and thè Rhone, non rendono necessario alcun mutamento su quanto ho esposto nel libro surriferito. Non tutte le tribù liguri, di cui è incerta'memoria negli scrittori antichi, poterono trovar luogo nella mia carta geografica. Piuttosto di asse gnare loro località arbitrarie, ho preferito lasciarle affatto. Questo dicasi dei Garuli, che il Bernhard per la somiglianza del nome pone presso Gareyli (?) (forse Caraglio presso Cuneo?), dei Lapicini, che colloca presso lìucena (?) (Busca?), dei Briniate
^, che mette presso Brignole ecc. Così mi sembra affatto erroneo il trovare, come fa quell’esimio geografo, traccia degli Uva te.t nel nome Ovada sull’Orba, parendomi piut tosto il nome della città derivato da un O(rbae) Vada. Non sarebbe forse da porre quel popolo piuttosto lungo il fiume Elvo V Nell’identificazione di alcuni nomi di luogo, benché di rado, ho dovuto disco starmi da quanto io a ve a già asserito. Tratto in errore dall’asserzione del Bernhard e del Forbiger, dissi (pag. 120) che
la stazione antica Dumo o Bainone corrisponde ad un moderno Lun/one, che non esiste affatto, mentre più generalmente, e con ra gione, ora s’identifica quel,luogo cóli’odierna Mentono; il Yieus Virginia, anzi che a Leggine (pag. 118) (e non Leghi e, come scrive il Bernhard), è ora comunemente po sto a Varazze, che in carte medievali è detto Voragini*, e VAd Navali«-, che que’geo grafi identificano con Laban (forse il convento detto il Bau ?), località del tutto im maginaria, penosi a Noli. Quanto