre di lui e le comunità di Salter e di Malgolo. 1634 giugno 2. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, acconsente a Bonifacio Betta di Castel Malgolo che la fiera dei Santi Martiri anauniensi di Sanzeno da un solo giorno, sia portata a tre giorni di durata. 1637 marzo 9. — Carlo

Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, conferma a Bonifacio de Betta di Pantaleone di Castel Malgolo, i diplomi dell'ar ciduca Ferdinando del 21 luglio 1525 e dall’imperatore Carlo V dell’11 giugno 1545 e nomina Bonifacio e tutti i suoi legittimi discendenti nobili del principato vescovile di Trento. 1644 marzo 5. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, nomina Bonifacio de Betta Massaro delle valli di Non e di Sole. 1645 ottobre 7. — Papa Innocenzo X consacra sacerdote Giovanni

Betta di Castel Malgolo. 1650 aprile 25. — Giovanni Pantaleone Betta fu laureato in Padova nel palazzo episcopale a voti unanimi in jure Pontificio et Cesareo. ; 1650 maggio 22. — Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento, nomina Giovanni Pantaleone Betta arciprete di San Lorenzo di Lomaso. 1650 ottobre 6. — Bonifacio Betta sborsa 80 ragnesi per liberarsi da un aggravio verso la chiesa del santo Rosario di Sanzeno addossandolo ad Alberto Pellegrini. 1653 maggio 5. — Francesco Simone Betta

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Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 25 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
1697 settembre 28. — Giovanni Michele conte di Spaur, principe vescovo di Trento, mentre conferma a Antonio Betta il diploma del suo antecessore principe vescovo, Carlo Emanuele Madruzzo, e quelli di re Ferdinando e Carlo V imperatore, gli conferisce dei privilegi estendendoli, compresa la nobiltà del principato, a Gio. Battista e Bartolomeo de Betta di Revò e loro di scendenti legittimi. 1698 gennaio 22. — Giovanni Michele conte de Spaur, principe vescovo di Trento, conferma a Antonio de Betta

figlio di Bonifacio, la regolaneria mag giore della pieve di San Sisinio per sè, suoi figli e loro discendenti legittimi. 1738 marzo 29. — Domenico Antonio conte de Thun, principe vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta figlio del fu Antonio come an ziano della famiglia il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio. 1758 dicembre 6. — Francesco Felice dei conti Alberti di Enno, principe e vescovo di Trento, conferma a Giovanni Bonifacio de Betta qual

seniore della famiglia la regolaneria maggiore della pieve di San Sisinio per lui e per il nipote Giuseppe Francesco, figlio postumo di Francesco Antonio fratello di lui. 1759 maggio 23. — Francesco Betta viene laureato nel collegio di Santa Agnese di Mantova e nominato dottore di diritto canonico e civile. 1764 ottobre 6. — Cristoforo Sizze, principe vescovo di Trento, conferma a Giuseppe Francesco de Betta il diritto di esercitare la regolaneria maggiore della pieve di San Sisiìiio in nome anche del

fratello Giovanni Bonifacio. 1772 settembre 29. -- Cristoforo Sizzo, principe vescovo di Trento, con ferisce a Francesco de Betta seniore e procuratore di Giuseppe de Betta la regola neria maggiore della pieve di San Sisinio. 1776 settembre 11. — Genealogia fedele della nobile famiglia de Betta di Castel Malgolo proveniente da Milano, Arco e Revò, coll’elenco dei documenti relativi esistenti nell’ archivio del Castello, vidimata dai notai Domenico Widmann di Coredo e Michele Alvise Mendini di Sanzeno

al- terius D. Iosephi de Betta de Castro Malgulo, Patriicii Civisque Tridenti. 1798 agosto 8. — Francesco II, imperatore, nomina Giuseppe de Betta dì Castel Malgolo Capitano dei Bersaglieri di Trento autorizzandolo a formare dei battaglioni ed a nominare gli ufficiali in caso di guerra. 1899 agosto 22. — Decreto ministeriale Italiano col quale viene ricono sciutoli titolo di nobile dell’ I. R. Impero ai discendenti di Edoardo de Beila di Castel Malgolo, residenti in Verona.

4
Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 22 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
Documenti consultati esistenti nell’ archivio della famiglia de Betta in Verona. 1344 aprile 25. Borgo di Bolzano, — Lodovico di Brandenburgo conte del Tiralo per sè e Margherita Maultasch rilascia al soldato Antonio figlio del va loroso soldato Guglielmo de li Betta di Valle Lagarina il privilegio, col quale la famiglia veniva aggregata alla macinata del conte del Tiralo per se e suoi leg- gittimi successori. 1425 febbraio 16. — Alessandro, duca di Mazovia, principe vescovo di Trento conferma

i privilegi e le esenzioni dai dazi e imposte dei possedimenti comperati dai fratelli Antonio e Geraldo de Concini, figli di Ehdrico, dal notaio Nicolò fu Paolo di Fondo. 1514 giugno 21. — Giorgio Vescovo di Trento, concede ad Antonio’Con cini, seniore della famiglia, per sè e pel fratello Giacomo, due quarte parti della decima grande di Sanzeno. 1525 luglio 21, — Ferdinando, Arciduca d’Austria, conte e governatore del Tiralo, prende sotto la sua protezione Bonifacio Betta e discendenti in ricom pensa dei

servizi prestati da Bonifacio durante il suo assessorato in Valle di Non e di Sole al tempo della sommossa rustica. 1533 marzo 9. — Testamento di Giacomo Concini di Casez, col quale no mina sua erede universale l’unica figlia Bona, moglie di Gregorio de Cendrata di Verona, rimaritata poi a Pantaleone Betta. 1534 settembre 11. — Bernardo desio, principe vescovo di Trento con ferma a Giacomo de Concini i privilegi concessi dal principe vescovo Alessan dro nel 1425. 1545 giugno 11. — Carlo V, imperatore

regio della reai Casa con aryiuo stipendio. 1547 marzo 7 e 1547 maggio 13. — Istanze autografe di Bonifacio Betta, Assessore delle Valli di Non e di Sole, al Cardinale P. Vescovo di Trento per essere esonerato, come cittadino di Trento, dal pagamento delle steure dei suoi beni in Mezolombardo impostogli da quel sindaco. 1554 luglio 26. — Testamento fatto a Malgolo da Gorio (o Gregorius) Cendrata marito di Bona de Concini, col quale lascia i beni posseduti nel terri torio veronese al fratello

Francesco, tutto il resto alla moglie Bona. Ordina di essere sepolto nella chiesa di Malgolo. 1555 luglio 25. — Rogito del Notaio Giovanni Busetti di Rallo, col quale Bona q.™ Giacomo Concini ved. di Gregorio Cendrata di Verona, nomina suo pro curatore generale il nob. Filippo Saraceni cittadino di Trento per tutte le cause pendenti e future.

6
Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 14 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
Regolano maggiore sono riportati nel diploma dei 23 ottobre 1632 concesso dal principe vescovo di Trento Carlo Emanuele Madruzzo a Bonifacio de Betta e ripro dotto recentemente da V. Inama. C 1 ) II principato vescovile di Trento era nel secolo xn diviso in gastaldie a capo di ciascuna delle quali stava un gastaldo o gastaldione, nominato dal vescovo. Questi aveva l'incarico di riscuo tere le entrate vescovili, ed era investito dell’autorità giudiziaria e militare. Dai gastaldi dipendevano gli scuri

o scarioni, detti talvolta anche decani. Verso il 1300 circa, le gastaldie vennero soppresse, e l’ordinamento amministrativo delle Valli di Non e di Sole fu concentrato nelle mani d’un capitano o vicario vesco vile, coadiuvato da un assessore (giudice) e da un massaro ossia esattore delle entrate vescovili. * * Pantaleone nel 1589 rimasto vedovo di Bona de Concini, e senza prole si rimaritò nel 1593 con Massenza nobile Crivelli, di Trento dalla quale ebbe un figlio Bonifacio. Pantaleone e suoi successori

ingrandirono le loro possessioni nei dintorni di Malgdlo per compera, come appare chiaro da molti documenti, un sunto dei quali è riportato in fine nell’elenco dei documenti consultati. Bonifacio figlio di Pantaleone, nacque in Castel Malgolo ai 4 di settembre 1594, dedicossi alle armi al servizio del principe vescovo di Trento Carlo Emanuele Madruzzo col grado di ca vallerizzo maggiore, indi divenne maestro di stalla e nel 1624 fu ( l ) Inama V: Altre Spigolature d’Archivio, „Archivio Trentino“ Anno XVII

,. fase. II. Trento 1900. ,

7
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Category:
Religion, Theology
Year:
1903
Memorie storiche sulla chiesa e sugli arcipreti di Riva
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Page 11 of 61
Author: Zanolini, Pietro / Pietro Zanolini
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 57 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Riva del Garda ; z.Kirchengeschichte
Location mark: II 106.220
Intern ID: 203841
con soldati armati. Sappiamo che ne derivò una grave causa,, che fu per trattata dalla curia trentina alla quale era. stata de mandata e raccomandata dal vicario generale della Santa Sede, Gregorio Biffa., arciprete di Non tesi lice, e che Aldrighetto Bruni venne citato a presentarsi entro un congruo termine davanti a Euscazario de Campo, canonico di Trento, e giudice delegato, ma non ce ne è noto l’esito 1 ). Nè qui hao line i tristi avvenimenti della chiesa di Riva, poiché ancora nel 1334

, alla morte del chierico Cassiano, che ne era Tamministratore, venne derubata di molti beni e diritti,-e la cosa fu di tanta e tale rilevanza, che il vescovo di Trento si vide indotto a far pubblicare in data. 4 dicembre 1334 nella chiesa di Riva un imperioso ordine di restituzione ai detentori a ), E se pensiamo che il sinodo diocesano, convocato in Trento nel 1336, epoca in cui la chiesa respirava già un po’ d’aria di pace, imponeva ai sarcedoti-di ricercare con ogni diligenza, pena la scomunica

, se alcuno deteneva beni od esercitava. diritti a danno della chiesa di Trento, che cosa non sarà stato in tempi addietro, quando infuriava la dottrina arnaldistica? Nè posso ameno d’accennare che anche la collettazione dei benefici ecclesiastici, causata dalle ingenti spese delle crociate, concorse, benché in piccola parte, ad assottigliarne i redditi. Bai più antico estimo a noi noto dei benefici trentini, compilato a scopi di tassazione nel 1309 per ordine del cardinale diacono Napoleone Orsini

, ci risulta che il benefìcio della chiesa di Santa Maria di' Riva era stimato con 26 marche, e da un elenco sulle collette papali incassate nel 1368 dal vicario del vescovo di Trento si rileva che esso era tassato con 2 marche * * 8 ). Dissi che altra causa della caduta delle collegiate fu la non residenza dei canonici nelle rispettive loro sedi. *) Orig. in archivio com. di Riva. - Gaps. IV. n. 2. s ) Detto. - Gaps. IV. n. 14. 8 ) Doct. Hans v. Voltelini. — Beiträge mr Geschichte Tirols. - Fer dinandeums

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Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 11 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
Bonifacio diede sempre prova di singolare valentia ottenendo felicissimi successi nelle molte e svariate mansioni ripetutamente affidategli dai principi vescovi di Trento e seppe cattivarsi al tresì l’amore e la stima degli abitanti del Trentino, tanto che egli potè facilmente calmare gli spiriti bollenti dei ribelli, por fine alle discordie e superare i pericoli della famosa guerra rustica. Bonifacio condusse a buon fine anche una delicata e diffi cile missione a Roma, ove s'era recato quale

Procuratore della città e contea d’Arco per trattare di gravissime questioni che a lui riuscì di comporre e superare con plauso ed onore. Nominato nel 1517 assessore delle valli di Non e di Sole passò in quella occasione ad abitare colla propria famiglia in Cles, poi in Revò, donde il principio del ramo di Revò e più tardi di castel MaJgolo. Nel 1520 Bonifacio accompagnò ad Aquisgrana il cardinale Bernardo Glesio, principe vescovo di Trento, che interveniva alla incoronazione dell’imperatore Carlo

vescovo di Trento, scelse Bonifacio a proprio consigliere e luogotenente, carica che continuò a conservare per ben venti anni continui fino alla sua morte, successa in Revò il giorno 18 luglio . 1559, all’età di 84 anni. Bonifacio ebbe tre mogli: Angiola de Cabri-Farini, Lodovica nobile Gallossa da Campo e Dorotea nobile Bai Bue di Verona. Si divorziò dalla prima, la quale passò poi a seconde nozze con Bernardo Bertoldi di Arco. Col mezzo dei conti d’Arco i Betta di Arco, Revò e castel Malgolo fin dal

1400 ebbero la cittadinanza di Trento, come ri sulta anche dal documento del 1787, e li troviamo inscritti nel libro della Cittadinanza di Trento fra le famiglie cittadine prima del 1528. In seguito poi, questa famiglia fu erroneamente segnata come estinta.

9
Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1903
Memorie storiche sulla chiesa e sugli arcipreti di Riva
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Page 41 of 61
Author: Zanolini, Pietro / Pietro Zanolini
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 57 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Riva del Garda ; z.Kirchengeschichte
Location mark: II 106.220
Intern ID: 203841
14. Bernardo Giovanni. 1331 -1350 (?). Ài 4 dicembre 1334 nella chiesa di 8. Maria di -Riva* in presenza di Magistro Petro Phisico e di altri di Riva, Filippo de Floren tia* cappellano della stessa chiesa, pubblica una lettera eli Nicolò de Mixina, canonico e vicario generale del vescovo En rico di Trento, diretta a tutti gli abitanti delle pievi di Riva, Arco, Tenno, ed in genere agli abitanti della città e diocesi di Trento, colla quale vengono invitati tutti quelli che avessero a detenere

indebitamente beni della chiesa di 8. Maria di Riva, da essa perduti dopo la morte del chierico e beneficiato (tas siano, che ne era amministratore, a volerli restituire all’arciprete di Riva Bernardo ed ai suoi sacerdoti. ') Bernardo Giovanni, arciprete di Riva, intervenne personalmente al sinodo tenuto in Trento nel 1336. Il 1 febbraio 1339 in Riva, l’arciprete Bernardo Giovanni permuta una pezza di terra sita in Riva, località in Plano, per un altra pure in Riva, località Cultura, con Ser Tengo del

fu Ser Giovanni di Firenze, abitante di Riva. * 2 ) Ài 15 novembre 1341 in Riva, Belutele di Trento, vicario e giudice della terra di Riva, sopra istanza dell’arciprete di Riva, ordina al notaio di Riva Benvenuto di estendere il documento d’affittanza di dodici appezzamenti di terra arativa, siti in Arco e Riva, i quali già nel 1247 in Riva, sul pergula vitis Presbi- terorum, erano stati affittati dall’arciprete Calapino e dai suoi confratelli, a Ri pian do, detto Vetulo, di Arco, e ad Albertino

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1903
Memorie storiche sulla chiesa e sugli arcipreti di Riva
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Page 51 of 61
Author: Zanolini, Pietro / Pietro Zanolini
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 57 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Riva del Garda ; z.Kirchengeschichte
Location mark: II 106.220
Intern ID: 203841
Nel 1606 il cavaliere commendatore Claudio Ordita cedette ai Linciaci di Riva un livello francabile del capitale di ducati 160, coll’ onere di far cantare due messe solenni, e di farne celebrare venti basse ogni anno. 31. Donato Gierardi. 1618 - 1630. Al Benamati successe il prete Donato Gierardi, che il To- vazzi crede della nobile famiglia dei Girardi di Pietrapiana, an cora fiorente in Trento '). Appena nominato arciprete, resignò il beneficio dell’altare di 8. Giovanni nella chiesa stessa

di Riva, che era stato fondato e dotato dal nobile Pompeo Moscardini, in seguito a che il he-' nefieio fu concesso al prete Nicolò Zucchelli di Tonno. 11 Mariani dice di lui che fu casista celebre, del quale non poco si servi ne’ consigli e decisioni il vicario di Trento, vescovo Pietro Belli. Mori fra il 29 aprile ed il 23 luglio del 1630 di peste, ciò che si desume, in mancanza di analoga registrazione nel libro dei morti, dal fatto che ai 23 luglio 1630 è notata come morta Benvenuta Girardi, dopo

aver perduti per la peste tutti quelli della sua famiglia (omnibus de fumilia Gierardi - pree- mortuis), e che ai 29 aprile 1630 egli avea benedetto il matri monio di Baldessare Bruno e Domenica Abbondi 2 ), Di lui abbiamo poesie nella raccolta di componimenti poetici pubblicata in Trento nel 1600 dai padri Somaschi pelle, morte deb cardinale Lodovico Madruzzo, vescovo di Trento, intitolata: Lacrjma Seminarti Tridentini sub cura Patruum Congregai. So- maschee in 1. et R. Ludovici Madrutìi funere

12
Books
Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 19 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
stata contrastata la cittadinanza di Trento, ne intentò causa e la vinse, come appare dal decreto del consiglio di Trento del 22 di cembre 1787, col quale si riconosce la cittadinanza trentina alla nobile famiglia Betta di castel Malgolo. Morì in Trento nel 1833. Della seconda moglie Antonia dei conti Terlago ebbe un figlio, il quale ebbe una figlia che fu l'ultimo rampollo della famiglia e con lei si estinse questa linea nel 1876. Un altro figlio di Giuseppe Francesco, Filippo, si consacrò

alla carriera ecclesiastica, studiò a Vienna, si fece prete a Trento nel 1788, e di qui passò a Roma nel collegio germanico per per fezionarsi negli studi. Ebbe l’alto onore nel 1792 di leggere al Quirinale davanti al papa Pio VI un’orazione d’occasione. Fu poi cappellano in San Paolo d’Eppan e nel 1805 fu nominato Priore del santuario di San Romedio. Nel 1825 ricevette colà T impera tore Francesco I; e morì ivi nel 1855 dopo 50 anni di priorato. Lasciò erede suo pronipote Edoardo figlio

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1903
Memorie storiche sulla chiesa e sugli arcipreti di Riva
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Page 48 of 61
Author: Zanolini, Pietro / Pietro Zanolini
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 57 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Riva del Garda ; z.Kirchengeschichte
Location mark: II 106.220
Intern ID: 203841
Nel 1485 erano cappellani della chiesa di Riva Nicolò do Prato di Piacenza, e Bernardino de Riparolo della diocesi di Cremona *). 25. Antonio di ledro. 1499. Antonio di Ledro, canonico di Trento, fu investito dell’arci- pretura di Riva nel 1499. Nello stesso anno trovami quali aspiranti a questa arcipretura Si mone de Nigrelli, Lodovico Simonetta di Milano, e Girolamo de Cortesiis di Brescia, essendone stato privato Antonio di Ledro 2 ). Anzi Limone de Nigrelli rinunzia li 7 ottobre 1 199

» 4 j. Nell’ anno 1499 era cappellano della pieve di Riva presbite^ Bermrdus de Lugaris de Cremona 5 ). Antonio di. Ledro non risiedette mai in Riva, ma fu sempre a Trento, dove saggiamente prèsto l’opera sua alla chiesa ed al vescovado dal 1484 quale professore di legge canonica, poi dal 1498 quale canonico, indi dal 1514 al 1525 quale vicario generale e ). *) Orig. in archivio com. di Riva - Caps. V. n. 87. а ) lì Schneller — Opera citata. - Ford. Zeit. 3 Folge. - 40 Heft. - pag

. 73- s ) e 4 ) Fr. Schneller. — Opera citata. - Ferd. Zeit. - 3 Folge. - 38 Heft. - pag. 305. б ) Mazzetti. — Delie antiche relazioni fra Cremona e Trento. - Mi lano. 1831. pag. 64. ®) Bonblll — Monumenta Ecclesiae Tridentinae.-Yo 1. IV, pag. 291*

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Books
Category:
Religion, Theology
Year:
1903
Memorie storiche sulla chiesa e sugli arcipreti di Riva
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Page 53 of 61
Author: Zanolini, Pietro / Pietro Zanolini
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 57 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Riva del Garda ; z.Kirchengeschichte
Location mark: II 106.220
Intern ID: 203841
Nel 1698 fu costruita la sacristia nuova a spese della con fraternita stessa o della comunità di Riva, utilizzando in parte la vecchia sacristia. 35. Cristoforo Sizzo. 1713-1717. Era della nobile famiglia trentina dei Sizzo de' Noris, che diede il vescovo Cristoforo alla chiesa di Trento. Resignò la parrocchia verso la fine del 1717 in favore del. suo successore prete Carlo de Levri, e mori a Brescia 1 ). 36. Carlo de Levri d’Kasfeld. 1717 - 1727. Era di Biave nelle Giudicane. Resignò in favore

del suo successore nel 1727, e morì ai 24 novembre dello stesso anno. Fu sepolto nella parrocchiale da vanti all’ altare maggiore. Nel 1717 venne pubblicato in Trento « il Manuale comodo « per li curati del P. M. Giare batista Benamati servita di Gua- « stalla », e dedicato al nostro arciprete colle seguenti parole: « Al rev. sig. Cario de Levri de Hasenfehl, dottore di sacra teo- « logia, protonotario apostolico, della sacra cesarea e regia cat- « tolica maestà cappellano effettivo, beneficiato

dell’Abbazia, alle « Scale Mariane di Vienna, del cels. e rev. vescovo e principe di « Trento, consigliere ed esaminatore prosinodale, decano foraneo « benacense, arciprete di Riva, etc. ». Dopo la di lui morte ìa parrocchia restò vacante, e fu retta fino al 1730 da vicari parrocchiali 2 ). Di casa Levri ricorda il Gnesottì 3 ) altri distinti nomi : « Tre « fratelli Levri di Biave figli del nobil Antonio Levri abitanti in « Arco nel 1565 Bartolomeo, Lelio e Giovanni. Di Lelio singolare « nella perizia

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Category:
History
Year:
1903
¬La¬ famiglia Betta di Arco, Revó di Castel Malgolo.- (Famiglie nobili trentine ; 2)
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Page 18 of 28
Author: Perini, Quintilio / Quintilio Perini
Place: Rovereto
Publisher: Ugo Grandi
Physical description: 25 S. : Ill., graph. Darst.
Language: Italienisch
Notations: Aus: Atti dell'I. R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Agiati in Rovereto. Ser. 3, Vol. 9, 1903, fasc. 3-4
Subject heading: g.Trentino ; s.Adelsfamilie ; s.Genealogie
Location mark: II 89.169/2
Intern ID: 109550
Paolina Benedetti di Mori, dalla quale ebbe due figlie, cosicché anche questa linea si estinse nel 1848 colla morte di Teresa spo sata in Verona al Conte Gio. Battista Orti, la quale nominò erede universale della sua cospicua sostanza il cugino Edoardo di Maurizio, Giuseppe Francesco figlio postumo di Francesco Antonio, presa la laurea di filosofia, si ritirò poi a castel Malgolo. Dal prin cipe vescovo di Trento Cristoforo Sizzo con diploma 6 ottobre 1764 fu nominato regolano maggiore della

PQSTERIS MONUMENTUM PGSU1T Nel 1797 combattendo gloriosamente contro i Francesi in ri compensa dei suoi meriti militari fu nominato da Francesco li im peratore con diploma 8 agosto 1798 capitano indi maggiore dei Bersaglieri di Trento, e decorato della medaglia grande d’oro, au torizzandolo a formare dei battaglioni ed a nominare in caso di guerra gli ufficiali. Già prima e precisamente nel 1788 era stato nominato avvocato della corte di giustizia in Trento. Essendogli

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Category:
Religion, Theology
Year:
1903
Memorie storiche sulla chiesa e sugli arcipreti di Riva
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Page 24 of 61
Author: Zanolini, Pietro / Pietro Zanolini
Place: Riva del Garda
Publisher: Miori
Physical description: 57 S.
Language: Italienisch
Subject heading: g.Riva del Garda ; z.Kirchengeschichte
Location mark: II 106.220
Intern ID: 203841
Si rileva dall’archivio comunale che questa casa nel 1490 era già cadente e minacciava rovina, per cui per ordine del pro visore veneto Alessandro Bollarti, e col concorso del comune, fu ridotta in migliore e più comodo stato. La spesa fu grande, e per supplirvi furono, con approvazione del vescovo di Trento Udalrico III, adoperati i capitali di diversi legati fatti per opere pie. L’adesione vescovile, benché a malincuore, fu data nella lusinga che in seguito i divini uffici-fossero celebrati

più abil mente e comodamente, ed i sacerdoti potessero più frequente mente intervenirvi, veli’ edifìcio canonicale cosi ricostruito fu fatta formale consegna ai 14 novembre 1491 all’ arciprete Apol lonio di Parma, il quale dovette promettere al provisore veneto Bollami ed al vescovo di Trento di abitarlo in buona e sincera unione ed armonia cogli altri sacerdoti che doveano servire alla parrocchia di Santa Maria *). Nel 1662 sotto l’arciprete Girolamo Balduino dovette nuo vamente venire instaurata

« moderno Arciprete, Decano Foraneo Girolamo Balduino, Nob. « di Trento. » ■ Nel 1823 si resero nuovamente necessarie altre riparazioni alla canonica, che specialmente, dalla parte di settentrione mi nacciava di cadere. I lavori furono eseguiti negli anni 1823, 1824 e 1825, concorrendovi di nuovo il comune con 854, l’i, r. erario, con 254 e l’arciprete con 375 fiorini. La canonica subì ancora una riduzione tanto nell’ interno che all’esterno nel 1870. La spesa fu coperta con fiorini 1600 rea lizzati dal

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